Dn accademy-Rebirth

di ChibyLilla
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** tornando al presente... ***
Capitolo 2: *** born again ***
Capitolo 3: *** crazy ***
Capitolo 4: *** Truth? ***
Capitolo 5: *** Too close ***



Capitolo 1
*** tornando al presente... ***


TORNANDO AL PRESENTE...

No, cioè... io vi devo veramente delle scuse!!! Nelle noticine di fine capitolo, cercherò di giustificare il mio imperdonabile ritardo!!!

SUMMARY

Dove ci eravamo lasciati???

Matt è un nuovo studente appena arrivato: perseguitato da Mello, ha fatto amicizia con Near ed è riuscito, più o meno volontariamente, a far riavvicinare due vecchi amici (ed amanti), gli stessi Mello e Near.

Si scopre anche che Matt è fratellastro di Light e per questo Mello cercherà di creargli rogne, con scarso successo, per fortuna del rosso.

Negli ultimi capitoli avevamo lasciato Near in ospedale, dopo essere stato picchiato da Ide&Co, gelosi di Mello, il quale a causa della lontananza dell'albino, aveva mostrato una certa "predisposizione" verso Matt.

Light, dopo un periodo burrascoso con Elle, riesce a capire la causa del suo comportamento....

BUONA LETTURA!

POV LIGHT

Elle è stato operato esattamente tre mesi fa ed ha finito da una settimana la chemio.

Oggi forse riuscirò a vederlo.

A scuola sono cambiate un po’ di cose, tanto per dirne una, poiché non è stato nominato un supplente del mio fidanzato, le classi hanno perso tantissime ore, c’è stato un compattamento degli orari… ma forse di tutto questo non importa a molti. Così come non credo importerà ad Elle.

La verità è che mi sento un po’ strano all’idea di parlargli in questo momento: gli sono stato vicino per tutto il tempo in cui ne ha avuto bisogno, lo ho guardato soffrire in silenzio… ma adesso non so davvero come affrontarlo. L’idea di fare come se non fosse successo nulla non riesco neppure ad immaginarla… ma non saprei cosa dirgli riguardo agli ultimi mesi, a quanto mi è mancato il suo sorriso, il suo sguardo…

Ho fatto presente la situazione soltanto a Matt, il resto della scuola crede che sia in “vacanza da un lontano parente” e di questo certo non è felice la quinta, che si trova a dover affrontare un esame senza aver finito il programma.

Ad essere sincero, io avrei detto come stavano le cose, è stata una sua decisione quella di tacere su tutta la faccenda…

Pur essendo solo le 6.50 e consapevole che l’orario delle visite in ospedale inizi alle otto, sono già vestito di tutto punto, pronto per riportare indietro ciò che mi appartiene e cercare di rendere la nostra vita quanto più normale sia possibile.

 

La notte in cui ho scoperto la verità sul mio fidanzato è stata una delle più brutte della mia vita.

L’ho trascorsa completamente insonne, fissando il suo profilo rilassato in un modo quasi anormale, interrogandomi su cosa averi dovuto dirgli al suo risveglio, consapevole che le cose non sarebbero andate né secondo i miei, né secondo i suoi piani.

 

“Ti è squillato il telefono stanotte”

“Non c’è nulla che devi dirmi?”

“So la verità”

Tutte frasi da film drammatico e forse abbastanza patetiche. Mi mordo il labbro inferiore alla ricerca delle parole giuste con cui introdurre l’argomento.

O forse dovrei far finta di non aver scoperto nulla?

So già che non ci riuscirei. Che il mio ego prenderebbe il sopravvento, costringendomi a dire ad Elle quello che so e quanto mi ha ferito il suo silenzio. Ancora perso in questi miei dilemmi esistenziali, lo vedo stropicciarsi gli occhi, come un bambino, probabilmente infastidito dal tocco della mia mano sul suo viso.

-Light… ma che ore sono?- mi chiede con innocenza.

Sto per rispondergli che è l’ora di dire la verità: una frase abbastanza ad effetto, che gli faccia capire la situazione in modo implicito e mi permetta di non fargli capire a pieno quello che sto provando in questo momento. Ma tutto quello che riesco a fare è piangere, avvertendo un nodo alla gola che mi impedisce di parlare. Vorrei abbassare gli occhi, ma non riesco a staccarli dal suo viso inizialmente confuso, poi quasi spaventato.

-Elle…-

Apre la bocca, ma non gli lascio il tempo di parlare e la tappo con un bacio salato.

-Elle, avresti dovuto dirmi la verità…- patetico, forse, ma almeno riesco ad essere sincero.

-Non volevo farti preoccupare. Non volevo… sentire che stava succedendo davvero- ammette forse con troppa facilità… che si aspettasse di dover affrontare questa conversazione, prima o poi?

