Azzardo una domanda di cui credo conoscere già la risposta, nonostante sia assurda e mostruosa: "In che anno siamo?"
"Nel 1775. Oggi è il 5 dicembre."
La sua risposta trova conferma in ciò che vedo: non ha armi da fuoco, tranne una pistola che funziona ancora a polvere nera. Non so che dire.
"Vi sentite bene?"
Sorrido amaramente. "No, Connor. Non sto affatto bene. Come può stare bene una persona che si trova nell'epoca sbagliata?"
Lui spalanca gli occhi, visibilmente sorpreso per quello che ho detto. "Come dite?? E da quale epoca proverreste?", mentre lo dice gli scappa da ridere.
"Sono nata nel 1994. Duecentocinquant'anni dopo di te."

•••••••••••••••••••••••••••••••••
-Tuo padre ti ha mandata qui affinché tu sia la sposa di uno di noi.- fa il ragazzo con i capelli rossicci e i canini abbastanza rivelati avvicinandosi pericolosamente a me. Co-cosa? Perchè mio padre ha voluto questo per me?
_Tratto dal Capitolo 1_
•••••••••••••••••••••••••••••••••
//La storia che andremo a raccontare, narra di come 7 bellissimi vampiri imparentati l'uno con l'altro e una ragazza mortale, il cui nome è Michiko,intrecciano le loro vite.
La ragazza che, ha appena compiuto 17 anni, viene a sua insaputa spedita dal padre in una enorme villa a migliaia di chilometri di distanza da casa per divenire la sposa di uno di loro.
In giro peró, corre voce che la casa sia infestata e oltretutto abitata da persone poco raccomandabili ad una ragazza di questa età. Come se non fosse già complicata la situazione, Michiko si dovrà inoltre adattare alla vita di questi 7 popolari ragazzi quindi, durante la notte, mentre tutti gli altri comuni esseri viventi dormono, Michiko sará costretta a frequentare un liceo per soli vampiri. Cosa le succederà? È una corsa alla sopravvivenza e, come andrà a finire, sta solamente a voi scoprirlo.

Harry ha lasciato Ginny perché fosse al sicuro, ma Hogwarts, sotto il dominio di Voldemort, è stata tutto fuorché sicura. Anche se sono sopravvissuti, portano entrambi i segni di quell'anno di distacco. La fine di una guerra e la morte di un fratello non renderanno più facile una relazione, ma finché ci sarà almeno una pallida, remota e tenue speranza... La famiglia Weasley ha ritrovato e perduto un membro in una notte. Riusciranno a rimanere sé stessi?
Avvertimenti: Rating rosso per contenuti espliciti (principalmente nella seconda metà), riferimenti a violenza fisica (inclusa quella sessuale), qualche abuso di alcol, descrizione di stati depressivi e una certa dose di parolacce (Salve, fratelli Weasley!)
[Traduzione di "Faintest, Slimmest, Wildest Chance", a cura di dierrevi]

- Non possiamo Inuyasha.. - mormora lei
Chiudo gli occhi per concentrarmi.
La desidero. Più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Sento il suo respiro irregolare riscaldarmi la spalla nuda, su cui lei aveva appoggiato la sua fronte.
L'avevo delusa, tradita, abbandonata a se stessa..
ma nonostante tutto, lei era sempre lì, pronta ad alleviare la mia anima tormentata... incompleta senza di lei.
- Kagome... - sussurro con voce roca, come per mostrarle la mia difficoltà nel trattenermi.
Il corpo seminudo di lei, a contatto con il mio, mi sta facendo impazzire.
Il mio sangue ribolle, al pensiero di averla fra le braccia e non poterla avere..
Aumento la stretta sui fianchi, strappandole un sospiro profondo.
Soffro. Soffro fisicamente e mentalmente... soprattutto perchè so che anche per Kagome è lo stesso...

