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Autore: Swami_    25/02/2012    1 recensioni
Gwen è un addestratore.
Allena le menti dalle incursioni esterne, crea giochi esplosivi e proiezioni armate. E' il suo lavoro e lo fa bene.
Proprio quando la sua vita sembrava aver preso la giusta piega, si ritrova di fronte a volti già conosciuti, ai suoi naturali nemici.
Il Manovratore, il Falsario e L'Estrattore.
Cosa succederà se due di questi le chiederanno una mano?
Riuscirà a superare i suoi limiti? A fare i conti con il passato?
"Breve storia sul bellissimo mondo di Inception. Spero vi piaccia"
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Old Souls
#Pianure e Deserti






Pianure e deserti.
Colline d'erba verde e brillante che tanto gli ricordavano casa.
Colline di sabbia che incerte segnavano, granello per granello, la strada da percorrere.
Gli sarebbe piaciuto togliersi le scarpe e starsene lì, seduta a metà fra l'erba e la sabbia.
Scosse la testa non appena sentì una musica orchestrale disturbare la quiete che si era creata in quel sogno e pochi secondi dopo venne trascinata nel mondo reale.




Gwen si guardò intorno e vide con enorme sollievo la sua borsa scura spuntare lungo il nastro del suo gate d'arrivo. Si prese qualche secondo per prendere la sua borsa e cercare l'uscita.
Era strano ritrovarsi in Francia.
Non che non le piacesse Parigi e i suoi angoli tranquilli e romantici, ma la associava a un luogo di villeggiatura e non certo un luogo dove sposarsi e fare figli.
C'erano buone scuole a Parigi?- si domandò improvvisamente mentre si faceva controllare per l'ennesima volta i documenti.
E com'era la politica in Francia? Attenta ai cittadini o implicata in quei intrighi di palazzo che lei ben conosceva?- si chiese, spinse il suo carrello e cercò con lo sguardo un paio di occhi scuri quanto i suoi, capelli dal taglio severo, corpo atletico e nascosto da capi firmati e costruiti sulla sua figura.
Ridacchiò automaticamente, immaginandosi il povero sarto di suo fratello, doveva essere sommerso dal lavoro.
La prima cosa che notò fu un cartello bianco, stretto da mani femminili, che veniva agitato sopra le teste di alcuni giapponesi.
Karate Girl”
Gwen lesse e rise.






Eccoli, Pianura e Deserto.
Pianura ha i capelli scuri quasi quanto i suoi, raccolti in un flaccido chignon, il ventre rigonfio, gli occhi che brillano e le mani strette intorno a un cartello bianco.
Deserto lo conosce fin troppo bene, è sangue del suo sangue. E' alto, all'apparenza magrolino, dai modi precisi e taglienti.
Si sono uniti e si sono scambiati, era certa che ormai non ci fosse più un confine reale fra Pianura e Deserto.
Nulla, nessun altro elemento naturale, sarebbe riuscito a dividerli.
Si scambiarono i soliti convenevoli.
Gwen abbracciò, attenta a non schiacciare suo nipote, Arianna che le sorrise e le chiese del volo e dell'Australia.
Arthur la prese per il collo, come facevano quando erano piccoli, e la ricoprì di pizzicotti sulla guancia.
-Ecco la mia sorellona viaggiatrice, tutta valigie e Karate.- esclamò facendola ridere. Gwen lo fissò un poco incredula.
Davvero quel ragazzo allegro e rilassato è suo fratello?




Si erano seduti nella sala da pranzo della loro casa, davanti a tazze di tè, cioccolata e caffè.
Non parlò molto Gwen, preferì ascoltare ed osservare i volti di quella coppia.
-Prima di pensare anche solo a trasferirci, aspetteremo la nascita del piccolo.- disse risoluta Arianna lasciando Arthur con una faccia leggermente contrariata.
-Ma non lo escludiamo, vero cara?- le gridò dietro mentre lei si alzava e portava con sé le tazzine di caffè. L'unica risposta che ebbe fu una flebile risata che sapeva di scherno.
-Esco dal giro per un po' e guarda un po' cosa succede.- commenta Gwen ridacchiando. Sorseggia la sua tazza e sorride al fratello che non risponde ed improvvisamente sembra tornato quello che aveva lasciato nel bel mezzo di un sogno, tre anni prima.
-Quindi sei uscita veramente dal giro?- gli chiese.
Gwen si passò una mano sul volto. -Diciamo che frequento altri giri.-
Ed istintivamente entrambi, infilarono una mano nelle loro tasche, per toccare le superfici lisce o ruvide dei loro totem.








_*°*°*°*°*°*_
Un saluto a tutti coloro che hanno letto!
Swami_
   
 
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