Ciao belli! Sono tornata, ahahahah!!!!! Tremate,
tremate!
THE
PERFECTION- il mutante perfetto
Capitolo
settimo: quel caro ragazzo di Kurt…
-COME SAREBBE A DIRE
“SIAMO STATI ATTACCATI”? SE VOI NON AVESTE PERSO LA TESTA NON SAREBBE SUCCESSO
NIENTE!-
-chuck, la colpa è mia.
Scott non c’entra niente- Logan diede una rapida occhiata al professore, poi si
affrettò a chinare il capo. Da quant’è che non lo vedeva così arrabbiato?
-LOGAN, MI MERAVIGLIO DI
TE! DOPO TUTTO QUESTO TEMPO DOVRESTI AVER IMPARATO A CONTROLLARTI!-
-ma…uh, charlie…quei due
tenevano in ostaggio delle ragazze…- “da mai”
-NON MI INTERESSA, TU
DOVEVI SEGUIRE IL NOSTRO MODUS OPERANDI!-
Helen e Jean, che
stavano origliando da dietro la porta, sussultarono
-ma che diavolo gli
piglia? Non hanno fatto niente di male- sussurrò la mora alla rossa
-beh, insomma…non
dovevano fare niente di pericoloso e alla fine si sono fatti coinvolgere in una
rissa-
-ma Mystica e Pyro…-
-…aspettavano solo che
noialtri entrassimo in scena. Se logan non fosse intervenuto, non avrebbero
fatto niente-
Helen rimase in
silenzio, pensierosa, e Jean ne approfittò per proseguire
-inoltre, ti hanno messo
in una condizione di pericolo, e questo deve aver fatto schiumare…-
-non mi hanno messo “in
una condizione di pericolo”, semmai è il contrario!-
Jean rimase un attimo
interdetta, stupita dalla reazione di Helen
-che stai dicendo? Non è
stata colpa tua-
-no, ma…lascia perdere,
è un discorso lungo-
-come vuoi, ma…- la
rossa fu interrotta da Rogue, che fece capolino da dietro una porta
-Jean..hai un attimo?
Ororo ha bisogno di te-
-dille che arrivo
subito- tornò a rivolgersi a Helen –facciamo così: vai in camera tua e sistema
le tue cose, poi aspettami che ti raggiungo e ti porto in mensa, ok?-
-eh? Ehm, sì, ok-
-allora ci vediamo dopo,
fai la brava!- Jean si voltò e sparì dietro la porta da cui era comparsa Rogue.
Helen, spaesata, rimise l’iguana che teneva ancora sulla spalla nella sua teca,
poi raccolse le sue cose e si avviò verso la sua stanza…salvo andare a sbattere
contro un tipo blu e cadere a terra
-uuuh…ma chi ti ha
insegnato a camminare?-
-domando perdono, fraulein,
mi sono appena teleportato. Molto lieto, Kurt Wagner-
-oh, lo so…io sono
Helen- fissò sconcertata Nightcrawler mentre quest’ultimo la aiutava a
rialzarsi. “ma tu guarda in chi dovevo andare ad
incappare…strani scherzi fa il destino”. Rimasero un po’ a squadrarsi,
poi Kurt le chiese con un mezzo sorriso: - ehi, ma ti faccio paura?-
-chi, tu? Paura? Certo
che no! Solo che dopo tutte queste cose strane e irreali, mi sembri il più
irreale di tutte. Ma credo che mi ci debba abituare. Scusami-
Kurt scoppiò a ridere: -
a dir la verità non sono abituato a sentirmi chiamare irreale da quelli come
te, ma ci farò anch’io l’abitudine-
-Quelli come me? Per
quelli come me cosa intendi? Persone che non hanno mutazioni o poteri strani o
persone che hanno casa, famiglia felice o un lavoro?-
-la prima-
-beh, in ogni caso sappi
che ho visto talmente tante volte la morte in faccia da non aver certo paura di
un elfo blu con la coda-
-ehi ehi ehi, ho toccato
un nervo scoperto? Non direi che abbiamo iniziato nel migliore dei modi, io e
te. Ricominciamo, ti va? Io sono Kurt- le tese una mano, che Helen strinse con
un sorriso
-e io sono Helen-
-bene, ora per farmi
perdonare ti aiuterò a portare tutta la tua roba nella tua stanza e poi faremo
un salto in mensa, hai l’aria affamata. Che ne dici?-
-beh, in effetti, un
certo languorino ce l’ho-
-allora, aggiudicato!-
raccattò in fretta, aiutato dalla sua coda prensile, tutte le cose di Helen, ma
fece una faccia costernata quando prese la teca
-mi dispiace, ma
l’animaletto che tenevi con te sembra esserla data a gambe-
-oh, accidenti, quella
stupida iguana. E ora come la ritrovo?-
-non c’è problema,
conosci Logan, no?-
-oh sì, ma attualmente è
impegnato ad essere “sgridato” dal vostro professore-
Kurt sogghignò -allora
glielo comunicheremo più tardi. Ora andiamo alla tua camera, forza-
-sempre che la ritrovi-
-cosa?-
Per fortuna, dopo dieci
minuti i due fecero il loro ingresso nella stanza.
