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Autore: 9Pepe4    09/12/2008    7 recensioni
In un eccesso di insofferenza nei riguardi della sorellina, Trunks compie uno sbaglio che rimpiangerà amaramente.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bra, Trunks
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3 – Tornare indietro

Trunks giocherellò con il righello di plastica azzurra che teneva in mano.
Goten lo aveva persuaso a disinfettarsi il taglio. Non che avesse faticato a convincerlo, in realtà: se Trunks non se ne era occupato subito, infatti, non era stato per masochismo, ma solo per disinteresse.
Il giovane dalla spettinatissima zazzera di capelli neri osservava preoccupato l’amico, che al momento appariva assorto nei propri pensieri. Poi, di colpo, sussultò, ricordando di aver promesso a sua madre di informarla su come andavano le cose.
Chichi era rimasta davvero sconvolta sentendo quanto era accaduto, e aveva subito fornito a Bulma il proprio sostegno.
Goten gettò un’occhiata in tralice a Trunks, dopodiché prese il cellulare e compose rapidamente il numero di casa.
A quanto pareva sua madre doveva ancora essere sull’attenti, dato che rispose dopo un solo squillo: «Pronto?»
«Mamma, sono Goten» borbottò lui, serio.
«Tesoro!» esclamò la donna, in tono preoccupato. «Cosa mi dici? Ci sono notizie di Bra?»
Il ragazzo ciondolò avanti e indietro, con un nodo alla gola. «Veramente no» sussurrò. «Mamma, volevo dirti che penso di restare con Trunks…» Abbassò ulteriormente la voce, guardando appena l’amico: «Mi sembra molto sotto shock».
«Lo immagino, povero ragazzo» disse Chichi, partecipe a quel dolore. «Spero che si riprenda… E che la piccola Bra salti fuori…»
«Già» mormorò Goten, «lo speriamo tutti».
In quel momento, Trunks sollevò gli occhi azzurri sull’amico. Li riabbassò subito dopo, prendendo a passarsi distrattamente il righello sul polso. Avanti e indietro, ripetutamente.
Goten si sentì sussultare davanti a quella scena. Salutò Chichi, spense il cellulare e chiamò ad alta voce l’amico. «Trunks!»
Questi sobbalzò, lasciando cadere il righello.
«Stai bene?» domandò il moro, con un groppo alla gola, avvicinandoglisi.
Gli sarebbe andato bene anche un “no” deciso e sofferente – certo non era così stupido da aspettarsi una risposta affermativa.
Ma Trunks lo guardò a lungo negli occhi, senza parlare. Distolse lo sguardo e mantenne il proprio doloroso silenzio.
Goten sentì che il nodo alla gola si stringeva.
Aveva sempre vissuto con Trunks. E in ogni situazione era sempre stato il Brief il leader, il ragazzino allegro che li trascinava in un mare di guai. Era stato Trunks, sempre, ad essere il più sicuro e deciso.
Vederlo così tormentato gli faceva male. Lo confondeva, in un qualche modo. Era come svegliarsi e scoprire all’improvviso che il cielo non era azzurro.
«Goten» disse di colpo Trunks, con voce rauca, «come si fa?» A fatica, alzò il viso ad osservare l’amico. «Come si fa a tornare indietro?»
Goten si morse la lingua. Inghiottì a vuoto, pensando disperatamente ad un modo per rispondergli, ma non gli venne in mente niente. E del resto pareva che Trunks non attendesse una replica, non davvero.
“Indietro non si torna, Trunks” pensò il giovane Son, avvertendo un vuoto allo stomaco, “non resta che trovare un modo per andare avanti…”

«E alla bambina piacevano i negozi?»
Bulma annuì, torturando il fazzoletto che stringeva tra le mani. «Sì, lei…» Soffocò un gemito, sentendosi gli occhi velati di lacrime non versate. «A lei piaceva dire in giro che la portavo a fare shopping».
L’agente che le stava davanti annuì comprensivo. Si voltò un istante per rivolgere un cenno ad un paio di suoi sottoposti, i quali uscirono con discrezione del salotto.
«C’è speranza?» trovò la forza di domandare Bulma.
L’uomo la guardò, provando pietà per lei. «Signora» le ricordò, «c’è sempre speranza. La bambina è scomparsa solo ieri…»
«Ma è piccola» sussurrò la donna con voce spezzata, straziata, come se da quel dettaglio dipendesse l’esito della ricerca stessa.
L’agente annuì. «Lo sappiamo» affermò. «Ora, se mi vuole scusare, dovrei andare...» aggiunse, in tono rispettoso.
Uscendo, la salutò di nuovo.
Bulma appoggiò la testa sul bracciolo del divano, chiudendo gli occhi. Si sentiva tremare. Pensava alla sua bambina, alla sua piccola Bra, smarrita chissà dove… Si raggomitolò, con l’impressione di essere cent’anni più vecchia e cent’anni più giovane, inerme e impotente.
Forse sarebbe stato meglio, se avesse trovato la forza per piangere, al posto di tenersi tutto dentro…
Ma non ci riusciva.

Trunks voleva tornare indietro.
Voleva cambiare ciò che aveva fatto, ricordare allo sciocco ragazzo che aveva lasciato la propria sorellina al Parco quanto le voleva bene, e quanto sarebbe stata dura continuare a vivere senza di lei.
Avrebbe voluto tornare indietro e beffarsi del destino quando esso lo avrebbe visto tornare a cambiare le proprie azioni.
Se solo avesse potuto, avrebbe abbracciato Bra con tutte le forze, l’avrebbe coccolata, vezzeggiata, fatta giocare in giardino, non si sarebbe affatto sentito obbligato se sua madre gliel’avesse affidata, nemmeno se in un giorno importante.
Persino il ricordo dei capricci della bambina, adesso, gli sembrava dolce e consolatorio come il miele. Gli sembrava la felicità più grande a cui poter anelare.
Il tempo, però, non poteva retrocedere.
Lui non poteva cambiare passato con presente e futuro.
Sospirò – un respiro vuoto e freddo –, e riprese a guardare fuori dalla finestra, per quanto i suoi occhi non carpissero nemmeno la minima parte del paesaggio al di là del vetro.
Dov’era Bra, la sua Bra?






Che ‘chifo di capitolo. Ditemelo che magari smetto di scrivere... -.-“
Dunque, non preoccupatevi, la storia entrerà nel vivo dal prossimo capitolo, in questo ho voluto sottolineare il “Tornare indietro” del titolo.
Che dite, la smetto di cianciare e passo alle risposte alle vostre recensioni? Meglio, eh?

s_ara: grazie^^ Non ti preoccupare, pian piano farò luce sul mistero! (Non pensavo fosse così bello dirlo *_*) (-.-“ N Tua). Comunque cercherò di continuare al più presto...

DarK_FirE: ciao! Non preoccuparti, mica temevo che non si capissero i sentimenti dei personaggi (perché naturalmente l’idiota della situazione sono io XD) (scusala, questa notte non ha dormito Nd Qualcuno Di Onnisciente). Piuttosto avevo paura di non essere stata brava a portarli sul foglio (foglio, poi...).

lu88: grazie mille, è stato fantastico apprendere di averti interessata ancora di più^^

bellissima90: già ç__ç che crudeltà, povero ragazzo... No, ora mi sento in colpa! (Problemi psicologici -.-“).

Grazie di cuore a tutti, al prossimo capitolo!
  
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