È qualcosa che forse non mi è dato sapere…

 

Quella mattina sono stato io ad accompagnarlo in ospedale. Mi ha presentato la dottoressa bionda, spiegando che per un po’ avrebbe fatto da tramite tra noi, perché probabilmente non ci saremmo visti per un po’.

Invece, per qualche giorno ho potuto ancora vederlo.

Ma adesso è davvero da troppo che non mi permettono di andare da lui e Halle ha continuato a ripetere che l’agonia sarebbe finita presto, che anche Elle voleva vedermi.

Stamattina, finalmente…

 

POV MELLO

Svegliarmi stamattina è stato quanto di più faticoso possibile! Matt ed io abbiamo fatto le ore piccole, rintanati in un vecchio ripostiglio che non usa più nessuno: il rosso ha deciso di chiamarlo “La stanza delle necessità” perché dice che gli ricorda Harry Potter… a me la nostra situazione ricorda semplicemente un incubo, che ormai va avanti da più di tre mesi… non sono riuscito a chiarire i miei sentimenti, tantomeno a farli presenti a Near… Il giorno in cui è tornato per poco non ci ha scoperti!

Ricordo di aver sudato freddo…

-Ti amo Mello, ti amo…- le mani del rosso percorrono veloci il mio addome, soffermandosi su qualche punto critico giusto il tempo necessario per farmi emettere un gemito.

-Sei una puttana, Mai Jeevas…- soffio a pochi centimetri dal suo volto.

-La puttana mi sembri tu in questo momento. Io non sto facendo nulla di male-

Colpito e affondato.

-Beh, tradire il tuo primo amico in questa scuola ti sembra nulla di male?-

-Touchè- solleva le mani in segno di resa, per poi ripiombare di peso su di me. –Andremo avanti così ancora per molto?-

Finchè Near non torna, forse… ma poi… quando lo rivedrò di certo non avrò più bisogno di Matt. Ne sono certo.

Dissimulo la mia indecisione ormai certa, ribaltando le nostre posizioni , mentre Matt cerca di mordermi un orecchio.

-Ti ammazzo Matt!-

Nel mentre, la porta si spalanca: un Near particolarmente confuso ci fissa con la testa leggermente piegata verso destra –Si può sapere cosa state facendo?-

-Ah…ah beh… noi…- Matt è ormai nel panico più totale.

-Già qui? Amore non vedevo l’ora di vederti!!!- salto dal letto per abbracciarlo, incurante della sua domanda, per poi chiedergli come mai non abbia aspettato che andassimo da lui.

-Volevo farvi una sorpresa… Matt che gli hai fatto per farlo arrabbiare tanto? Gli hai rubato l’ultima barretta?-

-Più o meno…-

Matt osserva rattristato l’albino che si siede sulle mie gambe, mentre io inizio a fare le fusa, baciandolo ripetutamente.

-Fermati Mel… -

Lo fisso interrogativo, senza spostare di un solo millimetro un muscolo del mio corpo: sento nella sua voce un tono strano… o forse è solo il mio inconscio che pensa a quando Near capirà tutto. Perché near è troppo furbo. Non può lasciarsi ingannare.

-Mi sembri… falso, non so!? E poi c’è Matt…-

Matt.

-Beh, Matt? Non hai lezione adesso?-

-Veramente anche tu- risponde irritato, uscendo senza neppure premurarsi di chiudere la porta.

 

Dopo quell’episodio sono stato abbastanza chiaro con il rosso: tra di noi non sarebbe più successo nulla.

Non sarebbe dovuto più succedere nulla, invece…

-Ci sei cascato di nuovo, Mello- sibilo, interrompendo il getto d’acuqa fredda, per quanto piacevole.

È tardi.

Ed ora le dovute giustifiche: dopo aver passato un'estate intera a divertirmi, mi sono resa conto che era il caso di iniziare a studiare per i test...

quindi ho momentaneamente abbandonato la fic... IMPERDONABILE da parte mia, ma spero capirete...

Per il resto... beh, mi sa che l'introduzione finale fa tanto da "continuo del Signore degli Anelli", ma ho voluto inserirla sia per chi eventualmente non ricorda, sia per chi non ha letto la prima fic e non ha voglia di farlo...

Per le dimensioni del capitolo... potrebbe essere un po' più piccolo rispetto ai successivi, in tal caso consideriamolo una introduzione... oppure potrebbero essere tutti così 0_0 sono ancora un po' indecisa.

Ultima cosa... tutti i tasselli mancanti, torneranno in flashback... non temete! Non sarò così superficiale....

Ciò detto, spero che continuerete a seguirmi, perchè io mi impegno davvero ù_ù

Kisses

ChibyLilla

 

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Capitolo 2
*** born again ***


BORN AGAIN

POV ELLE

Rivedere Light è stato… strano! Non so spiegare, ma dopo essere stato praticamente agli arresti domiciliari per così tanto tempo, quasi non ci credevo. Non ci ho creduto in effetti fino a quando non lo ho visto davvero. Se c’è una cosa che ho imparato è che non ci sono garanzie!

