Hey, ci credi nell'amore a prima vista? di a cello song (/viewuser.php?uid=142996)
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hey the 13th
Grazie a ChocochanHP, Nipotina, Bess
Black e Luce62442 :')
How many times must a
man look up
before he can see the sky?
(Bob Dylan, Blowing in the wind)
Se
questa era Serpeverde, lui perché era lì dentro?
Scorpius
gettò un’occhiata a un Liam parecchio annoiato
che, stravaccato
sul divanetto della sala comune, aspettava invano che qualcosa di
interessante gli passasse davanti.
«Vacanze
di Natale in avvicinamento! Non c’è proprio niente
da far- hey,
amico, cos’è quella faccia?» Gli chiese
dopo aver intercettato il
suo sguardo. Liam si sedette compostamente e aggiunse:
«È successo
qualcosa?»
Scorpius
abbassò lo sguardo sulla boccetta di inchiostro che stava
torturando; se la rigirava tra le dita come se questo potesse dargli
un po’ di coraggio. Con una mossa decisa la
appoggiò sul
tavolinetto e si voltò di nuovo verso l’amico,
pronto a parlare.
«Senti, è un po’ che ci penso... hai
avuto il tuo appuntamento
con Rose, ormai.»
«Oh,
ne ho avuto più d’uno», lo corresse,
alzando gli occhi al cielo
con un sorriso stampato in volto. «Rose è
fantastica. Non ti
ringrazierò mai abbastanza per avermela fatta
conoscere.»
Scorpius
deglutì. Nott,
non mi rendi le cose facili.
«Ah,
devo farle un regalo... un bel regalo, per Natale. Un libro credi che
le possa piacere?»
«Dipende
dal libro...» Scorpius distolse lo sguardo
dall’amico e alzò le
sopracciglia.
«A
te è successo qualcosa. Non divaghiamo parlando di Rose:
dimmi cosa
c’è.»
Il
ragazzo trasse un respiro profondo – di quanto coraggio
c’è
bisogno per riportare a galla ricordi che la propria mente lascia
sepolti tanto in profondità, per proteggere
l’animo! – e, spinto
dallo stress emotivo in cui si era trovato ogni volta che aveva
incrociato il sorrisetto di Big M in quei giorni, si liberò.
«Dicevo, hai avuto più
di un appuntamento
con Rose. Quando pensi di... di parlare con Big M?»
Scorpius vide Liam sbiancare notevolmente. Notò che le sue
mani
avevano cominciato a tremare e che la sua fronte era ora imperlata di
sudore. Liam stava sudando freddo. Liam che era sempre così
composto, stava cedendo. Si passò le mani tra i riccioli
biondi, lo
sguardo pietrificato dall’orrore. «Cazzo. Cazzo.
Cazzo. Sono un
coglione. Salazar elfo domestico. Puttana Morgana.» In mezzo
a
continue imprecazioni di quel genere, Liam si alzò e
uscì dalla
sala comune, lasciando Scorpius in uno stato di agitazione palpabile.
E
ora, cosa sarebbe successo? Big M avrebbe lasciato correre la cosa,
finalmente? Avrebbe smesso di rivolgere quelle eloquenti occhiate a
Scorpius, che sembravano dire «Tu non meriti di essere
qui» o,
altre volte, «Se hai la popolarità che hai lo devi
a me,
non dimenticartelo»? Di Michael Minace si diceva che non
dimenticava
mai niente. E, probabilmente, quando prendeva di mira qualcuno non lo
lasciava andare. Anni e anni prima, Liam si era anche offerto al
posto suo, ma l’unico, vero obiettivo di Big M era sempre
stato
Scorpius.
Alex
entrò in quel momento e si sedette dove fino a un attimo
prima era
stato Liam, interrompendo il flusso di pensieri di Scorpius.
