hey the 10
Non
aveva
fatto niente.
Grazie millissime (?) a Vanilla_Rose,
BurningIce, Luce62442, Bess Black, potter fan, Nipotina,
Duvrangrgata.
Vi ringrazierò una per una e risponderò alle
recensioni che sono rimaste prestissimo, lo giuro ♥
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non disponibile )
Lily si
sentiva stranamente bene, quella mattina. Si era svegliata –
non che avesse dormito molto! – senza pensare minimamente al
pomeriggio precedente, alla litigata con Matt e a tutte le conseguenze
che questa aveva portato; non si erano più parlati. Non
l’aveva più visto né cercato: aveva
trascorso qualche ora in sala comune, dopo cena, ma di Matt non
c’era stata traccia. Dove voleva andare a parare quel
ragazzo? Era troppo orgoglioso per ammettere che lei aveva pienamente
ragione, che pensava solo e sempre a se stesso? O forse non gliene
importava nulla di lei?
Non si era
ancora fatto vivo. E di cose da chiarire ce n’erano tante,
visto che non si erano ancora lasciati ufficialmente.
No, Lily. Non farai tu il primo
passo. Non di nuovo. Tocca a lui, questa volta.
Pensò con decisione.
E,
stavolta, avrebbe aspettato sul serio, a costo di farla finita.
§§§
Dopo tutti quegli anni, Chloe conosceva
bene Rose: sapeva che quando aveva buchi nell’orario
mattutino se ne tornava sempre a dormire. E quell’anno le
andava anche bene, visto che c’era sempre l’amica,
di ritorno da Divinazione, a svegliarla.
Quella mattina
Chloe si stupì non poco trovando Rose seduta sul pavimento,
a gambe incrociate, con una scatola di Api Frizzole (dolciume di cui la
Weasley faceva sempre un’ampia scorta tutte le volte che
capitavano a Mielandia) pressoché vuota di fianco a lei e lo
sguardo perso fuori della finestra.
Okay,
era fuori di sé per l’appuntamento con Liam del
giorno successivo, sprizzava euforia da tutti i pori, non riusciva a
dire due parole concrete senza sorridere... ma addirittura non dormire?
« Ciao Rose » la
salutò entrando.
« Chloe... credo di avere un problema.
»
« Hai fatto
indigestione di Api Frizzole proprio oggi e domani non potrai andare a
Hogsmeade? »
Rose aveva una strana
espressione, un misto di confusione e malinconia. « Credo di
essermi innamorata! »
Chloe alzò le sopracciglia e cadde a
sedere accanto all’amica. « Ascoltami bene, Rose.
Lo conosci da - »
« Tanto tempo! »
« Oddio, hai una strana
concezione dei giorni che passano, Rosie, sono solo tre mesi in
realtà... quello che volevo dire comunque è che-
»
« Devo rassegnarmi!
È un amore impossibile! Ma come faccio, eh, come faccio? Lo
vedo tutti i giorni, con quei capelli chiari e gli occhi azzurri... non
posso vivere così! Non è possibile! »
« Ma Rose, domani voi dove- »
Rose afferrò un cuscino e ci soffocò qualche
singhiozzo. « Siamo come Romeo e Giulietta... sai... quei due
Babbani che finiscono per uccidersi. »
« Non li conosco e credo di
non volerli conoscere, troppo tristi per me. Ma Rose, qual è
il problema? Dovete uscire insieme domani! »
« Qual è il
problema? E lo chiedi anche? Siamo parenti, Chlo, siamo parenti!
» Rose chiuse gli occhi e arricciò il naso, quasi
a non voler vedere la reazione dell’amica. Poi li
riaprì di scatto. « Domani usciremo insieme? Ci
hai combinato un appuntamento? »
« Non ti seguo, Rose.
»
« Tu conosci Charlie! Conosci
Charlie meglio di me e l’hai convinto a passare un pomeriggio
insieme? »
Charlie? Ma che... Charlton?! « Merlino, Rose,
ma di chi parli?! »
« Charlton Dursley,
ovviamente. Il cu-cu-cu-cugino dei miei cugini. Mi sono innamorata di
lui! »
Il rumore di vari libri caduti a terra
attirò l’attenzione delle due ragazze. Poco
lontano da loro Lily, un’espressione di
incredulità dipinta in volto, le osservava paralizzata.
