Sliding Door.
William
torna a casa, anche se non si aspettava esattamente in quel modo.
Si
fionda verso lo specchio del salotto, sfiorandosi accuratamente la
striscia rossa che fa bella mostra sul suo viso. Impreca sottovoce,
affatto contento.
Non sa se Angie è tornata, e cerca di fare meno
rumore possibile; spera che non lo veda in quelle condizioni; prega
solo di sistemare in fretta le cose prima che lei possa
accorgersene.
Di un qualcosa che lo imbarazzerebbe non poco.
Peccato
che la Dea Bendata – quella maledetta- non sia mai dalla sua
parte.
E sobbalza, quando Angie spunta dal corridoio che porta
alle camere, con indosso solo un maglioncino di lui, troppo grande
per la bruna, coperta fino alle cosce; il viso acqua e sapone, capelli
scuri lisci a ricadere sulle spalle, con ciocche
sottili che si disperdono attorno al suo volto di donna e bambina
insieme.
Si volta verso il compagno, appena sorpresa, prima che l'espressione del suo viso si faccia perplessa e appena preoccupata.
- Moseley- questo non è mai un buon segno -cos'hai combinato?- domanda, tranquilla, avvicinandosi al ragazzo con fare inquisitorio, fissandogli insistentemente un punto sopra l'occhio destro.
Si,
perchè in quel posto preciso fa bella mostra di sé una piccola e
non poco innocua ferita, che gli è costata la rimozione di una
piccola parte di sopracciglio.
-Un piccolo incidente sul
set...capita!- esclama con fin troppa enfasi, mentre la ragazza ormai
vicinissima alza una manina da fata, sfiorandogli attorno il taglio.
-E di grazia, come sarebbe successo? Mi sarei aspettata ossa rotte, costole incrinare, slogature varie...ma non questo.- era una nota delusa, quella?
William si guarda intorno, schiarendosi la gola, un groppo di vergogna che gli blocca le parole, un lieve rossore sulle guance piene.
Si allontana dalla sua compagna, cercando qualcosa da bere per mandare giù quel macigno; Angie lo segue, silenziosa, i piedi scalzi che non fanno rumore né sul parquet del salone nè sul pavimento -sicuramente freddo- della cucina.
Ingurgita la prima cosa che trova in frigo, ringraziando che sia acqua e non qualche strana bevanda alcolica. Ci mancherebbe solo quella.. in vino veritas, no? Anche se magari potrebbe aiutarlo a superare quella situazione scomoda.
Quando
si volta, però, non trova più Angel, sentendo dei rumori non ben
identificati provenire dal bagno a qualche camera di distanza;
qualche istante dopo la vede tornare con in mano del disinfettante,
una garza e un paio di cerotti.
Gli fa segno con lo sguardo di
accomodarsi su uno dei sedili della cucina, accanto alla penisola,
prima di poggiare tutto su quest'ultima ed esaminare per bene la
ferita.
-L'hanno
già disinfettata, vero?- Will annuisce appena con la testa,
osservando la sua amata occuparsi di lui come se fosse un bambino che
si è fatto male giocando al parco con gli amichetti.
Sorride
appena, pensando che magari non chiederà ancora come si sia fatto
male, sorvolando sulla questione, prendendo il suo silenzio come una
muta richiesta di non approfondire ciò che è capitato.
Anche se,
conoscendo la sua fidanzata,
è una cosa pressochè impossibile.
Un
lieve pizzicore lo distrae dai suoi pensieri, rendendosi conto come
Angel sia vicina, il respiro fresco di lei sul viso, il corpo
accostato al proprio. Sente improvvisamente il sangue aumentare il
flusso, il cuore che pompa più velocemente; non riesce a capacitarsi
di come ad Angie basti poco per farlo andare in tilt.
Nota le
curve di lei oltre il maglioncino blu scuro che indossa, le gambe
tornite che si sfiorano appena, i piedi piccoli e delicati che si
mettono sulle punte per raggiungere un'altezza maggiore della sua.
Con le mani grandi, forti, calde, le cinge la vita, delicato, mentre lei sistema il cerotto per farlo aderire bene alla pelle, sorridendo poi soddisfatta del proprio operato.