«Dove
se ne andava Nott così di fretta?» Chiese,
sistemando i piedi sul
tavolinetto davanti a lei. «Merlino, Scorpius, hai una faccia
improponibile. Sembri spaventato, lo sai?»
«Sì,
Alex, molto probabilmente lo sapevo anche senza che tu me lo facessi
notare.» Scorpius si alzò, deciso a chiudersi nel
dormitorio e non
uscirne più per un bel pezzo, ma Alex gli afferrò
il polso.
Scorpius si voltò, però la ragazza
continuò imperterrita a
masticare la chewing-gum che aveva in bocca senza degnarlo di uno
sguardo né lasciargli la camicia.
«Ricordati
che, se ti servisse qualcosa, io e Audy siamo bravi a fare
casini.»
«Non
credo che l’aiuto dei Lloyd mi serva, ora.»
«Non
sottovalutarci, Malfoy. Non farlo mai, per alcun motivo.»
*
Lily
sorrideva. Sorrideva sempre, in quei giorni, e ne aveva circa mille
motivi: c’era il sole, era quasi Natale, presto avrebbe
rivisto sua
madre, suo padre e Palladipelo (il gatto randagio che aveva adottato
dieci anni prima); il lago nero ghiacciato era spettacolare, adorava
le montagne innevate, avrebbe staccato da Hogwarts per un bel pezzo.
Guai a ricordarle che forse ne era così felice
perché non avrebbe
rivisto Matt per tutto quel tempo: Hugo faceva ancora i conti con un
livido violaceo sul braccio.
Avevano
finalmente concluso due strazianti ore di pozioni; la prossima
lezione sarebbe stata Cura delle Creature Magiche, per Lily,
così le
toccò troncare a metà il discorso con Hugo e Elle
e andare verso la
capanna di Hagrid.
Stava
camminando sotto un cielo particolarmente azzurro quando
sentì una
mano sulla sua spalla; il suo sesto senso le rivelò a chi
apparteneva ancor prima di voltarsi.
«Cosa
vuoi, di
nuovo,
Lloyd?»
Un
Audy Lloyd comprensivo di divisa da battitore di Quidditch si era
unito alla combriccola di Grifondoro che stavano camminando a passo
svelto attraverso i giardini.
«Scambiare
quattro chiacchiere» replicò il ragazzo con
semplicità, scrollando
le spalle. «Allora, come stai?»
«Cosa
vuoi, Lloyd?»
«Sei
sempre così diffidente?»
«Solo
con chi se lo merita.»
Audy
la fronteggiò con un’espressione particolarmente
soddisfatta. «Oh,
cosa ho fatto per meritare qualcosa dalla giovane Lily Luna
Potter?»
Lily
lo ignorò e prese a scendere la collina. «Sai,
potresti andartene,
ora. Il campo di Quidditch è da quella parte. Di
là, vedi? Quel
tipo con la divisa di Grifondoro che ci sta venendo incontro ci sta
andando; è sicuramente più intelligente di te e
saprà guidarti
bene. Segui lui.»
«Quanti
complimenti. Tutti per Matthew Rogers e per me mai niente,
eh?»
Lily
si fermò di colpo. Come cazzo aveva fatto a non riconoscere
Matt?
Gli gettò un’altra occhiata e, a malincuore,
constatò che Lloyd
aveva ragione. Era Matt, ed era sempre più vicino.
L’aveva
evitato per tutto quel tempo... era riuscita perfino a non
incontrarlo mai nella sala comune, possibile che ora le toccava
incrociarlo nei giardini, così grandi e apparentemente
sconfinati?
«Ero
riuscita a evitarlo, ci sarebbero state le vacanze... questo
è
destino, però.» Mormorò.
«No,
Potter, questa è sfiga,
che è diverso.» Audy le passò un
braccio attorno alle spalle e,
facendosi ben notare da Rogers, la accompagnò in quel modo
per un
bel pezzo.
