Vincerò per te
Note prima della storia:
Eh sì, stavolta le note le scriverò prima invece che dopo.
Dal momento che questo è uno spin-off di una storia molto elaborata, voglio
dare delle spiegazioni per rendere accessibile a tutti questo scritto!
La long da cui ho preso spunto si chiama SOAD-Factor ed è
una storia interattiva a cura di Kim WinterNight, pubblicata nel fandom dei
System Of A Down. Come avrete intuito, i vari capitoli narrano le puntate di un
ipotetico talent show col format di X-Factor, in cui però i giudici sono i
componenti dei System Of A Down (ognuno di loro è a capo di una categoria di
cantanti). I partecipanti, invece, sono tutti OC appartenenti a Kim, tranne
alcuni componenti di una delle band.
In questa storia parlerò di due personaggi: Diana Holt, una
dolce ragazza facente parte della categoria Under Donne, e PQ Killer (il quale
nome di battesimo è Cody), un rapper incluso nella squadra Under Uomini.
La storia è ambientata subito dopo il quarto live: dopo due
manche, in cui è stato decretato dal televoto che le performance di Diana e PQ
Killer fossero le peggiori, i due sono finiti al ballottaggio ed è stato
riaperto il televoto. Mentre il pubblico a casa decideva chi salvare, PQ Killer
ha sorpreso tutti, dichiarando i suoi sentimenti in diretta nei confronti di
Diana e pregando il pubblico di non eliminarla. Lei, nella confusione generale,
non ha avuto modo di reagire e quindi non è ben chiaro se la ragazza ricambi o
meno questi sentimenti – essendo lei anche piuttosto timida, la situazione l’ha
messa a disagio.
Infine Diana è stata eliminata dalla competizione, nonostante
le proteste del suo pretendente.
Siccome la faccenda non è stata chiarita, ho voluto dare una
mia personale visione della vicenda e cercare di immaginare come sono andate le
cose tra loro.
Ringrazio immensamente Kim per avermi “prestato” i suoi OC e
auguro a tutti una buona lettura! ♥
Vincerò per te
Ancora con gli occhi lucidi e appannati di lacrime, Diana
raccattava velocemente tutti i suoi indumenti e li infilava nella valigia: man
mano che l’armadio davanti a sé si svuotava, il suo cuore faceva lo stesso.
Tanti partecipanti di SOAD-Factor, prima di lei, avevano
fatto le valigie e se n’erano andati per sempre dal loft in cui alloggiavano;
la ragazza, settimana dopo settimana, li aveva osservati varcare l’uscio con un
enorme groppo in gola, convinta che prima o poi sarebbe toccato a lei. Ma ora
che il momento era giunto, non riusciva comunque a capacitarsene.
Certo, era contenta di poter tornare dalla sua famiglia, ma
i suoi nuovi amici le sarebbero mancati, così come i giudici, il pubblico e
quel brivido che provava ogni volta che metteva piede sul palco di SOAD-Factor.
E poi c’era una questione irrisolta, che le ronzava in testa
da ore. Non aveva avuto modo di parlare con Cody, ma sapeva che prima o poi
l’avrebbe dovuto affrontare.
“Diana.” Quasi come a leggerle nel pensiero, la voce del
ragazzo la raggiunse all’improvviso, facendola sobbalzare; si voltò e trovò
Cody sulla soglia della sua stanza, con una spalla poggiata contro lo stipite
della porta, le braccia incrociate sul petto e gli occhi velati di malinconia.
“C-ciao” balbettò lei, prendendo a giocare nervosamente con
una ciocca dei suoi capelli corvini.
“Cazzo, non posso credere che tu te ne stia andando davvero”
borbottò lui con disappunto, muovendo qualche passo all’interno della stanza.
Diana scosse la testa e, per dissimulare l’imbarazzo, tornò
a concentrarsi sulla sua valigia piena per metà. “È la scelta del pubblico, la
dobbiamo rispettare. Poi tu sei bravo, meriti di stare qui” affermò mentre
ripiegava una giacca e la infilava nel suo bagaglio.
“Non ci sto, è una fottuta ingiustizia!” Detto questo, Cody
allungò una mano e prese un mucchio di vestiti ripiegati con cura,
scaraventandoli con rabbia dentro l’armadio. “Questi devono stare qui, tu devi
stare qui! Me ne andrò io, farò tutto il possibile, ma non accetto che tu sia
stata eliminata! Il pubblico non capisce un cazzo!” sbottò, preso dall’ennesimo
accesso di disperazione e frustrazione.
Da quando il verdetto era stato enunciato e Diana era stata
eliminata, lui non aveva fatto che sbraitare e protestare, non riusciva proprio
a calmarsi. Diana era troppo brava, era speciale.
