Se solo i tuoi occhi potessero incontrare i miei ancora una volta.

di the ghost of Bonnie
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Il giorno dopo mi svegliai con un mal di testa assurdo, eppure avevo solo bevuto una o due lattine di aranciata... inizialmente la mia mente era priva di ogni ricordo, quando il contatto delle labbra di Martyn con le mie mi fece scattare in piedi. Ricordo come mi sono sentita in imbarazzo, ma... non avevo provato nulla. Mi vestii, misi il cellulare nella tasca dei jeans. Ero sulle scale quando sentii il mio cellulare vibrare. Martyn.

Ehi... se non sei impegnata, possiamo vederci dopo?

Non sapevo cosa fare. Ma d'altra parte, cosa mi bloccava? Un colore rossastro riempì improvvisamente la mia mente. Scossi la testa. Mi avviai verso la cucina, vidi mio fratello intento ad aggredire un panino con la nutella.
« Ehi Freddie! » lo salutai. Poi, un fulmine mi attraversò la mente, e più quel nome rimbombava nella testa più l'impressione che non dovevo uscire con Martyn aumentava.
« Ciao Sarah. » rispose lui guardandomi per un momento, poi tornò ad osservare con sguardo maniacale la sua fetta di pane. Mi unii anch'io, dopo uscii. L'appuntamento con Martyn era al parco. Lo trovai seduto su una panchina, una camicia nera sbottonata alle prime due fessure, dei jeans stretti e una collanina d'oro appesa al collo.
« Sarah! » esclamò quando mi vide, balzando in piedi.
« Martyn... » perché l'avevo salutato in modo così... distaccato, indifferente?
« So che probabilmente sei arrabbiata con me, ma... »
« No, affatto. » mentii, quando vidi Fred e George insieme, passeggiare vicino a noi. Non sapevo spiegarmi il mio comportamento!
«...e sicuramente fai bene ad odi... cosa? » aggiunse infine, come svegliato da un sogno.
« Non sono arrabbiata con te, anzi... » dissi con lo sguardo puntato sui gemelli. Martyn mi prese il viso fra le mani e mi baciò di nuovo. Questa volta risposi al bacio, ma l'emozione era sempre inesistente. Socchiusi gli occhi e vidi Fred scagliare lontano una pietra con un calcio.






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