Chissà per quale motivo, ma a Federica a quel momento venne
in mente quel lontano giorno in cui la neve in città si era
fatta talmente fitta da impedire alle auto e a qualsiasi mezzo di
trasporto di passare. Era incredibile una simile nevicata in un posto
che alle nevicate non era certo abituato, e Federica, approfittando di
questo, decise di approfittarne per fare una passeggiata in mezzo a
quel meraviglioso manto bianco. La ragazza era eccitatissima
all’idea di poter ammirare tanta neve, dal momento che non
l’aveva mai vista dal vivo. E la camminata si
rivelò per lei un vero toccasana, consentendole di
dimenticare tutti i suoi problemi e le sue preoccupazioni.
Preoccupazioni fissate su quel segno rosso a forma di mano aperta che
le era stato lasciato pochi minuti prima da colei che l’aveva
generata. Tutto era nato a causa di una rivelazione fatta da Federica a
questa persona, a cui lei voleva un bene dell’anima e a cui
faceva male mentire. Probabilmente tale rivelazione si era rivelata
troppo forte, troppo potente per questa persona, al punto da indurla a
lasciare a Federica un segno nella faccia, ma soprattutto
nell’anima. Perché esser trattati a quel modo da
chi ti ha messi al mondo è probabilmente una delle cose
peggiori che possano capitare, talmente brutta che nessuno la
augurerebbe a nessuno, nemmeno al peggior nemico. D’altronde,
ci sarà un perché se Saffo è stata
così malvista in tutto questo tempo…
Con la mente libera da tali veleni, la ragazza si godette pienamente
quell’improvvisa e inconsueta spruzzata di candido manto
bianco, giocandoci, lanciandoselo addosso e costruendo improbabili
pupazzi di neve, magari con il corpo più piccolo della
testa, o con un sorriso stentato, o magari senza cappello…
ma a lei non importava, perché stava incredibilmente bene in
quel momento, senza timore, pressioni, paure, preoccupazioni. Si
sentiva incredibilmente viva, attiva, giocosa, senza freni ne
inibizioni.
E probabilmente era così che doveva sentirsi una strana
ragazza che si trovava di fronte a lei, che, chissà
perché, attirò immediatamente
l’attenzione di Federica.
Il suo nome, in quel momento ancora sconosciuto, sarebbe diventato ben
presto fin troppo familiare. Perché era il nome del suo
più grande amore, nonché della sua più
grande condanna.
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