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Autore: Stateira    09/03/2010    7 recensioni
La storia di Diez Drake e di Basil Hawkins è come un romanzo scritto nel mare.
"Tu per cosa diventeresti pirata?"
Genere: Romantico, Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altro Personaggio, Supernova
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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6.

 

 

Ogni passo produceva un fastidioso “clang” che poteva farli scoprire dagli uomini che montavano il turno della prima, assonnata pattuglia mattutina.

Drake stava praticamente strisciando contro le pareti di metallo dei corridoi di servizio, ancora gelidi per la notte, ed Hawkins gli andava dietro, pur essendo sempre più sicuro, ad ogni passo, che non stessero ripercorrendo a ritroso il cammino fatto per salire. Ma non osò interpellarlo per paura che con la sua espressione buia stesse cercando di nascondergli qualcosa. 

Superarono due botole patinate di salsedine, all’ultima Drake gli offrì addirittura la mano, tradendosi in un gesto di galanteria del tutto fuori luogo, ma che gli era venuto spontaneo perché era evidentemente radicato in lui, un barlume della sua stessa natura. Basil quindi l’accettò e la strinse forte. Più forte ancora quando realizzò, con molta sorpresa, di essere all’aria aperta. Ora, era Drake che non lasciava più la presa. Lo condusse a passo spedito attraverso una corta piattaforma da sbarco che girava bruscamente attorno all’edificio principale. Dietro, placidamente insenato in un golfo naturale troppo stretto e irregolare per poter essere sfruttato, c’era un piccolo brigantino a due alberi che dondolava assieme alla corrente pacifica.

Drake glielo indicò.

- Vai. –

- Diez… -

- Vai! –

Vedendo che non gli obbediva, irrigidì la mascella in un moto di stizza da vero comandante. Naturalmente si trattenne dall’invocare un’obbedienza che quell’uomo libero non gli doveva, non certo perché adesso, solo perché una notte li aveva visti sciogliersi insieme sullo stesso cuscino, il suo cuore lo considerava già suo.

- Basil. Ascolta. Io non posso sapere se tu avessi o meno previsto che ti avrei fatto scappare. Tutto questo non è alla mia portata. – mormorò fra i denti. – Se sì, allora sono uno stolto caduto nella tua trama, e sono pronto a pagarne le conseguenze. Quello che so per certo, però, è che sono io soltanto responsabile delle mie azioni. Non delle carte, non il destino, io. E io ora decido, in piena coscienza, di offrirti un modo per fuggire, perché non c’è niente al mondo che io desideri di più che saperti in salvo. –

A quel punto, Hawkins esitò in maniera evidente. Era combattuto fra il controbattere, persino fra il pregarlo di non fare sciocchezze, e l’agghiacciante certezza di chi è allenato a riconoscere il fato che si compie ineluttabilmente.  

- Non potevo sapere come sarei fuggito. – sussurrò, provando forse a discolparsi un po’ ai suoi occhi. – Troverò di certo un altro modo che non ti coinvolga direttamente, Diez. Lasciarmi scappare così è una follia, significa proclamare la tua colpevolezza. –

- Lo so bene. Ma non organizzerò una stupida messinscena solo per evitare delle responsabilità che mi cadranno addosso comunque. –

- Ma sei un Contrammiraglio. –

- Appunto. Con chi credi che se la prenderanno, anche se dovessi fingermi vittima dei tuoi poteri? –

- Non puoi rinunciare a tutto per… -

- E’ tardi, Basil. Lo sto già facendo. –

 

Hawkins stava per aggiungere qualcosa, ma Drake lo strattonò e lo sospinse dietro ad un carro di palle di cannone giusto in tempo perché due marines non li vedessero. Passarono oltre, ignari di avere il loro comandante e il prigioniero più prestigioso della base ad un braccio di distanza, e, se non altro, non mostrarono segni di agitazione.

