Dn accademy-Rebirth di ChibyLilla (/viewuser.php?uid=52791)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** tornando al presente... ***
Capitolo 2: *** born again ***
Capitolo 3: *** crazy ***
Capitolo 4: *** Truth? ***
Capitolo 5: *** Too close ***
Capitolo 1 *** tornando al presente... ***
TORNANDO AL
PRESENTE...
No, cioè... io
vi devo veramente delle scuse!!! Nelle noticine di fine capitolo,
cercherò di giustificare il mio imperdonabile ritardo!!!
SUMMARY
Dove ci eravamo lasciati???
Matt è un nuovo
studente appena arrivato: perseguitato da Mello, ha fatto amicizia con
Near ed è riuscito, più o meno volontariamente, a
far riavvicinare due vecchi amici (ed amanti), gli stessi Mello e Near.
Si scopre anche che Matt
è fratellastro di Light e per questo Mello
cercherà di creargli rogne, con scarso successo, per fortuna
del rosso.
Negli ultimi capitoli avevamo
lasciato Near in ospedale, dopo essere stato picchiato da
Ide&Co, gelosi di Mello, il quale a causa della lontananza
dell'albino, aveva mostrato una certa "predisposizione" verso Matt.
Light, dopo un periodo
burrascoso con Elle, riesce a capire la causa del suo comportamento....
BUONA
LETTURA!
POV LIGHT
Elle è stato
operato esattamente tre mesi fa ed ha finito da
una settimana la chemio.
Oggi forse
riuscirò a vederlo.
A scuola sono cambiate un
po’ di cose, tanto per dirne una, poiché
non è stato nominato un supplente del mio fidanzato, le
classi hanno perso
tantissime ore, c’è stato un compattamento degli
orari… ma forse di tutto
questo non importa a molti. Così come non credo
importerà ad Elle.
La verità
è che mi sento un po’ strano all’idea di
parlargli
in questo momento: gli sono stato vicino per tutto il tempo in cui ne
ha avuto
bisogno, lo ho guardato soffrire in silenzio… ma adesso non
so davvero come
affrontarlo. L’idea di fare come se non fosse successo nulla
non riesco neppure
ad immaginarla… ma non saprei cosa dirgli riguardo agli
ultimi mesi, a quanto
mi è mancato il suo sorriso, il suo sguardo…
Ho fatto presente la
situazione soltanto a Matt, il resto
della scuola crede che sia in “vacanza da un lontano
parente” e di questo certo
non è felice la quinta, che si trova a dover affrontare un
esame senza aver
finito il programma.
Ad essere sincero, io
avrei detto come stavano le cose, è
stata una sua decisione quella di tacere su tutta la
faccenda…
Pur essendo solo le 6.50 e
consapevole che l’orario delle
visite in ospedale inizi alle otto, sono già vestito di
tutto punto, pronto per
riportare indietro ciò che mi appartiene e cercare di
rendere la nostra vita
quanto più normale sia possibile.
La notte in cui ho
scoperto la verità sul mio fidanzato è
stata una delle più brutte della mia vita.
L’ho trascorsa
completamente insonne, fissando il suo
profilo rilassato in un modo quasi anormale, interrogandomi su cosa
averi
dovuto dirgli al suo risveglio, consapevole che le cose non sarebbero
andate né
secondo i miei, né secondo i suoi piani.
“Ti
è squillato il
telefono stanotte”
“Non
c’è nulla che
devi dirmi?”
“So
la verità”
Tutte
frasi da film
drammatico e forse abbastanza patetiche. Mi mordo il labbro inferiore
alla
ricerca delle parole giuste con cui introdurre l’argomento.
O
forse dovrei far
finta di non aver scoperto nulla?
So
già che non ci
riuscirei. Che il mio ego prenderebbe il sopravvento, costringendomi a
dire ad
Elle quello che so e quanto mi ha ferito il suo silenzio. Ancora perso
in
questi miei dilemmi esistenziali, lo vedo stropicciarsi gli occhi, come
un
bambino, probabilmente infastidito dal tocco della mia mano sul suo
viso.
-Light…
ma che ore
sono?- mi chiede con innocenza.
Sto
per rispondergli
che è l’ora di dire la verità: una
frase abbastanza ad effetto, che gli faccia
capire la situazione in modo implicito e mi permetta di non fargli
capire a
pieno quello che sto provando in questo momento. Ma tutto quello che
riesco a
fare è piangere, avvertendo un nodo alla gola che mi
impedisce di parlare. Vorrei
abbassare gli occhi, ma non riesco a staccarli dal suo viso
inizialmente
confuso, poi quasi spaventato.
-Elle…-
Apre
la bocca, ma non
gli lascio il tempo di parlare e la tappo con un bacio salato.
-Elle,
avresti dovuto
dirmi la verità…- patetico, forse, ma almeno
riesco ad essere sincero.
-Non
volevo farti
preoccupare. Non volevo… sentire che stava succedendo
davvero- ammette forse
con troppa facilità… che si aspettasse di dover
affrontare questa
conversazione, prima o poi?
