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CAPITOLO
14. RISVEGLIO
Harvey si aspettava di svegliarsi in una cella, in una buca o di non
svegliarsi affatto, ma svegliarsi in un comodo letto a due piazze con
tanto di coperte era qualcosa di troppo irreale.
Aveva quel genere di mal di testa che si ha dopo una sbronza, e sentiva
anche delle terribili fitte allo stomaco.
D'istinto, si alzò la T - shirt e vide delle fasciature.
Qualcuno lo aveva preso, portato in un luogo sicuro e confortevole come
una casa e l'aveva curato.
Qualcuno gli aveva salvato la vita.
Vista l'efficienza che aveva dimostrando curandolo, doveva trattarsi di
un medico o comunque di qualcuno che ha studiato medicina, magari
all'università.
Scosse la testa, dandosi mentalmente dello stupido.
Lui era un serial killer e tutti lo conoscevano in città.
Chi poteva essere il pazzo che una volta visto, invece che ucciderlo o
riportarlo alle autorità, se l'è portato a casa e
si è preso cura di lui?
Pensò che fosse stato uno della banda che voleva la ragazza
morta, ma non poteva essere.
Conoscendoli, mai l'avrebbero portato in una casa così,
soprattutto considerando che hanno cercato di ucciderlo.
Lasciò la stanza e si guardò un po' attorno,
notando fotografie e quadri.
Una voce lo fece sobbalzare.
"Non dovresti muoverti. E' bene che tu stia un altro paio di giorni a
letto per recuperare totalmente le forze."
Harvey si voltò verso la direzione dalla quale proveniva la
voce, e vide un uomo.
Era tra i 30 e i 40 anni, e sebbene non fosse dotato di una bellezza
particolare, aveva dei bellissimi occhi scuri molto grandi e dolci.
Le labbra erano leggermente carnose, e portava anche un filo di barba.
Harvey si incamminò verso di lui, chiedendosi come mai non
l'avesse riconsegnato alla polizia.
Magari era un omofobo che voleva ucciderlo personalmente.
"Ma... mi hai visto? Hai visto chi sono?" sbottò Harvey,
leggermente teso.
"Vorrei poterlo fare, davvero. Ma non posso."
Harvey vide che quell'uomo non muoveva gli occhi, e li teneva fermi.
Ecco perchè non l'aveva denunciato.
Era cieco.
E se era cieco non poteva sapere chi aveva davanti.
"Perchè dovrei conoscerti? Sei famoso?" chiese gentilmente
l'uomo, facendo un mezzo sorriso e mostrando i denti perfettamente
bianchi e dritti.
"Non ho molti fan, quindi lascia stare." mormorò Harvey,
cercando di cambiare argomento.
"Tutte le persone famose hanno dei fan, qualunque cosa abbiano fatto."
No, non credo proprio.
"Non sempre è così."
"Avanti, tutti facciamo cose di cui non andiamo fieri."
Non ne hai idea.
"Grazie per avermi aiutato."
"Di niente, ma credo che dovresti andare a denunciare alla polizia
l'accaduto. Eri messo parecchio male."
No, andare alla polizia
non è esattamente la migliore delle idee.
"Posso fare una telefonata?" chiese Harvey, ricordandosi
che avrebbe dovuto incontrarsi con Henny.
"Certo. E' nel soggiorno. Io vado in bagno così ti lascio la
tua privacy."
Harvey aspettò che l'uomo lasciasse la stanza, e poi
compose il numero.
Dopo un paio di squilli, sentì la voce di Henny.
"Henny? Sei tu?"
"Cosa è successo? Io sono qui che ti aspetto."
"Lo so, ma ho avuto degli inconvenienti. Ascolta, io
cercherò di raggiungerti il prima possibile, ma tu devi fare
una cosa."
"Certo. Dimmi. Se posso."
"Appena chiudiamo la conversazione, voglio che vai in cucina. Apri il
terzo scaffale dal basso vicino al frigorifero e troverai un elenco.
Cerca i due poliziotti e chiamali. Dì loro che sei scappata
perchè la banda aveva capito dove ti trovavi e dargli
l'indirizzo. Se ti fanno domande rispondi che non hai tempo per
spiegare e che dirai tutto quando arriveranno. Dì loro che
ti devono raggiungere il prima possibile."
Era rischioso, soprattutto se intercettavano la telefonata, ma Henny
non poteva stare da sola.
Era troppo rischioso.
"D'accordo. Ma tu sbrigati, per favore."
Harvey buttò giù la cornetta e si diresse verso
la porta d'ingresso della casa.
"Te ne vai?"
Era quell'uomo.
"Vado.. vado alla polizia a fare la denuncia. Grazie... ma
tornerò!"
Harvey non aveva la minima intenzione di passare del tempo con un
cieco, ma quell'uomo gli aveva salvato la vita ed essendo cieco non
doveva avere molte persone con cui parlare.
"Ti aspetto."
Harvey uscì e si chiuse la porta alle spalle.
ECCOMI :) QUESTO E' UN CAPITOLO UN PO' DIVERSO DAGLI ALTRI, MA SPERO VI
SIA PIACIUTO COMUNQUE :) FATEMI SAPERE ! CIAOOO
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