«Sei
divertente, molto divertente, lo sai?» Replicò
Lily ironica,
prendendo senza alcuna grazia la mano del ragazzo e scostando il
braccio dalle sue spalle quando furono fuori dal campo visivo del suo
ormai ex ragazzo.
«Però
il braccio, mentre c’era Rogers nei paraggi, l’hai
lasciato, eh?»
Audy la fronteggiò nuovamente e si avvicinò
pericolosamente al suo
volto. Le punte dei loro nasi si toccavano ormai; Lily si
sentì
terribilmente nervosa, tanto che ‘nervosa’ non era
nemmeno la
parola adatta per definire il suo stato attuale.
«Matt
non ci vede più, ormai, puoi smetterla.»
«Oppure
potrei non farlo, che dici?» Audy appoggiò la
fronte a quella della
ragazza.
«Che
hai intenzione di fare?» Lily era pietrificata; si sentiva
una mano
di Audy sulla schiena, e aveva il volto che era a un niente dal suo.
«Potrei
baciarti.» Suggerì lui con uno strano tono di voce
che sembrava
tracciare linee circolari sulla pelle.
«Oppure
potresti non farlo, che dici?» Replicò Lily,
cercando di mostrarsi
più tranquilla possibile.
Audy
si avvicinò ancora di più; Lily temette che
avrebbe tentato davvero
di baciarla. Eppure la cosa che la spaventava più di tutte
era che
lei non stava facendo niente per impedirlo.
Sentì
le labbra di Audy sulla pelle della guancia; vi sostarono per un
tempo indefinito, al termine del quale Lily rigettò fuori
tutta
l’aria che aveva trattenuto nei polmoni e aprì gli
occhi – non
aveva nemmeno notato di averli chiusi.
«Hai
vinto, Potter.»
Audy
si allontanò di qualche passo poi, istantaneamente, si
voltò. «Sei
in ritardo per la lezione.»
«Già,
chissà per colpa di chi.»
«Vieni
con me.» Con un ampio sorriso il Tassorosso le tese la mano.
«Tu
sei in ritardo e io non ho voglia di sorbirmi un allenamento per
niente, sono solo una riserva. Andiamo, vieni con me.»
Lily,
ancora in balia del vortice di emozioni che il suo corpo aveva retto
in una sola mezz'ora – gioia, serenità,
frustrazione, seccatura,
sgomento, paura, terrore, sollievo e qualcos’altro di non
meglio
identificabile –, si trovò a fissare la sua mano
pallida e a
pensare che le sue dita lunghe erano decisamente più belle
di quelle
tozze di Matt.
*
Rose
e Chloe stavano rientrando a Hogwarts proprio in quel momento, ormai
stanche di passeggiare senza meta per i giardini col solo scopo di
tenersi lontane dai libri, quando videro in lontananza un biondino
dialogare a toni accesi con un tizio di colore che non faticarono a
riconoscere come Big M. Cercando di tenersi a una “distanza
di
cortesia” si avvicinarono, timorose di una potenziale rissa
visto
il soggetto coinvolto; riuscirono ad udire solo flebili brandelli di
conversazione e da lì riconoscere chi il biondo fosse, prima
di
uscire allo scoperto.
«...e
più divertimento sarà... così, e te la
sei cercata.»
«...era
diverso...! Le circostanze... volta... capisci?»
«Liam?»
Mai Rose si sarebbe immaginata che Liam, proprio
Liam,
conoscesse Big M tanto da trattenersi con lui a parlare nei giardini.
Immaginava che si conoscessero, vista la comunanza di Casa, e che
pure si parlassero, magari, ma non in quel modo. Big M non era uno
affidabile, lo sapevano tutti; era piuttosto da temere ed evitare.
Liam era forse nei guai con quel tipo?
«Rose!»
Liam le corse incontro e le diede un leggero bacio. «Hey, M,
lei è
Rose.» Liam fece scivolare la sua mano in quella di Rose e la
tenne
stretta.