È
qualcosa che forse
non mi è dato sapere…
Quella mattina sono stato
io ad accompagnarlo in ospedale. Mi
ha presentato la dottoressa bionda, spiegando che per un po’
avrebbe fatto da tramite
tra noi, perché probabilmente non ci saremmo visti per un
po’.
Invece, per qualche giorno
ho potuto ancora vederlo.
Ma adesso è
davvero da troppo che non mi permettono di
andare da lui e Halle ha continuato a ripetere che l’agonia
sarebbe finita
presto, che anche Elle voleva vedermi.
Stamattina,
finalmente…
POV MELLO
Svegliarmi stamattina
è stato quanto di più faticoso
possibile! Matt ed io abbiamo fatto le ore piccole, rintanati in un
vecchio
ripostiglio che non usa più nessuno: il rosso ha deciso di
chiamarlo “La stanza
delle necessità” perché dice che gli
ricorda Harry Potter… a me la nostra
situazione ricorda semplicemente un incubo, che ormai va avanti da
più di tre
mesi… non sono riuscito a chiarire i miei sentimenti,
tantomeno a farli
presenti a Near… Il giorno in cui è tornato per
poco non ci ha scoperti!
Ricordo di aver sudato
freddo…
-Ti
amo Mello, ti amo…-
le mani del rosso percorrono veloci il mio addome, soffermandosi su
qualche
punto critico giusto il tempo necessario per farmi emettere un gemito.
-Sei
una puttana, Mai
Jeevas…- soffio a pochi centimetri dal suo volto.
-La
puttana mi sembri
tu in questo momento. Io non sto facendo nulla di male-
Colpito
e affondato.
-Beh,
tradire il tuo
primo amico in questa scuola ti sembra nulla di male?-
-Touchè-
solleva le
mani in segno di resa, per poi ripiombare di peso su di me.
–Andremo avanti
così ancora per molto?-
Finchè
Near non torna,
forse… ma poi… quando lo rivedrò di
certo non avrò più bisogno di Matt. Ne sono
certo.
Dissimulo
la mia
indecisione ormai certa, ribaltando le nostre posizioni , mentre Matt
cerca di
mordermi un orecchio.
-Ti
ammazzo Matt!-
Nel
mentre, la porta
si spalanca: un Near particolarmente confuso ci fissa con la testa
leggermente
piegata verso destra –Si può sapere cosa state
facendo?-
-Ah…ah
beh… noi…- Matt
è ormai nel panico più totale.
-Già
qui? Amore non
vedevo l’ora di vederti!!!- salto dal letto per abbracciarlo,
incurante della
sua domanda, per poi chiedergli come mai non abbia aspettato che
andassimo da
lui.
-Volevo
farvi una
sorpresa… Matt che gli hai fatto per farlo arrabbiare tanto?
Gli hai rubato l’ultima
barretta?-
-Più
o meno…-
Matt
osserva
rattristato l’albino che si siede sulle mie gambe, mentre io
inizio a fare le
fusa, baciandolo ripetutamente.
-Fermati
Mel… -
Lo
fisso interrogativo,
senza spostare di un solo millimetro un muscolo del mio corpo: sento
nella sua
voce un tono strano… o forse è solo il mio
inconscio che pensa a quando Near
capirà tutto. Perché near è troppo
furbo. Non può lasciarsi ingannare.
-Mi
sembri… falso, non
so!? E poi c’è Matt…-
Matt.
-Beh,
Matt? Non hai
lezione adesso?-
-Veramente
anche tu-
risponde irritato, uscendo senza neppure premurarsi di chiudere la
porta.
Dopo
quell’episodio sono stato abbastanza chiaro con il rosso:
tra di noi non sarebbe più successo nulla.
Non sarebbe dovuto
più succedere nulla, invece…
-Ci sei cascato di nuovo,
Mello- sibilo, interrompendo il
getto d’acuqa fredda, per quanto piacevole.
È tardi.
Ed ora le dovute
giustifiche: dopo aver passato un'estate intera a divertirmi, mi sono
resa conto che era il caso di iniziare a studiare per i test...
quindi ho momentaneamente
abbandonato la fic... IMPERDONABILE da parte mia, ma spero capirete...
Per il resto... beh, mi sa
che l'introduzione finale fa tanto da "continuo del Signore degli
Anelli", ma ho voluto inserirla sia per chi eventualmente non ricorda,
sia per chi non ha letto la prima fic e non ha voglia di farlo...
Per le dimensioni del
capitolo... potrebbe essere un po' più piccolo rispetto ai
successivi, in tal caso consideriamolo una introduzione... oppure
potrebbero essere tutti così 0_0 sono ancora un po' indecisa.
Ultima cosa... tutti i
tasselli mancanti, torneranno in flashback... non temete! Non
sarò così superficiale....
Ciò detto, spero
che continuerete a seguirmi, perchè io mi impegno davvero
ù_ù
Kisses
ChibyLilla
|
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Capitolo 2 *** born again ***
BORN AGAIN
POV
ELLE
Rivedere
Light è stato… strano! Non so spiegare, ma dopo
essere stato praticamente agli arresti domiciliari per così
tanto tempo, quasi
non ci credevo. Non ci ho creduto in effetti fino a quando non lo ho
visto
davvero. Se c’è una cosa che ho imparato
è che non ci sono garanzie!
