Make It Happen

di xjesysvoice
(/viewuser.php?uid=306088)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1. ***
Capitolo 3: *** 2. ***
Capitolo 4: *** 3. ***
Capitolo 5: *** 4. ***
Capitolo 6: *** 5. ***
Capitolo 7: *** 6. ***
Capitolo 8: *** 7. ***
Capitolo 9: *** 8. ***
Capitolo 10: *** 9. ***
Capitolo 11: *** 10. ***
Capitolo 12: *** 11. ***
Capitolo 13: *** 12. ***
Capitolo 14: *** 13. ***
Capitolo 15: *** 14. ***
Capitolo 16: *** 15. ***
Capitolo 17: *** 16. ***
Capitolo 18: *** 17. ***
Capitolo 19: *** 18. ***
Capitolo 20: *** 19. ***
Capitolo 21: *** 20. ***
Capitolo 22: *** 21. ***
Capitolo 23: *** 22. ***
Capitolo 24: *** 23. ***
Capitolo 25: *** 24. ***
Capitolo 26: *** 25. ***
Capitolo 27: *** 26. ***
Capitolo 28: *** 27. ***
Capitolo 29: *** 28. ***
Capitolo 30: *** 29. ***
Capitolo 31: *** 30. ***
Capitolo 32: *** 31. ***
Capitolo 33: *** 32. ***
Capitolo 34: *** 33. ***
Capitolo 35: *** 34. ***
Capitolo 36: *** 35. ***
Capitolo 37: *** 36. ***
Capitolo 38: *** 37. ***
Capitolo 39: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Image and video hosting by TinyPic




Il ricordo di una grande mano che mi solleticava i capelli accarezzandoli e tirandoli delicatamente stava assillando i miei pensieri da un bel po' di tempo.
Effettivamente era strano, perchè dal canto mio vedevo sempre e tutto nero.
Il mio mondo era nero.
A volte pensavo seriamente di essere morta, altre solo di star solamente dormendo. Non ne avevo idea.
Percepivo carezze, strette di mano, fastidiosissimi 'bip', e anche goccioline umide, che ho sempre supposto fossero lacrime. Riuscivo ad ascoltare discorsi, o almeno parte di essi, molte delle volte avrei voluto parteciparvi ma non riuscivo mai a trovare l'ubicazione esatta della mia lingua per muoverla contro il palato e far uscire le parole.
Insomma la maggior parte delle volte ero convinta di essere legata ad un letto, l'altra metà di essere una morta paranoica che parlava da sola nella sua tomba. Sempre che ci sia qualcosa dopo la morte, questo non ve lo so dire, perchè non so in che stato mi trovo, so solo che non vedo l'ora di svegliarmi, o di morire definitivamente.

Quella mattina, o almeno credo fosse stata mattina, poteva anche tranquillamente essere sera, stavo pensando indisturbata a quelle meravigliose mani, e a quelle bellissime dita che mi accarezzavano, alle labbra del possessore di quelle mani che erano carnose e rossee e che quando si sollevavano ai lati lasciavano intravedere due meravigliosissime fossette, nelle quali avrei quasi voluto affondarci un dito.
Dicevo, stavo pensando a queste cose meravigliose quando un rumore mi fece sussultare, per lo meno mentalmente, non credo che mio corpo si mosse, insomma, sinceramente non credevo nemmeno di avercelo un corpo.
Comunque, questo rumore mi stupì, perchè effettivamente credevo di essere sola.
"Bellezza, come andiamo?"
Riconobbi subito la sua voce, era una delle tante infermiere. Dato che non mi aveva mai detto il suo nome (giustamente perchè avrebbe dovuto farlo? io non le avrei mai risposto), io nella mia mente la chiamavo 'Uno', mentre le altre in base a come le avevo conosciute, alla loro tonalità di voce e anche alla loro simpatia, andavano avanti con i numeri. Quella più odiosa era 'Sei', mi dava altamente sui nervi, era l'unica che mi faceva male, per quanto mi fosse possibile percepire il dolore, quando mi faceva i controlli.
Uno continuava a maneggiare qualcosa contro l'avambraccio, probabilmente era il giorno delle siringhe.
Forse era martedì.
Nella mia testa avevo elaborato un calendario strano, per me da quando avevo iniziato a pensare e a ricordare era un lunedì. Erano passati tre lunedì dal primo discorso, e dal primo contatto che percepii.
Sinceramente mi ero stufata di stare immobile e di non poter reagire e vedere il mondo.
"Allora, dormito bene?" chiese nuovamente.
A volte mi era difficile comprendere Uno, perchè continuava a farmi domande se sapeva che non le avrei risposto? Era una ragazza strana.
C'era anche un'altra signora, io la definivo Mamma, che quando veniva mi faceva continue domande e si arrabbiava anche se non rispondevo. A volte venivano anche dei maschi, il loro contatto era meno frequente, ma quando uno in particolare mi prendeva la mano, sentivo una strana sensazione nella parte che meno riuscivo a percepire del mio corpo: il petto.
Chissà, magari erano sue le mani che affollavano la mia mente.
Di loro sapevo anche i nomi, perchè Mamma li pronunciava sempre, Cody e Curt erano i più frequenti, a volte c'era un Niall o Liam, altre un Louis, ma i nomi che avevo sentito minimo due volte, quelli che mi incuriosivano di più erano Zayn e Harry.
"Abbiamo parlato con il dottore, sai?"
Disse Uno, interrompendo i miei pensieri. Avrei proprio voluto sapere di cosa, ma sapevo che stava per dirmelo.
"Teoricamente, tra pochissimo ti sveglierai, non sei contenta?"
Allora non ero morta!
Avrei potuto tornare a vedere i colori, le cose, ad ascoltare la musica che dicevo io e non quella che mi era imposta o da Mamma, o alle volte da Quattro, quando veniva a controllarmi. Avrei potuto essere me stessa nuovamente, avrei potuto tornare a vivere, ad amare.
Ero pronta a lasciare quel nero immenso che era diventata la mia vita? Non lo sapevo.
Lo desideravo? Tantissimo.
Avevo paura? Molta.



ciao a tutti!
sono sempre io, questa storia è un pò diversa da quell'altra che sto scrivendo.
spero che vi piaccia e che scriviate una bella recensione, questo è solo il prologo, in base a quello che mi direte voi continuerò.
baci!

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 1. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 1.


Non riuscivo a pensare ad altro.
Mi sarei svegliata, finalmente dopo un tempo che nemmeno io ero in grado di contare. Ero sicura che stavo dormendo sicuramente da molto più tempo di tre soli lunedì. Avrei finalmente scoperto qualcosa di me, a cominciare dal mio nome. Fino ad allora tutti mi chiamavano o 'la paziente della 112' o 'Lei'. Tutte le persone che venivano a trovarmi non mi chiamavano mai per nome, a volte quando parlavano tra di loro dicevano 'Lei', che ho sempre supposto fosse riferito a me.
Quindi per me io mi chiamavo Lei.
Uno mi aveva detto finalmente qualcosa di interessante, insomma, non è che fosse noiosa, è solo che a me poteva importare poco delle scarpe che si comprava e dei gerani sul suo balcone. Quella mattina (o sera) mi aveva detto qualcosa di molto importante che avrebbe cambiato la mia nera vita da quel momento in poi.
"Spero che non tarderai"
Sussurò Uno vicinissimo al mio orecchio, facendomi sobbalzare, non esteriormente (penso). Aveva una voce molto calorosa e amava raccontare tutto quello che faceva, quello che le passava per la testa e soprattutto spifferare i segreti. Mi ricordo quando il primo giovedì mi disse che aveva scoperto che il dottor Geremy andava a letto con Lorina (credo fosse un'infermiera, magari era proprio Sei, che a me stava antipatica) ed era su di giri, perchè il dottore era sposato e lei era l'unica (a quanto pare) che sapesse della loro storia d'amore.
Una cosa, che devo dire a me non interessava per niente, ma d'altronde non potendomi opporre ascoltavo i suoi discorsi come una povera vittima.
"Tua madre sarà felicissima di sapere questa notizia e anche i tuoi amici"
Disse lei interrompendo il filo dei miei pensieri.
Come? Avevo degli amici? Come si chiamavano? Quanti anni avevano? O meglio quanti anni avevo io? Di che colore avevano gli occhi? I capelli? Gli piaceva la pizza? Giocavano a calcio? A tennis? Che musica ascoltavano? Gli piaceva ballare?
Avevo un sacco di domande, ma nessuna risposta. Avrei voluto chiedere a Uno come diavolo avrei potuto fare per svegliarmi, ma non sapevo come fare.
Tentai in vano di trovare le mie mani, di riuscire a muovere leggermente le dita come era successo tre lunedì fa, quando Mamma me lo aveva chiesto quasi implorante. Dovevo muovere quelle fottutissime dita.
Forza, disse la voce dentro di me. Avanti puoi farcela, continuava. Ma niente. Non riuscivo a trovare le mie dita in nessuno modo.
Era come se fossero sparite, ma io ci ero riuscita, tre lunedì fa le avevo mosse, perchè Mamma aveva iniziato a singhiozzare facendomi sentire la persona più felice del mondo.
"Ok, bellezza, tra venti minuti iniziano le visite, mi raccomando."
Sentii la sua voce accompagnata dal suono della porta che si sbatteva. Ero di nuovo sola. Sola nel mio buio personale.
Mi lasciai invadere la mente dai ricordi.
Nuovamente quelle mani, quelle dita, le fossette, le labbra.. chissà chi era questo ragazzo.
Insomma, perchè lo vedevo ovunque? Cos'era stato il mio fidanzato? Il mio migliore amico? Mah.
Ma oltre a questo il dubbio maggiore non era tanto chi fosse quel ragazzo, io volevo sapere come stava adesso, come stava dopo che mi ero 'addormentata'.
Pensandoci bene, io non avevo idea di cosa mi fosse successo, non ricordavo nulla. Il modo migliore per esprimere il concetto quando 'parlavo' con me stessa era dicendo che mi ero 'addormentata', a mo' di principessa in attesa di essere salvata. Molto stupido lo so.
Ecco un'altra domanda da aggiungere alla lista di quesiti che avrei posto non appena mi fossi svegliata. A questo punto speravo solamente di riuscire a ricordarmi come si parlava. Se no come avrei potuto farle?
Pensandoci bene, ne avevo di domande da fare, chissà magari i miei familiari avrebbero preferito che dormissi piuttosto di tartassarli di domande, ma questo non mi importava, volevo svegliarmi, dovevo farlo.
Smisi di riflettere per qualche secondo e mi concentrai sul davarsi. Tutto era buio, tutto era silenzio.
Quel momento di riflessione fu alquanto strano. Era come se le fibre del mio corpo si stessero ricongiungendo, come se mano mano tutti i pezzi del mio corpo si ricordassero a cosa e a dove appartenevano, come se i pezzi di un puzzle si stessero riunendo.
C'ero quasi, sentivo qualcosa premere, una forte pressione al centro del mio corpo, al centro del mio 'buio'. Mi concentrai ancora di più.
Lentamente iniziai a prendere possesso delle dita delle mani, riuscivo a muoverle con facilità, ma ancora tutto era buio. Poi un lungo fremito scosse là dove stava la mia spina dorsale, fecendomi quasi tremare, e probabilmente lo feci.
Incominciai a percepire del materiale sul mio corpo, lentamente tutto quanto stava ritornando sotto il mio comando dei sensi. Tentai di sorridere soddisfatta, non so se avvenne anche nella realtà o solo nella mia testa.
Fallo accadere, continuava a ripetermi la voce nella mia testa, svegliati.
Volevo svegliarmi? Si.
Ne ero sicura? Assolutamente si.
Avevo paura? Forse.
Per quanto mi fosse possibile, feci un respiro profondo e con tutta la forza che avevo in corpo, cercai le palpebre. Erano pesanti, ma sarei riuscita ad alzarle. Continuavo a forzare quel movimento, ormai avevo il completo possesso del mio corpo, ero sicura di aver stretto i pugni lungo i miei fianchi. Potevo giurarci.
Diedi un'ultima spinta, una scarica fortissima mi costrinse ad aprire di scatto le palpebre. E tutto fu luce.
Ci ero riuscita.
Mi ero svegliata.

La luce fortissima che entrava dalla finestra alla mia destra, mi stava letteralmente accecando. Mamma mia, quant'era bello il sole. Finalmente potevo capire che momento della giornata fosse. Era giorno, forse la mezza.
Sbattevo forte le palpebre mentre quella luce mi inondava l'esistenza. Il buio nel quale avevo vissuto fino adesso non era niente in confronto alla luce, e al calore che stavo vivendo in quel momento.
Sorrisi.
Potevo sorridere, sentivo le guance sollevarsi non appena muovevo il bordo delle labbra, era una sensazione stupenda.
Sollevai il braccio sinistro e lo esaminai con cura.
Le mie braccia erano molto sottili, e ricoperte da piccoli e quasi invisibili peli biondi. Le mie dita erano estremamente esili, davano l'impressione di potersi spezzare da un momento all'altro, con uno sforzo minimo.
Il mio occhio cadde sulle unghie, un martedì fa, Mamma aveva detto che mi avrebbe fatto bella, e che mi stava mettendo lo smalto. Non che riuscissi a sentire il pennellino sulle unghie, lo sapevo solo perchè non smetteva di parlarne. Finalmente potevo vedere la sua opera, il suo lavoro. Lo smalto rosso splendeva a contatto con i riflessi caldi della luce che entrava dalle finestre.
Era meraviglioso.
Era la cosa più bella di tutte riuscire a vedere di nuovo i colori, essersi liberati di quell'universo nero era fantastico.
Alzai lo sguardo e ispezionai la stanza.
I muri erano di un color giallo sbiadito che mano mano si avvicinava al soffitto diventava sempre più chiaro. Di fronte al mio letto c'era un'armadio color nocciola, che probabilmente conteneva le cose che utilizzavano per farmi i controlli.
Sollevai leggermente la schiena per poter vedere meglio quello che mi circondava. Alla destra del letto c'era la porta, che dava al corridoio, mentre alla sinistra, la finestra, dalla quale entrava quella meravigliosa luce. Mi concentrai e provai a guardare fuori.
Effettivamente, guardare fuori mi faceva un pò male agli occhi, li sentivo quasi bruciare, non erano più abituati a quella luminosità.
La finestra non dava sulla strada ma su un parco, c'erano molti alberi, sotto dei quali camminavano a braccetto coppie di anziani signori vestiti di blu (un camice simile al mio). Oltre a loro c'erano altri gruppi di persone che parlavano.
Un ragazzo attirò il mia attenzione. Era seduto su una panchina con le mani nei capelli.
Un organo che avevo dimenticato di avere nel mio petto sussultò. Che strano.
Riuscivo a percepire la tristezza nei suoi occhi, e nella stretta nella quale torturava i suoi adorabili ricci. Un'altro ragazzo era al suo fianco, indossava una maglia a righe blu, con delle bretelle rosse. Sembrava lo stesse consolando, ma non riuscivo a capire bene i loro movimenti.
Una terza figura si fece avanti, era un ragazzino, non molto alto con i capelli biondi, decisamente più piccolo degli altri due, che tentava di rallegrare i due ragazzi sulla panchina.
Un'altro fremito scosse il mio cuore, perchè faceva così?
Perchè sembrava che mi interessasse di quelle persone?
Chi erano quei ragazzi?

La porta si spalancò facendomi sobbalzare.
La figura all'entrata si avvicinava con molta cautela verso di me, mentre io la guardavo sgranando gli occhi. Era una donna sulla quarantina o forse più che indossava un cappotto grigio che le arrivava fin sotto il sedere, un paio di jeans e delle comodissime scarpe da ginnastica. Aveva gli occhi azzurri e corti capelli castano chiari e mi fissava, come se avesse visto un fantasma.
"Non ci credo"
Sussurrò. Il suono della sua voce mi era così familiare che non ci volle molto prima di capire che quella donna in piedi davanti a me fosse Mamma.
"Ti sei svegliata"
Sussurrò nuovamente lasciando cadere la borsa dalle mani per lo stupore. In quel momento arrossii, sentivo il sangue premere sulle guance, che meravigliosa sensazione.
"Ti ricordi di me, vero?"
Chiese sedendosi sulla sedia di fianco al letto. Io scossi la testa. Effettivamente non mi ricordavo di lei, ma sapevo che era mia madre, c'era qualcosa in lei che me lo faceva credere.
"Sono Isabel, tua madre"
Sorrise, allungando una mano verso la mia. Il contatto mi provocò un lenta scossa lungo il braccio, potevo finalmente sentirla.
"Come mi chiamo?"
Chiesi senza neanche pensare. Quella era la mia voce? Avevo appena parlato? Cercai di capacitarmi di quello che avevo appena fatto e la guardai negli occhi.
"Amore, non te lo ricordi?"
Scossi la testa, nell'attesa che venisse pronunciata quella verità alla quale ambivo da un pò.
"Emily, ti chiami Emily Stone. Hai sedici anni e vivi con me e i tuoi fratelli Cody e Curt, qui a Holmes Chaple."
Ecco di chi erano quei nomi. Avevo due fratelli, volevo sapere di più di loro. Come se mi avesse letto nel pensiero disse:
"Cody ha quattro anni e va all'asilo, Curt ne ha diciotto ed è all'ultimo anno di liceo."
"Ho degli amici?"
Chiesi rimanendo di nuovo spiazzata dal suono della mia voce.
"Si, la tua migliore amica si chiama Sophie, poi hai anche altri amici che si chiamano Niall, Liam, Louis, Zayn e Harry"
Quei due nomi attirarono la mia attenzione come al solito.
"Ho un fidanzato? Sono innamorata? Cosa mi è successo?"
Domandai di nuovo guardandola negli occhi. Forse avevo fatto troppe domande insieme.
Lei sorrise e mi disse:
"Non lo so, a me risulta che tu sia single"
Sorrise, ma i suoi occhi si incupirono quando fece per andare avanti.
"Quattro mesi fa, stavi tornando a casa dalla festa di Niall, erano le due del mattino, e mentre attraversavi le strisce pedonali..."
Si interruppe iniziando a piangere.
Le accarezzai la guancia, per quanto volessi sapere cosa mi era capitato mi faceva stare male vedere delle lacrime scendere lungo il suo dolcissimo viso.
"Ora sto bene"
Sussurrai cercando di farla smettere di piangere.
"Hai ragione"
Disse tirando su con il naso.
"Mentre attraversavi le strisce pedonali, una macchina ti ha travolto facendoti andare a sbattere violentemente con la testa per terra"
Non dissi nulla, cercavo di immaginare la scena anche se il mio intento veramente era volerla ricordare.
"Mamma, secondo te riacquisterò nuovamente la memoria?"
Non suonò come una domanda, ma come una speranza. Rivolevo la mia vecchia vita, volevo incontrare Sophie e gli altri ragazzi fargli sapere che gli volevo bene anche se non mi ricordavo di loro, volevo tornare a ricordare, volevo tornare a vivere a colori.
Sorrisi guardando mia madre negli occhi e lei ricambiò accarezzandomi la guancia.

Ormai erano passate quasi due ore, e non avevo fatto altro che parlare con mia madre del più e del meno e prima di andarsene mi aveva promesso che il giorno dopo sarebbero venuti a trovarmi tutti quanti.
Nel frattempo anche il medico era venuto a conoscenza del mio risveglio, e devo ammettere che era alquanto sorpreso, ci aveva confessato che un momento prima di entrare nella stanza, anche se in precedenza aveva detto che mi sarei svegliata, stava preparando le carte per farmi staccare dalla macchina che mi teneva in vita.
Se non avessi trovato la forza probabilmente a quell'ora sarei morta, insomma, come se il buio di prima non me lo facesse già credere.
Era da tanto che non parlavo così, moltissimo, dai racconti di mamma ero venuta a conoscenza del fatto che non erano solo tre lunedì che 'dormivo' ma quattro mesi o poco più. E io che pensavo che fosse poco. Quattro mesi erano tanti, chissà se i miei amici mi volevano ancora bene.
Quel pomeriggio mamma mi aveva fatto parlare al telefono con Niall, la sua voce era stupenda. Mi aveva detto "Finalmente tornerai a rovinarci l'esistenza. Il mondo senza di te era così noioso.", lo presi come un complimento, come un segno che c'era ancora dell'amore per lui in me, mi voleva ancore bene. Solo al sentire la sua voce e quello che provocava in me capii che anche io gliene volevo e anche tanto. Peccato però che non fossi in grado di ricordare assolutamente nulla di quello che facevo con lui e dell'ultima volta che l'avevo visto, cioè alla sua festa.
Devo ammettere però che avevo ancora un dubbio, una domanda che mi frullava per la testa.
Se non ero fidanzata, quelle mani e quelle labbra che mi avevano assillato in continuazione, a chi appartenevano?
Forse c'era qualcosa che mamma non sapeva o che semplicemente non mi aveva voluto dire.
Io volevo sapere a chi fosse il misterioso possessore di quelle spendide mani.
Desideravo scoprirlo? Certamente.
Ci sarei riuscita? Lo speravo.



salve a tutti, allora che ne dite?
è carina come storia? vi piace?
spero che diventerà una delle vostre storie preferite, o che almeno la recensiate ogni tanto.
vabbè, non vi rubo altro tempo.
secondo voi emily scoprirà chi è il possessore di quelle mani?
beh, vi aspetto nella prossima puntata.
ciaoooo!

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 2. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 2.


Quel venerdì fu più lungo dei precedenti, forse perchè era il primo che passavo da 'consenziente' o forse perchè non ero pronta a tutte quelle emozioni insieme.
Quella mattina Niall, Liam e Cody, erano venuti a farmi visita.
Cody, il mio fratellino, all'inizio era molto sulle difensive, poi però cominciò a fidarsi di quella sorella che non si ricordava di lui tanto, da mettersi sotto il lenzuolo e a farmi compagna abbracciato a me.
Era uguale a mia madre, stesso sorriso, stessi occhi e perfino stessi capelli castano chiaro. Era un bimbo molto vispo, e si vedeva che amava Niall, lo stimava come fosse un suo fratello maggiore.
"Allora Emily, cosa hai sognato tutto questo tempo mentre dormivi? Perchè hai sognato, vero? La mamma mi ha raccontato che sognavi sempre. Mi hai sognato?"
Sorrisi, lasciando che una lacrima mi accarezzasse la guancia. Era un bambino super tenero, e si vedeva che mi voleva bene, e per quanto io non ricordassi nulla, gliene volevo un mondo.
"Si, sempre. Ma non sapevo che fossi tu."
Mentii. Vederlo felice era molto più importate di quella verità al momento. Era vero che avevo sognato, o forse ricordato. Ma non lui. Il mio chiodo fisso erano sempre quelle due mani...
Lui sorrise e si accoccolò appoggiando la testa sul mio petto.

"Allora, ma è vero che non ti ricordi nulla?"
Chiese Niall, rientrando nella stanza dopo essersi andato a prendere da magiare ai distributori automatici.
Annuii semplicemente.
Lo sentii sospirare, prese la sedia e si avvicinò al mio letto. C'era qualcosa di diverso nella sua espressione, non era più il ragazzo spensierato e felice di quella mattina, di qualche ora fa.
"Il dottore ha detto che non dobbiamo obbligarti a ricordare, ma io ti do un consiglio, prima che vengano fuori fraintendimenti e casini, prova a pensare, a ricordare cosa è successo quella sera"
Cosa intendeva? A questo punto perchè non me lo diceva lui?
"Ti puoi spiegare, per favore?"
Domandai accarezzando la schiena a mio fratello mentre il ragazzo biondo davanti a me, prima di parlare, diede un vigoroso morso al panino.
Degluitì.
"Vorrei tanto farlo, ma non posso. Ci tengo solo a dirti che qualunque cosa succeda io sono, e sarò qui."
Il biondino mi preoccupava, cosa stava cercando di dirmi tra le righe?
"Senti Emily, io devo andare. Tra un pò viene Liam a prendere Cody. Ci vediamo domani, ok?"
Domandò stampandomi un rumoroso bacio sulla fronte.
Io annuii in risposta.
Quando si chiuse la porta alle sue spalle, fui travolta da quell'orribile sensazione di solitudine. Se non fosse stato per Cody, che era ancora accoccolato su di me, avrei potuto cominciare a credere di essermi addormentata di nuovo.
"Ma io ti do un consiglio, prima che vengano fuori fraintendimenti e casini, prova a pensare a ricordare cosa è successo quella sera."
Perchè Niall mi aveva detto quella cosa? Cosa voleva che io capissi? Dove voleva che io arrivassi?
Le sue parole continuavano a martellarmi in testa, dovevo provare a ricordare, ma cosa?
Non avevo neanche un spunto, un qualcosa su cui andare a parare per ricostruire il ricordo. Non avevo nulla.
No, in effetti una cosa c'era, ma non so quanto utile poteva essermi in quel momento: le mani che occupavano i miei pensieri ventiquattro ore su ventiquattro.
Forse c'entravano qualcosa con 'i casini e i fraintendimenti'. Chi poteva saperlo?
Avevo bisogno di iniziare a ricordare, ma non sapevo dove partire.
Guardai Cody mentre dormiva, beato lui che era così innocente, che non era costretto a ricordare, che non ne aveva bisogno perchè faceva tutto parte di lui. Ormai a me non apparteneva più nulla, il buio che mi aveva circondato la mia esistenza fino a poco prima aveva cancellato tutto, lasciandomi vuota senza un passato che io fossi in grado di ricordare.

"Come stai?"
Chiese Liam entrando nella stanza. Quella mattina lo avevo sentito parlare pochissimo per via di Niall che aveva avuto in pugno la situazione tutto il tempo. Quel ragazzo non era in grado di stare zitto.
"C-credo b-bene."
Sospirai. In effetti non lo sapevo nemmeno io, era strano tornare a vivere, troppo.
"Immagino il tuo stato di confusione." Disse lui allungando una mano sulla mia spalla fecendomi susultare. Quel contatto mi fece avere un flash.

"Dai buttati"
Urlò Niall mentre sguazzava nelle fredde acque del lago.
"Ma è fredda"
Urlai io divertita.
Due calde mani mi presero per i fianchi e mi spinsero delicate di sotto.
"Liam!"
Urlai schiantandomi contro la superficie del lago, facendo scoppiare a ridere tutti i presenti.
"Ti aiuto io"
Disse qualcuno alle mie spalle mentre mi faceva uscire dall'acqua. Ero infreddolita, ma lui mi strinse forte in un suo abbraccio, riscaldando ogni signola fibra del mio corpo.
"Emily"
Sussurrò al mio orecchio, con la sua voce calda e avvolgente.


"Emily? Emily, mi senti?"
Chiese Liam sventolandomi una mano davanti al viso.
"Oh, si scusa.."
Chiesi mortificata, abbassando lo sguardo sul lenzuolo.
Chi era il ragazzo che mi aveva stretto?
Se Liam mi avesse toccato ancora, lo avrei potuto rivedere?
"Che ti è successo?"
Chiese confuso, sollevandomi il viso con la mano destra. Speravo in un'altra scarica di ricordi ma niente.
Perchè con Niall non mi era successo? Con Cody nemmeno? E con mia madre tanto meno?
"H-ho avu-uto un flash."
Sospirai lasciandolo a bocca aperta.
"Eravamo ad un lago, e tu mi hai spinto in acqua, poi qualcuno mi ha tirato fuori riscaldandomi tra le sue braccia..."
"Ma non hai visto chi era?"
Chiese dubbioso.
"No, avrei dovuto?"
Domandai furtiva, speravo si lasciasse scappare qualcosa in più ma mi guardò solamente per poi chiedermi:
"E' l'unica cosa che sei in grado di ricordare?"
Nella sua voce c'era quasi speranza, come se si fosse già formulato nella sua mente una possibile risposta che io gli avrei potuto dare, sperando che fosse quella.
Cosa avrei potuto dirgli? No Liam, in effetti sono perseguitata dal ricordo di due enormi e meravigliose mani, che mi solleticano i capelli.
No, non potevo dirgli questo.
"Si, questo è il primo ricordo che ho avuto fino ad adesso"
Mentii guardandolo negli occhi. All'inizio era un pò titubante ma poi si mostrò convinto delle mie parole. Meno male, sarebbe stato abbastanza imbarazzante dirgli cosa vedevo veramente.
Però non mi spiegavo il motivo di quella domanda, perchè a lui sarebbe dovuto interessare? Insomma, non era lui che mi aveva abbracciato, e non erano tanto meno sue le mani dei miei 'sogni'.
Mi sembrava una bugia più che innocua.
O almeno la credevo tale.

Quella sera liquidai Uno velocemente, che oltre tutto da quando mi ero svegliata non mi aveva ancora detto come si chiamava. Quindi per me era ancora Uno.
Dicevo, le chiesi di andarsene fingendo un forte mal di testa causato dalle medicine che stavo prendendo. In realtà avevo bisogno di riflettere, c'erano troppi dubbi che mi martellavano il cranio.
"...ma io ti do un consiglio, prima che vengano fuori fraintendimenti e casini, prova a pensare, a ricordare cosa è successo quella sera."
Così aveva detto Niall. Che intendeva? Cosa sarebbe successo se non mi fossi mossa a ricordare?
"...Ci tengo solo a dirti che qualunque cosa succeda io sono, e sarò qui."
Cosa voleva farmi capire? Che in base alle mie decisioni qualcuno se ne sarebbe andato? Avrei creato 'casino'? Perchè non me lo voleva spiegare?
"E' l'unica cosa che sei in grado di ricordare?"
Aveva detto Liam dopo che gli avevo raccontato il flash. Perchè mi aveva fatto quella domanda? C'era qualcos'altro che avrei dovuto rimembrare?
Entrambi stavano omettendo qualcosa e nascondendola tra le righe.
Ma il problema più grande, per me, era uno solo, forse la chiave di tutto. Avevo deciso di lasciarlo per ultimo nella scaletta dei miei pensieri, perchè probabilmente sarebbe stato quello che mi avrebbe trattenuta di più.
Le due mani che avevo sognato ripetutamente in quei giorni erano diverse da quelle che mi avevano tirato fuori dall'acqua. Era un'altra persona.
Ma allora perchè nei miei ricordi mi dava la stessa sensazione? Quella sensazione di essere amata e protetta?
Chi erano questi due ragazzi? E perchè i miei ricordi si interrompevano sempre qualche secondo prima che io potessi vedere il loro viso?
Probabilmente il mio inconscio ce l'aveva con me stessa. O semplicemente era astuto come Liam, che non si era lasciato scappare nulla, anche quanto in un momento di distrazione avrei potuto strappargli dalla bocca le risposte che mi servivano. Niente, mi aveva deviata con quella sua ultima domanda alla quale ero stata costretta a mentire.
Ma se lui avesse voluto sapere proprio quello? Se lui ambiva proprio a quel mio particolare?
Beh, eravamo pari, no? Lui non diceva le cose a me, e io contraccambiavo, mi sembrava più che giusto.
Mettiamo che per assurdo glielo avessi detto, lui cosa avrebbe fatto? Insomma, mi avrebbe detto chi erano? Non credo proprio, Niall mi aveva chiaramente detto che loro non potevano costringermi a ricordare o dirmi niente, solo le cose essenziali, come aveva fatto mia madre, che oltre tutto mi aveva detto che non ero innamorata. Cosa che credo poco possibile, insomma, le sensazioni collegate a quelle due persone diverse nei miei ricordi mi facevano pensare l'opposto, cioè che io fossi più che innamorata.
Stavo divagando.
I miei pensieri non avevano più un filo logico, semmai ce ne avessero avuto uno. Era solito che mi sucedesse questo, non riuscivo mai a iniziare e a finire un pensiero o una constatazione senza iniziarne altri cinquantamila.
Mi piaceva pensare, fino a quel momento era stato l'unico modo per sovrastare quello orribile e silenzioso buio, ma ora che ero sveglia, ora che ero viva forse dovevo smetterla e iniziare un pò ad agire.
L'avrei fatto? Forse.



salve a tutti!
i pensieri di Emily sono proprio incasinati, eh?
secondo voi cosa succederà?
qualcuno le dirà qualcosa?
verrà a conoscenza della grande verità?
beh, ci vediamo alla prossima puntata :)
baci!

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 3. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 3.


"Andiamo Emily"
Disse Uno ormai quasi disperata porgendomi di nuovo il bicchiere, dove aveva precedentemene sciolto una pillola, con la mano destra, mentre io scuotevo la testa sempre più veloce. Non avrei preso quella robaccia, puzzava e non ne avevo proprio voglia.
"No"
Dissi quasi come quando un bambino fa i capricci. In effetti era quello che stavo facendo. Avevo prefino assunto la posizione di 'bimbo arrabbiato' così l'aveva definita poco fa Sei prima di andarsene, mentre Uno continuava invano a convincermi a bere quella roba.
"E' per il tuo bene, avanti, non è così male"
Cercava di invogliarmi ma non avrei ceduto, non volevo bere quella roba.
"Vuole una mano?"
Quella voce pervase la mia anima come un fulmine a ciel sereno, era la melodia più meravigliosa che io avessi mai sentito. Numerossissimi brividi percorsero il mio corpo non lasciando in salvo nemmeno le punte dei capelli. Quella voce era pura musica. Avevo paura di voltarmi di guardare negli occhi il suo possessore.
"Grazie"
Disse Uno uscendo dalla stanza, lasciando come al solito, che la porta si chiudesse sbattendo dietro di lei.
"Sei rimasta capricciosa uguale, eh"
Non risposi.
Ero ancora troppo impegnata a assaporare l'intonazione di quella voce, volevo capire come mai non l'avevo mai sentita prima, perchè non mi era, ma allo stesso tempo lo era, familiare. Volevo capire anche il perchè di quelle emozioni, ma rimasi in silenzio, nuovamente senza voltarmi.
Per aver risposto così voleva dire che mi conosceva, e che molto probabilmente ero capricciosa uguale.
Calò il silenzio.
"C-come ti c-chiami?"
Chiesi un pò titubante, in qualche modo dovevo spezzare quell'orribile vuoto che mi ricordava il periodo di quando 'dormivo'.
"Non te lo ricordi?"
Domandò dubbioso. La musicalità di quelle parole si perse come se fosse rimasto deluso, o semplicemente fosse divantato improvvisamente triste.
Cercai il suo sguardo.
Era un ragazzo alto con pelle abbastanza scura rispetto a quella di Niall. Aveva due incredibili occhi marroni e due stupende labbra carnose.
Non è lui
Sussurrò la mia mente. Sapevo benissimo a chi si riferiva, ma per sviare ogni dubbio gli guardai anche le mani.
Come ti ho detto, non è lui..
Continuai a guardarlo.
Indossava una felpa di quelle dei giocatori di football americani e un paio di jeans che andavano a coprire un paio di scarpe decisamente più grande del suo numero di piede. Continuava a guardarmi con il bicchiere in mano. Le sue labbra erano piegate in un leggero sorriso mentre aspettava ancora che gli rispondessi.
"No"
Sbottai in fine abbassando lo sguardo sul lenzuolo e coprendomi svelta le gambe dopo aver notato di essere scoperta più del dovuto.
"Beh, sono Zayn"
Disse facendomi l'occhiolino in tono malizioso.
La musicalità nella sua voce? Era completamente sparita.
"E saresti?"
Chiesi cercando di rimanere sulle mie, ma si capiva che il mio tono era rivolto molto più sul grado di curiosità.
"Un tuo..."
Sospese un attimo la frase bloccando il mio sguardo, poi sospirò: "Amico"
Concluse in fine accennando un sorriso.
"Mi conosci bene?"
DOMANDA POCO OPPORTUNA! urlai a me stessa.
Difatti come avevo previsto si mise a ridere, come mi era venuto in mente di fare una domanda del genere? Poteva per fino essere fraintesa.
"Cosa intendi?"
Chiese calmandosi, e cercando nuovamente il mio sguardo dopo essersi seduto accanto al mio letto.
"Hai detto che ero capricciosa..."
"Emily, quello lo sanno tutti."
Disse quasi divertito, ma leggermente sollevato che la domanda non fosse caduta su un'altro argomento.
"Oh"
Sospirai. In quel momento avrei tanto desiderato che mi toccasse, magari mi sarebbe apparso un flash, come era successo con Liam, magari mi avrebbe aiutato a capire qualcosa di più su questo strano ragazzo di nome Zayn.
Quasi come se mi avesse letto nel pensiero allungo la mano e strinse la mia facendomi sussultare.

"Sei sicuro che non ci vede nessuno?"
Chiesi continuando a correre dietro ad un ragazzo parecchio più alto di me che stringeva la mia mano.
"Certo"
Disse divertito. Era Zayn.
Attraversavamo quel corridoio da un bel pò sentivo le gambe che mi facevano male. Si avvertiva una musica il lontananza ma nulla più
Dove eravamo?
"Ok, qui non c'è nessuno"
Disse entrando nello stanzino e chiudendo la porta dietro di noi.
"Beh, allora che dovevi dirmi?"
Sussurrai guardandolo negli occhi, mentre qualcosa al di là della spalliera di metallo su muoveva leggermente in avanti attirando la mia attenzione.
C'era qualcuno, non eravamo da soli.


Il flash finì, lasciandomi a bocca asciutta come l'ultima volta.
Perchè si era interrotto di nuovo? Cosa voleva dirmi Zayn? Cosa stava per dirmi se non mi fossi distratta per notare che non eravamo effettivamente soli?
"Tutto, ok?"
Chiese ammirando la mia lotta interiore, in un modo non molto invadente ma neanche troppo da lontano.
"Cosa stavi per dirmi?"
Sbottai, non avrei permesso di rimanere a secco anche quella volta. Volevo saperlo.
"Di cosa parli, scusa?"
"Quando mi hai portato nello stanzino, cosa mi stavi per dire?"
Domandai guardandolo negli occhi. La mia più che una richiesta sembrava un'ordine.
Rimase in silenzio, ci stava pensando, stava pensando se dirmelo o no. Se dirmi o no quello che gli avevo chiesto, la sincerità, per una volta.
"Salve"
Urlò Niall interrompendo quel momento alquanto 'elettrico'.
Lo fulminai con lo sguardo, ma proprio in quel momento doveva entrare? Non poteva attendere qualche secondo? Giusto il tempo di far parlare il moro seduto davanti a me?
Cos'era una coalizione? Nessuno voleva farmi sapere nulla?
"Ho interrotto qualcosa?"
Domandò alludendo alla posizione delle nostre mani guardando stranamente sospettoso Zayn.
Lui scosse la testa sorridendo.
Come no? Si che aveva interrotto qualcosa. Aveva appena distrutto il momento dove mi stavano per dire un pezzo della mia verità, porca miseria!
"Meglio così"
Sbottò sempre guardando Zayn.
"Posso parlarti?"
Continuò poi perdendo quasi tutto l'entusiasmo che aveva non appena era entrato qualche secondo prima.
Zayn annuì lasciando la mia mano e poggiandoci dentro il bicchiere. Mi guardò, era evidente, voleva che bevessi. Decisi di accontentarlo e di usarla come scusa la prossima volta che ci saremmo trovati da soli per farlo parlare. Chiusero la porta e rimasi da sola.
Era tutto troppo strano. Insomma, perchè sembrava che Niall si stesse assicurando che a Zayn no fosse scappato nulla? Era come se volesse che io non scoprissi quello che sia lui che Liam avevano tentato di nascondermi. Ma io non capivo dove e quale fosse il problema. Perchè non potevo sapere la verità?.
Devo dire che la scusa del dottore mi sembrava una grandissima cagata, ormai non ci credevo più. Il problema doveva essere tra di loro, c'era qualcosa che volevano nascondermi, o che non volevano condizionarmi a fare o non fare. Ma perchè? Dovevano capire che qualsiasi cosa fosse stata io ero benissimo in grado di decidere se essere d'accordo con i miei pensieri vecchi o no.
Avevo solo dimenticato, non ero mica stupida.
"Non azzardarti ad alterare le tue promesse, capito? Se no anche lui ha il diritto di farlo, e sappiamo benissimo che se i ricordi dovessero venire a galla quello a vincere non saresti tu."
Era Niall e la sua voce non era affatto allegra come al solito.
Promesse? LUI? Chi? Non sarebbe lui a vincere? Vincere cosa?.
Ma di cosa parlavano? Ero stata talmente stupida a ragionare in quel momento che mi ero persa tutto il discorso che si erano fatti dietro la porta, avevo solo quella frase. L'avrei custodita. Mi sarebbe stata utile prima o poi.

