Questo voglio dedicarlo a Valerio (alias Trunks94_cs)
Ragazzi, è tutto merito suo se ho ripreso in mano questa
storia!
Capitolo 13 – Faccia a faccia
Trunks fendette l’aria con un
manrovescio che finì
per abbattersi sul viso di Algid, furibondo. Non ne poteva
più delle immagini e dei ricordi che parevano impazzire
nella sua mente. Si sentiva male nel percepire i propri pensieri fuori
controllo, ma non voleva smettere di combattere.
Grazie alla
trasformazione in super saiyan era molto superiore
all’alieno sia in potenza che in velocità
– almeno sperava. La prontezza di riflessi era un
po’ frastornata dai continui ricordi che Algid inviava alla
sua mente, ma non se la cavava troppo male.
Sussultò
all’immagine mentale di Bra rannicchiata
in un angolo, terrorizzata; un momento dopo si abbassò per
evitare appena in tempo il pugno chiuso di Algid. Si
risollevò fulmineamente, afferrando il braccio
dell’alieno e, facendo presa su quella stretta,
scaraventò a terra l’avversario, alzandosi di
qualche metro nell’aria.
«Perché...»
ansimò Algid, una
volta che si ritrovò a fluttuare davanti al saiyan, a
distanza di sicurezza, «credi... di avere... il diritto di
essere qui?»
Trunks lo
ignorò e lo colpì con una gomitata, per
poi creare un Ki Blast e mandare la piccola sfera d’energia
ad infrangersi contro il petto dell’alieno.
Quest’ultimo reagì scagliando un ricordo contro il
presente del ragazzo.
Il figlio
di Vegeta barcollò appena, sopraffatto
dall’immagine di una Bra in lacrime, spaventata, disperata.
«Cosa
le hai fatto?!» ruggì, scattando
in avanti.
Algid si
scansò con una mezza capriola.
«Perché
piangeva? Cosa le avevi fatto?»
gridò di nuovo il ragazzo. Una parte di lui pensava che non
era importante, perché comunque gli avrebbe fatto pagare
ogni cosa. Ma un’altra voleva assolutamente essere a
conoscenza di cosa aveva dovuto patire la piccola Bra.
«Cosa
le ho fatto?» urlò Algid, di
rimando. «Devi accettare che sei stato tu a farle del male!
Io l’ho solo portata via da quel parco gelido dopo che tu
l’avevi abbandonata! Chissà chi sarebbe arrivato,
se non fossi giunto io a trascinarla via! Un maniaco? Un pazzo? Un
ubriaco?»
Trunks
allungò una manata, ma Algid la evitò con
facilità, per poi prendere l’attacco e colpire il
giovane con una testata al petto che gli fece mancare per un momento il
respiro.
«Io
ho deciso di mostrarti la strada per venire da
lei!» continuò Algid.
Trunks
scrollò la testa e lo attaccò, ma
l’alieno riuscì ad evitarlo.
«Avresti
continuato ad annaspare nel buio, se io non ti
avessi mostrato come venire qui».
«Non
ci sarebbe stato il buio, se tu non l’avessi
portata via!» urlò Trunks, colpendolo sotto il
collo con un pugno violento che fece barcollare all’indietro
l’alieno.
Algid per
poco non crollò sul terreno, ma riuscì
a recuperare l’equilibrio e a portarsi fuori dalla portata
del giovane.
«Errato»
corresse, in tono sprezzante.
«Non ci sarebbe stato il buio se tu non l’avessi
lasciata al parco».
«Continua
a rigirare la frittata come vuoi»
sibilò Trunks tra i denti. «Niente può
togliere che comunque sono tornato a prenderla».
«Oh,
è questo?» domandò
Algid. «Quindi tutto bene? Non importa cosa lei ha patito,
basta che tu alla fine ti sia dato una svegliata?»
Trunks
scosse la testa, tenendo d’occhio l’alieno e
aspettando il momento giusto per partire di nuovo
all’attacco. «Non è questo che sto
dicendo» affermò, quasi sottovoce.