Lei parve spiazzata e spaventata da quella reazione, poi
prese un profondo respiro e cercò di farlo ragionare: gli posò una mano sul
braccio e, quando lui sollevò il viso, lei incrociò il suo sguardo e lo
sostenne senza esitazione. “Cody, doveva andare così, ormai non c’è più nulla
da fare. È inutile pestare i piedi e protestare, me ne andrò. Non fa niente, è
soltanto una gara, un gioco… e io, oltre a essermi divertita e aver conosciuto
tante persone meravigliose, ho imparato tanto.” Si emozionò molto nel
pronunciare quelle parole, perché erano vere e sincere, provenivano direttamente
dal cuore.
Cody addolcì il suo sguardo e parve calmarsi, i muscoli
smisero di guizzargli per la tensione; si voltò completamente verso di lei e la
fissò dritto negli occhi, mentre con la mano destra le sistemava una ciocca di
capelli dietro l’orecchio. “Lotterò con le unghie e con i denti per vincere, e
lo farò per te, piccola. Sei bellissima, mi sento fortunato ad averti
incontrata” mormorò in tono incerto, mentre le guance gli si imporporavano
appena.
Diana rimase spiazzata ancora una volta. Non si sarebbe mai
aspettata che il rude e determinato PQ Killer le dichiarasse i suoi sentimenti
durante la puntata del programma, e già quello era stato sconvolgente, ma ora
si trovava lì, proprio di fronte a lei; aveva smesso di essere un rapper, era
soltanto un ragazzo che le parlava col cuore in mano, come nessuno le aveva mai
parlato prima.
Gli occhi di Diana si riempirono di lacrime e lei cominciò a
singhiozzare forte, senza riuscire a contenersi; pareva che un’ondata di
disperazione si fosse impossessata di lei.
Cody rimase impietrito per un secondo, indeciso sul da
farsi: nelle relazioni umane era un disastro, aveva il costante terrore di fare
la mossa sbagliata, nonostante sul palco si mostrasse sicuro di sé e spavaldo.
Cercò di pensare a qualcosa da dire, ma alla fine la sua parte impulsiva ebbe
la meglio, come al solito: la afferrò per le spalle e la attirò a sé, per poi
stringerla in un tenero abbraccio. Per quanto fosse attratto da lei, non c’era
malizia in quel gesto, voleva solo provare a confortarla.
Lei non oppose resistenza, non ne ebbe la forza, si appigliò
semplicemente alla sua maglietta larga mentre le lacrime le inondavano il viso.
Cody la cullò e giocherellò con i suoi capelli; rimase in
silenzio per qualche minuto, finché la curiosità e la preoccupazione non ebbero
la meglio e lo portarono a spezzare il silenzio: “Che c’è?”.
Lei non sciolse l’abbraccio, non voleva correre il rischio
di incrociare i suoi occhi neri e profondi. “È difficile, tu… tu sei stato
dolcissimo, non voglio… io non voglio deluderti, ma nemmeno illuderti.”
Cody aveva capito, l’aveva immaginato fin dal primo momento.
Allentò la stretta e, con due dita sotto il suo mento, sollevò il viso di Diana
per poterla guardare negli occhi. “Non mi ricambi, vero?”
“Beh, io…” Gli occhi di lei erano ancora velati di lacrime.
“Dimmelo, voglio che tu sia sincera.”
“No, non ricambio i tuoi sentimenti” ammise Diana tra i
singhiozzi.
Cody non si mostrò deluso, anche se sentiva una voragine nel
petto, all’altezza del cuore. Fece un passo indietro e scosse il capo. “Non
importa, io lotterò lo stesso per te.”
Calò il silenzio per qualche istante, i due ragazzi non si
mossero e parve che il tempo si fosse fermato. Poi Diana mormorò: “Sei
arrabbiato con me?”.
Cody si lasciò sfuggire un sorriso e allargò le braccia.
“Come potrei, tesoro? Ah, dammi un abbraccio! Mi mancherai tantissimo!”
Lei non se lo fece ripetere due volte e lo strinse forte a
sé. Voleva bene a quel ragazzo ed era convinta che, nonostante la loro
travagliata storia, la loro amicizia sarebbe continuata anche al di fuori della
trasmissione.
“Sali su quel palco, canta e spacca tutto” sussurrò Diana.
“Ci puoi contare. Butterò giù il Fonda e lo farò per te.
Vinceremo insieme” affermò il ragazzo con ritrovata sicurezza, lasciandole un
leggero bacio sulla fronte.
Diana non aveva vinto SOAD-Factor, ma aveva guadagnato il
suo cuore.
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