"Cosa ti ha detto?"
Domandò Niall mentre entrava preoccupato.
"Nulla"
Dissi, ci hai interrotti pensai egoisticamente.
"Meglio"
Si lasciò scappare mentre sospirava.
Meglio, cosa?
Aggrottai la fronte guardandolo. Erano in arrivo altro bugie, me lo sentivo.
"Perchè come ti ho già detto non dobbiamo raccontarti nulla, devi essere tu a farlo."
Disse velocemente prima di cambiare discorso.
"Vedo che hai conosciuto Zayn..."
Si interruppe lasciando la frase a metà, ma poi continuò incatenando il mio sguardo:
"Come ti sembra?"
E a lui cosa interessava? Perchè si doveva fare sempre gli affari miei? Io non potevo sapere le sue cose (che oltre tutto erano più mie che sue) ma lui però doveva sapere le mie? Che parità era questa?
"Simpatico"
Mi limitai a dire, non gli sarei certo stata a raccontare del fatto che appena avevo sentito la sua voce un lungo brivido mi aveva percorso ogni singola parte del mio corpo, o che la sua voce alle mie orecchie sembrava musica, no di certo.
"Simpatico"
Ripetè lui quasi a mo' di pappagallo, quasi non del tutto convinto di quello che gli stessi dicendo.
Rimanemmo in silenzio per più di dieci minuti, poi lui si alzò e mi disse che se ne sarebbe andato al bagno, lasciandomi di nuovo da sola nella mia stanza.

"Non azzardarti ad alterare le tue promesse, capito? Se no anche lui ha il diritto di farlo, e sappiamo benissimo che se i ricordi dovessero venire a galla quello a vincere non saresti tu."

La frase di Niall si scontrava contro il vuoto nella mia testa e le uniche tre cose che ricordavo: le mani, il tuffo e la cosa che Zayn mi stava per dire, poi basta.
Direi che la mia mente era abbastanza vuota al momento, quindi quella frase ci sbatteva più che bene, rimbombava dentro di me come qualcosa che mi avrebbe fatto male, come una palla pesantissima che arriva in lontananza, tu la senti arrivare ma non fai nulla per fermarla, non ti sposti. Ormai sai che ti colpirà. Quella era esattamente la mia situazione, quella frase, o meglio la verità celata dietro di essa, prima o poi mi avrebbe colpito il pieno petto. Di questo ne ero più che certa.
La porta cigolò nuovamente, probabilmente era di nuovo Niall, non mi girai nemmeno a guardare ero troppo presa dall'immagine della palla che veniva verso di me.
"Emily"
Sussurrò vicino al mio orecchio, più di quanto pensavo potesse esserlo. Rimasi immobile. Quella voce, perchè sentivo che qualcosa dentro di me era fermamente legato a quella voce?
Era bassa e roca, ma sbrigionava un'armonia stupenda che batteva di gran lunga quella di Zayn. Se chiudevo gli occhi riuscivo a immaginarmi mentre toccavo le stelle. Quella voce era una sorta di connessione con il paradiso. Apparteneva ad un'agelo? Probabile.
Mi voltai per guardarlo negli occhi.
Due meravigliosi smeraldi mi imprigionarono in quella posizione, perchè era quello che aveva al posto degli occhi, due smeraldi. Un ciuffo di capelli ricci gli scendeva sulla fronte coprendo un piccolo pezzo della sua candida fronte.
Aspettava che facessi o dicessi qualcosa, sembrava che stesse trattenendo il respiro, proprio come stavo facendo io in quel momento, ma purtroppo non riuscivo a muovermi, ero ancora pietrificata da quella bellezza.
Due meravigliose fossette si crearono ai lati delle sue labbra carnose e candidamente rosee, sollevando un dei sorrisi più belli che avessi visto in quei giorni e creando in me l'irrefrenabile voglia di sentire la profondità dei due teneri fossi creatisi ai lati delle labbra immergendovi il mio dito.
Riuscivo a percepire la felicità con una punta di stupore emanata da esso.
Quel ragazzo era stupendo.
Indossava una maglia bianca sotto la quale sparivano tre o quattro pendendi, era a maniche corte e questo mi lasciava intravedere molti tatuaggi. La maglia si adagiava delicatamente al suo petto scolpito mentre una cintura nera teneva poco strettamente i jeans in vita lasciando intravedere le mutande della Calvin Klein.
"Chi sei?"
Domandai rompendo quel silenzio.
Improvvisamente quel meraviglioso sorriso sparì, insieme alle sue meravigliose fossette.
Volevo farlo sorridere di nuovo, dove erano sparite le sue fossette?
Perchè si era rattristito improvvisamente?
Cosa avevo chiesto di così brutto?
In quel momento mi sentivo un'assassina, avevo appena ucciso il sorriso di un angelo.



salve a tutti!
bene, Emily ha conosciuto Zayn.
secondo voi perchè Niall era così infastidito?
cosa aveva paura che succedesse?
e questo 'angelo' chi è?
perchè ha smesso di sorridere dopo la sua domanda?
lo scoprirete presto, un bacione!

recensite? dai.

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 4. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 4.


Lo guardavo mentre scuoteva la testa in silenzio, si era avvicinato alla finestra senza parlare quasi ignorando la mia domanda, ma io sapevo benissimo che mi aveva sentito, gli si leggeva in faccia che ci era rimasto male. Ma che potevo farci se non mi ricordavo di lui?
I suoi ricci rimbalzavano ogni volta che lui muoveva la testa mentre fissava il vuoto fuori dalla finestra.
Ecco dove lo avevo visto per la prima volta, proprio fuori da quella finestra, sulla quella panchina, che ora sembrava così vuota. Quasi come se sentisse la sua assenza e e quel ragazzo con la maglia a righe. La guardai nuovamente pensando alla mattina precedente quando lo avevo visto torturarsi i ricci per la prima volta. Senza neanche a farlo apposta era lo stesso punto dove sembrava guardassero i suoi occhi. Chissà se anche quella volta si era sentito osservato...
"Harry"
Disse voltandosi e cercando i miei occhi.
"Sono Harry"
La sua bassa voce roca invadeva tutte le cellule del mio corpo. Se avessi potuto, gli avrei chiesto di ripetere il suo nome all'infinito, solo per sentire l'incantevole suono, di quando la sua lingua sfiorava il palato per fare uscire la doppia erre, che si bloccava in gola, rendendo la voce sensualmente roca.
Si passò una mano tra i capelli facendomi venire i brividi. Quelle mani...
Svegliati Emily!, urlò la voce nella mia testa, Guardagli le mani!.
Rimasi immobile.
Erano loro, erano le mani che avevo sognato, immaginato e desiderato tutto quel tempo. Erano le sue mani, le mani di Harry. In effetti tutto tornava, le mani, le fossette, le labbra, il sorriso, tutto. Fino a quel giorno non avevo fatto altro che sognare un angelo. Ora ne ero più che sicura.
"Ho qualcosa in faccia?"
Chiese Harry dopo essersi accorto che lo stavo fissando da un pò.
Scossi la testa, abbassandola e fissando le mie mani intrecciate sul lenzuolo.
Non sapevo cosa fare, non sapevo cosa dire. Insomma, avevo appena scoperto che lui era il ragazzo, o l'angelo (c'era qualcosa che mi portava a credere che Harry non fosse reale, la sua bellezza era troppo sovraumana.), ma non avevo idea di come procedere. Cosa potevo dirgli?
Ehi Harry, ti ho sognato fino ad oggi.
No, sarebbe stato ridicolo ed imbarazzante.
"Vedrai che ricorderai"
Sussurò sedendosi sulla sedia accanto al letto. Era come se lui sapesse che volevo dire qualcosa, o semplicemente essere rassicurata in quel casino che era ora la mia vita.
"Speriamo"
Sussurrai senza alzare lo sguardo.
Lui allungò la mano destra e mi sollevò il mento in modo che i miei occhi entrassero in collisione con i suoi. Quel contatto mi provocò una serie di brividi ed infine arrivò anche il flash.

Ero in uno stanzino, seduta con la schiena contro al muro, e stavo piangendo.
Era lo stesso nel quale mi aveva portato Zayn per dirmi 'qualcosa' che però non ricordavo.
Le lacrime accarezzavano le mie guance senza tregua. Perchè piangevo?
"Eccomi"
Sussurrò Harry entrando e chiudendosi la porta alle spalle.
Non dissi nulla, continuavo a piangere senza neanche guardare quello che stava facendo.
"Vieni qui"
Disse abbracciandomi e sollevandomi leggermente da terra, facendomi sedere sul tavolo dove aveva appoggiato dei medicinali.
"Perchè?"
Domandai tra le lacrime.
"Shhh"
Mi zittì dolcemente lui, poi continuò mentre mi asciugava le lacrime che rigavano il mio volto:
"Non ti merita, non lo ha mai fatto. Sei troppo per lui, tu sei una principessa, lui è solo uno stronzo."


Il flash finì, ma questa volta potevo definirmi un pò più soddisfatta delle altre, almeno avevo un discorso quasi intero, mi mancava il soggetto, ma era a buon punto.
"Non ti merita, non lo ha mai fatto.."
Di chi parlava? Cosa intendeva? Cos'era successo? Perchè piangevo?
Altre domande da aggiungere alla lista, che se avessi continuato così, non sarebbe mai terminata.
"Tutt'ok?"
Domandò accostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Annuii.
Il silenzio calò su di noi. La gola mi bruciava, sapevo che non mi avrebbe risposto, ma dovevo chiederglielo, dovevo almeno provarci.
"H-harry, p-pos-so fa-arti una d-domanda?"
Balbettai, cercando il suo sguardo, già pronto ad incoraggiarmi a continuare.
"Perchè piangevo nello stanzino?"
Rimase senza parole, glielo lessi in faccia, non si aspettava che gli facessi una domanda del genere. Lo vidi stringere il pugno sul ginocchio, talmente forte che le sue nocche stavano diventando bianche. Perchè faceva così?
Non poteva dirmelo?
O lo innervosiva ricordare?
Forse avevo centrato il punto, quel ricordo non era uno dei suoi più felici, figuriamoci dei miei. Sospirai. Sicuramente non me lo avrebbe detto.
"Ti avevano..."
Sospirò per darsi coraggio, stringendo ancora di più il pugno.
"Ti avevano appena picchiata"
Sputò infine lasciandomi a bocca aperta. Non potevo crederci, Harry mi aveva appena detto che cosa mi era successo? Mi stava svelando il mio passato? E poi perchè mi avevano picchiato? Chi? Più che altro.
"Non chiedermi chi. Non posso dirtelo, ho parlato già troppo."
Disse alzandosi e avviandosi verso la porta. Sapeva che glielo avrei chiesto, perciò si era affrettato ad aggiungere una frase del genere.
Annuii facendogli capire che ancora una volta mi sarei tenuta la domanda per me, ma perchè se ne stava andando?
"H-harry"
Lo chiamai facendolo voltare di scatto. Non gli avrei chiesto di rimanere, se lui voleva andarsene avrebbe potuto tranquillamente farlo, dovevo trovare un modo che mi avrebbe dato la certezza che lo avrei rivisto, senza dargli l'idea di essere morbosamente interessata a quello che lui sapeva o avrebbe potuto dirmi.
"Ti rivedrò?"
Chiesi infine.
Accadde tutto così infretta, che ancora adesso ho qualche dubbio che sia avvenuto veramente o no.
Chiuse la porta e si fece subito vicino al mio letto, dove cercò la mia mano destra e la strinse nella sua, mentre i nostri sguardi si incatenavano come la prima volta che l'avevo visto.
Riuscivo a sentire il suo respiro sul mio viso, cosa aveva intenzione di fare?
Poi improvvisamente le sue labbra premettero sulla mia guancia destra, fermando tutto il mondo intorno a me.
In un attimo era come se fosse ritornato tutto buio, tutto silenzioso, era come se il sole avesse smesso di splendere, il mio cuore di battere e lui di respirare, era come se tutto si fosse fermato. Mi ero addormentata di nuovo?
Per fortuna no, era tutt'altro che una brutta sensazione, anzi, sembrava di toccare il cielo con un dito.
Sentivo i suoi soffici ricci solleticarmi la fronte mentre si allontanava e mi lasciava li, immobile, incapace di parlare. Avevo 'perso' di nuovo la lingua? Non ne ero del tutto sicura, ma in quel momento non riuscivo più a 'trovarla'.
Tutta la dolcezza di quel gesto si stava impossessando del mio corpo facendomi quasi perdere tutta la sua sensibilità.
Chiuse la porta e rimasi sola, in balia delle mie stesse emozioni.
In un gesto quasi liberatorio aprii di scatto la mano che lui aveva stretto fino a quel momento prima con tanta forza e dolcezza allo stesso tempo.
Solo allora mi accorsi che mi aveva dato un bigliettino.
"Io sarò sempre al tuo fianco"
Avevo guardato il foglietto per un tempo che mi sembrò infinito.
Infine dicisi di nasconderlo sotto il cuscino, per avitare che qualche visitatore curioso controllasse anche i miei ricordi del presente.
Ogni riferimento a Niall è puramente casuale, scherzai con me stessa.
Da quando l'avevo conosciuto non aveva fatto altro che controllare i miei ricordi, passati e presenti, e limitare la mia conoscenza su di essi, mi controllava come se dovesse tenermi al sicuro da qualcuno, ma io non ero in pericolo, al contrario, io stavo benissimo. Apparte per il fatto che avevo perso la memoria, certo, ma quello non era tanto grave, ci stavo lavorando sù. Sarebbe tornata.
Almeno questo, l'avrei voluto custodire io.
Ora che ci pensavo, però, erano quasi le stesse parole che mi avevano detto sia Niall che Liam, era come se tutti avessero paura di perdermi. Ma perchè? Era già successo, per caso?
E poi non riuscivo ancora a capire perchè continuassero a ostinarsi a non dirmi il continuo di quello che ricordavo o semplicemente a non rispondere alle domande che facevo. Mi avevano stufata.
Cosa mi stavano nascondendo?
Era così grave?
"Non azzardarti ad alterare le tue promesse, capito? Se no anche lui ha il diritto di farlo, e sappiamo benissimo che se i ricordi dovessero venire a galla quello a vincere non saresti tu."
Questa frase continuava a sbattere nella mia testa, cos'era il premio? O meglio chi era? Io?
Che promesse aveva fatto Zayn? Perchè Niall aveva paura che lui non le avrebbe mantenute?
"Ma io ti do un consiglio, prima che vengano fuori fraintendimenti e casini, prova a pensare a ricordare cosa è successo quella sera."
E questa mi faceva sentire ancora peggio, fraintendimenti? Casini? Ricordare cos'era successo quella sera? Quale sera? Quella dell'incidente?
Io volevo che mi dicessero la verità, volevo tornare a vivere la mia vecchia vita, ma se avessi continuato così non avrei fatto altro che perdere tutto, tutto quello che sarei riuscita recuperare con l'andare dei giorni.
Forse avrei dovuto solo aspettare, o forse avrei dovuto sforzare i ricordi.
Ma come?



salve a tutti!
ecco svelato il nostro 'angelo'.
secondo voi che evoluzione avrà la storia?
cosa succederà ad Emily?
perchè Niall continua a negarle i suoi ricordi?
Zayn continuerà mai quello che le stava per dire?
alla prossima gente!! :)

mi scuso se è un pò corto rispetto agli atri capitoli.
baci!!

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 5. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 5.


"Bene, bene, bene, chi abbiamo qui?"
Disse il medico entrando della stanza. Indossava il solito e orribile camice bianco, e mi guardava come se avesse visto un alieno.
"Sai Emily, non posso ancora credere che tu ti sia svegliata. Avevo lasciato l'ipotesi a Mrs. Green ma non credevo sarebbe successo veramente. Come hai fatto? Sentivi qualcosa?"
Dai suoi occhi traboccava un sacco di curiosità. Ma chi era Mrs. Green? Forse Uno.
"Ehm...quattro lunedì fa, ho iniziato a sentire quello che mi succedeva intorno. Percepivo tutto, carezze e suoni, tutto. L'unico problema era che non riuscivo a muovermi, e a comandare il mio corpo, di conseguenza non sono mai stata in grado di parlare o aprire gli occhi. Quando Uno mi disse..."
"Chi scusa?"
Chiese interrompendomi bruscamente.
"Uno, non riuscendole a vedere, davo alle infermiere un numero in base al loro tono di voce e al grado di simpatia."
Dissi compiaciuta del mio metodo di riconoscimento. All'inizio mi sembrava una grande stupidata, ma devo dire che detto così suonava proprio bene.
Lui sorrise e mi fece cenno di proseguire.
"Come dicevo, Uno mi disse che le avevano detto che mi sarei potuta svegliare, e allora in quel momento ho deciso che potevo farcela, e che dovevo farlo succedere. Così dopo un pò mi sono svegliata."
Conclusi il mio racconto sistemando il lenzuolo sotto il mio sedere.
"Incredibile"
Sussurrò guardandomi negli occhi.
"Davvero incredibile. Dopo quattro mesi di coma sei riuscita a controllare il tuo corpo per svegliarti. Emily, devo dire che sono veramente stupito."
Mi sorrise e poi continuò nuovamente:
"Ma lo sono ancora di più per il risultato delle analisi, dicono che stai benissimo, potresti tornare a casa già domani, ma io preferisco tenerti qua fino a mercoledì. E' un caso così raro che non posso non approfittare."
Annuii senza dire nulla. Per cosa mi aveva preso? Mica ero una cavia da laboratorio.
Si alzò dalla sedia che era a fianco del mio letto e continuò la visita. Mi fece prendere le solite puzzolenti medicine, ma quella volta non dissi niente non mi sembrava il caso di fare i capricci davanti al dottore. Quella probabilità mi fece immediatamente pensare a Zayn e al modo il cui era 'riuscito' a farmi bere quella porcheria. Teoricamente avevo fatto tutto da sola, pensando di poterla usare come scusa la prossima volta che si sarebbe fatto vedere, ma fatto sta che con uno sguardo mi aveva convinto a prenderle subito. Cosa che magari Niall non sarebbe riscito a fare.
Mi controllò la gola e infine scrisse tutti i miei dati su quella sua orribile cartellina rosso porpora.
"Mi scusi..."
Lo fermai mentre stava uscendo dalla stanza.
"Perchè non posso farmi raccontare il mio passato?"
Lui strabuzzò gli occhi e si mise a ridere.
"Emily, chi ti ha detto questa stupidaggine? Certo che puoi, se no come puoi fare per recuperarlo?"
E' così dicendo se ne andò lasciandomi sola in balia di tutto il resto.
Cosa? Cosa mi aveva appena detto? In realtà Niall e gli altri avrebbero potuto dirmi tutto?
Non ci credo, gli amici che avevo appena ritrovato mi stavano già mentendo, ma non riuscivo ancora a collegarne il motivo.
"Non azzardarti ad alterare le tue promesse, capito? Se no anche lui ha il diritto di farlo, e sappiamo benissimo che se i ricordi dovessero venire a galla quello a vincere non saresti tu."
Pensa, Emily, pensa disse la mia testa. Su una cosa eravamo d'accordo, il segreto o per lo meno un pizzico di verità stava tra quelle parole.
Di che promessa parlava Niall? Era veramente una promessa o qualcos'altro? A chi aveva promesso di non 'alterare' le sue parole date? Chi era il 'LUI' della frase? Quale verità o ricordo che sarebbe dovuto venire a galla avrebbe fatto 'perdere' Zayn?
Come al solito le domande erano migliaia, ma le risposte zero.
Questa situazione incominciava a stufarmi, anche io avevo il diritto di sapere che cosa c'era dietro, dato che mi sembrava di essere il centro dei loro problemi.
O mi sbagliavo?

Ormai era più di mezz'ora che era iniziato l'orario delle visite, ma non c'era ancora traccia di nessuno. Si erano stufati? Non volevano venire più?
"Buongiorno"
Urlò Niall interrompendo il flusso dei miei pensieri.
Come non detto... dissi tra me e me.
"Emily, come stai?"
Chiese abbracciandomi e facendomi notare che dietro di lui c'erano un ragazzo e una ragazza che si tenevano per mano. Il ragazzo lo riconobbi subito. Era lo stesso che aveva consolato Harry quando erano seduti sulla panchina sotto la mia finestra, ma lei non mi diceva nulla, mi era estranea.
"Loro chi sono?"
Chiesi scostandolo dall'abbraccio.
La ragazza spostò il peso sulla gamba destra e incrociò le braccia abbassando la testa per guardare il pavimento. Si era rattristita, a quel pensiero il mio cuore battè improvvisamente più forte, mi dava fastidio vederla triste, forse non mi era poi così tanto estranea come pensavo.
"Louis e Sophie"
Disse Niall indicandoli.
Louis accarezzò la schiena di Sophie mentre lei cercava il mio sguardo. Effettivamente ora che la guardavo meglio mi sembrava di averla già vista, non è che mi stava ritornando la memoria?
Indossava una gonna blu, sopra della quale spuntavano i lembi della camicia a righe. Era una divisa scolastica. Louis era vestito uguale, solo che aveva i pantaloni. Perchè Niall non aveva la divisa? Non andava a scuola?
"Sei sicura che non ti ricordi di me?"
La guardai negli occhi, mi era impossibile mentirle.
"Effettivamente ho la sensazione di averti già vista, chi sei?"
Un piccolissimo sorriso spuntò al di sotto del suo adorabile naso, e mentre si spostava la folta chioma rossa dalla spalle disse:
"Non mi piace vantarmi ma... sono la tua migliora amica."
Rimasi immobile. La mia migliore amica? Ne avevo veramente una? Ed era veramente così bella?
"Ci conosciamo dalla bellezza di quattordici anni."
Quattordici? Allora era vero che la botta che avevo preso era stata forte, pensai scherzando nella mia testa.
Non sapevo cosa dire, rimasi semplicemente a guardarla mentre lei mi squadrava da capo a piedi, chissà se mi vedeva diversa dall'ultima volta. Qual'era stata l'ultima volta? Quella sera di cui parlavano tutti?
"Niall"
Dissi senza staccare lo sguardo da lei.
"Ci lasci un pò da sole?"
Chiesi senza lasciar trapelare nessun indizio su quello che avevo intenzione di fare, anche perchè non lo sapevo nemmeno io molto bene.
Lui annuì e passando davanti a Sophie la fulminò con lo sguardo, forse era per ricordarle che non doveva dirmi nulla, ma questa volta non l'avrebbe vinta di nuovo lui, assolutamente no.
Aspettammo che uscissero dalla stanza, poi dopo un colpo di tosse, lei parlò.
"Allora Emily, come stai?"
"Bene, credo"
Sussurrai, non mi ero mai posta una domanda del genere. Effettivamente, come stavo? Non lo sapevo nemmeno io, forse ero un pò scossa per tutto quello che mi stava succedendo, e sicuramente anche un pò arrabbiata, forse tanto, per il fatto che nessuno volesse dirmi la verità, e triste, perchè non ero in grado di ricordare nulla.
"Sicura?"
Mi chiese nuovamente. Ne ero sicura?
"No"
Dissi scuotendo la testa.
"Non sto per niente bene. Sophie io ho un passato, ma contemporaneamente non ce l'ho, capisci?"
Lei si spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Immagino"
"No, fidati. Non puoi."
Dissi cercando di non far uscire le lacrime che mi facevano pressione agli occhi. Non avevo mai pianto da quando mi ero svegliata, non mi era neanche mai passato per la testa di farlo, ma in sua presenza sentivo di poter far tutto, era come se un legame stesse cercando di ritornare in vita, forse non del tutto dimenticato, un pò come le ceneri sotto la fiamma. Sentivo di aver bisogno di lei anche se non mi ricordavo nulla di noi.
"E poi voi non mi aiutate nemmeno, dite che il medico non vuole, ma a chi credete di prendere in giro?"
Sbottai iniziando a piangere. Ok, se dovevo piangere per farla parlare, lo avrei fatto. Volevo le mie informazioni, e le avrei avute a tutti i costi. Non era corretto ma dovevo pur farlo in qualche maniera.
Lei non disse nulla in un evidente stato di disagio.
"Ho chiesto al dottore il perchè della vostra restrizione e lui mi ha risposto dicendomi che voi dovreste dirmi tutto, ma perchè non lo fate?"
Lei continuava a non parlare, mentre con lo sguardo seguiva le mie lacrime che cadevano sul lenzuolo.
"Ci sono delle promesse che non dovete infrangere, come se ci fosse una gara sotto tutto ciò, ma vi siete dimenticati che ci sono anche io? Che anche Emily ha bisogno di sapere le cose? Magari la verità?"
A quelle parole sbarrò gli occhi. Avevo toccato il tasto dolente. Allora c'era veramente una gara sotto tutto questo? E le promesse quindi cos'erano? Scommesse?
Se volevo scoprirlo non dovevo mollare il tiro.
"Per voi è tutta una scommessa? Per voi io sono una scommessa"
Sbarrò gli occhi. Bingo, urlò la vocina dentro di me.
"Emily..."
Sussurrò lasciandomi senza parole, avrebbe parlato?
"Non so cosa ti abbia fatto pensare a tutto ciò ma io glielo avevo detto, tu sei sempre stata intelligente, è una cosa stupida, della quale però io non posso dirti nulla. L'ho promesso, è per il tuo bene, non pensare che io ti odi, o cose del genere. Non posso dirti nulla, ma sappi che sono qui."
Avevo ragione, c'era una scommessa sotto il mio risveglio e la mia memoria. Ma perchè? Cos'ero un premio? Se si, per cosa?
Altre domande invasero la mia testa. Quindi ora tutto, più o meno, aveva un senso.
Un senso insensato, mi verrebbe quasi da dire commentò la voce nella mia testa Il che non ha senso.
Ma cosa in tutto quello che mi era successo fin'ora ne aveva avuto?
Continuai a guardarla senza commentare, almeno lei qualcosa mi aveva detto, mi aveva dato ragione e aveva detto che era per il mio bene non saperlo. Per il mio bene?
L'unica cosa che avrebbe fatto bene alla mia sanità mentale in quel momento, al contrario di quello che pensavano quei cinque scemi, era sapere la verità, ma a quanto pare nessuno voleva darmi ascolto.
"Posso chiederti una cosa?"
Dissi sperando che mi avrebbe risposto.
Fece cenno di continuare.
"E' qualcosa successa la sera dell'incidente?"
Rimase ferma immobile ed in silenzio. Era evidente quale fosse la risposta, sapevo che sarebbe rimasta così per un bel pò.
Mi limitai ad incassare quell'informazione, quella stessa che mi avevano servito tutti i giorni, gli altri, su un piatto d'argento, ma io ero stata troppo stupida a non notarla.



salve a tutti!
piano piano ci si arriva lol
come vi sembra questa Sophie?
secondo voi è stata utile a Emily?
ed Emily, come ha intenzione di continuare il suo 'piano'?
ce la farà?
alla prossima!
baci!

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 6. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 6.


"E' qualcosa successa la sera dell'incidente?"
Ovviamente non avevo avuto risposta. Sophie aveva continuato a rimanere in silenzio fino a quando Louis non era venuto a riprenderla ed a salutarmi per tornare a casa, dato che era finito l'orario delle visite.
Il medico mi aveva detto che sarei rimasta li fino a mercoledì, e facendo un calcolo avevo ancora un giorno per cercare di aggiungere alcuni pezzi al puzzle dei ricordi che ero riuscita a costriure fino ad allora.
I punti erano sostanzialmente tre:
-quel qualcosa che dava tanto fastidio che io venissi a sapere.
-l'incidente.
-la scommessa.
Con gli indizi sul primo punto, ero ancora molto in alto mare, probabilmente c'entrava Zayn o forse anche Harry, ma non ne avevo idea, ma era qualcosa che i ragazzi si davano tanto disturbo a custodire, il che era abbastanza strano. Il secondo punto era quello dell'incidente, non c'era molto da dire su di esso, una macchina mi era venuta addosso mentre attraversavo le strisce, così mi aveva detto mia madre.
E se percaso non è il preincidente ma è proprio l'incidente che interessa tenere nascosto ai ragazzi? disse la vocina nella mia testa.
Doveva parlare sempre nei momenti meno opportuni?
Però non esclusi che magari avesse un poco ragione, anzi, forse era proprio così. Ma allora cosa avevano fatto di sbagliato o grave?
Il punto tre, ultimo ma non meno importante, punto della lista era la scommessa. Tutto girava attorno a quelle parole, che erano state dapprima vage e poi confermate dalla mia astuzia nella conversazione con Sophie.
"Ci sono delle promesse che non dovete infrangere, come se ci fosse una gara sotto tutto ciò, ma vi siete dimenticati che ci sono anche io? Che anche Emily ha bisogno di sapere le cose? Magari la verità?"
Il suo viso a quelle mie parole si era fatto un pò cupo e aveva sbarrato gli occhi, ma le mie certezze che il tutto fosse nato da una scommessa avvenne quando le feci credere che per me era una scommessa. Avevo mascherato le mie convinzioni inventandomi per un attimo la verità che mi serviva in quel momento, e stranamente ci avevo preso. Avevano scommesso, ed io ero la 'causa' di tutto ciò. Ma la domanda fondementale era un'altra, perchè lo avevano fatto?
Come al solito le domande erano milioni mentre le risposte si e no due.
Guardai l'orologio.
23:21
Forse dovresti provare a dormire disse la voce dentro di me.
A volte credevo di non essere io a pensare quelle cose, perchè in effetti dopo il risveglio non ero ancora riuscita a 'manovrare' i miei pensieri, e a prendere le redini del casino che avevo in testa, e me ne rendevo conto. Io pensavo ad una cosa ma subito dopo, o anche contemporaneamente, questa vocina, che poi era la mia, commentava facendomi cambiare idea, o anche perchè no, riflettere.
Forse ero pazza, o forse no, ma almeno la convinzione di avere che qualcun'altro all'infuori di me (anche se era dentro di me) la pensasse uguale a me, mi dava sicurezza.
Le diedi ascolto ma prima di addormentarmi presi il foglietto che avevo collocato delicatamente sotto il cuscino e lo lessi ad alta voce:
"Io sarò sempre al tuo fianco"
Così mi addormentai invasa dalla convinzione e dalla forza contenuta il quelle sei piccolissime parole.

Camminavo lentamente lungo un corridoio, che dalle scritte sulle porte mi sembrava uno di quelli scolastici.
Leggevo sulle porte '1A', '2B', '3D', '5A', '5B'..
Fin quando non mi fermai davanti alla porta che diceva 'vietato entrare' perchè qualcuno mi aveva preso per un braccio.
Sussultai.
"Ehi, tranquilla, piccola sono io."
Disse abbracciandomi da dietro la mia schiena.
Un senso di protezione, calma e felicità si estese su tutto il mio corpo, senza lasciare va di scampo a nessuna area.
"Mi hai spaventato"
Sussurrai, girandomi per baciarlo sulle labbra.
Improvvisamente tutto fu buio.
Quandò il colore, torno a fare capolinea, non ero più nel corridoio con quel ragazzo, ero da tutt'altra parte.
Mi guardai intorno.
C'erano libri e riviste ovunque.
Forse era un libreria o una biblioteca.
Mi sedetti sulla prima sedia libera e continuai a ispezionare la zona.
"Principessa"
Disse qualcuno alle mie spalle coprendomi gli occhi con le mani.
Sensazioni completamente diverse da quelle di prima, ma altrettando meravigliose invasero il mio corpo.
Non era il ragazzo di prima, ma qualcosa dentro di me mi diceva che lo amavo lo stesso, come il precedente.
Cosa voleva dire?
Sorrisi e mi voltai, ancora una volta per baciarlo, ed ancora una volta tutto divenne buio.


"Buongiorno signorina Emily"
Disse Uno, entrando nella stanza. (Sinceramente non avevo ancora capito se lei fosse veramente o no Mrs. Green, quindi preferivo continuare a chiamarla Uno.)
"Buongiorno"
Sussurrai aprendo gli occhi a fatica, dopo che lei aveva scostato di colpò le tende che mi coprivano dalla luce che entrava dalla finestra.
"Come stai sta mattina?"
Mi chiese preparando i soliti intrugli medici schifosi e puzzolenti.
"Bene"
Risposi ripensando al sogno di quella notte.
Emily, ma baci tutti quelli che ti capitano a tiro? domandò la vocina dentro di me, riempiendo ogni signola parola di sarcasmo puro.
Sbuffai guardando Uno che mi porgeva il bicchiere.
In effetti era strano, nel giro di un sogno solo, avevo baciato due ragazzi diversi senza nemmeno sapere chi fossero.
Secondo me, la domanda più opportuna non era tanto, perchè lo avevo fatto, ma più che altro, se quello fosse stato un ricordo o un semplice sogno, perchè ne avrei potuto trarre parecchio da aggiungere alla lista di indizi per il punto uno.
Bevvi in due sorsi quella porcheria puzzolente e aspettai che Uno se ne fosse andata per continuare a riflettere.
E vero, i ragazzi erano diversi, ma chi mi diceva che non fossero due ricordi distanti temporalmente l'uno dall'altro?
Probabilmente erano due miei fidanzati passati, anche se mi era difficile da credere che ci fossero maschi interessati a me.
Stai zitta sbottò la vocina, Sei bellissima. Avevo seri dubbi su ciò ma lasciai perdere.
Quindi la probabile causa della scommessa oltre a me, che allora a questo punto potevo definirmi una sorta di premio, erano questi due ragazzi.
Si, molto probabile commentò come al solito la vocina.
Era snervante 'qualcuno' che commentava ogni tuo singolo pensiero ma almeno c'era qualcuno che mi dava ragione in tutto ciò.
Sorrisi a Uno che se ne andava soddisfatta dopo essere riuscita a farmi bere per la prima volta le medicine senza che io facessi i capricci, il che mi disturbò abbastanza, mi piaceva vederla impazzire quando incrociavo le braccia a mo' di 'bambino' arrabbiato.
Chiuse la porta e se ne andò.
Dove ero rimasta? Pensai ritornando al filo logico, o meglio quella sorta di filo ingarbugliato che erano i miei pensieri.
Ah, si, ai due fidanzati, la nuova probabile causa della scommessa fatta da Zayn e qualcun'altro, sinceramente non credevo fosse Niall, anche se però era al quanto interessato a ciò.
Un foglio che spuntato dal nulla attirò la mia attenzione. Da dove arrivava?
Scesi dal letto sistemandomi il camice che purtroppo non mi copriva il sedere e lo presi. Diceva:
"Sei da sola?"
Girai il foglio e lessi la firma.
-Z
Chi era Z?
Conoscevo una sola persona che avesse un nome che iniziava per Z.
Zayn commentò la vocina.
Esattamente.
Perchè voleva sapere se ero sola? Non poteva entrare e basta?
E poi che razza di domanda, ovvio che ero sola. Uno non era orario di visite e due teoricamente i ragazzi erano tutti a scuola.
In effetti ora che ci pensavo, da quando aveva avuto quella discussione con Niall dietro alla porta non si era più fatto vedere, chissà forse qualcuno (Niall) gli aveva impedito di vedermi? Ma perché?
Forse ti stai facendo troppi complessi sbottò la vocina Zayn può fare ciò che vuole.
Sostanzialmente non aveva tutti i torti, però se volevo scoprirlo non sarei andata molto avanti continuando a stare in piedi con quel foglio in mano e a formulare ipotesi che non avrei mai saputo essere o meno veritiere.
Aprii la porta e mi guardai intorno.
Non c'era nessuno.
"Zayn?"
Sussurrai chiamandolo.
Lo vidi appoggiato dall'altra parte del corridoio che mi fissava con un sorrisetto stampato sul volto.
Un brivido percorse la mia schiena.
"Posso?"
Domandò avvicinandosi alla porta.
Io non risposi, semplicemente mi andai a risedere sul letto nell'attesa che entrasse, non potevo farmi vedere a sedere scoperto, assolutamente no.
"Emily?"
Domandò entrando, trovandomi seduta con le gambe incrociate sul letto.
Aspettai che continuasse.
"Come stai?"
Chiese sedendosi vicino al letto.
"Non lo so"
Ammisi guardandolo negli occhi. Era stano nello stesso tempo stavo provando due sensazioni. La prima era l'ostilità, verso di lui e il suo modo di essere. L'altra era fiducia. Il che era altamente contraddicente, ma lui riusciva a farmi provare due sensazioni divergenti allo stesso tempo. Era strano.
Avevo l'impressione di potergli dire tutto, ma allo stesso tempo avevo paura di farlo.
Si sollevò le maniche della giacca scoprendo il braccio ricoperto di tatuaggi e appoggiando la sua mano destra sul mio ginocchio.
"Sono venuto a finire il discorso che avevamo iniziato l'altra volta"
Cosa? Era venuto a completare la frase che Niall aveva interrotto? Non potevo crederci.
"Perchè lo fai?"
Chiesi sbalordita.
Ci pensò su un attimo, il suo sguardo si era spostato verso il vuoto. Perchè Zayn era venuto a dirmi una cosa che in realtà non avrebbe potuto?
"Ti amo"
Sussurrò appena lasciandomi senza fiato.



salve a tutti!
Emily si sta organizzando proprio bene per scoprire le cose, no?
ma ora Zayn le svela due parole, che forse devieranno tutto il resto della storia...
il perchè... lo scoprirete più avanti!
un bacio!

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** 7. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 7.


