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Autore: Oducchan    06/10/2006    2 recensioni
storia dell'improbabile figlia di Magneto e ... di una donna di cui preferirei nonn dire il nome, almeno x il momento, e del suo rapporto con gli x-men e in particolare con wolvie. è la mia prima ff, spero vi piaccia
Genere: Azione, Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-COME SAREBBE A DIRE “SIAMO STATI ATTACCATI”

Ciao belli! Sono tornata, ahahahah!!!!! Tremate, tremate!

 

THE PERFECTION- il mutante perfetto

Capitolo settimo: quel caro ragazzo di Kurt…

 

 

-COME SAREBBE A DIRE “SIAMO STATI ATTACCATI”? SE VOI NON AVESTE PERSO LA TESTA NON SAREBBE SUCCESSO NIENTE!-

-chuck, la colpa è mia. Scott non c’entra niente- Logan diede una rapida occhiata al professore, poi si affrettò a chinare il capo. Da quant’è che non lo vedeva così arrabbiato?

-LOGAN, MI MERAVIGLIO DI TE! DOPO TUTTO QUESTO TEMPO DOVRESTI AVER IMPARATO A CONTROLLARTI!-

-ma…uh, charlie…quei due tenevano in ostaggio delle ragazze…- “da mai”

-NON MI INTERESSA, TU DOVEVI SEGUIRE IL NOSTRO MODUS OPERANDI!-

Helen e Jean, che stavano origliando da dietro la porta, sussultarono

-ma che diavolo gli piglia? Non hanno fatto niente di male- sussurrò la mora alla rossa

-beh, insomma…non dovevano fare niente di pericoloso e alla fine si sono fatti coinvolgere in una rissa-

-ma Mystica e Pyro…-

-…aspettavano solo che noialtri entrassimo in scena. Se logan non fosse intervenuto, non avrebbero fatto niente-

Helen rimase in silenzio, pensierosa, e Jean ne approfittò per proseguire

-inoltre, ti hanno messo in una condizione di pericolo, e questo deve aver fatto schiumare…-

-non mi hanno messo “in una condizione di pericolo”, semmai è il contrario!-

Jean rimase un attimo interdetta, stupita dalla reazione di Helen

-che stai dicendo? Non è stata colpa tua-

-no, ma…lascia perdere, è un discorso lungo-

-come vuoi, ma…- la rossa fu interrotta da Rogue, che fece capolino da dietro una porta

-Jean..hai un attimo? Ororo ha bisogno di te-

-dille che arrivo subito- tornò a rivolgersi a Helen –facciamo così: vai in camera tua e sistema le tue cose, poi aspettami che ti raggiungo e ti porto in mensa, ok?-

-eh? Ehm, sì, ok-

-allora ci vediamo dopo, fai la brava!- Jean si voltò e sparì dietro la porta da cui era comparsa Rogue. Helen, spaesata, rimise l’iguana che teneva ancora sulla spalla nella sua teca, poi raccolse le sue cose e si avviò verso la sua stanza…salvo andare a sbattere contro un tipo blu e cadere a terra

-uuuh…ma chi ti ha insegnato a camminare?-

-domando perdono, fraulein, mi sono appena teleportato. Molto lieto, Kurt Wagner-

-oh, lo so…io sono Helen- fissò sconcertata Nightcrawler mentre quest’ultimo la aiutava a rialzarsi. “ma tu guarda in chi dovevo andare ad incappare…strani scherzi fa il destino”. Rimasero un po’ a squadrarsi, poi Kurt le chiese con un mezzo sorriso: - ehi, ma ti faccio paura?-

-chi, tu? Paura? Certo che no! Solo che dopo tutte queste cose strane e irreali, mi sembri il più irreale di tutte. Ma credo che mi ci debba abituare. Scusami-

Kurt scoppiò a ridere: - a dir la verità non sono abituato a sentirmi chiamare irreale da quelli come te, ma ci farò anch’io l’abitudine-

