Nata come oneshot ispirata al fanbook "Wreck" di Reapersun, ho deciso di trasformarla in una raccolta di racconti a rating rosso, dedicate quasi esclusivamente alla coppia Sherlock e John, smut e PWP principalmente. Non il luogo ideale se cercate di pensieri approfonditi e filosofeggiamenti sfrenati, insomma.
Aggiunta la storia n. 29, Il licantropo e il detective: dopo aver scoperto che John è un licantropo, la vita torna a scorrere come prima, ma quando ottobre si avvicina di nuovo, Sherlock e John hanno un aspro diverbio su come gestire la licantropia di quest'ultimo.

Lui: sadico, incontrollabile, perverso, cupo, perfido, quasi bestiale.
Lei: autolesionista, insicura, timida, quasi totalmente passiva.
Fratelli.
Gemelli.
Innamorati.
***
«Che differenza fa, come lo definisci? In qualunque modo lo chiami, è comunque un legame. Il nome è una convenzione».
***
Sono uniti per la mente, è vero, ma sono diversi.
Lontani.
Divisi.
***
In realtà lui lo sa che non è nella sua natura replicare, ribattere – perché non è nella sua natura contrastare, ribellarsi.
Lui la conosce bene, meglio di chiunque altro.
Eppure, lei gli è completamente incomprensibile.

Raccolta di storie legate alla mia saga "Flowers Wall", tutte a sfondo rigorosamente erotico.
I. Cuore giovane [durante il film]
II. Tra pentole e pignatte [post Flowers Wall]
III. Dentro la bolla [spin off capitolo XV di Flowers Wall]
IV. Il senno perduto di Sophie [post Flowers Wall]
V. Profumo di bucato [post Flowers Wall]

Perché se Molly decide di cambiare, non è detto che Sherlock apprezzi. Seguono buoni propositi!, misteri! e idee assolutamente sbagliate! Ma soprattutto, perché è tutta colpa di Mike Stamford?
(Riferimenti vari ed eventuali alla terza serie).

John e Mary decidono di partire per un weekend romantico lontani da Londra. Decidono così, di affidare loro figlio William, alla signora Hudson. O almeno, questo era il piano iniziale ...
Lievissimi spoiler.

John, orfano zoppo. Sherlock, giovane lord. Un amore impossibile in un'epoca in cui la sodomia era punita con la morte.
Lord Sherlock non aggiunse altro. Si limitò a fissarmi con quel suo sguardo enigmatico e indagatore, mentre io mi sentivo paralizzato, quasi incapace di respirare o addirittura pensare. Tuttavia, avrei giurato di sentire di nuovo quella sorta di connessione tra noi, come un invisibile filo di lana che qualcuno nel Cielo, magari un angelo dalle ali soffici e maestose, stava pian piano tessendo per unire la mia anima alla sua.
Note: AU!Medieval, hurt/comfort, amore proibito, accenni a stregoneria

I grandi occhi scuri guardavano oltre la finestra di casa sua, dandogli le spalle: non voleva che sapesse che stava piangendo.
«Hermione, sei troppo intelligente per non comprendere la gravità della situazione.»
Oh, ma lei comprendeva benissimo. Era proprio quello il problema: avrebbe desiderato rimanere all’oscuro, non sapere, non sentire niente del genere. Avrebbe preferito strapparsi occhi e orecchie pur di non ascoltare quella che non era altro che un’orribile verità.
Il Sole stava per tramontare: l’arancio e il rosso brillavano nel giardino, mutandone i colori. Quante volte era rimasta lì ad ammirare quel momento con lui?
Tante. Troppe per potere rispondere alla domanda di Ron.
«Mi spiace, Ron. Io non so niente.»
Un sospiro dietro di lei le lasciò intendere che non le credeva. «Va bene.» Si avvicinò e le posò un bacio sulla guancia, indugiando qualche secondo. «Non permettergli di farti del male.»
E poi, lentamente, uscì dalla stanza ed Hermione, tristemente sola, poté dar sfogo al suo dolore scoppiando in un sonoro pianto di disperazione.