«Rose, ma sei diventata pazza dall’oggi al
domani?»
« Ma quale oggi e domani! Da
un’ora all’altra... fino a un’ora fa
continuava a ripetermi di non sapere cosa indossare domani pomeriggio,
e ora guarda com’è. »
Lily ignorò i tomi che aveva
lasciato cadere e le pergamene che in quel momento si stavano piegando
disordinatamente a terra e si avvicinò a Rose, che intanto
sembrava essere caduta in uno stato di contemplazione eterea simile a
quello in cui Chloe l’aveva trovata. Cercò di
scuoterla, ma invano.
Quando il piede della giovane Potter
urtò la scatola azzurro confetto che fino a poco prima aveva
contenuto Api Frizzole in grado di rifornire un esercito, Chloe ebbe
un’illuminazione. La raccolse e la annusò molto
cautamente; non era per niente ferrata in materia, ma l’odore
di zucchero caratteristico di quei dolciumi era totalmente assente:
ciò, considerato lo stato in cui verteva la Weasley, poteva
solo significare che i dolci erano stati imbevuti di un filtro
d’amore. Lily, ascoltando la sua teoria, non poté
far altro che annuire.
« Va’ a cercare
qualcuno, io proverò a tenerla ferma qui. Merlino, Rose, e
dire che ogni occasione è buona perché
papà racconti dello zio Ron e il filtro d’amore di
Romilda Vane! »
Chloe sorrise e uscì
immediatamente, perché non c’era tempo da perdere.
Dal settimo piano corse giù, lungo le scale, senza una meta
apparente ma sperando di trovare qualcuno di affidabile cui chiedere
aiuto; realizzò dove stava andando solo quando si
ritrovò davanti all’imbocco della torre di
Astronomia, dalla quale i Serpeverde di quinto anno stavano scendendo
fin troppo lentamente.
§§§
Scorpius
cominciò a sentir odore di guai quando vide Chloe, ai piedi
della scalinata che conduceva alla torre d’Astronomia, che si
sfregava le mani con fare nervoso, ma non avrebbe mai nemmeno
lontanamente immaginato cosa era accaduto. Lasciò Liam
indietro per avvicinarsi alla ragazza; sperò vivamente di
avere un presentimento sbagliato, che Chloe fosse lì
semplicemente per scambiare quattro chiacchiere con Liam o un altro
Serpeverde o chi le pareva, ma non doveva essere successo altro.
« Dimmi che non è
successo niente. »
« Temo di non poterti
accontentare. »
Scorpius alzò gli occhi al cielo: perché la
Weasley doveva essere sempre così maledettamente
irrecuperabile? Che aveva combinato adesso? A un giorno
dall’uscita con Liam!
« Mi spiace Malfoy,
so che è un fastidio, che magari avevi altro da fare, ma ci
serve veramente aiuto e non sapevo a chi poter chiedere. »
§§§
Il giorno prima, mattino presto
Alex uscì senza fare il
minimo rumore; attraversò la sala comune senza problemi e si
diresse di corsa verso l’atrio, conscia che Audy doveva
essere lì da parecchio. Quando arrivò a
destinazione, infatti, trovò suo fratello seduto sullo
scalino più basso, la testa tra le mani. Alex ebbe un moto
di affetto: doveva aver dormito veramente poco per farle
quell’enorme favore. Andò a sedersi accanto a lui,
accarezzandogli la spalla per avvertirlo del suo arrivo.
«
Oh, Lex, sei qui. » Audy represse a stento uno sbadiglio,
estrasse dalla sacca una scatola azzurra legata con un nastro fucsia e
la porse alla sorella. « Le Api Frizzole che avevi chiesto
», cominciò, riprendendo a frugare, « e
questo. Serve l’essenza del ragazzo di cui intendi farla
innamorare, ricordatelo. Un capello dovrebbe andar bene... ma
“qualcosa di più” sarebbe perfetto,
diceva il tizio che me l’ha venduto. Non so bene a cosa si
riferisse però. » Continuò porgendole
una boccetta di vetro smeraldo etichettata di rosa. Alex
provò a stapparla, con un sorriso soddisfatto.
« E riguardo alla Potter? Sai niente? » Gli
domandò.
