manuale famiglia 3
Manuale della famiglia perfetta
Principi per una convivenza sana e pacifica
Quarto principio vigente.
• Nella
famiglia perfetta ogni membro della comunità ha il dovere
morale
di riordinare i propri effetti personali.
«Ma che diavolo!»
La voce di Karin, acuta, risuonò per tutta la casa, quando
la
ragazza - dopo essersi seduta placidamente sul divano - notò,
proprio a pochi centimetri dai suoi piedi, quelli.
E, a ragione, non poté far altro che imprecare, dal momento che
quella non era che la terza volta nell'arco di una settimana in cui
veniva, per sua nefasta sventura, a contatto con i boxer di suo
cugino: usati, sia
chiaro.
Perché Naruto non si limitava ad abbandonare in giro i
propri
effetti personali, la sua era una vera e propria semina degli
orrori che avveniva quotidianamente e a niente, proprio a nulla, erano
valse le lavate di capo di Kushina. Quel pezzo di baka continuava
imperterrito a lasciare dietro di sè una scia di indumenti
sporchi e quant'altro.
Ma a Karin, a Karin quella volta, dopo aver lanciato un improperio a
causa del disgusto ed essersi alzata dal divano, gli occhi si
illuminarono di una luce sinistra.
Armata di paletta per le pulizie - lei non si sarebbe di certo
azzardata a toccare quei
cosi a mani nude -, raccolse allora da terra i boxer e
poi, con sguardo vittorioso, si diresse verso il contenitore della
spazzatura.
Quella scena si sarebbe ripetuta altre volte e lei, beh, gliel'avrebbe fatta
vedere brutta a Naruto!
«Mamma» e Naruto, in accappatoio e con i capelli
ancora
umidi per la doccia, raggiunse la madre e la cugina in cucina.
«Mamma, mi hanno rubato le mutande!» prese a dire,
aggrottando la fronte. Chi
poteva permettersi di fare una cosa tanto subdola?
Kushina sospirò, mentre assieme a Karin si accingeva ad
affettare l'ennesimo peperone. Quella sera ramen con peperoni rossi e
verdi per tutti!
«Naruto, e chi avrebbe dovuto rubarti le mutande?»
domandò, poco convinta.
«Qualcuno, dato che ora ne ho solo un paio, quello che ho indossato
oggi!» e la donna si girò verso il figlio,
muovendo il
coltello a mezz'aria.
«Prendi uno dei boxer di tuo padre - disse, aggiungendo -
terzo cassetto a sinistra.»
Naruto, senza farselo ripetere altre volte, lasciò la cucina
per
andare nella camera dei genitori, alla ricerca delle fatidiche mutande;
nel frattempo, Kushina, notando un leggero sorriso piegare le labbra
della nipote, fu colta da un dubbio. Che c'entrasse qualcosa?
«Karin, tu ne sai qualcosa?»
La ragazza si sistemò gli occhiali, imbarazzata, e la donna,
la
donna comprese, nonostante dalle labbra della giovane fosse scappato solamente un poco convinto «bah, non so».
Kushina allora sorrise per poi scuotere la testa.
«Naruto, se magari la smettessi di lasciare in giro le tue
cose,
i boxer non ti sparirebbero» gridò, in modo che
Naruto,
dalla loro camera, la sentisse.
Poi abbassò la voce e assottigliò gli occhi
«E
comunque, non so dove tu le abbia messe, ma fai saltare fuori le altre
mutande o, come minimo, vai a comprarne delle altre, capito?»
e -
stack -
affettò l'ultimo peperone con un colpo secco, minacciosa.
«Certo, zia» balbettò Karin, ormai certa
di essere stata colta in flagrante.
Dannata Kushina!
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