Serie TV > RIS Delitti imperfetti
Segui la storia  |       
Autore: sweetnight87    12/03/2012    3 recensioni
Avevo tormentato Ghiro fino all’inverosimile con domande sù Lucia e sulla sua vita privata.
Lui più volte mi aveva ricordato quanto lei fosse gelosa e riservata a riguardo.
L’avevo portato all’esasperazione,così una settimana fa mentre eravamo nel suo ufficio e io avevo appena esordito dicendogli:”pensi che Lucia mi accetterà mai?”
Era solo la prima domanda della giornata…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Per un attimo i nostri sguardi si incrociarono,poco dopo tornammo ad osservare fuori.
Eravamo in trappola,ma non ero preoccupato,anzi questa era l’occasione per poter provare a fare cambiare idea a Lucia.
“Capitano!” la chiamai,lei si voltò in silenzio e mi guardò negli occhi.
Quanto erano belli quegli occhi verdi ed espressivi,ogni volta che l’incrociavo  mi perdevo ad ammirarli,avrei potuto fissarli per ore, ma fui costretto a tornare alla realtà.
Cercammo un punto della casa dove sistemarci nell’attesa che smettesse di nevicare.
Anche sé il nostro era solo un sopralluogo supplementare non volevamo contaminare troppo la scena del crimine,avevamo deciso di sistemarci al piano superiore in una delle camere,magari da lassù i cellulari avrebbero avuto il segnale necessario ad effettuare una chiamata!
Ma non fù così…Non c’era segnale neanche lì!
Lo spostamento e la sistemazione al piano di sopra avvenne nel più assoluto silenzio,mi ero ripromesso però di farlo cessare e così iniziai la conversazione:”capitano!”
“si!” disse guardandomi sorpresa.
“Adesso che siamo bloccati qui…Potremmo provare a lavorare sul nostro rapporto…!”
Mi guardò confusa,credo che non si aspettasse una richiesta del genere.
“Serra!”disse solamente guardandomi perplessa
“Capitano,credo che dovremmo trovare un punto d’incontro per il bene della squadra,capisco che né il mio curriculum,né alcuni miei comportamenti ed iniziative possano aver contribuito ad alimentare tensioni e che io… Uso troppe parole e doso poco il silenzio”
Era visibilmente stupefatta,lo leggevo nel suo sguardo.
A quel punto decisi di avvicinarmi all’angolo dov’era seduta e mi sedetti accanto a lei,lei non si mosse,non disse nulla,mi guardò e mi sorrise per la prima volta.
Colmò la distanza che avevo lasciato  tra noi per evitare di rovinare tutto.
“Orlando” mi chiamò,
Io la guardavo visibilmente felice e allo stesso tempo confuso,lei sé né accorse,”Orlando”ripetè,”mi dispiace,anch’io sono stata troppo dura e prevenuta,questo mio atteggiamento non ha certo aiutato a creare  un buon rapporto,non solo personale,ma nemmeno lavorativo.”
Ero doppiamente confuso e felice,non avrei mai immaginato quelle parole,almeno non così velocemente dopo il mio discorso di scuse.
Eravamo l’uno accanto all’altra,dopo il momento delle scuse e  ci ritrovammo vicinissimi,era come sé due metà dei poli opposti di una calamita si attraessero,era tutto perfettamente facile,normale.
Ci eravamo avvicinati senza rendercene davvero conto.
Eravamo due pedine in mano alla forza d’attrazione a cui in fisica sono soggetti i corpi.
Ci guardavamo negli occhi,ognuno vedeva  il proprio riflesso in quelli dell’altro,c’era senso di colpa,dolcezza,passione e desiderio,questo avevo notato nello sguardo di Orlando.
Ero perso in quegli occhi verdi,sarei rimasto per ore a guardarli,né ero affascinato.
Mentre ero perso a specchiar mici notai oltre la dolcezza di sempre qualcosa in più,c’era passione e desiderio,né ero quasi certo, ma non avrei mai preso nessuna iniziativa.
Mi guardava in quel modo a cui fino ad ora  avevo sempre resistito.
Ora qualcosa in me  era cambiata, o meglio il muro che avevo alzato nei suoi confronti era venuto giù come sabbia,tutto era accaduto da un momento all’altro.
Per quanto lo conoscevo sapevo che non avrebbe mai preso l’iniziativa,a confermare il mio pensiero c’era il lungo momento di sguardi che ancora perdurava.
“Lucia…” sussurrai  continuando a guardarla, incapace di muovere ogni singolo muscolo del mio corpo o  di dire altro.
Non sò nemmeno io come,ma eravamo ancora così vicini, nessuno dei due aveva la minima intenzione  di spostarsi…Ma non prendeva nemmeno l’iniziativa.
