« La mia ipotesi è che, essendo i leoni il risultato dell'incrocio di due o più tecnologie, può essere che anche le loro armi siano una sorta di via di mezzo tra queste. Di certo se analizzassi il raggio di Yellow otterrei dei dati analoghi e se mi permettessi di fare analisi anche su Black... »
Shiro sorrise.
« Sei stupenda. » mormorò tra sé.
« Cosa? »
Pidge si voltò verso di lui con espressione per un attimo confusa.
« Nulla, scusa. Dicevo che è stupendo, sono delle ipotesi affascinanti e ovviamente puoi fare tutte le analisi che vuoi. »
« Sì, sarebbe davvero interessante. »
Pertecipa al contest "Baci rossi e blu - corsa di San Valentino" di Fanwriter.it e La Torre di Carta

Vedendo il suo sguardo in direzione della principessa, Pidge probabilmente interpretò il suo vago tentennare come un tentativo gentile di declinare l'invito.
« Ah, ma non che ne abbia così voglia, eh! Anzi, non so nemmeno fare la parte della dama, so solo condurre, me l'ha insegnato mio padre quando ero piccola. Ahahah! Forse è meglio che aspetti il prossimo ballo di Allura, io intanto andrò a salvare Lance. »
Accennò solo ad avviarsi in direzione del tavolo dei rinfreschi prima che Shiro la fermasse.
« Non m'importa! » esclamò. « Se sai solo condurre, intendo, anzi meglio. Io non ho mai mosso un passo di danza in vita mia e non credo che al momento sia presente qualcuno in grado di distinguere le due cose. Lasciamo che Lance si salvi da solo, per una volta! »
Scritta per il contest “Christmas Game – Puzzle Time” a cura di Fanwriter.it.

Marco è un ragazzo di origini asiatiche estremamente timido, introverso e insicuro, con un grande dono: una voce meravigliosa. Leon è tutto il contrario, allegro, spensierato, sicuro di sé e bello da mozzafiare il fiato. Le loro vite s'intrecciano presto, forse per volere del destino o grazie al filo rosso in cui Marco tanto crede. E sarà proprio questo suo dono a condurlo a Geoffrey, un uomo troppo silenzioso, troppo serio, che però possiede un grande cuore.
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Prequel di E fuori è buio... e di E il mare disse 2 - Forever.

Yamaguchi avrebbe preferito restare a casa sua, ma invece si ritrova su una panchina stanco e infreddolito. Tsukishima approfitta della situazione per stargli più vicino senza rendere troppo equivoca la situazione.

Yaku era sempre stato sincero con se stesso. Non aveva mai visto l'utilità di mentire, soprattutto riguardo a qualcosa che nessun'altro poteva conoscere. Per quel motivo, quando Lev era entrato a far parte della sua vita - scolastica e sportiva -, era stato costretto ad ammettere che il suo kohai, con il suo metro e novantaquattro di pura idiozia, gli piaceva... forse tanto quanto lui piaceva allo stesso Lev.
In un'altra situazione, Morisuke avrebbe ovviamente fatto i cosiddetti 'salti di gioia' nell'apprendere di essere ricambiato, tuttavia quando si parlava di Haiba Lev niente sembrava poter essere nella norma. Infatti, per quanto Lev potesse essere un bravo ragazzo - quello non l'avrebbe mai messo in dubbio -, 'idiota' sarebbe sicuramente stata la prima parola che avrebbe utilizzato per descriverlo.

Era abbastanza sicuro di ricordare che, la sera prima, Bokuto gli avesse solennemente ed enfaticamente promesso di risvegliarlo portandogli a letto la colazione.
Akaashi pensò che se, in quel momento, si fosse effettivamente visto porgere anche solo una tazzina di caffè, avrebbe potuto innamorarsi del proprio ragazzo una seconda volta. Avrebbe perfino potuto rinunciare ad ogni barlume di dignità e chiamarlo “capitano”.
[BokuAka]

Una volta arrivati si diressero in soggiorno, abbandonando i cappotti sul divano e apparecchiando il tavolinetto davanti al televisore per mangiare finalmente quelle benedette torte.
Quando furono di nuovo uno di fronte all’altro, Kei fece quello che si era forzato di non fare al locale. Inforchettò la fragola e indirizzò la forchetta verso Yamaguchi, che lo fissò sorpreso e leggermente dubbioso per quel repentino cambio di atmosfera. Avvicinò in silenzio la fragola alle labbra dell’altro, premendo delicatamente per schiuderle.