- Non posso coprire la tua fuga troppo a lungo. – snocciolò, pratico. – Si accorgeranno della tua assenza da un momento all’altro. E quando la tua barca si allontanerà da qui, verrà avvistata, suoneranno la sirena, e qui si scatenerà il finimondo. Devi filare via come il vento e non voltarti mai indietro. Nemmeno quando sarai fuori dalla portata dei cannoni, anzi, non fermarti finché non avrai raggiunto i tuoi. Ci siamo capiti? –

- E tu? –

- Ti ritroverò. Te lo giuro. –

- Sai che cosa intendo. Verrai accusato di tradimento, quando scopriranno l’accaduto. –

Drake chiuse gli occhi, e gli diede una specie di bacio che voleva cercare di tranquillizzarlo. – Allora, forse, diventerò un pirata. Per amore. –

E diceva sul serio. Maledettamente sul serio.

 

Non c’era tempo, però, anche se avrebbe tanto voluto rispondergli qualcosa, qualsiasi cosa. Le mani di Drake tremavano, inguainate in un paio di spessi guanti scuri che non aveva mai visto addosso agli altri uomini della Marina. Basil le fermò con gentilezza, sfilò da chissà dove dentro la camicia un minuscolo tronchetto di rubino, grande quanto un’unghia, e glielo fece stringere nel pugno. Brillava come sangue fresco, sul campo monotono del mare blu e viola.

- Tienilo. –

Drake lo accettò senza contestare. Lo capiva da solo che il dono di un mago, per quanto potesse essere prezioso in sé, valeva infinitamente di più per ciò che celava dentro di sé.

- Guiderà il tuo cammino, se vorrai ancora ritrovarmi. –

- Ti ritroverò. Devi avere fiducia in me, anche se le tue carte non potranno aiutarti. Abbi fiducia nella mia promessa. –

 

Basil fece come gli aveva detto. Non si voltò indietro fino a quando non sentì un ruggito abominevole squassare l’atmosfera troppo ferma del mattino. Poté scorgerla solo in lontananza, quella figura mostruosa che si ergeva al di sopra dei tetti, scatenando una furia vecchia di millenni sugli edifici della prigione, e sugli uomini che c’erano dentro. Ad un certo punto fermò l’assalto, levò fra le fauci un enorme brandello di tessuto rosso, forse un telo di copertura per le casse di armi: sembrava una specie di lugubre bandiera, a paragone con la sua stazza colossale. E ruggì, sfidando il cielo.

I suoi poteri gli permettevano di governare il brigantino senza troppa fatica, e comunque, all’occorrenza, avrebbe trovato una nave più piccola per raggiungere i suoi uomini. Stese una mano di carte sopra ad un barilotto pieno di polvere da sparo che doveva servire ad alimentare l’unico cannone della barca: ebbe così la certezza che li avrebbe ritrovati là dove aveva indicato loro di aspettarlo, e dopo il ricongiungimento, vide il promontorio della Reverse Mountain, e da lì poi vide la nebbia che avvolgeva ciò che li avrebbe attesi una volta giunti nella Grand Line.

Quello che Hawkins non vide, naturalmente, fu il numero di uomini che rimanevano schiacciati dalle macerie della base militare che crollava sotto i micidiali attacchi di un Tirannosauro scatenato.

Quel che non vide, fu come Diez Drake riuscì a scappare, come attraversò da solo la Reverse Mountain, come mise insieme una ciurma, come sfuggì per anni alla persecuzione della sua antica vita e come lo rincorse, lo cercò, lo raggiunse uccidendo, uccidendo ancora, fino a sfinirsi, finché, un giorno le notizie delle sue imprese giunsero alle orecchie accorte di un certo chirurgo della morte.

 

Il racconto di Drake cominciò proprio da lì. Dal punto in cui ogni buon romanzo finisce.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLINO!

 

çOç siamo già arrivati alla fine! È stato breve ma intenso, soprattutto per i nostri due poveri sventurati, ma spero che questa storia vi abbia appassionati. Adesso non ho più scuse, perciò tenetevi pronti per la long su Law e Kidd, che ormai dovrà coinvolgere un po’ anche i nostri due moschettieri pucciosi, qui. Sto tremando alla sola idea, giuro.