Non mi avrebbe mai fatto fare qualcosa che non volessi,così fui io a prendere l’iniziativa,colmai la poca distanza che c’era tra noi e lo baciai,volevo che capisse…
Che si sciogliesse,ma continuava a guardarmi e si era leggermente scostato dalle mie labbra,mi guardava in modo diverso,leggevo nei suoi occhi il timore di fare qualcosa a me non gradita, ma allo stesso tempo il desiderio,cos’ mi riavvicinai a lui, gli misi le braccia intorno al collo e lo guardai, volevo  che attraverso il mio sguardo capisse le mie intenzioni…
Spostai le mani sul suo viso e iniziai ad accarezzarlo sul volto  e sul collo provocandogli dei brividi,fremeva.
Quando fui sicura di avergli fatto capire  ciò che volevo spostai le mani alla base del suo maglione e iniziai a sollevarlo per sfilarglielo,quando me né fui liberata iniziai a slacciargli  la camicia  e lo baciai,lui continuava ad essere teso,presi le sue mani e le poggiai sulle mie spalle,il resto sarebbe venuto da sé.
Almeno così pensavo,ma mi sbagliavo,le sue mani erano lì dove le avevo messe io e non accennavano a prendere l’iniziativa.
Ci eravamo separati dal bacio, lui era ancora seduto sul pavimento,io ero in ginocchio dinnanzi a lui,lo fissavo,non avrei ceduto,mi riavvicinai a lui e lo baciai,feci molta fatica affinchè schiudesse le labbra e ricambiasse il bacio,doveva pensare che fossi impazzita,il cambiamento era stato troppo repentino,però improvvisamente  decise di cominciare a lasciarsi andare,dischiuse le labbra e le nostre lingue finalmente si trovarono e si fusero in una sola dando inizio al vero bacio,il nostro primo bacio.
Mi mancava il respiro,ci separammo un attimo ma non smettemmo di guardarci negli occhi,le parole che pronunciai furono istintive:”Ti voglio”gli dissi per poi tornare a baciarlo,dovevo ritrovare le sue labbra, mi erano mancate in quei  pochi attimi di separazione,mi erano mancate  come l’aria.
Era stato Orlando a separarsi un attimo dal bacio,adesso mi guardava,sò che voleva essere certo  che ciò che gli avevo appena detto corrispondesse a ciò che volevo e che davvero non stesse sognando.
“Qui!Adesso?” mi rispose guardandomi.
Quale miglio risposta sé non quella di baciarlo spingendolo delicatamente contro l’angolo e iniziare a liberarlo dal resto dei vestiti che aveva ancora indosso.
Finalmente le sue mani si “risvegliarono” dalle mie spalle scesero sul davanti della mia camicetta e iniziarono a sbottonare i bottoni uno dopo l’altro sempre con più foga,le sue mani non si fermarono,cercarono e trovarono prima una delle due bretelle del mio reggiseno,sotto la quale mise la sua mano e la fece scivolare per poi passare alla mia schiena e sganciare le clip.
In quel momento non esisteva tristezza,non esisteva dolore,il mio pensiero era lontano anche da Alex,ero come rinata,ero ritornata ad essere me stessa,l’angoscia causata dal forte senso di colpa che ancora non mi permetteva di andare avanti era magicamente scomparsa.
Ero rinata dalle mie ceneri sotto il tocco delicato di quelle calde e possenti mani che scorrevano lungo il mio corpo.
Orlando mi aveva liberato…
Quel momento aveva segnato l’inizio di una nuova fase della mia vita.
Il mio reggiseno era a terra con i suoi vestiti.
Mi liberò presto dal resto degli indumenti che avevo ancora indosso.
I nostri corpi erano liberi finalmente, non c’era niente che impedisse  ai nostri corpi di sentirsi ,di muoversi l’uno sull’altro in perfetta sincronia.
Eravamo una cosa sola,la passione e il desiderio avevano preso il sopravvento e né guidavano i movimenti,era gentile.
Le nostre mani cercavano curiose il corpo dell’altro,erano in “perlustrazione”, alla ricerca del “nuovo”,del piacere e del più piccolo segreto presente sul corpo dell’altro.
Mi accarezzava dolcemente il collo,quando da lì iniziò a scendere  in direzione del mio petto,sussultai,la sua mano calda e gentile accarezzava le mie curve mentre io gli baciavo il collo e il petto.
Non sò per  quanto tempo avevamo fatto l’amore, ciò che sò è che ero felice.
Avevamo fatto l’amore per terra in un luogo in cui eravamo andati per lavoro e visto la sua presenza anche un po’ controvoglia.
Quando ci separammo ci guardammo in viso,una lacrima solcò la mia guancia,ero felice,ero completa.
“Lucia, oh Lucia!”mi disse ansimando,ripresi a baciarlo lungo il collo, le mie labbra si muovevano su e giù lungo il suo meraviglioso profilo,poco dopo raggiunsi le sue labbra.
“Lucia,dimmi ti prego che non è un sogno”mi disse guardandomi negli occhi,”che è tutto vero! Nel caso in cui sia un sogno per favore non svegliarmi”mi disse sorridendomi.
