Dovrebbero castigarli a vita.
Sì, a vita, per tutto il male che hanno fatto a vittime innocenti.
Quanto può essere difficile trovare mentalità al di fuori da quelle robotiche che ci circondano ora?

Vi è mai capitato di prendere in mano una vostra vecchia agenda e di trovarci, dentro... una poesia che voi non ricordate assolutamente di aver scritto?
Chiaramente è la vostra calligrafia quella ma... voi non avete alba di averla scritta.
Bè... a me è accaduto poco tempo fa e immaginatevi il mio stupore quando ho letto la poesia che era scritta in un giorno preciso dell'agenda, quella del compleanno di una persona a me cara.
Eccola qui quindi... spero che anche a voi dia la stessa emozione che a dato a me quando l'ho scoperta...

Tornasti per chiedere scusa.
Era già troppo tardi.

Ci siamo urlati parole cattive.
Abbiamo pianto gridando.
Ci siamo ringhiati contro.
Come cani.
Come bestie affamate di lacrime.

La mano è ancora sulla pancia, nella quale sono entrate le due pallottole, gli occhi sono spalancati e fissano il soffitto senza più vederlo; la sua pelle è bianchissima, senza più nessun colore, e le labbra sono appena dischiuse, come a cercare ancora di respirare.
Mi siedo in fianco a lei e aspetto.

“Potrei anche morire.”
“Perché no? Tanto chi se ne accorgerebbe?”
“Mamma.”
“Sei sempre stata un peso, lo sai.”
“Già.”