Capitolo
19 – Festeggiamento a sorpresa
Rimasto solo, Harry alzò
la testa dalla scrivania.
Tirò
la rivista sotto i propri occhi, e guardò in
silenzio la fotografia di lui e Liz.
Era
un po’ sfocata ed era stata scattata da lontano, ma lui
riuscì ad identificare senza problemi il momento immortalato.
Liz
stava sorridendo, quindi doveva essere stata fatta dopo che erano
riusciti a rompere il ghiaccio.
E
adesso? Dopo questo articolo, il ghiaccio sarebbe tornato?
Harry
non era sicuro della risposta.
In
quel momento, armato di pane e formaggio, Peter rientrò
nella camera da letto.
Con
la coda dell’occhio, Harry lo guardò
accostarsi alla scrivania.
«Va
tutto bene?» domandò Peter, dopo
aver inghiottito il boccone che stava masticando.
L’altro
sospirò, girandosi verso
l’amico. «Stavo pensando».
«Oh»
disse Peter, aggrottando appena la fronte.
«Allora è grave».
Harry
non gradì particolarmente l’ironia, e lo
incenerì con un’occhiataccia.
Peter
gli rivolse subito un’espressione contrita.
«Scusami. Di cosa si tratta?»
«Non
è niente» sbuffò Harry,
appoggiandosi pesantemente contro lo schienale della sedia.
«Ho solo pensato a chi leggerà questo
articolo… È probabile che penserà che
io mi sia guadagnato questa…» –
lanciò un’occhiata al titolo –
«…fiamma… grazie ai miei
soldi».
Peter
scosse la testa. «E perché questo dovrebbe
turbarti?» domandò, con calma. «Se non
sbaglio, non hai mai avuto problemi al pensiero di guadagnare una
fidanzata grazie ai tuoi soldi».
“Sì,
ma allora immaginavo una stupidella con un
bel viso e un corpo favoloso” pensò Harry.
“Liz è un’altra cosa…
è…”
Bella
domanda. Cos’era Liz?
Harry
non era certo di voler rispondere, e risolse la questione
tornando a guardar male Peter.
Stavolta,
però, l’amico ignorò la sua
espressione torva. «Tutt’al
più» disse, «è Liz che
dovrebbe preoccuparsi. Una fama da arrampicatrice sociale.
Poverina».
Harry
sbuffò con aria contrariata.
«Ah,
no, hai proprio ragione» si corresse Peter.
«Direi che una cosa verosimile: l’unico motivo per
cui ha fatto amicizia con te sono i tuoi soldi. Sì.
Sì, certo, mi sembra proprio il tipo».
Infastidito
dal sarcasmo e dall’esasperazione
dell’amico, Harry cambiò argomento: «Per
curiosità, tu cosa ci facevi con una rivista di
gossip?»
«Betty»
rispose Peter, come se fosse una
spiegazione più che sufficiente.
Non
la era, ed Harry inarcò un sopracciglio.
«Sì,
Betty Brant, la segretaria di
Jameson… Sa che ti conosco, così mi ha chiesto
delucidazioni in proposito».
Harry
lo guardò in modo strano. «E tu cosa le hai
detto?»
Peter
sembrò perplesso. «La verità, no?
Che siete amici».
L’altro
annuì. «Giusto»
ripeté, meccanicamente. «Che siamo
amici».
«A
proposito di amici» aggiunse Peter.
«MJ ha avuto un provino, oggi, ed ho organizzato una sorta di
festeggiamento a sorpresa. Vuoi partecipare?»
Harry
lo guardò con un certo sospetto. «Lei lo
sa?»
«Certo
che no» replicò Peter,
fissandolo, «per questo l’ho definito un
festeggiamento a sorpresa».
«Sei
sicuro che lo apprezzerà?» chiese
Harry, con voce riluttante.
«Ne
sono sicuro» tagliò corto Peter.