-carina la tua
sistemazione- commentò l’elfo scaricando senza tanti complimenti sacca e
sacchetti sul letto –ti hanno messo tra me e logan-
-come?-
-sì, a sinistra c’è la
mia camera e a destra quella di logan. Poi, dopo di me c’è Ororo, Hank, Jean e
Scott, poi…ehm…lasciamo stare. Gli altri sono ai piani di sotto, camerata
maschile nell’ala ovest e quella femminile nell’ala est. Il professore ha le sue
stanze nel corpo centrale dell’istituto, di fronte alla camera di Jean e Scott.
-grazie mille-
-dovere. Sei pronta?-
senza attendere risposta, le si avvicinò e la circondò con le braccia. Helen
cercò di svincolarsi
-ma che stai…-
-rilassati, mia cara,
non t’agitare…-
Helen non ebbe neanche
il tempo di replicare che fu avvolta da una nuvoletta nera e da un forte odore
di zolfo, e dopo un paio di sonori schiocchi, si ritrovò in mensa
-coff..coff…ma che
diavolo hai…-
-benvenuta nel posto
dove noi non comuni mortali ci nutriamo: la mensa!-
-mi viene da vomitare-
-oh, è un piccolo
effetto collaterale dei miei banf. Siediti un attimo lì, vado a prendere dei
vassoi-
Un attimo dopo, Kurt
tornò con in mano due vassoi apparecchiati con posate, tovaglioli e bicchieri. Ne
ficcò uno in mano a helen, poi la fece rialzare e la sospinse in fondo alla
coda dei ragazzi in attesa di essere serviti. Dopo una breve attesa, arrivò il
loro turno
-desiderate?-
-prima le signore-
-ehm…-
-e tu chi saresti,
ragazzina?-
Helen guardò sbalordita,
l’inserviente, una donna piuttosto grassa con quattro braccia che la guardava
sospettosamente
-dice a me?-
-già, proprio a te. Non
ti ho mai visto qui, cos’è, sei nuova?-
-sì, è nuova. Ora,
Marilyn, se vuoi scusarci…- Kurt s’intromise sbrigativo, ma la donna era ormai
lanciata
-strano, non sembri una
mutante, hai un aspetto del tutto normale. Che poteri hai?-
Helen lanciò un’occhiata
incerta a Kurt, poi balbettò
-io…io non sono…-
-non sei cosa?-
-non sono una mutante.
