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Autore: 9Pepe4    20/06/2013    4 recensioni
Aggiornamento rimandato perché sono un disastro ;_;
Harry Osborn è sopravvissuto allo scontro con Venom e Sandman.
Ora che sa la verità, la sua amicizia con Peter e Mary Jane è più forte che mai, e in ospedale il ragazzo conosce Liz Allen, una giovane infermiera che farà del suo meglio per aiutarlo.
Ma nuove nubi si profilano all’orizzonte...
[Attenzione! Presenza di personaggi del fumetto mai apparsi al cinema!]
(Aggiunto capitolo 22: Un piccolo imprevisto)
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Osborn, Mary Jane Watson, Peter Parker
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 19 – Festeggiamento a sorpresa

Rimasto solo, Harry alzò la testa dalla scrivania.
Tirò la rivista sotto i propri occhi, e guardò in silenzio la fotografia di lui e Liz.
Era un po’ sfocata ed era stata scattata da lontano, ma lui riuscì ad identificare senza problemi il momento immortalato.
Liz stava sorridendo, quindi doveva essere stata fatta dopo che erano riusciti a rompere il ghiaccio.
E adesso? Dopo questo articolo, il ghiaccio sarebbe tornato?
Harry non era sicuro della risposta.
In quel momento, armato di pane e formaggio, Peter rientrò nella camera da letto.
Con la coda dell’occhio, Harry lo guardò accostarsi alla scrivania.
«Va tutto bene?» domandò Peter, dopo aver inghiottito il boccone che stava masticando.
L’altro sospirò, girandosi verso l’amico. «Stavo pensando».
«Oh» disse Peter, aggrottando appena la fronte. «Allora è grave».
Harry non gradì particolarmente l’ironia, e lo incenerì con un’occhiataccia.
Peter gli rivolse subito un’espressione contrita. «Scusami. Di cosa si tratta?»
«Non è niente» sbuffò Harry, appoggiandosi pesantemente contro lo schienale della sedia.  «Ho solo pensato a chi leggerà questo articolo… È probabile che penserà che io mi sia guadagnato questa…» – lanciò un’occhiata al titolo – «…fiamma… grazie ai miei soldi».
Peter scosse la testa. «E perché questo dovrebbe turbarti?» domandò, con calma. «Se non sbaglio, non hai mai avuto problemi al pensiero di guadagnare una fidanzata grazie ai tuoi soldi».
“Sì, ma allora immaginavo una stupidella con un bel viso e un corpo favoloso” pensò Harry. “Liz è un’altra cosa… è…”
Bella domanda. Cos’era Liz?
Harry non era certo di voler rispondere, e risolse la questione tornando a guardar male Peter.
Stavolta, però, l’amico ignorò la sua espressione torva. «Tutt’al più» disse, «è Liz che dovrebbe preoccuparsi. Una fama da arrampicatrice sociale. Poverina».
Harry sbuffò con aria contrariata.
«Ah, no, hai proprio ragione» si corresse Peter. «Direi che una cosa verosimile: l’unico motivo per cui ha fatto amicizia con te sono i tuoi soldi. Sì. Sì, certo, mi sembra proprio il tipo».
Infastidito dal sarcasmo e dall’esasperazione dell’amico, Harry cambiò argomento: «Per curiosità, tu cosa ci facevi con una rivista di gossip?»
«Betty» rispose Peter, come se fosse una spiegazione più che sufficiente.
Non la era, ed Harry inarcò un sopracciglio.
«Sì, Betty Brant, la segretaria di Jameson… Sa che ti conosco, così mi ha chiesto delucidazioni in proposito».
Harry lo guardò in modo strano. «E tu cosa le hai detto?»
Peter sembrò perplesso. «La verità, no? Che siete amici».
L’altro annuì. «Giusto» ripeté, meccanicamente. «Che siamo amici».
«A proposito di amici» aggiunse Peter. «MJ ha avuto un provino, oggi, ed ho organizzato una sorta di festeggiamento a sorpresa. Vuoi partecipare?»
Harry lo guardò con un certo sospetto. «Lei lo sa?»
«Certo che no» replicò Peter, fissandolo, «per questo l’ho definito un festeggiamento a sorpresa».
«Sei sicuro che lo apprezzerà?» chiese Harry, con voce riluttante.
«Ne sono sicuro» tagliò corto Peter.
L’altro giovane sospirò. A dir la verità, non aveva molta voglia di uscire, ma poi trasse un profondo sospiro.
“Per MJ” pensò, e disse: «Allora andiamo».

