Jungkook era un ragazzo alto, capelli castani e dai tratti infantili che stonavano con il suo corpo massiccio e muscoloso, ma aveva anche tanti difetti, era egoista, arrogante, viziato e credeva che tutto gli era dovuto, poiché ogni cosa che voleva lui la otteneva in un modo o nell’altro, ed anche da piccolo era stato così ciò che Jungkook chiedeva Jungkook otteneva.
Ed era iniziato tutto esattamente così per una sfida con se stesso, ma le cose gli sfuggirono di mano diventando un qualcosa che Jungkook stesso inizialmente faticava a comprendere, essendo sempre stato estraneo a sentimenti come l’amore e l’affetto verso un'altra persona che non fosse se stesso

Kibum era un ragazzino come tutti quanti gli altri e come ogni ragazzino aveva dei sogni.
Ed esattamente come ogni ragazzino normale era alle prese con la sua prima cotta ma Kibum sentiva qualcosa che non andava, i suoi sentimenti verso quel ragazzo erano sbagliati, lui si sentiva sbagliato, non era così che doveva andare. Tuttavia dovette accettare quei sentimenti per lui impossibili da mandar via, e da quel momento che tutto ebbe inizio.

"Onew-hyung lui e Taemin il diavoletto di cui ti ho parlato ieri"
Disse lui in tono scherzoso, gli assestai una gomitata in un fianco lanciandogli un occhiata assassina si piegò leggermente.
" Piccolo demonio mi hai fatto male".
Disse lui massaggiandosi la parte lesa mentre il suo amico se la rideva sotto i baffi.
"Piacere di fare la tua conoscenza Taemin".
Disse porgendomi la mano.
"Il piacere è tutto mio Onew-hyung".
dissi stringendogli la mano inchinandomi leggermente.
"Ruffiano".
Disse Minho incrociando le braccia al petto, mi girai di scatto questo era troppo lo fronteggiai riducendo gli occhi a due fessure, mentre lui mi guardava dall'alto gli diedi un calcio alla caviglia facendolo piegare dal dolore, sorrisi così impari a guardarmi con superiorità.
"Piccolo bastardo ringrazia che c'è Onew se no non uscivi vivo da qui"
Disse lui massaggiandosi la caviglia in tutto questo Onew ridacchiava seduto sul divano a guardare lo spettacolo, il mio sorriso malefico gli fece intuire subito che era esattamente quello il motivo per cui aveva agito in quel modo sapevo che fin quando c'era il suo amico ero intoccabile.
"Provaci ed io chiamerò Omma e credimi non avrai posto in cui nasconderti Minho".