« Non ancora. Non posso corrompere Elle, perché
è già sotto il controllo di Sarah... potrei
provare con Roxanne Weasley, ma dubito che conosca così bene
sua cugina. Mi inventerò qualcosa, ma non so se
riuscirò a scoprirlo prima di Sarah... lei ha la via diretta
per Hugo Weasley. »
« E io ho Albus Potter. Ma quello lì non vuole
parlare, Morgana solo sa perché. Bah, sicuramente non lo sa
nemmeno lui – è inutile. »
« Ma non stai facendo il gioco di Sarah? Voglio dire, se
impedisci a Rose e Liam di uscire, la Calvinson ti dirà
quello che vuoi sapere su Rogers e la Potter, no? »
« Io non gioco per nessuno,
Audy. Faccio solo il mio, di gioco. Quello che pare a me, non quello
che vuole Sarah. » Alex fece una pausa « Impedisco
a Liam e Rose di uscire perché non ho tempo da perdere. Ci
sono solo due anni, oltre questo, perché
quell’imbecille di Nott si decida a uscire con Sarah: non
può perdere tempo con altre ragazze, visto che finora non
l’ha fatto. Questo è il mio unico gioco.
»
« Capisco... »
« Grazie, Audy. Ti devo un altro favore. »
« E siamo a quota diciotto. Me
li ripagherai tutti prima o poi, lo sai? » Audy sorrise
ironicamente; si alzò in piedi e baciò sua
sorella sulla fronte, prima di tornare a dormire. « Ah, Alex
», Audy si voltò. « Io e Tessa* stiamo
insieme. È ufficiale. »
Giorno stesso, scendendo dalle
scale.
Alex stava prestando attenzione a tutto
ciò che accadeva attorno a lei meno che ai racconti di
Sarah, che quel giorno vertevano sui pavoni che c’erano
– lei li aveva visti! – nel giardino della villa
dei Nott. Aveva appreso recentemente che due Serpeverde, una del sesto
e l’altra del quarto, avevano cominciato a uscire insieme;
pareva che fosse stata una ragazza del quinto ad aver combinato
l’appuntamento. Ma questa informazione non le bastava: lei
voleva i nomi. Così circolava con le orecchie più
aperte del solito, tentando di captare ogni possibile frammento di
indizio.
Quello che vide
dall’alto della rampa le fece però
tornare in mente l’evento del giorno: il piano per scoppiare
Liam e Rose doveva
aver avuto inizio, perché Scorpius e la Ryan stavano
correndo via mentre Liam
parlava con qualcuno a lei sconosciuto. Ma non l’avrebbero
fatta franca, quei
due, no, aveva previsto ogni cosa; si
scusò con Sarah e salì le scale
verso l’ufficio della Sullivan.
§§§
L’unica persona che poteva
aiutarli, in quella situazione, era un
professore. Qualcuno che li avrebbe ascoltati fino in fondo –
Rüf era
automaticamente escluso –, che non avrebbe sbandierato ai
quattro venti la
storia – la Vector era automaticamente esclusa –,
di cui si potessero fidare
ciecamente – Madama Bumb era automaticamente esclusa
–. Scorpius stava tentando
invano di convincere la Ryan a chiedere aiuto alla Filter,
l’insegnante di
Pozioni, ma la Grifondoro non si fidava di lei. «
È la donna più nervosa e
incostante che io conosca! », continuava a ripetere,
camminando sempre più
velocemente. Scorpius pensò che la loro meta fosse il luogo
in cui si trovava
Rose, ma si rese conto tardi che stavano correndo verso
l’ufficio di Aldebaran;
fin troppo tardi per opporsi.
« Hey, ma è ingiusto! Io non seguo Divinazione,
non so che tipo sia
Aldebaran. Non possiamo andare da Paciock, che oltretutto è
anche un amico di
famiglia dei Weasley? »
«
Ti facevo più
intelligente, Malfoy! Paciock lo comunicherebbe subito alla
famiglia,
Ron si precipiterebbe qui con la prima Passaporta e scatenerebbe il
finimondo,
e la storia diverrebbe di dominio pubblico. Non dicevamo di tenerla tra
noi?
Fidati, Aldebaran è- oh, professore! » Prima che
Chloe potesse terminare il suo
discorso, la testa ricciuta del professore fece capolino dalla porta
dell’aula.