L’altro
giovane sospirò. A dir la
verità, non aveva molta voglia di uscire, ma poi trasse un
profondo sospiro.
“Per
MJ” pensò, e disse:
«Allora andiamo».
Mary
Jane conosceva bene Liz.
Anche
se avevano passato molti anni senza vedersi, sapeva ancora
distinguere quando l’entusiasmo dell’amica era
forzato.
E
in quel momento, mentre le raccontava un aneddoto sulla sua vita di
infermiera… era forzato.
«E
così» stava dicendo, «ho
finito di medicare il taglio di questo bambino, e sua madre mi ha
chiesto per l’ennesima volta se ero sicura che
bastasse…»
Mary
Jane si chiese se era il caso di interromperla, ma poi decise di
no, e lasciò che l’amica la guidasse lungo quel
viale di Central Park.
«Io
le ho detto di sì, e a quel punto lei mi ha
squadrato dalla testa ai piedi, e mi ha chiesto se potevo mandarle un
vero medico».
«E
tu cos’hai fatto?» domandò
Mary Jane.
Liz
sembrò un po’ perplessa. «Ho
chiamato un vero medico. Cos’avrei dovuto fare?»
Il
viale era affiancato da alberi rigogliosi. Le loro chiome erano come
una galleria sulle testa delle due amiche, e creavano giochi di luce ed
ombra sulla loro pelle.
Mary
Jane scosse la testa e passò un braccio sulle spalle
dell’altra. «Sei troppo buona, Liz» le
disse con affetto. «Questo è il tuo
problema».
La
ragazza bionda la fissò, interdetta, poi tirò
fuori una risata un po’ stentata. «Bene. Mi fa
piacere saperlo».
«E
ora vuoi dirmi cosa c’è che non va, o
dobbiamo continuare ad evitare l’argomento che ti importa
davvero?» chiese Mary Jane, schiettamente.
Forse
un po’ troppo, data l’espressione scioccata
che comparve sul volto di Liz.
«Scusa»
si affrettò a dire Mary Jane,
portandosi una mano davanti al viso. «Non volevo chiedertelo
così. Sono nervosa per il provino… devono vedere
altri attori, prima di dirmi com’è
andata…»
«Esatto»
la interruppe Liz, un po’ troppo
vivacemente. «Il tuo provino. È di questo che
dobbiamo parlare, mi sembra…»
«Liz»
protestò Mary Jane, mentre la
ragazza bionda la sospingeva verso l’interno del prato,
«che stai…?»
Poi
vide chi le stava aspettando all’ombra di un vecchio
cipresso, e tacque di colpo.
Anche
Liz smise di spingerla.
“Cavolo”
pensò la ragazza bionda,
fissando il giovane accanto a Peter.
Harry.
Certo.
Quando
Peter Parker si era presentato in ospedale, e le aveva chiesto
di parlare, Liz era rimasta alquanto sbalordita. Dati i loro trascorsi,
non se lo sarebbe mai aspettato…
Nel
momento in cui lui le aveva chiesto di trascinare MJ a Central
Park, così da poter fare un piccolo festeggiamento, Liz
aveva accattonato qualsiasi altra cosa, accettando immediatamente.
Ovviamente,
sapeva che ci sarebbe stato Harry.
In
fondo, era il miglior amico di Peter ed MJ… Con Mary Jane
– come una parte della sua testa rimarcò senza
alcun tatto – era stato addirittura fidanzato.
Allo
stesso tempo, però, Liz non aveva elaborato appieno la
cosa.
Non
si era aspettata di impietrirsi così.
Poi
Mary Jane si avvicinò a Peter, domandando con un sorriso
incerto: «Che sta succedendo?», e Liz si riscosse.
Cercando
di non fissare Harry, seguì l’amica verso
il cipresso.
Era
lo stesso posto in cui avevano fatto il pic-nic…
«Siamo
qui per festeggiare, MJ» replicò
Peter, disinvolto.