Ha
i capelli leggermente più lunghi di come ricordavo, ad
essere sincero trovo che gli stiano meglio, gli danno un’aria
quasi da
intellettuale: o forse è solo l’effetto della
camicia!
-Ehi…-
fisso gli occhi nei suoi senza sapere cosa dire,
colto da un imbarazzo abbastanza strano: era un momento al quale non
avevo
pensato, troppo preso dal desiderio di vederlo, di tornare alla solita
routine…
e adesso quasi ho paura che nulla possa tornare come prima.
Me
la prendo con me stesso per la fragilità che sto
mostrando e che non dovrebbe appartenermi.
-Mi
sei mancato amore mio… mi sei mancato…- Light mi
si
avvicina, poggiando le sue labbra calde sulle mie, senza fare pressione
per
farmele aprire, ma semplicemente assaporando quel gusto che deve essere
mancato
a lui quanto a me.
-Abbiamo
tutto il tempo di recuperare- gli rispondo, a fior
di labbra, abbracciandolo e spingendolo verso di me.
-Siamo
in ospedale, Elle… non credi di esagerare?-
L’imbarazzo
che mi aveva colto sparisce, inibito dal profumo
che adesso mi travolge, dalla naturalezza che mi spinge a volerlo
accanto a me.
Quando
forzo un po’ la presa su di lui, mi si accascia
addosso, salendo in ginocchio sul lettino ed accarezzando con una mano
la mia
pelle, al di sotto della maglietta.
POV
NEAR
Quando
entriamo in classe ci aspetta la fantastica sorpresa
che Light non è venuto e quindi non faremo il compito per il
quale ho sprecato
un pomeriggio a ripetere.
Purtroppo
ero rimasto indietro di un bel po’ di argomenti e
mi sono dovuto mettere sotto, anche perché Mello si
è rifiutato di farmi vedere
i suoi appunti dicendo che li volevo per copiarlo.
Alla
fine, rassegnato, ho passato la notte in biblioteca,
tra caffè e testi… e adesso crollo dal sonno, per
cosa? Per sentirmi dire che
abbiamo un’ora libera.
Sbuffo
impercettibilmente per niente intenzionato a far
notare a Mello quanto la cosa mi abbia irritato e mi avvio al corridoio.
-Beh?
Non vieni Mel?-
Il
biondo si è fermato con un libro tra le mani e fissa di
fronte a sé, come se stesse riflettendo su qualcosa con una
certa insistenza;
al suono della mia voce, solleva impercettibilmente lo sguardo e
sorride con
uno sbrigativo –ti raggiungo subito, avviati-
Gli
mostro il mio disappunto soltanto con uno sguardo, poi
decido di andare, pronto già a fargliela pagare…
e stavolta la cosa va ben
oltre la settimana in bianco.
Quando
arrivo in camera, cerco tra i suoi appunti quelli
riguardanti l’argomento del test e decido di approfittarne.
D’altra parte, ha
detto che mi avrebbe raggiunto subito: ogni rigo che leggo è
una punizione per
il suo ritardo.
POV
MELLO
Lascio
che Near se ne vada ed aspetto che tutti lascino
l’aula in modo da poter parlare con Matt, il quale,
esattamente come ci sarebbe
da aspettarsi da uno come lui, non ha capito nulla e sta per uscire.
-Ma
dove credi di andare?-
-Mello,
io… hai detto che raggiungevi Near. Vado in cortile-
Lo
prendo per un braccio, avvicinandolo a me e gli bacio la
guancia, sfiorando appena un angolino della bocca.
-Sei
un credulone, Matty-
Si
imbroncia, stringendo con più forza il libro che ha in
mano ed oltrepassandomi, per poi sparire in corridoio.
-Che
diavolo ti prende, dannato rossino!- lo raggiungo di
fronte alla porta della classe di fianco e lo spingo dentro.
-Matt,
non te ne venire di nuovo con i tuoi stupidi sensi di
colpa. Me ne occupo io. Problema mio, non tuo. E ora sai cosa
voglio…-
nell’ultima parte, il mio tono si fa più mieloso.
Lo spingo a terra, lasciando
cadere sia il mio che il suo di libro e mi siedo sulla sua pancia.
-Mi
fai male- borbotta arrossendo –e, ti sembrerà
strano, ma
non ho sensi di colpa. La puttanella qui la stai facendo tu-
Ancora.
Lo ha detto ancora.
Afferro
con forza le sue mani, costringendolo a stare fermo
–Datti una calmata, stavolta non sto dicendo nulla-
Non
mi lascia il tempo di dirgli quanto è diventato
importante per me nell’ultimo periodo, poiché
divincolandosi dalla mia presa,
cerca di prendermi a pugni e finisce per colpirmi.
Sento
la rabbia ribollire e non riesco a controllare le mie
azioni, rendendomi conto troppo tardi di aver reagito con un colpo
forte al
punto tale da fargli battere la testa sul pavimento.
