Fotografie di una musa inconsapevole

di Gaia Bessie
(/viewuser.php?uid=141599)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


XIX. Peccati capitali
 
[Gola]
 
Atsumu Miya è molesto – quando si rende conto che lui e Tobio sono colleghi, inizia a sedersi al suo stesso tavolo (a volte si fa portare un caffè al lampone, altre volte una fetta di torta) e comincia ad ammorbarlo con pareri non richiesti.
Tobio sbuffa e non risponde mai: la manifesta superiorità con cui il biondo si circonda lo innervosisce, almeno quanto il pensiero di quel cappuccino rosa che continua a sorbire ogni mattina, come se non facesse schifo.
«E tu, che peccato sei?» gli domanda una mattina, con aria divertita, mentre sbriciola una ciambella al cioccolato. «Io sono piuttosto convinto che, il mio, sia la gola».
Tobio sospira – Hinata continua a fissarli, con aria perplessa, senza accorgersi d’aver fatto strabordare una tazza di caffè, sotto la macchinetta.
Lo sta fissando: non lui, Atsumu Miya, che inclina la testa e ride a squarciagola senza attendere la sua risposta.
«Invidia» commenta Tobio, con calma glaciale. «Credo sia quello».
 
[158 parole]




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3997446