Sono qui…di passaggio-
-COSA?-
Tutti coloro che stavano
seduti ai tavoli si girarono a guardare Helen, che divenne rossa e prese a
tremare. Kurt tentò di portarla via dall’attenzione generale, ma Marilyn si
mosse per prima. Prese ad agitare un mestolo e ad urlare: - STUPIDA RAGAZZA, MA
TI RENDI CONTO DI DOVE TI TROVI? SEI IN UNA SCUOLA PER MUTANTI, E QUI LA
ODIAMO, LA GENTE COME TE. TORNATENE TRA LE SOTTANE DI TUA MADRE, LURIDA
PUTTANA!-
A quel punto, in Helen
avvenne una trasformazione: fino a qualche istante prima, era rimasta immobile,
quasi come se fosse sull’orlo delle lacrime. Ma dopo l’ultima frase,
s’irrigidì, strinse i pugni e si avventò contro la donna con un urlo,
afferrandola con una mano per il bavero e puntandole un coltello alla gola. Il
volto contratto, gli occhi lampeggiavano ed erano iniettati di sangue
- ascoltami bene, brutta
lurida bastarda, perché lo dirò una volta sola:non provare a parlare della mia
famiglia, perché, non so tu, ma io non l’ho mai conosciuta, e sono ventidue
anni che mi muore gente tra le braccia, solo perché mi vogliono bene. Sai
perché diciotto persone sono morte? Perché esistevo e mi volevano bene-
-helen…-
- e per proseguire, sei
mai stata stuprata, tu? Dimmi, ti è mai capitato? Non è bello, oh no che non lo
è, ma aver avuto un figlio da un bastardo non implica che io sia una puttana!-
-helen!- kurt tentò di
allontanarla dalla mutante, ma la frase di Helen lo aveva colto alla
sprovvista, e non ci mise l’energia necessaria
- tu non sai cosa si
prova, nessuno a cui non è successo sa cosa si prova, trovarsi dentro una bimba
che non vuoi e che non puoi eliminare perché te lo impediscono, tu non sai
l’orrore che si prova, tu non sai da quanto tempo soffro e soffrirò-
-Helen-
-NON SONO UNA PUTTANA.
HAI CAPITO? NON LO SONO!-
Con un singhiozzo, helen
lasciò andare mutante e coltello, si portò le mani al viso e si lasciò
scivolare a terra, scoppiando in lacrime. Kurt, ancora sorpreso, si riscosse e
si chinò accanto a lei, tentando di consolarla
-helen, su…-
-non sono una di quelle,
non sono una di quelle…-
-lo so, lo so. Ti è
capitata una cosa orribile, la più orribile di tutte. Ma ora è acqua passata.
Sei qui e non ti succederà più nulla. Te lo prometto io, te lo promettiamo
tutti-
Helen sollevò il viso
dalle mani, e Kurt, alla vista di quel volto pieno di dolore e inondato di
lacrime, si sentì stringere il cuore. Quella ragazza non aveva bisogno di un
uomo che le scaldasse il letto, ma di un amico, un fratello sulla cui spalla
poter piangere
-per favore, kurt, non
fare promesse che non puoi mantenere- rispose la mora –so già che soffrirò
ancora, so che soffrirò fino alla fine. D’altronde non manca tanto, ormai-
- e allora perché non
concludere con un po’ di felicità? Dai- proseguì, prima che lei potesse
replicare –Marilyn non diceva sul serio. Parecchi sono arrabbiati con gli
umani, e lei si è sfogata con te, che rappresenti quel che più odia. Ma vedrai
che restando qui e facendoti conoscere meglio, ti chiederà scusa-
-io non voglio restare
qui-
-ora non parliamo di
questo. Direi che la cena qui è rovinata, meglio se torniamo in camera tua-
La afferrò dolcemente e
la risollevò da terra. Notando che tutti fissavano ancora lui e la ragazza,
ringhiò:-beh, che avete da guardare tutti?fatevi gli affari vostri!-
Forse per il tono di
voce, forse per l’aspetto poco rassicurante di Kurt o forse per uno strano
condizionamento mentale da parte di un’entità superiore, fattostà che tutti