Ha i capelli leggermente più lunghi di come ricordavo, ad essere sincero trovo che gli stiano meglio, gli danno un’aria quasi da intellettuale: o forse è solo l’effetto della camicia!

-Ehi…- fisso gli occhi nei suoi senza sapere cosa dire, colto da un imbarazzo abbastanza strano: era un momento al quale non avevo pensato, troppo preso dal desiderio di vederlo, di tornare alla solita routine… e adesso quasi ho paura che nulla possa tornare come prima.

Me la prendo con me stesso per la fragilità che sto mostrando e che non dovrebbe appartenermi.

-Mi sei mancato amore mio… mi sei mancato…- Light mi si avvicina, poggiando le sue labbra calde sulle mie, senza fare pressione per farmele aprire, ma semplicemente assaporando quel gusto che deve essere mancato a lui quanto a me.

-Abbiamo tutto il tempo di recuperare- gli rispondo, a fior di labbra, abbracciandolo e spingendolo verso di me.

-Siamo in ospedale, Elle… non credi di esagerare?-

L’imbarazzo che mi aveva colto sparisce, inibito dal profumo che adesso mi travolge, dalla naturalezza che mi spinge a volerlo accanto a me.

Quando forzo un po’ la presa su di lui, mi si accascia addosso, salendo in ginocchio sul lettino ed accarezzando con una mano la mia pelle, al di sotto della maglietta.

 

POV NEAR

Quando entriamo in classe ci aspetta la fantastica sorpresa che Light non è venuto e quindi non faremo il compito per il quale ho sprecato un pomeriggio a ripetere.

Purtroppo ero rimasto indietro di un bel po’ di argomenti e mi sono dovuto mettere sotto, anche perché Mello si è rifiutato di farmi vedere i suoi appunti dicendo che li volevo per copiarlo.

Alla fine, rassegnato, ho passato la notte in biblioteca, tra caffè e testi… e adesso crollo dal sonno, per cosa? Per sentirmi dire che abbiamo un’ora libera.

Sbuffo impercettibilmente per niente intenzionato a far notare a Mello quanto la cosa mi abbia irritato e mi avvio al corridoio.

-Beh? Non vieni Mel?-

Il biondo si è fermato con un libro tra le mani e fissa di fronte a sé, come se stesse riflettendo su qualcosa con una certa insistenza; al suono della mia voce, solleva impercettibilmente lo sguardo e sorride con uno sbrigativo –ti raggiungo subito, avviati-

Gli mostro il mio disappunto soltanto con uno sguardo, poi decido di andare, pronto già a fargliela pagare… e stavolta la cosa va ben oltre la settimana in bianco.

Quando arrivo in camera, cerco tra i suoi appunti quelli riguardanti l’argomento del test e decido di approfittarne. D’altra parte, ha detto che mi avrebbe raggiunto subito: ogni rigo che leggo è una punizione per il suo ritardo.

 

POV MELLO

Lascio che Near se ne vada ed aspetto che tutti lascino l’aula in modo da poter parlare con Matt, il quale, esattamente come ci sarebbe da aspettarsi da uno come lui, non ha capito nulla e sta per uscire.

-Ma dove credi di andare?-

-Mello, io… hai detto che raggiungevi Near. Vado in cortile-

Lo prendo per un braccio, avvicinandolo a me e gli bacio la guancia, sfiorando appena un angolino della bocca.

-Sei un credulone, Matty-

Si imbroncia, stringendo con più forza il libro che ha in mano ed oltrepassandomi, per poi sparire in corridoio.

-Che diavolo ti prende, dannato rossino!- lo raggiungo di fronte alla porta della classe di fianco e lo spingo dentro.

-Matt, non te ne venire di nuovo con i tuoi stupidi sensi di colpa. Me ne occupo io. Problema mio, non tuo. E ora sai cosa voglio…- nell’ultima parte, il mio tono si fa più mieloso. Lo spingo a terra, lasciando cadere sia il mio che il suo di libro e mi siedo sulla sua pancia.

-Mi fai male- borbotta arrossendo –e, ti sembrerà strano, ma non ho sensi di colpa. La puttanella qui la stai facendo tu-

Ancora. Lo ha detto ancora.

Afferro con forza le sue mani, costringendolo a stare fermo –Datti una calmata, stavolta non sto dicendo nulla-

Non mi lascia il tempo di dirgli quanto è diventato importante per me nell’ultimo periodo, poiché divincolandosi dalla mia presa, cerca di prendermi a pugni e finisce per colpirmi.

Sento la rabbia ribollire e non riesco a controllare le mie azioni, rendendomi conto troppo tardi di aver reagito con un colpo forte al punto tale da fargli battere la testa sul pavimento.

Confuso, Matt cerca di scrollarmi di dosso, ma è scontato dire che è inutile: ormai non credo proprio di potermi fermare.