-Quelli come me? Per quelli come me cosa intendi? Persone che non hanno mutazioni o poteri strani o persone che hanno casa, famiglia felice o un lavoro?-

-la prima-

-beh, in ogni caso sappi che ho visto talmente tante volte la morte in faccia da non aver certo paura di un elfo blu con la coda-

-ehi ehi ehi, ho toccato un nervo scoperto? Non direi che abbiamo iniziato nel migliore dei modi, io e te. Ricominciamo, ti va? Io sono Kurt- le tese una mano, che Helen strinse con un sorriso

-e io sono Helen-

-bene, ora per farmi perdonare ti aiuterò a portare tutta la tua roba nella tua stanza e poi faremo un salto in mensa, hai l’aria affamata. Che ne dici?-

-beh, in effetti, un certo languorino ce l’ho-

-allora, aggiudicato!- raccattò in fretta, aiutato dalla sua coda prensile, tutte le cose di Helen, ma fece una faccia costernata quando prese la teca

-mi dispiace, ma l’animaletto che tenevi con te sembra esserla data a gambe-

-oh, accidenti, quella stupida iguana. E ora come la ritrovo?-

-non c’è problema, conosci Logan, no?-

-oh sì, ma attualmente è impegnato ad essere “sgridato” dal vostro professore-

Kurt sogghignò -allora glielo comunicheremo più tardi. Ora andiamo alla tua camera, forza-

-sempre che la ritrovi-

-cosa?-

Per fortuna, dopo dieci minuti i due fecero il loro ingresso nella stanza.

-carina la tua sistemazione- commentò l’elfo scaricando senza tanti complimenti sacca e sacchetti sul letto –ti hanno messo tra me e logan-

-come?-

-sì, a sinistra c’è la mia camera e a destra quella di logan. Poi, dopo di me c’è Ororo, Hank, Jean e Scott, poi…ehm…lasciamo stare. Gli altri sono ai piani di sotto, camerata maschile nell’ala ovest e quella femminile nell’ala est. Il professore ha le sue stanze nel corpo centrale dell’istituto, di fronte alla camera di Jean e Scott.

-grazie mille-

-dovere. Sei pronta?- senza attendere risposta, le si avvicinò e la circondò con le braccia. Helen cercò di svincolarsi

-ma che stai…-

-rilassati, mia cara, non t’agitare…-

Helen non ebbe neanche il tempo di replicare che fu avvolta da una nuvoletta nera e da un forte odore di zolfo, e dopo un paio di sonori schiocchi, si ritrovò in mensa

-coff..coff…ma che diavolo hai…-

-benvenuta nel posto dove noi non comuni mortali ci nutriamo: la mensa!-

-mi viene da vomitare-

-oh, è un piccolo effetto collaterale dei miei banf. Siediti un attimo lì, vado a prendere dei vassoi-

Un attimo dopo, Kurt tornò con in mano due vassoi apparecchiati con posate, tovaglioli e bicchieri. Ne ficcò uno in mano a helen, poi la fece rialzare e la sospinse in fondo alla coda dei ragazzi in attesa di essere serviti. Dopo una breve attesa, arrivò il loro turno

-desiderate?-

-prima le signore-

-ehm…-

-e tu chi saresti, ragazzina?-

Helen guardò sbalordita, l’inserviente, una donna piuttosto grassa con quattro braccia che la guardava sospettosamente

-dice a me?-

-già, proprio a te. Non ti ho mai visto qui, cos’è, sei nuova?-

-sì, è nuova. Ora, Marilyn, se vuoi scusarci…- Kurt s’intromise sbrigativo, ma la donna era ormai lanciata

-strano, non sembri una mutante, hai un aspetto del tutto normale. Che poteri hai?-