Confuso,
Matt cerca di scrollarmi di dosso, ma è scontato
dire che è inutile: ormai non credo proprio di potermi
fermare.
Con
un altro pugno gli faccio colare un rivolo di sangue dal
labbro.
-M…-
il rosso prova a parlare, forse spaventato dal mio
comportamento, ma gli chiudo la bocca con le mani, costringendolo dopo
un po’
ad ingoiare il suo stesso sangue.
Quando
gli lascio la possibilità di muoversi di nuovo, mi
accorgo che ha assunto un colorito cadaverico –Sei un pazzo
Mello- mugola,
prima di sputare sul pavimento la saliva che gli era rimasta in bocca
–è la
cosa più disgustosa che tu abbia mai fatto- mi dice, con le
lacrime agli occhi.
-Scusa
Matt… ma a volte io proprio non ti capisco. Posso
sapere cosa ti prende? Ti rendi conto vero che fai cose senza senso?-
Non
mi lascia il tempo di finire di parlare e si allontana.
Stavolta
decido di non seguirlo.
POV
LIGHT
Halle
per poco non ci ha colti in flagrante, entrando in
camera senza preavviso e con delle scartoffie tra le mani.
-Lieta
di vedervi così allegri!- ha esordito con un sorriso
a trentadue denti, sicuramente sincero. Ho la sensazione a volte
sgradevole che
sia molto affezionata ad Elle.
-Vuoi
firmare?- il moro si alza un po’ a fatica, accettando
raggiante la penna che Halle gli porge e disegnando dei simpatici
ghirigori sul
foglio.
-Ci
vediamo tra una settimana! E mi raccomando…-
Elle
non le lascia il tempo di parlare, alzando le mani in
segno di resa
-So
già tutto… cosa devo fare, a cosa devo stare
attento,
quando tornare…-
-e…-
-…e
ho il tuo numero!-
-Chiamami
per qualsiasi cosa- dice la bionda, rivolgendosi a
me questa volta e porgendomi un foglio con un numero di cellulare.
–Fate
attenzione-
La
sua è una preoccupazione quasi materna, che tuttavia non
infastidisce Elle, anzi, sembra che questo tipo di attenzioni gli
piacciano…
nonostante da me abbia rifiutato tutto.
-Elle,dove vai?-
Qualche volta dopo la
chemio, Halle mi ha permesso di vederlo, anche se per poco, promettendo
che tra
di noi non ci sarebbero stati “scambi intimi”,
per usare parole sue.
Quanto male gli faccia
probabilmente non riesco neppure ad immaginarlo, ma si vede dal suo
sguardo che
soffre. E che se cerca di non mostrarlo è solo
perché ha paura che io possa
stare male e non capisce che così è peggio.
Il moro si alza
barcollante, premendosi le mani contro la bocca, ma quando provo ad
entrare in
bagno, lui spinge la porta con un braccio, invitandomi silenziosamente
ad
aspettare fuori.
-Elle fammi en…-
-T-tutto bene-
risponde con voce affannata, poco prima che un altro conato gli
impedisca di
parlare.
Mi accascio con le
spalle contro la porta, ormai rassegnato ai gemiti che provengono
dall’altra
parte.
Quanto sento la porta
spingere e mi accorgo di bloccarla col mio peso, mi sposto: di fronte a
me c’è
un ragazzo magro, davvero troppo e di un colorito troppo pallido forse
perfino
per Near. Resto fermo di fronte a lui, stringendo i pugni fino a
conficcarmi le
unghie nei palmi.
-è tutto ok!-
-Non è tutto ok, Elle…
stai male. Di nuovo-
-Sono le cellule che
il mio organismo rigetta, è normale Light…- parla
con un tono quasi assente,
come se si trattasse di una lezione da tenere ai suoi alunni. Come se
fosse
normale.
Non
voglio che tutto questo succeda ancora. Queste immagini
mi hanno ossessionato durante tutti questi mesi, ripetendosi nella mia
mente
come un disco rotto e più cercavo di scacciarle,
più quelle tornavano a galla
prepotenti.
Osservo
il volto sorridente di Elle, contento come un
bambino all’idea di poter tornare a casa, di tornare a fare
quello che davvero
gli piace…
-Permetti?-
gli sfilo di mano la valigia contenente tutte le
sue cose, impedendogli con una mano di riacquistarne il controllo, poi
gli
stringo un braccio intorno alla vita, mentre ci avviamo
all’uscita.
CIAOOOOOOOOOOO
Un grazie di cuore a tutte
:) siete dolcissime!!!
Spero davvero che questo capitolo vi piaccia anche perchè
è stato piuttosto impegnativo buttarlo giù!!!
Una precisazione: non so se
qualcuno ha visto il film "Il messaggero: the hunting in Connecticut"
(se non lo conoscete le ve lo consiglio!!!) il flashback di Light non
so perchè me lo sono immaginato come la scena iniziale del
film ^^
A presto, Kisses
ChibyLilla
|
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Capitolo 3 *** crazy ***
CRAZY
POV
MELLO
Arrabbiato
per il comportamento di Matt, decido di tornare
da Near, incurante del fatto che lo ho lasciato solo per quasi
un’ora.