Con un altro pugno gli faccio colare un rivolo di sangue dal labbro.

-M…- il rosso prova a parlare, forse spaventato dal mio comportamento, ma gli chiudo la bocca con le mani, costringendolo dopo un po’ ad ingoiare il suo stesso sangue.

Quando gli lascio la possibilità di muoversi di nuovo, mi accorgo che ha assunto un colorito cadaverico –Sei un pazzo Mello- mugola, prima di sputare sul pavimento la saliva che gli era rimasta in bocca –è la cosa più disgustosa che tu abbia mai fatto- mi dice, con le lacrime agli occhi.

-Scusa Matt… ma a volte io proprio non ti capisco. Posso sapere cosa ti prende? Ti rendi conto vero che fai cose senza senso?-

Non mi lascia il tempo di finire di parlare e si allontana.

Stavolta decido di non seguirlo.

 

POV LIGHT

Halle per poco non ci ha colti in flagrante, entrando in camera senza preavviso e con delle scartoffie tra le mani.

-Lieta di vedervi così allegri!- ha esordito con un sorriso a trentadue denti, sicuramente sincero. Ho la sensazione a volte sgradevole che sia molto affezionata ad Elle.

-Vuoi firmare?- il moro si alza un po’ a fatica, accettando raggiante la penna che Halle gli porge e disegnando dei simpatici ghirigori sul foglio.

-Ci vediamo tra una settimana! E mi raccomando…-

Elle non le lascia il tempo di parlare, alzando le mani in segno di resa

-So già tutto… cosa devo fare, a cosa devo stare attento, quando tornare…-

-e…-

-…e ho il tuo numero!-

-Chiamami per qualsiasi cosa- dice la bionda, rivolgendosi a me questa volta e porgendomi un foglio con un numero di cellulare. –Fate attenzione-

La sua è una preoccupazione quasi materna, che tuttavia non infastidisce Elle, anzi, sembra che questo tipo di attenzioni gli piacciano… nonostante da me abbia rifiutato tutto.

 

-Elle,dove vai?-

Qualche volta dopo la chemio, Halle mi ha permesso di vederlo, anche se per poco, promettendo che tra di noi non ci sarebbero stati “scambi  intimi”, per usare parole sue.

Quanto male gli faccia probabilmente non riesco neppure ad immaginarlo, ma si vede dal suo sguardo che soffre. E che se cerca di non mostrarlo è solo perché ha paura che io possa stare male e non capisce che così è peggio.

Il moro si alza barcollante, premendosi le mani contro la bocca, ma quando provo ad entrare in bagno, lui spinge la porta con un braccio, invitandomi silenziosamente ad aspettare fuori.

-Elle fammi en…-

-T-tutto bene- risponde con voce affannata, poco prima che un altro conato gli impedisca di parlare.

Mi accascio con le spalle contro la porta, ormai rassegnato ai gemiti che provengono dall’altra parte.

Quanto sento la porta spingere e mi accorgo di bloccarla col mio peso, mi sposto: di fronte a me c’è un ragazzo magro, davvero troppo e di un colorito troppo pallido forse perfino per Near. Resto fermo di fronte a lui, stringendo i pugni fino a conficcarmi le unghie nei palmi.

-è tutto ok!-

-Non è tutto ok, Elle… stai male. Di nuovo-

-Sono le cellule che il mio organismo rigetta, è normale Light…- parla con un tono quasi assente, come se si trattasse di una lezione da tenere ai suoi alunni. Come se fosse normale.

 

Non voglio che tutto questo succeda ancora. Queste immagini mi hanno ossessionato durante tutti questi mesi, ripetendosi nella mia mente come un disco rotto e più cercavo di scacciarle, più quelle tornavano a galla prepotenti.

Osservo il volto sorridente di Elle, contento come un bambino all’idea di poter tornare a casa, di tornare a fare quello che davvero gli piace…

-Permetti?- gli sfilo di mano la valigia contenente tutte le sue cose, impedendogli con una mano di riacquistarne il controllo, poi gli stringo un braccio intorno alla vita, mentre ci avviamo all’uscita.


CIAOOOOOOOOOOO

Un grazie di cuore a tutte :) siete dolcissime!!!
Spero davvero che questo capitolo vi piaccia anche perchè è stato piuttosto impegnativo buttarlo giù!!!

Una precisazione: non so se qualcuno ha visto il film "Il messaggero: the hunting in Connecticut" (se non lo conoscete le ve lo consiglio!!!) il flashback di Light non so perchè me lo sono immaginato come la scena iniziale del film ^^

A presto, Kisses

ChibyLilla

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Capitolo 3
*** crazy ***


CRAZY

POV MELLO

Arrabbiato per il comportamento di Matt, decido di tornare da Near, incurante del fatto che lo ho lasciato solo per quasi un’ora.