Big
M le tese la mano. «Michael. Michael Minace. Ma tutti mi
chiamano
semplicemente Big M, per ovvi motivi.» Michael
abbassò il capo in
quello che forse avrebbe dovuto essere un lieve inchino mentre Rose,
dal canto suo, si limitò a sorridere, un po’
turbata.
«Be’,
allora vi lascio agli affari vostri. Ci vediamo ragazzi.» Big
M
passò loro avanti e, prima di andarsene definitivamente,
poggiò una
mano sulla spalla di Liam e mormorò: «Ricordati
ciò che ti ho
detto, amico.»
Liam
mosse qualche passo nella direzione opposta, mantenendosi silenzioso.
Rose non osò parlare né tantomeno chiedergli se
potevano entrare
nel castello, ora, e magari raggiungere la povera Chloe che aveva
lasciata sola; aspettò che fosse lui a dire qualcosa,
fornire
qualche spiegazione magari. Ma Liam non lo fece, così
toccò alla
ragazza informarsi. «Cosa ti ha detto Big M che devi
ricordare?»
Liam
alzò il capo verso la ragazza e sorrise. «Niente
di che. Un
consiglio... per una certa cosa che riguarda noi Serpeverde. Mi
spiace, Rose, non posso rivelartelo.» Le baciò la
fronte. «Vorrei,
non sai quanto vorrei, ma... te l’ho detto, riguarda noi, non
è
giusto nei confronti degli altri coinvolti se te lo dico,
capisci?»
Rose
si limitò ad annuire. Liam appariva turbato, fin troppo;
escluse a
priori che stesse mentendo, era impossibile. Che motivo ne avrebbe
avuto?
Erano
arrivati all’entrata del castello. Probabilmente la maggior
parte
degli studenti cominciava ad appropinquarsi ai propri tavoli per la
cena, mentre altri dovevano ancora terminare i propri compiti e
avrebbero fatto tardi.
«Volevo
chiederti una cosa...» Liam cominciò a contorcersi
le mani, nervoso
come mai Rose l’aveva visto. «È un
po’ che usciamo insieme, che
sediamo vicini nelle lezioni in comune... che ci frequentiamo, ecco.
»
Rose
si sentì avvampare; immaginava già quello che
Liam stava per dire e
il solo pensiero le faceva rimescolare il sangue. Come avrebbe potuto
mangiare qualcosa a cena se quel ragazzo le riempiva lo stomaco di
tutte quelle farfalle?
«Magari
è ora di ufficializzare la cosa, no?»
Incapace
di dire alcunché Rose lo cinse in un abbraccio forte, che
parlava da
sé. Rimasero in quella posizione, lei con la testa
appoggiata al
petto, dove sentiva il cuore battere, lui che le accarezzava i
capelli, per un tempo indefinito, che entrambi sperarono diventasse
l’eternità.
Rose
lo baciò con dolcezza; senza smettere di sorridere, mano
nella mano,
entrarono in Sala Grande quando gran parte della scuola –
professori compresi – era già a sedere. Ma la cosa
non li scalfì
minimamente.
Era
un sogno. Era un sogno e contemporaneamente la realtà; era
l’incredibile. E Rose doveva solo ringraziare Scorpius Malfoy.
People!
Stanno
cominciando a succedere un po’ di cose. La mia mente
è in
fermento, ho già tutto
chiuso
nel mio cervellino! Tutti i prossimi avvenimenti! Ah, mi sento
vagamente potente v.v Forse è complice la non-primavera di
fuori. Okay, sul capitolo non ho niente da dire, tranne quello
‘Scorpius Malfoy’ finale: mi sono sentita un
po’ cattivella a
terminare la parte RosexLiam con nome e cognome dell’unico
ragazzo
che davvero shippo con la Weasley, ma dovevo. Comincio a capire
perché secondo tutti sono una Serpeverde forse (?)
Grazie
a tutti :’)
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