Prima e Seconda Parte complete del racconto di "Rivoluzione".
André e Oscar furono marito e moglie al cospetto del cielo e delle stelle, incuranti delle leggi degli uomini e delle differenze di status. Riuscirono a salvarsi dallo scoppio della Rivoluzione e a vivere ancora qualche anno insieme, fino all'inevitabile epilogo di ogni rosa. Questa è una raccolta di memorie raccontate da loro stessi e dalle persone a loro più vicine: la Rivoluzione non avvenne soltanto fuori, fu innanzitutto dentro di loro.
La linea guida principale è quella dell'anime con regia di Nagahama e, soprattutto, Dezaki; frequenti sono però i riferimenti al manga originale di Riyoko Ikeda.
Storia illustrata, grazie alle splendide FANART di Ilanak!

È trascorso un anno dagli eventi narrati nel film. La regina Elsa, a causa di un sortilegio, viene relegata nel nostro mondo, in una piccola contea degli Stati Uniti. Lì dovrà vedersela con persone che pensano sia solo un personaggio delle favole, ma anche con chi ha fiducia in lei.

Il suo corpo era luce, la emanava come una stella nella volta celeste, i capelli simili a lingue di fiamma. Ledah guardò quell'anima splendente, mentre si faceva strada tra i rovi e le spine. In quel luogo opaco, a cavallo tra la realtà e il mondo dell'oltre, ogni suo passo era troppo corto, la sua voce non era sufficientemente forte perché lei si accorgesse che la stava febbrilmente rincorrendo. Per un tempo indistinto inseguì quelle tracce vermiglie, testimoni delle catene corporee che la tenevano ancorata a questo mondo. Poi lei si girò, incrociando lo sguardo disperato di Ledah, e in quell'istante egli capì: lei era il sole nell'inverno della sua anima, l'acqua che redimeva i suoi peccati, la terra che poteva definire casa. Lei era calore e fiamma bruciante. Lei era fuoco, fuoco nelle tenebre della sua esistenza.
Revisione completata
-Storia partecipante alla Challenge "L'ondata fantasy" indetta da _ovest_ su EFP-

Il marchio del drago, secondo alcune leggende, rappresenta il tocco della divinità.
Si narra che coloro che possiedo il marchio siano segnate dalla sventura e dal dolore, poiché è solo nelle tenebre che si può trovare la luce e la bellezza che sfuggirebbe agli occhi dei comuni esseri umani.
Le persone marchiate sono offerte in sacrificio, in cambio d'immensi poteri e della possibilità di realizzare un desiderio.
Dopo la battaglia per la Sfera dei Quattro Spiriti, un altro viaggio ha inizio!

1912.
Il Titanic salpa il 10 Aprile.
Lei: Helen Corr, passeggera di terza classe. Sogna di poter andare in America per trovare lavoro e aiutare i suoi genitori, semplici contadini irlandesi.
Lui: Daniel Marvin, prima classe. E' di ritorno da un viaggio di lavoro svolto da suo padre verso la sua città natale, New York. Odia le persone economicamente povere e sogna di vivere per sempre nell'agiatezza.
--------------------------------------------------
Tratto dal settimo capitolo:
"Salire in questa dannata nave è stato uno sbaglio, pensai.
Un terribile sbaglio.
Tutte le mie certezze erano state sciolte da un paio di occhi grigi, tristi, solitari. Erano gli occhi di un lupo predatore."
--------------------------------------------------
Trailer Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=olZaoTgH0oc
--------------------------------------------------
IN REVISIONE