Con uno
scatto, si lanciò contro Algid e lo
scaraventò a terra, per poi iniziare a indirizzargli dei
colpi su ogni centimetro di pelle dell’alieno che riusciva a
raggiungere, percuotendolo senza il minimo ritegno.
Algid,
all’ultimo momento, mentre un livido bluastro iniziava
ad allargarsi su una sua guancia che sembrava ormai tumefatta,
riuscì a sgusciare via dal saiyan. Volò verso
l’alto, digrignando i denti furibondo.
Si
fermò e guardò verso Trunks, che lo stava
fissando con disprezzo.
L’alieno
si irrigidì. Non doveva permettere a quel
ragazzino di batterlo, per nulla al mondo!
Pensò
a Freezer, il suo sovrano, e sentì una
nuova ondata di rancore bollente invaderlo. Quel bastardo, che non
poteva nemmeno vantare un sangue puro, non aveva il minimo diritto di
continuare a vivere, dopo la nefandezza compiuta.
Passato,
presente o futuro non importava. Sempre Trunks era stato, e
sempre Trunks doveva pagare.
Però
stava iniziando a resistere ai suoi attacchi mentali.
Avrebbe dovuto evitare di insistere su Bra, almeno per un poco. Doveva
cambiare soggetto.
Ma chi...?
Un ghigno
gli si disegnò sul volto alieno.
«Vediamo
se non ti confonde questo, bastardo»
sibilò tra i denti, aspettando che Trunks arrivasse a
raggiungerlo.
Il ragazzo
non si fece attendere troppo. In men che non si dica, si
lanciò nella direzione del rivale, un’espressione
determinata e rabbiosa insieme.
Algid
attaccò con precisione la sua mente.
Come aveva
previsto, Trunks si bloccò, frastornato,
disorientato dall’improvvisa visione di se stesso davanti ai
propri occhi. O meglio, non se stesso.
Un’altra
persona.
Un ragazzo
come lui, ma con lo sguardo più triste.
Trunks
avvertì un’improvvisa stretta allo stomaco
quando si rese conto di star guardando negli occhi il suo alter ego del
futuro.
Per un
momento dimenticò Algid, sommerso dal turbinio
frammentario di eventi che arrivarono con l’immagine
dell’altro Trunks.
In un solo
istante, seppe cos’aveva passato quel ragazzo.
Aveva perso
il padre, gli amici, il proprio maestro... Non aveva mai
avuto un amico come Goten, non aveva mai avuto una sorellina.
Bra...
Appena in
tempo, Trunks riuscì a riscuotersi da
quell’illusione. Tornò al presente, scostandosi in
fretta dalla traiettoria di Algid, il quale cercò di
colpirlo approfittando dello smarrimento del mezzo saiyan.
Evitato il
colpo dell’alieno, Trunks partì al
contrattacco, andando a segno con una testata.
L’aria
gli soffiava tra i capelli, il cuore gli batteva nel
petto, le tempie gli pulsavano, l’adrenalina pareva
scorrergli a fiumi nelle vene. Ma nel suo cuore, adesso,
c’era anche qualcos’altro.
L’immagine
di qualcuno che, pur non essendolo, era lui.
Se in un
primo istante l’idea l’aveva sconvolto,
ora Trunks lo accettò. Nella storia c’era stato un
altro Trunks, che aveva avuto una vita completamente diversa dalla sua,
che aveva maturato un carattere quasi opposto, ma che avrebbe
combattuto per Bra esattamente nello stesso modo in cui stava lottando
lui.
Trunks
trovò nuova forza e nuova decisione in quel pensiero.
Improvvisamente,
gli parve di non essere il solo a combattere quella
battaglia.
Algid
sibilò tra i denti, frustrato, accorgendosi che le
nuove immagini, invece di confondere il Saiyan come aveva sperato,
sembravano addirittura avergli dato una nuova determinazione.
