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Autore: Stateira    02/06/2008    15 recensioni
Le notti di Harry sono improvvisamente agitate da strani sogni. Ma qual è il loro significato? Chi è il misterioso personaggio in cerca di aiuto?
Genere: Romantico, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAP 14: Marzio parla con Draco, aiutandolo a capire che non è di lui che si è innamorato

- Capisco. –

 

Marzio si passò nervosamente una mano fra i capelli corti della nuca, prendendo tempo.

 

- Draco, io credo che tu sia molto confuso. –

- Confuso? – Draco inarcò un sopracciglio, poco convinto. – Senti, la situazione è già abbastanza imbarazzante. Se devi mandarmi a quel paese, almeno non girarci intorno. –

- Nessuno vuole mandarti a quel paese. Sto solo cercando di capire ciò che provi davvero. –

- Ciò che provo davvero? Tzk, lo saprò io, no? –

 

Il Romano si lasciò scappare un sorriso, che si tramutò subito dopo in un’espressione colpevole. – No non credo. – rispose, tutto serio. – Ascolta, proviamo a ragionare. Mi conosci da quanto, un mese? Poco più? Harry invece da quanto lo conosci? –

- Non cercare di cambiare discorso. – lo interruppe Draco, nervoso. – Senti, ho capito come stanno le cose, sai? Tu non sei interessato a me, perché hai già Derevan. -

- Sì che sono interessato a te, invece. – protestò Marzio. – Tu sei un ragazzo in gamba, intelligente e pieno di energia. –

- Ma non sono come lui, vero? –

- Certo che no. -

 

Draco strabuzzò gli occhi.

L’aveva sempre saputo che Marzio era un soldato. Il numero uno dei soldati, ma pur sempre un soldato. Conoscendo Harry, poi, non si era mai aspettato da lui uscite da gran signore.

Però, Merlino, una mancanza di tatto del genere era inaccettabile! Ma qualcuno si era mai preso la briga di insegnare un po’ di educazione, a quello?

 

Marzio gli tese una mano, ma Draco rimase ottusamente sordo al suo invito. Si arrese con un sospiro.

 

- Lui è Derevan, e tu sei Draco. Non la capisci, questa differenza? –

- E’ ovvio che la capisco, che razza di domande. –

- Non ne sono sicuro. Altrimenti non credo che saresti qui a farti venire una congestione alle guance per colpa mia. –

 

In simpatia, le guance di Draco si infiammarono ancora di più. Proprio un bell’aiuto.

 

- Tu somigli a Derevan molto più di quanto non sembri a prima vista. Ma ciò che hai vissuto, le sfide a cui sei stato chiamato, l’ambiente, tutto quanto è diverso. E di conseguenza, anche tu sei diverso. Tu possiedi una freddezza che lui non conosce, sai farti valere, e sei mille volte meno leggibile. Perché la tua vita ti ha portato ad essere così. Perciò, io vorrei che ora tu ti facessi una domanda, Draco. Che ti chiedessi se è davvero me che vuoi, o se invece è ciò che hai visto fra me e Derevan, a suscitare in te tanta invidia. –

- Non è invidia, la mia. – ringhiò Draco, sentendosi improvvisamente con le spalle al muro. – Tu sei stato coraggioso, hai fatto di tutto per difendere ciò in cui credevi, e per questo… -

- Di eroi al mondo ce ne sono tanti, Draco. – lo interruppe Marzio, stringendosi nelle spalle. – Se vuoi saperlo, ce n’è uno proprio dietro a quell’angolo laggiù, che aspetta soltanto di potertelo dimostrare. –

 

Draco inghiottì a vuoto.

 

- Harry non… -

- Non è come me? –

 

Marzio rise di cuore.

 

- No, infatti, non è come me. e voi due non siete mai andati troppo d’accordo. –

- Per niente. –

- … Fino ad ora. Mi sbaglio? –

 

Il Serpeverde aggrottò severamente le sopracciglia.

Perché, onestamente, ci mancava soltanto che ora Marzio cominciasse fargli una tirata sul suo brutto rapporto con Harry, sul fatto che fosse tutto sbagliato, e che bla, bla, bla. Lo sapeva benissimo anche lui, di non riuscire a stare vicino ad Harry per più di un’ora senza che i nervi gli andassero a fuoco, perché qualsiasi cosa lui dicesse o facesse non riusciva ad andargli bene.