Lui la bacia, senza aspettare altro, saggiando le labbra rosee di lei con le proprie carnose e morbide, chiedendo educatamente l'accesso con la lingua; un permesso che certamente non gli verrà negato, come da 4 anni a questa parte. Affonda nella bocca umida e conosciuta di Angie, mentre lei si lascia stringere e avvicinare al corpo tonico e tremendamente caldo del biondo, le braccia che gli cingono il collo e le mani che affondano in quei crini dorati che tanto amano. Lo accarezza con dolcezza, sentendolo mugolare nel bacio, affogando ancora di più in quel contatto intimo, familiare, solamente loro.
Si separano dopo qualche istante, ansimanti, i cuori a mille, i capelli appena scombussolati.
-Era...un
ringraziamento, questo?- chiede innocente Angel, sfiorandogli ancora
una volta le labbra in un tocco soffice e casto.
William si apre
in un sorriso, respirando a pieni polmoni, il profumo del suo angelo
che gli riempie le narici.
-
Tu che dici? C'è dell'altro se vuoi.- ammicca, un espressione
maliziosa che ospita adesso il volto giovane e solare del
ragazzo.
Angie valuta la risposta, prima di mordergli il collo, in
segno di approvazione.
Prende le cose che ha usato per medicare
William, con l'intenzione di risistemarle al proprio posto.
William ghigna, esultando per essere riuscito a farle dimenticare la questione del taglio.
-Ah, Will.- il biondo si pietrifica, alzando lo sguardo e fissandolo sulla figura della sua compagna, accanto all'arco che separa sala e cucina dal resto della casa.
-Sii?- deglutisce a fatica; dannato groppo.
-Come
ti sei ferito?- ecco, lo sapeva. Mai esultare così presto.
- E'
proprio necessario che tu lo sappia? E' una cosa da niente, una
sciocc....- ma lo sguardo di lei vale più di cento parole.
-Prometti di non ridere, però- Angel annuisce, ma tanto nessuno dei due ci crede.
-Ho sbattuto contro una porta scorrevole.-
E a quel punto l'unico suono che rimbomba in tutto l'appartamento, è la risata a pieni polmoni di Angel.
Ebbene sì, eccomi di nuovo!
Il mio periodo d'esami è finito, ed ho una settimana prima di riprendere a fustigarmi con le lezioni. *gaudio e giubilio*
Questo secondo semestre si prospetta da tagliarsi le vene, non so se
avrò più la lucidità mentale per buttare
giù qualcosa. MIAO.
Ho comunque in cantiere un po' di storie che non ho alba se e quando
posterò, sono ancora solo in bozza o relegate nella mia
mente...quando mi deciderò a farle prendere forma lo saprete,
promesso.
Dunque, bando alle ciance, ora vi spiego un paio di cosette: la shot
è nata con un'ispirazione fulminante, dopo aver visto come quel
gran pirl...ehm...meraviglioso biondo si è fatto male. Ma dico
io, quanta gente riesce a produrre un taglio simile con una porta
scorrevole?!?! No, ditemelo, perchè se è normale allora
sono io l'ignorante xDxD
Ho riso per dieci minuti quando l'ho scoperto, sì. E mi pare il minimo.
Altro piccolo pezzo di vita di queste due creaturine che ormai fanno
parte della mia vita...almeno rompo le palle a qualcuno senza che si
vendichino, insomma! xD
I'm your Angel è ferma lì, sfortunatamente. Quando
posterò ho messo in conto che sarà l'ultimo capitolo, e
proprio per questo NON HO IDEA di come farlo terminare...cosa scrivere
lì e cosa invece raccontare nelle shot. Aspettiamo
l'illuminazione divina, ormai non ho molta altra scelta.
Ho visto che la scorsa shot è piaciuta parecchio...solo che,
suvvia, me la lasciate qualche recensione in più? Io sono una
brava bimba che vi rallegra le giornate facendone passare di tutti i
colori a Moseley! Quiiiindi mi farebbe taaaaanto felice un riscontro.
Okok, sto scrivendo troppo, ora me ne torno nella mia tana a fissare
estasiata immagini e video di William Moseley e/o Benedict Cumberbatch,
per la mia poca sanità mentale e ormonale.
Vi voglio bene, chiunque voi siate. Un bacione <3<3
Fla.