Perdonatemi
per il ritardo. Quando ho cominciato
questa storia sapevo che sarebbe stato difficile continuare,
però non credevo
così tanto. Ogni volta che pensò di proseguire mi
viene l’ansia perché temo di
deludervi o di scrivere qualcosa che va troppo lontano dai personaggi,
perché
anche se le posizioni e i caratteri sono invertiti, devo comunque
mantenere
fede alla loro personalità. Vi ringrazio per le recensioni
BeaCarterLisabian,
elixana, pollon003, evelyn83, Pax! Ho parlato di Thomas solo
perché volevo far
conoscere qualcosa del suo passato, elixana voleva sapere se Cuddy
è mai stata
sposata o ha avuto una relazione importante (Stacy per House), Thomas
è stato
l’uomo che le ha spezzato il cuore, ma le scrive sempre
perché Cuddy è una
donna che entra nel cuore ed è difficile da dimenticare, per
questo Evelyn non
ho voluto approfondire il discorso. Non so perché ma io
trovo sempre più
importante la forma della storia, che è quella che poi ho
provato a scrivere,
mentre invece la fine di una storia secondo me non rende mai giustizia
alla
storia in sé. La sminuisce e in qualche modo ne da
un’idea alterata.
Però
se vuoi sapere qualcosa di più su Thomas
proverò ad parlarne un altro po’, se insisti lo
faccio tornare ahahaha xD
Quella
di cui si era
innamorato
Wilson
entrò nel
proprio ufficio, sussultò quando vide quel corpo dormiente
sul divano, chiuse
la porta con forza cercando di svegliarla, ma ottenne solo un lamento e
allora
aprì le tendine e le luci del mattino la infastidirono tanto
che Cuddy si mise
un cuscino sopra la faccia –Che diavolo ci fai qui?- si
mormorò
-Io ci lavoro! È il mio ufficio Cuddy!-
La donna si rigirò sul divano e gli diede le spalle
–Devi alzarti! Aspetto dei
pazienti! House sta arrivando per il controllo del mese
sul…- Cuddy sobbalzò,
prese la coperta la lanciò addosso all’amico,
aprì la porta del balcone e
scavalcò il muretto per raggiungere il terrazzo del proprio
ufficio –Dove vai?-
-Nel mio ufficio, come mi hai detto tu-
Wilson l’afferrò per il braccio sano e la
tirò dentro la stanza –Dico House e
fuggi? Dimmi, come funziona?-
-Ehm… è un nuovo gioco…-
provò a divincolarsi ma l’oncologo non mollava la
presa
-Spiegamelo-
-Jimmy lasciami! O ti faccio picchiare da un’altra
infermiera!- aggiunse
sarcastica
La porta si aprì, Wilson si distratte un istante per vedere
chi fosse entrato e
nel frattempo Cuddy correva via dall’altra parte del balcone.
-Ciao House!- l’oncologo lo guardò un istante per
riportare lo sguardo
indagatore verso l’amica che chiudeva le tende del proprio
ufficio per non
farsi vedere.
-Wilson… che guardi? Cuddy è già
arrivata?- in quel momento la dottoressa
scostò le tendine rosse e mostrò un foglio con
una scritta a caratteri cubitali
“NON MI HAI VISTA STAMATTINA”. L’oncologo
sbuffò annoiato, si allontanò dal
balcone, chiuse la porta scorrevole e si sedette alla scrivania
spiegando al
decano che non vedeva l’amica dalla scorsa sera.
House sorrise compiaciuto –Bè…
è ancora presto per lei- diede un’occhiata
veloce all’orologio –sono solo le nove…-
Ma Wilson non si riteneva soddisfatto, in fondo meritava anche lui
qualche
rivincita una volta ogni tanto, rifletté qualche istante,
House nel frattempo
riordinava le cartelle che aveva in mano e si era appropriato
completamente
della scrivania –Pensi che mi aiuterai oppure starai impalato
lì tutto il
giorno?- l’oncologo si riprese dalla sua riflessione e si
affacciò al balcone
–No, io voglio aiutarti!- disse in un ghigno vendicativo.
Urlò, allora
dirimpetto al balcone di fronte –CUDDY!!! House sta venendo
da te! Vieni
qui!!!- il decano lo guardò stupito e fu ancora
più stupito quando vide la
dottoressa correre per i due balconi e fare un imbarazzante ingresso
nella
stanza in cui si trovava lui.
-Forse sarebbe il caso di lasciarvi soli per chiarire ma non voglio
perdermi
questo spettacolo!- aggiunse Wilson ancora con quel sorrisetto malvagio
stampato sul volto
House la guardò deluso –Ti stavi nascondendo da
me?-
Cuddy era fin troppo imbarazzata –No…-
-Riguarda ieri sera? -
La dottoressa si concesse qualche secondo prima di rispondere, doveva
mettere
insieme le idee -Quello che hai detto… credi di pensarlo ma
non è così… tutto
quello che è successo fra noi è successo
perché tu hai avuto paura ad
impegnarti seriamente con la tua fidanzata. Come risposta istintiva sei
scappato, ti sei ubriacato e sei finito a letto con me. Nulla di quello
che è
successo è la realizzazione di ciò che tu volevi
bensì solo la
materializzazione delle tue paure. Scappi da un impegno e ti tuffi in
un altro-
House
la
conosceva, e in impegni quali quelli che coinvolgevano la sfera
sentimentale,
richiedevano che lei vi fosse aiutata a comprendere. Lui sapeva che
doveva
annientare le paure di quella donna che sembrava tanto forte, ma che in
fondo
era troppo fragile ed insicura da credere di non meritarlo -Cuddy io
non ho mai
provato nulla di simile per Jessica-
-Non è vero… volevi sposarla!- Wilson in quel
momento decise di lasciarli da
soli.