La faceva facile, lui, ma che ci provasse ad aprirsi un po’ con qualcuno che, appena cercavi di abbattere un muro per lui, te lo ritrovavi sempre troppo, troppo vicino.

Come si fa, a non innalzare barriere su barriere?

Ecco, Harry mancava di tatto come lui, nel suo essere sempre, spudoratamente lì a fare la cosa giusta, a dire la cosa giusta, a pensare la cosa giusta.

A pensarci bene, sai cosa c’è? Che Draco ce l’aveva un po’ anche con Marzio, per essere perfetto quasi quanto Harry, anche se lui aveva perlomeno la decenza di non far sentire Derevan sempre, cronicamente il numero due.

 

Perché fra di loro le cose erano molto diverse. Loro non si erano mandati al diavolo per anni, si erano semplicemente incontrati un bel giorno, e come niente fosse si erano innamorati.

 

Ecco, facile, liscio, indolore.

 

- Tu commetti un errore di prospettiva. Hai visto me e Derevan come un qualcosa di già fatto, di solido. E dentro di te hai pensato che sarebbe stato più semplice sostituire Derevan, piuttosto che dover costruire tutto dal niente. Ma Draco, la tua vita, il tuo destino, non sono in questo mondo di sogni. Sono laggiù a Hogwarts, a Londra, nella vita che hai sempre vissuto. –

- Ma io… –

- Lo so cosa stai per dire. E la risposta è sì. La tua vita è là, anche con tutti gli ostacoli e le difficoltà che dovrai affrontare. Non puoi scappare per sempre, lo sai? –

 

Draco si rannicchiò su sé stesso.

 

- Tu hai capito tutte queste cose? Perché non me ne stupisco? –

- Beh, diciamo che non sei del tutto impenetrabile. Ogni tanto, quando dai fuori di matto, si vedono lontano mille stadi. –

- Harry non le ha capite. –

- Ma non farmi ridere, Harry le ha capite eccome! –

 

Si sentì strattonare da una mano ampia e più che avvezza al comando, fino ad essere rimesso in piedi.

 

- Stammi a sentire, lui è la sola cosa che non puoi permetterti di perdere. Per Ares sterminatore, hai dato o no ascolto a tutta quella benedetta pioggia? –

 

Draco spalancò gli occhi fin quasi a farsi dolere i muscoli. – Tu come fai a… -

 

Marzio lo interruppe strizzando di sottecchi un occhio.

- Eh sì. Hai proprio combinato un bel pasticcio. –

 

 

 

Intanto, dietro quell’angolo che il Romano gli aveva indicato poco prima, si consumava un’altra, piccola tragedia.

 

- La notte in cui tu non riuscisti a raggiungerci, un po’ di tempo fa. – spiegò Harry a labbra strette. – Marzio cercò di toccare Draco. Fu perché vide te, immagino, ma se ci penso adesso, maledizione… -

- Non cercare prove di una colpevolezza che non c’è. – mormorò Derevan. – Perché le troverai sempre e comunque. Marzio non è innamorato di Draco. Anche se lo conosco abbastanza da poter dire che gli vuole un bene immenso. –

- Tu credi di esserne sicuro, ma cosa ti dice che Draco non… -

- Perché credi che tutte le persone al mondo vedano Draco nello stesso modo in cui lo vedi tu? –

 

Harry aprì la bocca per dire, un po’ alterato, che era ovvio, che Draco brillava di luce propria, che bisognava essere ciechi, sordi e pazzi, per non rendersene conto.

Per fortuna non ne ebbe il tempo.

 

- Draco è una persona speciale. – disse quietamente Derevan. – Lo è per te, per me, anche per Marzio. Ma ci sono persone che lo disprezzano, altre che lo hanno in odio, altre ancora a cui è indifferente, e infine qualcuno che lo considera un amico e nulla di più. Tu commetti lo stesso, buffo errore di Marzio, di credere che il mondo veda con i tuoi occhi. Ma se provi a pensarci, io avevo Dillon, che mi chiamava fratello. E Anacore, il compagno di Marzio, mi prendeva in giro, scherzava con me, mi trattava come fossi stato un suo scolaro. Alcuni soldati mi salutavano, altri no, Tito mi odiava con tutto sé stesso. Come vedi, nemmeno io ero mai lo stesso, agli occhi della gente. –

- Non posso essere l’unica persona al mondo ad amare Draco. Non ci credo. –

- Che male ci sarebbe? Così sarebbe il tuo piccolo segreto. –

 

Harry dondolò la testa con poca convinzione. Capiva il significato delle parole di Derevan, ma faceva una fatica pazzesca ad accettarle. Probabilmente sbagliava, a pretendere che Draco fosse il centro del mondo, quando ciò valeva con ogni evidenza solo per il suo, di mondo.