Aprendo la porta trovo l’albino seduto sul mio letto con le gambe accavallate e dei fogli tra le mani.

Sbatto un paio di volte le palpebre prima di riconoscere i miei fogli e lui li sta leggendo come se fosse la cosa più normale del mondo.

-Near ti avevo detto di non toccare!- glieli sfilo da mano, poggiandoli sul letto di Matt.

-E anche che saresti venuto presto, Mello. Cosa credevi che dovessi fare in attesa della principessa?- sembra leggermente infastidito.

-Oggi siete tutti pazzi, bah!- mi sfugge, mentre spontaneamente associo il comportamento di Near a quello di Matt.

-A chi ti riferisci scusa?- il suo tono inquisitorio mi fa trasalire: ho forse parlato troppo???

Alla fine decido di raccontargli che Matt ed io abbiamo litigato, magari sorvolando sulle cause e soffermandomi su come si sia comportato, senza alcuna motivazione plausibile, sul fatto che ci siamo picchiati… e che adesso non ho idea di dove sia finito.

-Mel, sei sempre un bambino- l’albino lascia la sua posizione, preparandosi ad uscire dalla stanza.

-Dove pensi di andare, Near?- gli prendo un braccio impedendogli di muoversi: e se Matt, in preda a questa sua follia decidesse di raccontare tutto? Cosa ne sarebbe di noi? Near è troppo importante per me e non posso permettere che qualcuno me lo porti via.

-Mello vado a vedere dov’è Matt…e lasciami prima che ti pesti anch’io!- il suo tono minaccioso mi confonde per un attimo ed allento la presa, permettendogli di uscire.

 

POV LIGHT

-Ehi amore, io dovrei un attimo tornare a scuola. Faccio subito!-

-Beh, vengo con te. Devo portare dei documenti a Ryuk-

Sorrido, distogliendo lo sguardo dalla strada ed osservando Elle –posso portarli io!-

-Halle dice che sto bene, Light non vedo perché ti preoccupi!-

-Halle ti ha detto cosa non devi fare e tu la stai già ignorando. Cominciamo bene!-

Il suo sguardo da gattino bastonato, del tutto improvvisato e per niente sincero, mi fa sorridere.

-Sai che non dovresti, vero?- giro all’ultimo secondo, dirigendomi verso la scuola.

Alla fine vince sempre lui.

-Hai pensato a cosa dire quando ti vedranno? Parlo dei ragazzi…-

-Beh, zia Svetlana in Russia era molto simpatica, ma mi mancavano tutti e sono tornato!-

Il solito stupido.

-piuttosto, hai visto tuo fratello oggi?-

-Chi Matt?-

-No, l’altro! Ma che domande fai!!! Ti ricordi che giorno è oggi, vero?-

Sgrano gli occhi, ricordando come in un flash che oggi è l’anniversario della morte della mamma…

 

POV NEAR

Sbatto la porta alle mie spalle, per poi camminare senza alcuna meta per i corridoi: in effetti non ho la minima idea di dove sia Matt.

Arrotolando una ciocca di capelli intorno ad un dito, fisso con un sorrisetto ironico Ide che mi cammina incontro e sussulta quando incrocia il mio sguardo.

Ripenso con un pizzico di cattiveria a quando sono tornato…

 

Cammino per i corridoi con una certa lentezza, non tanto perché intimidito, come si potrebbe pensare, ma piuttosto perché consapevole di quello che succederà e del modo in cui, ancora una volta i ruoli in questo posto saranno ristabiliti.

Stringo leggermente la spallina dello zaino sulla mia spalla, mentre con l’altra mano, fino ad un momento prima penzoloni lungo il corpo, mi tocco le labbra, fingendomi assorto proprio nel momento in cui Raye ed Ide passano di fronte a me.

Lo sguardo del primo è completamente terrorizzato, come se avesse di fronte a sé un fantasma; il secondo invece sembra quasi non avermi notato, fino a quando non è a pochi centimetri da me. Quando incrocio il suo sguardo lo vedo sogghignare, soltanto allora ghigno, oltrepassandolo con nonchalance, salvo poi meditare la mia vendetta.

 

Neppure mi accorgo di essere attivato fin sul tetto della scuola. Sbuffo: perché mai Matt dovrebbe essere qui? Ma alla fine, ormai ci sono, non ha alcun senso tornare indietro, per poi cosa? Risentire Mello e le sue storie prive di senso…

Sento delle voci e mi spiaccico contro il muro, in modo da non essere visto, mentre due figure mi passano accanto e si vanno a sedere sul bordo del balcone.

Le loro voci mi arrivano appena, ma riesco a riconoscerle: Matt e Light. Alla fine lo ho trovato comunque!

Sento il rosso piangere e naturalmente associo il suo comportamento alla sfuriata di Mello, è un ragazzo sensibile, lui! poi però qualche parola mi giunge più chiara e percepisco anche il motivo per il quale Matt sembrava tanto irascibile ed è caduto con tanta facilità in balia delle provocazioni del biondo.