Aprendo
la porta trovo l’albino seduto sul mio letto con le
gambe accavallate e dei fogli tra le mani.
Sbatto
un paio di volte le palpebre prima di riconoscere i
miei fogli e lui li sta leggendo come
se fosse la cosa più normale del mondo.
-Near
ti avevo detto di non toccare!- glieli sfilo da mano,
poggiandoli sul letto di Matt.
-E
anche che saresti venuto presto, Mello. Cosa credevi che
dovessi fare in attesa della principessa?- sembra leggermente
infastidito.
-Oggi
siete tutti pazzi, bah!- mi sfugge, mentre
spontaneamente associo il comportamento di Near a quello di Matt.
-A
chi ti riferisci scusa?- il suo tono inquisitorio mi fa
trasalire: ho forse parlato troppo???
Alla
fine decido di raccontargli che Matt ed io abbiamo
litigato, magari sorvolando sulle cause e soffermandomi su come si sia
comportato, senza alcuna motivazione plausibile, sul fatto che ci siamo
picchiati… e che adesso non ho idea di dove sia finito.
-Mel,
sei sempre un bambino- l’albino lascia la sua
posizione, preparandosi ad uscire dalla stanza.
-Dove
pensi di andare, Near?- gli prendo un braccio
impedendogli di muoversi: e se Matt, in preda a questa sua follia
decidesse di
raccontare tutto? Cosa ne sarebbe di noi? Near è troppo
importante per me e non
posso permettere che qualcuno me lo porti via.
-Mello
vado a vedere dov’è Matt…e lasciami
prima che ti
pesti anch’io!- il suo tono minaccioso mi confonde per un
attimo ed allento la
presa, permettendogli di uscire.
POV
LIGHT
-Ehi
amore, io dovrei un attimo tornare a scuola. Faccio
subito!-
-Beh,
vengo con te. Devo portare dei documenti a Ryuk-
Sorrido,
distogliendo lo sguardo dalla strada ed osservando
Elle –posso portarli io!-
-Halle
dice che sto bene, Light non vedo perché ti
preoccupi!-
-Halle
ti ha detto cosa non
devi fare e tu la stai già ignorando. Cominciamo
bene!-
Il
suo sguardo da gattino bastonato, del tutto improvvisato
e per niente sincero, mi fa sorridere.
-Sai
che non dovresti, vero?- giro all’ultimo secondo,
dirigendomi verso la scuola.
Alla
fine vince sempre lui.
-Hai
pensato a cosa dire quando ti vedranno? Parlo dei
ragazzi…-
-Beh,
zia Svetlana in Russia era molto simpatica, ma mi
mancavano tutti e sono tornato!-
Il
solito stupido.
-piuttosto,
hai visto tuo fratello oggi?-
-Chi
Matt?-
-No,
l’altro! Ma che domande fai!!! Ti ricordi che giorno
è
oggi, vero?-
Sgrano
gli occhi, ricordando come in un flash che oggi è
l’anniversario della morte della mamma…
POV
NEAR
Sbatto
la porta alle mie spalle, per poi camminare senza
alcuna meta per i corridoi: in effetti non ho la minima idea di dove
sia Matt.
Arrotolando
una ciocca di capelli intorno ad un dito, fisso
con un sorrisetto ironico Ide che mi cammina incontro e sussulta quando
incrocia il mio sguardo.
Ripenso
con un pizzico di cattiveria a quando sono tornato…
Cammino per i corridoi
con una certa lentezza, non tanto perché intimidito, come si
potrebbe pensare,
ma piuttosto perché consapevole di quello che
succederà e del modo in cui,
ancora una volta i ruoli in questo posto saranno ristabiliti.
Stringo leggermente la
spallina dello zaino sulla mia spalla, mentre con l’altra
mano, fino ad un
momento prima penzoloni lungo il corpo, mi tocco le labbra, fingendomi
assorto
proprio nel momento in cui Raye ed Ide passano di fronte a me.
Lo sguardo del primo è
completamente terrorizzato, come se avesse di fronte a sé un
fantasma; il
secondo invece sembra quasi non avermi notato, fino a quando non
è a pochi
centimetri da me. Quando incrocio il suo sguardo lo vedo sogghignare,
soltanto
allora ghigno, oltrepassandolo con nonchalance, salvo poi meditare la
mia
vendetta.
Neppure
mi accorgo di essere attivato fin sul tetto della
scuola. Sbuffo: perché mai Matt dovrebbe essere qui? Ma alla
fine, ormai ci
sono, non ha alcun senso tornare indietro, per poi cosa? Risentire
Mello e le
sue storie prive di senso…
Sento
delle voci e mi spiaccico contro il muro, in modo da
non essere visto, mentre due figure mi passano accanto e si vanno a
sedere sul
bordo del balcone.
Le
loro voci mi arrivano appena, ma riesco a riconoscerle:
Matt e Light. Alla fine lo ho trovato comunque!
Sento
il rosso piangere e naturalmente associo il suo
comportamento alla sfuriata di Mello, è un ragazzo
sensibile, lui! poi però
qualche parola mi giunge più chiara e percepisco anche il
motivo per il quale
Matt sembrava tanto irascibile ed è caduto con tanta
facilità in balia delle
provocazioni del biondo.