 

- Come fai a non essere teso? – chiese con un mezzo sorriso. – Non ci pensi? L’uomo che ami potrebbe sfuggirti dalle mani in questo momento. –

- Sì può lottare contro ogni difficoltà che il destino ti mette davanti. – spiegò Derevan, senza scomporsi. – Ma se la difficoltà viene dall’interno, allora non c’è nulla che si possa fare. Se Marzio scegliesse Draco, vorrebbe dire che non prova più per me l’amore che provava prima. E contro questo, non posso niente. –

- Dopo tutto quello che avete passato insieme? –

- Anche l’amore più grande è un fuoco, e in quanto tale non è mai immune all’acqua. Bisogna saper capire quando è il momento di arrendersi. –

- Bah. Tanto è ovvio che sceglierà te. E se da un lato questo mi consola, dall’altro non so più che cosa fare. –

- Perché ti tormenti così duramente? –

- Perché io non riuscirò mai ad essere come lui, Derevan. Voglio dire, lui è una persona eccezionale, chi al mondo non si innamorerebbe di lui? È un eroe, ha dato tutto per te, ha un cuore enorme e un sacco di altre qualità che se ci penso mi viene da piangere. –

- Mi sembra di aver sentito dire che anche tu sei un eroe. –

 

Harry non gli rispose subito.

 

- Beh, una specie. – ammise controvoglia.

- Ascolta, non credo che ti occorra che qualcuno vissuto duemila anni più di te venga a insegnarti certe cose. Non conta niente, che cosa sei, che cos’hai fatto o non hai fatto. Io conosco Draco. Oso dire che lo conosco meglio di chiunque altro. Conosco il suo cuore, che è lacerato dalle contraddizioni e dai dubbi, e so che ciò di cui ha più bisogno al mondo è qualcuno che si prenda cura di tutte queste ferite. E tu lo vuoi, vero? Non chiedi altro che poter sciogliere il ghiaccio che impedisce al suo cuore di battere. –

- Ho paura che non lo capirà mai. –

- Lo capirà. - Derevan ridacchiò, mordicchiandosi un labbro. – Lo capirà dopo che sarà passato attraverso la completa mancanza di tatto di Marzio. Se lo conosco bene, in questo momento starà dicendo “oh no, stai sbagliando tutto”, e gesticolerà a più non posso. –

- Lo ami veramente, eh? –

L’Iceno annuì con estrema semplicità. - Come non saprei spiegare. –

- Siete fortunati, voi due. –

 

Derevan incrociò il suo sguardo. Harry fu sicuro che in un lampo, tutta ciò che aveva condiviso con Marzio, dal primo all’ultimo dei loro giorni, gli fosse passato attraverso gli occhi limpidi.

 

- Sì lo so. – disse, e lo disse con sincerità. – Non cambierei un solo giorno della mia vita nemmeno con il paradiso. –

- Lo vedo. – Harry si mise un po’ più tranquillo, rassegnandosi persino a sedersi per terra. – Sai, un po’ mi fa arrabbiare, tutto questo. Tu mi piaci molto. Dio, in realtà credo che tu sia la persona più straordinaria che abbia mai conosciuto. Ma innamorarmi di te mi sembra impossibile. Voglio dire, non ci riuscirei mai, perché in qualche modo… -

- In qualche modo è sempre Draco, no? –

 

Derevan formò un sorriso sottile.

 

In quel momento, lo scoccare delle foglie secche annunciò che Marzio e Draco stavano tornando.

 

Harry scattò in piedi, al diavolo il poco di calma che era riuscito a mettere insieme prima.

 

Appena lo vide muoversi, Draco si inchiodò lì dov’era, guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Marzio.

- Ehm… - sospirò, al limite della tensione. – Dunque, io… -

 

- Non lo hai trattato male, vero? – si informò Derevan, sottoponendo Marzio ad uno sguardo mite, ma che non tollerava menzogne.