Non riesco a capire nulla di quello che si dicono, ma sento Matt chiamare più volte il nome di Mello e piangere.

Non mi piace restare ad origliare, ma se uscissi adesso mi vedrebbero e ci farei la figura dell’impiccione, cosa che in tutta sincerità preferirei evitare. Mi spiaccico al muro, pregando che la loro conversazione finisca presto e cerco di non interessarmi alle loro parole, iniziano a riflettere sul fatto che forse Mello dovrebbe sapere…

 

POV LIGHT

Resto con Matt ancora un po’, il tempo di calmarlo e di sentirgli dire che è innamorato di Mello.

Mi porto una mano alla testa, cercando di assimilare le sue parole.

-Matt, Mello ha già un ragazzo- provo a spiegarmi, sentendomi in effetti un po’sciocco. Come se non lo sapesse!

Indeciso su cosa dirgli, vengo salvato appena in tempo dal suono del cellulare.

-è Elle… scusami, devo andare…- annuisce comprensivo, già al corrente di tutta la vicenda e mi lascia andare, promettendo di scendere dopo qualche minuto.

Trovo il mio fidanzato in piedi, accanto alla presidenza con un sorrisino leggermente forzato dipinto sul volto.

-Tutto bene, Elle?-

-Si, sono solo un po’ stanco… scusa. Matt?-

-Sta bene- gli rispondo, prendendolo per mano ed accompagnandolo alla macchina –è solo un po’ giù-

Ciaoooooooooooo!!! Rieccomi!!!

Appena mi sarà possibile risponderò a tutte le recensioni ^^' intanto, spero che vi sia piaciuto questo capitolo :) a presto ^^

ChibyLilla

 

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Capitolo 4
*** Truth? ***


TRUTH?

POV MELLO

Prima ancora che Near torni in camera, raggiungo Matt per evitare che faccia casini. Lo trovo piagnucolante sul tetto, come mi era già capitato di vederlo e lo abbraccio.

-Matt, andiamo smettila di fare il bambino!- me lo tiro un po’ più dentro, sempre spaventato dalla sua posizione, penzoloni verso il vuoto.

Mi guarda, stropicciandosi gli occhi con una mano nel tentativo di asciugare le lacrime che continuano a rigargli il volto.

-Sc-scusa, Mello, io…-

-Mi basta che stai zitto e non dici niente a Near, chiaro? O ci hai già parlato?-

Matt è spaventato dal mio tono e non riesce a rispondere, boccheggiando parole senza alcun senso.

-Matt, che cazzo hai detto a Near?- urlo a due millimetri dal suo viso, prima di tirargli un pugno in piena faccia, facendogli sanguinare il naso.

Il rosso si porta una mano nel punto dolorante senza sapere cosa dire ed abbassa lo sguardo. Sto per colpirlo ancora quando una manina fredda mi blocca il pugno a mezz’aria.

-Cosa non deve dirmi, Mello?- la voce glaciale di Near mi fa trasalire. Non ho il coraggio di girarmi.

-Matt, va tutto bene?- il rosso continua a fissarmi come se fosse in trance e si limita ad annuire piano alla domanda di Near, senza spostarsi di un centimetro, nonostante la posizione in cui si trova sia piuttosto scomoda.

Mi giro verso il mio ragazzo, sorridendo in modo isterico, alla ricerca di una possibile scusa che possa tirarmi fuori dai guai.

-Non dovevo dirti che…- la voce inquietante di Matt fa accelerare i battiti del mio cuore. Stupido, siamo nella stessa barca, Near potrebbe uccidere entrambi. -…che non è la prima volta che litighiamo, da quando sei tornato. E non voleva dirtelo per paura che ti arrabbiassi- pessima scusa. Ma Near sembra essersela bevuta e questo è l’importante.

Il rosso si tira su a fatica, il naso ancora grondante di sangue e ci lascia soli.

-Mello, un minimo di contegno, però…- Near scuote la testa disgustato, salvo poi spiegarmi perché Matt era così irascibile proprio oggi.

Dio che stronzo che sono stato… è comunque il mio migliore amico…

-Credo che dovrei parlargli!- esordisco, certo che il nostro incontro si limiterà ad una chiacchierata tra amici.

 

POV ELLE

Quando torniamo a casa sono praticamente distrutto: non ero più abituato a muovermi tanto! Il che pensandoci ha dell’assurdo!

Light ha deciso che ormai è il momento di andare a vivere insieme: mi ha spiegato che è un’idea che aveva già avuto prima di sapere tutto, poiché credeva che lo tradissi e voleva tenermi sotto controllo. Diceva di essere geloso di Halle: ha capito da solo quanto era ridicolo ed infondato questo suo sentimento ed ha chiesto scusa alla dottoressa in un modo che ha dell’incredibile. Halle deve averlo preso per un pazzo schizofrenico, ma non gli ha mai detto nulla: era la prima persona con la quale mi vedeva, deve averle fatto piacere!