Non
riesco a capire nulla di quello che si dicono, ma sento
Matt chiamare più volte il nome di Mello e piangere.
Non
mi piace restare ad origliare, ma se uscissi adesso mi
vedrebbero e ci farei la figura dell’impiccione, cosa che in
tutta sincerità
preferirei evitare. Mi spiaccico al muro, pregando che la loro
conversazione
finisca presto e cerco di non interessarmi alle loro parole, iniziano a
riflettere sul fatto che forse Mello dovrebbe sapere…
POV
LIGHT
Resto
con Matt ancora un po’, il tempo di calmarlo e di
sentirgli dire che è innamorato di Mello.
Mi
porto una mano alla testa, cercando di assimilare le sue
parole.
-Matt,
Mello ha già un ragazzo- provo a spiegarmi,
sentendomi in effetti un po’sciocco. Come se non lo sapesse!
Indeciso
su cosa dirgli, vengo salvato appena in tempo dal
suono del cellulare.
-è
Elle… scusami, devo andare…- annuisce
comprensivo, già al
corrente di tutta la vicenda e mi lascia andare, promettendo di
scendere dopo
qualche minuto.
Trovo
il mio fidanzato in piedi, accanto alla presidenza con
un sorrisino leggermente forzato dipinto sul volto.
-Tutto
bene, Elle?-
-Si,
sono solo un po’ stanco… scusa. Matt?-
-Sta
bene- gli rispondo, prendendolo per mano ed
accompagnandolo alla macchina –è solo un
po’ giù-
Ciaoooooooooooo!!!
Rieccomi!!!
Appena mi sarà
possibile risponderò a tutte le recensioni ^^' intanto,
spero che vi sia piaciuto questo capitolo :) a presto ^^
ChibyLilla
|
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Capitolo 4 *** Truth? ***
TRUTH?
POV
MELLO
Prima
ancora che Near torni in camera, raggiungo Matt per
evitare che faccia casini. Lo trovo piagnucolante sul tetto, come mi
era già
capitato di vederlo e lo abbraccio.
-Matt,
andiamo smettila di fare il bambino!- me lo tiro un
po’ più dentro, sempre spaventato dalla sua
posizione, penzoloni verso il
vuoto.
Mi
guarda, stropicciandosi gli occhi con una mano nel
tentativo di asciugare le lacrime che continuano a rigargli il volto.
-Sc-scusa,
Mello, io…-
-Mi
basta che stai zitto e non dici niente a Near, chiaro? O
ci hai già parlato?-
Matt
è spaventato dal mio tono e non riesce a rispondere,
boccheggiando parole senza alcun senso.
-Matt,
che cazzo hai detto a Near?- urlo a due millimetri
dal suo viso, prima di tirargli un pugno in piena faccia, facendogli
sanguinare
il naso.
Il
rosso si porta una mano nel punto dolorante senza sapere
cosa dire ed abbassa lo sguardo. Sto per colpirlo ancora quando una
manina
fredda mi blocca il pugno a mezz’aria.
-Cosa
non deve dirmi, Mello?- la voce glaciale di Near mi fa
trasalire. Non ho il coraggio di girarmi.
-Matt,
va tutto bene?- il rosso continua a fissarmi come se
fosse in trance e si limita ad annuire piano alla domanda di Near,
senza
spostarsi di un centimetro, nonostante la posizione in cui si trova sia
piuttosto scomoda.
Mi
giro verso il mio ragazzo, sorridendo in modo isterico,
alla ricerca di una possibile scusa che possa tirarmi fuori dai guai.
-Non
dovevo dirti che…- la voce inquietante di Matt fa
accelerare i battiti del mio cuore. Stupido, siamo nella stessa barca,
Near
potrebbe uccidere entrambi. -…che non è la prima
volta che litighiamo, da
quando sei tornato. E non voleva dirtelo per paura che ti arrabbiassi-
pessima
scusa. Ma Near sembra essersela bevuta e questo è
l’importante.
Il
rosso si tira su a fatica, il naso ancora grondante di
sangue e ci lascia soli.
-Mello,
un minimo di contegno, però…- Near scuote la
testa
disgustato, salvo poi spiegarmi perché Matt era
così irascibile proprio oggi.
Dio
che stronzo che sono stato… è comunque il mio
migliore
amico…
-Credo
che dovrei parlargli!- esordisco, certo che il nostro
incontro si limiterà ad una chiacchierata tra amici.
POV
ELLE
Quando
torniamo a casa sono praticamente distrutto: non ero
più abituato a muovermi tanto! Il che pensandoci ha
dell’assurdo!
Light
ha deciso che ormai è il momento di andare a vivere
insieme: mi ha spiegato che è un’idea che aveva
già avuto prima di sapere
tutto, poiché credeva che lo tradissi e voleva tenermi sotto
controllo. Diceva
di essere geloso di Halle: ha capito da solo quanto era ridicolo ed
infondato
questo suo sentimento ed ha chiesto scusa alla dottoressa in un modo
che ha
dell’incredibile. Halle deve averlo preso per un pazzo
schizofrenico, ma non
gli ha mai detto nulla: era la prima persona con la quale mi vedeva,
deve
averle fatto piacere!
