la vendetta del serpente

di Gokychan
(/viewuser.php?uid=21860)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


SALLLLLLVE MIE COMODISSIME PANTOFOLINE ORTOPEDICHE PIENE DI PIUMINE ROSA MORBIDOSE!!!

ECCO QUA’ IL SETTIMO CAPITOLO!!!

SIETE SORPRESE EH????? IN EFFETTI QUESTO CHAPPY NON AVREBBE DOVUTO ESSERE POSTATO SE NON ALLA FINE DELLA MIA FIC HARRY/TOM

MA HO DOVUTO FARLO PER FORZA!!! **

INFATTI OGGI E’ IL COMPLEANNO DELLA MIA SORELLINA ORION!!!! (SORELLA DI SANGUE, NON VIRTUALE…PURTROPPO…)

E LEI MI HA ESPRESSAMENTE CHIESTO DI POSTARE UN CAPITOLO DI QUESTA FANFIC!!! E PENSARE CHE IO UN REGALO GLIELO HO GIA’ FATTO!!

UN ENORME PUPAZZO DI DEIDARA!!!

SOLO QUELLO AVREBBE DOVUTO RENDERLA FELICE A VITA E INVECE NO!!!

AHHH, SONO TROPPO BUONA!!!

ECCOVI QUI’ IL NUOVO CHAP, DOPO TANTE SOFFERENZE!!!

OSANNATE LA CARA ORION ALTRIMENTI COL CAVOLO CHE LO POSTAVO!!! ^___-

AVVERTO SIN DA ORA CHE SARA’ UN CHAPPY PIUTTOSTO BREVE…QUINDI SARA’ PIU’ UN INTERMEZZO CHE UN CAPITOLO VERO E PROPRIO

SPERO VI PIACCIA!

VI VOGLIO BENE!!

BUONA LETTURA

 

 CAP 7

SPOGLIATOI VUOTI (Potter si imbarazza e Malfoy se la gode!)

 

Erano passate due settimane da quando Harry era entrato nella squadra di Quiddich di Serpeverde.

Gli allenamenti erano stati numerosi e il capitano era stato implacabile.

Per Harry, poi, sembrava provare un incredibile sadismo. Lo aveva sottoposto al  doppio degli allenamenti rispetto agli altri componenti della squadra. Certo, era anche vero che lo faceva perché l’esito di una partita dipendeva quasi esclusivamente dal moro, essendo un cercatore.

Ieri, poi, il capitano aveva, a fine allenamento, fatto un discorso alla squadra.

“La squadra va bene, siamo piuttosto bilanciati. Anche i nuovi arrivati sono dei sostituti eccezionali dei vecchi compagni di squadra” lanciò un rapido sguardo ad Harry e riprese

“Tra due giorni ci sarà la prima partita della stagione. Giocheremo contro i Grifondoro”

Un gemito demoralizzato da parte di tutti.

Il capitano li guardò comprensivo.

“E’ vero che Grifondoro ha degli ottimi elementi e che il loro cercatore è eccezionale, ma anche noi quest’anno ne abbiamo uno”

Per la prima volta Harry vide il capitano rivolgergli uno sguardo orgoglioso.

“Sono sicuro che daremo del filo da torcere quest’anno a quegli idioti. Non ho mai visto nessuno volare su una scopa come fai tu Potter. Credo che quest’anno la coppa la vinceremo noi”

“Preoccupiamoci per la partita intanto” disse un cacciatore

Lievi risatine.

“Bè, io direi di andare a farci tutti una doccia. Che dite?”

Un mormorio di approvazione e tutti si alzarono, diretti alle docce.

 

*    *    *    *    *

 

Harry, con un sospiro, chiuse l’acqua della doccia.

Era davvero stanco.

Che cavolo di situazione assurda.

Prese in mano il ciondolo e cominciò a guardarlo.

Chissà che razza di manufatto era.

