(23.05)
Ti odio.
(23.06)
Buonasera anche a te, amore.
(23.07)
Che ho fatto di male?
(23.12)
Sul serio, Dare? Cosa hai fatto?
(23.16)
Non vedo perché dovresti odiarmi.
(23.18)
Mh, vediamo.
(23.19)
Hai solo postato un video in cui sei totalmente sudato- come quando facciamo l’amore e crolli esausto su di me.
(23.21)
In canottiera.
(23.25)
Dimmi come dovrei sentirmi in questo momento.
(23.30)
… oh.
≈
Flashfic davvero molto random ispirata al video postato da Darren.

"“Ovviamente, è un momento davvero emozionante.”
Harry ripete nella propria mente quelle parole da minuti, ore ormai.
Spera che prima o poi arrivino a perdere il loro significato, spera di dimenticarsi la voce di Louis mentre le pronuncia, spera, spera, spera.
Ma a cosa serve sperare, ormai?
Qualcosa tra di loro si è spezzato da settimane, non parlano più da giorni. Harry è triste. Harry è vuoto."

Chris sà che probabilmente è colpa sua.
Se solo ci avesse provato un po di più...forse non sarebbe andata a finire così.
Il capitolo "Glee" nella sua vita era stato chiuso, sigillato in mezzo a tanti bei ricordi, ed era arrivato il momento di mettere un bel punto anche a quella sottospecie di relazione che aveva con Darren. Che aveva avuto con Darren.
Doveva voltare pagina, concentrarsi sulla sua carriera da scrittore,sul film in cantiere dove recitava come protagonista, al suo fidanzato che trascurava troppo spesso.
Non c'era spazio per Darren e le sue attenzioni. Per Darren e quei suoi stupidi sentimenti da adolescente confuso. Per Darren e tutti quei ricordi che lo tormentavano, impedendogli di terminare decentemente l'ultimo capitolo di TLOS4.
Prendete un Chris Colfer che non riesce a non pensare a Darren Criss e alla loro relazione ormai finita,aggiungete qualche flashback e non dimenticate una marea di lacrime da parte dell'autrice.Il tutto condito da "The one that got away" di Katy Perry.

I ricci di Darren erano scompigliati e sudati dopo essere stati costretti per ore sotto la parrucca, e lui stesso non sembrava essere in condizioni migliori: aveva ancora gli stivaletti dorati ai piedi – nonostante fossero slacciati – e le calze che lasciavano ben poco delle sue gambe all'immaginazione, prima di scomparire negli shorts di jeans strappati ad arte; si era tolto soltanto i polsini e il leggerissimo gilet, entrambi parte del suo costume di scena.
Quando Chris risollevò lo sguardo sul suo viso notò che parte del rossetto era finito al di fuori della linea delle sue labbra piene, e desiderò intensamente di allungare un braccio e passarci la punta dell'indice.

"Will era certezza, stabilità.
Darren invece…
Darren era un’altra cosa.
Darren era il ragazzo che lo aveva invitato a cena il primo giorno in cui si erano conosciuti, quello che lo chiamava nel bel mezzo della notte per sentire la sua voce, quello che dopo una lunga pausa dalle riprese arrivava sul set in ritardo e correva ad abbracciarlo, e non importava dove fosse, Darren avrebbe abbracciato Chris anche sul filo di un rasoio.
E poi Will sapeva farlo stare bene, ma Darren lo faceva ridere.
Dopo tutto quello che Chris aveva passato, ridere era diventato qualcosa che faceva veramente di rado. E proprio quando stava quasi per dimenticare come si facesse, Darren era arrivato e lo aveva fatto ridere come mai nessuno era mai stato capace di fare prima."

sera della vigilia, tutto è pronto per il pranzo del giorno successivo se non fosse per Brian, l'adorabile gatto di Chris, sarebbe tutto perfetto.