La
ragazza dai capelli rossi inarcò un sopracciglio.
«Festeggiare cosa?»
Stavolta
fu la voce di Harry ad intervenire: «Il tuo provino,
naturalmente».
Mary
Jane alzò gli occhi al cielo. «Ragazzi, non
so nemmeno se sia andato bene…»
«Ha
detto che festeggiamo il provino, non il fatto che tu
abbia ottenuto una parte nello spettacolo» le fece notare
Peter.
Lei
gli rivolse uno sguardo di rimprovero.
«Anche
se è probabile che tu l’abbia
ottenuta» puntualizzò Liz.
Mary
Jane scosse la testa, ma stava sorridendo. «Okay. A
quanto vedo, vi siete coalizzati tutti contro di me, quindi…
Come vogliamo festeggiare?»
Peter
accennò al borsone che aveva abbandonato ai piedi
dell’albero. «Se vuoi uno
spuntino…»
La
ragazza gli si avvicinò. «Molto volentieri,
signor Parker».
«E
auguriamoci» disse Peter, sobriamente,
«che i paparazzi del signor Osborn si tengano alla larga da
noi».
Harry
non sembrò molto contento del commento, e Liz
trasalì.
«Paparazzi?»
ripeté Mary Jane, confusa.
«Mi sono persa qualcosa?»
«Non
è niente» disse Harry, con
un’occhiataccia a Peter.
Liz,
dal canto suo, ebbe la netta sensazione che le stesse per cadere
la mascella. “L’ha vista”
pensò. “Ha visto quella stupida foto”.
Sperando
di non essere arrossita, si avvicinò in tutta
fretta al borsone. «Qualcuno vuole
dell’acqua?» chiese, aprendo la cerniera.
«Io,
grazie» rispose la voce di Harry.
Liz
sussultò e si raddrizzò, girandosi di scatto
verso di lui.
Erano
pericolosamente vicini, e per un istante si osservarono a
vicenda, prima che Harry facesse un passo indietro.
«Tu…
leggi riviste di gossip?»
domandò cautamente il ragazzo, mentre Liz gli passava un
bicchiere di carta.
Lei
gemette interiormente. “L’ha vista
davvero”.
«Io
no, una mia amica sì» rispose.
Negare la realtà sarebbe stato inutile.
«Capisco»
disse Harry, in tono neutro.
Lei
gli versò un po’ d’acqua. Con la
coda dell’occhio, controllò Peter e Mary Jane: la
rossa stava raccontando al suo fidanzato com’era andato il
provino.
Liz
riportò l’attenzione su Harry. «E
tu? Leggi riviste di gossip?»
Lui
fece cenno di no. «Ma le amiche di Peter
sì» aggiunse, quasi con insofferenza.
Il
suo tono di voce strappò un sorriso alla ragazza.
«Comunque» disse lei, «sei più
fotogenico di quanto credessi».
Harry
le riservò un’occhiata di avvertimento.
«In quanto mia fiamma» sostenne, «penso
che dovresti evitare di prenderti gioco di me».
Liz
non poté fare a meno di ridere. «Ma
così non ci divertiremmo
più…»
«Tu
non ti divertiresti più»
ribatté il giovane, prendendo un sorso d’acqua.
«Io starei alla grande».
«E
poni il tuo benessere davanti alla mia
spensieratezza?» domandò Liz.
«Esatto»
disse Harry, pigramente.
Liz
indugiò per qualche istante, poi chiese:
«Credi che potrei denunciarli per violazione della
privacy?»
«Non
saprei. Non è che ti si riconoscesse al
volo».
«Sì,
però chi mi conosce mi ha
riconosciuta» ribatté la ragazza.
«Conosce…
riconosciuta…»
mormorò Harry.
Lei
gli scoccò un’occhiata. «Il gioco di
parole non era intenzionale» disse, asciutta.
