Ransom macina biscotti; la bocca
storta in una smorfia stridente e i denti che masticano, masticano,
masticano, e bramano la carnosità rossa di labbra morse a sangue.
Boccioli di veleno che quel parassita insulso spiegazza in
sorrisi ambigui – lo guarda servire frottole merdose, e Dio lo
aiuti!, se rimarrà un solo minuto di più ad ascoltarle!
Che piacere riabbracciarti, zia
Linda. È il sorriso di velluto che ha tessuto per sua madre.
Zio Walt, quando m'insegnerai i
segreti dell’editoria? È la lusinga incollata sul sorriso per
Walter.
Vieni con me, Marta, faremo l’amore
ogni notte. La carezza in punta di lingua che umetta il sorriso
per l’infermiera.
Charles Blackwood sorride e il mondo
si riempie di babbei al suo servizio.
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*
Ransom passa la lingua sul coltello.
«Non t’hanno insegnato che è scortese
leccare il coltello?» sospira Charles.
Ransom intinge il coltello nel vasetto
e incrocia occhi azzurri come i suoi. Con una leccata raccoglie
macchie rosse dalla lama – spoglie di una marmellata di lamponi.
Charles scuote il capo, pietoso. «Ti
hanno proprio mal cresciuto.»
«E tu che ne sai, con la testa
infilata così a fondo nel culo dei miei?»
Charles incide le labbra coi denti,
accumula veleno, aspetta che si gonfi il sorriso. Il loro rapporto è
una guerra di logoramento – Drysdale vanta l’animo dell’assassino,
ma Blackwood odia l’umiliazione tanto quanto odia perdere. «Non
essere geloso solo perché preferiscono un estraneo al loro stesso
figlio. A me piaci comunque.»
È una bomba esplosa in trincea e
Ransom si alza.
[ 130w ]
*
Charles conosce ogni piega delle
labbra di Ransom, ogni insulto sputato dalla bocca, con l’augurio di
crepare – di farlo male e atrocemente.
Lo guarda parlare e aspira il suo
fiato. Boccate gonfie d’ira che gli sbatte in faccia, come fosse una
tempesta e lui il veliero d’affondare – consuma centimetri, spazi,
ossigeno.
Nelle orecchie ticchettano i secondi
della pendola. Le urla di Ransom scoppiano prima (altrove),
perché lì, ora, le labbra di Drysdale sono cumulonembi che
Charles azzanna come zucchero filato.
Uno. Il lampo negli occhi di
Ransom.
Due. Il rombo di gola.
Tre. Lo schianto.
Ransom lo sbatte al muro, gli
strangola i polsi e immagina il suo collo.
Charles ride.
Delle labbra di Ransom, adesso,
conosce anche il sapore.
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