Sasuke ansimò, sgranò gli occhi, il cuore si fermò, la stanza prese a girare, il sangue si freddò nelle vene e il mondo sembrò tremare sotto i suoi piedi. E quel che c’era di più grave fu che il nome di Hanabusa Aido si impossessò della sua mente, replicando mille volte il suo nome. E’ uno scherzo..?
- No…- Naruto guardava il medico come se volesse farlo a pezzi. Non… potrà… più… essere…

"Mi chiamo Naruto Uzumaki-Namikaze ho venticinque anni e un problema con il sesso."
Un Naruto alle prese con la sua dipendenza e due Uchiha a cui resistere è praticamente impossibile.
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NaruSasu, ItaNaru e ItaNaruSasu (a tutti gli effetti dalla seconda parte)

Quando Stiles Stilinski scompare nel nulla, svanendo in una nuvola di cenere, il Branco si trova costretto a chiedere l'aiuto di Derek per poter far luce su quell'ennesimo, dannato mistero divisi tra quello che vorrebbero fare e la presenza sempre più opprimente dei nemici.
Chi è Hood? Cosa vuole da loro? Sarà un alleato o un nemico? E soprattutto: cosa c'entra la sparizione di Stiles in tutto ciò?
E così, tra inquietanti enigmi e creature mostruose, i ragazzi si ritrovano a combattere per qualcosa che va oltre qualsiasi loro aspettativa: questa volta dovranno combattere per il loro futuro.

“Non hai alcun tipo di limite, vero?” domandò il vicesceriffo Parrish.
Stiles alzò le spalle, “forse ho solo bisogno di qualcuno che mi tenga a bada.”
Jordan osservò il ragazzino di fronte a sé, che ora si mordeva il labbro.
“Sì, hai decisamente bisogno di qualcuno che ti metta al tuo posto.”
“Ti stai offrendo volontario?”
“Sì.”

La prima volta che Derek vede Stiles, quest'ultimo gli appare come un giovane seducente che vaga sperduto fra le gallerie di quelle fredde segrete. Il suo istinto di lupo grida subito "compagno" e tutto ciò che vuol fare è proteggerlo con ogni fibra di sé. Quando gli va incontro non scorge il sorrisetto affilato e malizioso. Né, per quel che vale, la sua lunga coda fulva e le piccole orecchie pelose appiattite sotto la chioma scomposta.
La prima volta che Stiles vede Derek, invece, è sotto forma di volpe. Lo ha osservato entrare nelle profondità della terra con l'Armata di Ghiaccio, ha sentito i soldati rivolgersi a lui chiamandolo "comandante" ma soprattutto ha capito di essere il suo compagno predestinato, punto a suo favore. Specialmente se si tratta di ingannarlo e non c'è brivido più dolce, per una nogitsune, della consapevolezza di avere qualcuno alla propria mercé.
(O quella dove Stiles è il peggior tipo di kitsune yako a otto code esistente: seducente, ammaliatore, ingannevole ma anche noiosamente intrappolato. L'unico che può aiutarlo è un lupo scorbutico, dispotico e possessivo ma a Stiles piacciono le sfide difficili.)
Di kelpie irosi, banshee vendicative, un pixie decisamente tonto e un legame contrastato.

Draco semplicemente pensava che a Potter piacesse la loro competizione, e anche lui la trovava divertente e soddisfacente, anche se ogni volta arrivavano ad insultarsi le famiglie. Era qualcosa simile a una certezza. Peccato che quest'anno Draco avesse altro da fare rispetto a insultare Potter. Gli sarebbe mancato, sicuramente.
Mentre percorreva il corridoio del treno, pensò a come sarebbe stato se lui e Potter fossero diventati amici. Draco l'avrebbe consegnato al Signore Oscuro? Era una bella domanda. Probabilmente, se Potter non fosse così odioso, non l'avrebbe fatto. Ma era odioso, quindi Draco poteva anche non avere alcun rimorso, se avesse dovuto consegnarlo.
Forse.
(Warning: Slytherin Harry)

[ Sasunaru ][Parzialmente AU][Presenza di Ship minori]
Quando aprì la porta, Sasuke dovette trattenere un verso di sorpresa di fronte a ciò che vide nella stanza: un volto familiare, che negli ultimi mesi si era limitato a dimenticare e lasciare indietro.
Alle sue spalle, una risatina sibilante proruppe dalla bocca del suo nuovo maestro, prima che Orochimaru gli sussurrasse all'orecchio: «Questo, Sasuke-kun, sarà il mezzo tramite cui riuscirai ad arrivare ed uccidere tuo fratello». Un brivido discese lungo la schiena del neo-disertore, prima che richiudesse la porta e si allontanasse.
«Maestro, crede che sia stata una buona idea mostrarglielo subito?» Kabuto si voltò verso il sannin, che in tutta risposta rise di nuovo, aprendo nuovamente la porta per avvicinarsi alla figura addormentata.
«Sveglia, Naruto-kun, è ora di tornare ad allenarsi» e nella penombra della stanza due occhi rossi si spalancarono, vivaci.

Se chiedi ad un bimbo cosa vorrebbe diventare da grande, le risposte saranno sempre più o meno le stesse, gridate con un entusiasmo sconvolgente: l'astronauta, il pompiere, la parrucchiera. Yuri voleva diventare un ballerino. Un po' lo sogna ancora, quando non si trova sul palco a mostrare il suo corpo a degli sconosciti, seducendone a migliaia, o fra le braccia di un uomo di mezza età.
Victor non ha mai immaginato di poter scegliere di essere qualcun altro. Il mondo della criminalità organizzata gli ha tarpato le ali fin dall'infanzia.
Come può un'anima perduta salvarne un'altra?
Sono contento che Eva abbia afferrato quella mela.