"C-cosa?"
Riuscii a domandare, quasi in un sospiro.
Aveva veramente detto "Ti amo"?
"Ti amo"
Ripetè ad alta voce, lasciandomi nuovamente spiazzata.
"Volevi sapere quello che ti ho detto quella volta? Beh, ti amo."
Le sue parole mi stavano creando una grande confusione nella testa, mi amava li ed ora, o mi aveva amata quella volta, il momento in cui era avvenuto il ricordo?
"I-io.."
Sussurrai non sapendo cosa dire.
Lui mi colse di sorpresa, continuando un discorso iniziato più di tre giorni fa:
"Ti ho detto ti amo, e poi te ne sei andata dalla festa di Niall."
Disse prendendomi le mani.
Era strano, era come se le sensazioni che avrei dovuto provare a quel tocco e a quelle rivelazioni, si rifiutassero di invadermi. Era come se il mio corpo la percepisse come una bugia.
Ma per quale motivo Zayn avrebbe dovuto mentirmi?
La scommessa, mi ricordò la vocina.
Forse aveva ragione, ma volevo farlo continuare, anche se il mio corpo era ostile nei suoi confronti, ma allo stesso tempo attratto, perchè diciamocelo, Zayn era proprio bello, volevo sentire la sua versione.
"E tu mi amavi, stavamo insieme da tanto tempo, ma ora non ti ricordi nulla, e mi sembra di dover rifare tutto da capo."
Disse cercando il mio sguardo e portandosi le mie mani alle labbra, baciandole delicatamente.
E' proprio un bravo bugiardo commentò la vocina.
Non volevo darle retta, questa volta non lo avrei fatto, Zayn sembrava stesse dicendo la verità volevo credergli.
"M-mi a-ami anc-cora?"
Domandai sfilando dolcemente le mie mani dalla sua presa.
Un enorme sorriso spuntò sul suo fiso.
"Si"
Disse sedendosi sul bordo del letto.
Ma non vedi che sta mentendo? domandò nervosa la vocina.
Scossì la testa per scacciare il pensiero.
"Z-zayn, posso farti una do-omanda?"
"Tutto quello che vuoi principessa"
Principessa? Allora forse era lui uno dei ragazzi del sogno.
"Perchè e su che cosa avete.. sc-scommesso?"
Il sorriso che si era creato qualche secondo prima si spense ancora più velocemente di quanto non si era creato. Perchè aveva reagito così?
Non sa cosa inventarsi borbottò sarcastica la vocina.
Perchè non stava in pò zitta e non faceva valutare a me quella situazione?
"I-io..."
Era la prima volta che lo vedevo insicuro su cosa dire e cosa fare, non riuscivo a crederci. Forse la voce nella mia testa non aveva poi tutti i torti, magari quella che mi stava raccontando lui era tutta una bugia.
"Perchè c'è un'altro ragazzo che è innamorato di te, e avevamo scommesso che non ti avremmo detto il tuo passato e ti avremo fatto rinnamorare ma questa volta avresti potuto scegliere di..."
Si bloccò e correggendosi continuò:
"..tra i due"
Ma quanti anni aveva due? Non potevo crederci, la loro scommessa era una grandissima cretinata.
Mi stavo arrabbiando, quell'emozione era da un pò che non la provavo, mi diede un sacco di carica ed energia. Avevo i nervi a fior di pelle.
"Ti rendi conto di quello che mi stai dicendo?"
Sbottai senza rendermi conto che avevo la voce leggermente alta.
"Mi stai dicendo che avete fatto una cazzo di scommessa ed io sono il fottuto premio?"
Vai Emily! urlacchiò a mo' di ragazza pon-pon la vocina nella mia testa.
"Mi stai dicendo che hai 'venduto' il tuo amore, l'hai messo il palio in una stupidissima scommessa? Quanti anni hai? Due? Vai ancora all'asilo per caso? Anzi nemmeno, i bambini dell'asilo si arrabbierebbero nel sentirmi dire a chi li sto paragonando. Te ne rendi conto? Ti rendi conto di quello che hai, o meglio avete fatto, tu e quell'altro stupido?"
Urlai avvicinando sempre di più il mio volto al suo.
Zayn si fece 'piccolo piccolo' e lentamente indietreggiando scese dal letto e si sedette sulla sedia, evidentemente in imbarazzo dato che non sapeva che dire.
"Ora che fai? Non parli?"
Sbottai. Questa è la mia ragazza! disse la vocina.
Scossi la testa, non volevo che mi interrompesse in quel momento, avrei potuto farcela benissimo senza di lei.
"I-io..."
Sussurrò Zayn guardando il pavimento.
"Mi dispiace"
Pff, pessimo attore commentò lei, cercando di farmi vedere quello che probabilmente non c'era. Perchè continuava a credere che Zayn mentisse?
"Mi spieghi perchè lo hai fatto?"
Domandai mentre quel sentimento caldo che mi rendeva potente piano piano sbolliva da me.
"Perchè ero arrabbiato, triste e sconvolto da quello che ti era successo e lui ha voluto approfittare di quell'occasione, facendo leva sulla mia vulnerabilità, cioè tu."
Rimasi a bocca aperta.
Lo pensava veramente? Aveva agito veramente perchè mi 'amava'?
Io, non gli credo commentò la voce.
Forse avrei dovuto non credergli, forse avrei dovuto aspettare altre versioni, o forse avrei dovuto semplicemente chiedergli chi fosse l'altro in questione con chi avesse fatto la scommessa, ma in realtà non feci nulla di tutto questo.
Scesi dal letto e sistemandomi la vestaglia in modo tale che il mio sedere fosse coperto mi misi i pantaloni di tela che Uno mi aveva portato quattro mattine prima ed uscii dalla stanza lasciandolo li seduto, con la sua ultima frase appesa alla sua convinzione che io lo avrei perdonato sul momento.
Era ridicolo, come aveva potuto fare una cosa del genere? Diceva di amarmi ma non ci aveva pensato su due volte, quando gli avevano proposto la scommessa.
"...ero arrabbiato, triste e sconvolto..."
Aveva detto, sperando, probabilmente, di farmi dimenticare subito la storia della scommessa. In realtà a me importava ancora eccome. Loro con quella stupidaggine mi avevano privato del mio passato, e sinceramente stavo prendendo in considerazione l'idea di non credergli.
Insomma, perchè mai tutto ad un tratto si era presentato alla porta della mia stanza per dirmi quella che per lui era la verità? Quella che gli era stato vietato svelare?
Non riuscivo a capirlo.
Mi sedetti sulla panchina del giardino e alzai lo sguardo. Riuscivo a vedere Zayn affacciato alla finestra, solo in quel momento mi resi conto di che panchina fosse.
Era la stessa dove avevo visto per la prima volta Harry, l'angelo dagli occhi verdi.
Chiusi gli occhi e provai ad immaginarlo, al contrario del volto di Zayn, il suo mi rendeva tranquilla, era come un calmante, uno di quelli a cui non puoi fare a meno, uno di quelli che se esageri con le dosi diventa la tua sorta di droga medica. La mia era, appunto, lui.
"Non hai freddo?"
La sua voce roca invase il mio corpo, possibile che lo desideravo talmente tanto da averlo fatto comparire lì?
"Un pò"
Sussurrai guardandolo.
Ovviamente i miei ricordi non gli avevano per niente reso giustizia, era bellissimo. Non che Zayn fosse brutto, ma le loro erano bellezze diverse accomunate a caratteri diversi.
"Tieni"
Disse appoggiandomi il suo giubbotto sulle spalle, rimanendo con una maglia dello stesso colore di quella che indossava Louis quando lo avevo visto in compagnia di Sophie.
"G-grazie"
Sussurrai stringendomi nel capo che mi aveva passato. Ovviamente il suo odore non passò inosservato al mio corpo. Lunghi brividi percorsero il mio corpo mentre il suo odore mi invadeva le narici.
Perchè con Zayn che diceva di amarmi non avevo questi sensazioni, questi 'effetti collaterali'?
Perchè Zayn è un bugiardo disse la vocina.
Non era stata inopportuna perchè con quella frase mi aveva fatto venire il mente un domanda che avrei potuto fare ad Harry, che da quando si era seduto accanto a me non aveva aperto bocca.
"Harry?" Lui si girò e aspettò che continuassi.
"Tu sapevi che Zayn aveva scommesso con qualcuno?"
Lui sbarrò gli occhi.
"Come lo sai?"
"Scusa ma la domanda te l'ho fatta prima io"
Dissi un pò irritata dal fatto che era evidente che lui ne sapeva qualcosa.
"Si, ha scommesso con me"
Cosa? Zayn aveva scommesso con lui? Non potevo crederci.
"Ah, e me lo dici così?"
"Come dovrei dirtelo, scusa?"
Disse alzando la voce.
"Ma ti rendi conto di quello che hai fatto?"
"Si, ho scommesso per... averti"
Borbottò guardando il vialetto.
"Ma perché lo hai fatto se sapevi che io amavo Zayn?"
Sentii il suo corpo irrigidirsi al mio fianco. Cosa avevo detto di sbagliato?
"Come scusa?"
"Ho detto: perchè lo hai fatto se sapevi che io amavo Zayn?"
Rimase in silenzio per alcuni secondi che sembrarono interminabili. Perchè non mi rispondeva?
"Come fai ad esserne così sicura?"
Sbottò girandosi di scatto ed impossessandosi del mio sguardo.
"M-me l'ha det-to lui"
Sussurrai intimorita dal suo sguardo tagliente.
"Mi stai dicendo che Zayn è venuto da te a dirti che tu lo amavi prima dell'incidente?"
Annuii cercando di distogliere lo sguardo dai suoi meravigliosi occhi smeraldo.
"Quel coglione me la paga"
Urlò alzandosi facendo tremare la panchina.
"Harry, dove vai?" Urlai mentre si allontanava da me.
Ma lui non rispose, continuava a camminare velocemente con i pugni stretti nelle tasche.
Forse avevo combinato un guaio, non dovevo dire quelle cose ad Harry, forse avrei dovuto tenerle semplicemente per me, ma non pensavo che lui avrebbe reagito così. E poi perchè lo aveva fatto?
Se ha scommesso per averti, ci sarà un motivo, no? mi ricordò la vocina che in tutto quel tempo era rimasta in silenzio.
Aveva ragione, forse Harry provava qualcosa per me e non riusciva ad accettare il fatto che Zayn mi avesse detto la verità.
Una bugia mi corresse la vocina.
In quel momento ricordai la frase di Niall:
"Non azzardarti ad alterare le tue promesse, capito? Se no anche lui ha il diritto di farlo, e sappiamo benissimo che se i ricordi dovessero venire a galla quello a vincere non saresti tu."
Ma quindi Zayn mi aveva mentito o no?



saaaaalve gente! :)
bene, bene, vediamo un pò secondo voi Zayn mente?
Harry ha avuto una reazione esagerata?
cosa succederà adesso?

so che leggete in tanti e mi farebbe piacere che lasciasse più recensioni, dai vi va?
accetto anche le critiche, ovviamente.

a presto!
baci :)

ps. perdonatemi se è un pò corto! ♡

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 8. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 8.


"Bravo"
Sbottò Harry entrando nella mia stanza.
"Credi che così le cose cambieranno? Credi di poter cancellare il tuo schifosissimo passato?"
La sua voce risuonava in tutto il corridoio, se ci fossero stati infermieri si sarebbero preoccupati per una probabile rissa.
Avevo seguito Harry dopo la nostra discussione sulla panchina, ma non credevo che sarebbe andato a litigare con Zayn. Mi nascosi cauta dietro l'ingresso e rimasi ad ascoltare.
"Che c'è ti hanno mangiato la lingua?"
Ironizzò Harry cercando di farlo parlare.
"Al contrario tuo io le ho detto la verità, ho un punto in più. Non me la porterai via di nuovo."
Sbottò Zayn, riuscino a percepire la sua rabbia e il suo nervosismo.
"La verità? Ti redi conto delle cazzate che stai sparando? Mi fai pena."
Lui non rispose, il silenzio che si era creato in quella stanza era uno dei più precari nei quali fossi stata immersa, tra un pò sarebbe esplosa una bomba, me lo sentivo.
"Veramente quello che mi fa pena, sei tu. Credi che lei commetterà di nuovo l'errore di sceglierti?"
Sbottò Zayn con un evidentissimo tono di provocazione.
"Ma ti ascolti quando parli? Evidentemente no, sei lei ti ha lasciato ci sarà un motivo, no? Se lei è qui ce ne sarà un altro, o mi sbaglio?"
Quelle furono le parole che fecero scattare Zayn.
"Stai zitto, stronzo"
Urlò scattando in avanti, probabilmente facendo cadere la sedia che era vicino al letto, avevo paura che si facessero del male, non volevo che litigassero per colpa mia.
"Chi ti credi di essere per venire qua e raccontarle un mucchio di stronzate, sappiamo entrambi benissimo che lei è innamorata di me."
Sussurrò Harry lasciandomi basita. Cosa? Amavo lui?
"Amava, vorresti dire, si da il caso che lei ormai sappia di amare me."
Il tono compiaciuto di Zayn dava fastidio perfino a me, che ne sapeva lui? Potevo anche non prendere in considerazione di 'tornare' con lui se mai lo fossi stata.
"Tu, cosa?"
"Che c'è? Sei diventato sordo per caso?"
Disse nuovamente Zayn con il suo tono da 'stronzetto so tutto io'.
Mi sporsi leggermente per vedere la situazione, Harry premeva la mano sul petto di Zayn, mentre brividi di rabbia percorrevano la sua schiena, per un secondo che sembrò infinito il mio sguardo si incrociò con quello di Zayn, facendomi scattare e tornare al mio nascondiglio con la schiena contro il muro.
"Sei un povero illuso"
Sussurrò Harry, divorato dalla rabbia.
"Illuso, io? Non per vantarmi ma sentire Emily urlare di piacere il mio nome mi basta, e sicuramente nel mio caso non è un'illusione. Quindi ora, amore mio, chi è l'illuso?"
Arrossii improvvisamente alle sue parole. Come si era permesso di dire quelle cose su di me, che io oltre tutto non ricordavo?
Quella frase fu la goccia che fece traboccare il vaso, Harry in preda ad uno scatto di rabbia tirò un pugno sul naso di Zayn, riuscii a percepire perfino il rumore della sua rottura.
La mia schiena fu percossa da un'infinità di scosse che sinceramente non so ancora dire se erano dovuto al rumore del naso rotto di Zayn o alla scena alla quale avevo appena assistito.
"Coglione, me lo hai rotto, io ti ammazzo."
Urlò Zayn.
Stavano per venire alle mani, me lo sentivo, dovevo fare qualcosa. Ma avevo paura, perchè Harry era così aggressivo? Non avrebbe picchiato anche me, vero?
"Fermi"
Urlai entrando in camera.
"Smettetela vi prego"
Sussurrai e senza sapere il perchè una lacrima scese lungo la mia guancia.
Harry rimase immobile con il pugno ancora alzato. Si voltò nella mia direzione facendo scuotere tutti i suoi meravigliosi ricci, cercò il mio sguardo fino a quando i nostri occhi non si incatenarono. Emanavano calore, dolcezza e protezione ma non cattiveria, Harry non era cattivo ma perchè si stava comportando così?
Nei suoi occhi riuscivo a vedere lo stupore che si stava impossessando di lui mentre lentamente abbassava il braccio lungo il suo corpo, sembrava quasi lo sguardo di un bambino innocente.
Mi venne in contro e mi abbracciò, una scarica di piacere mi percorse tutto il corpo dalla punta dei capelli a quella dei piedi, il suo odore invase le mie narici come quando la brezza mattutina soffia sulla spiaggia deserta.
Mi strinse a se facendo combaciare i nostri petti, riuscivo a sentire il suo cuore battere contro il mio.
"Ti prego, non piangere"
Sussurrò tra i miei capelli.
"Scusami, non avresti dovuto assistere a tutto ciò, e io non avrei dovuto farlo. O meglio non avrei dovuto farlo accadere già quattro mesi fa, io... io..."
Si fermò rendendosi conto che stava andando oltre. La sua voce tremava non appena ogni singola parola sfiorava le sue labbra per uscire e solleticarmi i capelli, era come se volesse assorbire tutta la mia tristezza, come se volesse piangere al posto mio.
Si scostò dall'abbraccio e mi asciugò una lacrima accarezzandomi con un pollice mentre mi guardava negli occhi.
"Io sarò sempre al tuo fianco"
Sussurrò premendo leggermente la sua mano all'altezza del cuore, sul mio petto.
E così dicendo, se ne andò, sparendo dalla stanza, lasciandomi in una sensazione di stallo. Guardai Zayn seduto sul letto con il naso sanguinante, che aveva guardato la scena senza proferir parola, e poi mi voltai a guardare la porta da dove Harry era uscito.
Che potevo fare? Avrei dovuto seguire Harry? O rimanere con Zayn e aiutarlo a ricomporsi?
Via disse la vocina, che in tutto quel tempo era rimasta zitta, Segui Harry.
Avrei tanto voluto farlo, ma qualcosa in me mi diceva che volevo restare, sarei rimasta? Mio malgrado, decisi di si.
Apparentemente quella fu la scelta più difficile di tutte, o forse dovrei dire la più sbagliata?

Quella mattina sembrava non voler passare mai, perchè era successo tutto a me?
Perchè non potevo essere una semplice ragazza che viveva la sua normale vita?
O perchè non ero semplicemente... morta?
Quella si che era una buona domanda, perchè il cielo aveva voluto darmi una seconda opportunità? Forse per rifare le cose meglio, per avere l'opportunità di scegliere, ma scegliere cosa?
Tutti ne parlavano, dicevano che con questa scommessa avrei avuto l'opportunità di scegliere, ma io sinceramente non avevo ancora capito cosa. Si riferivano tutti a Zayn ed a Harry?
Beh, allora forse, se erano loro, era arrivato il momento di scegliere, ma non potevo farlo se non avevo una verità su cui lavorare, su cui riflettere.
Ripensai al discorso che avevo avuto con Zayn mentre gli disinfettavo il naso, quella mattina.

"Hai sentito tutto?"
Chiese interrompendo il silenzio che torreggiava da quando Harry aveva lasciato la stanza.
Annuii semplicemente.
"Mi dispiace"
Scossi la testa.
"Non fare così ti prego, ho detto quello che ho detto perchè ti amo, nulla di più"
"Mi amerai pur quanto vuoi tu, ma quando hai scommesso non ci hai pensato su due volte a 'vendere' il tuo amore nei miei confronti, e poi quella frase potevi anche risparmiartela..."
Lui abbozzò un sorriso.
"Io ti amo, al contrario di quel pezzo di merda."
"Smettila"
Lo ammonii schiacciando leggermente l'asciugamano sul suo naso. Lui mi scostò la mano facendomi capire che gli avevo fatto male, non avrei voluto, ma in realtà quello era stato il mio intento. Odiavo sentire certe parole, o meglio, odiavo che dicesse queste cose di Harry.
"Ti rendi conto che prima o poi dovrai scegliere, vero?"
Sussurrò facendomi sobbalzare.
Annuii, ma perchè ce l'avevano tutti con questa scelta?
"Decido io cosa farne di me stessa, non sono la bambola di nessuno."
Sbottai uscendo dal bagno lasciandolo appoggiato al lavandino senza maglietta.
"E qui che ti sbagli"
Sussurrò Zayn prendendomi per i fianchi.
"Tu sei la mia bambolina"
Continuò poi baciandomi il collo.


Un brivido percorse il mio braccio mentre riportavo alla mente il ricordo delle sue labbra che solleticavano il mio collo, e quello del suo petto che premeva sulla mia schiena.
Forse era vero che dovevo scegliere, ma non mi sentivo affatto pronta, non avevo ricordi a sufficienza, o emozioni tali, da farmi capire tutto il mio passato, così su due piedi.
"Io sarò sempre al tuo fianco"
Lessi mentre mi rigiravo quel foglietto tra le mani.
Abbozzai un sorriso pensando all'abbraccio che mi aveva dato prima di andarsene, era possibile che quel ragazzo qualunque cosa facesse mi faceva sentire bene?
Ti piace, disse la vocina, che quel giorno mi aveva abbandonato proprio nel momento del bisogno.
Come poteva piacermi Harry se io 'amavo' Zayn?



buoooona sera!
come state?
bene bene, allora Harry e Zayn, hanno litigato per Emily:
ora secondo voi lei chi sceglierà e perchè?
sono curiosa di sapere la vostra :)
vabbè alla prossima.
Ah! quasi dimenticavo!
ringrazio tutti quelli che recensiscono ogni capitolo, veramente grazie senza di voi avrei eliminato la storia lol
baacii♡

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** 9. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 9.


"Vuoi dirmi che Harry ha rotto il naso a Zayn?"
Ripeté Niall per la sedicesima volta.
"Parlo arabo per caso?"
Chiesi fulminandolo con lo sguardo, mentre sistemavo le lenzuola del letto per poi sedermici sopra.
"Effettivamente Niall, smettila, abbiamo capito che Harry ha rotto il naso a Zayn"
Sbottò Louis che continuava a darci le spalle.
Lui, anche se non voleva ammetterlo, stava tenendo Sophie sotto controllo dalla finestra. Lei era uscita con Liam a cercare Harry, che dopo quella mattina movimentata in ospedale non si era più fatto vedere.
"Ok, ma perchè? Mi sfugge questo particolare"
Disse guardandomi nella speranza che io finalmente gli dicessi cosa era realmente successo.
Scossi la testa, non glielo avrei detto, era una cosa tra me, Harry e Zayn, e finalmente era qualcosa che lui non sapeva. Un qualcosa solo di mio.
"Oh, ma andiamo Emily, dimmelo"
Si lamentò come fanno i bambini.
"No Niall, non voglio. In fondo siamo pari, no? Tu non dici le cose a me, e io non le dico a te. Non vedo perchè tu hai il permesso di lamentarti e io no"
Rimase a bocca aperta, ovviamente non sapeva come controbattere dato che io avevo assolutamente la ragione dalla mia parte.
"La sfacciataggine non ti ha abbandonato, eh?"
Sbuffò Niall irritato sedendosi accanto al letto.
"Ma Zayn ha detto che sarebbe tornato?"
Chiese Louis interrompendo il silenzio che ci aveva avvolto.
"Veramente non ha detto nulla"
Tutto sommato dissi la verità. Quella mattina dopo avermi detto che 'ero la sua bambolina' se ne era andato senza dirmi niente.
"Forse ha chiesto aiuto a qualche medico.."
Ipotizzai.
Sapevo che Louis voleva solamente capire dove si fossero cacciati Harry e Zayn, non se quest'ultimo sarebbe ritornato o no.
Niall scoppiò a ridere.
"Si vede che proprio non ti ricordi nulla. Zayn che chiede aiuto? Zayn?"
Disse tra un sospiro e l'altro.
"Perdonami non dirò più queste eresie"
Sbuffai incrociando le braccia sul petto.
"Allora sentiamo, sapientone, dove pensi che sia andato Zayn?"
Chiese Louis che aveva preso le mie difese all'affermazione di Niall. Zayn poteva anche essere uno duro, ma in fin dei conti si era sempre rotto il naso.
"Forse è andato a sfogarsi da Perrie.."
Ipotizzò Niall guardando Louis.
Chi era adesso questa Perrie?
Tutto ad un tratto sentii lo stomaco rigirarsi su se stesso. Zayn aveva detto che amava me, chi era questa Perrie? Perchè il suo nome aveva fatto questo effetto al mio povero stomaco?
Si chiama gelosia disse la vocina nella mia testa.
Pensava fossi stupida? Sapevo benissimo che era gelosia, ma non credevo che sarei mai stata capace di provarla per.. Zayn.
In effetti è strano commentò nuovamente dato che a te piace Harry.
Mi piaceva Harry? Forse.
Mi piaceva Zayn? Evidentemente si.
Mi fermai un momento a riflettere su quelle considerazioni.
Una parte di me, era convinta di essere innamorata di Zayn, per via di quello che lui mi aveva detto. L'altra, invece, era dipendente da Harry, e stava cercando di farmi capire che in realtà amavo lui. Quindi in quel momento sarei potuta essere gelosa o delle parole che Zayn mi aveva detto o di Zayn come persona. Il che voleva dire che se la prima ipotesi era vera, forse c'era una minuscola possibilità che mi convinceva del fatto che io amavo Harry. Se invece, ad essere verificata fosse stata l'altra ipotesi, probabilmente non ci sarebbero stati dubbi, e io ero innamorata di Zayn.
La domanda era una sola, la più difficile di tutte: di chi ero realmente innamorata?
Ottimo quesito, peccato che trovare una risposta è praticamente impossibile.
Basta girarci attorno sbottò la vocina la verità e che tu credi di amare Zayn perchè te lo ha detto lui, ma in realtà ami Harry.
Forse aveva ragione, ma era una questione che avrei risolto completamente da sola, la vita era la mia, non quella della probabile vocina che forse era solo frutto di tutti i farmaci che mi stavano dando.
Ritornai alla realtà scuotendo leggermente la testa.
Trovai Louis e Niall che mi fissavano.
"Com'era Narnia?"
Chiese sarcastico Niall.
Lo fulminai con lo sguardo e poi guardai Louis, che mi squadrava interrogativo. Probabilmente ora credeva che io fossi una pazza psicopatica.
Calò nuovamente il silenzio.
Se fossi stata da sola avrei continuato a riflettere su quello che credevo di provare e su quello che provavo veramente, ma in quel momento forse non era più il caso, Louis si stava facendo strane idee sul mio conto e questo mi infastidiva parecchio. Continuava a fissarmi come se fossi un alieno, quando in realtà fino a due secondi prima stavo solo pensando, come fanno tutte le persone normali.
"Ho fame"
Sbottò Niall facendomi sobbalzare, e così dicendo uscì dalla stanza lasciandomi da sola con il mio esaminatore.
"Emily?"
Domando poco dopo Louis.
"A cosa pensavi?"
Eccone un altro che non si faceva gli affari suoi, cosa voleva sapere di più del mio passato? Anche cosa avevo in testa nel presente?
"A nulla"
Sbottai guardando in un'altra direzione.
"Come vuoi"
Disse voltandosi e uscendo dalla stanza.
Aveva anche avuto il coraggio di arrabbiarsi? Ma chi si credeva di essere? Lui era uno di quelli che mi aveva nascosto la verità e pretendeva addirittura di sapere a che cosa stessi pensando in quel momento? Che arrogante.
Ti vuole aiutare commentò la vocina.
"Tu stai zitta una buona volta!"
Commentai ad alta voce. Se in quel momento fosse entrato qualcuno mi avrebbe preso di certo per una pazza.
Forse ormai lo stavo diventando.
Ero circondata da un mare di bugie, volevo sapere solo una cosa, piccola, ma alquanto importante. Volevo che qualcuno mi dicesse la verità.
Zayn lo aveva fatto, forse non dovevo avercela poi più di tanto con lui, era stato l'unico sincero. Forse dovevo dargli un'opportunità..
La vocina rimase in silenzio, non disse nulla, ma io sapevo che in realtà non era d'accordo.

Domani sarei tornata a casa, sarei tornata alla mia vecchia vita, o per lo meno a quello che mi avevano permesso di ricordare.
"Signorina Emily, appena glielo dico io faccia due respiri profondi"
Disse il medico, mentre posizionava lo stetoscopio tra le mia scapole.
Continuò a visitarmi come era suo solito a quell'ora, mentre io ormai non prestavo più attenzione a quello che mi chiedeva dato che era diventato tutto un movimento automatico.
Mi ero incantata a fissare l'oblò della porta della mia stanza.
Vedevo passare infermiere in continuazione, ce ne erano di more, di bionde, alte, basse, ricce, lisce, con i capelli lunghi, con i capelli corti, con le meches, con le trecce.. e chi più ne ha più ne metta. Improvvisamente una figura diverse dalle altre attirò la mia attenzione mentre passava lentamente davanti alla porta per poi guardarvi dentro.
Le sue labbra si allungarono in un ghigno, mentre i suoi occhi marroni esaminavano con cura ogni movimento del medico. Dopo la visita sarebbe entrato e qualcosa mi diceva che non sarebbe uscito dalla mia stanza senza una risposta.
Dovevo scegliere.
O lui o Harry.
Ero pronta? No.
Avevo le idea chiare? Forse.
Sapevo chi avrei scelto? Si.



salve a tutti!
bene, bene, bene, ci siamo.
Emily sta per scegliere.
secondo voi chi sceglierà? perchè?

ps. me la lasciate una recensioncina piccolina piccolina (?) ashdjk

pps. scusate se è venuto corto come capitolo ouo
baci! :)

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** 10. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 10.


Mi guardavo attorno.
Avrei dovuto ricordare quel luogo ma in realtà non mi diceva niente, non provavo nulla al guardare le pareti tappezzate di foto, di poster, e gli scaffali pieni di libri.
NIENTE.
Quella era la mia stanza, ma sinceramente mi metteva più paura di quella dell'ospedale.
Vagavo come un'anima in pena alla ricerca di qualcosa che potesse illuminarmi su alcuni ricordi, su qualcosa del mio passato. Il mio sguardo cadde su una foto sulla mia scrivania.
Vi erano tre persone. Io, Zayn e un ragazzo che non avevo mai visto, forse era Curt, che a quanto raccontava mia madre era in un college a Oxford, perciò non lo avevo ancora visto.
Eravamo tutti e tre felici, o almeno questo era quello che lasciavano trapelare le nostre facce, chi può mai dirlo se lo eravamo realmente o no? In fondo quando uno fa una foto, è costretto a sorridere, poteva tranquillamente essere uno di quei tanti sorrisi falsi.
Mi soffermai su Zayn.
Aveva il ciuffo decisamente più corto di adesso ed era tinto di biondo, era a petto nudo e indossava un paio di bermuda a righe blu. La sua mano destra era sul mio fianco e si vedeva che chiaramente mi stava stringendo a se. Anche io indossavo un costume blu, e anche io gli stringevo il fianco.
Sembravamo una coppia felice.
Le apparenze ingannano sussurrò la vocina facendo rimbombare le sue convinzioni nella mia testa.
Evitai di darle retta e continuai a perlustrare la zona.
Dire che in quella stanza c'erano poche foto di me e Zayn era un'eufemismo, non facevi in tempo a voltarti che subito ne trovavi un'altra, che raffigurava un ricordo ormai perduto della mia vita passata.
Forse avrei dovuto dare veramente una possibilità a Zayn, insomma, sembrava ci amassimo molto.
Mi sedetti sul letto e scostai la tenda appena sopra ad esso per guardare fuori dalla finestra.
Un flash balenò nella mia mente mentre guardavo il giardino di casa mia.

Era sera. Nevicava fortissimo.
"Emily, sei sicura di stare bene?"
Domandò Sophie alle mie spalle.
Scossi la testa.
Solo dopo mi accorsi che delle lacrime mi accarezzavano le guance.
Perchè piangevo?
"Lui ti fa soffrire, tu non lo ami"
Sussurrò nuovamente.
Di chi parlava?
"Hai ragione, ma io non posso lasciarlo, mi perseguiterebbe, capisci?"
Sbottai guardandola negli occhi.
"Emily, devi farlo"


NO.
NO.
NO.
Cosa voleva dire qual ricordo, adesso? Chi mi faceva soffrire? Chi mi avrebbe perseguitato? Chi dovevo lasciare?
A volte credevo che alla mia 'capacità di avere flash' piacesse prendermi in giro, insomma, perchè farmi ricordare quello nel momento in cui ero decisa su chi avrei scelto?
Ora mi sarei fatta solo altri film mentali per scoprire di chi parlavamo io e Sophie, perchè ovviamente, lei non me lo avrebbe detto, dato che, anche se la scommessa era stata tra Zayn e Harry, si sentivano tutti coinvolti.
Avevi qualche dubbio? si intromise sarcastica la vocina.
Ora ci si doveva mettere anche lei ed il suo odioso sarcasmo? Stavo diventando pazza.

"Bambolina"
Sussurrò improvvisamente Zayn tra i miei capelli, comparendo alle mie spalle, facendomi sussultare.
Che ci faceva lui li? Come era entrato?
Mi voltai, ero ancora nella sua morsa, dato che mi aveva spinto lentamente contro il muro.
"Che ci fai qui?"
Chiesi evitando di guardarlo negli occhi. La sua vicinanza mi stava facendo cedere le gambe, una parte di me avrebbe voluto afferrargli il collo e baciarlo facendo combaciare le nostre labbra come se non ci fosse stato un domani, l'altra, invece, voleva prenderlo a sberle.
"Le chiavi sotto il vaso"
Sussurrò al mio orecchio, mordendomi leggermente il lobo.
"Oh.."
Sospirai facendo finta di aver capito, anche se in realtà non sapevo della loro esistenza.
"Sono venuto a vedere come stava la mia bambolina"
Sussurrò passando a baciarmi legermete il collo.
Tremavo.
Cosa sta facendo? Ti prego Emily, fermalo. Tu non lo ami. sbottò la vocina nella mia testa alquanto infastidita dalla situazione.
Non sapevo se darle ragione o no, perchè in fondo a me, quella situazione, piaceva.
Le sue labbra erano morbide e lisce, e stavano lasciando leggeri e delicati baci lungo tutto l'incavo del mio collo, personalmente sarei rimasta in quella posizione per un pò.
"Z-zayn"
Sussultai quando lo sentii mordermi il collo e iniziare a succhiare.
Sei sempre dell'idea di non volerlo fermare? domandò nervosa la vocina.
Si, non lo avrei fermato, ormai avevo deciso, gli avrei dato una possibilità, se non sarebbe andato tutto nel verso giusto potevo comunque tornare indietro, giusto?
Non ne ero molto sicura ma avrei rischiato, infondo Zayn mi piaceva ma...
Non lo ami come ami Harry, quella frase risuonava nella mia testa come una pesantissima accusa.
Forse era vero, ma la verità che mi era stata detta era un'altra, io amavo Zayn, e se nessuno, a parte Harry, aveva contestato ciò, forse era veramente la verità.
"Non azzardarti ad alterare le tue promesse, capito? Se no anche lui ha il diritto di farlo, e sappiamo benissimo che se i ricordi dovessero venire a galla quello a vincere non saresti tu."
In effetti anche Niall non sembrava 'contento' del fatto che io e Zayn potessimo tornare insieme, anzi gli aveva detto che non avrebbe vinto, perchè io per loro, in quel loro stupido giochino, evidentemente ero solo un premio.
"Emily, io..."
Sussurrò guardandomi negli occhi.
"Aspetta"
Dissi mettendogli un dito sulle labbra.
"Ho deciso"
I suoi occhi si spalancarono e la sua figura si irrigidì, mentre le sue mani stringevano ancora, con cura, i miei fianchi, attaccati al muro della mia cameretta.
Aspettava quella verità da molto tempo, riuscivo a leggerglielo nelle sfumature degli occhi.
La mia decisione sarebbe stata corretta? Io speravo semplicemente di si.



salve a tutti!
Emily è tornata a casa ed ha trovato molti suoi 'ricordi',
ormai è evidente la sua scelta, secondo voi ha fatto bene?
baci!:)
ps. scusate se non mi è venuto tanto lungo :s

dai, recensite in tanti, se no non continuo più ouo

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** 11. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 11.


Zayn strinse le dita attorno ai miei fianchi, impaziente di sapere cosa avevo intenzione di rivelargli.
Rimasi in silenzio.
Che fai? Prima lanci il sasso e poi nascondi la mano? domandò sarcastica la vocina nella mia testa, lei non approvava la mia idea, ma d'altronde lei era contraria a tutti i miei pensieri.
"Io.."
Sospirai. Non sapevo cosa dire. Avrei veramente scelto Zayn? Preferivo veramente lui all'angelo dagli occhi color smeraldo? Probabilmente no, ma era la cosa giusta da fare.
Zayn mi aveva detto che io ero la sua ragazza prima dell'incidente, ed io, in effetti, avevo ricordato qualche bacio, ma niente di più. I miei sentimenti per lui, se mai ci fossero stati, si erano affievoliti durante il corso del mio coma, e ora come ora provavo qualcosa per lui, ovvio, ma.. amavo Harry
Non potevo negare che quella era la pura verità, ma ormai avevo deciso, dovevo continuare ciò che avevo lasciato in sospeso mesi prima. Dovevo tornare con Zayn, dovevo far riemergere l'amore che provavo per lui, doveva tornare tutto normale, tutto come lo avevo lasciato.
Anche se per me Zayn è un bugiardo, hai ragione, non puoi cambiare il tuo passato sconvolgendo il presente disse la vocina. Mi stava dando ragione? Strano.
Zayn mi guardava impaziente, con l'espressione euforica ma preoccupata, come quelle che fanno i bambini quando aprono i regali mentre sperano fortemente di non trovarvi all'interno solo vestiti.
"Voglio stare con te"
Dissi tutto d'un fiato. Non ne ero convinta, ma sapevo che era la cosa giusta da fare.
I suoi occhi si fecero lucidi, quasi come se stesse per mettersi a piangere.
"Grazie"
Sussurò stringendomi a se, mentre le sue mani percorrevano lente la curva della mia schiena sfiorandomi leggermente il sedere.
Riprese a baciarmi delicatamente il collo, mentre io rimanevo inerme con le spalle alla parete.
Sussurrai qualcosa di incomprensibile quando mì lasciò un bacio umido sull'angolo della bocca. Volevo baciarlo, lo desideravo con tutta me stessa.
Forse come idea era un pò contraditoria ma che potevo farci? Avevo appena finito di dire che amavo Harry, ma il mio corpo sembrava più che felice delle attenzioni di Zayn. Forse, dovevo ammettere che in fin dei conti non dispiaceva nemmeno a me, perchè lui mi piaceva. Avevo provato più e più volte a far accettare quest'idea anche alla vocina, ma lei era sempre stata pronta a deviarmi dicendomi che io amavo Harry, non facendomi quasi mai ragionare 'di testa mia', quando forse avrei dovuto capire prima che dovevo 'scegliere' Zayn.
Come immaginavo, non rispose con nessun pensiero contrastante rispetto ai miei, avevo ragione io finalmente.
"Posso?"
Domandò improvvisamente Zayn, con un leggero tremolio che infastidiva la sua solita voce potente e decisa.
Sapevo a cosa si riferiva, e non lo avrei di certo fermato.
La sua mano destra salì velocemente lungo la mia schiena, fino ad arrivare dietro la mia nuca, poi con l'altra mano, spinse i miei fianchi verso i suoi e appoggiò delicato le sue labbra sulle mie.
Chiusi gli occhi.
Un'esplosione di emozioni mi trafisse il corpo, mentre le nostre labbra si cercavano quasi disperatamente sempre di più. Sentii la sua lingua chiedere il permesso di esplorare la mia bocca mentre delicatamente mi mordeva il labbro inferiore. Ovviamente, non glielo negai. Incontrare la sua lingua fu la parte migliore del bacio, riuscivo a sentire quanto mi volesse in quel momento, facendo diventare quel bacio che prima era dolce e leggero, a pesante e passionale. Le nostre lingue danzavano ad uno strano ritmo, quello di due innamorati che pensavano di essersi persi, ma in realtà noi non avevamo fatto altro che ritrovarci.
"Ti amo"
Sussurrò appena allontanandosi dal mio viso. Lentamente aprii gli occhi e misi a fuco quello che mi circondava cercando di non dare retta alle mie gambe che stavano per abbandonarmi sul pavimento.
Improvvisamente sentii un fortissimo calore sulle guance, avevo veramente appena baciato un ragazzo? Probabilmente non era la prima volta della mia vita, ma la prima del mio risveglio, si, e dato che non mi ricordavo nulla, per me, in quel momento era come se fosse stata la prima volta.
Lui sorrise mentre accarezzava le mie guance in fiamme.

Quella notte non feci altro che pensare al bacio che mi ero scambiata con Zayn.
A come le nostre labbra si erano toccate e a come i nostri corpi si erano sfiorati, diventando sempre più rossa mentre guardavo fuori dalla finestra.
Con molta attenzione scesi dal davanzale ed andai a prendere il mio cellulare dopo averlo sentito vibrare.
Sbolccai la tastiera e lessi il messaggio.

Da: Harry
Buona notte Emily, dormi bene.


Rimasi a guardare lo schermo del telefono, perchè mi aveva mandato un messaggio così? Non riuscivo a spiegarmelo, ma decisi di pesare che era perchè mi voleva bene e continuando a sorridere come una stupida mi riandai a sedere sul davanzale.
Mentre guardavo fuori vibrò nuovamente.

Da: Zayn
'Notte.


Quanta dolcezza sbottò la vocina. In effetti non aveva tutti i torti, il messaggio di Zayn al contrario di quello di Harry era molto freddo, ma pensai che quello fosse semplicemente il modo di Zayn di comunicare, in fondo al livello di umanità, a parte raramente, non sembrava che fosse tutto questo insieme di sensibilità e gentilezza.
Appoggiai il telefono vicino a me e mi rimisi a fissare fuori.
Da quando Zayn se ne era andato la pioggia non aveva smesso di bagnare tutto il paesaggio, lasciando, ogni tanto, libero spazio anche ai tuoni.
Il telefono vibrò di nuovo.

Da: Niall
Domani pomeriggio passo da te, dobbiamo parlare.


E adesso lui cosa voleva?

A: Niall
Perchè? Cosa è successo?


Cosa avevo combinato ora? Cosa voleva nascondermi ancora?

Da: Niall
Zayn.


Quando lessi a cosa si riferiva, un brivido percorse la mia schiena.
Perchè aveva ancora questa mania di controllarmi e di sapere tutto quello che mi succedeva? Era una cosa che odiavo.
E poi qual'era il suo problema se io adesso stavo con Zayn?
Un'altro messaggio interruppe il silenzio nel quale stavo cercando di abbandonarmi in camera mia.

Da: Niall
Bene, a domani.


Ma bene, cosa? Che nervi.
Stavo per rimettere nuovamente giù il telefono quando mi arrivò un'altro messaggio. Sbuffai. Giuro, non ne potevo più.

Da: Sophie
So che Niall vuole venire da te, ti va se ci vediamo prima che arrivi lui?


In effetti non era male come idea, c'erano cose di cui potevo parlare con Sophie prima che arrivasse Niall a farmi, sicuramente, la predica. Le risposi di si, e per evitare di essere nuovamente interrotta, spensi il telefono e mi concentrai sul buio che avvolgeva sempre più possessivo il mondo al di fuori della mia finestra.



salve a tutti!
*VOLANO INSULTI, VERDURA, PAROLACCE*
lo so, vi ho stupito ouo
'shippavate' tutte harrily e invece lei ha scelto Zayn.
secondo voi ha fatto bene o se ne pentirà? si è già scordata della scommessa?
un bacio e alla prossima dghfjsfdhk

ps. scusate se è un pò corto :s

pss. recensite suuuu. i luv yaaa skdjhasjdh
scusate sto sclerando lol

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** 12. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 12.