tornarono alle loro attività, tranne due figure che si alzarono. Kurt, dopo
un’ultima occhiataccia all’inserviente, trascinò via Helen, ma mentre passavano
per il corridoio furono fermati da due voci
-kuuuuuuurt! Kuuuurt!-
-ehi, voi due,
aspettateci!-
-ma chi diavolo…- kurt
si voltò, e fece un mezzo sorriso rivolto ai due che stavano venendo in contro
-che diavolo ci fate voi
qui? Non dovevate rientrare settimana prossima?-
-lo sappiamo, elfo, ma
ci siamo sbrigati per tempo-
Helen guardò spaurita i
due sconosciuti, un uomo dai capelli rossi e gli occhi verdi ed un ragazzino
dai capelli biondi e gli occhi azzurri, e rivolse un occhiata dubbiosa a Kurt
-Helen, questi sono Sean
“Banshee” Cassidy e Samuel “Cannonball” Guthrie. Ragazzi, lei è Helen, non so
se sapete…-
- il professore ci ha
informati durante il viaggio di ritorno. Molto lieti di conoscerti, gente nuova
non fa mai male. Così potrò evitare di continuare a svezzare questo
marmocchio…-
-ehy!-
-colpa mia se sei troppo
giovane per entrare nella squadra A?Non hai neanche diciannove anni-
-lo so, ma sono il più
grande tra gli studenti. E poi Rogue e Bobby sono entrati tra gli x-men alla
mia stessa età-
-sì, ma loro….-
-Sean, avete scoperto
qualcosa?- Kurt troncò ogni tentativo di discussione. Era la prima volta che
sam andava in missione, ma aveva già dimostrato che tra lui e Sean non correva
buon sangue.
-uhm, non saprei dire
con esattezza. Preferirei prima fare due chiacchiere con Charles. Sai dirmi
dov’è?-
-nel suo ufficio. Era a
colloquio con Logan e Scott-
-allora andiamo. Ah,
ragazza, complimenti, sei in gamba. Vedi di camminare, tu-
trascinandosi dietro
Cannonball, Banshee si avviò lungo il corridoio. Helen appoggiò il capo contro
la spalla di Kurt.
-quante volte sono
andati in coppia, quei due?-
-è la prima volta. E
temo sarà anche l’ultima-
Helen riuscì ad
abbozzare un sorriso, ma in quel momento incontrarono Jean, Logan e Scott che stavano
venendo evidentemente a cercare la ragazza, che sbiancò notevolmente. La rossa
corse incontro ai due
-Helen! Mi hai fatto
morire di paura! Ma dov’eri…che è successo? Stai piangendo!-
Helen tentò di
nascondere il viso, ma Jean la costrinse a fissarla. Alle loro spalle, Logan
s’irrigidì e Scott aprì la bocca di qualche centimetro, per poi deglutire a
disagio. Jean guardò severamente Kurt
-è inutile che mi guardi
così. Andiamo a parlarne in un posto tranquillo, poi ti spiego
I cinque si diressero
verso la stanza di Helen, dove fecero sedere la ragazza sul letto. Jean e Kurt
si misero ai suoi lati, mentre Logan e Scott presero due sedie
-Allora? Mi vuoi
spiegare cos’è successo-
-ho incontrata Helen in
corridoio, poi l’ho portata in mensa. Ah, Logan, abbiamo un’iguana libera per
la scuola. Ci pesi tu?-
Il canadese emise un
grugnito d’approvazione. Jean intervenne glaciale
-Kurt, puoi evitare
queste digressioni e continuare?-
-ok, Jeannie, non t’agitare. Beh,
allora siamo scesi in mensa. Una volta in fila, Marilyn si è messa a sbraitare
e ha dato ad helen della codarda e della puttana-
-oh mio dio…e lei?-
-dovevi vederla,
sembrava una tigre! Ha preso Marylin con una mano, un coltello con l’altra,
l’ha guardata e ha detto…-
-e ha detto?-
Improvvisamente a disagio,
Kurt guardò Helen esitante, la quale emise un sospiro e continuò il racconto
-e io le ho risposto per
le rime. Le ho detto la verità. Tutta. Compreso che…che…sono stata stuprata-
-COSA?!?- jean le prese