Il suo
potere, in realtà, non consisteva nel creare immagini
illusorie. Lui era in grado di distorcere le barriere del tempo e dello
spazio, in maniera che i suoi avversari avvertissero eventi passati e
ne fossero distratti o sconvolti.
In quel
momento, aveva dato a Trunks solo un assaggio –
davvero minimo e distante – di quella che era stata la vita
del suo alter ego del futuro. E così, contrariamente ai suoi
piani, gli aveva dato un motivo in più per continuare a
lottare. Se invece gli avesse fatto percepire con più
intensità tutti gli orrori che quell’altro
bastardo aveva vissuto, se avesse scaraventato nella sua mente gli
incubi e le paure della sua controparte…
Si
sollevò più in alto, e assottigliò
gli occhi fissando Trunks che gli si avvicinava rapidamente.
Individuò
senza problemi la barriera spazio temporale sulla
quale avrebbe dovuto far forza per cogliere alla sprovvista quello
sbarbatello. Quindi, con la propria capacità,
iniziò a deformarla, quasi immergendo Trunks in una nuova
realtà.
Il ragazzo,
da parte sua, era più che deciso a finire
quell’incontro una volta per tutte, sbarazzandosi di Algid in
fretta per poi poter correre finalmente da Bra.
Accelerò
il proprio volo, ma improvvisamente nuove immagini
del suo alter ego lo colpirono, e questa volta erano più
nitide e forti delle precedenti. Trunks si sentì ghiacciare
il respiro – la sensazione era proprio quella di essere
finito in un pozzo d’acqua gelata.
Nella sua
mente paralizzata, si fecero largo alcuni ricordi che non gli
appartenevano, che avevano l’odore nauseante del sangue.
Quando
allungò un braccio per colpire Algid, il suo pugno fu
goffo e inefficace, e venne facilmente schivato dall’alieno.
Quest’ultimo, se fino a un momento prima era stato furibondo,
ora si concesse un sorrisetto di scherno, mentre attaccava di nuovo la
mente del Saiyan.
Allora
Trunks, investito dalla violenta immagine del cadavere di Gohan
giacente a terra, non poté che serrare gli occhi e abbassare
di scatto la testa, prendendola tra le proprie mani. Sentiva una
disperazione che non gli apparteneva salire ad ondate dal suo petto,
travolgendolo.
Un orrore
incontenibile, un’angosciosa impotenza…
La gomitata
con cui Algid lo colpì violentemente alla nuca
lo colse del tutto alla sprovvista.
«Prova
quanto fa male questo, Saiyan!»
gridò l’alieno, mentre Trunks, con la vista
annebbiata a causa del colpo ricevuto, si spostava quasi alla cieca
dalla sua traiettoria.
Il giovane
non ebbe nemmeno il tempo di riprendersi che il suo nemico
lo colpì di nuovo, con più furia, facendolo
precipitare di parecchi metri verso terra.
Riuscì
a frenare la propria caduta appena in tempo, ma a
quel punto Algid gli inviò contro diverse sfere di energia e
il ragazzo non riuscì ad evitarle tutte.
Gemette di
dolore sentendo la propria carne che veniva bruciata, ma
proprio mentre stava ripartendo al contrattacco fu devastato dalla
consapevolezza che suo padre non c’era.
Suo padre
era morto.
Un urlo
strozzato gli uscì dalla gola, mentre i confini
della sua realtà venivano invasi dai ricordi di una vita che
non era stata la sua.
Spazio Autrice:
Okay, dopo un secolo dallo scorso capitolo, eccone uno nuovo ^^
Lo so, ho un ritardo terribile, e per questo direi che non ci sono
scusanti. Spero almeno che lo sviluppo non vi deluda (riguardo al
potere di Algid, si capirà meglio più avanti di
cosa si tratta).
Il prossimo aggiornamento sarà mercoledì
28
Settembre (si va un po’ avanti con i giorni, lo so,
ma voglio
essere sicura di rispettarlo).
Ad allora!
|