Per dimostrargli che non stesse sognando presi la sua mano la portai sulla mia guancia e piano, piano la feci scendere lungo il mio viso,il mio collo e il petto,”questo non prova che io sia sveglio!”disse Orlando guardandomi con quei suoi occhi che chiedevano ancora conferma che quanto fosse avvenuto fosse reale, a quelle parole per convincerlo davvero che fosse cosciente gli diedi un leggero pizzicotto sul braccio,”ahi!” disse sorridendomi e riprendendo ad accarezzarmi,desideravo che le sue mani non smettessero mai di percorrere il mio corpo,amavo la sensazione della pelle d’oca provocata dal suo sfiorarmi.
Tutto era cambiato velocemente…
Era una sensazione nuova che già aveva preso il sopravvento  su di me  e di cui non avrei più potuto fare a meno.
Ci guardammo e ognuno di noi lesse negli occhi dell’altro la voglia e il desiderio di restare stretti tra le rispettive braccia, di non separare i nostri corpi.
Ci eravamo lasciati trasportare dalla passione quando squillò il mio cellulare,non avevo voglia di rispondere ma dovevo,sicuramente aveva smesso di nevicare e Ghiro aveva ricevuto i messaggi che l’avvisavano delle mie telefonate…
Allungai la mano,presi il cellulare che era poco più in là. Guardai il display e prima di rispondere cercai di ricompormi,guardavo fuori dalla finestra…
“Ghiro, ciao!Siamo rimasti bloccati dalla neve,venite a darci una mano”con la coda dell’occhio guardavo Orlando,mi stava guardando e ancora accarezzando lungo la schiena,era difficile mantenere la lucidità nel parlare al telefono,il mio controllo era messo a dura prova…
Fui richiamata alla realtà  da Ghiro che era ancora al telefono, per un attimo avevo guardato orlando ed era stato sufficiente quell’attimo per perdere il controllo che a fatica avevo mantenuto.
“Lucia,tranquilla! Siamo già qui! Stiamo per togliere quel che resta della neve dalla porta e siamo dentro” a quelle parole mi guardai intorno,ero confusa,dovevamo  ricomporci, eravamo svestiti e i nostri corpi erano una cosa sola…
Stavano per entrare…
Avevo chiuso la conversazione,mi ero avvicinata alle labbra di Orlando dandogli un ultimo bacio prima di raccogliere i miei vestiti ed andarmi a vestire
La guardai allontanarsi, ancora sorridevo,non riuscivo a credere che quanto fosse successo fosse reale, nonostante il pizzicotto che avevo ricevuto,raccolsi anch’io i miei vestiti e mi rivestì anch’io,avevo appena finito di sistemarmi quando fui raggiunto da Lucia che si mise davanti a me e mi diede un altro leggero e veloce bacio sulle labbra,non riuscì a trattenermi, l’avvicinai a me e la baciai con più impeto,ma ad un tratto dal piano di sotto sentimmo Ghiro e gli altri che salivano ci separammo velocemente e Lucia gli andò incontro.
Quando Ghiro entrò nella stanza e mi guardò,non gli sfuggì  l’espressione che avevo, così come non gli era sfuggita quella di Lucia,né ero certo…
Aveva capito tutto.
“Com’è andato il sopralluogo?” chiese mentre a stento tratteneva il sorriso,”bene!Abbiamo avuto la conferma di ciò che sospettavamo, il movente e passionale e l’assassino frequentava questa casa!Dobbiamo indagare sulle amicizie della vittima e su chi poteva avere un buon movente per ucciderla” disse Lucia e poco dopo scese al piano di sotto.
Non volevamo destare sospetti ma le nostre espressioni non lasciavano dubbi, era successo qualcosa e Ghiro lo sapeva,”questa faccia da ebete solo per un bacio?”mi stuzzicò Daniele.
Sapeva bene che non c’era stato solo un bacio,”pensavo che con tutto il tempo che avete avuto a disposizione e con questo freddo trovavate il modo di occupare il tempo e di scaldarvi contemporaneamente”continuava prendersi gioco di me.
Era palesemente chiaro dalle loro espressioni che c’era stato molto di più di un semplice bacio.
Gli diedi una pacca sulla spalla,”grazie amico mio”, Ghiro non aveva bisogno di sentire altro, tanto comunque ciò che voleva sapere l’avrebbe estorto o a Lucia o la sera ad Orlando.
Finalmente hanno vinto i sentimenti sulla ragione…
Prima di scendere al piano di sotto Ghiro decide che è il momento della paternale:”una sola raccomandazione,non farla soffrire!” mi disse serio.
“Tranquillo amico mio,non ho nessuna intensione di perderla adesso che finalmente ci siamo trovati”gli dissi semplicemente prima di scendere al piano di sotto insieme a lui.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > RIS Delitti imperfetti / Vai alla pagina dell'autore: sweetnight87