6.
Ogni passo
produceva un fastidioso “clang” che poteva farli scoprire dagli uomini che
montavano il turno della prima, assonnata pattuglia mattutina.
Drake stava
praticamente strisciando contro le pareti di metallo dei corridoi di servizio,
ancora gelidi per la notte, ed Hawkins gli andava dietro, pur essendo sempre
più sicuro, ad ogni passo, che non stessero ripercorrendo a ritroso il cammino
fatto per salire. Ma non osò interpellarlo per paura che con la sua espressione
buia stesse cercando di nascondergli qualcosa.
Superarono
due botole patinate di salsedine, all’ultima Drake gli offrì addirittura la
mano, tradendosi in un gesto di galanteria del tutto fuori luogo, ma che gli
era venuto spontaneo perché era evidentemente radicato in lui, un barlume della
sua stessa natura. Basil quindi l’accettò e la strinse forte. Più forte ancora
quando realizzò, con molta sorpresa, di essere all’aria aperta. Ora, era Drake
che non lasciava più la presa. Lo condusse a passo spedito attraverso una corta
piattaforma da sbarco che girava bruscamente attorno all’edificio principale.
Dietro, placidamente insenato in un golfo naturale troppo stretto e irregolare
per poter essere sfruttato, c’era un piccolo brigantino a due alberi che
dondolava assieme alla corrente pacifica.
Drake
glielo indicò.
- Vai. –
- Diez… -
- Vai! –
Vedendo che
non gli obbediva, irrigidì la mascella in un moto di stizza da vero comandante.
Naturalmente si trattenne dall’invocare un’obbedienza che quell’uomo libero non
gli doveva, non certo perché adesso, solo perché una notte li aveva visti
sciogliersi insieme sullo stesso cuscino, il suo cuore lo considerava già suo.
- Basil. Ascolta.
Io non posso sapere se tu avessi o meno previsto che ti avrei fatto scappare. Tutto
questo non è alla mia portata. – mormorò fra i denti. – Se sì, allora sono uno
stolto caduto nella tua trama, e sono pronto a pagarne le conseguenze. Quello
che so per certo, però, è che sono io soltanto responsabile delle mie azioni.
Non delle carte, non il destino, io. E io ora decido, in piena coscienza, di
offrirti un modo per fuggire, perché non c’è niente al mondo che io desideri di
più che saperti in salvo. –
A quel
punto, Hawkins esitò in maniera evidente. Era combattuto fra il controbattere,
persino fra il pregarlo di non fare sciocchezze, e l’agghiacciante certezza di
chi è allenato a riconoscere il fato che si compie ineluttabilmente.
- Non
potevo sapere come sarei fuggito. – sussurrò, provando forse a discolparsi un
po’ ai suoi occhi. – Troverò di certo un altro modo che non ti coinvolga
direttamente, Diez. Lasciarmi scappare così è una follia, significa proclamare
la tua colpevolezza. –
- Lo so
bene. Ma non organizzerò una stupida messinscena solo per evitare delle
responsabilità che mi cadranno addosso comunque. –
- Ma sei un
Contrammiraglio. –
- Appunto. Con
chi credi che se la prenderanno, anche se dovessi fingermi vittima dei tuoi
poteri? –
- Non puoi
rinunciare a tutto per… -
- E’ tardi,
Basil. Lo sto già facendo. –
Hawkins
stava per aggiungere qualcosa, ma Drake lo strattonò e lo sospinse dietro ad un
carro di palle di cannone giusto in tempo perché due marines non li vedessero. Passarono
oltre, ignari di avere il loro comandante e il prigioniero più prestigioso
della base ad un braccio di distanza, e, se non altro, non mostrarono segni di
agitazione.
- Non posso
coprire la tua fuga troppo a lungo. – snocciolò, pratico. – Si accorgeranno
della tua assenza da un momento all’altro. E quando la tua barca si allontanerà
da qui, verrà avvistata, suoneranno la sirena, e qui si scatenerà il finimondo.