Il finale di Mockingjay mi ha lasciata proprio come Katniss, come Peeta, come Haymitch: spezzata, smarrita, sola, disorientata. Scrivere è stata l'unica cosa che mi ha permesso di liberarmi di tutte queste sensazioni, un po' alla volta, per essere libera di ritrovarle solo quando lo desidero nel rileggere o ricordare tutti i personaggi creati da Suzanne Collins. Così ho scritto. Partendo direttamente dal testo dell'ultimo capitolo, per immedesimarmi meglio e per cercare di avvicinarmi allo stile della Collins (così lontano dal mio), ho cercato di ricollegare tutti i flash, tutte le scene che ho immaginato nella mia testa e ho messo insieme questa Fan Fiction.
Spero di darvi il senso di chiusura che io stessa cerco, nel mio lavoro e in quello degli altri, anche se solo in una piccolissima parte.
Buona lettura!
Nota: il titolo si riferisce all'album - e non alla canzone - dei Coldplay. La FF non è ispirata a nessuna delle track dell'album, nonostante queste mi abbiano tutte ispirata notevolmente.

- Andiamo a cena? Mi dovrei trovare con gli altri al pub. Dovresti conoscerli visto che probabilmente sarai tu ad accompagnarci.-
- Perché sei così sicuro? -
- Le altre ragazze avevano la faccia perversa di una che si può infilare nella tua roulotte nuda nel pieno della notte. Non è una qualità che si apprezza, in genere, è inquietante. Tu sembri una seria e che lavora. Poi non mi dispiacerebbe neanche tanto se, durante l’anno, ti infilassi nuda nella mia roulotte, non so se mi spiego. -
Fanfic tanto stupida quanto gratificante, una scemenza che scrivo tanto per divertirmi... Recensite anche solo per dirmi che sono deficiente!

«Non profuma di cera.»
Kagome scosse la testa.
«Inu-Yasha, non è una candela, è una lampada.»
«Allora come fa, dimmi, a fare luce se non c’è una candela da accendere?» disse inarcando un sopracciglio.
«Con l’elettricità!»
Lo sguardo del mezzo demone s’illuminò.
Oh-oh.
«Cos’è la elettricinà?»

Annyeong :) eccomi qua con una nuova fan fiction, ho voluta incentrarla sul maknae, Taemin, sulla sua prima esibizione, sul suo nuovo look, e su come abbia trovato l'amore.
Quello vero.
Spero vi piaccia, è la vera prima ONE-shot scritta bene, spero di aver fatto un buon lavoro.
Aspetto i vostri commenti numerosi.
Buona lettura :)
----------------------------------------------------------
Dal testo: “Io appaio come il vento e scompaio come il fumo,
inganno i tuoi occhi,
mi avvicino a te come un fiore, scavo dentro di te come una spina
andando dopo il tuo cuore”

- Si chiama Duff, Ecstasy Duff.-
I quattro ragazzi che prima ascoltavano con molto menefreghismo ciò che diceva il loro capo, ora alzavano la testa con un grande punto interrogativo stampato in fronte.
-Mh, questo cognome non mi è nuovo.- disse Taemin.
-Non sarà mica.. La figlia di Jhon Duff?!- chiese Minho pensieroso.
-Non ti sfugge niente, mio caro Minho.- gli disse Jinki, ancora una volta ridendo.
-Chi se ne occuperà?- chiese Kibum che adesso aveva usato un tono più calmo.
-Proprio tu-, rispose Jinki tirandogli una cartellina nera.
-Perché proprio io?- urlò Kibum.
-Cosa, forse non ne sei capace? Con il signor Moon però sembra che tu non abbia avuto problemi a farlo fuori-
-Tsk, certo che ne sono capace-
-Se hai paura lascerò il compito a un altro;-
-No, affatto. Lascia il compito a me.-
Detto questo Kibum uscì dalla stanza, lasciando gli altri ragazzi vittime di un pesante silenzio.

Baciarla era fantastico, se avesse potuto non avrebbe fatto altro, al diavolo la guerra, la missione, quel pezzo di ferraglia e le pietre che custodiva,voleva soltanto lei.-Grazie, Sennar. Grazie di tutto.- Nihal affondò le dita nel petto di lui, suscitandoli dei piccoli brividi. -E scusami... Scusami...per non averlo capito prima.-