 

Awn, grazie di tutto a tutti quanti! Non so dirvi la gioia per aver scoperto un piccolo gruppetto di amanti di questi due irrecuperabili romantici.

 

 

Yuuko: figurati, non devi nemmeno pensarci a scusarti, sono contenta della tua recensione e basta! éOè. Mi dispiace per la brutta settimana, povera? Va, che libro hai letto? *curiosa*. Eh sì, la parte “erotica” non è per niente tale nel senso canonico, però appunto, mi sembrava l’unica maniera per metterla giù in maniera appropriata, visto come sono fatti loro e com’è l’atmosfera generale della storia. Oh sì, sì che ha già scelto la strada, anche se ha capito quanto gli costerà. Confesso che mi piace proprio tanto questo coraggio che secondo me Drake ha, è così raro e genuino, anche perché, accidenti, lo fa per amore. Gh, Basil è pucciosissimo anche se non vuole, non potevo resistere a ficcare dentro qualche dettaglio un po’ più gustoso, perché non sembrasse proprio una bambola di porcellana. Lo sbadiglio lo rende la creatura più uke del pianeta terra. XD. No no figurati se racconterebbe mai bugie, a che gli servirebbe? Tanto sa già come andrà a finire… più o meno. Quello che sa lo dice, il povero Drake ci farà pian piano l’abitudine. Sigh, la questione dei gashapon mi rende molto triste, ma sono fiduciosa. Al limite ci consoleremo con i chibi, che fanno sufficientemente ridere. Hai visto nelle foto che sono rappresentati insieme nella tesserina che ti danno? *O*

 

ScarletDragonfly: di che ti scusi, non c’è nessunissimo problema, anzi, evviva il super commentone! Oh no, mi spiace che il passaggio del libro non fosse chiarissimo, in effetti ho fatto apposta a creare un po’ di confusione, non ti preoccupare. XD. Gh, ma dai, hai pianto per il gladiatore! È tutta colpa della musica finale, tzk. Non ho capito tanto bene la parte su Drake, cioè, ti sembra un personaggio ansioso? Beh, secondo me un po’ lo è, tipo quando sono contro Kizaru mi fa morire perché Hawkins è così: =_= mentre Drake è così: O_O. puccino, lui! Ha, bene bene, sono contenta che ti piaccia il percorso, e che ti piaccia Basil, e se Drake è un gran pezzo di manzo, chi siamo noi per non fangirlare impunemente?

 

Fujiima: own, grazie di tutto! çOç. Heh, la notte ahimè resterà per lungo tempo un episodio isolato, ma figurati, adesso che si sono ritrovati alle Sabaody recupereranno tutto. Gh, Kidd e Law sono i nostri due Supernova Porn. Ma sì, come fai a non tifare un po’ per Drake, Hawkins è veramente un mostro se ci si mette, accidenti! È che lo fa con assoluta innocenza, il maledetto… Ma no, figurati, guarda che Kidd e Law sono due persone serie e composte che discutono insieme di filosofia platonica, mentre Hawkins fa il comico da cabaret. U_U. XD Doflamingo… E se ci provasse con Mihawk? Dio mio, che paura…

 

Red Queen: no, non temere, vogliono eccome. Almeno credo. Insomma, sono pucciosi, non è che si può far finta di no. Per quanto riguarda i momenti pucciosi di Drake, credo che abbia esaurito le sue cartucce, ma le frasine sibilline di Basil lo caricheranno di nuovo. Perché no, non hai esagerato il significato, intende dire proprio ciò che ha detto. Oh, le fan art! Se avessi ricevuto in dono la capacità di saper tenere in mano una matita… =_=. Guarda, Hawkins può possedere soltanto uno humor britannicissimo e nero come il carbone, e credo lo usi anche poco, perciò in realtà capisco la preoccupazione di Drake. XD  

Kymyit: sono contenta che ti la svolta ti sia piaciuta! Eccoci qui alla conclusione, che magari invece è più liscia. XD

  
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