Devi filare via come il vento e non voltarti mai indietro. Nemmeno quando sarai
fuori dalla portata dei cannoni, anzi, non fermarti finché non avrai raggiunto
i tuoi. Ci siamo capiti? –
- E tu? –
- Ti
ritroverò. Te lo giuro. –
- Sai che
cosa intendo. Verrai accusato di tradimento, quando scopriranno l’accaduto. –
Drake
chiuse gli occhi, e gli diede una specie di bacio che voleva cercare di
tranquillizzarlo. – Allora, forse, diventerò un pirata. Per amore. –
E diceva sul
serio. Maledettamente sul serio.
Non c’era
tempo, però, anche se avrebbe tanto voluto rispondergli qualcosa, qualsiasi
cosa. Le mani di Drake tremavano, inguainate in un paio di spessi guanti scuri
che non aveva mai visto addosso agli altri uomini della Marina. Basil le fermò
con gentilezza, sfilò da chissà dove dentro la camicia un minuscolo tronchetto
di rubino, grande quanto un’unghia, e glielo fece stringere nel pugno. Brillava
come sangue fresco, sul campo monotono del mare blu e viola.
- Tienilo.
–
Drake lo
accettò senza contestare. Lo capiva da solo che il dono di un mago, per quanto
potesse essere prezioso in sé, valeva infinitamente di più per ciò che celava
dentro di sé.
- Guiderà
il tuo cammino, se vorrai ancora ritrovarmi. –
- Ti
ritroverò. Devi avere fiducia in me, anche se le tue carte non potranno
aiutarti. Abbi fiducia nella mia promessa. –
Basil fece
come gli aveva detto. Non si voltò indietro fino a quando non sentì un ruggito
abominevole squassare l’atmosfera troppo ferma del mattino. Poté scorgerla solo
in lontananza, quella figura mostruosa che si ergeva al di sopra dei tetti,
scatenando una furia vecchia di millenni sugli edifici della prigione, e sugli
uomini che c’erano dentro. Ad un certo punto fermò l’assalto, levò fra le fauci
un enorme brandello di tessuto rosso, forse un telo di copertura per le casse
di armi: sembrava una specie di lugubre bandiera, a paragone con la sua stazza
colossale. E ruggì, sfidando il cielo.
I suoi
poteri gli permettevano di governare il brigantino senza troppa fatica, e
comunque, all’occorrenza, avrebbe trovato una nave più piccola per raggiungere
i suoi uomini. Stese una mano di carte sopra ad un barilotto pieno di polvere
da sparo che doveva servire ad alimentare l’unico cannone della barca: ebbe così
la certezza che li avrebbe ritrovati là dove aveva indicato loro di aspettarlo,
e dopo il ricongiungimento, vide il promontorio della Reverse Mountain, e da lì
poi vide la nebbia che avvolgeva ciò che li avrebbe attesi una volta giunti
nella Grand Line.
Quello che
Hawkins non vide, naturalmente, fu il numero di uomini che rimanevano
schiacciati dalle macerie della base militare che crollava sotto i micidiali attacchi
di un Tirannosauro scatenato.
Quel che
non vide, fu come Diez Drake riuscì a scappare, come attraversò da solo la
Reverse Mountain, come mise insieme una ciurma, come sfuggì per anni alla
persecuzione della sua antica vita e come lo rincorse, lo cercò, lo raggiunse uccidendo,
uccidendo ancora, fino a sfinirsi, finché, un giorno le notizie delle sue
imprese giunsero alle orecchie accorte di un certo chirurgo della morte.
Il racconto
di Drake cominciò proprio da lì. Dal punto in cui ogni buon romanzo finisce.
ANGOLINO!
çOç siamo
già arrivati alla fine! È stato breve ma intenso, soprattutto per i nostri due
poveri sventurati, ma spero che questa storia vi abbia appassionati. Adesso non
ho più scuse, perciò tenetevi pronti per la long su Law e Kidd, che ormai dovrà
coinvolgere un po’ anche i nostri due moschettieri pucciosi, qui. Sto tremando
alla sola idea, giuro.
