[IwaAka ❖ Flash-fic]
Bokuto è in forma smagliante. Quella è
stata la sua sesta diagonale e la ferrea difesa della Seijō non
è riuscita a frenare il suo istinto predatorio, che sembra
più infervorato del solito.
Iwaizumi osserva il campo, non prestando
attenzione alcuna al compagno d’infanzia, che
gl’intima con un sottaciuto gesto a chi andrà la
prossima alzata. Lo sguardo olivigno scorre veloce sulla rete,
soffermandosi sul capitano del Fukurōdani che, caldeggiato dal suo
dirompente egocentrismo, fissa il cartellone segnapunti che annuncia il
break.
Stringe impercettibilmente la mandibola, in un gesto
eclissato ai compagni di squadra: per quanto freddo ed impassibile,
Iwaizumi non riesce a scrollarsi di dosso l'irragionevole apprensione
di dover competere con Bokuto, che gli appare come una bestia famelica
pronta a inghiottirlo.
— Non c’è bisogno
d’aver paura.
Il ragazzo si volta, scontrandosi con le iridi
oceaniche del vicecapitano del Fukurōdani. Akaashi lo fissa, e in
quello sguardo Iwaizumi scruta la stessa inquietudine che sembra
spremergli i polmoni, vietandogli di respirare.
— Non ce l’ho. —
È una bugia e lo sa. Il suo temperamento spavaldo ed
estroverso è foggiato da un arrogante orgoglio, che trova
sempre un modo per affiorare sul suo volto all’apparenza
distaccato.
Akaashi gli concede un contegnoso sorriso.
— Non c’è neanche bisogno di mentire.
Iwaizumi s’ammutolisce, mentre lo vede
concentrarsi sulla titanica figura d’Oikawa.
Nell’istante tra il fischio di battuta e la mano di Bokuto in
procinto d’impattare contro la palla, lo schiacciatore
s’abbandona alla realtà più palese: la
sua impotenza nei confronti dell’asso di Tokyo è
la stessa che Akaashi nutre verso il capitano dell’Aoba
Jōsai, nonostante l’aria impassibile che s’annida
sul suo volto stoico.
Se ne stanno lì, come due facsimili
– doppioni dei talentuosi capitani – spalla contro
spalla, separati solo dalla rete. I plausi che provengono dagli spalti
gridano dei nomi che non sono i loro, ma nessuno dei due batte
più ciglio per quel copione vissuto ormai troppe volte.
— Come si riconosce una copia da un
originale? — È strano che sia proprio il setter a
chiederlo, lui ch’è così alieno dai
discorsi.
Bokuto colpisce la superficie del pallone. Lo
schiacciatore replica: — Immagino dall’inchiostro
blu della firma.
Akaashi sorride.
Comunque finirà quella partita,
entrambi sanno già di aver perso.
✠
Cinque anni dopo
Iwaizumi scruta il ragazzo steso sul lettino
d’ospedale. Ha il viso più consumato e i capelli
corvini gli ricadono scomposti sulla fronte sudaticcia. Gli occhi, che
al bel tempo parevano come balenanti creste d’onda sulla
battigia, sussurrano ciò che vorrebbero dirgli, se solo ne
avessero davvero il coraggio: lasciami
andare.
Non avrebbe mai pensato che potesse esser
così spaventoso, dire addio.
Akaashi gli afferra una mano, stringendola con
serenità. — Non aver paura.
— Non ho paura. — Iwaizumi
distoglie lo sguardo, ma la presa attorno alle dita del fidanzato si
serra, manifestando l’indole di quella puerile panzana.
— Non c’è bisogno
di mentire, ricordi?
Iwaizumi gli sfiora la fronte con le labbra, in un
gesto saturo di ciò che non sarà mai capace di
dirgli.
Comunque vada, tu sei stato il mio inchiostro blu.
Fine
✿◉●•◦
Cantuccio di Ever
Ed
eccoci alla fine di questa brevissima raccolta per il contest "Tre
incantesimi - contest fiume - solo Haikyuu e Harry Potter" di
Juriaka, che come sempre non posso fare a meno di ringraziare per le
splendide opportunità che mi concede.
Questa volta sono consapevole d'aver scelto una delle crack
più assurde del fandom, e credetemi quando vi dico che
scrivere questa storia mi ha davvero consumato il tempo, nel senso
letterale del termine. Premesso che, quando scrivo su una crack, ho sempre il
terrore dell'OOC, e spero davvero d'esser riuscita a mantenere entrambi
i personaggi IC.
La motivazione principale che mi ha spinta a scrivere di loro
è che non avevo mai pensato ad Iwaizumi e Akaashi come una
potenziale ship,
non m'era neanche mai venuto in mente d'accostarli. E adesso, beh.
Adesso li adoro, sicuramente scriverò altro su di loro
perché dopo questa storia li amo con tutta me stessa - Juri,
ancora una volta, non ti sarò mai troppo grata.
Mi è piaciuto davvero tantissimo scrivere questa storia, lo
confesso.
A prescindere dal risultato, sono contenta di aver avuto questa
incredibile opportunità.
A presto!
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