Perché, in fondo, quella che ha veramente bisogno di rimanere per lasciarsi aiutare è lei.
[Ringer]

E poi ricorda solo il buio.
[child!Elle]

Si ricordò di un pomeriggio passato a giocare nel giardino della tenuta in cui era cresciuto.
Si ricordò di un bambino, che prendeva per mano il fratello maggiore.
A distanza di anni Damon si ricorda di una promessa fatta alla madre.
[One shot classificatasi quinta al "Multifandom Prompt Contest" indetto da alister_ e vincitrice del Premio Fluff]

"Vorrei ricordarti che anche io sono un membro ufficiale di questa squadra e, in quanto tale, ho diritto quanto te a usare queste armi." protestò Morgan, tentando di apparire sicuro di sé e, soprattutto, di non incrociare lo sguardo dell'altro, che in quel momento doveva essere particolarmente minaccioso.
"Vorrei ricordarti che ai bambini non è permesso giocare con le armi." ribatté prontamente Casey, sforzandosi di mantenere la calma.
[Casey, Morgan, Chuck accennato]

Era il dolce pomeriggio di un giorno di metà primavera. Il sole illuminava con i suoi raggi caldi tutto il paesaggio, colorando di un verde brillante le immense distese d'erba e gli alberi in fiore, dai quali proveniva il canto degli uccellini che avevano costruito il loro nido sui rami.
Kronk fa visita a Tibo e Chaca.

Non credeva che sarebbe stato così difficile lasciare Grande Inverno.
[Robb Stark, Jon Snow]

Scostò una tenda, scrutando nell'oscurità della notte.
Addio, Katerina
[Elijah, nominati Katherine e Klaus]

Era l'odore della paura, Elijah. Ora puoi sentirlo anche tu
Nona classificata al contest Drabbles a Mystic Falls indetto da LyndaWeasley e PaytonSawyer e vincitrice del premio utilizzo del prompt

#1.Beauty and the Beast: Damon aveva ormai smesso di credere nelle favole, perché aveva imparato che nella vita reale raramente esiste il lieto fine.
#2.I'll never love this way again: Damon sapeva che dopo Katherine non avrebbe più amato tanto intensamente nessun'altra donna e, ora che aveva conosciuto Elena, ne era convinto.
#3.Hell: Gli aveva assicurato che ogni emozione sarebbe scomparsa e che lui avrebbe potuto vivere per l'eternità senza sentire la mancanza di Katherine, ma non era stato così.

Dal momento in cui siamo riusciti a farci conoscere a livello nazionale, ho cominciato, con qualche difficoltà, a recitare la parte del Dio del sesso che i produttori mi hanno cucito addosso, fino a quando ho imparato a conoscere il mio personaggio pubblico e, in un certo senso, ad identificarmi con esso a tal punto che alcune volte capita che nemmeno io riesca a distinguere Tom Kaulitz da Tom. E allora penso che, forse, Tom Kaulitz è sempre esistito in me e che lui non è solo una parte di me, ma è il vero me, è il vero Tom. Altre volte, invece, mi travolge un profondo senso di irritazione e mi chiedo se le fan capiscono, se percepiscono quanto Tom Kaulitz sia così abissalmente diverso da Tom.
Storia terza classificata al "Geppi Cucciari Contest -E le paperette?!" di Prisca Turazzi