- No! – si difese lui. – Non ho fatto quasi niente, io. Quasi. –

- Marzio… -

- Gli ho solo dato una spintarella. Piccola piccola! Ma ci è arrivato tutto da solo, lo giuro! -

- D’accordo. Ti credo. Ma dunque? -

- Dunque… - Marzio sogghignò, vagamente sornione. – Dunque penso che potremmo andare a sdraiarci oltre quei cespugli laggiù, e lasciarli un po’ soli. –

 

Le sopracciglia di Derevan si inarcarono buffissimamente fin quasi a scomparire sotto la frangetta. Marzio ricambiò lo sguardo, un po’ colpevole e un po’ rosso per l’uscita a dir poco spontanea.

Derevan gli offrì la mano, tendendola in avanti fin quasi a toccare le pieghe della tunica all’altezza del petto.

 

- E-ecco, dunque… - Draco evitò accuratamente di incrociare lo sguardo di Harry, mentre faceva appello a tutte le sue forze per sputare fuori quelle poche parole che aveva da dire. – Ho parlato con Marzio, e insomma, lui mi ha detto… cioè, ho capito che… parlando con lui, ho capito che forse non è lui che… insomma, che non è lui che voglio davvero. –

 

Harry sentì le cento tonnellate del macigno che gli pesava sulle spalle dissolversi all’improvviso, facendogli quasi perdere l’equilibrio.

- Draco… -

- No, aspetta, non ho finito. – Draco si mise tutto impettito, ma mantenendo lo sguardo basso. – La questione si fa molto semplice, a questo punto. Se tu puoi perdonarmi, bene, altrimenti non ha importanza, posso capire. –

 

Disse il tutto ad una velocità impressionante, e ad ogni parola la sua voce scendeva, scendeva, finché non si ridusse ad un borbottio quasi incomprensibile.

- Scemo. –

 

Harry agganciò il mento di Draco fra il pollice e l’indice, e lo costrinse, aiutato dalla sorpresa, a sollevare lo sguardo.

 

- E’ ovvio che ti perdono. Non avresti nemmeno dovuto chiedermelo. -

 

Draco diventò rosso come il fuoco, meravigliosamente rosso, per gli occhi che lo guardavano, sorridendo sempre di più.

 

- Bene. A-allora io… -

 

Al diavolo, lasciò perdere anche lui, finalmente.

La sua frase inutile non la terminò mai, schiacciando tutto il volto contro il petto di Harry, in un abbraccio fortissimo, quasi violento, del tutto necessario.

 

C’erano due corpi, nella stanza impolverata dalla primissima luce dell’alba. Vicinissimi, tenuti insieme dalle lenzuola del letto. Una testa, biondissima, premeva su una spalla, inspirando ed espirando regolarmente sulla stoffa della maglietta. A quella stessa maglietta era aggrappato un pugno mollemente chiuso, mentre due braccia circondavano una vita, una gamba si era fratta strada fra due ginocchia, alcune ciocche di capelli si erano mescolate.

 

Un groviglio un po’ confuso, forse, ma inestricabile.

 

 

- Hey, posso chiederti una cosa? –

- Cosa? –

- Ehm, ecco, mi dici che cosa ti ha detto Marzio, per farti… Beh, per farti cambiare idea così? –

 

Draco si strinse nelle spalle.

- No, non lo saprai mai. –

 

Rispose in tutta, urticante semplicità.

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLINO!

 

È un po’ cortino questo capitolo, ma dato che avevo intenzione di incentrarlo soprattutto sul dialogo, allungarlo avrebbe significato renderlo ripetitivo.

 

Ecco, non credo ci sia nulla da segnalare, a parte il fatto che spero che Marzio si sia riguadagnato un po’ della vostra simpatia, poveretto *__*

 

Finalmente le risposte, ma non temete! La oserei dire violenta ripresa degli esami comporta che il tempo a mia disposizione si assottigli sempre più, perciò spero di riuscire a rispondervi anche prossimamente!

 

 

 

 

Draco Malfoy: ti ringrazio molto! In questo capitolo le cose si chiariscono. Come vedi non è stata una messinscena, sarebbe stato troppo crudele, persino per uno come Draco!

 

Little Star: ma dai, povero Marzio. Visto che non è poi malissimo? Insomma, è Draco che non ha esattamente ben chiaro che cosa voglia dalla vita, ma c’è un rimedio a tutto!