Helen lanciò un’occhiata incerta a Kurt, poi balbettò

-io…io non sono…-

-non sei cosa?-

-non sono una mutante. Sono qui…di passaggio-

-COSA?-

Tutti coloro che stavano seduti ai tavoli si girarono a guardare Helen, che divenne rossa e prese a tremare. Kurt tentò di portarla via dall’attenzione generale, ma Marilyn si mosse per prima. Prese ad agitare un mestolo e ad urlare: - STUPIDA RAGAZZA, MA TI RENDI CONTO DI DOVE TI TROVI? SEI IN UNA SCUOLA PER MUTANTI, E QUI LA ODIAMO, LA GENTE COME TE. TORNATENE TRA LE SOTTANE DI TUA MADRE, LURIDA PUTTANA!-

A quel punto, in Helen avvenne una trasformazione: fino a qualche istante prima, era rimasta immobile, quasi come se fosse sull’orlo delle lacrime. Ma dopo l’ultima frase, s’irrigidì, strinse i pugni e si avventò contro la donna con un urlo, afferrandola con una mano per il bavero e puntandole un coltello alla gola. Il volto contratto, gli occhi lampeggiavano ed erano iniettati di sangue

- ascoltami bene, brutta lurida bastarda, perché lo dirò una volta sola:non provare a parlare della mia famiglia, perché, non so tu, ma io non l’ho mai conosciuta, e sono ventidue anni che mi muore gente tra le braccia, solo perché mi vogliono bene. Sai perché diciotto persone sono morte? Perché esistevo e mi volevano bene-

-helen…-

- e per proseguire, sei mai stata stuprata, tu? Dimmi, ti è mai capitato? Non è bello, oh no che non lo è, ma aver avuto un figlio da un bastardo non implica che io sia una puttana!-

-helen!- kurt tentò di allontanarla dalla mutante, ma la frase di Helen lo aveva colto alla sprovvista, e non ci mise l’energia necessaria

- tu non sai cosa si prova, nessuno a cui non è successo sa cosa si prova, trovarsi dentro una bimba che non vuoi e che non puoi eliminare perché te lo impediscono, tu non sai l’orrore che si prova, tu non sai da quanto tempo soffro e soffrirò-

-Helen-

-NON SONO UNA PUTTANA. HAI CAPITO? NON LO SONO!-

Con un singhiozzo, helen lasciò andare mutante e coltello, si portò le mani al viso e si lasciò scivolare a terra, scoppiando in lacrime. Kurt, ancora sorpreso, si riscosse e si chinò accanto a lei, tentando di consolarla

-helen, su…-

-non sono una di quelle, non sono una di quelle…-

-lo so, lo so. Ti è capitata una cosa orribile, la più orribile di tutte. Ma ora è acqua passata. Sei qui e non ti succederà più nulla. Te lo prometto io, te lo promettiamo tutti-

Helen sollevò il viso dalle mani, e Kurt, alla vista di quel volto pieno di dolore e inondato di lacrime, si sentì stringere il cuore. Quella ragazza non aveva bisogno di un uomo che le scaldasse il letto, ma di un amico, un fratello sulla cui spalla poter piangere

-per favore, kurt, non fare promesse che non puoi mantenere- rispose la mora –so già che soffrirò ancora, so che soffrirò fino alla fine. D’altronde non manca tanto, ormai-

- e allora perché non concludere con un po’ di felicità? Dai- proseguì, prima che lei potesse replicare –Marilyn non diceva sul serio. Parecchi sono arrabbiati con gli umani, e lei si è sfogata con te, che rappresenti quel che più odia. Ma vedrai che restando qui e facendoti conoscere meglio, ti chiederà scusa-

-io non voglio restare qui-

-ora non parliamo di questo. Direi che la cena qui è rovinata, meglio se torniamo in camera tua-

La afferrò dolcemente e la risollevò da terra. Notando che tutti fissavano ancora lui e la ragazza, ringhiò:-beh, che avete da guardare tutti?fatevi gli affari vostri!-

Forse per il tono di voce, forse per l’aspetto poco rassicurante di Kurt o forse per uno strano condizionamento mentale da parte di un’entità superiore, fattostà che tutti tornarono alle loro attività, tranne due figure che si alzarono. Kurt, dopo un’ultima occhiataccia all’inserviente, trascinò via Helen, ma mentre passavano per il corridoio furono fermati da due voci

-kuuuuuuurt! Kuuuurt!-

-ehi, voi due, aspettateci!-

-ma chi diavolo…- kurt si voltò, e fece un mezzo sorriso rivolto ai due che stavano venendo in contro

-che diavolo ci fate voi qui? Non dovevate rientrare settimana prossima?-

-lo sappiamo, elfo, ma ci siamo sbrigati per tempo-

Helen guardò spaurita i due sconosciuti, un uomo dai capelli rossi e gli occhi verdi ed un ragazzino dai capelli biondi e gli occhi azzurri, e rivolse un occhiata dubbiosa a Kurt

-Helen, questi sono Sean “Banshee” Cassidy e Samuel “Cannonball” Guthrie. Ragazzi, lei è Helen, non so se sapete…-

- il professore ci ha informati durante il viaggio di ritorno. Molto lieti di conoscerti, gente nuova non fa mai male. Così potrò evitare di continuare a svezzare questo marmocchio…-

-ehy!-

-colpa mia se sei troppo giovane per entrare nella squadra A?Non hai neanche diciannove anni-

-lo so, ma sono il più grande tra gli studenti. E poi Rogue e Bobby sono entrati tra gli x-men alla mia stessa età-

-sì, ma loro….-

-Sean, avete scoperto qualcosa?- Kurt troncò ogni tentativo di discussione. Era la prima volta che sam andava in missione, ma aveva già dimostrato che tra lui e Sean non correva buon sangue.

-uhm, non saprei dire con esattezza. Preferirei prima fare due chiacchiere con Charles. Sai dirmi dov’è?-

-nel suo ufficio. Era a colloquio con Logan e Scott-

-allora andiamo. Ah, ragazza, complimenti, sei in gamba. Vedi di camminare, tu-

trascinandosi dietro Cannonball, Banshee si avviò lungo il corridoio. Helen appoggiò il capo contro la spalla di Kurt.

-quante volte sono andati in coppia, quei due?-

-è la prima volta. E temo sarà anche l’ultima-

Helen riuscì ad abbozzare un sorriso, ma in quel momento incontrarono Jean, Logan e Scott che stavano venendo evidentemente a cercare la ragazza, che sbiancò notevolmente. La rossa corse incontro ai due

-Helen! Mi hai fatto morire di paura! Ma dov’eri…che è successo? Stai piangendo!-

Helen tentò di nascondere il viso, ma Jean la costrinse a fissarla. Alle loro spalle, Logan s’irrigidì e Scott aprì la bocca di qualche centimetro, per poi deglutire a disagio. Jean guardò severamente Kurt

-è inutile che mi guardi così. Andiamo a parlarne in un posto tranquillo, poi ti spiego

I cinque si diressero verso la stanza di Helen, dove fecero sedere la ragazza sul letto. Jean e Kurt si misero ai suoi lati, mentre Logan e Scott presero due sedie

-Allora? Mi vuoi spiegare cos’è successo-

-ho incontrata Helen in corridoio, poi l’ho portata in mensa. Ah, Logan, abbiamo un’iguana libera per la scuola. Ci pesi tu?-

Il canadese emise un grugnito d’approvazione. Jean intervenne glaciale

-Kurt, puoi evitare queste digressioni e continuare?-

-ok, Jeannie, non t’agitare.  Beh, allora siamo scesi in mensa. Una volta in fila, Marilyn si è messa a sbraitare e ha dato ad helen della codarda e della puttana-

-oh mio dio…e lei?-

-dovevi vederla, sembrava una tigre! Ha preso Marylin con una mano, un coltello con l’altra, l’ha guardata e ha detto…-

-e ha detto?-

Improvvisamente a disagio, Kurt guardò Helen esitante, la quale emise un sospiro e continuò il racconto

-e io le ho risposto per le rime. Le ho detto la verità. Tutta. Compreso che…che…sono stata stuprata-

-COSA?!?- jean le prese le mani e logan saltò in piedi

-ho una figlia di sette anni. Non la vedo da quando è nata-

-perché non me l’hai detto?- Jean abbracciò l’amica con tutta la forza che aveva, e la mora scoppiò in lacrime. Lasciarono che si sfogasse, poi la rossa la invogliò a proseguire

-avevo…diciannove anni….Avevo appena iniziato l’Università….lui…lui lo conoscevo, era il bulletto del quartiere…una sera stavo rientrando da sola…e…e…mi ha aggredita…erano in sei..-helen chiuse gli occhi e rabbrividì

-va bene, basta, non dire altro-

-non…non so come ho fatto…se non avessi avuto Kev, Neel..e Humphrey…io…Dio…-

-shhh, ok, ora va tutto bene-

-e quella oggi mi ha detto…che sono..una…- Helen nascose il viso tra le mani. Logan, che era ancora in piedi e gironzolava facendo temere che avrebbe distrutto tutti coloro che si sarebbero posti sul suo cammino, si risedette pesantemente sulla sedia e borbottò: -pensa come ti pare, ma ti assicuro che non lo sei. Giuro che quella tipa la squarto da capo ai piedi e la…-

-grazie, Logan, abbiamo capito il senso. Ma dovrai metterti in coda. Il piacere spetta a me per prima-

-uh, Jean?-

-sì Scott?-

-niente-

-sai, monocolo, potresti partecipare attivamente alla conversazione. Magari esprimendo un tuo parere-

-non credo che a helen interessi il mio parere, logan…-

-grazie-

Tutti e quattro si girarono verso Helen, che ora li guardava con un mezzo sorriso e le guance lievemente arrossate

-figurati. Temo che per oggi ti abbiamo sballottato un po’ troppo. Ora ti lasciamo dormire. Buonanotte-

Il gruppetto fece per uscire, ma Helen li fermò sulla porta.

-solo un attimo-

Si avvicinò a Ciclope, e gli schioccò un bacio in fronte: -grazie, Scottie-

Si spostò vicino a Jean, e le diede un bacio sulla guancia: -grazie, sorellina-

Per ultimo si mise a fianco a Kurt e baciò anche su una guancia anche lui, che divenne un po’ rosso: -grazie, fratellone-

I quattro si avviarono per il corridoio, ma prima che si allontanassero troppo, Helen richiamò Logan lasciando che gli altri non si fermassero

-scusa, mi mancavi tu. Ma non mi andava di salutarti in pubblico

Lo guardò un po’ imbarazzata, poi gli diede un bacio a fior di labbra: -grazie anche a te, tesoro-

Detto ciò, rientrò in camera e chiuse la porta, lasciando Logan a fissare imbambolato il legno

 

 

 

 

 

 

 

 

Aahh, sono imperdonabile. Ma chiariamo qualcosina. Allora, l’irlandese Sean Cassidy ha come potere quello di emmettere un grido sonico e di volare. Ricordate in X2 la ragazzina che durante l’attacco alla scuola s’è messa a urlare come una dannata? Ecco, quella è sua figlia Theresa “Siryn”. Per quanto concerne il buon Cannonball, Sam fa parte della grande famiglia dei Guthrie (ha circa dieci fratelli e sorelle, tra cui ce ne sono tre che sono anch’essi mutanti: Paige”husk”, Josha “icarus” e Melody”aero”). La sua abilità mutante consiste nel produrre un’energia termo-chimica che gli consente di volare ad altissime velocità e gli da’ una certa invulnerabilità

 

Scusate l’uso di certe parole, ma ormai dovreste conoscermi:quando si tratta di far soffrire un mio personaggio, ci vado pesante…eheheheh.

Grazie a Wolverina, WhiteShadow e Daewen, che mi ha fatto notare un mio piccolo grande errore:ho fatto conoscere ad helen lingue che manco ho mai sentito parlare! Ma me la caverò….

Grazie a coloro che hanno recensito, chi non l’ha fatto spero lo farà o dovrà vedersela con me…(skerzavo…)

Ciiiiiiiiiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaoooooooooooo!

 

 

 

   
 
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