Il fiore si nasconde nell’erba, ma il vento sparge il suo profumo di Mokochan (/viewuser.php?uid=81458)
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Vedo
le sue acque
attraversare le ossa
#rosa
“Sono
con te il tramonto più ampio del cielo,
e
in esso la mia anima spunta come una stella fredda
Quando
da te si allontana i miei passi tornano a me.”
Il tavolo sgombro è un giaciglio improvvisato, le mani che vi
sono premute sopra sono sudate, tremanti; sembra quasi che non vi sia
differenza fra il calore che le pervade e il bollore del legno,
sicché par quasi che siano una cosa sola, anche se con
temperature diverse, sensazioni diverse.
Hinata tira indietro la testa e i fini capelli neri le scivolano sulla
spalla, le punte delle dita aumentano la pressione, ma scorrono sul
legno senza reggere lo sforzo.
Quando geme – le labbra contratte, messe alla prova dalla
timidezza – e incontra di nuovo gli occhi cerulei
di Naruto, la mente si svuota ancora, lasciando posto alle sensazioni
di un contatto intenso, reale.
Lo sbattere dei fianchi contro i suoi, il respiro bollente sul collo
– laddove le labbra hanno tracciato sentieri privi di una
qualche meta precisa – il lento sfiorare, pelle contro pelle,
le ricordano chi è e cosa sta facendo.
Il sesso è forse quella meta, la languidezza
dell’incontro è sia l’inizio che la
fine.
Hinata stringe le cosce attorno ai fianchi di Naruto e
l’avanzare dei secondi, scanditi dall’orologio a
muro alle sue spalle, accompagna il crescere del piacere, la paura
della fine, della separazione. Eppure è giusto che vi sia
una conclusione, che quelle contrazioni e lo sfregare dei corpi lascino
posto a respiri meno affannati, assieme a sguardi più
affettuosi, liberi dal desiderio.
Naruto le preme la fronte contro la spalla, i denti trovano la carne
– fa male, ma
è un male buono – e gli spasmi
aumentano.
Il limite è raggiunto, la consapevolezza di sé
svanisce quasi al culmine, e le dita che si conficcano nella schiena
del ragazzo diventano un modo per protrarre il piacere, evitare la vera
fine. Poi le spinte si fanno più lente, i gemiti si
trasformano in un respiro stanco, a tratti flebile; il calore del legno
diminuisce, ma le mani restano sudate e lo sguardo di Naruto invariato.
Inesorabile, di una dolcezza che nemmeno il sesso può
scalfire.
『330
parole | Prompt: Rosa ‘Vero
amore/Desiderio/Passione’ | Una parola per mille emozioni
Challenge
Prompt:
A graffia la schiena di B, B morde il collo di A | Sette giorni e tanti
prompt di Torre di Carta 』
Note dell'autrice
*Questo è il secondo capitolo di una raccolta che partecipa
a una challenge indetta da _Nede sul forum di EFP!
Naturalmente è una raccolta NaruHina, naturalmente si parla
di fiori [la mia fissa da sempre] e... beh, quel secondo capitolo di
cui parlai tipo un anno fa è andato a farsi benedire quando
il pc è stato formattato, quindi amen.
• La flashfic è stata betata da _Branwen_, da cui
vi consiglio di passare, su, su!
• Il titolo di questa flashfic viene da una poesia di Neruda.
Mi è stato suggerito da Branwen, con la suddetta
spiegazione: “Perché
è erotica e perché, come scrivi tu che Naruto e
Hinata vogliono che non finisca, così lo dice anche Neruda.
Ce lo vedo come titolo”.
• Questa flashfic partecipa a due iniziative, quella di _Nede,
e quella del mio forum, Torre di Carta.
• La flashfic in questione fa salire la raccolta al rating
arancione, ma non al rosso.
• Questa flahsfic è stata divisa in paragrafi, bene
o male, per aumentare l'impatto anche a livello visivo. Non
è una cosa che faccio di solito, ma la mia beta me l'ha
consigliato, sempre su consiglio di un amico editor, e la cosa mi
è parsa interessante ^^ e perché non sperimentare?
I pareri sono sempre graditi, non mordo nessuno (anche se rispondo
sempre in ritardo, faccio schifo XD).
Un bacione,
Mokochan
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