"Emily, devo ammettere che il tuo ragionamento non fa una piega"
Disse mentre girava il cucchiaino nella sua cioccolata calda, soffiandovi poi lentamente sopra per farla raffreddare, poi aggiunse:
"Ma lui è sempre Zayn. Potrà averti detto la verità e tutto quello che vuoi, ma tu devi ricordarti chi è, e chi è stato.."
Chi è stato?
Aveva passato l'intero pomeriggio a casa mia, mentre tentavo di farle capire il mio ragionamento contorto sulle cose che avevo valutato, da Zayn a Harry, e da Harry alla scommessa. Pensavo che alla fine dopo tutto questo tempo, continuasse a non capire, a dire che avevo agito da pazza dando una chance a Zayn, poi però con quella frase mi stupì. Non credevo che sarei riuscita a farle cambiare idea.
"Cosa vorresti dire, scusa?
Sbottai lasciando cadere lo sguardo sull'orologio da parete alle sue spalle. Niall sarebbe arrivato a momenti, ma non credo che sarebbe stato comprensivo come Sophie qualche minuto prima. Lei, al contrario di come avrebbe fatto lui, aveva ascoltato tutto quello che io avevo da dire.
"Emily, sai già che per quanto io consideri stupida la scommessa, ho promesso di non dirti niente, anche se probabilmente saresti tornata sulle scelte sbagliate, ma che posso farci io se continui ad amarlo? Certo, Harry è migliore per te, ne sono cosciente, ma io non posso mettere il dito nelle tue faccende, sono tue e basta. Comunque ricordati che io sarò sempre con te, qualunque cosa accada, ok?"
Beh, per lo meno lei con me era sincera, non trovavo giusto che continuasse a nascondermi questa cosa della scommessa, ma sicuramente era meglio di niente.
Visto? disse la vocina nella mia testa che era rimasta tutto il tempo della conversazione in silenzio. Lei non approvava, per quanto sapesse che il mio ragionamento di solidarietà e fiducia nei confronti di Zayn poteva essere o non fondato, che io avessi 'scelto' lui. Non sono l'unica a trovare Zayn irritante.
Il suo tono nella mia testa era quasi compiaciuto, come per dire 'te lo avevo detto', teoricamente non poteva ancora farlo perchè Zayn, non si era dimostrato lo stronzo che lei credeva.
"Sono dell'idea, però, che prima o poi la memoria ti ritornerà e capirai il perchè di tutti questi giri in torno alla scommessa, vedrai."
Sospirò guardando fuori dalla finestra.
Non aveva smesso di piovere dalla notte precedente, dopo che mi ero messa sotto le coperte, le gocce di pioggia avevano iniziato a picchiettare sul tetto come per calmarmi e avvolgermi nel mondo dei sogni.
Il campanello suonò, riportando tutte e due alla realtà.
"Se Niall mi vede qui sono nei guai"
Sbottò Sophie prendendo la borsa.
"Crede che io ti possa raccontare la verità da un momento all'altro, pensa non voleva nemmeno che venissi in ospedale, l'ha convinto Louis.."
Blaterava sempre più veloce, mentre Niall continuava a suonare impaziente al campanello.
"Esci dal retro"
Dissi mettendo la mano sulla maniglia.
"Emily, so che sei in casa, apri questa porta"
Disse Niall con un tono di voce decisamente un pò alto.
"Dopo scrivimi"
Urlò Sophie prima di chiudersi la porta del retro alle spalle.
Feci un sospiro e aprii la porta.
"Insomma, quanto ti ci è voluto per aprire?"
Commentò urtandomi bruscamente mentre entrava. Poi togliendosi il giubbotto aggiunse:
"Cioccolata?"
Probabilmente si stava riferendo all'odore che c'era nell'aria, che effettivamente non era affatto male.
Annuii seguendolo mentre entrava in cucina, e come se fosse a casa sua, si versava nel bicchiere il resto di cioccolata avanzata.
"Fai con comodo"
Sussurrai sarcastica sedendomi sulla sedia il più distante da lui.
"Come siamo simpatiche"
Disse sedendosi accanto a me, distruggendo i miei tentativi di stargli il più lontano possibile.
"Mi devi dire qualcosa?"
Corrugai la fronte facendo finta di non sapere a cosa alludesse.
"Non fare quella faccia, sai benissimo che mi riferisco alla persona più odiosa del pianeta."
Parla di lui? sbottò la vocina facendomi sorridere. In effetti il sorrisetto che si era formato sul suo viso, era alquanto odioso.
"Sei così narcisista da parlare di te stesso anche io questo momento?"
Domandai cercando di risultare simpatica.
"Come sei tenera"
Sbottò.
"Mi dispiace deluderti ma parlavo di Zayn. Emily, non voglio risultarti odioso o rompi scatole, ma devi veramente capire che stai sbagliando, Zayn non è quello che tu credi, capisci?"
NO, veramente non capivo. Scossi la testa.
"Come te lo spiego?"
Si domandò alzandosi dalla sedia per iniziare a camminare avanti e indietro davanti a me.
"Sai vero che non posso dirti nulla, giusto? Ormai lo sai il perchè."
"E' una stupidaggine, ma ok"
Dissi facendogli cenno di continuare.
"Ecco, proprio perchè non posso dirti niente, dovresti credermi quando ti dico che Zayn non è la persona che ti sta facendo credere di essere, e già così ho detto troppo" Perchè mi stava confondendo così le idee? Lui cosa ci guadagnava in tutto questo?
"Intendi che mente?"
Lui annuii, ma non aggiunse altro, si sedette e bevve l'ultimo sorso della cioccolata.
"Devi arrivarci da sola, ma se continui a sbagliare finirà nel peggiore dei modi"
Lo guardavo perplessa, perchè non la smetteva di girarci attorno come un bambino piccolo e mi diceva una buona volta la verità? Magari avrei fatto quello che voleva lui.
"Senti Niall, le cose sono due. O mi dici la verità, così la finiamo di fare i bambini che scommettono su chi deve dire la bugia alla maestra, o la smetti di darmi messaggi in codice e accetti le mie scelte, giuste o sbagliate che siano, dato che sono l'unica cosa che sono, forse, in grado di fare ancora razionalmente."
Rimase a bocca aperta. Sapeva che avevo ragione.
Concluse con la stessa frase che mi aveva detto in ospedale giorni prima:
"Hai ragione, ma ricordati, qualunque cosa succeda, io sarò sempre al tuo finco" Ancora con questa storia? Manco Zayn fosse un'assassino, mamma mia.
"So a cosa stai pensando, e fidati, qui nessuno sta avendo un conportamente esagerato nei tuoi confronti. Vogliamo solo proteggerti, come posso farti capire che Zayn non è quello che ti fa credere di essere? Come?"
Disse l'ultima parte della frase tirando un pugno sul tavolo, come se quasi fosse colpa tua.
"Avevo promesso a Curt che mi sarei preso cura di te è invece guarda, hai scelto Zayn. Quando tornerà per pasqua mi ucciderà, ne sono sicuro"
Cosa c'entrava mio fratello Curt, adesso?
"Come scusa? Anche Curt sapeva della scommessa?"
Lui non lo avevo quasi mai considerato nelle colpe che assegnavo, insomma, come avrebbe potuto essere coinvolto in una cosa che era avvenuta a chilomentri da dove si trovava? Nessuno lo aveva ancora avvertito nemmeno del fatto che mi ero svegliata, figuriamoci se sapeva della scommessa.
Annuii.
Perfetto mi sbagliavo, io ero l'unica scema che non se ne era resa conto.
"E quando scoprirà cosa è successo, cosa hai scelto, andrà su tutte le furie. Tu fratello ti adora, se scopre questo è la fine"
"Come la fai tragica"
Sbottai guardandolo negli occhi.
"Zayn non sembra così male come dite tutti, ho deciso di dargli una possibilità perchè infondo credo che se la meriti, tutto qui. Al massimo torno indietro, nessuno mi impedisce di farlo"
In fin dei conti era così che la pensavo, Zayn aveva ricevuto da me una possibilità, mica il potere di intendere e di volere sulle mie idee, e su mie eventuali ritirate.
"E qui che ti sbagli"
Sussurrò Niall fissando la porta alle mie spalle, quasi disgustato dalla sua presenza.
Mi voltai e capii da dove derivava tutto quel disgusto.
"Guarda, guarda, chi abbiamo qui"
Disse Zayn entrando nella stanza con il tono più sfacciato possibile.
"Ti dispiace, Zayn? Io e Emily stiamo parlando, e tu sei solo un elemento di disturbo"
Rispose Niall con tono provocatorio.
"Oh, andiamo. Cosa mai vi starete dicendo che io non posso sentire? Sono o non sono il suofidanzato?"
Sbottò enfatizzando quell'ultima parola, che diede un fastidio fisico a Niall, dato che tirò di nuovo un pugno sul tavolo.
"Bene, Emily a presto"
Sussurrò colmo di rabbia mentre prendeva il giubbotto dalla sedia.
Non dissi nulla, ero troppo impegnata a guardare Zayn negli occhi. C'era odio, tanto odio, che mi faceva quasi paura. Lentamente si voltò a guardarmi e mi fece un sorriso cercando, probabilmente, di calmarmi, ma l'unica cosa che riuscì ad ottenere fu agitarmi di più. Qualcosa mi diceva che di li a poco mi avrebbe 'sgridato' perchè mi ero vista con Niall per parlare di questioni 'delicate' senza di lui.
Difatti così avvenne.

"E' possibile?"
Urlò nuovamente sbattendo un altro pugno nel muro.
Erano quasi venti minuti che andava avanti urlando come un ossesso.
"Loro vogliono farti il lavaggio del cervello, capisci? Vogliono portarti via da me?"
A quelle ultime parole rabbrividii, ma Zayn aveva capito che non ero di sua proprietà, vero?
"Scusa"
Sussurrai infine, anche se probabilmente quella che si doveva scusare non ero io.
Meglio che non mi esprimo disse la vocina tornando ad assistere alla scena senza fiatare.
Calò il silenzio. Continuava a camminare avanti ed indietro mentre ogni tanto si fermava a tirare un pugno nel muro.
"No"
Disse improvvisamente.
"Scusami tu, non dovevo reagire così. Non sei un mio oggetto, perdonami. Non devi stare alle mie regole. Non posso comandarti"
E così dicendo uscì dalla cucina sbattendo la porta, sembrava non credesse realmente a quelle parole, ma probabilmente era solo l'impressione che dava dato che era arrabbiato.
Rimasi a bocca aperta. Sicuramente se Niall o qualcun'altro fosse stato li avrebbe reagito al mio stesso modo.
"Zayn, aspetta"
Sussurrai correndo fuori dalla stanza.
Lo trovai che guardava fuori dalla finestra della mia camera, rivolto con le spalle verso l'ingresso.
"No, lascia stare ho sbagliato"
Veramente Zayn stava ammettendo di aver sbagliato? Strano, tutti lo giudicavano male, ma in realtà non lo sembrava poi così tanto.
"Come sei entrato?"
Domandai avvicinandomi a lui, anche le la risposta la sapevo già: le chiavi sotto il vaso.
"Le chiavi sotto il vaso"
Sussurrò avvicinandosi e stringendomi a lui, facendo combaciare il mio bacino sul suo.
Rabbrividii sotto il suo tocco caldo.
"Perdonami"
Sussurrai appoggiando la testa nell'incavo del suo collo.
"Non sono arrabbiato"
Disse baciandomi i capelli.
Era strano come Zayn potesse passare da irascibile a tenero, nel giro di alcuni secondi, era incredibile ma lo faceva.
"Ehi"
Sussurrò alzando il mio volto, spingendolo con un dito da sotto il mento.
"Ti amo"
Concluse la frase guardandomi negli occhi.
In quel momento non pensavo più a nulla, non desideravo altro che le sue labbra sulle mie. Mi stavo innamorando di lui, forse la possibilità che gli avevo dato, al contrario di quello che pensavano tutti, non era stata poi così tanto una pessima idea.
Quasi come se mi avesse letto nel pensiero, fui travolta subito dal sapore delle sue labbra, era chiaro che aveva fumato da poco.
Lentamente e con delicatezza passò più e più volte la lingua sul mio labbro inferiore, quasi a chiedere l'accesso al mondo che tanto ambiva in quel momento. Schiusi le labbra e lo lasciai passare. Le nostre lingue non avevano paura di toccarsi, anzi bramavano di andare sempre più a fondo.
Le sue mani scorrevano possessive sul mie schiena, stringendomi sempre di più a lui. Quel momento era così intimo a bello, che sarei voluta rimanere in quella posizione per sempre.
Improvvisamente mi portò le mani sul sedere e lo strinse facendomi fuoriuscire un verso non ancora identificato. Lo guardai perplessa, mentre ansimavo come se stessi quasi per morire.
Lui sorrise, e la passione ci avvolse nuovamente, quando ricominciò a baciarmi, quasi più violento di prima.
"Emily"
Merda.
Quella voce roca e spezzata, forse dalla pressione delle lacrime, ruppe il silenzio facendomi staccare dalle labbra di Zayn, mentre lui guardava divertito la figura che alle nostre spalle.
Avevo il terrore di girarmi e guardarlo negli occhi, sapevo che lo avrei trovato ferito, e che probabilmente avrei pianto.



salve a tutti!
ok, posso dire che questo capitolo mi piace come mi è venuto? lol
insomma, Sophie e Niall hanno capito un pò la situazione anche se non approvano molto.
ora il problema è un altro o meglio altri due, come reagirà Curt alla notizia?
e Harry? la 'perdonerà' come le aveva promesso in ospedale?
lo scoprirete nella prossima puntata.
*da leggere con la voce del tipo dei pokemon*
yeeeeah, meno male che quasi nessuno legge gli spazi autore, se no veramente pensereste che sono pazza ashdjk
in realtà sono solo soggetta a piccoli momenti di sclero, credo sia una malattia che si trova in tutte le enciclopedie mediche, no?
ok, mi dileguo.
baci :)

ps. continuate a recensire, eh! vi amo :)

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** 13. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 13.


"Fermati"
Disse Zayn.
"Lascialo andare, deve farsene una ragione"
Concluse sedendosi sul bordo del letto. Dalla sua voce si intuiva che non gli interessava minimamente del fatto che Harry, in quel momento, potesse essere la persona più ferita al mondo. Era privo di emozioni nei suoi confronti, provava solo rabbia, ma quella era tutta per me, perchè sapeva che volevo andare da lui a consolarlo.
"Lasciami andare, torno subito. Ha bisogno di una spiegazione"
Balbettai mentre mi allontanavo dalla stanza.
Zayn imprecò sotto voce facendomi rabbrividire, lo avevo fatto arrabbiare, ma in quel momento non era un mio problema, forse lo sarebbe stato dopo, ma ora no.
"H-harry"
Sussurrai entrando in cucina. Anche se eravamo al buio, sapevo che lui mi dava le spalle in piedi davanti alla finestra, e ero anche perfettamente coscente del fatto che per colpa mia stava piangendo. Riuscivo a percepire la curva triste del suo sorriso, e sentivo le sue lacrime, come se stessero scavando dei solchi sulla mia pelle.
Non rispose.
Feci due passi più in avanti, che mi permisero di sentire il suo respiro pesante mentre cercava di trattenere i singhiozzi.
"Mi dispiace"
Sussurrai ancora. Sapevo benissimo che quelle parole erano quasi inutili, ormai non mi aspettavo risposta.
"Io.. io so che succederà"
Disse appena passandosi la manica della maglia sul viso, facendomi sentire sempre più in colpa.
Ma cosa doveva succedere?
"I tuoi ricordi, il tuo passato, la tua memoria, tutto tornerà. Lo so, deve essere così"
Continuò venendo verso di me. Sentivo il suo sguardo nel buio della stanza.
"Altrimenti morirei"
Concluse facendo calare il silenzio.
Rimanemmo fermi nel buio a pochi centimetri di distanza, mentre riuscivamo quasi a sentire i battiti dei nostri cuori e i nostri martellanti respiri.
"Emily"
Sussurrò appena, insaporendo il mio nome con il suo meraviglioso tono roco.
"Mi prometti che ricorderai?"
Iniziai a piangere. Non sapevo esattamente il perchè, ma forse il mio corpo era cosciente di non poter mantenere una promessa del genere. Avrei potuto ferirlo di nuovo e non avevo intenzione di farlo. Avevo scelto Zayn, è vero, ma io sapevo di essere innamorata di Harry, era una cosa che sentivo dal profondo di me stessa, la vocina me lo aveva sempre detto.
Dovevo prometterglielo e impegnarmi a farlo succedere, ero riuscita a svegliarmi, ma il primo tentativo mi era riuscito abbastanza male, ormai la mia vita, o meglio la fase nella quale mi trovavo in quel momento, si poteva quasi definire 'dormiveglia'. Non ero del tutto sveglia, lo sarei stata solamente non appena i ricordi, ed il mio passato sarebbero tornati.
Ci sarei riuscita per Harry, l'unica cosa che mi importava era non farlo più soffrire.
"Si"
Riuscii a mala pena a dire.
La sua bocca si distese in uno di quei sorrisi che amavo tanto e anche se era buio, sapevo che si erano formate le sue adorabili fossette.
Mi accarezzò lentamente la guancia facendomi rabbrividire mentre il calore si concentrava tutto nel punto in cui mi aveva sfiorato.
"Sei arrossita"
Disse con un velo di sorpresa nella voce.
Come faceva a saperlo?
Non dissi nulla, facendolo probabilmente sorridere ancora di più.
"Sei bellissima"
Sussurrò alzandomi il volto facendo leva sotto il mento.
Arrossii ancora di più ed ancora una volta non risposi.
Un turbinio di emozioni aveva invaso il mio corpo, mi sentivo come se stessi toccando il cielo con un dito, cosa che purtroppo, anche se Zayn mi piaceva, con lui non accadeva.
Perchè ho scelto lui?
Mi domandai in quel momento, mentre guardavo negli occhi Harry, risvegliando la curiosità anche della vocina, che fino ad adesso aveva fatto solo da 'spettatrice'.
Ripeti, scusa disse con un velo di sarcasmo, cosa ti avevo detto? disse ancora.
In effetti lei mi aveva avvertita che la mia scelta era sbagliata, ma avevo fatto un ragionamento più che giusto, e anche se lo amavo, non avevo intenzione di ritornare indietro.
Zayn era l'unico che mi aveva raccontato apparentemente la verità, ed era l'unico di cui avessi un vago ricordo, dovevo concedergli un'altra possibilità. Non potevo permettere ai miei, forse, nuovi sentimenti di avere la meglio su quelli vecchi.
Il tuo problema è che non sai nemmeno quali sono i tuoi sentimenti vecchi disse la vocina.
Aveva ragione, ma io non potevo farci nulla.
Un'altra morbida carezza di Harry mi fece ricordare dove fossi, facendomi uscire dalla tranche in cui ero caduta.
Baciami.
Pensai, era sbagliato, lo sapevo, ma in quel momento non desideravo altro che le sue labbra sulle mie.
Probabilmente lui mi lesse nei pensieri, e forse lo dissi ad alta voce, non lo so, fatto sta che lui mi accontentò.
Le sue labbra furono subito sulle mie, volevo fermarmi perchè sapevo che quello che stavo facendo era sbagliato, ma non trovavo la forza di volontà. Tentai di negargli anche l'accesso serrando i denti, ma poi cedetti, e le nostre lingue si incontrarono. Il bacio fu diverso da quello che mi aveva dato Zayn poco prima, Harry mi stava trasmettendo tutte le sue emozioni, stava tentando di farmi capire come si sentiva, ed in un certo senso ci stava riuscendo. Lui mi amava, e questo ormai lo avevo capito, ma non credevo che il suo sentimento fosse tale da farlo stare così male.
Lo sentivo vicino, e finalmente mi parve felice.
"Non vorrei disturbare"
Sbottò Zayn entrando nella stanza e accendendo con forza la luce. Il suono dell'interruttore premuto con violenza riecheggiò nella stanza, quasi come se fosse vuota.
Cazzo.
Harry mi guardò negli occhi pieno di terrore, non riuscivo a capire perchè fosse così spaventato. Capivo il fatto che eravamo nei guai perchè Zayn ci aveva visto baciare, ma il terrore nei suoi occhi sembrava alquanto esagerato.
"Vedo che avete fatto un discorso molto approfondito"
Sussurrò in preda al nervosismo mentre stringeva i pugni lungo i fianchi.
Non sapevo cosa fare.
"Harry, vattene"
Urlò Zayn facendomi tremare, per quanto fosse impossibile da credere lui gli obbedì, prese il suo giubbotto e senza staccare gli occhi da me se ne andò. Aveva veramente appena obbedito a Zayn?
"Non è come sembra"
Mi giustificai indietreggiando.
"A no? E com'è, allora? Perchè a me sembrava che tu stessi baciando quello stronzo con il quale dovevi solo parlare"
I suoi pugni diventavano sempre più bianchi per via della mancanza di sangue, che non riusciva a circolare.
"Non volevo farlo, te lo giuro"
Perchè mi stavo giustificando come una preda davanti al suo carnefice?
"Non ti credo"
Sbottò facendosi sempre più vicino.
"Ti prego, Zayn"
Lui scosse la testa, riuscivo a leggere le sue intenzioni nel profondo dei suoi occhi. Il ragazzo apparentemente tranquillo che avevo conosciuto io era completamente sparito.
"Smettila"
Sussurrò lui prendendomi per i fianchi a stringendomi con troppa forza a lui.
Stavo per mettermi a piangere.
E di questo che parlavano tutti quando dicevano che era pericoloso? Uno stronzo? Era lui che mi aveva picchiata?
Dopo alcuni secondi i fianchi cominciarono a farmi talmente male che mi sembrava avessero perso il contatto con le gambe, forse stavo per svenire.
Lentamente alzò la mano destra sferrando lo schiaffo più forte che avessi mai ricevuto, il primo da quando mi ero svegliata, facendomi crollare ai suoi piedi svenuta.

Ero in macchina mentre un uomo alla mia sinistra stava guidando con un sorrisone stampato sul viso.
Chi era quell'uomo?
"Ti voglio bene"
Disse facendomi arrossire.
"Anche io, papà"
Risposi accarezzando la sua mano mentre stingeva il cambio.
"Promettimi che non vedrai più quel ragazzo"
Quella frase mi mi bloccò e ritornai a guardare la strada.
Un senso di paura invase il mio corpo.
Perchè avevo reagito così? Di chi avevo paura?
Annuii solamente cercando di non dare a vedere quanto fossi a disagio.
Riportò lo sguardo sulla strada e continuò a guidare. Solo che però questa volta il suo sorriso era scomparso.
Improvvisamente tutto fu buio.
Papà? Urlai. Papà?
Nessuno rispondeva.
Lentamente alcune luci blu iniziarono a farmi vedere qualcosa.
Mi trovavo in un'ospedale.
Non era come quello dove ero stata io qualche giorno prima, la stanza era diversa.
"Signora, non ce l'ha fatta"
Disse l'infermiera a mia madre, che si accasciò in ginocchio a piangere davanti al lettino.
Chi era morto?
Mi alzai dalla sedia dalla quale ero seduta e andai a vedere l'uomo disteso sotto quel leggerissimo lenzuolo bianco.
Rimasi il mobile.
Era mio padre.


"No"
Mi svegliai urlando.
Mi guardai attorno mentre mi asciugavo le lacrime, ero sola.
Zayn se ne era andato, Harry se ne era andato, e anche mio padre.
In quel momento mi resi conto del perchè non avevo visto ancora nessuna figura paterna, perchè nessuno me ne aveva mai parlato?
Perchè nessuno mi aveva detto che mio padre era morto? Perchè non mi era mai venuto in mente di chiederlo?

Mi alzai dal pavimento e andai in bagno, di li a poco sarebbe tornata mia mamma e avrei dovuto spiegarle il perchè del labbro gonfio e forse rotto. Ci passai la lingua sopra, e con poca sorpresa avvertii il sapore rugginoso del sangue. Si, era rotto.
Le lacrime scendevano lente sul mio viso, mentre con un fazzoletto inumidito nel disinfettante mi tamponavo la ferita sul labbro inferiore, non credevo che sarebbe stato capace di farlo. Non averi mai pensavo che avrebbe alzato le mani su di me.
Chiusi gli occhi, e la mia mente venne invasa da quell'orribile ricordo che stavo cercando solamente dimenticare.



salve a tutti!
intanto ci tenevo a dire due cosettineineine sdhfj
come immagino, nessuno legge il mio piccolo spaziettino rosso al di sotto del capitolo, ma ok ouo
cosa volevo dire? ah sì!
G R A Z I E
veramente, grazie a tutti voi che recensite e leggete e che a volte sclerate con me nelle recensioni.
ceh, io vi amo. non avrei mai creduto che questa storia arrivasse a 86 recensioni nel giro di meno di due settimane.
quindi VERAMENTE, grazie tante.

veniamo al duuunque shfj
Zayn le ha mollato un bel ceffone, eh uu
secondo voi cosa farà? sarà un modo per farle iniziare a capire che ha sbagliato?
e come mai le è venuto in mente suo padre in quel momento? perchè nessuno le ha mai raccontato di lui? come è morto?
beeeeeeene, lo scoprirete nella prossima puntata lol
*speaker dei pokemon*

come ogni mio spazietto arriva la sclerata shdfjskhfkasjhdkash
okokok, meglio che me ne vado se no veramente passo per una pazza ouo

SE RECENSITE VI DO UN BISCOTTO, OK? :)

bacii sdfhj

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** 14. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 14.


HARRY'S POV
Il mio unico pensiero in quel momento erano le sue labbra. Emily non era affatto cambiata, ora ne ero sicuro. Le sue mosse erano rimaste sempre le stesse. Il sorrisetto che le appariva sul volto quando tentavo di baciarla non se ne era andato, era rimasto, era li, con la nuova lei, che credeva di essere.
Era molto egoistico da parte mia focalizzare tutti i miei pensieri sulle sue perfette labbra, ma d'altronde non potevo fare altro. Se mi fossi concentrato a pensare al suo fragile corpo mentre Zayn, o meglio quel mostro che lei credeva di amare, la picchiava, probabilmente avrei dato di matto, e non potevo permettermelo.
Perciò me ne ero andato. Se Zayn avesse percepito solo al minimo il mio fastidio l'avrebbe picchiata sempre più forte, io di conseguenza avrei provato a difenderla, ma sarei finito probabilmente di nuovo faccia a terra con il naso rotto, forse per la sesta volta.
Era strano come ragionamento, ma più gli facevo vedere che non mi importava se la picchiava, meno lo faceva. Se questo metodo mi assicurava che lui si limitasse, probabilmente ad un solo schiaffo, avrei potuto resisterle, e anche se faceva male, profondamente male, starle lontano.
Sprofondai tra i cuscini del divano, buttandomi a peso morto.
In momenti come quelli non riuscivo a capacitarmi del fatto di come lei fosse riuscita a dimenticarsi di tutto, di tutto quello che abbiamo passato, della nostra battaglia.
Però ero fiducioso, la sua memoria sarebbe tornata e saremo potuti stare finalmente insieme.
Mia sorella, prima di trasferirsi dall'altra parte del mondo, mi disse una frase che tiene ancora in piedi il mio mondo, o parte di quello che ero riuscito a costruire con Emily:
"La vita è piena di ostacoli, ma l'amore è forte, lui vincerà sempre"
Io avevo solo un unico dubbio.
L'amore sarebbe riuscito a vincere anche sta volta, o contro il diavolo ogni battaglia è persa?

EMILY'S POV
Vagavo per casa come un automa, nella speranza che di li a poco sarebbero ritornati mia mamma e Cody. Da quando mi ero risvegliata dopo l'incubo causato dallo svenimento, il silenzio di casa mia era diventato opprimente, mi sentivo schiacciata, come se stessi per esplodere sotto una fortissima pressione.
Quella giornata, o meglio quel pomeriggio mi era sembrato uno dei più movimentati avuti fino a quel momento. Movimentati, ovviamente è pura ironia.
Non era da tutti i giorni, baciare il ragazzo perfetto, ricevere uno schiaffo dal tuo fidanzato e scoprire di avere un padre morto chissà da quando.
No, certo che no. disse la vocina.
Ovviamente con il suo solito tono colmo di sarcasmo.
Ma cosa potevo farci? Aveva ragione, la mia vita era stata sballata da un'incidente e ora dovevo pagarne le conseguenze. Sinceramente mi ero stufata di 'pagare pegno', come quando i bambini fanno un gioco e quello che perde deve fare la penitenza.
Non mi era bastato dimenticare tutta la mia vita? Tutto il mio passato?
A quanto pareva no.

"Senti mamma, io.. io.."
Sussurrai buttando giù il boccone di pasta.
"Dimmi tesoro"
Disse incoraggiandomi con un sorriso. Ovviamente lei non si aspettava che stessi per chiederle di papà.
"Io.. volevo.. volevo sapere.."
Mi feci coraggio e tutto d'un fiato dissi:
"Mamma, come è morto papà?"
Lei sbarrò gli occhi e colta di sorpresa lasciò cadere sul pavimento il piatto, che stava portando nel lavandino, facendolo rompere in mille pezzi.
Cody non disse nulla, ma lentamente se ne andò dalla cucina. Era piccolo, ma non stupido, aveva capito che quel discorso non era per lui, era uno di quelli ai quali sei troppo piccolo per partecipare.
Mia madre si appoggiò lentamente al piano della cucina, e poi quasi in un sussurro parlò.
"Chi.. chi te lo ha detto?"
"Nessuno"
Scossi la testa.
"Penso di averlo ricordato"
Conclusi cercando di essere convinta di quello che stessi dicendo.
"Oh"
Sospirò.
"Tuo padre ha avuto un'attacco di cuore mentre ti veniva a prendere un pomeriggio a scuola, è stato quasi un anno fa. Tu l'hai visto cadere a terra e hai chiamato subito i soccorsi facendolo vivere una settimana in più, ma alla fine.. alla fine non ce l'ha fatta"
Un'attacco di cuore fuori dalla mia scuola? Nel mio ricordo sembrava stesse bene, anzi benissimo.
"Da quando avevi iniziato a frequentare Zayn, come amico intendo, non penso che tu abbia mai avuto un fidanzato.."
EEEH! ERRATO. disse sarcastica la vocina, tornando subito in silenzio.
"Ha iniziato a soffrire di stress. Era sempre preoccupato per te, anche se io non ho mai capito il motivo.."
Forse l'episodio dello schiaffo non era stato il primo, forse Zayn mi aveva picchiato più volte e papà lo aveva scoperto. In effetti nel sogno mi aveva chiesto di smettere di vedere un ragazzo, che quel ragazzo fosse o no Zayn, non lo sapevo ancora, ma ero decisa a scoprirlo.
"Zayn non è cattivo come sembra"
Sussurrai cercando di tranquillizzarla, non potevo farla preoccupare già da quel momento senza 'attivare nemmeno le mie indagini'.
"Lo so, è un ragazzo adorabile"
Disse poi, piegandosi a raccogliere i cocci del piatto rotto.
"Ah, tesoro, come ti sei fatta male al labbro?"
Mi chiese mentre uscivo dalla cucina.
"Ehm.. sono caduta, non ho visto l'ultimo scalino"
Si certo.

HARRY'S POV
"Sono caduta, non ho visto l'ultimo scalino. Ecco, dirà sicuramente una frase del genere a sua madre, e lei ci cascherà come sempre. Possibile che quella donna non ci sia mai arrivata?"
Dissi tirando un pugno sul cuscino.
"Harry dovresti smetterla di farti del male"
Sbottò Louis alle mie spalle.
"Lei ha scelto lui, certo anche io mi domando che razza di ragionamento abbia fatto, ma lei ha scelto lui"
"Louis potresti, per favore, smetterla di ripeterlo? Lei non lo sa ma mi ama"
Niall che era rimasto zitto fino a quel momento disse:
"Conosco Emily meglio di voi messi insieme, fidatevi, non è stupida. Ha sbagliato una volta con Zayn, non sbaglierà una seconda. Me lo sento"
Vidi Liam dall'altra parte della stanza annuire a quest'ultima affermazione.
Forse non avevano tutti i torti, forse se ne sarebbe resa conto senza che la memoria tornasse.
"E se invece ci stesse già pensando su?"
Intervenne Sophie che era teneramente accoccolata a Louis che scosse la testa come se fosse il possessore della verità assoluta. Era fastidiosissimo quando voleva per forza avere ragione.
"Non lo escluderei"
Commentò sicuro Niall.

EMILY'S POV
La scusa che mi ero inventata sulla rottura del labbro era stata accolta dal un leggero sorriso sghembo che piegò verso il basso le sue labbra.
"Devi imparare a stare attenta"
Disse mia madre mentre salivo lungo le scale.
Entrai in camera e chiusi la porta. Avevo bisogno di stare un pò da sola.
Cosa hai intenzione di fare? domandò la vocina.
Scossi la testa. Non lo sapevo, non ne avevo idea.
Era chiaro che tutti si preoccupassero di Zayn e del suo strano comportamento, ma io ero testarda e ormai avevo deciso che gli avrei dato una possibilità, ed ero decisa a farlo fino infondo. Non potevo mollare tutto per un semplice schiaffo.
Un semplice schiaffo che ti ha rotto il labbro mi ricordò frustrata la vocina.
Sbuffai.
Avrei continuato a fare quello che avevo iniziato, avevo scelto Zayn, con la consapevolezza di amare Harry, perchè mi ero aggrappata all'unica verità che mi era stata data. Ora forse però stava venendo piano piano messa in dubbio, ma dovevo andare avanti.
Ormai era diventata una questione personale.
Zayn aveva sbagliato, ma ero sicura che non lo avrebbe fatto più.
Ti rendi conto che quello che dici non ha senso? sbottò la vocina irritata.
E anche se fosse? Sembrava che ormai il mio destino fosse segnato.
Improvvisamente il cellulare vibrò nella mia tasca. Lessi attentamente da chi proveniva la chiamata: era Zayn.
Presi un respiro profondo, forse più del dovuto e premetti il tasto verde.
"Amore, scendi"
Quelle due parole risuonarono vuote come un ordine all'interno del mio corpo. Potevo fidarmi?



salve a tutti!
eccomi quaaa, scusate per il ritardo, ma ho avuto alcuni problemini uu
alloooooooooooooooooora shjfk
ho pensato di far entrare nella storia anche il punto di vista di Harry, che mi aiuterà (?) a spiegare il caos nel quale tra un pò la mente di Emily finirà uu
seeh, come se lei non fosse già psicopatica o mentalmente disturbata..
lo so che suona strano ma è così.
Emily piomberà nel caos più totale shdjk
ma basta non vi dico altro lol
vi è piaciuto il capitolo?
dai, su lasciatemela un piccola recensione, vi preeeeeeeeeeego sdjfkl
ormai lo sapete, questo è il mio spazietto, qui faccio la pazza :)
quindi dai, vi prego RECENSITE lol
giuro che vi dò un biscotto, dai dai.
quelli al cioccolato vanno bene?
ci vediamo alla prossima puntata shdjl
TO BE CONTINUED...
*voce dello speaker dei pokemon*

baaaci :)

ps. GRAZIE per TUTTE le recensioni che mi state lasciando.
Non riesco ancora a credere che ne siano 115, che 15 di voi seguano la mia storia e che il prologo sia stato visualizzato più di 1000 volte. OMG ashdjasjk
awh GRAZIE! :)

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** 15. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 15.


EMILY'S POV
Il vento soffiava tra i miei capelli e mentre rabbrividivo leggermente per via del freddo, Zayn continua a a guardarmi in silenzio, come se stesse aspettando che io parlassi, o semplicemente come se non sapesse cosa dire.
"Emily"
Sussurrò infine rompendo il muro di silenzio che era calato su di noi da quando i nostri sguardi si erano incontrati qualche minuto dopo che ero uscita di casa.
Alzai il sopracciglio sorpresa dal tono, quasi dispiaciuto, nel quale si era affossata la sua voce.
"Mi dispiace"
Sussurrò nuovamente, facendo cadere le braccia, da incrociate sul petto che erano, lungo il suoi fianchi.
Come? Aveva detto che gli dispiaceva?
"So che forse non mi credi"
In effetti ci riesce difficile.. sbottò la vocina nella mia testa, ma il la scossi leggermente per farla stare zitta.
"Ma è così, mi dispiace, non dovevo tirarti quello schiaffo, puoi perdonarmi?"
Potevo perdonarlo?
Rimasi in silenzio, le cose che mi frullavano in testa alla fine erano sempre quelle, stessi problemi, stessi dubbi... Ma questa volta mentre guardavo Zayn negli occhi tutto mi fu più chiaro, tutto quello che fino in quel momento mi era sembrato un'insieme di idee confuse, si era unito. Sapevo cosa dovevo fare, ed il primo passo, strano ma vero, era perdonare Zayn.
Come? domandò confusa la vocina.
Feci finta di niente e strinsi lentamente una mano a Zayn. Era calda e morbida.
"Si"
Dissi cercando di captare le sue reazioni.
Un lampo sfrecciò nel cielo e fu seguito subito da un boato fortissimo, sussultai per la paura, ma Zayn con un movimento fulmineo mi avvolse tra le sue braccia e la paura di poco prima svanì in un istante.
"Grazie"
Sussurrò tra i miei capelli.
Era strano, ma per quanto potessi ripetermi che dovevo farmi piacere Zayn e dimenticarmi di Harry, in quel momento non avevo bisogno di quella convinzione. Tra le sue braccia stavo bene, anzi, benissimo.
Alzai il viso per guardarlo negli occhi, ma lui mi colse alla sprovvista posando le sue labbra sulle mie.
Sentivo la sua lingua chiedere insistente l'accesso alla mia bocca, ma in quel momento non volevo ancora darglielo. Spazientito se lo ricavò da solo, mordendomi dolcemente il labbro inferiore.
Sorrisi e lo accolsi. Fui invasa subito dal sapore di fumo e menta, e mentre le nostre lingue si accarezzavano dolcemente capii che avevo fatto la scelta giusta a perdonarlo.
Con una mano mi accarezzava la schiena mentre con l'altra la guancia destra, io semplicemente gli sostenevo il volto come se volessi che non se ne andasse mai.

Mi spieghi perchè l'hai fatto? chiese la vocina, Era la volta buona per lasciarlo e..
Scossi la testa non volevo farla continuare, avevo un piano e Zayn mi avrebbe aiutato.
Avevo perdonato Zayn perchè ero convinta che lui portasse alla mia memoria i ricordi più brutti e quelli più dolorosi. Al momento avevo avuto solo una prova concreta di quell'ipotesi ma ero convinta che era così. Lui, indirettamente, e senza saperlo, probabilmente mi avrebbe portato alla soluzione di tutti i miei problemi, mi avrebbe portato a ricordare la cosa che più mi serviva: la sera dell'incidente.

HARRY'S POV
La pioggia batteva sulla mia finestra mentre continuavo a rigirarmi sotto il lenzuolo. Non avrei dovuto interessarmi a lei, ma in quel momento non riuscivo a smettere di pensarla, dovevo sapere come stava.
Non resistetti e alzandomi dal letto persi il telefono e le scrissi un messaggio.

A: Emily
Come stai?


Almeno, forse, sarei stato un pò più calmo. In verità mi sbagliavo.
Passarono dieci minuti e non ricevetti risposta. Cosa le era successo?
Stavo quasi per correre a casa sua quando il telefono sussultò, segno che era arrivato un messaggio.

Da: Emily
Bene, grazie per l'interessamento.


Sembrava fredda, distaccata. Avrei dovuto terminare li la conversazione ed accontentarmi del 'bene' che mi aveva scritto, ma non lo feci.
A: Emily
Sicura?


EMILY'S POV
Da: Harry
Sicura?


Che domande erano? Certo che ne ero sicura, e poi di certo non gli sarei andata a dire i fatti miei dopo che se ne era andato tranquillamente lasciandomi in balia della furia di Zayn. No di certo.

A: Harry
Ti ho detto di sì.


Forse stavo risultando cattiva ma non avevo proprio capito il suo comportamento, perchè se ne era andato?

Da: Harry
Non ne sono convinto, ma va bene. Buona notte Emily.


Lui mi conosceva, lui sapeva come mi sentivo senza neanche il bisogno di guardarmi negli occhi. Probabilmente in quel momento sapeva che 'ce l'avevo con lui' e anche il motivo. Avevo l'impressione di essere come un libro aperto per lui, e questo mi dava leggermente fastidio.

A: Harry
Buona notte.


Mentre inviavo quel messaggio me ne arrivarono altri due contemporaneamente. Il primo era di Zayn.

Da: Zayn
'Notte


Dolce come sempre, commentò la vocina. L'altro invece era di Niall.

Da: Niall
Farai la cosa giusta, lo so.


Rimasi immobile, con questo cosa voleva lasciarmi intuire? Che stavo sbagliando? Lui come poteva saperlo? A mala pena ero convinta io degli 'effetti' di Zayn, figuriamoci lui.
Decisi di far finta che non mi fosse arrivato e spensi il telefono, chi usi gli occhi e mi addormentai pensando a due occhi marroni che lentamente diventarono il verde smeraldo che avevo trovato solo negli occhi di una persona, e ad un ciuffo nero, che dolcemente si trasformò il una folta chioma riccia.
Fu così che Harry occupò i miei sogni anche quella notte.

