-
Capisco. –
Marzio
si passò nervosamente una mano fra i capelli corti della nuca, prendendo tempo.
-
Draco, io credo che tu sia molto confuso. –
-
Confuso? – Draco inarcò un sopracciglio, poco convinto. – Senti, la situazione
è già abbastanza imbarazzante. Se devi mandarmi a quel paese, almeno non
girarci intorno. –
-
Nessuno vuole mandarti a quel paese. Sto solo cercando di capire ciò che provi
davvero. –
-
Ciò che provo davvero? Tzk, lo saprò io, no? –
Il
Romano si lasciò scappare un sorriso, che si tramutò subito dopo in
un’espressione colpevole. – No non credo. – rispose, tutto serio. – Ascolta,
proviamo a ragionare. Mi conosci da quanto, un mese? Poco più? Harry invece da
quanto lo conosci? –
-
Non cercare di cambiare discorso. – lo interruppe Draco, nervoso. – Senti, ho
capito come stanno le cose, sai? Tu non sei interessato a me, perché hai già
Derevan. -
-
Sì che sono interessato a te, invece. – protestò Marzio. – Tu sei un ragazzo in
gamba, intelligente e pieno di energia. –
-
Ma non sono come lui, vero? –
-
Certo che no. -
Draco
strabuzzò gli occhi.
L’aveva
sempre saputo che Marzio era un soldato. Il numero uno dei soldati, ma pur
sempre un soldato. Conoscendo Harry, poi, non si era mai aspettato da lui
uscite da gran signore.
Però,
Merlino, una mancanza di tatto del genere era inaccettabile! Ma qualcuno si era
mai preso la briga di insegnare un po’ di educazione, a quello?
Marzio
gli tese una mano, ma Draco rimase ottusamente sordo al suo invito. Si arrese
con un sospiro.
-
Lui è Derevan, e tu sei Draco. Non la capisci, questa differenza? –
-
E’ ovvio che la capisco, che razza di domande. –
-
Non ne sono sicuro. Altrimenti non credo che saresti qui a farti venire una
congestione alle guance per colpa mia. –
In
simpatia, le guance di Draco si infiammarono ancora di più. Proprio un
bell’aiuto.
-
Tu somigli a Derevan molto più di quanto non sembri a prima vista. Ma ciò che
hai vissuto, le sfide a cui sei stato chiamato, l’ambiente, tutto quanto è
diverso. E di conseguenza, anche tu sei diverso. Tu possiedi una freddezza che
lui non conosce, sai farti valere, e sei mille volte meno leggibile. Perché la
tua vita ti ha portato ad essere così. Perciò, io vorrei che ora tu ti facessi
una domanda, Draco. Che ti chiedessi se è davvero me che vuoi, o se invece è
ciò che hai visto fra me e Derevan, a suscitare in te tanta invidia. –
-
Non è invidia, la mia. – ringhiò Draco, sentendosi improvvisamente con le
spalle al muro. – Tu sei stato coraggioso, hai fatto di tutto per difendere ciò
in cui credevi, e per questo… -
-
Di eroi al mondo ce ne sono tanti, Draco. – lo interruppe Marzio, stringendosi
nelle spalle. – Se vuoi saperlo, ce n’è uno proprio dietro a quell’angolo
laggiù, che aspetta soltanto di potertelo dimostrare. –
Draco
inghiottì a vuoto.
-
Harry non… -
-
Non è come me? –
Marzio
rise di cuore.
-
No, infatti, non è come me. e voi due non siete mai andati troppo d’accordo. –
-
Per niente. –
-
… Fino ad ora. Mi sbaglio? –
Il
Serpeverde aggrottò severamente le sopracciglia.
Perché,
onestamente, ci mancava soltanto che ora Marzio cominciasse fargli una tirata
sul suo brutto rapporto con Harry, sul fatto che fosse tutto sbagliato, e che bla,
bla, bla. Lo sapeva benissimo anche lui, di non riuscire a stare vicino ad
Harry per più di un’ora senza che i nervi gli andassero a fuoco, perché
qualsiasi cosa lui dicesse o facesse non riusciva ad andargli bene.
La
faceva facile, lui, ma che ci provasse ad aprirsi un po’ con qualcuno che,
appena cercavi di abbattere un muro per lui, te lo ritrovavi sempre troppo,
troppo vicino.
Come
si fa, a non innalzare barriere su barriere?
