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18° edizione del concorso
tema - genere drammatico  (terminata il 13/11/05)

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Giudizi sulle fanfic partecipanti

  • "Absolution" di Lisachan (Originale) - l'amore omosessuale fra un ragazzo con molte ferite e un uomo più grande, che si dovrebbe prendere cura di lui, ma che non può che innamorarsene. Lisachan descrive più o meno sempre con una certa maestria quella tipica ossessione amorosa che non fa pensare ad altro, a volte agire in modo irragionevole, mentire, commettere errori. I sentimenti che pone su carta alla fine sono sinceri come pochi altri, le sue storie limpide nella loro chiarezza emotiva. Una grande qualità, sicuramente.

  • "Stonewall" di Mircalla (Buffy/Angel) - Michelle, che vive in un ambiente squallido, ne incontra di gente, ma come Angel no. E' una storia fatta molto bene. L'atmosfera da putrido locale, da perdizione accettata dopo una speranza delusa e una realtà sbagliata, è resa con efficacia. Ogni personaggio, anche se accennato, ha una sua dimensione in questa storia. Ed è quasi strano vedere come possa esserci speranza alla fine di tutto ciò.

  • "Sangue e spazzolini" di Wistaria (Originale) - Questa storia ha una trama davvero interessante, e spinge il lettore a leggere fino alla fine per soddisfare quella curiosità su cui si incentra tutta la storia. La soluzione del mistero è quasi assurda, ma è intrigante il modo in cui ci si arriva. Un inizio originale, frasi a volte divertenti, una narrazione su due modalità, che non riescono a non sembrare naturali. C'è una padronanza della struttura narrativa a cui vale la pena di dare un'occhiata. Ben fatto davvero.

In ordine sparso

  • "Sei morto ad occhi chiusi" di Cyanide (Harry Potter) - Bellatrix Lestrange si rivolge al marito morto, riflettendo sulla sua vita e su ogni sentimento provato, sui rimpianti ... un racconto interessante, coerente con se stesso, a volte forse un poco ridondante nel modo di esprimersi, ma efficace nel trasmettere le emozioni della protagonista e come è arrivata a provare quel che prova, alla fine del racconto.
  • "Il dolore di Didone" di Mia (originale) - la modalità narrativa ed espressiva ricalca quella di testi antichi (ed in ciò non si è riusciti male, anzi); qui abbiamo la storia di Didone, regina che donò il cuore ad Enea, che non si fece scrupolo di abbandonarla. La storia dal punto di vista della regina. Forse il racconto (in prima persona) risulta a volte troppo lineare nel narrare lo svolgimento dei fatti, per quanto siano descritti con forza tutti i sentimenti provati dalla protagonista.
  • "gVl3s12" di Guazzo89 (Star Wars) - il concetto di fondo è quantomeno affascinante, per interessati di fantascienza e non (vista la brevità del racconto), anche se lo stile narrativo può essere ancora molto migliorato. La fine in particolare è mal raccontata, ma in generale il racconto non sembra voler prendere una piega precisa che fino ad un certo punto. Forse sarebbe valsa la pena di sviluppare ulteriormente questa linea narrativa. O di togliere parti forse poco utili alla storia stessa.
  • "Un altro giorno è iniziato" di Michiru (X delle Clamp) - Subaru e come la sua vita è stata influenzata da Seishiro, l'uomo che lo ha forgiato nel bene e nel male. Un po' scontato in certi punti, soprattutto verso la fine. L'inizio invece, con la narrazione di sensazioni crude, prometteva abbastanza bene.
  • "Let the darkness cover me" di Rowina (Originale) - in questo racconto delle atmosfere oniriche all'inizio e nostalgiche verso la fine, si vede che vi è stato messo impegno e cura (il che si vede dalla lunghezza della storia e dalla varietà di espressioni presenti). Il difetto principalmente sta nella trama stessa. Il dolore per una morte assurda, per una persona che non si vuole lasciare andare, è un argomento che può fungere da colonna portante di una storia fino ad un certo punto. Inoltre il cambiamento dichiarato del punto di vista rompe un po' l'atmosfera stessa (bastavano forse anche delle righe o dei ghirigori per dare l'idea di una separazione che sapesse meno di esercizio stilistico).
  • "Scusami piccolo" di Yuki (originale) - la storia di ripetute tragedie raccontate in modo forse troppo semplice. Il dolore lo si percepisce in quanto lo si deduce dai fatti narrati, non è proprio il racconto, con le sue parole, a farlo percepire. Specie nella parte finale.
  • "Frozen di Juuhachi Go (X delle Clamp) - un racconto fatto di immagini, di delicate sensazioni di sfuggevolezza, condite con la crudezza della morte e di sentimenti violati. Subaru 'incontra' la madre del Sakurazukamori e, come dal figlio, da lei non può fuggire. E il loro incontro è appena consistente nella sua concretezza, seppur reale e coinvolgente, portatore di sensazione spesso spiacevoli, che, nella storia originale come in questo racconto, il lettore accetta, perchè fanno parte della più intima natura di questi personaggi.
  • "Lettere" di Marfisia_e (Originale) - si percepisce in effetti la fretta che l'autrice dichiara. Sia nel finale che nel modo di narrare stesso (anche se dal contenuto delle lettere traspaiono sinceri la delusione, l'orrore e infine la gioia ... ma il tutto poteva essere fatto ancora meglio). La storia di un ragazzo partito per il Vietnam, diventato lì mostro e senza mai più l'occasione di tornare ragazzo.
  • "Brivido" di Ladyhawke (Harry Potter) - Del tradimento di Peter Minus. Non spiegato molto bene in realtà (l'autrice dice anche di voler lasciare la questione alla libera interpretazione) ... la debolezza e la codardia del personaggio però dipingono un cattivo che più tale è semplicemente un vile. E in questo in parte si è riusciti.
  • "Il coraggio di uccidere" di Sailormeila (Originale) - l'argomento eutanasia affrontato in maniera non superficiale, ma tutto sommato leggera. Una sorella che decide di prendere una decisione sofferta per la persona a cui ha fatto del male. I personaggi, nonostante abbiamo di essi qualche pensiero, non sono molto ben disegnati. Essi sono tipologie di persone, come potrebbero essercene tante altre. Forse è stata la brevità della storia a non permettere di superare questo difetto.
  • "Borderline" di Suzako (Originale) - basato sui brevi versi di inizio storia, li amplia e racconta, tramite una voce sinistra, il dramma di un essere che non si è sentito amato. Forse ad un certo punto si ha l'impressione che la storia sia andata avanti più del dovuto, anche se la modalità di racconto tramite voce esterna conferisce al tutto quasi un'atmosfera horror. E la frase finale ha una certa efficacia.
  • "Piove" di sindy90 (Originale) - una quasi poesia, i pensieri di una sorella per il fratello scomparso, per il suo egoismo, per il risultato di un litigio che non valeva più di un altro. Non si riesce veramente ad essere coinvolti in questo dramma, anche se l'idea non è male. In storie così brevi una maggiore forza espressiva dei sentimenti provati (maggior rabbia, maggior frustrazione) può trasformare quasi tutto. Se l'età è quella suggerita dal nick, si tratta di un buon esperimento.

 

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