Awn, grazie
di tutto a tutti quanti! Non so dirvi la gioia per aver scoperto un piccolo
gruppetto di amanti di questi due irrecuperabili romantici.
Yuuko: figurati, non devi nemmeno
pensarci a scusarti, sono contenta della tua recensione e basta! éOè. Mi
dispiace per la brutta settimana, povera? Va, che libro hai letto? *curiosa*. Eh
sì, la parte “erotica” non è per niente tale nel senso canonico, però appunto,
mi sembrava l’unica maniera per metterla giù in maniera appropriata, visto come
sono fatti loro e com’è l’atmosfera generale della storia. Oh sì, sì che ha già
scelto la strada, anche se ha capito quanto gli costerà. Confesso che mi piace
proprio tanto questo coraggio che secondo me Drake ha, è così raro e genuino,
anche perché, accidenti, lo fa per amore. Gh, Basil è pucciosissimo anche se
non vuole, non potevo resistere a ficcare dentro qualche dettaglio un po’ più
gustoso, perché non sembrasse proprio una bambola di porcellana. Lo sbadiglio
lo rende la creatura più uke del pianeta terra. XD. No no figurati se
racconterebbe mai bugie, a che gli servirebbe? Tanto sa già come andrà a finire…
più o meno. Quello che sa lo dice, il povero Drake ci farà pian piano l’abitudine.
Sigh, la questione dei gashapon mi rende molto triste, ma sono fiduciosa. Al limite
ci consoleremo con i chibi, che fanno sufficientemente ridere. Hai visto nelle
foto che sono rappresentati insieme nella tesserina che ti danno? *O*
ScarletDragonfly: di che ti scusi, non c’è
nessunissimo problema, anzi, evviva il super commentone! Oh no, mi spiace che
il passaggio del libro non fosse chiarissimo, in effetti ho fatto apposta a
creare un po’ di confusione, non ti preoccupare. XD. Gh, ma dai, hai pianto per
il gladiatore! È tutta colpa della musica finale, tzk. Non ho capito tanto bene
la parte su Drake, cioè, ti sembra un personaggio ansioso? Beh, secondo me un
po’ lo è, tipo quando sono contro Kizaru mi fa morire perché Hawkins è così:
=_= mentre Drake è così: O_O. puccino, lui! Ha, bene bene, sono contenta che ti
piaccia il percorso, e che ti piaccia Basil, e se Drake è un gran pezzo di
manzo, chi siamo noi per non fangirlare impunemente?
Fujiima: own, grazie di tutto! çOç. Heh, la
notte ahimè resterà per lungo tempo un episodio isolato, ma figurati, adesso
che si sono ritrovati alle Sabaody recupereranno tutto. Gh, Kidd e Law sono i
nostri due Supernova Porn. Ma sì, come fai a non tifare un po’ per Drake,
Hawkins è veramente un mostro se ci si mette, accidenti! È che lo fa con
assoluta innocenza, il maledetto… Ma no, figurati, guarda che Kidd e Law sono
due persone serie e composte che discutono insieme di filosofia platonica,
mentre Hawkins fa il comico da cabaret. U_U. XD Doflamingo… E se ci provasse
con Mihawk? Dio mio, che paura…
Red
Queen: no, non
temere, vogliono eccome. Almeno credo. Insomma, sono pucciosi, non è che si può
far finta di no. Per quanto riguarda i momenti pucciosi di Drake, credo che
abbia esaurito le sue cartucce, ma le frasine sibilline di Basil lo
caricheranno di nuovo. Perché no, non hai esagerato il significato, intende
dire proprio ciò che ha detto. Oh, le fan art! Se avessi ricevuto in dono la
capacità di saper tenere in mano una matita… =_=. Guarda, Hawkins può possedere
soltanto uno humor britannicissimo e nero come il carbone, e credo lo usi anche
poco, perciò in realtà capisco la preoccupazione di Drake. XD
Kymyit: sono contenta che ti la svolta ti
sia piaciuta! Eccoci qui alla conclusione, che magari invece è più liscia. XD