Fatto sta che Light ha deciso, in modo del tutto democratico, che devo andare a vivere da lui e per evitarmi la fatica di sistemare le mie cose, ci aveva già pensato lui, così non mi è restato altro da fare se non arrendermi e lasciarmi trascinare verso casa sua.

Quando siamo dentro, mi assicuro che chiuda la porta alle nostre spalle, poi lo porto con una certa familiarità sul divano, sedendomi a cavalcioni su di lui e con le mani faccio pressione per sbottonargli i pantaloni.

-Ma tu non eri stanco?- mi dice Light severo, impedendomi di portare a compimento l’operazione.

-Ero in astinenza- replico, tornando all’opera questa volta senza incontrare resistenze.

Mi sbaglio o questo capitolo è microscopico?
No, non mi sbaglio affatto, ma sono stata via per tre settimane e sia prima della partenza, sia al ritorno sono stata sommersa dagli impegni... insomma, oggi ho trovato un vuoto tra le cose da fare e mi sono fiondata a computer. Questo è il risultato! Ricordavo di avere qualche capitolo già scritto ma... a quanto pare è andato perduto...

Spero comunque che vi piaccia e che mi perdoniate!
A presto,

Chiby

 


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Capitolo 5
*** Too close ***


Vi sono mancata???

*l’autrice corre via piangendo dopo un coro di “Nooooo”*

Beh, dopo essere sparita da questo fandom da un bel po’ di tempo, il ritorno di una delle autrici che stimo di più in assoluto, Elly_Mello, mi ha fatto tornare l’ispirazione!!!

Non vi prometto niente – anche perché credo che nessuno si fidi più della mia parola! – ma cercherò di aggiornare con una discreta puntualità!!!

Enjoy

 Too close 

 

POV LIGHT

Era in astinenza? Lo crede bene… e sapesse io a che punto ero arrivato!
Insomma, un ragazzo fidanzato non dovrebbe fare certi giochini da solo, ma il mio Jerry non ce la faceva più…

Mi auguro solo che Elle non capisca che io abbia fatto una cosa simile mentre lui era tra la vita e la morte ma, lo confesso: la paura mi mette ansia e l’unico modo che ho per scaricarla consiste nel lasciare che il piccolo Jerry si sfoghi al posto mio… che poi chiamarlo piccolo…

Date le circostanze mi accontento di essere il “sotto” della situazione e lascio che sfoghi la sua passione.

Elle ha un non so che di impetuoso nei movimenti che non gli appartiene, ma questa sua passione non è per niente fuori luogo, al contrario, è estremamente piacevole.

Passo le mani nei suoi capelli, leggermente umidi di sudore, mentre continuo a bearmi dei suoi movimenti, aiutandomi con piccole spinte.

Il sorrisino perverso sul suo volto mi intimidisce, quindi decido che forse è il momento di invertire le nostre posizioni e con una spinta del bacino lo costringo a giacere in preda alla mia voglia.

 

POV MELLO

Porca paletta, ho girato mezza scuola alla ricerca di Matt, ma di lui neanche l’ombra: se non lo trovo, con Near si che saranno cazzi, ma sinceramente non mi va di passare un altro secondo a girare come un eremita che ha perso la bussola. Ho anche finito il cioccolato. E questo non è un bene: divento nervoso senza il mio cioccolato!

Tiro un calcio alla porta dell’aula che sto per ispezionare, ma anche qui il vuoto più assoluto.

Ormai stanco di cercare, lancio uno sguardo fuori alla finestra e mi colpisce la capigliatura spettinata quanto vistosa di Matt che sta avendo una conversazione fin troppo amichevole con… nientemeno che Ide!

Il mio sguardo in questo momento ha tutto da raccontare: credo che i miei occhi stiano lanciando scintille, tanta è la rabbia che mi assale.

Ide è comunque quello che ha quasi ucciso il mio Near… e adesso cosa ci fa con lui Matt? Così vicini poi…

L’idea che l’incidente di Near possa essere stata un piano di Matt mi passa un attimo per la mente, ma mi autoconvinco che non sarebbe umanamente possibile una cosa simile, quindi non è il caso di fare ancora una volta accuse alla cieca nei confronti di Matt.

Sto per uscire dall’edificio per carpire informazioni sulla conversazione (che nel gergo comune si chiama: origliare!) quando Near richiama la mia attenzione.

Col nobile intento di evitare altri problemi, provo ad ostacolare la visuale del più piccolo.

-Near, amore, hai visto Matt? Vorrei…-

-No. Ci vogliono in aula magna! Magari Matt è già lì?!?-

Gli rispondo – sarà – e mi allontano mano nella mano con lui. Matt può aspettare.