Fatto
sta che Light ha deciso, in modo del tutto
democratico, che devo andare a vivere da lui e per evitarmi la fatica
di
sistemare le mie cose, ci aveva già pensato lui,
così non mi è restato altro da
fare se non arrendermi e lasciarmi trascinare verso casa sua.
Quando
siamo dentro, mi assicuro che chiuda la porta alle
nostre spalle, poi lo porto con una certa familiarità sul
divano, sedendomi a
cavalcioni su di lui e con le mani faccio pressione per sbottonargli i
pantaloni.
-Ma
tu non eri stanco?- mi dice Light severo, impedendomi di
portare a compimento l’operazione.
-Ero
in astinenza- replico, tornando all’opera questa volta
senza incontrare resistenze.
Mi sbaglio o questo capitolo
è microscopico?
No, non mi sbaglio affatto, ma sono stata via per tre settimane e sia
prima della partenza, sia al ritorno sono stata sommersa dagli
impegni... insomma, oggi ho trovato un vuoto tra le cose da fare e mi
sono fiondata a computer. Questo è il risultato! Ricordavo
di avere qualche capitolo già scritto ma... a quanto pare
è andato perduto...
Spero comunque che vi piaccia e
che mi perdoniate!
A presto,
Chiby
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Capitolo 5 *** Too close ***
Vi sono
mancata???
*l’autrice
corre via piangendo dopo
un coro di “Nooooo”*
Beh, dopo essere
sparita da questo
fandom da un bel po’ di tempo, il ritorno di una delle
autrici che stimo di più
in assoluto, Elly_Mello, mi ha fatto tornare l’ispirazione!!!
Non vi prometto
niente – anche perché
credo che nessuno si fidi più della mia parola! –
ma cercherò di aggiornare con
una discreta puntualità!!!
Enjoy
Too close
POV LIGHT
Era in
astinenza? Lo crede bene… e sapesse io a che punto ero
arrivato!
Insomma, un ragazzo fidanzato non dovrebbe fare certi giochini da solo,
ma il
mio Jerry non ce la faceva più…
Mi auguro solo
che Elle non capisca che io abbia fatto una cosa simile mentre lui era
tra la
vita e la morte ma, lo confesso: la paura mi mette ansia e
l’unico modo che ho
per scaricarla consiste nel lasciare che il piccolo Jerry si sfoghi al
posto
mio… che poi chiamarlo piccolo…
Date le
circostanze mi accontento di essere il “sotto”
della situazione e lascio che
sfoghi la sua passione.
Elle ha un
non so che di impetuoso nei movimenti che non gli appartiene, ma questa
sua
passione non è per niente fuori luogo, al contrario,
è estremamente piacevole.
Passo le
mani nei suoi capelli, leggermente umidi di sudore, mentre continuo a
bearmi
dei suoi movimenti, aiutandomi con piccole spinte.
Il sorrisino
perverso sul suo volto mi intimidisce, quindi decido che forse
è il momento di
invertire le nostre posizioni e con una spinta del bacino lo costringo
a
giacere in preda alla mia voglia.
POV MELLO
Porca
paletta, ho girato mezza scuola alla ricerca di Matt, ma di lui neanche
l’ombra: se non lo trovo, con Near si che saranno cazzi, ma
sinceramente non mi
va di passare un altro secondo a girare come un eremita che ha perso la
bussola. Ho anche finito il cioccolato. E questo non è un
bene: divento nervoso
senza il mio cioccolato!
Tiro un
calcio alla porta dell’aula che sto per ispezionare, ma anche
qui il vuoto più
assoluto.
Ormai stanco
di cercare, lancio uno sguardo fuori alla finestra e mi colpisce la
capigliatura spettinata quanto vistosa di Matt che sta avendo una
conversazione
fin troppo amichevole con… nientemeno che Ide!
Il mio
sguardo in questo momento ha tutto da raccontare: credo che i miei
occhi stiano
lanciando scintille, tanta è la rabbia che mi assale.
Ide è
comunque quello che ha quasi ucciso il mio Near… e adesso
cosa ci fa con lui
Matt? Così vicini poi…
L’idea
che l’incidente
di Near possa essere stata un piano di Matt mi passa un attimo per la
mente, ma
mi autoconvinco che non sarebbe umanamente possibile una cosa simile,
quindi
non è il caso di fare ancora una volta accuse alla cieca nei
confronti di Matt.
Sto per
uscire dall’edificio per carpire informazioni sulla
conversazione (che nel
gergo comune si chiama: origliare!) quando Near richiama la mia
attenzione.
Col nobile
intento di evitare altri problemi, provo ad ostacolare la visuale del
più
piccolo.
-Near,
amore, hai visto Matt? Vorrei…-
-No. Ci
vogliono in aula magna! Magari Matt è già
lì?!?-
Gli rispondo
– sarà – e mi allontano mano
nella mano con lui. Matt può
aspettare.