le mani e logan saltò in piedi
-ho una figlia di sette
anni. Non la vedo da quando è nata-
-perché non me l’hai
detto?- Jean abbracciò l’amica con tutta la forza che aveva, e la mora scoppiò
in lacrime. Lasciarono che si sfogasse, poi la rossa la invogliò a proseguire
-avevo…diciannove
anni….Avevo appena iniziato l’Università….lui…lui lo conoscevo, era il bulletto
del quartiere…una sera stavo rientrando da sola…e…e…mi ha aggredita…erano in
sei..-helen chiuse gli occhi e rabbrividì
-va bene, basta, non
dire altro-
-non…non so come ho
fatto…se non avessi avuto Kev, Neel..e Humphrey…io…Dio…-
-shhh, ok, ora va tutto
bene-
-e quella oggi mi ha
detto…che sono..una…- Helen nascose il viso tra le mani. Logan, che era ancora
in piedi e gironzolava facendo temere che avrebbe distrutto tutti coloro che si
sarebbero posti sul suo cammino, si risedette pesantemente sulla sedia e
borbottò: -pensa come ti pare, ma ti assicuro che non lo sei. Giuro che quella
tipa la squarto da capo ai piedi e la…-
-grazie, Logan, abbiamo
capito il senso. Ma dovrai metterti in coda. Il piacere spetta a me per prima-
-uh, Jean?-
-sì Scott?-
-niente-
-sai, monocolo, potresti
partecipare attivamente alla conversazione. Magari esprimendo un tuo parere-
-non credo che a helen
interessi il mio parere, logan…-
-grazie-
Tutti e quattro si
girarono verso Helen, che ora li guardava con un mezzo sorriso e le guance
lievemente arrossate
-figurati. Temo che per
oggi ti abbiamo sballottato un po’ troppo. Ora ti lasciamo dormire. Buonanotte-
Il gruppetto fece per
uscire, ma Helen li fermò sulla porta.
-solo un attimo-
Si avvicinò a Ciclope, e
gli schioccò un bacio in fronte: -grazie, Scottie-
Si spostò vicino a Jean,
e le diede un bacio sulla guancia: -grazie, sorellina-
Per ultimo si mise a
fianco a Kurt e baciò anche su una guancia anche lui, che divenne un po’ rosso:
-grazie, fratellone-
I quattro si avviarono
per il corridoio, ma prima che si allontanassero troppo, Helen richiamò Logan
lasciando che gli altri non si fermassero
-scusa, mi mancavi tu.
Ma non mi andava di salutarti in pubblico
Lo guardò un po’
imbarazzata, poi gli diede un bacio a fior di labbra: -grazie anche a te,
tesoro-
Detto ciò, rientrò in
camera e chiuse la porta, lasciando Logan a fissare imbambolato il legno
Aahh, sono
imperdonabile. Ma chiariamo qualcosina. Allora, l’irlandese Sean Cassidy ha
come potere quello di emmettere un grido sonico e di volare. Ricordate in X2 la
ragazzina che durante l’attacco alla scuola s’è messa a urlare come una
dannata? Ecco, quella è sua figlia Theresa “Siryn”. Per quanto concerne il buon
Cannonball, Sam fa parte della grande famiglia dei Guthrie (ha circa dieci
fratelli e sorelle, tra cui ce ne sono tre che sono anch’essi mutanti:
Paige”husk”, Josha “icarus” e Melody”aero”). La sua abilità mutante consiste
nel produrre un’energia termo-chimica che gli consente di volare ad altissime
velocità e gli da’ una certa invulnerabilità
Scusate l’uso di certe parole, ma ormai dovreste conoscermi:quando si tratta di far soffrire un mio personaggio, ci vado pesante…eheheheh.
Grazie a Wolverina, WhiteShadow
e Daewen, che mi ha fatto notare un mio piccolo grande errore:ho fatto
conoscere ad helen lingue che manco ho mai sentito parlare! Ma me la caverò….
Grazie a coloro che
hanno recensito, chi non l’ha fatto spero lo farà o dovrà vedersela con me…(skerzavo…)
Ciiiiiiiiiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaoooooooooooo!