*Cioccolatini, lividi e fiori*
Capitolo 4 : Fiori alla riscossa (I Parte)
Se una persona vi dice “Pagherò io i danni”
non so voi, ma io mi aspetto di non dover sborsare nemmeno un centesimo per
dover riparare ad un ipotetico problema.
Chiaramente io mi sbaglio.
Tanto per dire, la cara signora Green
che ha praticamente rovinato le meravigliose piastrelle del mio bagno, per “Pagare
i lavori” intendeva dire “Ti chiamo qualcuno che ti sistemi quello
che io ho combinato”, ma non intendeva dire “Pagherò tutto, fino
all’ultima sterlina, io!”
Per farla breve: quattro del mattino, vecchio maleducato inacidito che mi invita
in modo poco cortese ad aprirgli la porta, che entra in casa mia come una furia
avviandosi verso il mio bagno, che lavora con la classica espressione da “Ti
sto facendo un favore” e che, alla fine, ha pure il coraggio di scroccarmi
un caffè.
È solo per la perfetta educazione che ho
ricevuto dai miei genitori, se non l’ho sbattuto fuori di casa a suon di calci
nel sedere.
Il colmo, comunque, è arrivato quando mi ha detto -Signorina, fanno
settantacinque sterline, manodopera esclusa-
A quel punto mi è sinceramente preso un infarto: praticamente mi ha fregato un
quarto dello stipendio mensile! Ma vi rendete conto?
E quando sono andata ad informarmi preso la carissima signora Green, mi
sono sentita rispondere –Cara, ma cosa vuoi che faccia a parte chiamarti
un tecnico specializzato come il signor Brown?-
A quel punto ho desiderato solo urlarle in faccia: ma si sono messi tutti
d’accordo per concorrere a questa pagliacciata? E poi con quei nomi… Si,
deve per forza essere uno scherzo.
Inoltre, cara! Ma cara un corno! L’unica cosa “cara” in tutta
questa situazione, è la cifra oltremodo eccessiva scritta infondo alla mia
fattura.
Inutile anche solo ribattere qualcosa, gli anziani di questo palazzo hanno una
gentilezza veramente odiosa: oh no, non sono mica gentili per natura,
assolutamente, piuttosto lo sono per convenienza!
Infondo pensateci: se sono gentili e uno s’incavola con loro, succede che gli
prende un infarto, e indovinate poi di chi è la colpa se vanno a fare una
lunga visitina al Creatore? Esatto, avete indovinato: nostra! Di noi poveri
condomini che ci sforziamo di sopportare questa ingiustizia!
Eppure ho sempre adorato le persone anziane per la loro saggezza e la loro
cortesia; ma dove diavolo sono venuta ad abitare?
In ogni caso, adesso, giusto per fare qualcosa di terribilmente originale, sto
veleggiando come una scema per casa mia, buttando via tutti i fiori appassiti
che la infestano; nel frattempo, con la mano libera, mi spalmo una pomata sui
lividi violacei che ho sulle braccia, mentre di tanto in tanto, afferro qualche
cioccolatino dalla scatola accuratamente riposta sul tavolo per mangiucchiarlo.
Di solito casa mia è un porcile: non fraintendetemi, non è sporca e non lascio
le mutande in giro dopo essermi fatta la doccia. Semplicemente è perennemente
disordinata, con sacchetti di patatine o di biscotti, lasciati in giro
semivuoti.
Solo tre motivi possono indurmi a riordinarla: primo, sta per arrivare mia
madre.
Voi non potrete mai capire quanto quella donna sia maniacale; da piccola
non potevo spostare la poltrona del mio salotto nemmeno di un centimetro, perché
da quella posizione era alla stessa distanza sia dalla televisione, che dal
bagno, che dalla cucina. Ovviamente lei aveva preso le misure.
A volte succede che piomba a casa mia tutto d’un tratto e per questo ho preso la
sana abitudine di guardare fuori dallo spioncino; in questo modo, con qualche “Evanesco”
e “Gratta e netta” riesco a rendere il mio habitat quantomeno
accogliente. Prima che si rincretinissero, anche Harry e Ron apprezzavano casa
mia, a tal punto da contribuire al mio disordine.
Adesso apprezzano solo me.
Il secondo motivo valido è che non ho niente da fare. Insomma, piuttosto che
passare il mio tempo a rigirarmi i pollici o mangiucchiarmi le unghie come una
schizzata pazza, preferisco riordinare. Anche perché ho il vago sospetto che
potrebbero nascere strani organismi da quelle noccioline abbandonate sul tavolo.
Infine, terzo ed ultimo motivo, naturalmente è la minaccia. Insomma, se
qualcuno disgraziatamente dovesse dirmi “Riordina o ti uccido” (datemi
della melodrammatica, ma conosco almeno una decina di persone che
sarebbero in grado di farlo) non sono mica stupida, riordinerei tutto in meno di
cinque minuti e tutto splenderebbe come un pavimento di marmo tirato a lucido.
Adesso, grazie a Dio non mi ha minacciata nessuno e grazie agli Orsetti Rosa non
sta per arrivare mia madre (il che, vi garantisco, è più o meno la stessa
cosa!). Quindi, semplicemente mi stavo annoiando: fuori piove e io e Ginny
abbiamo rimandato lo shopping ad un giorno migliore. Ho letto almeno cinque
volte tutti i libri che ho in casa mia, e probabilmente alla prima occasione ne
comprerò un altro centinaio, giusto per tenermi in allenamento.
Non guardo la televisione: ma stiamo scherzano? Attenta alla mia intelligenza,
con tutti quei programmi ridicoli che passano su ogni canale! Quindi, in breve,
mi rimaneva solo questa tetra prospettiva: riordinare! E pulire! Restereste
scioccati se vi raccontassi cosa ho appena trovato sotto il divano. Non siete
curiosi di sapere cosa? Okay, allora ve lo dico: un sacchetto di Caramelle Tutti
i Gusti+1 appartenente al cesto immenso che ci regalò Silente al settimo anno,
dopo aver preso il diploma; dico, ma vi rendete conto? Questa è sicuramente
opera di Ron, le ha nascoste per non farmele mangiare e poi se le è dimenticate,
tipico di lui!
Comunque sono molto soddisfatta del mio lavoro: la percentuale di aria
respirabile è aumentata decisamente nell’ultima mezz’ora; senza contare che
divano, poltrone, tavolo e scrivania hanno ripreso le sembianze di quello che
sono in realtà, cioè divano, poltrone tavolo e scrivania.
Prima avevano la funzione di utile appoggio per vestiti, cibi di vario genere,
libri di vario tipo, giornali…
Insomma, per dirla come la direbbe mia madre “Questa casa ha smesso di essere
la caverna dell’Homo Sapiens”. Terribilmente spiritosa, lei.
Concludendo con i miei deliri (strettamente legati a quello che ho passato, che
sto passando e che passerò nei prossimi giorni) passo a raccontarvi come
siamo messi con i miei appuntamenti: ne mancano solo tre! Solo altre tre
terribili sere e poi la decisione, che in cuor mio ho già preso, ma che agli
altri faccio credere di dover ancora prendere: li scarterò tutti.
Sono dei pazzi furiosi se pensano che io possa sposarmi, fidanzarmi, avere dei
figli, con loro! Per ora ho avuto a che fare, nell’ordine: con un tizio
che è sulla buona strada per diventare il miglior rappresentante mondiale del
Mimbulus Mimbletonia, con un futuro alcolista, con un salutista decerebrato che
considera i tramezzini un autentico dono divino. Può andare peggio di
così?
E stasera ho appuntamento con il loquace Victor! Dovrò ingurgitare dosi
massicce di caffè per poter rimanere sveglia, dove mi potrebbe mai portare? A
visitare un museo di palle da Quidditch? Già me lo immagino “Her-mi-un,
gvarda… Questo Bolide è stato usato nel 1853 per rompere il cranio di Tizio,
Caio e Sempronio, i tre cacciatori più importanti della storia… ” Sarà
sicuramente un’uscita allegrissima! Non vedo l’ora…
Ah, volete sapere chi era al telefono ieri sera? Dean! Mi ha detto che ho
dimenticato a casa sua la busta con i tramezzini che aveva preparato per me… Gli
ho detto che poteva mangiarli lui perché io non mi sentivo molto bene (e,
infondo, non è stata proprio una bugia!).
-Ma cos’è successo qui?- esclama una voce proveniente dall’ingresso; ironica,
stizzita, inacidita, scocciata… Ginny, in breve.
-Ciao Ginny- la saluto io senza nemmeno metterci troppa enfasi, tanto con lei è
tutta fatica sprecata. Di fatti mi arriva uno sbuffo in risposta. –Stavo
sistemando un po’…- le spiego con un sorriso –Vuoi qualcosa da bere?-
Lei agita la mano, come se stesse scacciando delle mosche e si siede comodamente
sul divano –No, grazie! Ma come mai? Non starà per caso arrivando tua madre…-
Visto, anche lei è a conoscenza dell’ira distruttrice della mia tenera
genitrice (che termini raffinati per indicare una povera matta!).
Spalanco gli occhi come se mi avesse appena detto di aver fatto un viaggetto su
Saturno –Assolutamente no! Ma stai scherzando, vero?-
Lei non mi degna di risposta, eccetto che per un piccolo ghigno che si disegna
sulle sue labbra: ma perché mi prende sempre in giro?
-Allora, Ginny, mi racconti cos’ha combinato ieri tuo padre?- le domando un po’
apprensiva. Infondo stiamo parlando di un uomo che due mesi fa ha appiccato il
fuoco al tetto della casa perché voleva vedere come funzionava un
lanciafiamme. E la signora Weasley è a dir poco una santa a sopportarlo.
A questo punto la mia amica sembra seriamente sull’orlo di urlare. Dalla
rabbia.
Tanto per dire, il suo viso sta iniziando a diventare dello stesso colore dei
suoi capelli, mentre gli occhi si riducono a due fessure come se stesse
prendendo la mira. Per uccidere, s’intende.
Fa paura, veramente!
-Quell’idiota…- sbotta, seccata –Ed è tutta colpa di Ron, come al solito! Quel
deficiente di mio fratello ha voluto lezioni di corteggiamento da mio padre, e
quell’altrettanto scemo gli ha mostrato come preparare una cenetta romantica…-
Adesso digrigna i denti.
Io sono un po’ perplessa –E allora?-
Le narici di Ginny fremono, simili in modo impressionante a quelle della
McGranitt ogni qual volta le veniva detto qualcosa di stupido. E per una donna
che era la direttrice della casa di Grifondoro (a cui appartenevano individui
come Lavanda Brown e Calì Patil) non era del tutto una novità.
-E allora- riprende lei in tono furibondo
–quel cretino gli ha fatto vedere qualche numero con i piatti e Ron lo ha
imitato. Solo che più che un ballerino professionista, quello stupido sembrava
un Troll malamente addestrato e…- riprende fiato, per terminare con un finale
degno del suo apocalittico racconto -…ha demolito il servizio di porcellana
della mamma-
Finale un po’ deludente, ammettiamolo. Io personalmente mi immaginavo chissà
cosa –Ma un “Reparo” sarebbe stato sufficiente per riaggiustarli-
rispondo io in modo sensato. Mi piace quando faccio la persona coerente,
mi fa sentire importante. Ovviamente prima di incontrare lo sguardo inceneritore
di Ginny.
-Erano piatti Babbani… Non funzionano gli incantesimi su quelli…- mi
risponde lei –E comunque non è questo il punto… Quando la mamma è entrata in
cucina non ha visto i cocci sul pavimento ed è scivolata-
Adesso ho capito –E come sta?-
-Ha urlato per un’ora!-
Non era proprio questa la risposta che mi aspettavo di ricevere, ma infondo mi
accontento: se ha urlato per un’ora, significa che Molly è ancora viva, no? A
meno che, passata quell’ora, non sia stramazzata al suolo priva di energie. Ma
in quel caso la sua accidentale planata sul pavimento non sarebbe da
considerarsi come la causa del decesso.
-Hermione… Quello stupido animale ti sta cercando- Ginny mi distrae dai miei
pensieri. Per la cronaca, per stupido animale lei intende la mia adorata
Titty. Dice che, per principio, è stupido soprattutto il nome. Ma come spiegarle
che Titty era il mio personaggio preferito?
-Non chiamarla così, Ginny- mi limitò però a rimproverarla, mentre mi avvicino
alla mia graziosa gufettina e afferro la lettera che ha nel becco.
Ricompensa per la sua fedeltà, un cioccolatino made in Neville!
In ogni caso, la lettera è di Victor. Lo capisco (prima ancora di leggere il
mittente) dal suo inglese completamente scorretto e sgrammaticato. Santo Cielo,
anche un Troll sarebbe in grado di scrivere meglio di lui.
-Quell’idiota di Victor?- mi domanda Ginny, dando una veloce sbirciatina
aldilà della mia spalla. Ma come è acida oggi, ha per caso mangiato dello yogurt
andato a male?
-Già… Vuole dirmi che mi verrà a prendere verso le 20.30 di stasera… E dice
anche che ci divertiremo tantissimo…- rispondo io, per la verità molto,
ma molto, perplessa.
Il sonoro sbuffo di Ginny, mi fa intuire cosa pensa lei al riguardo.
-Ginny, che tu sappia esiste un Museo del
Quidditch?- le domandò curiosa, ma anche un po’ apprensiva.
No, dimmi di no, dimmi di no!
-Certo che esiste! Al suo interno vi è conservata ogni genere di cosa,
anche i Bolidi che hanno segnato le vittorie più importanti della storia…- mi
risponde lei, stravaccandosi sul divano per guardare comodamente la televisione.
E io inizio a tremare dentro…
***
-Mostra qvesto biglietto al signore…-
Cinque parole dall’oscuro significato. Per me, in questo dato momento, anche “Avada
Kedavra” suonerebbe come qualcosa di dolce, sicuro e protettivo.
Innanzi tutto, che biglietto è? E secondo, ma non meno importante, che signore?
Per la cronaca, io e Victor ci troviamo in uno spiazzo immenso, e siamo
circondati solo da alberi, buio e nebbia. Niente di più e niente di meno.
Devo iniziare a pensare che lui ha le allucinazioni?
È piombato a casa mia e mi ha fatta salire
sulla sua scopa, mi ha condotta in questo posto e… Mi ha messo nelle mani un
biglietto tutto colorato, con delle scritte in una lingua che non riesco a
decifrare. Non è sicuramente inglese e nemmeno francese. Sarà arabo, che ne so!
-Ehm… Victor, quale signore?- gli domando un po’ titubante, come se
avessi paura di vedergli spuntare un terzo braccio. Lui mi sorride e si china
verso di me per depositarmi un casto bacio all’angolo delle labbra.
Un frusciare minaccioso tra gli alberi, mi annuncia che non sono la sola
ad essere contrariata.
-Seguimi- mi dice solamente, pronunciando l’incantesimo “Engorgio” per
rimpicciolire la sua scopa e metterla in tasca. Chissà, magari prima della fine
della serata, riesco a buttargliela via!
Con una piccola luce che mi scalda il cuore (nota anche come “Speranza di
liberarsi di qualcosa di estremamente inutile”) faccio come mi ha detto.
Dopo un po’ arriviamo ad un altro spiazzo immenso, solo che ci sono un sacco di
luci che illuminano tutt’intorno, mentre un padiglione dai colori sgargianti si
innalza al centro del piazzale.
Getto un'altra breve occhiata al biglietto che stringo ancora in mano e quasi mi
prende un colpo. È raffigurato un leone che salta attraverso un cerchio di
fuoco.
Ho un sospetto. Ho un sospetto veramente atroce e spero solo di sbagliarmi.
-Victor, ma… Dove siamo?-
Lui mi sorride come un ebete (e probabilmente se Seamus lo vedesse ora,
soffrirebbe d’invidia!) –Al civco… Al civco bvlgaro, per la
precisione…-
***
Probabilmente colui che ha scritto quel
fantomatico libro chiamato “Destino” non aveva molto in simpatia la
sottoscritta.
Probabilmente, nel concepirmi, gli sono stata talmente antipatica che ha pensato
di farmi rivoltare le dieci piaghe d’Egitto contro, con un potere dieci volte
più devastante delle loro predecessori.
Anzi, più che dieci, sono sei. Le sei piaghe d’Hermione. Ecco come
ribattezzerò quei sei animali che mi stanno addosso come dei segugi. Soprannome
azzeccato, non c’è che dire.
-BVAVISSIMI! ANCOVA!!-
E mentre il timpano del mio orecchio raggiunge i miei adorati Orsetti Rosa
(facendomi ciao con la manina), mi volto a guardare un Victor estasiato
che chiede il bis. Bis di cosa, chiederete voi. Ma naturalmente, di un elefante
ammaestrato come un Troll che corre lungo un percorso stabilito.
Personalmente ho sempre odiato il circo, voglio dire: cosa c’è di emozionante?
Eppure questo centinaio di persone che mi circondano (Victor stridente incluso)
sembra che si stiano divertendo come mai in vita loro.
Nell’entrare, siamo passati accanto ad una gabbietta con delle scimmie. Così
tenere, così morbide nel loro folto pelo lucente. Sembrava che non chiedessero
altro che essere coccolate.
Così mi sono avvicinata alla gabbia e molto stupidamente ho introdotto una mano
al suo interno per accarezzarle: non l’avessi mai fatto.
La scimmietta numero uno ha iniziano ad urlare come una pazza, tanto che se la
Signora Black l’avesse sentita, sarebbe venuta da lei a chiederle lezioni
al fine di raggiungere tale tonalità stridula.
La scimmietta numero due, mi ha morso la mano, che subito ha iniziato a
sanguinare. Due segni rossastri proprio al centro del palmo.
La scimmietta numero tre mi ha tirato i capelli, e per un attimo sono realmente
stata sul punto di trucidarla con le mie mani: per ottenere codesti capelli
lisci, mi ci sono volute dalle tre alle quattro ore. Stupido animale.
La scimmietta numero quattro (che risponde al nome di Victor Krum) ha
iniziato a ridere, divertita, come una matta. Insomma, se il buongiorno si vede
dal mattino, avrei dovuto comprenderlo fin dal principio che questa serata
sarebbe stata un totale disastro.
Comunque sono riuscita a togliermi dai piedi Victor per una buona mezz’ora,
durante la quale sono andata nel retro del padiglione per farmi medicare la
ferita alla mano. Ecco, oltre ai lividi, adesso ho pure i morsi.
Non è possibile, giuro che non è possibile!
Quando poi ho raggiunto Victor ai nostri posti, lui era tutto emozionato perché
stavano per cominciare con il suo numero preferito: i leoni che attraversano un
cerchio infuocato.
Lui ha insistito tanto per prendermi la mano e deporre un lieve bacio sulla
ferita, ma io gli avrei volentieri tirato una cinquina di quelle fatte bene, più
che altro per essersi messo a ridere come un idiota quando ero in difficoltà.
In ogni caso è stato veramente dolce. E poi ho dovuto soffocare un moto di
tenerezza quando l’ho visto stringere i pugni come un bambino, nell’esatto
momento in cui il leone spiccava un balzo.
Anche adesso è emozionantissimo, mentre
quell’elefante continua a camminare, perfettamente addestrato. A metà dello
spettacolo mi ha preso la mano, e l’ha stretta fortissimo nei momenti più
cruciali, mentre tratteneva il fiato.
Un bambino, non c’è altro modo per definirlo.
Adesso c’è una piccola pausa e ci stiamo dirigendo verso un chiosco che vende
roba da mangiare.
Non starò a descrivervi l’uomo che ci lavora per preservare lo stato di salute
del vostro stomaco. Sappiate solo che è inguardabile.
-Her-mi-un- mi chiama e voi non potete nemmeno capire il nervoso che mi
fa venire quando mi chiama così. Possibile che dopo anni che ci
conosciamo, non ha ancora capito come si pronuncia il mio nome? –Ti piace lo
zucchero vilato?-
Vilato è quello che noi comuni mortali intendiamo per “filato”.
-Certamente!- gli rispondo con un sorriso. Sempre meglio di tramezzini e
insalata, di Bunchi in quantità industriale e di una bistecca al sangue
oscenamente grassa.
E poi lo zucchero filato mi piace tantissimo, anche se alla fine mi ritrovo
tutta la faccia impastata e appiccicosa.
Mentre ci gustiamo il nostro dolce colloso,
passiamo di nuovo accanto alla gabbia delle scimmie, ma stavolta sto alla larga
da quegli stupidi animali dispettosi.
-Her-mi-un, dopo c’è il mio numero…- mi dice con un largo sorriso, e io
mi volto a guardarlo con tanto d’occhi.
-Come? Il tuo numero?-
-Si, il mio numero con le voche…-
Voghe è il corrispondente di foche nella nostra lingua: avete
anche un traduttore simultaneo gratuito!
Quando ricomincia lo spettacolo, torno a sedermi al mio posto, senza però Victor
che è andato a prepararsi: sono sinceramente curiosa di vederlo!
Appare in scena e non appena lo guardo esibirsi… scoppio a ridere come una
scema.
Avete presente le foche che tengono una pallina in equilibrio sul naso? Ecco, il
numero consiste in quello, con il piccolo particolare che insieme alla
foca, c’è anche Victor. E anche lui tiene una pallina in equilibrio sul
naso, proprio come il suo grasso animale.
Forse avrei dovuto dare ascolto a tutti quelli che dubitavano dell’appartenenza
di Krum alla razza umana. Forse avrei dovuto farlo, ma come al solito il
mio orgoglio mi ha spinto a fare di testa mia.
Non vi dico la vergogna. Io non lo conosco…
Una signora prossima alle lacrime seduta nel posto accanto al mio, si volta a
guardarmi –Signorina, è un suo amico quello?- mi domanda, cercando di riprendere
fiato tra uno scroscio di risata e l’altro.
Il mio sguardo cade sulla faccia del mio portiere (che ormai sono abituata ad
incontrare nei luoghi più impensabili) seduto qualche posto più avanti e che, a
sua volta, guarda con ostinazione nella mia direzione.
Con aria tetramente depressa, lascio spostare il mio sguardo al centro del palco
e scuoto la testa con convinzione –Ma sta scherzando? Mica lo conosco
quel buffone!-
***
Facciamo un veloce resoconto della serata:
sono morta di freddo perché ad un certo punto ho dovuto assistere ad un numero
all’aria aperta e vi assicuro che i tre gradi sotto zero non sono molto
amichevoli; ho una ferita mortale sulla mano, che potrebbe essere
amputata; Victor mi ha sfigurata quando, alla fine della sua teatrale
esibizione, mi ha invitata a raggiungerlo; i miei capelli sono quanto di
più osceno si possa desiderare; la meravigliosa e simpaticissima foca del mio
meraviglioso e simpaticissimo amico Victor mi ha praticamente lavata,
schizzandomi addosso mezza piscina nella quale era immersa.
Insomma, la serata è andata bene, no?
-Her-mi-un, mi porteresti una garza per la verita…-
-Non osare mai più avvicinarti a lei, o ti lancio un Avada Kedavra-
-Hermione, non avresti qualcosa di più leggero della camomilla… Sai,
vorrei poter mantenere la mia linea impeccabile…-
-Qui ci vuole un Whisky Incendiario, ne hai in casa, Hermione?-
-A costo di andare contro il mio orgoglio, ti aiuterò Ron!-
-Hermione posso dare un’occhiata alle tue piante?-
Ah, dimenticavo… Al resoconto della serata, non ho aggiunto le Sei Piaghe
d’Hermione che, inesorabili, sono tornate a colpire!
Continua….