“Lasciami andare!” Esclamo io con un filo di coraggio in più.
Mi molla i capelli, ma continua a tenermi stretti i polsi, non ho la forza nemmeno di allentarla, quella stretta, figurarsi scioglierla.
Mi giro per guardare l’uomo in faccia, ed è un errore.
Avrà si e no due, forse tre anni in più di me. E’ altissimo, sul metro e novanta, pallido, meno di me, ha gli zigomi pronunciati e la mascella squadrata. Dei tratti affilati, e la sua espressione gelida non fa che peggiorare le cose.
Ma questo lo noto in seguito.
La prima cosa che vedo sono l’ebano e la giada.
Dei suoi capelli e dei suoi occhi.

«Non ricominciare con l’idea di farmi sposare Hermione Granger. Io non la voglio, lei non mi vuole, punto!»
«Tu puoi anche non crederci, ma io SO che quella sarebbe la soluzione giusta a tutti i nostri problemi!»
«Padre – Draco ricomincia con pazienza a spiegare l’acqua calda a suo padre – per me non sarebbe un gran dramma sposarmi con lei o con qualunque altra strega. Io sono abituato all’idea del matrimonio come contratto politico-commerciale, ma lei la pensa in tutt’altro modo, ritiene di dover sposare uno di cui è innamorata. Sicuramente finirà con un quattrocchi, suo collega dell’università.»
«Ma che ti costa farle la corte e farla innamorare di te?»
«No! Non lo farò. Non è una sciacquetta qualsiasi. Se io le faccio la corte e lei mi sposa si aspetterà da me fedeltà e tutto il resto! Non intendo cacciarmi in un simile guaio! Che cosa non ti è chiaro? Posso sposare lei, o qualunque altra, solo a patto che la mia vita non ne risulti del tutto rovinata. Se questo non è possibile non se ne fa niente!»
«Vorrà dire che andremo in bancarotta per consentirti di sollazzarti tra le cosce di qualche sgualdrina!»

Per anni aveva lentamente alimentato le aspettative della ragazzina Weasley, ben immaginandosi il ruolo che lui doveva avere per lei, sicuramente indottrinata dai genitori ad odiare i Malfoy almeno quanto lui lo era stato con Potter e la sua combricola.
Sicuramente le parole dei genitori non avevano fatto altro che attirare la sua attenzione su di lui e lei ci era cascata subito come una pera cotta, poichè non aveva nessun motivo tangibile per detestarlo, anzi... le cose proibite dai genitori hanno sempre un gusto migliore.

Quella fu la prima volta che lo vidi. E mentre mi giro nelle coperte del nostro letto matrimoniale ripenso a quel giorno con un pizzico di nostalgia
***
Ti prego James non farmi fare cattive figure!» lui sbuffò
«ma non sarei me stesso! E poi cosa è il calcio?»
«non importa, che ti costa essere un po’ meno malandrino per un paio d’ore?»

'Mi armai di forza e coraggio e alzai lo sguardo, pronta a rincarare la dose e a ad affondare il colpo di grazia. Lo guardai per qualche secondo negli occhi prima di sussurrare le parole che avrebbero devastato irreversibilmente la nostra storia(..)'
'Lo scontro tra i miei occhi scuri e i suoi fu come il preludio di una lotta tra titani.'

Stava leggendo ma a un certo punto perse il filo del discorso, non sapeva perché ma c'era qualcosa che la turbava era come se si sentisse osservata.. interruppe la lettura e alzò lo sguardo.
Trovò due occhi verdi molto chiari, tendenti all'azzurro, che la fissavano.

"Così nessuno ride, nessuno accende la televisione e rimangono in silenzio a non dormire, a non fare incubi. E John pensa che “non dormire” con Sherlock è comunque meglio di molte altre cose.
“ John mi racconti una storia di pirati?” "
Di incubi, miti greci e dita nei capelli del tuo coinquilino.

Sherlock aveva sempre saputo di non avere una vita lunga davanti a sé, ma non credeva che sarebbe finita così.
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Autore:Mad_Lori
traduzione: Charles