In aula
magna c’è un Ryuk piuttosto nervoso che senza
preamboli ci fa consegnare un
plico contenente le informazioni per la gita annuale.
-Potete
andare-
Si alza un
coro di protesta quando i primi
ragazzi
che aprono il plico non trovano indicazioni sul posto in cui stiamo
andando, ma
solo sulle cose da portare, le date e gli orari.
Ignorando il
fracasso, prendo un secondo plico per Matt ed esco dall’aula
con Near.
-Non sei
emozionato?-
-Per una
gita?- è per questo che lo amo! Lui si che sa come rovinare
i momenti più
emozionanti.
-Meno male
che c’è Matt!- mi lascio sfuggire, salvo poi
pentirmene ed imprecare
mentalmente contro la mia stupidità.
POV LIGHT
-Ho una
sorpresa per te- annuncio, accarezzando i capelli morbidi di Elle steso
al mio
fianco. Lui alza un po’ la testa per guardarmi negli occhi.
-Mi hai
preso un cane?- sorride entusiasta.
-Veramente
pensavo a qualcosa di meglio- rispondo facendogli vedere delle foto.
-Mi è
toccato organizzare la gita dei ragazzi- inizio a spiegare, consapevole
che
Elle ne sarà piuttosto deluso, almeno all’inizio
– ed ho pensato che sarebbe
bello andare con loro-
-Certo-
risponde e non capisco se dice sul serio o se lo fa per accontentarmi,
ma a
questo punto, meglio non rivelargli tutti i giochetti che mi sono
venuti in
mente per le notti in tenda!
Non avrete
pensato che la sorpresa potesse essere solo la gita?! Ovviamente ho
pianificato
ogni singolo istante per noi…
POV MELLO
Matt si
è
deciso a tornare in camera solo a sera e la mia voglia di sapere cosa
ha fatto
non ha confini, ma fino a che Near sarà qui non
sarà il caso di tastare i
confini della sua ingenuità.
Poi, quando
l’albino è sotto la doccia mi decido a parlare.
-Cosa ci
facevi tu con Ide?- domando improvvisamente gelido nei suoi confronti.
-Nulla che
possa interessarti, Mello- risponde, ricambiando la mia freddezza e
stendendosi
sul letto con disinteresse, dopo aver sfilato maglietta e pantaloni,
nell’attesa della doccia.
- Matt,
parla- minaccio e lui coglie la provocazione.
-Se ti
dicessi che è il mio amante?- la voglia di prenderlo a pugni
è davvero forte,
ma mi convinco a restare calmo e lucido.
-Sono io il
tuo amante, o sbaglio?-
-L’unico?-
domanda sarcastico e a questo punto non posso fare a meno di lanciarmi
su di
lui, avvicinandomi pericolosamente al suo viso.
-L’unico-
sentenzio sulle sue labbra, prima di catturarle in un bacio che mio
malgrado
Matt non è intenzionato a ricambiare.
-Mello, credevo
che tra noi fosse finita. Lo sai che non mi piace dire le bugie-
-Disse
quello che venne in questa scuola senza dirci di essere il fratello del
vicepreside-
Matt mi
guarda serio, con uno sguardo che impressionerebbe chiunque, fatta
eccezione
per me: cosa vuole che gli dica? Abbiamo già avuto questa
conversazione e mi
sembrava di essere stato chiaro.
-Non
riuscirai a starmi vicino-
-Ma
così non
riesco a guardare in faccia Near-
Sentendolo
parlare mi rendo conto che la conversazione non si sta tenendo nel
luogo più
opportuno, dal momento che Near potrebbe spuntare fuori da un momento
all’altro
e sentire qualcosa che mi auguro col cuore di non dovergli mai
spiegare. Mi
metto seduto e Matt ha l’intelligenza di fare lo stesso,
sedendosi di fronte a
me a gambe incrociate, passandosi una mano tra i capelli.
-Non
è un
mio problema. Io riesco benissimo a guardarlo in faccia e non solo
… - rispondo
e cerco di convincermi che sia davvero così.
Pensavo che
sarebbe stato più semplice far capire al rosso come stanno
le cose, qual è il
suo ruolo e cosa mi aspetto da lui, ma è evidente che mi
sono illuso. Alla fine
non mi resta che ricorrere alle maniere forti.
Spingo Matt
sul letto leccandomi le labbra come il più feroce dei
predatori.
-Dici che
non sia il caso?- gli domando soffiando sul suo collo e sentendolo
tremare per
il piacere.
-No, Mello
non mi sembra proprio il caso. Non qui e non ora-
Sorrido
malizioso, incurante del pericolo ed inizio a giocare con
l’elastico dei suoi
boxer, mentre la mia lingua passa sul suo bacino scoperto.
Matt freme
al contatto, per quanto cerchi di non darlo a vedere ed io non posso
che
esserne soddisfatto.
-Tu non sai
stare senza di me, non ti resta che fare come ti dico-
Come si
dice? Se non puoi ucciderlo, fattelo amico. Ed è proprio
questa la mai
intenzione: se non posso dimenticarlo, allora dovrà
assecondarmi.
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