In aula magna c’è un Ryuk piuttosto nervoso che senza preamboli ci fa consegnare un plico contenente le informazioni per la gita annuale.

-Potete andare-

Si alza un coro di protesta quando i  primi ragazzi che aprono il plico non trovano indicazioni sul posto in cui stiamo andando, ma solo sulle cose da portare, le date e gli orari.

Ignorando il fracasso, prendo un secondo plico per Matt ed esco dall’aula con Near.

-Non sei emozionato?-

-Per una gita?- è per questo che lo amo! Lui si che sa come rovinare i momenti più emozionanti.

-Meno male che c’è Matt!- mi lascio sfuggire, salvo poi pentirmene ed imprecare mentalmente contro la mia stupidità.

 

POV LIGHT

-Ho una sorpresa per te- annuncio, accarezzando i capelli morbidi di Elle steso al mio fianco. Lui alza un po’ la testa per guardarmi negli occhi.

-Mi hai preso un cane?- sorride entusiasta.

-Veramente pensavo a qualcosa di meglio- rispondo facendogli vedere delle foto.

-Mi è toccato organizzare la gita dei ragazzi- inizio a spiegare, consapevole che Elle ne sarà piuttosto deluso, almeno all’inizio – ed ho pensato che sarebbe bello andare con loro-

-Certo- risponde e non capisco se dice sul serio o se lo fa per accontentarmi, ma a questo punto, meglio non rivelargli tutti i giochetti che mi sono venuti in mente per le notti in tenda!

Non avrete pensato che la sorpresa potesse essere solo la gita?! Ovviamente ho pianificato ogni singolo istante per noi…

 

POV MELLO

Matt si è deciso a tornare in camera solo a sera e la mia voglia di sapere cosa ha fatto non ha confini, ma fino a che Near sarà qui non sarà il caso di tastare i confini della sua ingenuità.

Poi, quando l’albino è sotto la doccia mi decido a parlare.

-Cosa ci facevi tu con Ide?- domando improvvisamente gelido nei suoi confronti.

-Nulla che possa interessarti, Mello- risponde, ricambiando la mia freddezza e stendendosi sul letto con disinteresse, dopo aver sfilato maglietta e pantaloni, nell’attesa della doccia.

- Matt, parla- minaccio e lui coglie la provocazione.

-Se ti dicessi che è il mio amante?- la voglia di prenderlo a pugni è davvero forte, ma mi convinco a restare calmo e lucido.

-Sono io il tuo amante, o sbaglio?-

-L’unico?- domanda sarcastico e a questo punto non posso fare a meno di lanciarmi su di lui, avvicinandomi pericolosamente al suo viso.

-L’unico- sentenzio sulle sue labbra, prima di catturarle in un bacio che mio malgrado Matt non è intenzionato a ricambiare.

-Mello, credevo che tra noi fosse finita. Lo sai che non mi piace dire le bugie-

-Disse quello che venne in questa scuola senza dirci di essere il fratello del vicepreside-

Matt mi guarda serio, con uno sguardo che impressionerebbe chiunque, fatta eccezione per me: cosa vuole che gli dica? Abbiamo già avuto questa conversazione e mi sembrava di essere stato chiaro.

-Non riuscirai a starmi vicino-

-Ma così non riesco a guardare in faccia Near-

Sentendolo parlare mi rendo conto che la conversazione non si sta tenendo nel luogo più opportuno, dal momento che Near potrebbe spuntare fuori da un momento all’altro e sentire qualcosa che mi auguro col cuore di non dovergli mai spiegare. Mi metto seduto e Matt ha l’intelligenza di fare lo stesso, sedendosi di fronte a me a gambe incrociate, passandosi una mano tra i capelli.

-Non è un mio problema. Io riesco benissimo a guardarlo in faccia e non solo … - rispondo e cerco di convincermi che sia davvero così.

Pensavo che sarebbe stato più semplice far capire al rosso come stanno le cose, qual è il suo ruolo e cosa mi aspetto da lui, ma è evidente che mi sono illuso. Alla fine non mi resta che ricorrere alle maniere forti.

Spingo Matt sul letto leccandomi le labbra come il più feroce dei predatori.

-Dici che non sia il caso?- gli domando soffiando sul suo collo e sentendolo tremare per il piacere.

-No, Mello non mi sembra proprio il caso. Non qui e non ora-

Sorrido malizioso, incurante del pericolo ed inizio a giocare con l’elastico dei suoi boxer, mentre la mia lingua passa sul suo bacino scoperto.

Matt freme al contatto, per quanto cerchi di non darlo a vedere ed io non posso che esserne soddisfatto.

-Tu non sai stare senza di me, non ti resta che fare come ti dico-

Come si dice? Se non puoi ucciderlo, fattelo amico. Ed è proprio questa la mai intenzione: se non posso dimenticarlo, allora dovrà assecondarmi.

 

 

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