****************************
Salve! O.o Caspita, non
credevo di metterci tanto ad aggiornare, vi chiedo scusa! Il capitolo comunque
mi è uscito un po’ di getto: un pomeriggio ero nervosa a causa di alcuni
avvenimenti spiacevoli della giornata, allora mi sono messa lì e ho buttato giù
questo. Era dalla cena di Neville/Hermione che volevo scriverlo, ma ho dovuto
attendere per ovvi motivi: se il cavo Victor avesse regalato ad Hermione
dei Cioccolatini, invece dei Fiori, sarebbe stato tra i primi della lista, no?
^_____- In ogni caso, spero che abbiate apprezzato, perché è un po’ diverso dai
capitoli a cui vi ho abituato fino a qui! ^^’ Ancora tre e dovremmo farcela (e
poi vi autorizzerò a lanciarmi dietro tutti i pomodori che volete! ^^’)
Ringraziamenti:
Hermione_potter90: il
tuo entusiasmo è veramente una fantastica dose di energia! Harry e Ron saranno i
prossimi, e ti assicuro che prevedo scintille (se non addirittura esplosioni
^^’) Quindi preparati, spero di riuscire a rendere divertenti e originali anche
quelli! Un bacione ^____^
Emma: TU! TU! Con che coraggio mi fai tutti quei complimenti e poi
pretendi anche che io non ti strapazzi di coccole *___* Ma tesoro mio, grazie!
Ti giuro, è un termine così insensato, ma anche il più vero che mi viene in
mente! Come sei dolce, dolce, dolce… Talmente tanto da costringermi a ripeterlo
per ben tre volte O.o E, comunque, la fiducia degli Orsetti Rosa riusciresti ad
ottenerla senza nessuna corruzione, credimi… I sotterfugi servono ad Hermione
^^’! Un bacione grande cucciola ^______^
Killer: più che
adorabili, Hermione ti suggerirebbe “devastanti” per le sue Sei, apocalittiche,
Piaghe ^^’ Ma io personalmente ti ringrazio per i complimenti ^____^ Un bacione!
Laguna: il portiere *___*! Lo amo anch’io… E convengo sul fatto che i
ragazzi sono uno spasso, soprattutto quando fanno andare fuori di testa Hermione
(non c’è niente da fare, rido da sola quando scrivo la storia, meno male che fa
anche a voi lo stesso effetto ^^’) Mille grazie, un bacione! ^____^
Janet: la mia segreta fonte di ispirazione! Ti giuro, non ci avevo
pensato: Hermione e un’uscita galante con i suoi adorati Orsetti… Potrei
includerlo nel prossimo capitolo, magari come un sogno della suddetta ragazza!
Grazie mille genietto, tanti bacioni ^_____^
Chiaras: più che appuntamento, io lo definirei “delirio” E la povera
Hermione è d’accordo con me O.o Dean… Guarda, mi è sempre parso particolarmente
inutile quel ragazzo, e nel sesto libro di Mamy Rowling ho trovato conferma: sa
proprio come sfruttare un appuntamento, lui *___* Un bacio!
Fredyck: O__O Tom
Riddle? Oddio, no! Assolutamente, se dovesse entrare a far parte della storia
uno come lui, dovrei scrivere “Demenziale” e non penso che la fic lo sia;
è divertente, ma alla fine ci sarà un po’ un finale a sorpresa! Per quanto
riguarda Draco…Ora come ora ho i miei dubbi di poterlo includere nella fic… Un
sequel, magari *__* Grazie come sempre e un bacio ^_____^
Ma grazie mille *___* Io cosa posso fare per ringraziare tutti per queste belle
recensioni? Mi fate sempre emozionare con le vostre belle parole. Pertanto,
spero di poter postare presto il prossimo capitolo, almeno per ricambiare. E
interesserà… Harry o Ron? Ron o Harry? A voi la scelta, per me è totalmente
indifferente ^____^ Fatemi sapere…
Un bacione a tutti
Ale69
*P.S. Se non volete raggiungere Victor sul palco mentre imita una foca, vi
conviene lasciarmi un commentino: sa essere incredibilmente imbarazzante il
cavo ragazzo!