HARRY'S POV
Schiusi leggermente gli occhi mentre i raggi che filtravano dalla finestra affiorarono sul mio viso. Era mattina.
La notte precedente era stato difficilissimo prendere sonno, ma poi alla fine la mia immaginazione si era persa tra la chioma profumata e ondulata di Emily, e tra la perfezione che era concentrata tutta in un unico punto: le sue labbra.
"Harry, svegliati, farai tardi a scuola"
Ah, giusto. Era lunedì, era riniziata la settimana.
Presi la divisa dall'armadio e senza neanche guardarmi allo specchio me la infilai velocemente.
Mi scompigliai leggermente, come era mio solito, i capelli e prendendo lo zaino uscii dalla mia stanza.
"Mamma io vado"
Dissi mentre chiudevo il portone.
Come ogni mattina, sul vialetto di casa c'erano Liam e Louis che mi aspettavano, dovevo concentrarmi su quello di cui si sarebbero messi a parlare, non potevo, di nuovo, non ascoltarli, anche se molto probabilmente, l'argomento che avevano scelto questa mattina, dopo la discussione della sera precedente, sarebbe stato quello che più mi interessava, ma di cui volevo parlare di meno.
"Buongiorno Haz"
Dissi Louis abbracciandomi.
"Buongiorno anche a te"
Aggiunsi battendogli il cinque.
"Ciao Liam"
Esclamai facendo incontrare i nostri pugni.
"Dormito bene?"
Chiese Louis.
Grugnii lentamente.
"Io sì"
Sbottò Liam mentre calciava divertito un sassolino lungo il vialetto.
"Senti Harry..."
Accennò poi. Eccolo stava per arrivare l'argomento, dovevo prepararmi a non dare di matto davanti a loro due, gli avevo promesso che mi sarei interessato alla faccenda 'Emily' solo esteriormente.
"Hai sentito Emily ieri sera?"
Non era la domanda che mi aspettavo, ma scossi lo stesso la testa.
"Ah ok"
Commentò deluso.
"Perchè me lo chiedi?"
Domandai, in effetti volevo proprio saperlo.
"Perchè.."
Cominciò Liam ma venne subito interrotto da Louis che disse:
"Sophie mi ha detto di aver visto Zayn a casa sua ieri sera tardi"
Mi si gelò il sangue.
Zayn mi aveva visto mentre baciavo Emily, l'aveva, probabilmente, picchiata andandosene subito dopo. Se per puro caso avessi avuto ragione, perchè era tornato da lei?
C'era qualcosa che non mi quadrava, ma lo avrei scoperto senza dubbio.



salve a tutti!
per prima cosa SCUSATEMI per il mio immenso ritardo, ok?
non ho avuto il tempo di pubblicare, perdonatemi :s
pooooi, mmmmmh, devo dire che questo capitolo a me non piace molto ma ok, lascio a voi commenti skjdfhsk
poi volevo ringraziarvi nuovamente per tutte le bellissime recensioni che mi lasciate sdjfkjsd
GRAZIE, veramente.
ma veniamo alla storia, allooooooora (?)
Emily ha capito che Zayn può esserle utile a ricordare, ma secondo voi perchè ha preferito basarsi su i ricordi brutti e non quelli belli? aaaaaah lol
lo scoprirete nella prossima puntata askjdhaskjhdaksjh awh
*SPEAKER DEI POKEMON*
secondo me i pokemon dominano, ceh sono così carini sjhdgaj awwh.
sto sclerando gente, mi sentoo maaaaale sdjkfhshj
da quando ho preso i biglietti per Selena impazzisco sempre di più skjdhaskdhaskdhajdkasjdhjk
capitemi uu
vabbè, vi voglio bene. awh
RECENSITE, OK? GIURO CHE VI DO UN BISCOTTO.
NON DELUDETEMI, awh bacii :)

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** 16. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 16.


EMILY'S POV
Anche quella mattina ero rimasta a casa da sola. Secondo mia madre avrei potuto iniziare tranquillamente ad andare a scuola, ma il medico aveva consigliato di aspettare ancora un pò perchè non voleva sovraccaricare la mia mente, ormai molto stanca.
Al telefono aveva persino chiesto a mia madre se per caso avessi iniziato a sentire le voci, ma io prontamente avevo detto di no, non volevo che mi privasse della compagnia della vocina, che probabilmente era tutta frutto della mia immaginazione.
Quella mattina, mentre Cody era a scuola e mamma era in ufficio, avevo deciso che avrei rovistato tra i miei ricordi.
Dopo aver bevuto una tazza di caffè tornai in camera e aprii il primo cassetto della scrivania. Ero sicura che ci avrei trovato qualcosa di utile.
Era pieno di fogli, dai quali lo svuotai senza dare troppo peso agli appunti di matematica e fisica che vi erano segnati sopra. In fondo al cassetto però trovai una busta, una di quelle che si usano per spedire documenti importanti. Probabilmente era proprio quello che stavo cercando. Andai sul letto e la aprii.
Al suo interno vi erano dieci foto.
Decisi di guardarle una alla volta per evitare di confondermi le idee più di quanto non lo fossero già state.
La prima era a dir poco stupenda.
C'erano due bambini che si tenevano teneramente per mano, il maschietto era in piedi sullo skateboard con tanto di casco, ginocchiere e gomitiere. La bambina invece aveva un vestitino a fiori e due lunghe treccie che le scendevano lungo i fianchi.
Sorridevano entrambi.
Mi soffermai sul volto del bambino. Capelli biondi, occhi azzurri, visetto tondo... Era Niall.
E la bambina al suo fianco ero proprio io.
Girai la foto e lessi: 5 maggio 1999.
Era incredibile, conoscevo veramente Niall da così tanto tempo?
Presi la seconda foto e a giudicare dai colori era meno vecchia della precedente.
Questa volta c'erano quattro ragazzi, le due ragazze sulle altalene, mentre i due maschi seduti per terra che le guardavano dondolarsi.
Era strano ma riuscivo quasi a sentire il vento tra i capelli mentre l'altalena faceva su e giù, le risate a l'aria fresca della mattina mentre il sole incominciava a riscaldarsi sulle nostre teste.
Ovviamente una delle ragazze ero io, ormai avevo imparato a riconoscermi. L'altra mi dava l'idea di somigliare a Sophie, ma non ne ero molto sicura. Nella foto c'era nuovamente Niall e seduto al capo opposto dell'altalena c'era un ragazzo con i capelli marroni. Non riuscivo bene a capire chi fosse perchè era di schiena, ma mentre fissavo quella foto accadde qualcosa.
Ebbi un flash.

"Andiamo Emily"
Sbottò Liam arrabbiato.
"Lasciami l'altalena, è da quando siamo arrivati che ci sei tu. Dai lasciami il posto"
Continuò sbattendo i piedi per terra.
"No"
Dissi squotendo la testa e sentendo le trecce sbattermi sulla schiena.
"Chiedilo a Sophie"
"Uffa Emily, perchè devo sempre io scendere dall'altalena?"
Borbottò Sophie fermandosi lentamente.
"Ok, va bene me ne vado."
Sbuffai saltando giù dall'altalena arrabbiata.
"Finalmente"
Sussurrò Liam divertito.
In risposta gli feci la linguaccia ed andai a sedermi vicino a Niall che era intento ad impastare un enorme torta di fango.
"Mi fai giocare?"
Chiesi rimboccandomi le maniche.
"Va bene"
Disse Niall con un sorriso sdentatissimo, si vede che aveva iniziato a perdere i denti.
Mi sedetti accanto a lui e sempre sorridendo mi stampò un bacio sulla guancia.
"Niall"
Sbottai pulendomi la guancia mentre Sophie e Liam intonavano una fastidiosissima canzoncina.
"Emily e Niall stanno sul comò, e si danno un bacio"


Lentamente tornai alla realtà.
Era stato il ricordo più bello che ero riuscita a recuperare fino a quel momento. La felicità di essere bambini, il gioco sulle altalene, Sophie, Liam.. ma soprattutto Niall, che nonostante tutto continuava a volermi bene.
Mi toccai la guancia ripensando al bacio che avevo ricevuto mentre facevamo la torta di fango e lessi la data della foto: 9 giugno 2003.
Forse avrei dovuto fare quel lavoro delle foto molto tempo prima ma in fin dei conti, meglio tardi che mai, no?
Presi la foto successiva.
Questa volta non c'ero nella foto. L'immagine raffigurava tre ragazzi. Uno di questi era nuovamente Niall, poi c'era un ragazzo moro ed infine il bimbo più riccio e dolce che avessi mai visto in vita mia.
Rimasi a fissarlo, i suoi occhi erano stupendamente verdi e sulle sue guance c'erano due profondissime fossette. Era Harry.
Il bambino tra Niall e lui, probabilmente, era Curt, perchè era uguale a come mi ricordavo mio padre, stesso sorriso e stessi occhi. Mi convinsi che quello era Curt, doveva esserlo.
Girai la foto e lessi la data: 23 aprile 2004.
Era bellissimo guardare quelle foto, mi stava facendo sentire bene, era come se non ci fossero solo i ricordi con Harry e con Zayn da recuperare, era come se non avessi il peso di un ricordo essenziale da dover assimilare, potevo ricordare di tutti i momenti felici della mia infanzia.
Non feci neanche in tempo a pensarlo che rimasi a bocca aperta difronte alla quarta foto.
Io e Zayn ci tenevamo per mano mentre lui mi dava un bacio sulla guancia e io guardavo felice l'obbiettivo.
Quella foto doveva essere sicuramente fuori posto in quel gruppo dato che la data diceva: 12 marzo 2010 - 14° compleanno.
Oltre tutto era stata scattata il giorno del mio compleanno.
Passai avanti, non riuscivo a trovare nulla in quella foto che potesse aiutarmi, infondo eravamo entrambi felici. Comunque decisi di metterla da parte per analizzarla in un'altro momento.
La quinta foto era girata al contrario nel mucchio. Diceva: 19 febbraio 2005.
La girai per guardarla e rimasi immobile.
Harry indossava il costume da principe azzurro, mentre io un larghissimo vestito da principessa sul color rosa, mentre ci scambiavamo un tenerissimo bacio sulle labbra. Probabilmente eravamo in posa per qualcosa, ma la foto il se per se era a dir poco stupenda, chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare da un'altro flash.

"Dai Emily, mettetevi in posa"
Disse mio padre mentre Anne, ma mamma di Harry, ci avvicinava l'uno all'altra.
"Come siete carini"
Sussurrò mia madre.
"Isabel, ti rendi conto che hanno già otto anni? Oddio"
Sussurrò Anne abbracciando mia mamma.
"Dai basta con i sentimentalismi, convincete Harry a fare questa foto"
Disse nervoso mio padre che probabilmente era piegato sulle sue ginocchia da un bel pò.
"No, io non la faccio questa foto, sono ridicolo"
Disse Harry buttando a terra il capello da principe.
"Andiamo Harry"
Dissi io.
"Guarda che sei bellissimo"
Sentii le guance colorarmisi di rosso e improvvisamente le sue labbra diedero un bacio svelto sulle mie.
"Sapevo che sarei riuscito a farvela questa foto"
Esultò mio padre alzandosi da terra mentre io ed Harry continuavamo a fissarci nei nostri occhi innocenti da bambini.


Una lacrima scese lenta sul mio viso.
Era felicità la mia, non di certo tristezza.


HARRY'S POV
"Ti giuro Niall, non ne posso più"
Sbottai facendo finta di ascoltare il professor Brown che parlava, convinto che tutti stessero prestando attenzione, delle proprietà presenti nella cipolla e di come potesse essere utile per alcuni esperimenti chimici che avremmo fatto in futuro.
"Harry tra poco suona"
Sussurrò Niall continuando a prendere appunti.
"Non so come fai a prestare attenzione a questo tipo"
Sussurrai indicandolo.
"Non voglio fare l'esame quest'estate"
Sbottò lui, quasi innervosito dal fatto che non lo lasciassi ascoltare questa interessantissima lezione.
"Signor Styles, signor Horan, ci sono problemi?"
Disse il professore guardando nella nostra direzione.
"Assolutamente no"
Disse Niall scuotendo la testa.
"Ci scusi, non si ripeterà"
Il signor Brown annuì e continuò a blaterare sulle cipolle.

"Harry?"
Mi chiamò il signor Brown mentre tutti uscivano dall'aula.
"Lo so, lo sanno tutti, che lei sta soffrendo per la storia della signorina Stone, ma non per questo mi deve deviare l'impeccabile signorino Horan, ha capito?"
Annuii.
Che cosa credeva di sapere questo coglione?
Lui non aveva neanche lontanamente idea di come io mi sentissi, nessuno poteva capirlo e nemmeno immaginarlo.
La ragazza che amavo da una vita e che finalmente aveva capito di ricambiare, aveva avuto un'incidente dove sbattendo forte la testa aveva perso la memoria, perso il suo passato, non si ricordava più nulla, nemmeno chi fossi; e per di più in questa storia c'è anche l'antagonista, un ragazzo che l'ha sempre maltrattata fecendole credere di amarla, che è riuscito a vincere anche questa volta. Lui non poteva capire, nessuno avrebbe potuto farlo. Ero solo.

EMILY'S POV
Trovare quelle foto era stata la cosa migliore che mi fosse capitata in tutti quei giorni.
Stavo ricordando qualcosa del mio passato, i ricordi belli di quando ero bambina, e quella era la parte migliore di tutto.
Avevo trovato un'altra foto che risaliva al 12 agosto 2009, che era stata scattata in clinica da mio padre dopo la nascita di Cody. C'erano tutti: Sophie, Niall, Liam, Harry, Louis e Curt, e tutti guardavamo Cody come se fosse un alieno nella sua mini culla azzurra.
Era bellissima.
Sei rimasta ora a guardare quelle foto, ma dovevo prepararmi, Zayn aveva detto che sarebbe passato per l'una, cioè esattamente tra dieci minuti.
Mi alzai e con la stessa cura con cui le avevo tirate fuori le rimisi dentro la busta e sotto gli appunti di fisica e matematica e appena chiusi il cassetto il campanello suonò.
Feci un respiro profondo e scesi le scale.
Sorrisi allo specchio di fianco al portone e schiarendomi la voce aprii la porta.
Mi si gelò il sangue.
"Che ci fai tu qua?"
Sbottai in preda ad un'attacco di panico.



prima di tutto vorrei dedicare questo capitolo a silvia, che mi ha sempre sostenuta e che anche se non ho epf legge sempre la mia storia, e dirle che le voglio un mondo di bene. awh grazie.

SALVE A TUTTI GENTEEE :)
ok, non so voi ma a me piace un botto questo capitolo, mentre lo scrivevo mi immaginavo le scene dei bambini che litigano per l'altalena,
i bacetti che una volta ricevuti venivano puliti da una mano e commentati con un 'bleah' oppure la canzoncina del bacio...
bo, a me piace lol
ora però voglio sapere la vostra asdjk
lasciatemi una recensione, ok?
ah si, secondo voi chi era alla porta? e perchè?
sono curiosa di sapere le vostre opinioni, susu.
poi, ci tenevo a ringraziare le 26 persone che hanno messo questa storia tra le seguite, e le 18 che l'hanno messa tra i preferiti, e anche le ragazze che recensiscono ogni capitolo facendomi sentire amata (?).
insomma GRAZIE, senza di voi questa storia sarebbe morta al prologo uu
vi ADORO, un bacio eeee..
CI VEDIAMO ALLA PROSSIMA PUNTATA, yo.
*FRASE DIVERSA MA SEMPRE SPEAKER DEI POKEMON*
se non si fosse capito diciamo che ho un pò una fissa con quei esserini nelle sfere pokè, yo.
ringraziate tutti mio fratello lol
*non frega a nessuno ma vabbè*
un bacio, ciaaaaaaaaà dahdgskj

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** 17. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 17.


HARRY'S POV
"Che ci fai qua?"
Sbottò lei rimanendo interdetta mentre apriva la porta. Probabilmente aspettava qualcuno che non ero io: Zayn.
Mi soffermai sul suo viso. Era bellissima come sempre, c'era solo una cosa che non si addiceva al suo meraviglioso viso: un taglio sul labbro inferiore.
Le mie previsioni erano corrette, Zayn le aveva sferrato come minimo uno schiaffo.
Cercai di contenere la rabbia che si faceva strada dentro di me, e feci un respiro profondo.
Continuava a fissarmi. Riuscivo a percepire tutto il suo nervosismo, come se ci fosse un filo che collegava i nostri corpi facendo passare le emozioni da una parte all'altra.
Perchè ero andato da lei? Perchè avevo bussato alla sua porta?
Ero solo uno stupido, dovevo rassegnarmi all'idea che lei ormai si era dimenticata di me, e di quello che c'era stato tra noi.
Strinsi i pugni lungo i fianchi e fissandola un'ultima volta nei suoi meravigliosi occhi color miele mi voltai e corsi dritto verso l'unico luogo dove volevo stare in quel momento.

EMILY'S POV
Incominciò a correre, fin quando non fui più capace di vederlo. Sembrava che si fosse dissolto nel nulla, come se avesse desiderato talmente tanto di scomparire che ci era riuscito.
Chiusi la porta e con la schiena appoggiata ad essa, scivolai lentamente per terra.
Mi strinsi la testa tra le mani.
Perchè Harry era venuto da me? Cosa voleva? E perchè proprio in quel momento?
Sembrava avesse una calamita, perchè ogni volta che dovevo vedere Zayn, lui arrivava e metteva in confusione tutte le mie idee e tutti i miei pensieri. Lo faceva apposta? Forse.

HARRY'S POV
Continuavo a correre come un matto, come se da un momento al altro sarebbe uscito qualcuno, da dietro l'angolo che avevo appena girato, che mi stava inseguendo. La realtà era un'altra: io stavo scappando.
Da cosa non era molto chiaro, forse dalla realtà stessa. Ma la domanda era un'altra, la stessa che mi ero posto mille e mille volte, già quando Emily era un corpo quasi morto su un letto di ospedale.
Ne valeva la pena? Valeva la pena soffrire così per lei? Certo.
Era impossibile da spiegare razionalmente, Emily era il mio sole, il mio universo. A lei avevo donato il mio cuore, come avrei fatto a vivere senza?*
E' un dato di fatto, non si vive senza cuore, anche se forse io lo stavo facendo da quasi più di quattro mesi.
Da quando Emily aveva avuto l'incidente ho iniziato a morire, ogni giorno sempre di più, fino a quando non ho iniziato ad odiarmi per non averla riportata a casa la sera della festa a casa di Niall.
Era stata investita per colpa mia, sotto i miei fottuttissimi occhi. Dovevo salvarla. Avrei potuto farlo.

"Per favore, smettila di assumerti questa assurde e stupide colpe, ok?"
Disse alquanto incazzato Louis mentre si sedeva davanti a me nel cortile di casa sua.
"Smettila un corno, ok? Io ero li, avrei potuto accompagnarla a casa, e invece? Niente."
"Smettila, Harry"
Ruggì nuovamente Louis.
"Non potevi prevedere che lei sarebbe finita sotto una macchina e che avrebbe sbattuto la testa talmente tanto forte da dimenticarsi tutto. Smettila di darti la colpa, non potevi farlo."
Rimasi in silenzio. Non volevo credergli, avrei potuto salvarla, eccome, avrei potuto urlarle di non attraversare, avrei potuto accompagnarla a casa, ma invece non avevo fatto nulla di tutto ciò.
Era colpa mia.
"Non la smetterai mai, vero?"
Chiese Louis grattandosi la testa.
Scossi la testa.
Rimanemmo in silenzio per un tempo che sembro infinito.
"C'è solo una cosa che puoi fare..."
Appese la frase per cercare di incuriosirmi, e a dire la verità ci era riuscito proprio bene.
Lo guardai perplesso.
"Devi riconquistarla"

EMILY'S POV
Quindici, sedici, diciassette, diciotto...
Dov'era Zayn?
Ormai erano quasi venti minuti che lo aspettavo seduta sulle scale del porticato di casa mia.
Giocherellai con il telefono, nella speranza ti trovare qualche messaggio ma niente.
Era strano da parte sua.
Forse ha capito che nessuno lo vuole qui sbottò divertita la vocina nella mia testa.
Alzai gli occhi al cielo. Non si era fatta sentire per tantissimo tempo e il primo commento che le veniva in mente per ritornare era quello?
Quelle sue parole, però, mi fecero riflettere: io volevo Zayn?
Scossi la testa, la risposta era una sola ed era la parola verità, apparentemente non c'entrava niente con la domanda ma in realtà ne faceva pienamente parte.
Ti prego, spiegati si intromise nuovamente la vocina.
Annuii.
Cosa c'era da spiegare? Nulla.
Io amavo Harry, e lui amava me, ma purtroppo, evidentemente ero stata la fidanzata di Zayn e l'unico modo per scoprire se quest'unico pezzo di verità che avevo era vero, era dare un'altra possibilità a Zayn.
Se avessi scoperto che mentiva, l'avrei lasciato, altrimenti, anche se avrei sofferto, sarei rimasta con lui, non era giusto che pagasse per una cosa che era capitata a me.
Credo tu abbia ragione sussurrò la vocina facendosi di nuovo spazio tra i miei pensieri.
Lo sapevo che avevo ragione, ora tutto stava nel non fare sapere a nessuno delle mie intenzioni e strappare lentamente la verità da bocca, prima a Zayn e poi agli altri.
Sono con te sbottò.
Era la prima volta che fossi realmente d'accordo con lei. Era la prima volta che avevo deciso di ascoltarmi.
Perchè quella che sentivo, non era una semplice voce, una di quelle che sento i pazzi, no. Lei ero io, o meglio l'io che ero prima dell'incidente.
Diciamo che questa era solo una teoria, ma sembrava avere un filo logico. La vocina, non era altro che 'Emily prima dell'incidente' che stava cercando di riportare alla mente il suo vero passato.
Era strano ma era come se fossimo in due in un corpo solo, la metà cieca, che ero io, e la metà che vedeva ma non riusciva a far vedere.
Ormai la domanda da porsi era una sola: sarebbe mai riuscita a farmi tornare a vedere?

HARRY'S POV
Le parole di Louis invadevano i miei pensieri, e Niall di certo non mi aiutava a dimenticarle.
"Devi riconquistarla" Certo per lui era facile da dire, per me forse un po' più difficile da fare.
"Andiamo Harry, sai benissimo che Louis ha ragione"
Disse Niall.
La sua voce andava a veniva. Probabilmente c'era un calo di linea.
"Ti ricordi cosa diceva Gemma?"
Disse improvvisamente con la bocca piena.
In quel momento capii due cose: la prima era che si sentiva male perchè era in viva voce dato che si stava mangiando, forse, un panino. La seconda cosa era dove voleva andare a parare.
Me lo ricordavo benissimo.
"La vita è piena di ostacoli, ma l'amore è forte, lui vincerà sempre"
"La vita è piena di ostacoli, ma l'amore è forte, lui vincerà sempre"
Sussurrò enfatizzando l'ultima parola.
"Solo che in questo caso sarai tu a dargli una piccola spinta per non fargli fare tutto il lavoro da solo"
Continuò lasciandomi interdetto.
Sospirai.
Forse avevano ragione, in fondo si trattava solo di aiutare un po' l'amore, giusto?



*frase presa e modificata dal film 'Blow' con Johnny Depp.

saaaaaaaaaaaalve bellezze sdfj
per prima cosa mi scuso per il mio immenso ritardo, ma devo ammettere che è stato difficilissimo scrivere questo capitolo.
sono rimasta giorni a guardare la pagina bianca aspettando che mi venisse l'ispirazione poi SBAAAAM, mi è venuta lol
non sono sicura che ne sia uscito un buon capitolo ma ok, tanto voi recensite, giusto?
veniamo alla storia, secondo voi Emily sta facendo la cosa giusta?
e Zayn? dov'è?
sono curiosa di sapere cosa ne pensate sdjh sususu :)
mmmh.. vediamo che posso dirvi ancora?
AH SI! QUASI DIMENTICAVO!
G R A Z I E a tutti/e quelle che recensiscono sempre, dio sono quasi arrivata a 200 recensioni, ceh io vi AAMOO! sdfhjshdj
poi volevo ringraziare tutti/e quelle ch hanno messo la mia storia tra le preferite, seguite, ricordate e volevo dirvi che siete delle fighe assurde lol
poooooi, mmmmh?
RECENSITE? awh.
CI VEDIAMO ALLA PROSSIMA PUNTATAAAAA
*speaker dei pokemon*

bacii shdg :)

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** 18. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 18.


HARRY'S POV
"Ne sei sicuro?"
Domandò cercando il mio sguardo. Agganciai la collana dietro a suo collo ed annuii.
"Non sono mai stato più sicuro in vita mia, voglio che la tenga tu, così ogni volta che ne avrai bisogno io sarò con te"
Sussurrai accarezzandole la guancia.
"Harry, ma tu sei sempre con me. Sei qui dentro"
Disse spostando la mia mano sul suo petto per farmi sentire il suo cuore.
"Io voglio che tu la tenga lo stesso"
Sussurrai nuovamente catturando una ciocca di capelli ribelle e sistemandola dietro al suo orecchio, mentre si distendeva sul letto.
Era bellissima, il suo corpo nudo al chiaro di luna era una visione celestiale.
Osservavo come il ciondolo a forma di aeroplanino ricadeva delicato tra i suoi seni, mentre lei continuava a sorridere guardando il soffitto con i capelli sparsi sul cuscino.
"Perchè sorridi?"
Chiesi baciandole la mascella.
Non rispose ma lentamente si sedette al mio fianco, con delicatezza fece scivolare le sue mani tra i miei capelli e le nostre labbra si scontrarono.
Quel bacio fu perfetto, tutto era perfetto.
"Perchè mi fai sentire amata"
Sussurrò staccandosi lievemente dalle mie labbra.


I ricordi quella mattina non smettevano di torturare i miei pensieri.
Stavano diventando quasi insopportabili, anche se in realtà erano la cosa più bella che mi fosse passata per la mente in quell'ultimo periodo. Se Emily, avesse cominciato a ricordare queste cose e non magari le cazzate legate a Zayn, forse saremo stati tutti più tranquilli, e io (egoisticamente parlano) più felice.
Chiusi nuovamente gli occhi, non mi interessava ascoltare la signorina Hips mentre spiegava geometria analitica, volevo continuare a ricordare quella sera.
Era stata la prima volta che avevamo fatto l'amore, ed era stato stupendo.

"Me le passeresti le mutande?"
Chiese arrossendo.
Sorrisi, era così tenera quando era imbarazzata.
"No"
Sussurrai divertito tirando l'indumento di cotone dall'altra parte della stanza.
"Stupido"
Sbottò fulminandomi con lo sguardo.
Continuavo a guardarla come se fosse una dea greca, era bellissima, e quell'espressione da bimba capricciosa era la migliore di tutte, la rendeva ancora più bella.
Fissava la porta del bagno, probabilmente mentre calcolava in quanto tempo lo avrebbe raggiunto con una mini corsa.
Improvvisamente si alzò e facendo uno scatto, vi entrò chiudendosi la porta alle spalle.
"Ho visto tutto"
Urlai divertito.
"Bravo, perchè è l'ultima volta che succederà"
Sbottò provocante affacciandosi tenendo la porta socchiusa.
"Che fai mi provochi?"
Sbottai.
"Può darsi"
Disse lei mostrandomi la lingua e richiudendo la porta.


Quella sera era stata una delle più belle di tutta la mia vita, in assoluto.
"..Ora se il signor Styles fosse così gentile di continuare il teorema che stava citando il signor Hale alla lavagna mi farebbe molto piacere"
Disse la signorina Hips mentre mi fulminava con lo sguardo.
Merda, di cosa stavamo parlando?

EMILY'S POV
La collana dondolava lentamente davanti ai miei occhi, era bellissima. Il ciondolo era d'argento e raffigurava un aeroplanino di carta.
Quella mattina lo avevo trovato quasi per caso mentre svuotavo di nuovo il cassetto. Era bellissima, ero stata stupida a non accorgermene la volta prima.
Lasciai ricadere la collana sul mio petto e rimasi a fissare il vuoto.
Non sapevo cosa fare.
Ormai avevo guardato tutte le foto, ed il risultato che avevo ottenuto erano stati altri ricordi dove baciavo e abbracciavo Zayn, ma dell'incidente niente di più. Forse era tutta una stupidaggine, quella che era successo qualcosa quella sera, forse lui era veramente il mio fidanzato, forse dovevo smetterla di tentare d'essere un'investigatrice..
Sono sicura che c'è una soluzione, e sono sicura anche del fatto che Zayn ti stia mentendo sbottò irritata la vocina.
Non dovevo mollare tutto, avevo appena cominciato, potevo farcela.
Improvvisamente il cellulare squillò, lessi il nome sullo schermo: era Zayn.
Parli del diavolo...
"Pronto?"
"Emily, sono Zayn"
"Hai deciso di farti sentire"
Sbottai alludendo all'altro giorno che non si era presentato dopo avermi detto che sarebbe passato.
Lui sbuffò semplicemente.
"Senti, scendi? Sono qui fuori"
"Arrivo"
Sbottai, ma aveva già riattaccato.

HARRY'S POV
Camminavo lentamente lungo il viale che conduceva a casa di Emily, volevo provare a parlare, volevo cercare di iniziare ad attuare il piano di Louis, anche se mi sembrava la cosa più stupida che mi avesse mai consigliato.
Svoltai l'angolo e li vidi.
Emily e Zayn erano abbracciati sull'uscio di casa sua mentre lui le stringeva possessivo i fianchi.
Un brivido percorse la mia schiena facendomi serrare i pugni.
Respira, mi dissi, respira.

EMILY'S POV
Sciolsi l'abbraccio, sentendo finalmente il sangue circolarmi nuovamente in corpo. Se avesse stretto ancora un po' sarei svenuta.
"Dove sei stato ieri?"
Domandai spostando il peso sulla gamba destra.
"Con degli amici"
Sbottò lui guardandomi negli occhi, anche se probabilmente avrebbe voluto dirmi 'non sono cazzi tuoi'.
Sta mentendo, come fai a non notarlo? domandò stizzita la vocina.
Scossi la testa.
Lui sbuffò e prendendomi per il polso mi strinse di nuovo a se.
"Dove l'hai presa?"
Domandò guardando la collana abbastanza schifato.
"L'ho trovata in camera mia, è bella vero?"
Scelsi con molta attenzione le parole perchè volevo pesare la sua reazione, anzi forse dovrei dire che feci semplicemente a posta a provocarlo e a giudicare dal suo sguardo a lui non piacque molto, anzi riuscivo a vedere l'odio brillare nei suoi occhi.
"Non te la voglio più vedere addosso, ok?"
"Perchè? Io la voglio tenere"
Sbottai stringendola tra le mani.
Era strano, ma mi sentivo sicura a stringerla tra le mie mani, era come se in quel momento non mi sentissi più sola e 'indifesa', difronte a Zayn che stava per esplodere, un'altra volta.
Improvvisamente lo vidi.
Harry era nascosto dietro la siepe del mio vicino.

HARRY'S POV
Non appena i nostri occhi si incontrarono, guardai altrove. Ora sicuramente avrebbe pensato che la stessi spiando.
Volevo andarmene, proseguire lungo il vialetto e girare l'angolo della traversa dopo, ma non potevo abbandonarla in quel momento, Zayn non mi sembrava affatto tranquillo.
"Ti ho detto che non la voglio più vedere"
Sentii la voce di Zayn, che probabilmente non si era accorto di star quasi urlando.
Lei scosse la testa e lasciò cadere sul suo petto la collana che stava stringendo nel suo pugno. Sbarrai gli occhi: era la mia.
In quel momento decisi che sarei intervenuto, non potevo permettere che, anche questa volta, Zayn si sfogasse, magari picchiandola, di nuovo per colpa mia. Assolutamente no.
"Ciao"
Urlai salutandoli. Lui si voltò di scatto, alquanto sorpreso.
Bene, e adesso cosa mi sarei inventato?



ciao
hola
hello
hallo
ehiehiehi bellezze sdhjk
come state? awh.
allora, premetto con il dirvi che questo capitolo mi convince molto poco, non so..
anche se ho amato scrivere la parte dei ricordi di harry awh sakdj
anyway, me la lasciate una recensione? ho bisogno dei vostri pareri sdkjfh
dai dai lol
vabbè, secondo voi cosa succederà?
sono curiosa, illuminatemi awh.
poooooooooooooooooi, non so cosa scrivere lol
AH SI! quasi mi dimenticavo lol
se non ve ne foste accorte ho messo un bellissimo banner alla storia lol
lo ha fatto @hjsdjmples e devo dire che è stupendo askjdhjk a voi piace? awh
vabbè detto questo, non sto a scrivere altro, semplicemente perchè non so cosa dirvi, apparte che vi amo, ma lo sapete già lol skdjh
quuuuuuuuuuuuuindi come sempre ci vediamo nella prossima puntata
*SPEAKER DEI POKEMON*
e come sempre, please me la lasciate una recensione? sdhkasjhdkj
ok, mi dileguo.
baaaaaaaaaaaaaaaaaaaaci askjdhksadhasjldhlsjadhaslhdsjldaldhsljdhlajhsj

ps. mi sono arrivati i biglietti di selena quindi sto tipo sclerando sdjhasdjhakjdhaskjhdkasjhdkasjdhk lol AHAHAHHAHAHAH ciao :)

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** 19. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 19.


EMILY'S POV
"Ciao"
Disse Harry interrompendo la litigata che stava per cominciare tra me e Zayn.
"Cosa vuoi?"
Sbottò quest'ultimo quasi schifato dalla sua presenza.
Harry guardò prima me, poi la collana ed infine tornò a Zayn.
"Come va? Bene grazie, tu?"
Disse sarcastico cercando di alleggerire, per quanto fosse una cosa possibile, la situazione.
"Smettila di fare il cretino"
Lo ammonì Zayn seccato.
"Tranquillo"
Gli disse Harry, quasi come se lo stesse prendendo in giro. O forse lo stava facendo veramente?
"Sono solo venuto a salutare due miei amici"
Concluse enfatizzando l'ultima parola con sguardo poco convincente.
"Oh andiamo Styles, noi non siamo stati, non siamo e non saremo mai amici"
Lo corresse Zayn fulminandolo con lo sguardo.
"Beh, ma è amico mio"
Sussurrai credendo di farli smettere, ma purtroppo solo poi mi resi conto di quello che avevo appena combinato.
Zayn mi fisso pieno di rabbia, mentre Harry cercava di avvicinarsi a me sempre più preoccupato.
"Come scusa? Lui non è tuo amico, ok?"
Sbottò Zayn serrando i pugni lungo il corpo.
"Non puoi impedirmelo, come non puoi impedirmi di tenere questa collana, vedi di mettertelo bene in testa"
Dissi stringendo il ciondolo tra le mie mani, era incredibile come quell'aeroplanino potesse darmi tanta energia.
Lo sguardo di Harry si fece sempre più vigile, come se sapesse cosa stava per succedere.
"Stai zitta"
Urlò Zayn.
"Tu non decidi un bel niente, ok?"
"Digli di sì"
Sussurrò Harry quasi implorante nella mia direzione, ma perchè avrei dovuto? Non era così, io decidevo quello che mi pareva e piaceva, non di certo lui. Ancora una volta pervase la mia testardaggine.
Scossi la testa.
Successe tutto talmente in fretta che mi è ancora difficile spiegarlo.
Zayn sferrò un pugno verso di me, ma Harry si fece in mezzo a noi, prendendoselo in pieno viso e cadendo per terra.
In quel momento le mie gambe non ressero più il peso di quella scena e crollai a terra senza sensi.

"Guardi in su"
Disse il dottore puntandomi la luce all'occhio destro.
"Perfetto"
Bisbigliò.
"Allora?"
Chiese preoccupata mia madre.
"E' tutto a posto, sarà stato un normalissimo svenimento causato da stanchezza. Immagino che la signorina qui presente si stia sforzando a ricordare il suo passato, quindi è normale che il suo corpo ceda per via della stanchezza."
Disse lanciandomi uno sguardo comprensivo, purtroppo non sapeva che si stava sbagliando.
"So che vuoi che la tua vita ritorni normale, ma non sforzarti troppo, ok?"
Annuii, nuovamente incapace di dire la verità.

HARRY'S POV
"Porca miseria Harry, ti sei fatto rompere di nuovo il naso"
Sbottò Louis mentre Sophie mi metteva il ghiaccio e medicava la ferita.
"Almeno questa volta non ha toccato Emily, quello stronzo deve pagare"
Commentò Niall schierandosi dalla mia parte mentre io li guardavo discutere al posto mio.
Louis non disse niente e si andò a sedere sul divano, nell'attesa che il vuoto a fianco a lui fosse colmato dal corpo caldo di Sophie.
"Ecco"
Sussurrò lei, guardando il mio naso.
"Vedi di stare lontano dalle risse per un po'"
Disse sorridendomi e raggiungendo Louis. Era praticamente impossibile starne lontano con Zayn nei paraggi, ma annuii sperando che non se ne accorgesse.
"Cosa hai intenzione di fare?"
Chiese Liam.
Scossi la testa. Cosa potevo fare?
Improvvisamente mi vibrò il cellulare.

Da: Emily
Dobbiamo parlare, dove possiamo vederci?


Sbarrai gli occhi.
Ecco la risposta che stavo cercando, dovevo parlare con lei. Ormai il patto era stato violato, non mi interessava risultare vigliacco o essere picchiato da lui, io rivolevo solamente la mia Emily, e lei sicuramente valeva tutte, se non di più, le botte che Zayn avrebbe cercato di darmi.

A: Emily
Ti passo a prendere tra dieci minuti, un posto lo troviamo


Lasciando stare il naso rotto, quella sarebbe potuta diventare la giornata più bella di tutta la mia vita, dovevo solo trovare le parole giuste, i ricordi giusti e perdermi nei suoi occhi per capire che tutto sarebbe potuto ritornare normale, e lasciarmi questo inferno alle spalle. "Che succede?"
Chiese Niall mentre mi alzavo per prendere la giacca e le chiavi della macchina.
"Vado a riprendermela"
Annunciai come se stessi per andare a salvare il mondo, anche se in effetti era così, dato che Emily era il mio.
"Della serie: è arrivato superman"
Sbottò Louis divertito.
"Meno male che ti avevo detto di stare lontano della risse"
Mi rimproverò Sophie.
"Oh andiamo"
Le feci l'occhiolino uscendo di casa e lasciai che la porta sbattesse alle mie spalle.
Potevo farcela.

EMILY'S POV
Le mani mi sudavano come mai prima, avevo chiesto ad Harry di parlare ma non sapevo nemmeno io bene di cosa.
Gli dirai finalmente che lo ami, vero? sbottò improvvisamente la vocina.
Si certo, e tutti vissero felici e contenti, ovvio. Pensai sarcastica.
Poi mentalmente mi fece il verso.
Cosa gli avrei detto?
Che avevo provato a mandare avanti un piano per scoprire qualcosa sul mio passato, ma che con Zayn era stato impossibile, che avevo sempre amato lui, e che adesso ero stufa di tutto?
Avrei potuto dirgli che volevo lasciare Zayn e accontentare finalmente il mio cuore stando con lui?
Non lo sapevo nemmeno io.

Il suono del campanello echeggiò in tutta la casa, Harry era arrivato.
Feci un respiro profondo e dopo aver sceso le scale con calma aprii la porta.
Appena mi vide si fiondò tra le mie braccia e mi strinse a se, lasciandomi interdetta ma allo stesso tempo contenta per il gesto che aveva appena compiuto.

HARRY'S POV
L'odore dei suoi capelli invadeva le mie narici, mentre il suo calore mi riscaldava l'anima.
"Vieni"
Dissi sciogliendo l'abbraccio e prendendole la mano.
Ora avevo la possibilità di agire, non dovevo sprecarla.



saaaaaaaaaaalve bella gente sdfkjk
lo so, lo so, mi meriterei solo pomodori per via di quest'orribile capitolo e anche per il fatto che vi ho fatto aspettare un sacco di tempo, ma vi prometto che il prossimo sarà ajhsdaksjhdjshk, ok?
veniamo a noi,
ok, vi devo dire che vi AMO, ok? VI AMO lol
siete in 42 a seguire la mia storia, ve ne rendete conto? QUARANTADUE? omg.
vi giuro ieri sera quando me ne sono accorta stavo sclerando di brutto, e voi sapete che quando io sclero sono tutti fottuti lol
vabbè, parliamo della storia ouo
che ve ne pare di zayn? emily? harry?
susu, ho bisogno di pareri lol
vi anticipo solo che nel prossimo capitolo oltre ad esserci una scena super djfkjd ci sarà un nuovo personaggio, ma ....... non vi dico chi è lol
MUAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAH
ok, non so più cosa dirvi uu
sono un po' fissata con questi 'ok', o pare a me?
vabbè alla PROSSIMA PUNTATA
*SPEAKER DEI POKEMON*
baaaaaaaci :)

ps. mi sono iscritta su tumblr, se vi va di seguirmi sono:ciaomez


banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** 20. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 20.