Era da un po’ che non dava più segni di vita. Chissà a cosa poteva servire…

Rabbrividì, quando l’aria gelida raggiunse il suo corpo ancora bagnato.

Aprì la doccia e si diresse verso lo spogliatoio.

Oramai se ne erano andati tutti. Chissà quanto era rimasto sotto il getto tiepido dell’acqua prima di riscuotersi.

All’improvviso, il moro sentì dei passi veloci diretti verso gli spogliatoi.

Forse era uno dei suoi compagni che si era dimenticato qualcosa…

“Potter! Potter sei qui?”.

“Oh, cazzo!” mormorò il moro sentendo la voce di Malfoy sin troppo vicina.

In fretta e furia si mise un asciugamano attorno ai fianchi e subito dopo il biondo entrò nella stanza.

“Oh, eccoti. Ti stavo cerca…ndo”.

Il biondo finì la frase lentamente e percorse con lo guardo il corpo del moro di fronte a lui  con occhi quasi…famelici.

Potter deglutì, sentendo il suo volto infiammarsi.

“Oh, hemm…io devo ancora finire di vestirmi…potresti…un secondo…humm…”.

-Complimenti Harry, vai così! Balbetta ancora un po’ e ti daranno il premio nobel per coglione dell’anno- si disse mentalmente il moro.

“Uscire?” venne in suo aiuto, sarcastico, il biondo.

Harry annuì a malapena.

Lucius ghignò divertito.

“Non ti facevo così pudico”.

La faccia di Harry si fece, incredibilmente, ancora più scarlatta.

“Humm…per favore”.

-Oddio…humm…per favore…persino Goile avrebbe detto qualcosa di più intelligente-

Tuttavia il biondo si limitò a sorridere divertito.

“Ti aspetto fuori” mormorò prima di lanciare una velata occhiata di apprezzamento al corpo del moro.

Quando il ragazzo fu uscito, Harry sentì i muscoli del suo corpo rilassarsi.

Ma che cavolo gli era preso?! Si era comportato come un ragazzino impacciato di fronte a Malfoy. Non aveva mai avuto problemi di quel genere con i suoi compagni di squadra.

Perché con Malfoy si era sentito in quel modo? Come…indifeso, troppo esposto e senza protezioni…

Si vestì in fretta, inquieto, e si diresse fuori dallo spogliatoio dove il biondo lo stava aspettando.

Quando Lucius lo scorse, si diresse verso di lui.

“Bene” fece “Ora che siamo entrambi con dei vestiti addosso…”

Harry maledì il sangue che gli fluì immediatamente nelle guance.

Malfoy se ne accorse e represse a stento un sorrisino divertito prima di riprendere a parlare.

“Volevo domandarti se domani ti va ti venire ad Hogsmade con me ed un gruppo di amici”.

Potter si sentì confuso per quell’invito.

“Si. Credo che mi unirò a voi”.

“Bene” si limitò a rispondere il biondo.

Rimasero in silenzio per un attimo, nel quale Lucius lasciò vagare nuovamente lo sguardo sul corpo di Harry, per poi far collimare gli occhi grigi con quelli verdi del moro.

Harry avvertì una strana atmosfera tra loro e così si mise a balbettare qualcosa per cercare di romperla.

“Potevi farmi questa domanda quando sarei salito in dormitorio”.

“Vero” disse il biondo con uno strano sguardo “Ma a me non è mai piaciuto aspettare”.

“Mh” si limitò a commentare Potter, nervoso.

“E’ quasi ora di cena” disse d’un tratto il biondo “Direi di andare”.

Harry annuì debolmente ed entrambi cominciarono a risalire le scale.

Il moro, dentro, di se sentiva una miriade di sensazioni sconosciute. Stare in compagnia del biondo lo riduceva ad un fascio di nervi e gli annebbiava la mente.

Sospirò interiormente.

Perché la sua vita doveva sempre complicarsi in questo modo?





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=221734