-Ma poi ho cercato te…-
La dottoressa gli impedì di continuare -Per paura! Tu mi
stai usando come scusa
per sfuggire dall’impegno che richiede il matrimonio-
-Smettila di razionalizzare... tu provi lo stesso…-
-House io…- ma lui le impedì di aggiungere anche
una sola parola a quello
sproloquio, chiudendole la bocca con un bacio. Lei si
irrigidì tanto da
costringerlo a staccare le proprie labbra dalle sue. Temette per un
istante di
aver frainteso veramente tutto. Ma lei lo guardò negli
occhi, la delusione nel
suo sguardo le fece comprendere che quello che diceva era vero, era la
pura
verità. Lo tirò per la cravatta e lo
baciò con passione -Vorresti mentirmi
ancora..?-
-Sta zitto- un bacio e un bacio ancora.
House e Cuddy sedevano ad un piccolo tavolo rotondo della caffetteria, fra loro due sedeva anche Wilson in uno stato di evidente disagio. La neo coppia non pronunciava una parola ma si sorrideva maliziosamente attraversando il corpo del’oncologo con lo sguardo come se non ci fosse. Ad un certo punto Wilson sussultò e poggiò le mani sul tavolo per riprendersi –Cuddy quella è la mia gamba, stai accarezzando la mia gamba!- lei lo ignorò e spostò il piede verso la gamba di House. Un’altra risatina frivola arrivò all’orecchio dell’oncologo e credette di non poter sopportare oltre –Volete smetterla di comportarvi come se foste soli a questo tavolo?-
-Wilson se ci comportassimo come se fossimo soli, adesso staremmo facendo sesso su questo tavolo-
House intervenne –Mi dispiace… la smettiamo-
Cuddy diede un calcio a Wilson –Ahi! Perché?-
-Perché rovini sempre tutto… io mi stavo divertendo!- la dottoressa gli rispose puntandolo con un dito sporco di maionese. House mangiava nel frattempo, godendosi la scena
-Guarda che io ti sto facendo un favore!- le povere dita del suo piede sinistro furono selvaggiamente calpestate come l’uva in periodo di vendemmia da Cuddy –Ahi!!! Sei proprio… perché?- Wilson adesso batteva la scarpa sul pavimento cercando di far passare l’intorpidimento.
-Perché non si rifacciano i favori fatti agli amici!- Cuddy fece spallucce e continuò a mangiare ricominciando a massaggiare la gamba del suo ragazzo
Wilson si alzò di scatto e prese il vassoio in mano ormai stanco di sopportarla –Sei insostenibile… certo House che tu non stai tanto bene per aver deciso di stare con lei- la dottoressa si mise a ridere, ma House bloccò Wilson per il braccio -Resta con noi-
-Cosa? In compagnia di questa squilibrata?-
-Sì appunto va via Wilson!- Cuddy gli indicò l’uscita e ingurgitò cinque patatine velocemente
-Noi abbiamo bisogno di Wilson. Nessuno in ospedale deve sapere di noi due, non finché…-
Lei lo interruppe con la bocca ancora piena –Nessuno sospetterà niente se ci limitiamo a pranzare insieme…- deglutì in fretta –potrebbero cominciare a sospettare se non la smetti di guardarmi in quel modo- ammiccò divertita, ma House continuò a guardarla serioso
-Io e te che pranziamo soli insieme è poco credibile perché tu hai passato gli ultimi quindici anni ad evitarmi per tutto l’ospedale! Wilson ci serve!-
-E anche perché ogni volta che ci incontravamo tu mi guardavi con quello sguardo loquace che diceva “se ti prendo, non so che ti faccio”! Non dimentichiamoci questo punto!- Cuddy si stava divertendo, lo stava prendendo in giro, voleva ribadire il suo punto, sapendo che in realtà quella che guardava House in quel modo era lei, anche se lui con tutto l’autocontrollo che aveva non resisteva dall’osservarla quando lei si allontanava ancheggiando o quando indossava una di quelle magliette eccessivamente scollate e lo sguardo cadeva inevitabilmente sulla pelle scoperta della dottoressa.
Nonostante tutto lo fece ridere a crepapelle quando ripeté il concetto ostinata –Smettila! Wilson deve restare!-
L’oncologo passò il braccio tra i due scocciato, ricordando loro la sua presenza lì, poiché ancora una volta il mondo si era fermato, ed erano rimasti loro due soli dimenticando tutto ciò che avevano intorno –Io sono qui! Avete pensato almeno, di chiedere a Wilson cosa intende fare?- i due lo guardarono interrogativi –Intende andarsene e lasciarvela sbrigare da soli!!!- l’uomo si allontanò incavolato
-Stavamo dicendo che mi trovi sexy…- House le diede uno sguardo di rimprovero, ma poi sorrise, era la solita Cuddy, quella di cui si era innamorato.
Per ora sembrano una coppia felice e bla bla… però…
Vi aspetto il prossimo capitolo che arriverà prima di questo, prometto! xD
Un bacio Raggi di Sole
♥ ♥ ♥ WH4E ♥ ♥ ♥