EMILY'S POV
Continuavo a fissarmi i piedi nell'attesa che lui parlasse. Sapevo che aveva molto da dirmi, lo riuscivo a capire dalla sfumatura d'impazienza che traspariva dai suoi bellissimi occhi color smeraldo.
Harry stava con la schiena appoggiata al muro e fissava fuori dalla finestra alla ricerca, probabilmente, delle parole con le quali iniziare. Il suo petto si alzava e abbassava più velocemente rispetto al normale, un po' come quello di Zayn quando si stava per innervosire.
Mi tolsi le scarpe e incrociai le gambe sul letto.
"Le vecchie abitudini non muoiono mai"
La sua voce ruppe il silenzio, che però subito dopo ripiombò nella stanza. A cosa si riferiva?
Cercai il suo sguardo per incoraggiarlo a continuare.
"Emily.."
Sussurrò venendosi a sedere vicino a me. Il materasso si abbassò leggermente per via del suo peso e poi accarezzandomi un braccio continuò.
"Ho pensato che tu debba sapere tutta la verità"
Disse lasciandomi si stucco.
"Zayn non ha fatto altro che mentirti, tutto questo tempo, o meglio solo una parte di tutto quello che ti ha fatto credere è vera."
Guardavo le sue labbra muoversi come se tutto quello che mi stava dicendo fosse un ammasso di parole senza un senso.
"Avevi lasciato da poco Zayn, perchè finalmente eri riuscita a capire che lui ti stava solo facendo del male."
"In che senso?"
Dissi interrompendolo mentre una lacrima scendeva lenta sulla mia guancia.
"Penso che tu ti sia già accorta del suo atteggiamento manesco e possessivo.. diciamo che lui era solito a sfogare la rabbia repressa su di te.."
Disse stringendo il pugno mentre con l'altra mano tentava di portar via le lacrime dal mio viso.
"Quindi era lui che mi ha picchiato quella volta?"
Lui annuii semplicemente abbozzando un leggero sorriso.
"Avevi capito che c'era qualcuno in grado di darti di meglio.."
Sapevo che parlava di lui anche senza rendermene conto. Questo voleva dire che io ero sempre stata innamorata di lui.
Visto? sbottò la vocina.
La zittii e lasciai continuare Harry.
"Emily, io ti amo"
Disse improvvisamente lui.
Cercai il suo sguardo. Un'altra lacrima accarezzò la mia guancia, ma lui la catturò con un bacio. Gli accarezzai la sua avvicinandolo sempre di più a me, avevo bisogno di lui, ne avevo sempre avuto. Le nostre labbra si stavano per toccare quando lui inaspettatamente parlò.
"Non sei obbligata a fare ciò che non vuoi, io voglio solo che tu sappia la verità"
"Ti amo"
Dissi, e in quello stesso momento fui travolta dalla verità delle mie stesse parole, io lo amavo, da sempre. Le nostre labbra combaciavano perfettamente come la volta prima, e le nostre lingue si accarezzavano bisognose l'una dell'altra come se al mondo non ci fosse altro che noi due.
Le sue dita giocavano con i miei capelli, mentre io stringevo i suoi meravigliosi ricci facendolo sorridere. Li tirai leggermente tanto che lui grugnì sollevato.
"Ripeto: le vecchie abitudini non muoiono mai"
Sussurrò sulle mie labbra per riprendere, poi, a baciarmi.
Sorrisi e lasciai che mi trasportasse in un'altro mondo. Appoggiai la schiena sul letto e feci seguire il mio movimento ad Harry, in modo tale da trovarci distesi faccia a faccia.
La sua mano era scesa sulla mia schiena, e la accarezzava dolcemente mentre io tentavo di alzagli la maglietta.
"Sembra un secolo che non ti sento sulla mia pelle"
Sussurrò sorridendo lasciandosi scappare una lacrima.
Mi sedetti al suo fianco e prima di sfilarmi la felpa gli diedi un bacio sull'angolo della bocca.
"Cosa hai intenzione di fare?"
Sussurrò divertito. Lo sapeva benissimo.
Mi distesi di nuovo su di lui mentre i nostri petti si sfioravano provocandoci incantevoli brividi sulla pelle. Lentamente si girò e si appoggiò sul gomito disteso accanto a me. Si sporse verso la mia pancia e vi lasciò una leggera scia di baci fino ad arrivare all'ombelico, poi sorridendo tornò alle mie labbra.
Era la migliore sensazione del mondo. Lo strinsi di nuovo a me mentre altre scariche di energia attraversavano i nostri corpi.
Mi sbottonò lentamente i pantaloni ed io alzandomi gli permisi di sfilarmeli.
Rimase immobile.
"Cos'hai?"
Chiesi mentre mi sedevo difronte a lui.
"Nulla, è solo che sei perfetta"
Disse sorridendo e lentamente con il dito percorse il segno di una cicatrice lungo il mio fianco.
"Tu sai come me la sono fatta?"
Chiesi guardando il punto in cui la mia pelle si faceva più scura e lucida.
"Sei caduta sopra a del vetro.."
Aspettai che continuasse dato che sapevo che c'era qualcos'altro.
"Zayn ti ci aveva spinta sopra dopo un'ennesima litigata per via del suo vizio di bere.."
"Siamo mai andati d'accordo io e lui?"
Chiesi accoccolandomi tra le sue braccia mentre mi faceva accomodare sulle sue gambe, coperte ancora dai pantaloni.
"Una volta si, lui non ti picchiava ancora, ed eravamo quasi amici"
"E poi cos'è successo?"
Domandai confusa.
"Poi ha conosciuto Jonnie.."
"E chi è?"
Chiesi sollevando la testa.
Lui mi diede un lieve bacio sulle labbra e poi rispose:
"Non è uno di quei ragazzi di cui ti puoi fidare, è cattivo e lo ha cambiato, gli ha fatto credere cose sbagliate su di te, e sugli altri e lui è diventato come lo vedi adesso"
"Vuoi dirmi che prima Zayn non era così?"
Scosse la testa.
Rimanemmo in silenzio accoccolati ancora una volta mentre lentamente il pomeriggio trascorreva al di fuori della nostra piccola cupola d'affetto.
Avevo spento il telefono, ma ero consapevole del fatto che Zayn mi stava cercando.
"Harry, posso farti una domanda?"
Chiesi senza guardarlo negli occhi.
"Tutto quello che vuoi, amore mio"
Arrossii, ma non lo diedi a vedere, dovevo fargli una domanda importantissima.
"Cosa è successo quella sera?"
Sentii il suo corpo irrigidirsi, allora alzai la testa e cercai il suo sguardo rassicurandogli che non sarebbe successo nulla.
Lui annuii e poi parlò:
"Eravamo ad una festa a casa di Niall, c'era un sacco di gente e la maggior parte delle persone era sballata, tu non volevi venire perchè quel giorno erano tre mesi esatti dalla morte di tuo padre. Io e Sophie..."
"Sai com'è morto?"
Lo interruppi. Lui annuii ma continuò da dove si era interrotto.
"Io e Sophie ti avevamo convinto a partecipare per svagarti un po', dato che in quel periodo eri un po' triste"
Cercavo di immaginare la scena per tentare di farla mia, di costruirmi un ricordo sulle sue parole, sapevo che mi stava raccontando la verità, non avevo nessuna ragione per non credere alle sue parole.
"Ci siamo divertiti parecchio, e.."
"E..?"
Chiesi vedendolo leggermente arrossire.
"E mentre tutti se ne andavano e gli altri iniziavano a sistemare, abbiamo fatto per la prima volta l'amore, in camera di Niall"
Lo vidi sorridere e non potei fare a meno che ridere come una scema pensando a quella cosa.
"Vuoi dirmi che lo abbiamo fatto sul letto di Niall?"
"Si"
Disse lui ridendo.
"E poi cos'è successo?"
Chiesi facendolo ritornare subito serio.
"Tua madre ti ha chiamato chiedendoti di tornare a casa perchè doveva andare a lavorare e non voleva lasciare Cody a casa da solo"
Abbozzai un sorriso, immaginavo che gli costava un poco ricordare quelle scene.
"Ma prima di questo, ti ho regalato una cosa, che sono felice di vedere tu abbia ritrovato"
Disse prendendo il ciondolo della collana che avevo al collo.
"Vuoi dire che quest'aeroplanino è tuo?"
"Esatto"
Disse sorridendo, mentre le nostre bocche si toccarono nuovamente. Quel contatto era ogni volta più bello, avrebbe potuto diventare qualcosa di cui non sarei riuscita più a fare a meno.

HARRY'S POV
Il suo aroma invadeva tutti i miei sensi, non potevo credere che fosse li davanti a me, dopo tutto quello che era successo, quella era l'ultima cosa che mi sarei aspettato.
Mi morse delicatamente il labbro mentre tentava di trascinarmi disteso su di lei.
Mi issai sui gomiti per evitare di pesarle sul corpo, mentre lei guardava divertita il mio viso tentando di distrarmi per slacciarmi i pantaloni.
"Ti serve una mano?"
Lei chiesi facendola ridere, e senza darle neanche il tempo di rispondere mi girai su di un lato e mi tolsi i pantaloni, rimanendo in boxer.
Lei arrossi e nascose la testa sotto il cuscino.
"Cosa fai?"
Domandai divertito.
"Sei stupendo"
Rispose lei piangendo. Perchè faceva così? Perchè riusciva ad essere così dannatamente dolce e perfetta? Come faceva?
La tirai sul dal letto e la feci accoccolare di nuovo su di me baciandole i capelli.
"Ti ho già detto che ti amo?"
Domandò baciandomi sull'orecchio.
Una lacrima scese sul mio viso. Chiusi gli occhi.
Stavo sognando o tutto ciò era vero? "Ti amo"
Sussurrò ancora, questa volta non potei fare a meno che credere alle sue parole, noi ci appartenevamo, quel momento era giusto, quel momento era perfetto.

EMILY'S POV
Camminavo lenta lungo la strada che mi avrebbe portato a casa mentre sorridevo come una scema fissando il vuoto. Avevo appena fatto l'amore con Harry ed era stata la cosa più bella che mi fosse mai successa, dopo tutto non mi ricordavo la volta a casa di Niall.
Presi il cellulare e lo riaccesi per vedere se mi aveva cercato qualcuno, e trovai dieci chiamate perse da Zayn, una dalla mamma e tre da Sophie.
Madonna mia, manco fosse un anno che manchi sbottò sarcastica la vocina.
Sorrisi, ma non appena rilessi il primo nome del registro delle chiamate non potei fare a meno che pensare ad Harry.

"Ci riusciremo anche questa volta"
Sussurrò arrotolandosi una ciocca dei miei capelli tra le sue mani, mentre eravamo entrambi nudi sul letto che aveva assistito e condiviso con noi il nostro amore.
"Mi hai già salvata una volta, anche se non lo ricordo, sono sicura che lo rifarai"
Dissi baciandogli la guancia.
"A meno che tu non lo abbia già fatto"
Conclusi intravedendo una lacrima scivolargli sulla guancia.


Mi avrebbe salvata di nuovo? Zayn si sarebbe arreso quella volta?
Ero curiosa di sapere qualcos'altro di me, magari a partire dalla scommessa, della quale mi ero completamente dimenticata, e poi la morte di mio padre.
Decisi che non avrei richiamato nessuno di loro, e dopo aver rimesso il telefono in tasca aprii la porta d'ingresso.
"Mamma sono tornata!"
Urlai facendo più rumore possibile.
Intravidi dallo specchio una sagoma che si avvicinava verso di me e che si portava lentamente le mani al viso.
"Chi sei?"
Domandai terrorizzata accendendo la luce.
Il ragazzo era in piedi immobile davanti a me con la bocca aperta che mi scrutava come se stesse cercando qualcosa.
"Non lo ricordi?"
Chiese con un filo di voce.
Scossi la testa, proprio mentre una lacrima rigava le sue bellissime guance rosee.
Non dire scemenze, sai benissimo chi è! urlò la vocina nella mia testa.
"Curt"
Sussurrai senza rendermene conto.
Lui sorrise e mi strinse tra le sue braccia. Fu l'abbraccio più disperato che avessi mai ricevuto.
"Oddio non ci credo, ti sei svegliata, sei viva e sei qui tra le mie braccia. Perchè nessuno mi ha avvisato? Perchè?"
"Hanno detto che non avresti finito il semestre prima dell'esame.."
Sussurrai le parole che aveva detto mia madre qualche tempo prima.
"Oh"
Esclamò lui.
"Come sai che sono io? Hai ritrovato la memoria? O non l'hai mai persa?"
"Nessuno dei due, sto tentando di ricostruire la mia vita, dato che Zayn mi ha raccontano una verità, alla quale comincio a non credere più e Harry ancora un'altra, che forse è più vera"
Dissi entrando in soggiorno con lui al seguito.
A quelle parole si bloccò di scatto.
"Cosa hai detto scusa?"
Leggevo rabbia e timore nei suoi occhi.
"Che sto tentando di ricostruire la mia vita"
"Dopo di questo"
Sbottò stringendo i pugni.
"Che Zayn e Harry mi hanno raccontato cose diverse"
"Quel ragazzo non la smetterà mai, eh?"
Disse tirandosi sul le maniche della giacca.
"Curt cosa vuoi fare?"
"Io lo ammazzo"
Le sue parole mi gelarono il sangue, tanto che rimasi paralizzata davanti alla porta che aveva lascito spalancata mentre usciva di casa alla velocità della luce.
E adesso?



SAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAALVE BELLA GENTEEEEE JHDLSDHALKDJSLKJ
bene, come prima cosa mi scuso per l'IMMENSISSIMO (?) ritardo, ma ultimamente ho avuto un po' da fare lol
poooooooi, aksjdskj
mi piace un sacco come mi è venuto questo capitolo, devo dire che mi sono superta lol
ma lascio a voi i commenti ouo
allora siete contente di quello che è successo tra Emily e Harry? vi è piaciuto l'arrivo di Curt? asjdhaskjdh
all'inizio non ero sicura se far tornare lui o farle trovare Jonnie in casa, ma ho preferito così, per lui ho altro in mente MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
ok, la smetto loool
non so cosa dire lalalalala
anzi, vi ringrazio ancora per le recensioni e per tutto quello che fate per me sdkjhsjk
sono contenta che 48 persone seguano la mia storia, veramente, siete fantastiche sjdhakjdsh

dedico questo capitolo a tutte voi ma in particolare ad una ragazza molto dolciosa, ossia @xpaynesheart di twitter, e augurarle di guarire presto dato che ha la febbre aksdhj e vi consiglio anche di andare a leggere le sue meeeeeerevigliose storie awh (si chiama Just Dreamer su efp.
vabbè concludo dicendovi, ancora, che vi amo e che spero di leggere taaaaaaante recensioni.
baaaaaaaaaaci :))

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** 21. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 21.


EMILY'S POV
"Curt!"
Urlai nuovamente quasi come una disperata.
"Curt, torna indietro!"
Dissi fermandomi esausta. Non riuscivo più a correre. Il cuore mi batteva forte come se lentamente stesse tentando di uscirmi dal petto salendo vorticosamente su per la gola. Le ginocchia tremavano per via dello sforzo, mentre la mia gola era secca per via della mancanza di saliva. Mi sedetti sulla panchina al mio fianco e respirai forte chiudendo gli occhi.
Non so per quanto tempo rimasi in quella posizione, fatto sta che quando riaprii gli occhi la figura imponente di Zayn torreggiava sul mio corpo dolorante stravaccato sulla panchina.
"Emily"
Sussurrò ghignando facendomi irrigidire di colpo.
Non dissi nulla.
"Ti ho cercato tutto il pomeriggio, si può sapere dove sei stata?"
Disse nuovamente con tono calmo, come se volesse farmi capire che ciò che era successo non gli toccava. Ero sicura che stava bluffando.
"Ero in giro"
Dissi cercando di evitare il suo sguardo.
"Oh, andiamo, non dirmi le bugie, sai che le odio"
Sbottò sempre più divertito. Le odia? Che ipocrita. Parla quello che non ha fatto altro che dirmi cazzate su cazzate.
"A sì?"
Domandai cercando di fare la sorpresa.
"Sai non me lo ricordo, ho avuto un'incidente.."
Sospirai, volevo veramente andare contro a Zayn? Si, lo avrei fatto per me e per Harry. Dovevo mettere un punto a questa storia.
"Mi sembra che tu ci abbia guadagnato molto da ciò, o sbaglio?"
Le sue sopracciglia si strinsero verso il basso, segno che non stava capendo dove volevo arrivare.
"Sai è strano.."
Dissi alzandomi dalla panchina.
"E' strano che una persona che odia le bugie, come te, sia capace di mentire su una cosa così importante come il passato di qualcuno.."
Una scintilla illuminò il suo sguardo facendogli stringere di scatto la sua mano destra in un pugno.
"Non dire cazzate"
Sbuffò nervoso.
"A perchè vorresti dirmi che non è vero?"
Chiesi provocandolo. Forse dovevo fermarmi, stavo esagerando, Zayn avrebbe potuto farmi veramente male, e questa volta non ci sarebbe stato Harry a salvarmi.
"Chi ti ha detto queste cose?"
Urlò furioso.
Scossi la testa.
"Dimmi chi è stato. Ora."
Una lacrima scese lungo la mia guancia, me lo sentivo, mi avrebbe picchiato di nuovo. Non volevo parlare, non volevo dirgli che era stato Harry a dirmi tutto. Quindi ora le opzioni erano due: la prima era provare a scappare anche se le mie gambe non erano proprio al massimo della loro forma, la seconda era subire in silenzio.
Credo che per una volta ci convenga scegliere la seconda, se scappi ti farà ancora più male.. sussurrò la vocina nella mia testa.
Aveva ragione.
Mi risedetti sulla panchina e guardandolo dissi:
"Avanti, picchiami"
Lui scoppiò nella risata più rumorosa che io avessi mai sentito, era talmente forte che lo portò alle lacrime.
"Sarebbe troppo facile"
Disse, quasi coperto da una maschera di odio nei miei confronti.
Lo guardavo perplessa mentre la vena sul suo collo continuava a gonfiarsi e sgonfiarsi ripetutamente mentre cercava di calmarsi almeno un poco.
"Vedo che non hai ancora capito come funzionano le cose"
Sussurrò inginocchiandosi al mio fianco e strappandomi la collana di Harry dal collo.
"Questa per il momento la tengo io"
E così facendo se la mise nella tasca del giubbotto e con forza mi alzò dalla panchina tirandomi per il braccio destro.
Ora si che ero nei guai.

HARRY'S POV
Non potevo credere che poche ore prima avevo fatto l'amore con Emily, erano una cosa che credevo praticamente irrealizzabile e invece la mia pelle aveva ancora l'odore della sua crema corpo all'albicoca. Era stato stupendo, una specie di seconda prima volta.
Mi fermai davanti allo specchio a riguardare i miei capelli, non avevo intenzione di toccarli. Volevo che rimanessero come lei li aveva lasciati, mi davano un'aria vissuta, e la cosa più positiva di tutto ciò era che a vivermi era stata proprio lei alla quale devo tutto, la ragazza che amo e che ho sempre amato.
Ero talmente perso nei miei pensieri che non mi accorsi che era quasi la diciottesima volta che suonavano al campanello. Chi era a quest'ora?
Emily. Emily. Emily.
Avrei tanto desiderato che fosse di nuovo lei, ma sapevo che non era così. Scacciai la sua bellissima immagine dalla mia mente per un secondo, mi infilai la maglietta e aprii la porta.
"Ce ne hai messo di tempo ad aprire"
Sbottò Curt entrando a grandi passi fino al soggiorno.
"Vedo che sei tornato. Come stai? Bene, grazie anche io"
Dissi ironico sperando di suscitare in lui un po' di divertimento. Ma niente.
"Come vuoi che vada? Ho appena scoperto che mia sorella si è svegliata e che quel coglione di Zayn le sta dando di nuovo fastidio, e per di più non lo riesco a trovare da nessuna parte"
Quel nome mi fece venire i brividi.
"Stai tranquillo, le ho raccontato la verità, ho violato il patto nello stesso modo in cui ha fatto Zayn, solo che io ho detto il vero. Ora sta a lei decidere, era la seconda parte del patto"
"Non sono mai stato d'accordo con tutto ciò e tu lo sai benissimo, Zayn se la vuole se la tiene, capisci? Ed Emily pur di non farti far del male farebbe di tutto. Te lo ricordi o hai bisogno che ti rinfreschi la memoria?"
Scossi la testa, scacciando il più in fretta possibile le immagini dei lividi di Emily che avevo cercato di riporre nel cassettino più remoto della mia mente.
"Fa parte del patto, se lui lo infrange ho ancora un asso da giocare a mio favore"
Gli si illuminarono gli occhi.
"Perrie"
Dicemmo all'unisono.
Era strano da dire, ma la ragazza più ingenua e che più odiavo sulla faccia della terra avrebbe potuto salvarmi la vita.

EMILY'S POV
Il sangue scorreva lento giù dal mio naso, per fortuna non era rotto, ma ero certa che la mia faccia non era conciata nel migliore dei modi. Come lo avrei nascosto a mia madre? A Curt?
Sentii Zayn mettere in moto dopo che mi vide aprire la porta.
"Mamma!"
Urlò Cody.
"E' arrivata Emily!"
Con una corsa super veloce mi rinchiusi in bagno e cercai di eliminare le tracce delle botte ancora fresche dal mio viso. Il fondotinta faceva la sua figura, ma non ero sicura che l'indomani sarei riuscita a coprire il livido che sarebbe apparso.
"Emily? Emily, stai bene?"
Domandò bussando ripetutamente alla porta.
"Si mamma, avevo un'urgenza"
Mentii uscendo dal bagno dopo aver tirato lo sciacquone.
Lei si mise a ridere. Perfetto, non aveva notato nulla.
"Vieni giù, tra un poco dovrebbe ritornare Curt così finalmente lo conoscerai, o meglio, tenterai di ricordarti di lui"
Annuii e mi passai le mani sul collo alla ricerca di una collana che probabilmente non avrei mai più rivisto. Zayn strappandomela mi aveva tolto tutta la forza e tutta l'energia che mi infondeva, senza mi sentivo piccola e vuota, ma dovevo farcela anche senza.

"Emily, lui è tuo fratello, Curt"
Disse mia madre presentandoci ufficialmente.
Lui sorrise, scrutandomi ogni singola parte del corpo, poi ritornando alla realtà disse:
"E' bello rivederti in piedi"
Doveva essere una battuta? No, perchè non faceva assolutamente ridere sbottò la vocina.
Improvvisamente mi trovai nuovamente circondata delle sue possenti braccia in un'incredibile abbraccio. Il suo odore mi inondava le narici, c'era qualcosa di familiare in tutto quello. Strinsi le mie braccia attorno ai suoi fianchi e inspirai forte.

"Ti voglio bene"
Dissi Curt passandomi la scatola del gelato.
"Anche io"
Sussurrai con la testa appoggiata alla sua spalla.
"Ti prometto che mi prenderò cura di te, farò quello che papà non è riuscito a fare, Zayn ti lascerà in pace, te lo giuro."
Una lacrima rigò la mia guancia, mentre lui mi accarezzava la pancia. Era il fratello migliore del mondo, e grazie a dio era il mio.


Ritornai alla realtà e staccandomi da lui lo guardai negli occhi.
"Ti voglio bene"
Sussurrai quasi senza rendermene conto.
"Anche io, scricciolo"
Disse abbracciandomi di nuovo con il viso tra i miei capelli.
"..farò quello che papà non è riuscito a fare.."
A cosa si riferiva?



saaaaalve gente, yo.
in realtà questo capitolo lo avevo messo già ieri sera, ma c'è stato un black out ed è andato perduto, yeeeah.
forse era meglio che non lo rimettevo proprio dato che secondo me è proprio brutto, ma tanto eh u.u
vabbè ma veniamo a noi,
che mi dite di Curt? vi piace?
credo che farei di tutto per avere un fratello maggiore, purtroppo a casa mia sono io la più grande..
ma questa è un'altra storia lol
vabbè, se vi mancano i miei scleri state pronti che ora ne arriva uno con i fiocchi yooooooooooooo.
OGGI HO PRESO 4- IN ITALIANO, QUATTRO MENO, VI GIURO QUEL MENO MI FA PISCIARE DALLE RISATE AHAHAHAHHAHAHAHAHAHHAHAHAHHAHAH
QUATTRO MENO? WHAT? AHAHAHAH
omg vabbè sdkjjhsdjshgdhasgdkashdaskjdhasdgkhsgdahgdskgdkahdskhdkjdhsdh *sclero time*
torniamo seri
come al solito vi ringrazio del fatto che leggete la mia storia e anche per tutte le bellissime recensioni che mi lasciate, credo di amarvi TUTTI QUANTI awh
pooooooi, non so cosa dire lol
ma la lasciate una recensione? eh? daaaai :))
un bacio beeeeeeeellla gente, yo.

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** 22. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 22.


EMILY'S POV
La mia schiena sbattè per la terza volta contro il muro, mentre le labbra di Harry si spostavano bramose lungo il mio collo. L'odore dei suoi capelli mi inondava le narici come se fosse l'unica cosa che io fossi in grado di sentire. Le sue mani accarezzavano delicate i miei fianchi come se stesse modellando una statua o una scultura, mentre io con le mie torturavo i suoi splendidi ricci marroni. Sollevando lentamente la testa fece incontrare lievemente le nostre labbra e quasi in un sussurro forzato causato dalla mancanza del respiro mi chiese:
"Dov'è la collana?"
Doveva essersene accorto dopo essere passato più volte con le labbra sul mio collo.
Socchiusi lentamente gli occhi e appoggiai la testa al muro.
"Zayn me l'ha presa, ha detto che l'avrebbe tenuta lui e che io non avevo capito come funzionavano le cose"
Dissi parafrasando in pochissime parole il discorso di Zayn del giorno prima.
Lui sbuffò e si allontanò lasciandomi appoggiata al muro. Si avvicinò alla finestra e la guardò come se stesse guardando fuori, solo che non poteva perchè le tapparelle erano abbassate ed il buio creatosi nella stanza rendeva la sua figura ancora più spettacolare.
"Harry"
Sussurrai avanzando poggiandogli la mano sulla spalla.
"A me non serve quella collana per saperti vicino a me, ok?"
Continuai facendolo girare verso la mia direzione e portando la sua mano sul mio petto aggiunsi:
"Tu sei qui dentro"
A quelle parole una lacrima scese lungo il suo viso e prendendomi tra le sue braccia fece incontrare nuovamente le nostre labbra.

I ragazzi che si amano si baciano in piedi contro le porte della notte.
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno essi sono altrove molto più lontano della notte, molto più in alto del giorno, nell'abbagliante splendore del loro primo amore.

Dice Jacques nella sua poesia.
I nostri gesti erano nascosti dal buio della stanza, eravamo protetti da quelle quattro mura.
Le ombre proteggono i ragazzi che si amano come me ed Harry, il buio di camera mia era il nostro scudo, era tutto ciò che serviva a nascondere il nostro amore agli altri.
Harry mi prese in braccio e fece stringere le mie gambe contro i suoi fianchi.
Forse Jacques aveva ragione, il buio proteggeva veramente gli amanti.
"Emily"
Urlò qualcuno dal piano di sotto interrompendo il momento più bello di tutti, sbattendo bruscamente la porta di ingresso.
O forse no tremò la vocina nella mia testa dopo aver riconosciuto l'inconfondibile voce di Zayn.
"Cazzo"
Sbottai staccando bruscamente le nostre labbra e spingendolo via, quasi cadendo dalle sue braccia.
"Nascondiamoci"
Disse lui tirandomi per un braccio facendo cenno di entrare nell'armadio. Di sicuro se Zayn fosse entrato in camera e mi avesse trovato al buio, mezza spogliata, alle quattro del pomeriggio, si sarebbe posto qualche domanda in merito a quello che stavo facendo.
Annuii e lasciai che le ante dell'armadio seguissero i nostri movimenti fino a chiudersi silenziosamente.
"Stai calma"
Sussurrò Harry accarezzandomi la guancia.
Anche se era più buio di prima riuscivo perfettamente a distinguere i suoi bellissimi lineamenti e i suoi luminosissimi occhi verdi. Respirai forte e stringendogli la mano iniziai a contare i passi.
Sentii la porta sbattere e per poco non urlai dallo spavento. Harry mi fulminò con lo sguardo.
Zayn era lì, nella stanza dove noi eravamo nascosti. Cosa voleva?
"Vuota"
Sbottò nervoso.
"Dove diamine si è cacciata quella ragazza?"
Ringhiò tra i denti accendendo la luce che filtrò nella fessura dove si sfioravano le ante dell'armadio. Ora riuscivo a vedere Harry molto più distinto rispetto a prima, il che mi fece notare che le sua espressione era una maschera di terrore. Strinsi la sua mano facendolo voltare lentamente nella mia direzione mentre tentavo di abbozzare un sorriso.
Perchè la mia vita era così ingiusta?
Perchè Harry doveva soffrire partecipando alle ingiustizie della mia vita?
In quel momento tutto fu più chiaro ai miei occhi, la decisione che avevo preso all'inizio, cioè scegliere Zayn l'avevo fatta valutando aspetti sbagliati, ma ora ne entrava in gioco un altro, e questo era la sicurezza di Harry, la sicurezza del ragazzo che io amavo. Avevo sbagliato ad assecondare il mio amore per lui, dovevo mettere un freno a tutto questo se volevo tenerlo al sicuro.
Avrei mai potuto amare Harry senza avere il terrore di incontrare o di essere scoperta da Zayn? Evidentemente no. Era destino, appartenevo ad Harry, ma Zayn mi aveva dichiarato come sua, e io ormai non potevo più sottrarmi a tutto ciò. Dovevo sacrificarmi per il nostro amore, per noi e per tutto quello che sarebbe potuto nascere tra me ed Harry. Dovevo sacrificarmi per lui. Lui si meritava di più, come prima cosa essere felice, come seconda, qualcuno che avrebbe potuto amare senza interruzioni, qualcuno che avrebbe potuto godersi lui e il suo affetto senza doversi preoccupare di altro. Qualcuno che non sarebbe mai potuto essere lei, qualcuno che non era mai stato lei.
Avrei veramente distrutto quell'unico pezzo di felicità intorno al quale ruotava la mia vita?
Avrei veramente lasciato Harry per continuare a soffrire insieme a Zayn?
Avrei veramente abbandonato l'amore della mia vita?
La risposta a tutte e tre le domande era sì. Harry non meritava tutto quello che stava succedendo. Io lo amavo e come cosa più importante volevo vederlo felice, e con me non lo sarebbe mai potuto essere.
Dovevo farlo.
Una lacrima scese lungo la mia guancia, ma lui la asciugò con un dito e mi fece cenno di tranquillizzarmi, senza sapere che avevo appena deciso di continuare a morire per il resto della mia vita.

Questo amore
Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato
Questo amore
Bello come il giorno
E cattivo come il tempo
Quando il tempo è cattivo


Recitavo nella mia testa mentre Harry mi guardava senza capire la mia espressione spezzata, mentre Zayn usciva dalla stanza spegnendo la luce.

Questo amore così vero
Questo amore così bello
Così felice
Così gaio
E così beffardo
Tremante di paura come un bambino al buio


Inspirai forte e recitai l'ultimo pezzo, mentre Zayn sbatteva con rabbia la porta d'ingresso.

Fermati là
Là dove sei
Là dove sei stato altre volte
Fermati
Non muoverti
Non andartene
Noi che siamo amati
Noi ti abbiamo dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci diventare gelidi
Anche se molto lontano sempre
E non importa dove
Dacci un segno di vita
Molto più tardi ai margini di un bosco
Nella foresta della memoria
Alzati subito
Tendici la mano
E salvaci.


"Emily, cos'hai? E' tutto finito"
Disse Harry prendendo il mio volto tra le sue mani.
Inspirai forte e scuotendo la testa dissi:
"No, non è finito per niente, semmai sta incominciando tutto e io devo fermare tutto questo prima che si possa trasformare in una tragedia"
Sussurrai uscendo dall'armadio e lasciandolo a guardarmi spiazzato.
Cercai di reprimere tutte le lacrime che mi stavano per rigare il volto. Dovevo resistere.
Forse il nostro amore, in un'altra vita, in un altro mondo, in un altro luogo ci avrebbe salvato, forse non si sarebbe mai dimenticato di noi, come noi non ci saremo mai dimenticati di lui, saremmo vissuti in simbiosi con il ricordo di averlo avuto e vissuto, l'unico che probabilmente ci avrebbe aiutato ad andare avanti a continuare a scegliere la felicità del nostro amato prima della nostra.

HARRY'S POV
Cosa stava dicendo?
"Non ti seguo"
Sussurrai infilandomi la maglietta e prendendola per i fianchi.
"Io ti amo, ma.."
"Shh"
La interruppi appoggiandole un dito sulla bocca.
"Ti prego non dirlo"
Sussurrai facendo sfiorare le nostre fronti. Lei scosse la testa.
"Non possiamo stare insieme"
Disse con voce tremante che si spezzo all'ultima parola mentre tratteneva le lacrime. Vederla così era peggio di tutto, la sua sofferenza mi stava uccidendo.
"Non dire così, noi ce la faremo"
Sussurrai accarezzandole la guancia.
"No"
Scosse lei la testa.
"Voglio tenerti al sicuro, voglio che tu sia felice con qualcun'altro, voglio che tu possa amare qualcun'altro"
Sussurrò lei guardandomi negli occhi.
"No Emily, no. Lo vuoi capire che io sono felice con te, che io voglio te, che io ti amo. Non mi interessa di Zayn, lo capisci? Di lui ce ne libereremo te lo giuro, non farmi questo, non dirmi queste cose ti prego"
Mi sentivo un bambino che pregava la mamma per poter mangiare le ultime caramelle rimaste nel barattolo, solo che qui c'era in gioco una posta molto più alta, si trattava della felicità di Emily, dell'unica ragazza che io avessi mai amato, l'unica che mi avesse preso il cuore, l'unica che mi avesse fatto sentire a casa nel calore del suo, l'unica in tutto.
"Harry, ti prego"
Sussurrò lasciando libero sfogo alle lacrime che la opprimevano già da un po'.
"Non renderla più difficile di quanto già non sia, ti prego"
"Ma lui non ti ama, non l'ha mai fatto, ti farà solo del male, lo capisci?"
Sbottai tentando di farla ragionare.
"Il male più grande me lo stai facendo tu in questo momento, continuando a dirmi che tutto quello che desideriamo costruire è possibile. Il male più grande me lo stai facendo tu, perchè io so di non meritarti, tu mi ami come nessun'altro sa amare e non è giusto privare qualcuno che potrebbe meritarselo solo per il mio egoismo"
Sussurrò guardando il pavimento.
"Non dire sciocchezze, non sei egoista, nessuno meriterebbe il mio amore oltre a te, è giusto che noi due stiamo insieme, ci amiamo, capisci?"
"Un giorno spero di saper amare come te"
Sussurrò guardandomi improvvisamente di nuovo negli occhi.
Lo stomaco mi si chiuse come se qualcuno stesse tentando di sfilarmelo dalla gola.
Emily non poteva abbandonarmi, non aveva alcun senso.
"Lo stai già facendo, e forse anche meglio di me che tento di ostacolarti. Forse sono io l'egoista, forse sono io quello che non si merita tutto ciò"
Dissi eliminando le sue lacrime con i pollici.
Si mise in punta di piedi e fece combaciare le nostre labbra. Erano fatte per essere unite, erano fatte per sfiorarsi e per godere del calore che erano in grado di scambiarsi. Si completavano come un pezzo di puzzle con il buco a destra si incastra perfettamente con quello che non ce l'ha.
Lasciarla era la cosa più dura che potevo decidere di fare, ma era anche la più giusta. Dicono: 'Se ami qualcuno rendilo libero', era quello che stavo facendo io. Faceva male, molto male, ma sei lei desiderava distruggere tutto perchè credeva che fosse la cosa migliore non dovevo ostacolarla. Avrei continuato ad aspettarla, Zayn non poteva vincere così, non di nuovo.
"La vita è piena di ostacoli, ma l'amore è forte, lui vincerà sempre"
Forse Gemma questa volta si sbagliava.
Il nostro amore non era fatto per trionfare, forse dovevamo stare lontani e continuare a soffrire nella speranza di vedere il sorriso dell'altro anche senza la nostra presenza al suo fianco. Forse eravamo destinati a morire, per quello che l'amore ci aveva dato e poi tolto come se fosse passato un soffio di vento.

EMILY'S POV
"Questo è un'addio?"
Sussurrai in un singhiozzo strozzato.
"Se tu lo vuoi sarà così, ma non chiedermi di dimenticarmi di te, non chiedermi di non amarti, non è una cosa possibile, come non è possibile chiedere ad una foglia di non muoversi, non può c'è il vento, o al sole di stare fermo, non può prima o poi arriverà la notte. Non chiedermi cose impossibili, se vuoi me ne andrò, ma non per sempre, rimarrò e ti aspetterò"
Il mio cuore stava per esplodere, non ce la facevo più a reggere quella situazione, quell'addio stava diventando il più lungo e doloroso di sempre. Peggio di quello di Romeo e Giulietta, che però alla fine sapevano di ritrovarsi. Ci saremo ritrovati anche noi due? Impossibile da dire, anche se sarebbe stata la cosa migliore del mondo.
Lasciarlo era la decisione più giusta ma straziante che potessi prendere, stare con Zayn avrebbe fatto soffrire me, ma almeno Harry non sarebbe stato più sotto il mirino della rabbia di Zayn. Era un'enorme sacrificio, ma per amore suo ero disposta a tutto.
Prese le sua giacca e accarezzandomi nuovamente la guancia mi domandò:
"Come si fa a guardare la donna che ami e dire che è tempo di andare via?"
Non risposi, lo guardai andare via e mentre la porta sbatteva dietro di lui, sentii tutto l'universo cadermi addosso. Era tutto finito. Lui se ne era andato portandosi via tutta la felicità che ero riuscita a raggiungere con il suo aiuto.



salve salvino awh
allora posso dire che io amo questo capitolo? mi è uscito benissimo :o
non è per vantarmi, eh. siete voi a giudicare ouo
veniamo a noi, e da un po' che a scuola stiamo affrontando la poesia, l'altro giorno mentre sfogliavo il libro ho trovato quelle di jacques prevént, e vi giuro che me ne sono innamorata.
leggendole ho pensato subito a harry e emily ed eccomi qua a citarle awh
vi è piaciuto il capito? susu, commentate.
devo dire che questa volta la colonna sonora di eclipse (canzoni come 'the kiss', 'first kiss' e 'riley') mi ha aiutato tantissimo. vi consiglio di leggere il capitolo con una di queste come sottofondo askjdh
non ho altro da aggiungere voglio lasciare a voi i commenti.
vi dico solo che mentre lo rileggevo ho pianto come una fontana, giuro.
ma non sono io che mi devo giudicare.
ditemi voi, vi piace?
emily ha fatto bene?
cosa ne pensate?
VI AMO E GRAZIE PER LE RECENSIONI, AWH GRAZIE VERAMENTE TANTO.
un bacio :)

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** 23. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 23.


EMILY'S POV
Fissavo la lavagna davanti a me con sguardo perso. Era praticamente impossibile prestare attenzione alla lezione d'inglese. La signorina Reed andava avanti ed indietro lungo il corridoio che separava i banchi, mentre ci esponeva l'introduzione di 'Romeo e Giulietta'. Se non fossi stata troppo nervosamente presa da quel ricordo, forse sarei riuscita ad ascoltarla.

"La trovo in forma, signorina Stone"
Disse il medico mentre entravo nella stanza.
"Prego, si sieda"
Aggiunse facendo cenno con la mano verso il lettino. Tentai di sedermi civilmente ma come al solito spezzai la carta che lo rivestiva, proprio come fanno i bambini.
"Come procede con i ricordi?"
Chiese mentre mi visitava attentamente, guardandomi con la lente negli occhi ed usando quel fastidiosissimo oggetto con la lucina, del quale non sono mai stata in grado di capire il nome.
"Ehm, bene"
Dissi abbozzando un sorriso.
"Sono contento"
Commentò sedendosi alla scrivania.
"E specialmente sono contento di informarla che finalmente può ritornare a seguire le lezioni a scuola. Ormai la sua memoria sta tornando, e i segni del trauma cranico stanno lentamente sparendo, potrebbe persino capitare che la memoria le torni da un momento all'altro"
Cosa aveva detto? Scuola? La mia memoria che ritorna?
"Oh"
Sussurrai in balia di sentimenti contrapposti. Il primo era la felicità di poter riacquistare la mia memoria, il secondo era odio, perchè dovevo ritornare a scuola?