Ecco,
Harry mancava di tatto come lui, nel suo essere sempre, spudoratamente lì a
fare la cosa giusta, a dire la cosa giusta, a pensare la cosa giusta.
A
pensarci bene, sai cosa c’è? Che Draco ce l’aveva un po’ anche con Marzio, per
essere perfetto quasi quanto Harry, anche se lui aveva perlomeno la decenza di
non far sentire Derevan sempre, cronicamente il numero due.
Perché
fra di loro le cose erano molto diverse. Loro non si erano mandati al diavolo
per anni, si erano semplicemente incontrati un bel giorno, e come niente fosse
si erano innamorati.
Ecco,
facile, liscio, indolore.
-
Tu commetti un errore di prospettiva. Hai visto me e Derevan come un qualcosa
di già fatto, di solido. E dentro di te hai pensato che sarebbe stato più
semplice sostituire Derevan, piuttosto che dover costruire tutto dal niente. Ma
Draco, la tua vita, il tuo destino, non sono in questo mondo di sogni. Sono
laggiù a Hogwarts, a Londra, nella vita che hai sempre vissuto. –
-
Ma io… –
-
Lo so cosa stai per dire. E la risposta è sì. La tua vita è là, anche con tutti
gli ostacoli e le difficoltà che dovrai affrontare. Non puoi scappare per
sempre, lo sai? –
Draco
si rannicchiò su sé stesso.
-
Tu hai capito tutte queste cose? Perché non me ne stupisco? –
-
Beh, diciamo che non sei del tutto impenetrabile. Ogni tanto, quando dai fuori
di matto, si vedono lontano mille stadi. –
-
Harry non le ha capite. –
-
Ma non farmi ridere, Harry le ha capite eccome! –
Si
sentì strattonare da una mano ampia e più che avvezza al comando, fino ad
essere rimesso in piedi.
-
Stammi a sentire, lui è la sola cosa che non puoi permetterti di perdere. Per
Ares sterminatore, hai dato o no ascolto a tutta quella benedetta pioggia? –
Draco
spalancò gli occhi fin quasi a farsi dolere i muscoli. – Tu come fai a… -
Marzio
lo interruppe strizzando di sottecchi un occhio.
-
Eh sì. Hai proprio combinato un bel pasticcio. –
Intanto,
dietro quell’angolo che il Romano gli aveva indicato poco prima, si consumava
un’altra, piccola tragedia.
-
La notte in cui tu non riuscisti a raggiungerci, un po’ di tempo fa. – spiegò
Harry a labbra strette. – Marzio cercò di toccare Draco. Fu perché vide te,
immagino, ma se ci penso adesso, maledizione… -
-
Non cercare prove di una colpevolezza che non c’è. – mormorò Derevan. – Perché
le troverai sempre e comunque. Marzio non è innamorato di Draco. Anche se lo
conosco abbastanza da poter dire che gli vuole un bene immenso. –
-
Tu credi di esserne sicuro, ma cosa ti dice che Draco non… -
-
Perché credi che tutte le persone al mondo vedano Draco nello stesso modo in
cui lo vedi tu? –
Harry
aprì la bocca per dire, un po’ alterato, che era ovvio, che Draco brillava di
luce propria, che bisognava essere ciechi, sordi e pazzi, per non rendersene
conto.
Per
fortuna non ne ebbe il tempo.
-
Draco è una persona speciale. – disse quietamente Derevan. – Lo è per te, per
me, anche per Marzio. Ma ci sono persone che lo disprezzano, altre che lo hanno
in odio, altre ancora a cui è indifferente, e infine qualcuno che lo considera
un amico e nulla di più. Tu commetti lo stesso, buffo errore di Marzio, di
credere che il mondo veda con i tuoi occhi. Ma se provi a pensarci, io avevo
Dillon, che mi chiamava fratello. E Anacore, il compagno di Marzio, mi prendeva
in giro, scherzava con me, mi trattava come fossi stato un suo scolaro. Alcuni
soldati mi salutavano, altri no, Tito mi odiava con tutto sé stesso. Come vedi,
nemmeno io ero mai lo stesso, agli occhi della gente. –
-
Non posso essere l’unica persona al mondo ad amare Draco. Non ci credo. –
-
Che male ci sarebbe? Così sarebbe il tuo piccolo segreto. –
Harry
dondolò la testa con poca convinzione. Capiva il significato delle parole di
Derevan, ma faceva una fatica pazzesca ad accettarle. Probabilmente sbagliava,
a pretendere che Draco fosse il centro del mondo, quando ciò valeva con ogni
evidenza solo per il suo, di mondo.