"Non ero solo. Non lo ero affatto.
Aveva ancora il braccio sopra alla mia vita e la mano arenata sul lembo di pelle scoperto dalla maglia. Mi stava accarezzando il fianco dolcemente mentre i brividi si cospargevano rapidamente su tutto il mio corpo. Amavo le sue carezze e la sensazione che provavo quando sentivo la punta delle sue dita toccare la mia pelle. Mi faceva impazzire e allo stesso tempo mi faceva sentire in pace col mondo, perché in fondo per quanto svampito e fuori di testa cercasse di sembrare, non avrei mai potuto chiedere un amico migliore di Darren Criss. E con quelle sue carezze non voleva fare altro che rassicurarmi, che cercare di farmi capire che non ero solo e che andava tutto bene.
Mi crogiolai nei miei pensieri ancora un po’ e contro qualsiasi pronostico, riuscii ad addormentarmi.
Mi addormentai con Darren che respirava contro il mio collo mentre con le carezze continuava a ricordarmi costantemente di esserci."

E' l'estate dopo l'ultimo anno di liceo e Kurt Hummel è stato appena accettato nella scuola dei suoi sogni: NYADA. Ma i piani di Kurt per una perfetta ultima estate prima di cominciare il resto della sua vita vengono stravolti quando è costretto ad andare ad Ocean City, nel New Jersey, con la zia malata di Carole. Kurt non si avvicina all'oceano da quando un incidente nell'infanzia gli aveva cambiato la vita. Kurt passerà un'estate orribile? O il bagnino Blaine Anderson cambierà i suoi piani, e magari gli salverà la vita una volta o due?
TRADUZIONE A CURA DI MANU00

E le labbra, la pelle... il suo cuore.
No, il suo cuore no. Quello non lo avrebbe mai avuto.
“Stai di nuovo pensando troppo”, gli soffiò Darren in un orecchio intuendo i pensieri dell'altro, prima di tornare a posare la lingua sul suo collo.
“Darren...”, protestò debolmente Chris, ma fu interrotto seduta stante.
“Non Darren”, lo contraddisse quella voce languida direttamente nel suo orecchio. “Sono Blaine, ricordi? Kurt e Blaine non sono Chris e Darren. Kurt e Blaine si amano. Quindi amami, Kurt”.

Darren e Chris finirono per pomiciare nel bagno di un sudicio bar dove, ad aspettargli fuori, c’erano tutti i ragazzi del cast di Glee.
«Non sapevo che anche i maschi avessero bisogno di qualcuno che gli tenesse la porta, mentre fanno pipì.»
Non era esattamente così.
❀ CrissColfer.

Darren era ormai sul punto di non ritorno: I capelli più scompigliati del solito, gli occhi offuscati, e un espressione ebete sul volto. Si, era decisamente ubriaco e a mala pena si reggeva in piedi. La serata stava prendendo una piega piuttosto strana. Chris osservava immobile l'amico, sul suo viso aleggiava un incredulità quasi inverosimile. No, in quel momento Chris non aveva idea di cosa fare. Darren era davanti a lui, a forse 20 centimetri dalle sue labbra, con una delle espressioni più mortificate ma anche eccitate, che avesse mai avuto modo di notare. Andiamo, Darren non era mai stato mortificato in vita sua. Non aveva mai provato imbarazzo nè vergogna. Eppure lo guardava come se volesse in qualche modo scusarsi. Scusarsi per quello che avrebbe potuto fare, se Chris stesso non glielo avesse dato di sua spontanea volonta'.

Avevo voglia di pubblicare qualcosa quindi eccovi qui una mini-long CrissColfer ;)
Dalla storia:
"Non so come, non so quando e nemmeno perché, ma qualche canzone e drink dopo mi ritrovai schiacciato a un muro, le labbra di Darren sul mio collo, che lo viziavano minuziosamente.
Non so nemmeno perché non lo fermai, quello era sempre stato un gioco per noi, uno stuzzicarsi a vicenda. Lui faceva finta di corteggiarmi e io facevo il prezioso. Lui raccontava con nonchalance com’ero a letto, e io mi intromettevo facendo notare quanto camminassi storto, o come Darren non riuscisse a sedersi.
Ma era sempre stato solo un gioco, non era mai andato a degenerare in qualcosa di più. Mai prima d’ora."