Alessia, teenager, student dreamer, music/books/writing addicted.
Ricordo che, quando ero ancora una piccola bambina dal caschetto biondo, raccontare fosse la mia attività preferita.
Passavo intere giornate a raccontare cosa avessi fatto il giorno prima o cosa mi aspettassi per quello che doveva ancora venire.
Raccontavo talmente tante cose che la gente doveva addirittura interrompermi per farmi chiudere bocca ed era una cosa che trovavo, e trovo ancora ora, insopportabile.
Un giorno però, quando avevo circa nove anni, in televisione ascoltai una frase che diceva "Scrivere è l'unico modo per parlare senza essere interrotti."
e all'improvviso capii che forse scrivere faceva proprio al caso mio, che tanto amavo raccontare ininterrottamente.
Allora presi un foglio a righe dal mio quaderno di italiano e una vecchia penna nera dal cassetto del comodino
e iniziai a raccontare, imprimendo su quel foglio tutto quello che mi passava per la mente.
Dal raccontare le mie giornate, col passare dei giorni, iniziai a raccontare anche storie puramente nate dalla fantasia
che per protagnisti avevano creature fantastiche e mitologiche e sempre un lieto finale posto tra le loro ultime righe.
Con il passare degli anni ho continuato a scrivere, a far crescere sempre più questa mia piccola passione per il raccontare e sono arrivata ad essere l'adolescente che sono oggi.
I capelli sono cresciuti e si sono scuriti, i personaggi delle mie storie non sono più il mio cane o una principessa che attende il suo principe azzurro dal balcone del suo castello,
ma continuo ancora oggi a prendere dei fogli dal mio quaderno di italiano e una vecchia penna nera dal cassetto del comodino per poter raccontare.
In fondo non sono io ad essere cambiata, è il mondo che mi circonda a non essere più lo stesso.
E' la musica ad ispirarmi, alla quale, per chissà quale scherzo del destino, sono indissolubimente legata.