Harry
fece spallucce. «Tornando al problema della
privacy… Dovresti chiedere ad un avvocato, non a
me».
Liz
gli rivolse un sorriso incerto. Per un istante, si
domandò come sarebbe stato trovare quell’articolo,
se lei ed Harry fossero stati più che amici.
Si
sarebbero imbarazzati di più? O avrebbero riso con
più disinvoltura?
Il
giovane fraintese il suo silenzio. «Non
preoccuparti…» le disse, sommessamente.
«Sono ricco sfondato, è vero, ma i dirigenti di
un’azienda sono sempre meno interessanti degli attori, o dei
modelli».
Liz
si morse le labbra per non lasciarsi sfuggire
un’osservazione di cui poi si sarebbe pentita. Per esempio:
“Però tu saresti abbastanza bello sia per fare
l’attore che per fare il modello”.
Sapeva
che, se lo avesse detto ad alta voce, Harry l’avrebbe
preso come un commento ironico, così si limitò a
pensarlo.
«Dubito
che succederà ancora» concluse
il giovane.
Liz
lo guardò con fare pensoso. «Vuol dire che non
prenderemo più un gelato da Joseph?»
Harry
aggrottò la fronte. «Be’, se
è la mancanza di gelato che ti turba… Bernard
potrebbe comprarne una vaschetta, e noi potremmo mangiarlo sul mio
divano».
La
proposta era un po’ cauta.
Liz
gli sorrise. «Credo che mi piacerebbe molto, mangiare del
gelato sul tuo divano, ma…»
«Ma?»
incalzò Harry, e sembrava quasi
essere sulle spine.
«Bernard»
disse la ragazza. «Non lo
sfrutti un po’ troppo?»
Il
giovane si accigliò, e per un momento Liz temette di aver
toccato un nervo scoperto. Era semplice fare le mosse sbagliate, con
Harry.
Poi,
però, lui rispose lentamente: «Non
più di quanto un qualsiasi adolescente sfrutti i suoi
genitori».
Liz
fece per ribattere, ma a quel punto si avvicinarono Peter e Mary
Jane. «Chi è l’adolescente?»
La
ragazza bionda indicò prontamente Harry. «Il
signor Osborn».
Peter
sembrò soddisfatto dalla risposta. «Dunque
io non sono l’unico ad averlo notato».
Harry
si rivolse a Mary Jane. «MJ, scusa se prima mi sono
alleato con loro due contro di te. Ora capisco cosa si prova».
La
ragazza dai capelli rossi rise. «Dai, ragazzi, lasciatelo
in pace».
Peter
e Liz si scambiarono un’occhiata.
«Noi?» chiese il primo, innocentemente.
«Noi non abbiamo fatto nulla».
Harry
mugugnò qualcosa di inintelligibile, che
però non somigliava ad una gentilezza, e si
avvicinò a Mary Jane.
Il
sorriso non cadde dalle labbra di Liz, ma lei distolse
automaticamente gli occhi.
Spazio dell’Autrice:
Sono vivaaaaaaa! (Credo.)
Qui c’è un gran caldo, soprattutto vicino al pc
(ahi), e sia il mio cervello che il computer ne hanno
risentito… Auguro a tutti dell’arietta fresca!
E vi do appuntamento a giovedì 27 giugno!
P. S. Per scusarmi del ritardo, eccovi una vignetta con Peter e Mary
Jane che mi liquefa il cuore ogni volta:
Avviso del 5/07/2013
And here I go again…
Ebbene, so esattamente cosa voglio scrivere nel prossimo capitolo, ma non riesco a scriverlo in maniera decente, e la cosa mi irrita davvero molto.
Chiedo umilmente scusa, e rimando l’aggiornamento ad una data che ancora non so… Non appena mi sbloccherò, la inserirò in grassetto nell’introduzione.
Scusate ancora ;_; |