 

Cornelia84: grazie! Hai proprio ragione, una vera doccia gelata, ma siamo fortunati che la cosa si sia risolta in fretta!

 

Koorime: vedo con enorme piacere che gran parte delle tue supposizioni sono giuste. Draco ama Marzio perché, come dici tu, e come dice anche Harry, innamorarsi di uno come lui è quasi naturale, e perché, nonostante sia uno spirito, è, come dire, già pronto all’uso, senza che ci sia bisogno di quel complicato periodo iniziale. Cosa che, ovviamente, deriva dal fatto che senza nemmeno rendersene conto, lui si è identificato in Derevan. Non per nulla, a ben vedere, no sembra farsi problemi per Derevan. Non è che non sappia cosa aspettarsi da Harry, è proprio una questione di non sapere da dove cominciare, visti i loro trascorsi.

Per il resto, nuuu, perdonami, rimedio salutando subito gli orecchini (nu, gli imbianchini non erano affatto estetici…), il povero Nello (che da oggi diventerà Mello, e chi legge Death Note SA), fratello, cugini, zii, Freud, tutti quanti!

 

Rodelinda: No, come mai un momento di sconforto? Ma riguardo la fic? Guarda, credo sia abbastanza chiaro che non ho nessun interesse a venire a raccontarti cose che non penso. Reputo la tua fic una delle più buone del fandom LotR, che ahimè è spesso un po’ maltrattato. Se gli arzigogoli amorosi della nostra Glorfy, nonché del fratellino, mi fanno venire davvero voglia di ubriacarmi, un motivo ci sarà pure! Eh, povero Marzio, me lo vedo molto impopolare in questo momento, ma non è colpa sua si chiama guai su guai…

 

Layla: ti ringrazio moltissimo, e spero che il sospirato confronto fra i due ti sia piaciuto!

 

Herm: ahia, se ti sei immedesimata con Harry mi sa che non c’è da dormire tanto sereni in questi giorni. Per fortuna che le cose si sono un po’ aggiustate, va!

 

Lady: su, su, non avercela con Marzio ^_^. Poveretto, è quello che alla fine si ritrova nei pasticci senza volerlo, per colpa della furbizia di Draco.

 

Far: nuuuu, se mi tratti così soffro tantissimo! Ç__ç

 

T Jill: non ti ho fatto perdere la coincidenza, vero? No, che non mi rimani persa in mezzo alla galassia fino alla prossima navetta, per carità!

 

Synoa: tranquilla, la mia casa è tornata più o meno normale ( a parte la camera salmone -_-) e ti ringrazio moltissimo per aver recensito, mi ha fatto un sacco di piacere rivederti! *__*

 

 

Dark: ahia, i pali fanno male! *_* beh, ma almeno mi consola che non ci siano solo persone che attentano alla mia vita.

 

 

 

 

 

 

 

The Fly: dici bene, le cose si facevano parecchio complicate, ma per fortuna che il nostro eroico Marzio ha assestato al povero Draco una batosta decisiva…

 

CrisSunrise: *fugge dalle minacce* ehm, ecco, tutto sistemato per fortuna! Sai, sono troppo giovane per morire!

 

Lily4ever: no no, come hai visto non si è trattato di una menzogna, ma di, come possiamo definirla? Rimbambitaggine di Draco ^^

 

Puciu: *___* mi sento in colpa per Gianni e Franco. Però hai visto, tutto si è aggiustato in tempo, perciò non mi odi, vero? VEEEERO? *piange*. Per quanto riguarda le ipotesi di G&F (Grande & Fratello?!?), come hai visto la numero 1 non era azzeccata, mentre la 2 e la 3 sono una commistione di elementi giusti. Ah, un minimo di legnata bisognava pur dargliela, viva la mancanza di tatto di Marzio! E non ti nascondo che per un attimo ho accarezzato l’ipotesi di Derevan che dava fuoco a Draco, ma poi sarebbe stato un sentiero da cui difficilmente sarei venuta fuori in modo non baka/demenziale…

 

Tsuby: per fortuna che c’era Derevan a tenerlo su di morale, altrimenti avresti azzeccato in pieno la previsione sul suo stato d’animo. Draco potrebbe veramente scrivere un libro su come si attenta alle coronarie di un innamorato!

 

 

 

 

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