"Questo è quanto"
Sbottò la signorina Reed mentre sbatteva leggermente la mano sul tavolo per attirare l'attenzione di due ragazze in fondo alla classe che parlavano tra di loro.
Era la seconda lezione alla quale assistevo dopo la tragica notizia. Si, insomma, per me era tragica. Perchè dovevo ritornare in quel posto? Mi sembrava di essere sola, invisibile, in mezzo ad un ammasso di gente che teoricamente io avrei dovuto conoscere, ma in pratica era un gruppo di estranei.
No cara, ti dimentichi del fatto che in questa scuola ci sono anche i tuoi amici sbottò la vocina alludendo a Harry, Niall e company.
Scossi la testa e lanciai uno sguardo verso la direzione di Niall infondo alla classe. Lui come risposta mi mostrò uno dei suoi meravigliosi sorrisi e si voltò di nuovo per seguire la lezione.
"Scusate ragazzi, chi manca oggi?"
Chiese mentre si accingeva a firmare il registro. Ci fu un vociare di ragazzi che si scambiavano opinioni e contavano i banchi vuoti.
"Mancano Evans, Payne e Styles"
Dissero quasi in coro tre ragazzi in ultima fila.
Styles? Harry?
Era da quasi una settimana che non vedevo Harry, da quando ci eravamo detti addio non lo avevo più visto da nessuna parte. I sensi di colpa iniziarono a pesare sotto forma di lacrime. Mi ero ripromessa di resistere e di piangere (se era necessario), solo a casa mia. Riguardai Niall, sperando di sentirmi più forte, ma lui si accorse subito che c'era qualcosa che non andava, e per evitare di fargli venire altri dubbi (o di allungare la ramanzina che mi avrebbe fatto dopo) distolsi lo sguardo.
"Ehi, Emily"
Mi chiamò una ragazza che era seduta dietro di me approfittando di un momento di distrazione della signorina Reed. Indossava una camicia a color rosa pesca e aveva dei capelli e biondi attorcigliati in una treccia che le scendeva lungo la spalla destra.
"Come stai?"
Chiese sorridendo.
"Ehm, bene, grazie"
Sussurrai girandomi e troncando il discorso sul nascere.
Chi era quella ragazza?

HARRY'S POV
"Harry, insomma, non puoi smettere di andare a scuola solo perchè ci è tornata Emily"
Sbottò Liam tirando un calcio al letto.
"Ho sonno"
Dissi coprendomi la testa con un cuscino.
"Signorino Styles o si alza o le salto addosso"
"Mi stai minacciando?"
Domandai scoprendo leggermente la testa per guardarlo negli occhi. Un sorriso beffardo disegnava la sua bocca. Perfetto, si stava per buttare.
"Bomba!"
Urlò e così facendo si gettò sopra di me sedendosi sul mio stomaco.
"Sei comodo, lo sai?"
Disse sistemandosi sarcastico.
"Tu per niente"
Risposi quasi soffocando.
"Andiamo Harry, alzati, poi ieri sera è tornata Perrie, di sicuro oggi è a scuola. Sai che Jonnie odia farla stare a casa dato che c'è Zayn"
Mi irrigidii e a quelle parole mi alzai di scatto facendo quasi cadere per terra Liam.
Se Perrie era a scuola, voleva dire che aveva sicuramente incontrato Emily.
"Merda"
Urlai infilandomi i pantaloni della divisa sopra al pigiama saltellando su un piede.
"Devo andare a scuola prima che Perrie parli con Emily"
"Perchè? Cosa credi che può dirle?"
Mi fermai di scatto. In effetti perchè ero così preoccupato? Perrie era così ingenua che non le sarebbe mai venuto in mente di raccontare a Emily i segreti più oscuri di suo fratello.
"Nulla, ma c'è una cosa che devo fare se voglio liberarmi di Zayn"
Liam mi squadrò come se avessi appena detto un'eresia e senza capire mi fece strada giù per le scale.
Dovevo parlare con Perrie, forse avrei potuto aiutare quello che c'era tra me e Emily, o almeno dovevo provarci.

EMILY'S POV
"Niall, chi è quella ragazza?"
Chiesi indicando quella che mi aveva chiamato durante la lezione di inglese, mentre addentavo con gusto il mio panino.
Lui si guardò attorno ed infine senza scollare lo sguardo dal suo pezzo di pizza, disse:
"Perrie"
La sua voce suonò quasi come un sussurro, ma poi continuò:
"Perchè me lo chiedi?"
"A lezione mi ha salutato chiedendomi come stavo, ero solo curiosa di sapere chi fosse, ecco tutto"
"Ah"
Sussurrò quasi sollevato. Cosa mi stava nascondendo?
"Salve ragazzi"
Urlacchiò Sophie venendo verso di noi, ovviamente mano nella mano con Louis.
"Ciao"
Dicemmo in coro io e Niall.
"Come è andata la tua seconda lezione?"
Domandò Louis tirandomi una pacca sulla spalla.
"Bene direi, la signorina Reed non mi ha fatto fare un discorso sul come mi sentissi quando ero in coma"
Dissi ricordando la prima ora con il professor Brown. "Avanti signorina Stone" aveva detto "Ci illustri come si sentiva".
Guardai Niall che scoppiò in una fragorosissima risata.
"Ma veramente devo fare tutte le ore del programma con questo deficiente?"
Domandai indicandolo.
Louis scoppiò a ridere, ma si fermò immediatamente come se avesse visto un mostro. Mi voltai nella direzione nella quale stava guardando e capii subito il motivo: Zayn.
Avanzava a grandi passi attraversando il cortile della scuola verso nostra direzione, guardai Niall quasi terrorizzata, ma poi con cautela scesi dal muretto e mi avviai verso di lui.
Che la recita abbia inizio commentò la vocina nella mia testa.
Sbuffai e cercai di concentrarmi su Zayn.
"Amore mio"
Sbottò un po' troppo ad alta voce per i miei gusti, facendo girare due ragazzi intenti a fumare una sigaretta.
"Zayn"
Sussurrai non appena fummo vicini. Fece scivolare le mani lungo i miei fianchi e stringendomi a se mi sussurrò tra i capelli:
"La divisa ti sta bene proprio come ricordavo"
E allontanandosi dalla stretta abbozzò un sorriso, quasi perverso. Con un gesto istintivo mi sistemai la gonna e lo guardai.
"Che ci fai qui?"
Domandai.
"Da quando devo chiedere il permesso per vedere la mia ragazza?"
Disse pronunciando l'ultima parola con tono più alto rispetto al resto della frase. I ragazzi che si erano girati prima arretrarono di due passi e restarono a guardare.
Non risposi.
"Sei contenta di essere ritornata a scuola?"
Domandò con poco interesse, perlustrando con lo sguardo il cortile, come se cercasse qualcuno.
"Felice come una pasqua"
Dissi tentando di apparire contenta del suo interessamento nei miei confronti.
Non avendo trovato ciò che cercava si rilassò e sorridendomi mi strinse a se, baciandomi delicatamente il collo.
Altri ragazzi si girarono a guardarci, alcuni commentavano, altri sogghignavano sotto i baffi e altri ancora guardavano la scena a bocca aperta.
Deve essere proprio una scena divertente commentò la vocina sarcastica.
Alzai gli occhi al cielo.
Improvvisamente, anche se me lo aspettavo, Zayn fece incontrare le nostre labbra e con tutta la forza che avevo in corpo ricambiai il bacio. Se avessi dovuto descrivere con un solo aggettivo le sue labbra in quel momento, probabilmente avrei usato 'cattive' o 'avide', perchè in fin dei conti dire che erano solo bramose, era dire poco, mi facevano quasi male, mentre la sua lingua scorreva possessiva lungo la mia.
Chiusi gli occhi e tentai di immaginare quella scena come se fosse una cosa dolce, come se al suo posto ci fosse qualcun'altro, come se stessi baciando Harry.
Strinsi le mani lungo i suoi fianchi e feci finta di accarezzare la schiena del riccio che tanto amavo.
Con un sorriso soddisfatto si allontanò da me e fissando un punto dietro alle mie spalle fece l'occhiolino.
Mi girai di scatto. Chi stava guardando?
Harry.
Rimasi immobile mentre il ragazzo alto e snello guardava nella nostra direzione. Cercò il mio sguardo e quando i nostri occhi si incontrarono, incominciai a percepire tutto il suo dolore, come se una folata di vento mi avesse tirato addosso mille spilli bollenti. Un riccio gli scese sulla fronte comprendo quasi l'occhio destro, ma lui non lo alzò, rimase a guardarmi, mentre stringeva i pugni lungo i suoi fianchi, come se mi avesse appena visto commettere un omicidio.
In effetti era proprio quello che avevo fatto, avevo ucciso il suo cuore.
Perchè capitava tutto a me?

HARRY'S POV
Era peggio che ricevere una pugnalata al petto. Sapevo che Emily aveva deciso di lasciarmi per stare con Zayn, perchè non voleva mettermi nei guai, ma vederla così, con lui era come fare un bagno nell'acido, come farsi uccidere a sangue freddo, era come subire una morte lenta e dolorosa.
Non riuscivo a sopportare tutto quello, era troppo perfino per il mio autocontrollo. Le ginocchia stavano per cedermi. Avevo già visto Emily baciare Zayn, ma non così.
Quel bacio era diverso, potevo vedere benissimo che lei lo voleva, che lei era coinvolta, come quando baciava me..
Scossi la testa tentando di scacciare via il ricordo delle sue labbra sulle mie, non era il momento.
"Harry, andiamo via"
Disse Liam mettendomi la mano sulla spalla.
Annuii e senza aggiungere altro mi avviai verso il portone della scuola, proprio mentre la campanella stava suonando per richiamare gli alunni nelle classi.



buon pomeriggio geeenteee :)
per prima cosa mi scuso per il mio immenso ritardo, sorreh, non ho avuto tempo..
poi mi scuso anche del fatto che forse questo capitolo è abbastanza orribile ouo
ceh a me non piace per niente, è stato un parto scriverlo, perciò a voi i commenti lol
come sempre no?
vabbè, emily è tornata a scuola, divertente, no? ok, scherzavo.
finalmente nel prossimo capitolo scoprirete chi è perrie, yeeeeah *non interessa a nessuno* ma vabbè ouo
non so cosa dirvi giuro, sono talmente stanca e senza idee che chiudo qui il mio spazio autore, ringraziandovi come sempre delle recensioni etc.. vi amo.
lasciatemi un parere, ok? non vi mangio mica, eh ouo
baci :)

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** 24. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 24.


HARRY'S POV
"Harry, ne sei sicuro?"
Chiese Liam con la schiena appoggiata al muro. Riuscivo a vederlo solo grazie all'enorme specchio situato sopra i lavandini. La ventola sul soffitto girava a scatti facendo spostare, ogni volta, una leggera ragnatela.
"Hai un'alternativa?"
Domandai leggermente irritato. Parlare con Perrie era l'unica mia possibilità. L'ultima volta non ci ero riuscito, ma ora dovevo farcela.

"Andiamo, lo so che lo sai"
Sussurrai sedendomi sul divano.
"No, Harry, non posso"
Disse lei, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. I suoi occhi quasi brillavano al buoi, mentre tentava di nascondermi la verità che stavo cercando.
"Perchè non puoi?"
Lei si irrigidì.
"E' per Jonnie, vero?"
Dissi tentando di rassicurarla.
"Non dirò a nessuno che me l'hai detto"
"Harry, ti prego, smettila. E' una cosa che non posso dirti"
"Si che puoi! Ho bisogno di saperlo!"
Dissi senza accorgermi che stavo praticamente urlando.
"Perchè ti interessa tanto sapere com'è morta la madre di Zayn?"
"Io so che è stato Jonnie, e lo sai benissimo anche tu. Voglio solo che tu me lo dica"
Sussurrai fissandola negli occhi.
"Io... non posso"


Scossi la testa tentando di scacciare il ricordo di quella sera. Questa volta lei avrebbe parlato, doveva farlo.
"Ok, sono pronto"
Dissi mettendo la mano sulla maniglia.
"Andiamo"
Sussurrò Liam.
Nel corridoio non c'era nessuno, forse perchè solo in pochi facevano le attività pomeridiane della nostra noiosissima scuola, e poi anche perchè ormai l'anno era quasi finito e i ragazzi trovavano di meglio da fare piuttosto che rovinarsi i pomeriggi lì dentro.
"Ok, io aspetto che Perrie esca dalla sala di arte, tu controlla solo che E.."
"Emily"
Disse Liam appoggiandomi una mano sulla spalla.
"Esatto, che lei non venga nella nostra direzione"
Lui annuii e se ne andò lasciandomi in piedi davanti alla porta dell'aula di arte.

EMILY'S POV
Ma quando avevo scelto laboratorio di 'musica delle origini' che cosa mi era passato per la testa?
Era la lezione più noiosa alla quale avessi mai assistito da quando ero ritornata a scuola. La signorina Smith continuava a blaterare su come per gli antichi la musica fosse qualcosa che li teneva a contatto con gli dei, come un ponte che collegava i due diversi mondi, quando finalmente la campanella suonò.
Presi con molta fretta le mie cose e mi avviai verso l'uscita.
"Ehi"
Disse Liam che stava appoggiato al muro difronte alla classe. Che ci faceva lui lì?
"Liam, che ci fai qui?"
Domandai abbracciandolo. In effetti avevo proprio bisogno di un abbraccio.
"Ti va se ti accompagno a casa? E da un bel po' che noi due non facciamo una chiacchierata"
"Mi devo preoccupare?"
Chiesi abbozzando una risata.
"Stupida"
Disse lui tirandomi una pacca sulla schiena.
"Dai andiamo, è stato super noioso"
Dissi incamminandomi verso l'uscita, poi però mi fermai prima di oltre passare il cancello.
"Ho dimenticato la giacca in classe, torno subito"
Urlai a Liam mentre correvo verso la scuola.

HARRY'S POV
Preparai il cellulare in modo tale che bastasse premere un tasto per registrare la nostra conversazione, poi aspettai il suono della campanella. Perrie, come al solito, era l'ultima, e dato che non volevo perdere tempo entrai in classe nello stesso momento il cui, il professor Todd, stava uscendo.
Mimai un 'salve' con le labbra e lo lasciai passare.
"Perrie"
Sussurrai facendola irrigidire di scatto e senza voltarsi rispose:
"Harry, che ci fai qui? Sono passati quattro mesi dall'ultima volta che..."
"Abbiamo una conversazione da terminare"
Lei si voltò di scatto e mi spinse via uscendo dalla stanza.
"Non voglio parlare con te"
"Si che vuoi"
Dissi afferrandole il polso.
"Harry ti prego smettila, se ne sei tanto convinto perchè non voi direttamente dalla polizia?"
"Perchè voglio che sia tu a dirmelo, e so che lo farai"
"No"
Disse lei scuotendo la testa, facendo uscire un ciuffo dalla treccia.
"Ti prego"
Sussurrai cercando di convincerla.
"Perchè lo vuoi sapere? Questo non ti farà riavere indietro Emily, mettitelo in testa"
"Stai zitta"
Sbottai innervosendomi. Lei che ne sapeva? Io volevo riprendermi Emily e per fare ciò avevo bisogno che lei parlasse, Perrie doveva dirmi tutto quello che sapeva.
"E' la verità"
"Perrie, dimmi chi ha ucciso la madre di Zayn"
Sussurrai spingendola con la schiena al muro.
"Durante una rapina le hanno sparato"
"Questo lo so anche io, ma è tutto un ammasso di cagate"
Dissi appoggiando le mani sul muro dietro di lei.
"Perrie, chi ha ucciso Trisha?"
"Harry smettila"
Sussurrò in preda ad uno sforzo di pianto. Lentamente feci scendere la mano destra lungo il mio fianco e premetti play sul cellulare che avevo in tasca.
"E' stato Jonnie, vero? E' stato tuo fratello"
"Basta!"
Urlò lei mettendosi le mani agli occhi.
"Perrie, dimmelo"
Sussurrai spostandole una ciocca di capelli dietro le orecchie mentre avvicinavo il più possibile i nostri volti, sapevo che prima o poi avrebbe ceduto.
Le scosse la testa.
"Perchè non me lo vuoi dire? Eh?"
"Se te lo dicessi perderei l'unica possibilità che ho di provare a conquistarti.."
Sussurrò tentando di liberarsi dalla mia stretta.
Rimasi immobile.
"Conquistarmi?"
"Harry, io ti amo, ti ho sempre amato"
"Perrie, ti prego non dire stupidaggini"
"E' la verità"
Rimasi a guardarla.
"Hai detto tu stessa che non riavrò mai Emily, anche se tu mi dicessi tutta la verità"
"Era un modo per cercare di farti smettere"
Sussurrò avvicinandomi di nuovo a me.
"Io amo Emily"
Sussurrai guardandola negli occhi.
"Ed ho bisogno che tutto ritorni com'era prima che arrivasse Jonnie"
Lei mi guardò perplessa.
"Quando Zayn non era cattivo, quando con lui si poteva parlare, quando non picchiava Emily e quando aveva deciso di lasciarla perchè sapeva che io stavo male nel vederli insieme"
"Cosa?"
Domandò Perrie spalancando gli occhi.
Annuii cercando di reprimere le lacrime.
"Parla"
Sbottai prendendola per il polso.
"Dimmi la verità"
"Calmati ti prego, io... io te lo dirò. Ad una condizione"
Sussurrò infine mentre le lasciavo la mano.
"Quale?"
"Baciami"



TADAAAAAAAAAAAAAN (?)
ok, salve salvino.
devo ammettere che è stato un parto trovare le parole per descrivere la scena nella mia testa, spero di esserci riuscita ouo
mi scuso se il capitolo è un po' corto, ma volevo interromperlo con un po' di suspance lol
vabbè, non sto a dirvi che non mi piace come capitolo, se no mi arrivano le minacce di morte nelle recensioni HAHAHAHAHAHAH
però è così ouo
non mi convince lol
vabbè, me la lasciate una recensione? awh
sono curiosa di una cosa lol
state iniziando a capire dove harry vuole andare a parare scoprendo chi ha ucciso la mamma di Zayn?
daaaaaaaaai, sono curiosa awh.
insomma, questo e quanto VI AMO.
VI RINGRAZIO COME AL SOLITO PER LE RECENSIONI E PER AVER MESSO TRA I PREFERITI/SEGUITE/SCELTE LA MIA STORIA, VI AMO GRAAAAAAAAAAAZIE.
AUGURO BUONA FORTUNA ALLE RAGAZZE/I CHE DEVONO AFFRONTARE L'ESAME DI TERZA MEDIA, e..
basta, credo.
awh i luv ya.

ps. lo so, non faccio mai pubblicità ma in questo caso mi sembra di dovere awh
vi va di passare qui?
è una storia stupenda e si intitola: Living Dead è di una mia amica ed è la fine del mondo awh.

detto questo un bacio a tutti :))
CIAAAAAAAAAO.

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** 25. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 25.


EMILY'S POV
"Emily! Emily, aspetta! Dove vai?"
Continuava ad urlare Liam in lontananza, come se me ne stessi andando per sempre o come se stessi entrando in un edificio in fiamme, quando in realtà stavo andando a recuperare semplicemente la mia giacca che avevo distrattamente dimenticato in classe.
Decisi di ignorarlo, mica stavo per morire, sarei tornata da lui al massimo dopo cinque minuti, non poteva arrabbiarsi per così poco.
Continuavo a camminare velocemente lungo il corridoio mentre leggevo le targhette di tutte le classi che superavo, dove avevo fatto lezione poco prima? Non riuscivo a ricordarmelo.
Scesi le scale e andai al piano di sotto, dove c'erano i laboratori. L'odore acre della vernice fresca mi invase le narici, forse avevo sbagliato piano. Stavo per ritornare di sopra quando sentii una voce fin troppo familiare sbottare:
"Dimmi la verità"
Era talmente vicina che riuscivo a immaginare la curva delle sue labbra mentre diceva quelle parole, riuscivo ad immaginare le sue fossete che si scavavano rabbiose all'interno delle sue bellissime guance.
Perchè Harry era li? Cosa ci faceva a scuola? Con chi stava parlando?
Arrivai all'angolo del corridoio per ascoltare meglio e lentamente appoggiai la schiena al muro. Con molta cautela mi sporsi per vedere cosa stava succedendo.
Harry teneva ferma con la schiena al muro la ragazza che mi aveva parlato quella mattina.
Perrie mi suggerì la vocina, annuii lentamente e rimasi a guardare.
Cosa mi ero messa in testa? Cosa stavano facendo?
"Baciami"
Disse lei, mentre il mio cuore iniziava a battere talmente forte che avevo paura potesse esplodermi nel petto da un momento all'altro.

HARRY'S POV
Rimasi immobile.
Cosa? Voleva che la baciassi?
Arretrai di un passo e lentamente mi tirai su dalla fronte un riccio che mi era scivolato giù dalla testa. Sbuffai.
Perrie mi guardava fisso negli occhi, mentre le mani le tremavano lungo i fianchi, non potevo credere che mi ero ridotto a baciarla, ma dovevo farlo per Emily, era necessario.
Mi avvicinai per prenderle il volto tra le mani quando una strana sensazione mi pervase, la stessa che ti fa sentire a disagio quando credi di essere seguito da qualcuno, ma era impossibile, li con me c'era solo Perrie. Scossi la testa e le afferrai delicatamente il collo, e con un sospiro feci incontrare le nostre labbra.
Sfioravo la sua bocca con molto distacco non era come baciare Emily, le sue labbra sapevano di cose dolci, di amore e tenerezza. Quelle di Perrie non avevano alcun effetto su di me.
"So che puoi fare di meglio"
Sussurrò facendomi l'occhiolino.
"O non ti interessa sapere cos'è successo?"
Perchè ad un tratto era diventata così sicura di se?
Chiusi gli occhi e feci finta che al posto della sua treccia, ci fossero fluenti capelli mossi e marroni, al posto delle sue labbra ci fossero quelle dolci e tenere della ragazza che io amavo, e che al posto suo ci fosse Emily.
Immaginarla era fantastico, anche se forse le immagini nella mia mente non le rendevano poi così tanta giustizia, lei era bellissima.
Strinsi Perrie a me, ormai ero caduto nella trappola creata dalla mia immaginazione e non riuscivo più ad uscirne.
"Emily sei qui!"
Urlò qualcuno scendendo le scale mentre dei singhiozzi si facevano sempre più forti e trapananti nella mia testa. Lasciai Perrie di scatto, e voltandomi vidi Emily che guardava la scena con le lacrime agli occhi. Un altro singhiozzo oltrepassò le sue labbra mentre continuava a guardarmi.
Non riuscivo a dire niente.
Alzai un braccio come per giustificarmi ma lei corse via, proprio nel momento in cui Liam raggiungeva il punto in cui lei era rimasta a guardarmi.
"Che cazzo è successo?"
Sussurrò Liam affannato.
"Non credi che questo dovrei chiedertelo io!"
Urlai come un pazzo.
"Porca puttana, Liam!"
Urlai inginocchiandomi sul pavimento con le mani nei capelli.
"Emily mi ha visto"
Sussurrai trattenendo un altro urlo di rabbia.
"Ti ha visto fare cosa?"
"Ho baciato Perrie"

EMILY'S POV
Il vento mi spettinava i capelli mentre io continuavo a correre lontano da quella scena, da quel bacio, da lei, da lui.
Aveva detto che per lui sarebbe stato impossibile dimenticarmi, che mi amava e che mi avrebbe aspettato, ma di certo non ci aveva pensato su due volte a trovarsene un'altra.
Bella e bionda sbottò la vocina.
"Così non mi aiuti!"
Urlai a me stessa facendo voltare una signora che mi stava per tagliare la strada.
Non ce la facevo più a correre, dovevo fermarmi, anche perchè le mie ginocchia urlavano pietà, ma non potevo. Non volevo essere raggiunta da nessuno nel caso in cui Liam o Harry mi stessero rincorrendo.
"Manca ancora poco"
Sospirai aumentando la velocità, volevo arrivare a casa e chiudermi in camera, non volevo parlare con nessuno, non volevo vedere nessuno.
Finalmente arrivai al vialetto di casa mia, e sempre senza voltarmi mi fiondai verso la porta che con mia sorpresa si aprì di scatto.
"Emily, che ti è successo?"
Chiese Curt continuando a fissarmi, mentre il battito del mio cuore affaticato rimbombava in tutto il mio corpo.
Non dissi nulla e continuando a guardarlo negli occhi lo strinsi a me, sperando che lui ricambiasse l'abbraccio. Si era appena fatto la doccia, riuscivo a sentire l'odore del doccia schiuma all'albicocca, quello che c'era nella doccia al bagno di sopra. Proprio come speravo le sue braccia mi avvolsero e mi strinsero sempre di più.
"Grazie"
Sussurrai iniziando a piangere.
Lui non disse niente ma lentamente mi sollevò prendendomi in braccio e chiudendo la porta mi portò su in camera mia. Si sedette sul mio letto con me sopra di lui e mi fece accoccolare come una bimba piccola con la testa sulla sua spalla e le gambe intorno alla sua vita. Continuavo a singhiozzare mentre le sue mani mi accarezzavano la schiena tentando di calmarmi.
Improvvisamente si mise a canticchiare un motivetto. Era strano, qualcosa mi diceva che lo avevo già sentito, ma dove?
Cercai di calmarmi per ascoltare meglio. Un ricordò mi sfrecciò in mente, era molto sfocato, eravamo io e mio padre...

"Ninna nanna, ninna oh, questo amore a chi lo do, lo do a te finchè vivrò, ninna nanna, ninna oh"
Sussurrò.
"No, papà non voglio dormire"
Dissi sedendomi nuovamente sul letto facendo cadere le mie lunghe trecce lungo la schiena.
"..e se vuoi farti un idea di quanto è grande quest'amore, alza gli occhi verso il cielo e preparati a volare.."
Continuò lui facendomi distendere e coprendomi con il lenzuolo, appoggiandosi il dito davanti alla bocca per farmi stare zitta.
"..e quando sarai arrivato sul pianeta più lontano, quello è il raggio del mio amore, ora sai quanto ti amo.."
E così cantando si distese accanto a me, stringendomi sempre di più al suo petto.


"La cantava papà?"
Domandai tirando su la testa di scatto mentre mi asciugavo le lacrime con il bordo delle maniche della maglietta.
Lui sorrise e accarezzandomi la guancia domandò:
"Te la ricordi?"
"Molto poco"
Sussurrai scendendo dalle sue gambe, ero più calma rispetto a prima ma continuai a stare appoggiata a lui. Curt mi dava un senso di calma, come se lui avesse il potere di calmare i miei dispiaceri, di riuscire a farmi ragionare.
Chiusi gli occhi, e mentre lui riprendeva a canticchiare, ritornai alla scena che avevo lasciato a scuola.
Perchè avevo reagito così? Non ero stata io a dire a Harry di vivere la sua vita con qualcun'altro? Cosa mi era preso?
Basta, dovevo smettere di pensare ad Harry, dovevo lasciargli vivere la sua vita, come avevo detto che avrei fatto, mentre io avrei continuato a stare con Zayn, come era giusto che facessi se volevo proteggere l'amore più vero che avessi mai vissuto.
Contenta tu sussurrò la vocina.
"Emily?"
Sospirò Curt vedendo che finalmente mi ero calmata. In risposta lo guardai.
"Mi puoi dire cosa ti è successo?"
Mi sedetti al suo fianco senza smettere di guardarlo.
"Promettimi che non dirai nulla, prendilo come uno sfogo mio personale, come se ti entrasse da un orecchio e ti uscisse dall'altro, ok?"
Lui annuì e incrociò le braccia al petto.
"Una settimana fa, quasi tutti i giorni, mi incontravo di nascosto da Zayn con Harry, poi però lui ci ha quasi scoperti. Quel pomeriggio ho capito che stavo sbagliando e che anche se io amo Harry, come non credo mi sia mai successo, dovevo lasciarlo libero perchè se Zayn lo avesse scoperto gli avrebbe fatto del male. Ho provato a non pensare a lui in questi giorni, ma è totalmente impossibile per me riuscire a fare una cosa del genere. Harry è sempre nella mia testa, nei miei pensieri e soprattutto nel mio cuore. Quando bacio Zayn, faccio finta che ci sia Harry al posto suo, capisci come mi sono ridotta? Ma allo stesso tempo sono felice che lui sia al sicuro"
Sbottai tutto d'un fiato, mentre Curt mi guardava alquanto perplesso.
"E questo cosa.."
"Zitto"
Sussurrai interrompendo la sua domanda.
"Come ti dicevo ero e sono felice che lui sia al sicuro, ma oggi l'ho visto mentre baciava una ragazza. Perrie, mi pare sia il suo nome, e mi è caduto il mondo addosso. Ho capito che non posso essere felice se lui sta con un'altra, ma che purtroppo devo esserlo, Zayn non accetterebbe mai che io lo lasciassi"
Sospirai.
"Sono giunta alla conclusione che per vedere Harry felice devo soffrire"
Lui rimase a fissarmi come se avessi detto chissà cosa in chissà quale lingua.
"Tu sei pazza"
Commentò infine.
"Se ami Harry devi stare con lui, non puoi stare con quel coglione di Zayn solo perchè ti sembra sicuro per Harry"
"Hai capito qualcosa di quello che ti ho detto? Zayn gli farebbe del male!"
Dissi quasi urlando.
"Si ma Zayn farà del male a te, lo capisci questo?"
Non dissi nulla.
Rimanemmo in silenzio per un bel po', poi lui quasi di scatto si alzò e appoggiando delicatamente la mano sulla maniglia rimase immobile.
"Non andartene"
Sussurrai.
Lui fece tutto il contrario, lasciandomi sola nella mia stanza illuminata dalla luce del sole che filtrava dall'albero fuori dalla finestra.



saaalve gente awh
come ormai molte di voi si aspettavano Emily ha visto tutto :s
secondo voi ora cosa succederà? ed harry? ha ottenuto o no l'informazione che gli serviva? è rimasto li o ha seguito emily?
lo scoprirete nella prossima putata yoooo.
so che come capitolo è un po' corto, ma mi mancano le parole per scrivere in questi giorni..
scusate, spero vi piaccia come al solito..
sono un po' demoralizzata, ho paura che la mia storia non vi interessi più, per questo per favore lasciate una recensione, ve ne prego :s
ok, come al solito vi ringrazio per le recensioni e tutto il resto, il prologo ha raggiunto e superato le 3000 visualizzazioni!
E' ASSURDO!
GRAZIE TANTE VERAMENTE, NON SO COSA SAREBBE QUESTA STORIA SENZA DI VOI, GRAZIE.
a presto :) xx

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** 26. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 26.


HARRY'S POV
Tirai un altro pugno sul pavimento.
Cosa avevo combinato? Stavo tentando di sistemare le cose ed invece? Emily aveva visto il bacio.
"Non muoverti di lì"
Sbottò Liam inchiodando Perrie con lo sguardo.
Alzai gli occhi verso di lui.
"Scusa"
Sussurrò appoggiandomi una mano sulla spalla.
"Cosa vuoi fare?"
Bella domanda. Cosa volevo fare? Andare da Emily o continuare a torturare Perrie?
"Liam, cosa devo fare?"
Dissi in un sussurro strozzato.
"Amico, vuoi che vada io da Emily? Vuoi che le spieghi la situazione?"
Un brivido mi attraverso la schiena. No. Dovevo andare io da Emily, dovevo spiegarle io tutto, avevo il compito di tenerla al sicuro, non potevo lasciare che soffrisse di nuovo.
Mi alzai in piedi e guardando Perrie negli occhi feci una smorfia, poi mi voltai e feci per andarmene quando una domanda mi balenò alla mente facendomi bloccare di scatto.
"Tu sapevi che lei era qui, vero?"
Sbottai senza guardarla.
Non mi rispose, ma sapevo che era così, era l'unico modo per spiegare il fatto che improvvisamente si era fatta più sicura di se, quasi volesse mostrarlo a qualcuno, quando ci stavamo baciando.
Lasciai che la domanda rimanesse in sospeso quasi come fosse una pensate accusa, o una domanda retorica, quelle alle quali non serve la risposta, e appena voltai l'angolo iniziai a correre come un matto.
Dovevo parlare con Emily, anzi la verità era che avevo bisogno di lei.

EMILY'S POV
"Curt, ti prego, dimmi qualcosa"
Sussurai fiondandomi tra le sue braccia che però questa volta rimasero distese lungo il suo corpo.
Rimase in silenzio.
Il suo petto si alzava e abbassava sotto la mia testa mentre cercava di calmare il suo respiro agitato. Il mio sfogo lo aveva fatto innervosire, ma non capivo perchè.
Dovevo tenere Harry al sicuro, e questo era molto più importante di qualsiasi sofferenza, anche se dovevo sopportare il fatto di vederlo con un'altra.
Quello che ti stai proponendo è un suicidio la vocina riecheggio nella mia testa.
Forse aveva ragione, ma dovevo farcela. Rimanemmo in quella posizione per un tempo che sembrò lunghissimo quando improvvisamente suonarono al campanello.
"Vado io"
Sussurrò Curt, spostandomi dall'abbraccio.
Mi sedetti sul suo letto incrociando le gambe, avremo parlato, dovevo capire qual'era il suo problema.
"Che ci fai qui?"
Chiese mio fratello con tono perplesso.
"Devo parlare con tua sorella"
Quella voce. Sapevo benissimo chi era. Se chiudevo gli occhi riuscivo a immaginarmi le sue labbra che si sfioravano mentre parlava. Perchè Harry era qui?
"Credo sia di sopra, ma perchè?"
Chiese nuovamente Curt.
"Voglio che lei sappia cosa sta succedendo, voglio che lei sappia tutto"
Uscii dalla stanza di Curt e sedendomi sul primo scalino rimasi ad ascoltare incuriosita.
"Ti riferisci a Jonnie e Perrie, giusto?"
"Esatto, prima mi ha visto baciare Perrie e non voglio che ora pensi ci sia qualcosa tra me e lei"
Sentii il rumore della porta che si chiudeva e dei passi che avanzavano.
"Lo pensa già, ma ha deciso che è un dolore che può sopportare perchè vuole proteggerti"
Cosa stava facendo? Gli avevo fatto una confidenza e lui la stava subito spifferando, ad Harry per giunta.
"Non capisco perchè fa così"
"Io l'ho detto che è pazza"
Sbottò Curt.
"Non dire così"
Disse Harry in mia difesa.
"Emily ne ha passate tante e forse tu lo sai meglio di me, ha sempre voluto essere la coraggiosa e la forte della situazione, e quasi sempre era per me"
Sospirò Harry. Seguì un rumore strano come se qualcuno si fosse seduto sulla scala, rimasi immobile, non volevo che mi sentissero. Mi nascosi meglio dietro l'angolo della scala e rimasi ad ascoltare. "Forse la colpa di tutto è mia"
"Harry, smettila"
Disse Curt facendo scricchiolare di nuovo la scala, probabilmente si era seduto vicino a lui.
"La colpa non è tua, e lo sai benissimo, la colpa è di una persona sola: Jonnie"
Jonnie? Avevo già sentito questo nome.

"Siamo mai andati d'accordo io e lui?"
Chiesi accoccolandomi tra le sue braccia di Harry.
"Una volta si, lui non ti picchiava ancora, ed eravamo quasi amici"
"E poi cos'è successo?"
Domandai confusa.
"Poi ha conosciuto Jonnie.."
"E chi è?"
Chiesi sollevando la testa.
Lui mi diede un lieve bacio sulle labbra e poi rispose:
"Non è uno di quei ragazzi di cui ti puoi fidare, è cattivo e lo ha cambiato, gli ha fatto credere cose sbagliate su di te, e sugli altri e lui è diventato come lo vedi adesso"
"Vuoi dirmi che prima Zayn non era così?"
Scosse la testa.


Ecco chi era. Jonnie era l'amico cattivo di Zayn.
"Sarà come dici tu, ma mi sento lo stesso un po' in colpa, lei è di me che si è innamorata, è per me che soffre"
"Spero che tutto questo si sistemi, sarebbe bello sapere che Emily sta con te e non con quel cretino"
"Non dirlo a me"
Sussurrò Harry, mentre la sua voce si spezzava.
"Vai, è di sopra"
Disse Curt facendo scricchiolare la scala mentre io scattai veloce in camera mia buttandomi sul letto. Mi sentivo quasi una bambina che scappava dalla mamma che voleva darle la medicina.
"Posso?"
Domandò Harry bussando.

HARRY'S POV
Trovai Emily con la testa immersa nel cuscino e con i capelli tutti in disordine, faceva quasi ridere vederla così, e forse se non fosse stato per il brutto momento avremmo riso. Mi avvicinai lentamente al letto e con una mano le accarezzai dolcemente la schiena.
"So che non stai dormendo"
Sussurrai aspettando che si muovesse.
"E so anche che eri sulle scale quando parlavo con Curt"
Aggiunsi abbozzando un sorriso, lei si irrigidì a quelle parole, ma rimase comunque immobile.
"Ho bisogno di parlare con te"
Sussurrai ancora.
"Parla"
Sbottò con la testa ancora nel cuscino, la sua voce suonò quasi buffa, ma rimasi serio e presi un respiro profondo.
Da dove potevo iniziare?
"Ok, è una storia molto lunga, promettimi che anche se in questo momento probabilmente mi odi, mi ascolterai, ok?"
Si tirò su e si sedette con la schiena appoggiata alla testata del letto, e cercò il mio sguardo. Era bellissima, ed il fatto che fosse ancora in divisa scolastica la rendeva ancora più bella. Si raccolse i capelli è iniziò a fare una traccia, senza staccare i suoi meravigliosi occhi dai miei. Si sfilò le scarpe con i piedi e incrociò le gambe, poi annuii facendomi cenno di incominciare.
Non potei fare a meno di sorridere: l'aveva fatto ancora.
"Allora, quattro anni fa Zayn è venuto ad abitare qui con sua madre, Trisha. Lei aveva un negozio in fondo alla strada, era una sorta di drogheria, vendeva di tutto insomma. Zayn non aveva molti amici, anzi li aveva persi tutti dopo il trasloco, allora tu convinsi me e i ragazzi a conoscerlo e farlo integrare, sei sempre stata buona con tutti"
Dissi guardandola mentre si sistemava la treccia. Lei abbozzò un sorriso ma si vedeva che era perplessa.
"Trisha, la madre di Zayn, conobbe un uomo, si chiamava Alexander, ed era il padre di Perrie e Jonnie. Secondo quest'ultimo lei fu la causa del divorzio dei suoi genitori, perchè aveva corrotto suo padre facendolo innamorare di lei"
Inclinò la testa verso destra, un po' come fanno i cani quando non capiscono, il suo sguardo perplesso la rendeva ancora più bella di quanto non lo fosse già.
"Jonnie è sempre stato un ragazzo maleducato, indisciplinato, si cacciava nei guai, era coinvolto in risse, spacciava..."
"Oh"
Sospirò Emily sempre più perplessa.
"Insomma la madre di Zayn morì durante una rapina nel suo negozio per via di un colpo di pistola al petto, o almeno questa è la versione che ha rilasciato la polizia"
"Tu non ci credi?"
Chiesi avvicinandosi a me.
"No, sono sicuro che sia stato Jonnie. L'ha fatto per vendicarsi del fatto che i suoi genitori si erano separati"
"Cosa? E Zayn? Cosa c'entra con tutto ciò?"
"Lui è il continuo della sua vendetta, gli sta rovinando la vita come sua madre ha fatto con la sua"
"Non capisco"
Sussurrò.
"Emily non c'è niente da capire, Jonnie sta rovinando la vita di Zayn, facendogli credere che noi siamo i cattivi, perciò ci tratta male. Lui ti picchia per colpa sua, ne sono sicuro"
"Non ci credo"
Esclamò buttandosi con la schiena sul letto.
"Harry?"
Domandò alzandosi di scatto. La guardai.
"Ma allora perchè stavi baciando Perrie?"
"Lei sa la verità se me la dice forse riuscirò a far ragionare Zayn e a lasciarci in pace"
"Lasciarci?"
Chiese arrossendo. Allungai una mano per accarezzarle la guancia ma lei si ritrasse.
"Io ti amo Emily, e non mi arrenderò solo perchè Zayn non accetta un tuo rifiuto"
Non disse niente ma afferrò delicatamente la mano che avevo avvicinato a lei poco prima e la strinse nelle sue. Erano morbide e belle, lei era bella, ed io l'amavo da impazzire.
"Posso farti una domanda?"
Chiese alzando lo sguardo e cercando i miei occhi.
"Tu, Emily"
Sussurrai avvicinandomi a lei, talmente tanto che quasi le nostre labbra si sfioravano e poi continuai:
"Puoi chiedermi tutto quello che vuoi"
Ci fu un attimo di silenzio, che poi però venne interrotto dalla sua bellissima voce.
"Jonnie c'entra anche con la morte di mio padre?"
"In parte"
Risposi, sapevo che prima o poi mi avrebbe fatto una domanda del genere.
"Com'è morto?"
"Infarto"
Dissi guardando il vuoto.
"E cosa c'entra Jonnie?"
"Non so quali strane idee aveva messo in testa a Zayn, ma fatto sta che quel giorno era piuttosto arrabbiato con te.."

