"Quando finalmente la governante si era congedata da lei, augurandole la buona notte, Oscar aveva udito il rumore della porta chiudersi alle spalle dell’anziana e aveva seguito il fruscio leggero dei suoi passi sull’elaborato parquet del corridoio, fino a che non erano divenuti inudibili."
Un episodio perso nella memoria, che torna come un sogno, a risvegliare due ragazzi cresciuti ...

La ragazza correva. Correva per salvarsi. Correva per non essere inghiottita nell'oscurità,ma non era abbastanza.
Fu un momento. Un battito di ciglia e si ritrovò stesa a terra. Le ferite sulle braccia che sanguinavano ancora copiosamente e la testa che le doleva. Poi la vide. L'ombra da cui scappava. L'ombra di cui aveva terrore,era strano a dirsi per una come lei ma era così:provava terrore.
Le fu addosso. Indossava ancora il mantello con il cappuccio nero alzato,che non lasciava intravedere il volto.

L'uomo che emerge dall'oscurità è alto e snello, con i capelli tagliato quasi a zero, e tutti i pezzi vanno a posto. Tiene le mani dietro la schiena e indossa gli abiti grigi degli Abneganti [...]
Marcus mostra le mani. In una, chiusa a pugno, stringe una cintura avvolta intorno alle dita. Lentamente, la svolge. "E' per il tuo bene" afferma, e la sua voce riecheggia una decina di volte.
(Da Divergent)
***
Ho appena posato le statuette al loro posto quando sento dei passi: è lui.
Calmo Tobias! Calmo! Sussurro per tranquillizzarmi. Hai ancora un po’ di tempo per nasconderti. Mi guardo attorno spaventato. No, non ho scampo.
(Dal testo)

«Sai come dovresti ringraziarlo, dolcezza?» Haymitch attira tutta la mia attenzione, non prima di aver appoggiato il bicchiere ormai vuoto sul tavolo.
Inarco un sopracciglio, attendendo il suo proseguo. Probabilmente avrebbe concluso la frase il giorno dopo, oppure non l'avrebbe proprio finita. È talmente ubriaco che non posso certo dar peso a ciò che dice.
Ogni volta spara qualche nuova cavolata, riuscendo comunque a farmi saltare i nervi.
«Passione», esclama senza aggiungere altro.
«Passione?»
Haymitch ride davvero di gusto, capendo che non riesco a seguire il suo discorso senza senso.
«Dovresti essere la ragazza in fiamme! Il fuoco è l'elemento della passione, dolcezza, usala», mi indica socchiudendo gli occhi.
{Partecipa alla challenge Multifandom e Originali con il prompt #20. Passione}

I due prendono a squadrarsi in modo famelico, l’uno con lo sguardo annebbiato, l’altra con acuta attenzione. Si osservano senza un battito di ciglia, come in quel giochino che i bambini adorano ancora mettere in atto quando non hanno niente da fare. Il silenzio che si è andato a creare è estraneo e fin troppo invadente per due persone come loro.
Haymitch ed Effie.
Lui l'ubriacone del Distretto Dodici, lei la capitolina con la mania per l'educazione.
Sommateli ad una serata di tensione in cui un po' di alcol e di piacere non sembrano una cattiva idea, e troverete questa one-shot.

"Chi diamine te l'ha detto? Miseriaccia Ron, la amo ok? Farò di tutto per lei. La lascerò, se sceglie te. Ma ora come ora è la mia ragazza, e farò di tutto per tenermela stretta. Vedi? - disse, indicando la finestra - oggi è una giornata di pioggia. Tutta la mia vita è stata una  lunga e tetra giornata di pioggia. Poi è arrivata Hermione, ed è stata il mio raggio di sole dal primo momento in cui l'ho conosciuta. La mia vita è sempre stata uno scudo di emozioni irrazionali, senza di lei. Non ragionavo mai con il cervello, anzi, non ragionavo per niente. E ora lei ha portato quel minimo di razionalità nella mia vita che mi serviva. E io ho portato quel briciolo di follia che serviva nella sua vita, lo sento".
-Fred Weasley, capitolo 12.