Mary Jane conosceva bene Liz.
Anche se avevano passato molti anni senza vedersi, sapeva ancora distinguere quando l’entusiasmo dell’amica era forzato.
E in quel momento, mentre le raccontava un aneddoto sulla sua vita di infermiera… era forzato.
«E così» stava dicendo, «ho finito di medicare il taglio di questo bambino, e sua madre mi ha chiesto per l’ennesima volta se ero sicura che bastasse…»
Mary Jane si chiese se era il caso di interromperla, ma poi decise di no, e lasciò che l’amica la guidasse lungo quel viale di Central Park.
«Io le ho detto di sì, e a quel punto lei mi ha squadrato dalla testa ai piedi, e mi ha chiesto se potevo mandarle un vero medico».
«E tu cos’hai fatto?» domandò Mary Jane.
Liz sembrò un po’ perplessa. «Ho chiamato un vero medico. Cos’avrei dovuto fare?»
Il viale era affiancato da alberi rigogliosi. Le loro chiome erano come una galleria sulle testa delle due amiche, e creavano giochi di luce ed ombra sulla loro pelle.
Mary Jane scosse la testa e passò un braccio sulle spalle dell’altra. «Sei troppo buona, Liz» le disse con affetto. «Questo è il tuo problema».
La ragazza bionda la fissò, interdetta, poi tirò fuori una risata un po’ stentata. «Bene. Mi fa piacere saperlo».
«E ora vuoi dirmi cosa c’è che non va, o dobbiamo continuare ad evitare l’argomento che ti importa davvero?» chiese Mary Jane, schiettamente.
Forse un po’ troppo, data l’espressione scioccata che comparve sul volto di Liz.
«Scusa» si affrettò a dire Mary Jane, portandosi una mano davanti al viso. «Non volevo chiedertelo così. Sono nervosa per il provino… devono vedere altri attori, prima di dirmi com’è andata…»
«Esatto» la interruppe Liz, un po’ troppo vivacemente. «Il tuo provino. È di questo che dobbiamo parlare, mi sembra…»
«Liz» protestò Mary Jane, mentre la ragazza bionda la sospingeva verso l’interno del prato, «che stai…?»
Poi vide chi le stava aspettando all’ombra di un vecchio cipresso, e tacque di colpo.
Anche Liz smise di spingerla.
“Cavolo” pensò la ragazza bionda, fissando il giovane accanto a Peter.
Harry. Certo.
Quando Peter Parker si era presentato in ospedale, e le aveva chiesto di parlare, Liz era rimasta alquanto sbalordita. Dati i loro trascorsi, non se lo sarebbe mai aspettato…
Nel momento in cui lui le aveva chiesto di trascinare MJ a Central Park, così da poter fare un piccolo festeggiamento, Liz aveva accattonato qualsiasi altra cosa, accettando immediatamente.
Ovviamente, sapeva che ci sarebbe stato Harry.
In fondo, era il miglior amico di Peter ed MJ… Con Mary Jane – come una parte della sua testa rimarcò senza alcun tatto – era stato addirittura fidanzato.
Allo stesso tempo, però, Liz non aveva elaborato appieno la cosa.
Non si era aspettata di impietrirsi così.
Poi Mary Jane si avvicinò a Peter, domandando con un sorriso incerto: «Che sta succedendo?», e Liz si riscosse.
Cercando di non fissare Harry, seguì l’amica verso il cipresso.
Era lo stesso posto in cui avevano fatto il pic-nic…
«Siamo qui per festeggiare, MJ» replicò Peter, disinvolto.
La ragazza dai capelli rossi inarcò un sopracciglio. «Festeggiare cosa?»
Stavolta fu la voce di Harry ad intervenire: «Il tuo provino, naturalmente».
Mary Jane alzò gli occhi al cielo. «Ragazzi, non so nemmeno se sia andato bene…»
«Ha detto che festeggiamo il provino, non il fatto che tu abbia ottenuto una parte nello spettacolo» le fece notare Peter.
Lei gli rivolse uno sguardo di rimprovero.
«Anche se è probabile che tu l’abbia ottenuta» puntualizzò Liz.
Mary Jane scosse la testa, ma stava sorridendo. «Okay. A quanto vedo, vi siete coalizzati tutti contro di me, quindi… Come vogliamo festeggiare?»
Peter accennò al borsone che aveva abbandonato ai piedi dell’albero. «Se vuoi uno spuntino…»
La ragazza gli si avvicinò. «Molto volentieri, signor Parker».
«E auguriamoci» disse Peter, sobriamente, «che i paparazzi del signor Osborn si tengano alla larga da noi».
Harry non sembrò molto contento del commento, e Liz trasalì.
«Paparazzi?» ripeté Mary Jane, confusa. «Mi sono persa qualcosa?»
«Non è niente» disse Harry, con un’occhiataccia a Peter.
Liz, dal canto suo, ebbe la netta sensazione che le stesse per cadere la mascella. “L’ha vista” pensò. “Ha visto quella stupida foto”.
Sperando di non essere arrossita, si avvicinò in tutta fretta al borsone. «Qualcuno vuole dell’acqua?» chiese, aprendo la cerniera.
«Io, grazie» rispose la voce di Harry.
Liz sussultò e si raddrizzò, girandosi di scatto verso di lui.
Erano pericolosamente vicini, e per un istante si osservarono a vicenda, prima che Harry facesse un passo indietro.
