-Sequel di Remember to see the lighthouse-
*
L'isola, il mare, il faro.
Niente sembra cambiato, ma quattro anni sono lunghi, lunghi anche per la monotona vita di un paesino di mare.
Louis ha abbandonato per sempre la sua fanciullezza per prendersi sulle spalle le proprie responsabilità, allontanandosi da inutili distrazioni.
Harry ha riscoperto la vita, imparando ad amarla per diventare finalmente un uomo.
Il faro che li ha visti allontanarsi irrimediabilmente forse infonderà nei loro cuori la giusta maturità per perdonarsi una volta per tutte, ma forse la sua luce non sarà così potente da sconfiggere il loro orgoglio e voltare una volta per tutte la pagina per iniziare a riscrivere un nuovo destino insieme.

Dal Primo capitolo:
- Ti decidi a stare fermo? -
- Papà smettila... -
- Zitto! -
..............
Dal secondo capitolo:
- Ta-Da -
- Cosa volete ancora da me? -
- oh piccolo Harry... tu sei un meraviglioso giocattolo -
- Lasciatemi andare -
- Eh no... tu verrai con noi... per un bel po' -
..................
E' dura essere da soli contro il mondo. E' dura quando chiunque ti prende in giro e la gente che ami ti maltratta. La vita di Harry è dura. Il padre abusa di lui, per un segreto che solo Harry sa. Verrà affidato a una famiglia, ma chi può sapere come sarà il suo fratellastro? Nel frattempo dovrà confrontarsi contro chi non lo ama e contro chi lo tratta male, dato che a scuola è vittima di bullismo. Proverà nuovi dolori. Tutto pur di incolparsi di quel segreto. Questa sarà la storia dove il dolore prevarrà la gioia. Dove ci saranno tradimenti. Gelosie. Paure. Segreti. Aggressioni. Violenze. Violenze raccontate nei minimi particolari. Attimi vissuti dal protagonista e narrati come se voi foste lì. Non giudicate il libro dalla copertina e fidatevi del vostro narratore...
* Non siete autorizzati a copiare questo testo se non con il consenso dell'autore. Saranno presenti atti di violenza, non adatti ai deboli*

Una vacanza per abbattere ogni pregiudizio.
Una vacanza per dimostrare la propria personalità.
Una vacanza per cambiare.
Harry, diciassettenne timido e impacciato con le ali tarpate dai genitori troppo severi e oppressivi.
Louis, ventunenne ribelle e solo, allontanato da tutti per stupide credenze e pregiudizi.
Sotto la luce del grande Faro si incontreranno e diventeranno amici.
Forse dalla loro amicizia nascerà qualcosa di più; forse la luce del Faro li farà scottare e allontanare per sempre.

-Ragazze, che ne dite se ci facessimo un week end fuori porta?- propose Lucy Heartphilia, sedendosi sul banco della sua amica ed accavallando le gambe. Si smosse i lunghi capelli biondi e fece un sorriso a cui nessuno avrebbe potuto resistere.
Inizia così un'innocente weekend in montagna, ma sarà davvero così facile? Poniamo quattro ragazze e quattro ragazzi che stanno in due case vicine. Poniamo che ci sia un piccolo inconveniente: un bagno solo per entrambe le abitazioni. E poi poniamo i nostri eroi in situazioni imbarazzanti, ed ecco a voi la mia prima Long-Fic!
Spero vi piaccia almeno quanto a me diverte scriverla =) un bacio, Sophie!

Cosa accadrebbe se in realtà fairy tail fosse stato tutto un videogioco alla “sword art online”? Ovvero cosa accadrebbe se i maghi di fairy tail in realtà fossero persone normalissime intrappolate in un videogioco con i ricordi alterati? E se riuscissero ad uscire da questo gioco cosa accadrebbe al loro risveglio? Ecco una storia raccontata in prima persona da Lucy riguardo a questa esperienza, cosa farà la ragazza senza i suoi amici... e soprattutto senza il suo Natsu?
Genere: Sentimentale, Drammatico, Slice of life, Fluff, Romantico, Commedia, Soprannaturale e c'è anche un po' di mistero.

Lucy si guardava intorno, le mani appoggiate sui fianchi prosperosi e le gambe leggermente divaricate.
”Dovrò comprare dei lucchetti da mettere alla finestra”, pensò, mentre sospirava e iniziava a raccattare le coperte del letto sparse per la stanza.
Piccolo parto su una coppia in cui non sono proprio ferrata, spero che comunque vi piaccia =)
Un abbraccio!!

Larry - Ziam
“Sono stato io” dissi sedendomi sul prato accanto a lui.
“A fare cosa?” domandò Zayn strappando uno ad uno i petali di un fiore. Mi domandavo se pensasse al m’ama non m’ama mentre piano ogni fogliolina gli cadeva sulle gambe incrociate
“Lo sai a fare cosa” dissi senza guardarlo in faccia, ero certo sapesse a cosa mi riferissi “ho chiamato io la polizia...”.
Sospirò senza fermarsi, ne strappava tre alla volta di petali ora e si mordeva le labbra.
“E perché?”
“Perché stavamo facendo una cazzata”
“Allora hai sbagliato tempistica...” disse alzandosi in piedi. Lo imitai pulendomi i jeans dalla terra.
“Non potevo evitare morisse... e non volevo andasse così, cristo... lo sai”
“Cazzate Lou...” mi sorrise appena senza lasciare dietro quell’espressione nemmeno l’ombra di un sentimento.