Harry deve arrendersi all'evidenza: il Signore Oscuro sta lentamente invadendo ogni suo pensiero. Per evitare di impazzire Harry accetta di venire letto in continuazione da un Legilimens che lo aiuterà a tenere al sicuro i propri pensieri.
Il difficile sarà accettare che questa persona sia Draco Malfoy. E che un legame che è stato concepito come puramente mentale nelle intenzioni iniziali diventi in breve tempo anche un sodalizio del corpo.

“Quello che penso è che a un certo punto siamo scesi dal treno”
“Che dici?”
“No. Lo dico davvero. Io dovevo avere Atsu accanto. Non capisco perché ci siamo separati. Sai quando sei piccolo e ti dicono che se sei buono, ti comporti bene e sei corretto ti succederanno solo cose belle?”
“Si”
“In realtà sono cazzate, lo abbiamo imparato tutti. Ma quando sei piccolo nessuno ha il coraggio di dirtelo”
“…In effetti sarebbe diseducativo”
“Lo è anche capire che quello che ti hanno insegnato è sbagliato. Che il modo in cui vivi non ti offre nessuna garanzia di evitare il disastro.”
“E allora?”
“Non lo so, forse dovremmo dire ai nostri figli di comportarsi bene ma che nella vita questo non è sufficiente. Che ci vuole anche fortuna. Che non tutto dipende da noi. Che a volte le cose vanno male perché la divinità quel giorno guardava altrove…cose così”
“Forse hai ragione ma che c’entra con quello che dicevamo prima?”
“C’entra che quando perdi fiducia nel modo di vivere che ti hanno insegnato e capisci che sei seduto su un treno e che la felicità è tutta nell’arrivare alla stazione successiva…tu scendi dal treno”
“Ah!”

Ormai Harry e Draco sono ai ferri corti: gli incidenti sul campo da Quidditch sono all'ordine del giorno e nessuno ha il coraggio di dividerli quando scoppia una rissa. Harry realizza che la rabbia che cova nei confronti di Draco è solo una copertura per un sentimento ben più scomodo.