-
Come fai a non essere teso? – chiese con un mezzo sorriso. – Non ci pensi?
L’uomo che ami potrebbe sfuggirti dalle mani in questo momento. –
-
Sì può lottare contro ogni difficoltà che il destino ti mette davanti. – spiegò
Derevan, senza scomporsi. – Ma se la difficoltà viene dall’interno, allora non
c’è nulla che si possa fare. Se Marzio scegliesse Draco, vorrebbe dire che non
prova più per me l’amore che provava prima. E contro questo, non posso niente.
–
-
Dopo tutto quello che avete passato insieme? –
-
Anche l’amore più grande è un fuoco, e in quanto tale non è mai immune
all’acqua. Bisogna saper capire quando è il momento di arrendersi. –
-
Bah. Tanto è ovvio che sceglierà te. E se da un lato questo mi consola,
dall’altro non so più che cosa fare. –
-
Perché ti tormenti così duramente? –
-
Perché io non riuscirò mai ad essere come lui, Derevan. Voglio dire, lui è una
persona eccezionale, chi al mondo non si innamorerebbe di lui? È un eroe, ha
dato tutto per te, ha un cuore enorme e un sacco di altre qualità che se ci
penso mi viene da piangere. –
-
Mi sembra di aver sentito dire che anche tu sei un eroe. –
Harry
non gli rispose subito.
-
Beh, una specie. – ammise controvoglia.
-
Ascolta, non credo che ti occorra che qualcuno vissuto duemila anni più di te
venga a insegnarti certe cose. Non conta niente, che cosa sei, che cos’hai
fatto o non hai fatto. Io conosco Draco. Oso dire che lo conosco meglio di
chiunque altro. Conosco il suo cuore, che è lacerato dalle contraddizioni e dai
dubbi, e so che ciò di cui ha più bisogno al mondo è qualcuno che si prenda
cura di tutte queste ferite. E tu lo vuoi, vero? Non chiedi altro che poter
sciogliere il ghiaccio che impedisce al suo cuore di battere. –
-
Ho paura che non lo capirà mai. –
-
Lo capirà. - Derevan ridacchiò, mordicchiandosi un labbro. – Lo capirà dopo che
sarà passato attraverso la completa mancanza di tatto di Marzio. Se lo conosco
bene, in questo momento starà dicendo “oh no, stai sbagliando tutto”, e
gesticolerà a più non posso. –
-
Lo ami veramente, eh? –
L’Iceno
annuì con estrema semplicità. - Come non saprei spiegare. –
-
Siete fortunati, voi due. –
Derevan
incrociò il suo sguardo. Harry fu sicuro che in un lampo, tutta ciò che aveva
condiviso con Marzio, dal primo all’ultimo dei loro giorni, gli fosse passato
attraverso gli occhi limpidi.
-
Sì lo so. – disse, e lo disse con sincerità. – Non cambierei un solo giorno
della mia vita nemmeno con il paradiso. –
-
Lo vedo. – Harry si mise un po’ più tranquillo, rassegnandosi persino a sedersi
per terra. – Sai, un po’ mi fa arrabbiare, tutto questo. Tu mi piaci molto.
Dio, in realtà credo che tu sia la persona più straordinaria che abbia mai
conosciuto. Ma innamorarmi di te mi sembra impossibile. Voglio dire, non ci
riuscirei mai, perché in qualche modo… -
-
In qualche modo è sempre Draco, no? –
Derevan
formò un sorriso sottile.
In
quel momento, lo scoccare delle foglie secche annunciò che Marzio e Draco
stavano tornando.
Harry
scattò in piedi, al diavolo il poco di calma che era riuscito a mettere insieme
prima.
Appena
lo vide muoversi, Draco si inchiodò lì dov’era, guadagnandosi un’occhiataccia
da parte di Marzio.
-
Ehm… - sospirò, al limite della tensione. – Dunque, io… -
-
Non lo hai trattato male, vero? – si informò Derevan, sottoponendo Marzio ad
uno sguardo mite, ma che non tollerava menzogne.
