Capitolo 9 –
Troppo semplice
L’aria della notte gli arrossava appena le guance, gli
riempiva i polmoni di vita.
Ma la vita vera – o la vera volontà di vivere
– era generata dalla percezione di quella forza spirituale
che aveva creduto di non sentire più. Improvvisamente, si
sentiva come se avesse potuto allungare il braccio e stringere la
sorellina in un abbraccio.
L’avrebbe riportata a casa, e tutto sarebbe stato come prima.
Forse loro padre, una volta che si fosse ripreso, lo avrebbe punito
giustamente per la sua sconsideratezza. Ma cosa importava, se Bra
tornava a casa?
Le stelle brillavano, minuscoli diamanti di luce incastonati nel manto
nero della volta celeste. La luce dei lampioni che punteggiavano le
strade, al confronto, risultava smorta e pallida.
Trunks inspirò una boccata d’aria, mentre il vento
gli spettinava i capelli.
Si concentrò sull’aura di Bra e aumentò
la velocità del volo.
Non badò allo scorrere del tempo. Quando si rese conto di
essere in prossimità del luogo dal quale proveniva la forza
spirituale della sorellina, stava ormai albeggiando.
Il sole si affacciava quasi con timidezza sul cielo, forse temendo che
alcune nuvole potessero offuscarlo come cappe grigie. I suoi raggi
carezzavano la volta tingendola di lilla e rosa, protendendosi a
schiarire il blu ad un azzurro tenue.
Trunks osservò il terreno sotto di sé. Si trovava
sopra un prato. Si era lasciato alle spalle il cemento della
città da tempo, ormai. Non riuscendo a localizzare con
esattezza la provenienza dell’aura che lo guidava, decise di
abbassarsi. Toccò l’erba coi piedi, poi si
guardò attorno.
Davanti a lui si apriva un modesto bosco dalle piante piuttosto rade.
Le cortecce erano umide, e il ragazzo si chiese, a disagio, quando
fosse piovuto in quei giorni. Non lo ricordava, ed aggrottò
la fronte. Tese i sensi verso la sorellina e mosse passi fra gli alberi.
Un lieve strato di foglie cadute da chissà quanto tempo
ricopriva il terreno. Il giovane si mosse con agilità, quasi
senza rumore alcuno.
Respirava piano.
Ancora qualche passo, e si ritrovò in una radura circolare.
Il sole lo spronò a schermarsi gli occhi con una mano mentre
avanzava lentamente.
Si inoltrò in quel prato enorme.
Poi si bloccò di colpo.
Lo aveva già visto, quel posto. Quella notte, nel sogno. Lo
sapeva, era lì che aveva visto Bra in lacrime –
deglutì a quel ricordo. Si guardò attorno quasi
famelico, frugando con gli occhi per cercare la sorellina.
L’aura della piccola pulsava nella sua consapevolezza, ma non
riusciva a localizzarla con esattezza.
«Bra» chiamò esitante.
«Bra!» ripeté, alzando la voce.
«Benvenuto, saiyan» sussurrò una voce
alle spalle del ragazzo.
Trunks si voltò di scatto. Non aveva sentito nulla. Si
ritrovò a fissare il viso bianco di una creatura. La
osservò. Indossava uno strano mantello, dal quale spuntavano
braccia e gambe bianche e lisce al pari del viso. Non aveva capelli,
solo una macchia rossa sulla nuca.
«Chi sei?» domandò, sulla difensiva, il
figlio di Vegeta.
«Sicuro che abbia importanza?» chiese con un tono
che sfiorava la dolcezza l’alieno. «Non
è più importante quel che sei venuto a
cercare?»
Il saiyan si irrigidì. Come poteva sapere di Bra?
«Certo che è più importante!»
esclamò, quasi senza accorgersene.
«Cosa vorresti che accadesse, nelle prossime ore?»
incalzò l’alieno, la voce suadente e subdola, che
pareva infiltrarsi nella mente con delicatezza, ma allo scopo di
estorcere le informazioni più preziose.
«Vorrei...» Per un momento Trunks si
domandò per quale motivo stesse rispondendo. Forse aveva
solo bisogno che qualcuno – un qualcuno qualsiasi –
sapesse come si sentiva. «Voglio trovare Bra. Voglio
abbracciarla, voglio tenerla in braccio e vederla ridere e voglio
vedere i suoi capelli scompigliati dal vento. Voglio portarla a
casa».
L’alieno ghignò, beffardo. «No, saiyan.
Così è troppo facile».
Continua...
Scusate l’orribile ritardo. Purtroppo non solo ho avuto un
periodo di salute nient’affatto degna di questo nome, anche
la mia chiave per computer ha deciso di smettere di funzionare
facendomi perdere una marea di capitoli quasi conclusi. Questo fra i
tanti, avrebbe dovuto essere più lungo, temo che non
verrà mai bene come la prima volta
ç__ç Lo ho per così dire tagliato in
modo di poter aggiornare senza far diventare ulteriormente esagerato il
tempo tra questo e l’ultimo capitolo. Scusate ancora
Babypunk90: in effetti il punto di Trunks che fa combaciare il dito con
la bruciatura è parecchio confusionario... Temo che questo
capitolo non sia all’altezza della situazione, purtroppo. Baci
DarK_FirE: non preoccuparti, sto lavorando per districare questo
mistero con le parole ^_- Wew, Trunks sarà contento di
passare al grado di veggente U_U xD Grazie mille, kiss^^
Giusiemo291: tranquilla, Trunks è il mio personaggio
preferito, quindi forse (devo mantenere la suspence U_U) lo
terrò in salvo. Ciao, e non preoccuparti, non infastidisci^^
S_ara: non preoccuparti, dal momento che sono una ritardataria nata, ti
capisco benissimo. Grazie mille, spero di riuscire a trovare il modo
– con la scuola e tutto – di aggiornare con
più frequenza.
FullmoonDarkangel: Cugi, Cugi, Cugi, non si trattano male i fazzoletti
di carta >_> Okay, sono scema. Ci sentiamo^^
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