Capitolo 3 – Tornare indietro
Trunks giocherellò con il righello
di plastica azzurra che
teneva in mano.
Goten lo
aveva persuaso a disinfettarsi il taglio. Non che avesse
faticato a convincerlo, in realtà: se Trunks non se ne era
occupato subito, infatti, non era stato per masochismo, ma solo per
disinteresse.
Il giovane
dalla spettinatissima zazzera di capelli neri osservava
preoccupato l’amico, che al momento appariva assorto nei
propri pensieri. Poi, di colpo, sussultò, ricordando di aver
promesso a sua madre di informarla su come andavano le cose.
Chichi era
rimasta davvero sconvolta sentendo quanto era accaduto, e
aveva subito fornito a Bulma il proprio sostegno.
Goten
gettò un’occhiata in tralice a Trunks,
dopodiché prese il cellulare e compose rapidamente il numero
di casa.
A quanto
pareva sua madre doveva ancora essere sull’attenti,
dato che rispose dopo un solo squillo: «Pronto?»
«Mamma,
sono Goten» borbottò lui, serio.
«Tesoro!»
esclamò la donna, in tono
preoccupato. «Cosa mi dici? Ci sono notizie di Bra?»
Il ragazzo
ciondolò avanti e indietro, con un nodo alla
gola. «Veramente no» sussurrò.
«Mamma, volevo dirti che penso di restare con
Trunks…» Abbassò ulteriormente la voce,
guardando appena l’amico: «Mi sembra molto sotto
shock».
«Lo
immagino, povero ragazzo» disse Chichi,
partecipe a quel dolore. «Spero che si riprenda… E
che la piccola Bra salti fuori…»
«Già»
mormorò Goten,
«lo speriamo tutti».
In quel
momento, Trunks sollevò gli occhi azzurri
sull’amico. Li riabbassò subito dopo, prendendo a
passarsi distrattamente il righello sul polso. Avanti e indietro,
ripetutamente.
Goten si
sentì sussultare davanti a quella scena.
Salutò Chichi, spense il cellulare e chiamò ad
alta voce l’amico. «Trunks!»
Questi
sobbalzò, lasciando cadere il righello.
«Stai
bene?» domandò il moro, con un
groppo alla gola, avvicinandoglisi.
Gli sarebbe
andato bene anche un “no” deciso e
sofferente – certo non era così stupido da
aspettarsi una risposta affermativa.
Ma Trunks
lo guardò a lungo negli occhi, senza parlare.
Distolse lo sguardo e mantenne il proprio doloroso silenzio.
Goten
sentì che il nodo alla gola si stringeva.
Aveva
sempre vissuto con Trunks. E in ogni situazione era sempre stato
il Brief il leader, il ragazzino allegro che li trascinava in un mare
di guai. Era stato Trunks, sempre, ad essere il più sicuro e
deciso.
Vederlo
così tormentato gli faceva male. Lo confondeva, in
un qualche modo. Era come svegliarsi e scoprire
all’improvviso che il cielo non era azzurro.
«Goten»
disse di colpo Trunks, con voce rauca,
«come si fa?» A fatica, alzò il viso ad
osservare l’amico. «Come si fa a tornare
indietro?»
Goten si
morse la lingua. Inghiottì a vuoto, pensando
disperatamente ad un modo per rispondergli, ma non gli venne in mente
niente. E del resto pareva che Trunks non attendesse una replica, non
davvero.
“Indietro
non si torna, Trunks” pensò il
giovane Son, avvertendo un vuoto allo stomaco, “non resta che
trovare un modo per andare avanti…”
«E
alla bambina piacevano i negozi?»
Bulma
annuì, torturando il fazzoletto che stringeva tra le
mani. «Sì, lei…»
Soffocò un gemito, sentendosi gli occhi velati di lacrime
non versate. «A lei piaceva dire in giro che la portavo a
fare shopping».
L’agente
che le stava davanti annuì comprensivo.
Si voltò un istante per rivolgere un cenno ad un paio di
suoi sottoposti, i quali uscirono con discrezione del salotto.
«C’è
speranza?»
trovò la forza di domandare Bulma.
L’uomo
la guardò, provando pietà per
lei. «Signora» le ricordò,
«c’è sempre speranza. La
bambina
è scomparsa solo ieri…»
«Ma
è piccola» sussurrò la
donna con voce spezzata, straziata, come se da quel dettaglio
dipendesse l’esito della ricerca stessa.
L’agente
annuì. «Lo sappiamo»
affermò. «Ora, se mi vuole scusare, dovrei
andare...» aggiunse, in tono rispettoso.
Uscendo, la
salutò di nuovo.
Bulma
appoggiò la testa sul bracciolo del divano, chiudendo
gli occhi. Si sentiva tremare. Pensava alla sua bambina, alla sua
piccola Bra, smarrita chissà dove… Si
raggomitolò, con l’impressione di essere
cent’anni più vecchia e cent’anni
più giovane, inerme e impotente.
Forse
sarebbe stato meglio, se avesse trovato la forza per piangere, al
posto di tenersi tutto dentro…
Ma non ci
riusciva.
Trunks
voleva tornare indietro.
Voleva
cambiare ciò che aveva fatto, ricordare allo sciocco
ragazzo che aveva lasciato la propria sorellina al Parco quanto le
voleva bene, e quanto sarebbe stata dura continuare a vivere senza di
lei.
Avrebbe
voluto tornare indietro e beffarsi del destino quando esso lo
avrebbe visto tornare a cambiare le proprie azioni.
Se solo
avesse potuto, avrebbe abbracciato Bra con tutte le forze,
l’avrebbe coccolata, vezzeggiata, fatta giocare in giardino,
non si sarebbe affatto sentito obbligato se sua madre
gliel’avesse affidata, nemmeno se in un giorno importante.
Persino il
ricordo dei capricci della bambina, adesso, gli sembrava
dolce e consolatorio come il miele. Gli sembrava la felicità
più grande a cui poter anelare.
Il tempo,
però, non poteva retrocedere.
Lui non
poteva cambiare passato con presente e futuro.
Sospirò
– un respiro vuoto e freddo –, e
riprese a guardare fuori dalla finestra, per quanto i suoi occhi non
carpissero nemmeno la minima parte del paesaggio al di là
del vetro.
Dov’era
Bra, la sua Bra?
Che ‘chifo di capitolo.
Ditemelo che magari smetto di
scrivere... -.-“
Dunque, non preoccupatevi, la storia entrerà nel vivo dal
prossimo capitolo, in questo ho voluto sottolineare il
“Tornare
indietro” del titolo.
Che dite, la smetto di cianciare e passo alle risposte alle vostre
recensioni? Meglio, eh?
s_ara: grazie^^ Non ti preoccupare, pian piano farò luce sul
mistero! (Non pensavo fosse così bello dirlo *_*)
(-.-“ N Tua). Comunque cercherò di continuare al
più presto...
DarK_FirE: ciao! Non preoccuparti, mica temevo che non si capissero i
sentimenti dei personaggi (perché naturalmente
l’idiota della situazione sono io XD) (scusala, questa notte
non ha dormito Nd Qualcuno Di Onnisciente). Piuttosto avevo paura di
non essere stata brava a portarli sul foglio (foglio, poi...).
lu88: grazie mille, è stato fantastico apprendere di averti
interessata ancora di più^^
bellissima90: già ç__ç che
crudeltà, povero ragazzo... No, ora mi sento in colpa!
(Problemi psicologici -.-“).
Grazie di cuore a tutti, al prossimo capitolo!
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