Sono trascorsi alcuni anni. Ormai la Karasuno è diversa, ci sono forze nuove sul campo della palestra.
E la vecchia Karasuno? Beh, ognuno ha la sua vita, ma ciò non significa che non si possa organizzare una bella rimpatriata!
Da un'idea di ELIOTbynight, una piccola flash che risponde alla domanda: ma secondo voi, a Tsukki, può fregare qualcosa di una rimpatriata?
Eh no, non è una fic comica. Forse un pochino... :P
[TsukishimaxYamaguchi]

Quella Vigilia si stava rivelando migliore di quanto prospettato quella mattina, ma forse era solo una percezione dovuta alla febbre; in quel momento non importava.

Se c'era una cosa in cui Romano non era bravo era decisamente esprimere i propri sentimenti.
Non perchè non ne fosse capace semplicemente non credeva che, a parole, cambiasse qualcosa.
Era fondamentalmente e cocciutamente convinto che le azioni e i piccoli gesti valessero più di un milione di parole.
{ Spamano }

[Ed, Edd & Eddy]{ Kevin x Edd _ Kevedd ~ }
Secondo Eddy qualsiasi cosa si può comprare. Anche un bacio, anche l'amore. Ovviamente il prezzo rimane lo stesso quindi .. perché non approfittarne?

Sousuke Yamazaki è felicemente impegnato in una relazione sentimentale con il serafico, puro, innocente e casto Makoto Tachibana, un essere ai suoi occhi immacolato e perfetto, incontaminato; non importa quante volte ormai si siano uniti, il partner continua ad arrossire ad ogni bacio, ad ogni piccola carezza – anche nel privato. Ed è per questo motivo che Sousuke è convinto di essersi fidanzato con un dolce angelo. Ebbene, si sbaglia di grosso.
SouMako PWP con accenni a qualche kink, grazie ai quali mi diverto a sconvolgere il mondo di Sousuke.

Era strano come le cose finivano per seguire un percorso inaspettato solo grazie - o per colpa - di una specifica situazione od una persona (magari un paio.) 
Da quel giorno, quasi un mese prima, in cui Sousuke e Makoto si erano ritrovati nella posizione scomoda di dover ascoltare i vari amoreggiamenti di Rin ed Haruka nemmeno fosse stato un complotto, i due avevano finito per incominciare ad uscire insieme di tanto in tanto, scambiandosi delle mail quasi ogni giorno, addirittura chiamandosi più spesso di quello che forse era concesso senza sembrare sin troppo uniti.

Rin si irrigidì all'improvviso e scattò all'indietro, paonazzo.
«Ha—Ha...»
Haruka batté gli occhi un paio di volte. Era stato troppo diretto per i suoi ormoni?
«HA—»
«...Rin?»
«Mistaidicendochestoiosopra?»
“...Oh.”
I nostri due idioti fanno a palle di neve, si bevono una cioccolata calda mentre guardano un film horror e poi... la prima volta è sempre imbarazzante.

[Dal testo]:
Si fermò davanti al tavolo apparecchiato e si voltò a guardare Souichi: come gli erano mancati quegli occhi ambrati e quelle sopracciglia perennemente corrugate!
Sorrise ancora, felice come un bambino davanti ai regali nel giorno di Natale e afferrò anche l'altra mano di Souichi, invitandolo gentilmente a guardarlo negli occhi ancora una volta.
In silenzio, perché ormai non c'era più bisogno di parole o spiegazioni, assaporarono l'uno le labbra dell'altro, un bacio lungo e profondo senza secondi fini.