-
No! – si difese lui. – Non ho fatto quasi niente, io. Quasi. –
-
Marzio… -
-
Gli ho solo dato una spintarella. Piccola piccola! Ma ci è arrivato tutto da
solo, lo giuro! -
-
D’accordo. Ti credo. Ma dunque? -
-
Dunque… - Marzio sogghignò, vagamente sornione. – Dunque penso che potremmo
andare a sdraiarci oltre quei cespugli laggiù, e lasciarli un po’ soli. –
Le
sopracciglia di Derevan si inarcarono buffissimamente fin quasi a scomparire
sotto la frangetta. Marzio ricambiò lo sguardo, un po’ colpevole e un po’ rosso
per l’uscita a dir poco spontanea.
Derevan
gli offrì la mano, tendendola in avanti fin quasi a toccare le pieghe della
tunica all’altezza del petto.
-
E-ecco, dunque… - Draco evitò accuratamente di incrociare lo sguardo di Harry,
mentre faceva appello a tutte le sue forze per sputare fuori quelle poche
parole che aveva da dire. – Ho parlato con Marzio, e insomma, lui mi ha detto…
cioè, ho capito che… parlando con lui, ho capito che forse non è lui che…
insomma, che non è lui che voglio davvero. –
Harry
sentì le cento tonnellate del macigno che gli pesava sulle spalle dissolversi
all’improvviso, facendogli quasi perdere l’equilibrio.
-
Draco… -
-
No, aspetta, non ho finito. – Draco si mise tutto impettito, ma mantenendo lo
sguardo basso. – La questione si fa molto semplice, a questo punto. Se tu puoi
perdonarmi, bene, altrimenti non ha importanza, posso capire. –
Disse
il tutto ad una velocità impressionante, e ad ogni parola la sua voce scendeva,
scendeva, finché non si ridusse ad un borbottio quasi incomprensibile.
-
Scemo. –
Harry
agganciò il mento di Draco fra il pollice e l’indice, e lo costrinse, aiutato
dalla sorpresa, a sollevare lo sguardo.
-
E’ ovvio che ti perdono. Non avresti nemmeno dovuto chiedermelo. -
Draco
diventò rosso come il fuoco, meravigliosamente rosso, per gli occhi che lo
guardavano, sorridendo sempre di più.
-
Bene. A-allora io… -
Al
diavolo, lasciò perdere anche lui, finalmente.
La
sua frase inutile non la terminò mai, schiacciando tutto il volto contro il
petto di Harry, in un abbraccio fortissimo, quasi violento, del tutto
necessario.
C’erano
due corpi, nella stanza impolverata dalla primissima luce dell’alba.
Vicinissimi, tenuti insieme dalle lenzuola del letto. Una testa, biondissima,
premeva su una spalla, inspirando ed espirando regolarmente sulla stoffa della
maglietta. A quella stessa maglietta era aggrappato un pugno mollemente chiuso,
mentre due braccia circondavano una vita, una gamba si era fratta strada fra
due ginocchia, alcune ciocche di capelli si erano mescolate.
Un
groviglio un po’ confuso, forse, ma inestricabile.
-
Hey, posso chiederti una cosa? –
-
Cosa? –
-
Ehm, ecco, mi dici che cosa ti ha detto Marzio, per farti… Beh, per farti
cambiare idea così? –
Draco
si strinse nelle spalle.
-
No, non lo saprai mai. –
Rispose
in tutta, urticante semplicità.
ANGOLINO!
È
un po’ cortino questo capitolo, ma dato che avevo intenzione di incentrarlo
soprattutto sul dialogo, allungarlo avrebbe significato renderlo ripetitivo.
Ecco,
non credo ci sia nulla da segnalare, a parte il fatto che spero che Marzio si
sia riguadagnato un po’ della vostra simpatia, poveretto *__*
Finalmente
le risposte, ma non temete! La oserei dire violenta ripresa degli esami
comporta che il tempo a mia disposizione si assottigli sempre più, perciò spero
di riuscire a rispondervi anche prossimamente!
Draco Malfoy: ti ringrazio molto! In
questo capitolo le cose si chiariscono. Come vedi non è stata una messinscena,
sarebbe stato troppo crudele, persino per uno come Draco!
Little Star: ma dai, povero Marzio.
Visto che non è poi malissimo? Insomma, è Draco che non ha esattamente ben
chiaro che cosa voglia dalla vita, ma c’è un rimedio a tutto!
