Felipe tornò a vivere a Ahumada, con i suoi, da capo, la Spagna era la sua casa e la sua ultima dimora, quando io Catherine Raulov, sua discendente, visitai la rocca ripercorsi i suoi passi e le sue rotte.
Posai una rosa sulla sua tomba,nella piccola chiesa del castello, una lastra di chiaro marmo che enunciava le sue date, nascita e morte, i suoi titoli, Felipe de Moguer, conte di Rostov, quindi principe Rostov-Raulov, ammiraglio della flotta russa, mecenate, marito devoto e padre affettuoso.
Era un eroe.
Era un FUENTES, ahora y por siempre.
.. nothing else matters.
Il mio primo figlio ebbe nome di Felipe.
FELIPE FUENTES, l'eroe.
E questa è un'altra delle nostre storie.
In uno degli ultimi documenti, quando era davvero vecchio, un sopravissuto, lessi “.. mi hanno chiamato e mi sono chiamato Felipe Juan de Moguer.
Il bastardo.
L’eroe, l’ammiraglio.
Principe.
Amore..
Padre.
E ora, che si avvicina la fine, che non restano altro le parole, solo un riconoscimento, mi firmo con il nome che avrei dovuto avere, che sempre ho avuto.. che avrei voluto e che ho cercato di onorare per tutta la vita...... ”
Seguiva una lenta, solenne e ribelle firma.
“….FELIPE FUENTES”.
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