«Tu… leggi riviste di gossip?» domandò cautamente il ragazzo, mentre Liz gli passava un bicchiere di carta.
Lei gemette interiormente. “L’ha vista davvero”.
«Io no, una mia amica sì» rispose. Negare la realtà sarebbe stato inutile.
«Capisco» disse Harry, in tono neutro.
Lei gli versò un po’ d’acqua. Con la coda dell’occhio, controllò Peter e Mary Jane: la rossa stava raccontando al suo fidanzato com’era andato il provino.
Liz riportò l’attenzione su Harry. «E tu? Leggi riviste di gossip?»
Lui fece cenno di no. «Ma le amiche di Peter sì» aggiunse, quasi con insofferenza.
Il suo tono di voce strappò un sorriso alla ragazza. «Comunque» disse lei, «sei più fotogenico di quanto credessi».
Harry le riservò un’occhiata di avvertimento. «In quanto mia fiamma» sostenne, «penso che dovresti evitare di prenderti gioco di me».
Liz non poté fare a meno di ridere. «Ma così non ci divertiremmo più…»
«Tu non ti divertiresti più» ribatté il giovane, prendendo un sorso d’acqua. «Io starei alla grande».
«E poni il tuo benessere davanti alla mia spensieratezza?» domandò Liz.
«Esatto» disse Harry, pigramente.
Liz indugiò per qualche istante, poi chiese: «Credi che potrei denunciarli per violazione della privacy?»
«Non saprei. Non è che ti si riconoscesse al volo».
«Sì, però chi mi conosce mi ha riconosciuta» ribatté la ragazza.
«Conosce… riconosciuta…» mormorò Harry.
Lei gli scoccò un’occhiata. «Il gioco di parole non era intenzionale» disse, asciutta.
Harry fece spallucce. «Tornando al problema della privacy… Dovresti chiedere ad un avvocato, non a me».
Liz gli rivolse un sorriso incerto. Per un istante, si domandò come sarebbe stato trovare quell’articolo, se lei ed Harry fossero stati più che amici.
Si sarebbero imbarazzati di più? O avrebbero riso con più disinvoltura?
Il giovane fraintese il suo silenzio. «Non preoccuparti…» le disse, sommessamente. «Sono ricco sfondato, è vero, ma i dirigenti di un’azienda sono sempre meno interessanti degli attori, o dei modelli».
Liz si morse le labbra per non lasciarsi sfuggire un’osservazione di cui poi si sarebbe pentita. Per esempio: “Però tu saresti abbastanza bello sia per fare l’attore che per fare il modello”.
Sapeva che, se lo avesse detto ad alta voce, Harry l’avrebbe preso come un commento ironico, così si limitò a pensarlo.
«Dubito che succederà ancora» concluse il giovane.
Liz lo guardò con fare pensoso. «Vuol dire che non prenderemo più un gelato da Joseph?»
Harry aggrottò la fronte. «Be’, se è la mancanza di gelato che ti turba… Bernard potrebbe comprarne una vaschetta, e noi potremmo mangiarlo sul mio divano».
La proposta era un po’ cauta.
Liz gli sorrise. «Credo che mi piacerebbe molto, mangiare del gelato sul tuo divano, ma…»
«Ma?» incalzò Harry, e sembrava quasi essere sulle spine.
«Bernard» disse la ragazza. «Non lo sfrutti un po’ troppo?»
Il giovane si accigliò, e per un momento Liz temette di aver toccato un nervo scoperto. Era semplice fare le mosse sbagliate, con Harry.
Poi, però, lui rispose lentamente: «Non più di quanto un qualsiasi adolescente sfrutti i suoi genitori».
Liz fece per ribattere, ma a quel punto si avvicinarono Peter e Mary Jane. «Chi è l’adolescente?»
La ragazza bionda indicò prontamente Harry. «Il signor Osborn».
Peter sembrò soddisfatto dalla risposta. «Dunque io non sono l’unico ad averlo notato».
Harry si rivolse a Mary Jane. «MJ, scusa se prima mi sono alleato con loro due contro di te. Ora capisco cosa si prova».
La ragazza dai capelli rossi rise. «Dai, ragazzi, lasciatelo in pace».
Peter e Liz si scambiarono un’occhiata. «Noi?» chiese il primo, innocentemente. «Noi non abbiamo fatto nulla».
Harry mugugnò qualcosa di inintelligibile, che però non somigliava ad una gentilezza, e si avvicinò a Mary Jane.
Il sorriso non cadde dalle labbra di Liz, ma lei distolse automaticamente gli occhi.















Spazio dell’Autrice:
Sono vivaaaaaaa! (Credo.)
Qui c’è un gran caldo, soprattutto vicino al pc (ahi), e sia il mio cervello che il computer ne hanno risentito… Auguro a tutti dell’arietta fresca!
E vi do appuntamento a giovedì 27 giugno!
P. S. Per scusarmi del ritardo, eccovi una vignetta con Peter e Mary Jane che mi liquefa il cuore ogni volta:
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Avviso del 5/07/2013

And here I go again…
Ebbene, so esattamente cosa voglio scrivere nel prossimo capitolo, ma non riesco a scriverlo in maniera decente, e la cosa mi irrita davvero molto.
Chiedo umilmente scusa, e rimando l’aggiornamento ad una data che ancora non so… Non appena mi sbloccherò, la inserirò in grassetto nell’introduzione.
Scusate ancora ;_;
  
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