Cornelia84: grazie! Hai proprio
ragione, una vera doccia gelata, ma siamo fortunati che la cosa si sia risolta
in fretta!
Koorime: vedo con enorme piacere
che gran parte delle tue supposizioni sono giuste. Draco ama Marzio perché,
come dici tu, e come dice anche Harry, innamorarsi di uno come lui è quasi
naturale, e perché, nonostante sia uno spirito, è, come dire, già pronto
all’uso, senza che ci sia bisogno di quel complicato periodo iniziale. Cosa
che, ovviamente, deriva dal fatto che senza nemmeno rendersene conto, lui si è
identificato in Derevan. Non per nulla, a ben vedere, no sembra farsi problemi
per Derevan. Non è che non sappia cosa aspettarsi da Harry, è proprio una
questione di non sapere da dove cominciare, visti i loro trascorsi.
Per
il resto, nuuu, perdonami, rimedio salutando subito gli orecchini (nu, gli
imbianchini non erano affatto estetici…), il povero Nello (che da oggi
diventerà Mello, e chi legge Death Note SA), fratello, cugini, zii, Freud,
tutti quanti!
Rodelinda: No, come mai un momento
di sconforto? Ma riguardo la fic? Guarda, credo sia abbastanza chiaro che non
ho nessun interesse a venire a raccontarti cose che non penso. Reputo la tua
fic una delle più buone del fandom LotR, che ahimè è spesso un po’ maltrattato.
Se gli arzigogoli amorosi della nostra Glorfy, nonché del fratellino, mi fanno
venire davvero voglia di ubriacarmi, un motivo ci sarà pure! Eh, povero Marzio,
me lo vedo molto impopolare in questo momento, ma non è colpa sua si chiama
guai su guai…
Layla: ti ringrazio moltissimo,
e spero che il sospirato confronto fra i due ti sia piaciuto!
Herm: ahia, se ti sei
immedesimata con Harry mi sa che non c’è da dormire tanto sereni in questi
giorni. Per fortuna che le cose si sono un po’ aggiustate, va!
Lady: su, su, non avercela
con Marzio ^_^. Poveretto, è quello che alla fine si ritrova nei pasticci senza
volerlo, per colpa della furbizia di Draco.
Far: nuuuu, se mi tratti
così soffro tantissimo! Ç__ç
T
Jill: non ti ho
fatto perdere la coincidenza, vero? No, che non mi rimani persa in mezzo alla
galassia fino alla prossima navetta, per carità!
Synoa: tranquilla, la mia casa è
tornata più o meno normale ( a parte la camera salmone -_-) e ti ringrazio
moltissimo per aver recensito, mi ha fatto un sacco di piacere rivederti! *__*
Dark:
ahia, i pali
fanno male! *_* beh, ma almeno mi consola che non ci siano solo persone che
attentano alla mia vita.
The Fly: dici bene, le cose si
facevano parecchio complicate, ma per fortuna che il nostro eroico Marzio ha
assestato al povero Draco una batosta decisiva…
CrisSunrise: *fugge dalle minacce*
ehm, ecco, tutto sistemato per fortuna! Sai, sono troppo giovane per morire!
Lily4ever: no no, come hai visto
non si è trattato di una menzogna, ma di, come possiamo definirla?
Rimbambitaggine di Draco ^^
Puciu: *___* mi sento in colpa
per Gianni e Franco. Però hai visto, tutto si è aggiustato in tempo, perciò non
mi odi, vero? VEEEERO? *piange*. Per quanto riguarda le ipotesi di G&F
(Grande & Fratello?!?), come hai visto la numero 1 non era azzeccata,
mentre la 2 e la 3 sono una commistione di elementi giusti. Ah, un minimo di
legnata bisognava pur dargliela, viva la mancanza di tatto di Marzio! E non ti
nascondo che per un attimo ho accarezzato l’ipotesi di Derevan che dava fuoco a
Draco, ma poi sarebbe stato un sentiero da cui difficilmente sarei venuta fuori
in modo non baka/demenziale…
Tsuby: per fortuna che c’era
Derevan a tenerlo su di morale, altrimenti avresti azzeccato in pieno la
previsione sul suo stato d’animo. Draco potrebbe veramente scrivere un libro su
come si attenta alle coronarie di un innamorato!
Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
Dona l’8‰
del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai felice milioni di scrittori.