« Professore, la prego, abbiamo un problema. Si tratta di
Rose Weasley – lo so
che non è una sua alunna, ma è
un’emergenza, deve assolutamente venire con noi!
La prego, deve aiutarci! Almeno lei! » Esclamò con
foga la ragazza, tanto che
il professore fece evidentemente fatica a seguirla.
« Piano, Ryan, piano.
Lo sapevo, non bisogna mai sottovalutare i segni che possono sembrare
innocui... ho appena trovato, ripulendo l’aula, delle piume
di gufo che erano
in una posizione strana, un disegno sconveniente... un cattivo
presagio. Che
cosa è successo? »
Sì,
come no. Un
disegno sconveniente! Andiamo Aldebaran, ci dia una mano e basta, senza
ficcare
in mezzo quelle sue arti da baraccone. Pensò
Scorpius, sprezzante.
«
Guardate che vi ho
sentiti! » Una voce risuonò dal fondo della
scalinata a chiocciola. « Dunque è
vero! »
Aldebaran
si coprì gli
occhi prima con una mano e poi con l’altra,
l’espressione afflitta. Pochi
secondi e finalmente anche Scorpius poté riconoscere
chiaramente la voce della
professoressa Sullivan, di Astronomia.
«
...e non sapevo
ancora quanto cattivo. Un pessimo presagio, non
c’è che dire. » Mormorò il
professore con rassegnazione.
«
Ragazzi, che fate
ancora qui? Aldebaran, non sei ancora andato a chiamare la Filter?
Forza,
dobbiamo risolvere la situazione il prima possibile! »
Ordinò la donna con fare
pratico. Ecco, appunto. L’avevo detto io di andare
direttamente dalla
Filter!
« L’avrei fatto, Sullivan, se non fosse che non so
ancora cos’è
successo! » Ribatté il professore seccato.
« La Weasley
è sotto
filtro d’amore. Com’è che non lo sapevi?
Non l’hai previsto, stavolta?
Oh, mi spiace. » Scorpius rimase sorpreso di quanto la
Sullivan risultasse
divertita, e, al contrario, Chloe e Aldebaran lievemente infastiditi.
«
Comunque forza, dobbiamo preparare un antidoto al più presto
e concederle il
resto del pomeriggio per riprendersi – ne avrà
bisogno. Domani la
interrogheremo ben bene, e troveremo il colpevole. »
« Ma Rose è impegnata
domani! » Esclamò Scorpius senza rendersene conto.
Si sentì tre paia d’occhi
puntati addosso subitaneamente. « Sì, insomma,
c’è l’uscita a Hogsmeade... lei
deve andare... »
« Oh, mi spiace,
signorino Malfoy, che il suo piano di invitare la signorina Weasley a
bere un
tè da Madama Piediburro sia saltato, ma ci sono delle
priorità, e al
momento la nostra è quella di assegnare una bella punizione
a qualche studente
qui dentro. »
Scorpius
non riuscì
nemmeno a sorridere per l’allusione alla stanza di Madama
Piediburro e
al ricordo del pomeriggio di oramai tante settimane prima. Vide solo
l’uscita
di Liam e Rose crollare in pezzi, e il sorriso di Sarah – e,
probabilmente,
Alex – dietro tutto ciò. Perché di una
cosa era certo: la Sullivan era stata
informata da una delle due. E lui non aveva fatto niente per impedire
che tutto
quel casino accadesse.
*Tessa: È
Tessa Garfield, la rossa Prefetto di Corvonero nonché amica
di Allen Lloyd.
Ora ditemi, ditemi
se Audy Lloyd non è figo. Boh, io me ne sono innamorata :')
Infatti avrebbe
dovuto essere solo una comparsa, ma ora ha una storia
tutta sua. Vedrete, vedrete. v.v Anche se penso che molti lo
odieranno e
non sanno nemmeno quali erano i miei veri piani per lui all'inizio.
Okay, mi farò perdonare dell'enorme ritardo. Il prossimo
capitolo è già pronto e arriverà
presto; vi lascio
un minuscolissimo spoiler :3
Sembrava una bambina. Rose osservava i
fiocchi cadere uno
dopo l’altro con una gioia infantile.
Un’allegria che non faceva altro che
confondere lo stomaco del ragazzo, già ridotto a una
centrifuga.
Merlino,
quello era vischio... perché spuntava sempre dal nulla,
lì ad Hogwarts?
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