[ Kizuna!Centric ]_[ Introspettivo | Triste | Bad ending | Sentimentale (Kizuna x Hana + Ai) ]
"Io non voglio semplicemente morire. Io voglio morire felice. Proprio come ho fatto per gli altri, voglio che qualcuno vegli su di me. I miei amici, mia moglie, i miei bambini… desidero che coloro che mi lascerò alle spalle piangano la mia scomparsa, così da avere qualcosa da rimpiangere. E infine andarmene. Questo è quanto."
[ Breve(?) rivisitazione delle scene finali dell'episodio 3, un susseguirsi di pensieri e rimpianti del Giocattolo Divora Uomini, Humpnie Humbert ]

[Saeko!Centric]_[Angst/Introspettivo/Tematiche delicate(!)]
"Iniziai a respirare con affanno, sopraffatta dal ribrezzo per quel frangente di pochi minuti appena vissuto.
Scivolai inerme contro il muro e mi ritrovai rannicchiata a terra. Scrutavo l’uomo contorcersi e gemere per il dolore e solo allora riuscii a provare l’umana pietà che nasce istintiva per i propri simili feriti. Ma ero stata io a ferirlo, ad assalirlo come una bestia assassina, ed ora mi suscitava una pena immensa.
Che avevo fatto? Che razza di persona ero diventata?"
[Missing moments tratta dell'episodio 9 dell'anime, un flashback su "quell’incidente" che le cambiò il modo di vedere se stessa]

Era di 5 centimetri per secondo, la velocità con cui la poca distanza che li divideva si riduceva, fino ad essere completamente annientata dall'unione delle loro bocche, in un dolce secondo bacio.

L'idea che gli sia servito un intero universo, e decine di vite umane, per ricordarsi che aveva ancora un amico.

Dopo così tanti anni passati a cercare Akari e a vivere del suo ricordo, forse Takaki riuscirà a vivere pensando al futuro e non volgendo più lo sguardo indietro.
Ma, nonostante questo, è consapevole dell'amore che ha sempre nutrito verso di lei.
NdA: Ho visto proprio qualche giorno fa, incuriosita da alcune immagini trovate sul web, "5 cm al secondo".
Lo ammetto, inizialmente sono rimasta delusa dal finale, ma poi sono riuscita a rispecchiarmi nella storia dei due protagonisti... Quindi la conclusione quasi triste e priva di lieto fine ha rispettato quella che è la realtà di molti, in un certo senso, compresa la mia.
Fatta questa piccola premessa, buona lettura!
(E sono arrivata alla decima storia pubblicata su EFP! Yawn!!! :3)

Anche con gli starnuti a raffica, come il vento che sfiorava le finestre, i piedi tremanti e la testa persa in una raffica rosa ciliegio e confusa – anche essendo lontani miglia e miglia l’uno dall’altro, in verità... loro lo sentono.
La distanza è solo quindici centimetri.