"Emily, vieni subito qui"
Ulrò Zayn entrando nel cortile della scuola, poi prendendola per un braccio le sferrò un ceffone sulla guancia destra.
"Cosa hai fatto, eh? Ti piace giocare con Styles"
Un altro ceffone.


"In parte era colpa mia anche quella volta, ma in realtà non era successo nulla di che, ma Zayn era furioso"
Dissi continuando a ricordare la scena.

"Abbiamo solo fatto una ricerca di biologia Zayn, calmati, ti prego"
Pregò Emily tra le lacrime.
"Non ti credo, stronza"
Ancora un altro schiaffo.


"Mi ricordo che ho corso per tutto il cortile, per arrivare verso di voi e provare a calmare Zayn, ma quando sono arrivato, tuo padre era già li"
Sospirai coprendomi il viso con le mani.
"E cos'è successo?"
Chiese lei in lacrime.
Quel ricordo le faceva male, ma più che altro perchè secondo me non riusciva a ricordarlo.
"Tuo padre era disperato, ha provato a dividervi, ma il suo cuore non ha retto"
Quella frase mi si spezzo in gola ed iniziai a piangere.
"Calmati"
Sussurrò accarezzandomi la schiena.
"No, se avessi corso più veloce forse sarei riuscito a dargli una mano, a salvarlo"
"Non è stata colpa tua"
"Si invece"
"Harry, no basta"
Disse prendendo il mio volto tra le mani.
Rimanemmo il silenzio a guardarci nuovamente negli occhi.
Poi improvvisamente sussurrò:
"Ti amo come non credo di aver mai amato nessuno"
Con il pollice raccolsi una lacrima che le rigava la guancia, e abbozzai un sorriso.
"Anche io, Emily"
Mi accarezzò la guancia e sospirò.
"Mi hai detto che posso domandarti tutto, giusto?" Annuii lentamente, perchè mi faceva quella domanda?
Cercò di nuovo il mio sguardo, come se le servisse un altro gesto di conferma e infine unì le nostre labbra. La strinsi forte a me e lasciai che quel bacio ci travolgesse come era giusto che fosse. Le accarezzai la schiena mentre lei mi torturava i ricci.
Sorrisi: lo aveva fatto ancora.
Finalmente le nostre lingue si incontrarono e tutto fu perfetto, ero quasi sicuro, in quel momento stavo toccando il cielo con un dito.



saaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaalve dolcezza mie♡
allora, finalmente vi ho svelato tutto, ve lo aspettavate?
dai sono curiosa di sapere i vostri pareri sdjfk
secondo voi, liam cosa sta facendo? perrie gli ha detto quello che vogliono sapere?
harry ce la farà a completare il piano che ha escogitato?
dai dai dai, parlatemi awh
volevo come sempre ringraziarvi per tutte le recensioni bellissime che mi lasciate, insomma, vi amo♡
volevo fare un saluto particolare alle ragazze che recensiscono ogni singolo capitolo e sclerano come pazze, e dire loro che le amo♡
pooooooooi, non so che dire ouo
spero che gli esami vi stiano andando bene e che questo capitolo vi piaccia awh
vi voglio bene, e ancora grazie awh
baci :)
ciao♡♡

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** 27. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 27.


EMILY'S POV
"Spero che Harry ti abbia fatto ragionare"
Sbottò Curt mentre entravamo in macchina, stavamo andando a prendere Cody a casa di un suo amico, dato che la mamma aveva avuto un contrattempo in ufficio.
"Cosa vuoi dire con questo? Che da sola non ci arrivo?"
"Evidentemente no, non ci arrivi. Insomma, Emily, se per te tenere Harry al sicuro"
Disse quella parola quasi prendendosi gioco di me.
"Vuol dire soffrire.."
"Stai zitto"
Sbottai irritata guardando fuori dal finestrino.
Rimanemmo in silenzio, l'unico rumore di sottofondo era la radio impostata a volume dieci, praticamente un sussurro. Era scesa la sera e i lampioni erano ormai quasi tutti accesi, guardavo le loro luci che alternavano il loro riflesso sul finestrino mentre la macchina correva lungo la strada e mentre nella mia mente ritornavano a galla i ricordi di quel pomeriggio trascorso con Harry.
Improvvisamente il mio cellulare squillò facendomi sobbalzare.
"Pronto?"
Chiesi senza neanche controllare chi fosse, anche se forse avrei dovuto farlo.
"Principessa, dove sei finita?"
Chiese con il suo solito tono sfacciato.
"Ho avuto da fare"
"Oh andiamo, non vuoi vedermi?"
No sbottò la vocina.
"Dovrei?"
Chiesi guardando Curt.
"Chi è?"
Sussurrò fermandosi al semaforo, ma io scossi la testa.
"Io credo di si, vengo a casa tua, ok?"
"Non mi trovi, sono fuori con Curt"
"Allora ti va se ci incontriamo al parco?"
Digli di no sbottò nuovamente la vocina.
"Ok"
Sbuffai riattaccando. Cosa avevo appena fatto? E a Curt come glielo avrei spiegato?
"Chi era?"
Chiese nuovamente.
"Sophie, mi ha chiesto se ci possiamo vedere al parco"
Mi ero veramente ridotta a mentire a mio fratello per vedere Zayn contro la mia volontà?

HARRY'S POV
Continuavo a correre, dovevo arrivare a casa prima di mia madre, altrimenti si sarebbe domandata dove fossi stato tutto il pomeriggio. Finalmente intravidi il vialetto di casa mia e con un ultimo sforzo entrai chiudendomi la porta alle spalle. Gettai le chiavi sul tavolino e mi tolsi le scarpe, e buttandomi sul divano iniziai ad ascoltare i messaggi in segreteria.
Ci sono tre nuovi messaggi vocali
Rimasi ad aspettare che continuasse guardando il soffitto del soggiorno.
Messaggio ricevuto da Ufficio alle ore 17.00: "Ciao Harry, sono io, sta sera non vengo a cena esco fuori con la collega che è venuta da Londra. C'è la lasagna in frigo, riscaldala ma non mangiartela tutta, è troppa. Un bacione Mamma"
Oh perfetto, avevo corso come un cretino per niente. Il lato positivo era che avrei potuto mangiarmi la lasagna in santa pace, non mi importava se per lei era troppa. L'odiosa voce della tipa della segreteria interruppe i miei pensieri annunciando il secondo messaggio.
Messaggio ricevuto da Liam alle ore 19.20: "Salve sono Liam, Harry per favore chiamami è urgente"
Cos'era successo? Perchè non mi aveva chiamato al cellulare?
Presi il telefonino e rigirandolo tra le mani mi accorsi che era scarico.
Ecco perchè, sbottai tra me e me.
Messaggio ricevuto da Sophie alle ore 19.30: "Salve sono Sophie, Harry per favore chiamami è urgente"
Anche lei voleva che la chiamassi ma cosa diamine stava succedendo? Mi alzai e composi il numero di casa di Liam, così magari mi avrebbe spiegato com'era finita con Perrie.
"Pronto Liam?"
"Harry"
La sua voce suonava fredda, gelida e preoccupata.
"Cosa succede?"
"E' per Emily"
Il mio cuore si fermò di colpo.
"Ha detto a Curt che usciva con Sophie, il problema è che lei non sapeva nulla"
"Vuoi dirmi che non sai dove sia ora?"
"Esatto, ma ho un brutto presentimento di con chi possa essere"
Rimasi in silenzio. Il suo nome si fece subito sulla mia bocca e quasi in un sussurro sbottai:
"Zayn"

EMILY'S POV
Camminavamo distanti come due estranei da quasi mezz'ora, ormai il parco era lontano. Non ci eravamo scambiati nemmeno una parola, solo un bacio quando ci eravamo salutati.
"Sei così silenziosa"
Commentò Zayn calciando un sassolino.
"Sembra quasi che tu mi stia nascondendo qualcosa"
Mi irrigidii. La sua voce si era fatta amara tutta d'un colpo.
"Non ti sto nascondendo nulla"
Dissi continuando a guardarmi i piedi. Improvvisamente mi strattonò per un braccio facendomi fermare davanti a lui.
"Dimmelo guardandomi negli occhi"
"Zayn non ti sto nascondendo nulla"
Sussurrai cercando di visualizzare il colore dei suoi occhi al buio. Possibile che in quel punto della strada non ci fosse nemmeno un lampione?
In risposta mi strinse a lui accarezzandomi i fianchi, e senza pensarci due volte fece combaciare le nostre labbra. Non era come uno dei baci che mi aveva dato Harry fino a quel momento, era più violento, quasi come se volesse convincere qualcuno che io fossi sua. Mi morse il labbro con violenza e io tentai di scostarlo.
"Zayn, ti prego"
Sussurrai.
"Calmati, mi fai male"
"Ti sei vista con Styles, oggi pomeriggio, vero?"
Urlò stringendomi le spalle.
"No, te lo giuro, sono stata con Curt"
E' una bugia a fin di bene, il tuo bene commentò la vocina nella mia testa.
"Perchè dovrei crederti?"
"Perchè sono la tua ragazza"
Sussurrai in preda ad un attacco di panico seguito da alcune lacrime.
Le sue mani scivolarono giù lungo i miei fianchi e allentando un poco la presa disse:
"Non so se fidarmi lo stesso, mi hanno detto che eri con Styles"
Seguendo il ragionamento di Harry quel qualcuno era Jonnie, perchè faceva così? Doveva vendicarsi di Zayn, ma facendo così rendeva la mia vita impossibile, non solo la sua.
"Non credergli"
Sbottai.
Rimase quasi a bocca aperta.
"Sai a chi mi riferisco?"
Cercai di scrollarmi le sue mani di dosso.
"No"
Sussurrai.
"Sicura?"
Chiese.
"Dovrei?"
Domandai sperando di farlo smettere.
"No"
E così dicendo cominciò dapprima a baciarmi il collo, poi continuò mordendolo e succhiando delicatamente. Incominciò a metterci più forza facendomi male, ma non dissi nulla. Un'altra lacrima scese lungo la mia guancia, dovevo resistere e sperare che tutto quello che si era ripromesso Harry si sarebbe concluso a fin di bene, dovevo sperare che Liam era riuscito a far parlare Perrie, dovevo sperare per il meglio.
"Bene"
Sbottò allontandosi e iniziando a camminare più svelto.
"Così chiariamo a Styles come stanno le cose"
Quel segno sarebbe stato il suo marchio sulla mia pelle, voleva dimostrare ad Harry che appartenevo a lui. Rabbrividii pensando a come lui avrebbe potuto prenderla, ma scossi la testa tentando di scacciare il pensiero e lo seguii nel buio della strada.



ehilaaaà♡
ok, lo ammetto questo capitolo non fa impazzire nemmeno me, non non sapevo cosa fare, non so se far terminare la storia subito o aspettare ancora.
capite la mia crisi di esistenza in questo momento?
vabbè, allora.
che vi sembra questo capitolo?
se è orribile, mi scuso veramente tanto, ma ultimamente mi manca la vena inspirativa (?) lol
ok, sono talmente senza parole che non so nemmeno cosa dirvi nello spazio autore HAHAHHAHAHAHAHAH
che cazzo rido?
ci tengo a dirvi, come al solito, che VI AMO, e che vi ringrazio per tutte le recensioni che lasciate.
sono super mega contenta del fatto che il primo capitolo abbia raggiunto più di 3000 visualizzazioni e più di 40 recensioni, ceh non ci posso credere.
siete la fine del mondo, vi amo.
e spero che anche voi mi amiate ancora anche dopo questo brutto capitolo :s
un bacione enorme,
skdhdksajdhaskjhdskajhdksajhdkj
ciao♡♡♡

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** 28. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 28.


EMILY'S POV
Ormai era tantissimo che camminavamo in quella direzione, tra un po' avrebbe dovuto riaccompagnarmi indietro, dovevo ritornare a casa. Il buio della notte incombeva sulle nostre teste mentre attraversavamo una strada alberata.
"Zayn"
Sussurrai facendolo fermare. Si voltò e spostò il peso sulla gamba destra incrociando le braccia.
"Quanto mi riporti a casa?"
Domandai guardandolo negli occhi.
Un bagliore illuminò i suoi occhi, il che voleva dire solo brutte cose. Non aveva nessuna intenzione di riportarmi a casa.
"A casa? Principessa, tu oggi dormi con me"
Pronunciò quelle parole lasciando che tutta la loro cattiveria mi colpisse come un fortissimo ceffone.
"I-io.. io non posso"
Sussurrai abbassando la testa.
"Si che puoi dolcezza, l'ho appena deciso"
Fanculo, tu non decidi niente, stronzo urlò la vocina. Scossi la testa, se avessi reagito come voleva lei sarebbe stato peggio di qualsiasi cosa lui si era già programmato di fare con me.
"Ma devo avvertire almeno mio fratello"
Sussurrai trattenendo le lacrime.
"Avanti allora, chiamalo"
Disse avvicinandosi a me.
Una lacrima cadde lentamente giù dalla mia guancia finendo sullo schermo del cellulare dove stavo componendo il numero di Curt. Lui, Harry, Louis, Niall, Sophie e Liam mi avevano chiamato già un sacco di volte ma io non avevo risposto.
Avvicinai la cornetta all'orecchio e aspettai.

HARRY'S POV
Dove poteva essersi cacciata?
Un brutto pensiero mi balenò alla mente ma tentai di scacciarlo, sapevo che era con Zayn ma non volevo apertamente crederci.
Improvvisamente il cellulare di Curt squillò. Era Emily.
"Pronto?"
Sbottai allarmato facendo correre tutti in salotto.
"Pronto Curt, sono Emily"
La sua voce tremava come se stesse trattenendo le lacrime o come se avesse paura.
"Emily, sono io, Harry"
"Senti fratellone, io rimango a dormire da Sophie, ok?"
"Emily smettila, sei con Zayn, vero?"
"Si Curt, non ti preoccupare"
Stava fingendo, era con Zayn e lui le aveva detto di telefonare, voleva passare la notte con lei, ed io non potevo permetterglielo.
"Ti ha obbligato Zayn, vero?"
"Si Curt, non ti preoccupare"
"Ti verremo a prendere, stai tranquilla, ti salverò, sarà l'ultima cosa che faccio"
Quelle ultime parole mi si spezzarono il gola, non potevo mettermi a piangere proprio adesso, non potevo.
"Grazie, ti voglio bene"
Sentii la sua voce spezzarsi e attaccò.
"Ti troverò"
Sussurrai guardando lo schermo del telefono. Dove poteva averla portata Zayn?
A casa sua? Troppo prevedibile.
Da Jonnie? Impossibile.
E allora dove?

EMILY'S POV
"Che brava attrice che è la mia fidanzata"
Disse mettendomi una mano sulla spalla.
Non risposi, non riuscivo a togliermi dalla testa la voce di Harry che mi diceva che mi avrebbe trovato, che mi avrebbe salvato. Poteva riuscirci?
Continuavamo a camminare come se non avessimo una meta precisa, decisi provare ad aiutare Harry e gli altri a trovarmi, ma come?
Misi la mano in tasca e tentai di ricomporre l'ultimo numero fatto e così facendo guardai Zayn.
"Dove stiamo andando?"
Gli chiesi sperando che mi rispondesse senza fare troppe domande sulla mia improvvisa curiosità.
"In un posto"
Bene, se Zayn non aveva intenzione di fornirmi nessun indizio, io avrei descritto quello che vedevo ad Harry, confidavo in lui mi avrebbe salvato.
"In un posto, dove? E' così buio qui, poi è pieno di alberi è possibile che non ci sia un lampione?"
"Emily, ti senti bene?"
Chiese Zayn fermandosi e guardandomi negli occhi.
"Si, perchè?"
"Improvvisamente non smetti di parlare, cosa mi stai nascondendo?"
"Nulla"
Sbottai cercando di rimanere il più seria possibile, non dovevo fargli avere altri sospetti.
"A no?"
Disse bloccandomi tra le sue braccia.
"E questo?"
Sbottò tirando fuori il mio cellulare dalla tasca.
"Ti posso spiegare tutto"
Implorai tentando di fare un passo indietro.
"Ciao Styles, lo vuoi sapere un segreto? Sta notte mi divertirò un sacco"
E così dicendo lasciò cadere il mio cellulare per terra che si aprì facendo rimbalzare la batteria sull'erba.
"Ora ti muovi e andiamo"
Sbottò prendendomi per un polso eccessivamente forte facendomelo scrocchiare.
Ora si che ero nei guai.

HARRY'S POV
"No, no, no, no, no! Cazzo!"
Urlai tirando il cellulare sul divano.
"Harry calmati, la troveremo!"
Urlò Niall mettendomi le mani sulle spalle.
"A si? Ma se non sappiamo nemmeno da dove cominciare!"
Urlai tirando un pugno al muro.
"La tua rabbia non va sprecata in questo modo, abbiamo una pista, erano al parco e poi si sono allontanati lungo una strada senza lampioni e piena d'alberi"
Mi buttai sul divano e lasciai che la mia mente andasse dove meglio credeva.

"Che carino questo posto"
Commentai entrando nel vialetto della casetta.
"E' una specie di casa in campagna"
Disse Trisha facendo ci strada fino al portone d'ingresso.
"Ci veniamo tutti i fine settimana"
Aggiunse Zayn sorridendo mente teneva stretto un pallone da calcio sotto il braccio.

Mi ricordavo quel fine settimana, avevo incontrato Zayn qualche settimana prima dato che loro si erano appena trasferiti. Ero andato a dormire con loro nella loro casetta in campagna, avevamo quattordici anni.

"E' così tranquilla e silenziosa, poi amo tutti questi alberi"
Disse Trisha sorridendo mentre girava la chiave nella serratura.
"Mi piace"
Dissi annuendo felice.


"Ma certo!"
Urlai balzando in piedi dal divano.
"Stanno andando alla casa in campagna!"



salve gente, bene eccomi qui.
sono un po' in ritardo, scusatemi ma è che ultimamente sono piena di cose da fare, vi giuro sto impazzendo.
vabbè, che ve ne pare di questo capitolo?
dai sono curiosa di sapere cosa vi sembra lol
aspetto con ansia le vostre recensioni, eh ouo
ahahahahhah ok, non so cosa dirvi.
ormai sono ripetitiva in questo spazio, perciò come al solito, vi amo e bla bla bla :)
grazie di tutto ragazzi, veramente tanto.
vi adoro! :)
un bacione enorme! :)

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** 29. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 29.


EMILY'S POV
Finalmente intravidi una casa, non era tanto grande e sembrava disabitata da un bel po' di tempo.
"Come mai mi hai portato qui?"
Chiesi mentre Zayn apriva il cancello, ma lui non rispose. Guardavo perplessa ogni suo singolo movimento senza riuscire a capire dove volesse arrivare e quali erano le sue intenzioni.
Attraversammo il vialetto di pietra fino ad arrivare al portone. Se avessi dovuto descrivere quel giardino con una sola parola avrei usato la parola 'morto', perchè in effetti lo era. Tutte le piante e tutti i fiori che una volta, evidentemente, erano stati piantati in ordine e come decorazione, erano morti.
Improvvisamente l'unica luce che continuava ad illuminare il nostro cammino si spense.
"E anche l'ultima lampadina è andata"
Sbottò Zayn facendomi entrare in casa. L'ambiente era tetro e cera una tremenda puzza di chiuso. Accesi la luce e mi avvicinai a delle finestre nel soggiorno, avevo intenzione di far entrare un po' d'aria, dato che in quella stanza si moriva. Sganciai il chiavistello e lasciai che gli scuri sbattessero sul muro mentre una folata di aria fresca e pulita entrava nella stanza.
"Cosa fai?"
Chiese Zayn togliendo il lenzuolo che ricopriva il divano per evitare che si riempisse di polvere.
"Faccio cambiare un po' l'aria"
Sussurrai voltandomi mentre cercavo il suo sguardo per capire se avessi fatto qualcosa di sbagliato o che semplicemente gli dava fastidio.
In risposta ebbi solo un sorriso. Da quando mi aveva rotto il telefono si era stranamente calmato, non sembrava quasi lui.
Che cosa stava tramando?
"Senti Zayn, potresti dirmi perchè mi hai portato qui?"
"Voglio passare la notte con te"
Sbottò tentando di mantenere la calma.
"E perchè non siamo andati a casa tua?"
Domandai sempre più perplessa, anche se avrei dovuto semplicemente stare zitta.
Non rispose.
Forse ha paura di essere interrotto disse la vocina in tono schifato. Mi vennero i brividi ma gli sorrisi e uscii dal soggiorno.
Cercai l'interruttore del corridoio e mi avviai verso le scale. Sulla parete erano appese un sacco di foto, tutte che raffiguravano principalmente un bambino: Zayn.
C'erano sue foto di compleanni, sue foto in piscina, sue foto con i vestiti di carnevale. Foto da solo e in compagnia, ma solo una attirò la mia attenzione, perchè mi ricordai improvvisamente di averla scattata io.

"Trisha, spostati un po' più verso di Zayn"
Lei sorrise e si avvicinò a lui.
"Perfetto, ora sorridete"
Premetti il tasto e lasciai che il flash catturasse la scena.
"Ora puoi soffiare"
Urlò Harry mettendomi una mano sulla spalla.
"Ora la foto ai piccioncini"
Canticchiò Trisha spingendomi verso Zayn.
"Harry, ci fai la foto?"
Domandò abbracciandomi.
Lui annuì e guardandoci improvvisamente triste e scattò la foto.
"Com'è venuta?"
Chiesi curiosa.
"Ti importa sul serio?"
Sussurrò Zayn al mio orecchio.
"Se ci sei tu, è perfetta per forza"


"Che guardi?"
Domandò Zayn portandomi alla realtà.
"Nulla, scusa"
Sussurrai riappendendo la foto. Possibile che una volta Zayn era così? Possibile che Jonnie fosse riuscito a cambiarlo così tanto?
Possibile che Zayn non fosse più se stesso?

HARRY'S POV
Tra un po' avrei urlato ne ero certo, era la sesta volta che facevo quella strada. Possibile che non ero in grado di ricordarmi dove fosse quella dannata casetta?
"Calmati"
Curt mi aveva messo la mano sulla spalla.
"Come faccio a calmarmi? Lei è li con lui"
"Lo so, Harry, lo so, ma sono sicuro che se ti calmi e ti concentri, ti ricorderai la strada"
Annuii e alzando lo sguardo notai Liam dallo specchietto che guardava fuori dal finestrino.
"Cos'hai?"
Gli chiesi, Niall al suo fianco si girò e richiamandolo si mise ad ascoltare la conversazione.
"Nulla è che sto tentando di capire dove sia la casa, mi ricordo che c'era un lago..."
"Esatto il lago"
Sbottò Louis che era seduto a fianco di Niall.
"Ti ricordi la prima volta che siamo andati tutti a casa di Zayn? Quando ha fatto la grigliata? Quando Liam ha buttato Emily giù dal ponticello?"
Vidi Liam sorridere dallo specchietto, e come potevo dimenticarmi di quel giorno? Era stato quello in cui Zayn le si era dichiarato.
"Il lago era dietro casa di Zayn"
Continuò Louis, prova a seguire le indicazioni per arrivare li.
"Sei un genio"
Sussurrai svoltando a destra, anche se il mio unico pensiero in quel momento era il primo bacio che si erano scambiati, quando lei gli aveva detto si.

"Possiamo parlare un secondo?"
Disse Zayn facendo alzare Emily da sopra le mie gambe.
"Certo"
Sorrise lei.


Ero innamorato di lei da anni e mi ero accorto che ormai Zayn non la guardava più con gli occhi di un amico, perciò decisi di seguirli, forse non avrei dovuto farlo, ma la gelosia comandò tutte le mie decisioni.

"Cosa mi devi dire?"
Chiese Emily guardando Zayn negli occhi.
"Non so come dirtelo.."
Sussurrò lui, lei come incoraggiamento gli accarezzò la guancia.
"Tu mi piaci"
Disse lui.


Ricordavo le sue parole come se le avessi sentite ieri: "Tu mi piaci, mi piace tutto di te, sei una ragazza speciale, sei fantastica".
Poi ci fu il bacio.

Le mani di Zayn l'avvicinarono a lui prendendola per i fianchi, mentre quelle di Emily gli accarezzavano la schiena.
Lei si alzò sulle punte dei piedi per far aderire meglio il bacio e lui sorrise.


"Harry, per favore torna tra noi"
Sbottò Curt tirandomi una gomitata.
"Si può sapere a cosa stai pensando da mezz'ora?"
"Nulla"
Sbottai imboccando una strada buia ed alberata.



vi prego non uccidetemi :s
scusatemi per il ritardo, ma questa settimana ho avuto qualche problemino di connessione :s
ok, allora, il capitolo è corto lo so, ma perchè volevo fare quello dopo un po' più lungo e pieno di colpi di scena dato che è il 30, speriamo di riuscire in quest'impresa lol
come sempre vi chiedo un parere djfk
premetto che a me non ispira molto, ma preferisco affidarmi alle vostre parole aw
quindi RECENSITEE jdshkshjsdjs
bla bla bla bla bla VI AMO bla bla bla
avete capito no? lol
grazie come sempre per TUTTO, i love you all :)
a presto :)

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** 30. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 30.


EMILY'S POV
La sua mano premette nuovamente contro la mia schiena mentre tentava di spingermi al piano di sopra.
"Avanti vieni con me"
Mi irrigidii, perchè tutto ad un tratto era diventato così freddo e distaccato?
"Zayn che vuoi fare?"
Domandai leggermente terrorizzata dal suo improvviso cambio d'umore.
Scoparti, Emily, ecco cosa vuole fare sbottò la vocina.
Scossi la testa cercando di non pensarci.
Mi fermai davanti all'ultimo scalino e rimasi immobile con il respiro un po' troppo affannato per fare la parte della coraggiosa.
"Che diamine stai facendo?"
Quasi urlò Zayn.
Rabbrividii, non avevo intenzione di finire a letto con Zayn, forse era capitato in passato, ma questa volta non volevo, sapevo che Harry sarebbe arrivato, me lo sentivo.
"Non voglio"
Sussurrai cercando di non far tremare la voce.
"Come? Hai detto per caso: non voglio?"
Domandò stupito con stampandosi un stronzo sorrisetto sfacciato.
Annuii.
"Principessa, tu non puoi dirmi no, lo sai bene"
Sussurrò sull'incavo del mio collo spostandomi capelli dalle spalle, e così dicendo mi afferrò per un braccio e cominciò a trascinarmi violentemente al fino in camera sua.
Quel gesto, quella scena, mi erano dolorosamente e tremendamente familiari. Improvvise immagini balenarono nella mia mente.

"Non ce la faccio più"
Urlai nell'orecchio a Sophie sperando che riuscisse a sentirmi anche se la musica era eccessivamente alta.
"Vado un secondo fuori"
Lei sorrise e si strinse tra le braccia di Louis.
Mi feci spazio tra la folla e uscii in terrazza, li l'aria era meno asfissiante e la musica meno forte.
Mi affacciai e lasciai che la brezza della notte mi colpisse in pieno viso.
"Emily"
Sbottò l'unica persona che mi ero ripromessa di non vedere quella sera: Zayn.
"Che ci fai qui?"
Domandai senza voltarmi.
"Abbiamo un conto in sospeso, ricordi?"
Mi irrigidii.
"Come hai fatto ad entrare? Niall non può averti invitato"
Non rispose, ma con il suo solito sorrisetto stronzò afferrò il mio braccio e mi trascinò dentro al soggiorno di Niall poi su per le scale fino ad arrivare allo stanzino.


"Sei stato veramente tu"
Sbottai strattonandolo e liberando il mio braccio dalla sua presa.
Mi guardò confuso.
"Mi hai picchiato tu la sera della festa a casa di Niall"
Un sorriso si accese sul suo viso e soffiò leggermente sulla sua mano destra dopo averla stretta a pugno.
"Sei un bastardo"
Urlai indietreggiando.
"Ho sempre cercato di pensare positivo sul tuo conto, ho sempre creduto che amarti, o per lo meno fare finta, fosse la cosa migliore, perchè credevo di dovertelo. Sei un bugiardo, tu non mi hai mai amata, o forse se lo hai fatto, non ti ricordi nemmeno come si fa. Sei riuscito a farti cambiare da uno stronzo ora guardati sei come lui."
Urlai mentre le lacrime mi colavano sulle guance.
"Non hai fatto altro che farmi del male, in tutti i sensi, e io? Io ho sempre creduto che fosse meglio darti una possibilità, hai giocato con la mia mente ed i miei sentimenti. Ti odio"
E così dicendo scappai al piano di sotto, dovevo correre via da lui, da quella casa.
"Credi che questo discorsetto mi faccia rimanere male?"
Sbottò comparendo improvvisamente davanti alla porta.
"Io sono quello che sono e si, mi sono preso gioco di te e devo dire che è stato divertente"
"Stronzo"
Urlai cercando di allontanarmi da lui.
"Lo prendo come un complimento"
Disse prima di afferrarmi le braccia e bloccandomele dietro alla schiena.
"Tua madre non sarebbe contenta di te"
Sussurrai mentre mi trascinava nuovamente al piano di sopra.
No cazzo, Emily, questo non dovevi dirlo
"Puttana, stai zitta, tu non sai un cazzo di lei"
Urlò lui tirandomi uno schiaffo in pieno viso.
Il sapore rugginoso e salato del sangue invase subito la mia bocca, sua madre era il suo punto debole, ormai lo avevo capito.
"So molto più di quanto tu credi"
Dissi spuntando del sangue per terra.
"Non dire stronzate, tu non sai un cazzo"
"Questo è quello che credi tu"
Sussurrai, dovevo cercare di rimanere lucida e continuare a comportarmi da coraggiosa, era come se Clary mi avesse disegnato una runa antipaura sulla schiena*, improvvisamente non avevo più paura di lui, era come se avessi il coltello dalla parte del manico.
"Ti credi più furba di me? Questa volta nessuno ti troverà, nessuno verrà a salvarti"
Disse accarezzandomi la guancia.
Abbozzai un sorriso e sputandogli in viso sbottai:
"Vai a farti fottere, stronzo"
"Certamente, sarai tu a farlo"
Aggiunse facendomi l'occhiolino. Non poteva averla vinta, non così. Tentai di liberare le mie mani allentando la presa che le teneva unite dietro la schiena, ma ogni movimento era del tutto inutile. Era troppo forte.
"Lasciami"
Urlai. "Lasciami ho detto"
"Urla quanto vuoi, ma qui non ti sentirà nessuno"
"Solo tua madre"
Sussurrai facendolo irrigidire.
L'hai colpito nel profondo, ora si che sei nei guai sbottò la vocina Comunque bella mossa, non credevo avessi le palle per farlo.
Alzai gli occhi al cielo, incredibile come riuscisse a fare sarcasmo in un momento del genere.
In quello stesso momento Zayn si girò e di scatto mi colpì nuovamente con uno schiaffo in pieno viso.
"Perchè lo fai?"
Sussurrai.
"Perchè te la prendi con me?"
"Smettila"
Ringhiò Zayn e mi strattono nuovamente salendo le scale.
Ora le foto che qualche momento prima mi erano sembrate tenere e gioiose davano un tono ancora più cupo alla scala che dava al piano di sopra, come se si fossero improvvisamente rattristate anche loro.
Finalmente riusci ad arrivare in camera e sbattendomi al muro chiuse la porta a chiave.
"Ti prego Zayn, non farlo"
Sussurrai indietreggiando.
"Che è successo? Non sei più coraggiosa?"
Non sapevo come controbattere.
"Harry sarà qui, lo so! Verrà a prendermi!"
Sussurrai in preda alla paura, dovevo calmarmi se volevo tenergli testa, perchè la runa*immaginaria non funzionava più?
"Si, principessa, credi a ciò che vuoi, ma questa volta nessuno ti aiuterà"
Aveva torto, Harry sarebbe arrivato, era una sensazione che sentivo crescermi dallo stomaco, la domanda era solo una: perchè ci stava mettendo così tanto?

HARRY'S POV
Stavo per impazzire, ogni albero era uguale al precedente mi sembrava di girare continuamente intorno, era come se la strada non avesse mai fine.
Un'altra fitta scompose l'apparente tranquillità del mio stomaco, Emily era in pericolo, me lo sentivo.
Era come se riuscissi a percepire il suo dolore.
Chiusi gli occhi, inspirai forte e li riaprii, dovevo calmarmi.
"Guardate li"
Urlò Curt facendomi frenare di scatto.
Arricciai il naso e mi concentrai sul punto da lui indicato. Mi si fermò il respiro, e senza pensarci due volte scesi dalla macchina sbattendo la portiera.
Raggiunsi l'oggetto ed inginocchiandomi lo raccolsi dal'asfalto. Era il cellulare di Emily.
"La troveremo"
Sussurrò Liam alle mie spalle.
"Ho paura"
Dissi ma lui non rispose mi voltai a guardarlo.
"C'è una cosa che non ti ho ancora fatto sentire"
Disse porgendomi il cellulare.
Lo guardai perplesso.
"E' la registrazione di Perrie che confessa tutto, hai sempre avuto ragione Harry, sempre, ora ti prego non mollare"
Afferrai il telefono dalle sue mani e senza pensare due volte iniziai a correre nel buio. L'avrei trovata, avrei protetto Emily come le avevo promesso, Zayn avrebbe pagato.
"Harry"
Urlarono gli altri uscendo dalla macchina, ma dopo qualche metro non sentii più nemmeno il mio nome in lontananza.
Il buio mi aveva inghiottito, avrei trovato Emily.
Era una promessa.

EMILY'S POV
Dovevo guadagnare tempo, sapevo che Harry sarebbe arrivato, ne ero sicura, era una sicurezza che nasceva dentro, come quando uno capisce quale dei familiari sta salendo le scale semplicemente dalla pesantezza dei passi, è una cosa di cui uno è sicuro. Ed io sapevo che Harry sarebbe arrivato.
"Che fai li impalata?"
Domandò Zayn sedendosi sulla poltrona dopo aver messo la chiave della porta sulla mensola più alta sopra al letto.
"Vieni a farmi compagnia"
Disse battendo una mano sulle sue gambe, ma io rimasi immobile.
Mi passai una mano sul labbro e lo ripulii dal sangue che continuava a colare. Avevo la schiena contro il muro, e mi spostavo leggermente sempre di più verso la finestra, forse avrei potuto buttarmi giù, magari non era tanto alto.
Mi ricredetti subito, anche se era al primo piano era alto, il giardino di Zayn dietro alla casa scendeva in pendenza e terminava non molto distante ad una recinzione che lo divideva da un laghetto attraversato da un ponte di legno.
Ero già stata li, riconobbi subito il posto. Era stato uno dei primi ricordi che avevo ripescato da quando mi ero svegliata, Liam mi aveva spinto nell'acqua.
"Avanti tesoro, non vorrai costringermi a venire a prenderti"
Sussurrò divertito.
"Bastardo"
Sputai, facendolo incazzare.
"Bene, preferisci le maniere forti a quanto vedo"
E così dicendo si alzò dalla poltrona mentre con un movimento fluido si tolse la maglietta, mettendo in mostra il suo bellissimo petto scolpito e leggermente abbronzato.
"Lasciami stare"
Urlai mentre mi stringeva a lui. Le sue mani correvano affamate lungo il mio corpo, mentre io cercavo di liberarmi dalla sua orribile stretta. Cercava il lembo della mia maglietta e quando finalmente riuscì a sfilarmela, si fiondò a baciare l'incavo del mio collo fino a scendere ai seni. I suoi baci diventavano sempre più violenti, sempre più simili a morsi.
Perchè Harry non arrivava?
Sbattei con forza la testa sulla finestra che si aprii cigolante alle mie spalle.
"Harry arriverà"
Sussurrai all'orecchio di Zayn mentre lo scostavo da sopra di me cercando di allontanarmi da lui.
"Non questa volta"
Sogghigno buttandomi sul letto.
Lo guardai negli occhi e con tutta la forza che avevo nei polmoni urlai.

HARRY'S POV
"HARRY AIUTAMI!"
L'urlo squarciò il silenzio della notte, era la sua voce, era Emily.
Le mie ginocchia urlavano pietà ma non potevo fermarmi proprio adesso che ero vicino a lei, l'avevo sentita urlare non poteva essere poi così distante.
"Arrivo Emily, sto arrivando"
Provai ad urlare ma ero senza fiato, quindi risultò un sussurro.
Girai l'angolo e finalmente intravidi la casa. Una lacrima scese lungo il mio viso, avevo trovato Emily. Quasi come se fossi guarito dalla stanchezza, aumentai la veloctà della corsa, ormai c'ero quasi, non potevo mollare.
Arrivai al cancello e lo scavalcai con molta agilità e correndo presi la rincorsa per cercare di sfondare la porta.
"Lasciami"
Urlò di nuovo Emily, era vicinissima potevo sentirla benissimo.
Mi guardai attorno, dovevo trovare il modo di entrare. Il mio sguardo si soffermo su una finestra, avrei potuto sfondarla, presi il primo nano da giardino che trovai e lo lanciai contro il vetro.

EMILY'S POV
Il rumore di un vetro rotto fece eco tra le mie urla mentre Zayn tentava di sfilarmi le mutande.
Si bloccò di scatto.
"Harry"
Sussurrai fiduciosa.
"Te l'avevo detto che sarebbe venuto"
Sbottai in preda alla gioia.
Riuscivo a leggere il terrore negli occhi di Zayn, ma che nel giro di qualche secondo si trasformò in contentezza.
"Non è del tutto finita"
Disse ammiccando mentre apriva il cassetto del comodino da dove vi estrasse una pistola.
Si voltò e me la puntò contro.
E adesso?

HARRY'S POV
Improvvisamente tutto fu silenzio, ormai ero dentro casa. Accesi la luce e salii al piano di sopra.
"Emily?"
Urlai.
"Emily, dove sei?"
Ci su un urlò e poi uno sparo, le mie ginocchia cedettero, e con tutta la forza che avevo in corpo sfondai la porta della camera da letto.
Rimasi immobile, Zayn era in piedi con la pistola puntata verso la finesta, mentre Emily era accasciata per terra.
Ebbi una fitta allo stomaco mentre realizzavo cosa era appena successo, ero arrivato tardi, ed Emily non c'era più.
"Come hai potuto?"
Urlai saltandogli addosso.
"SEI UN BASTARDO"
Dissi mentre gli sganciavo un pugno dritto sul naso e lo lasciai li a dimenarsi come un pesce nella rete dopo averlo colpito.
Corsi da Emily e la tirai su, una lacrima le cadde sul viso asciugandola leggermente appoggiai l'orecchio sul suo petto. Appena sentii il suo battito tutto il mondo tornò a colori, non era morta, era svenuta.
"Come hai fatto a trovarmi?"
Sussurrò tossendo.
"Ho seguito il mio cuore"
Sussurrai dandole un bacio sulla fronte.
"Bastardo"
Commentò Zayn con le mani sporche del suo sangue mentre si teneva il naso.
Appoggiai Emily con la schiena al muro e tirai fuori il telefono di Liam dalla tasca.
"Che vuoi fare? Vuoi chiamare la polizia?"
Scoppiai a ridere.
"Tu mi sottovaluti Malik"
E così facendo premetti play, sapevo che sarebbe crollato.



*clary è un personaggio della saga di shadowhunters, scritto da cassandra clare. le rune sono dei marchi (tipo tatuaggi) un grado di proteggerti o 'aumentare' le tue capacità.

salve gente!
ecco a voi il tanto atteso capitolo!
CONTENTE?
se devo essere sincera a me piace un botto, ceh secondo me mi è venuto bene lol
ora sta a voi giudicare.
vi informo che sono tre giorni che lavoro per voi, spero che sia uscita una cosa decente aw
come al solito vi ringrazio per tutto, e beh, a voi i commenti.
CIAO BELLEZZE ksjhdk

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** 31. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 31.


HARRY'S POV
Ci fu qualche secondo di silenzio poi la registrazione partì, io non l'avevo ancora sentita, speravo solamente che Liam avesse fatto un buon lavoro.
"Perchè lo fai?"
Domandò Liam evidentemente seccato.
"Forse questo dovrei chiedertelo io, perchè aiuti Harry in questa causa persa?"
Un brivido percorse la mia schiena, quella non era una causa persa.
"Se tu sapessi l'amore che provano l'uno per l'altra, capiresti che forse tanto persa non è"
Sbottò Liam, riuscivo a percepire il nervosismo nella sua voce, mentre Zayn continuava a fissare in silenzio il cellulare che stringevo nella mia mano destra, senza capire ancora dove avrebbe portato tutto quello.
"Se si amano così tanto perchè Emily ha preferito rimanere con Zayn così a lungo?"
Sputò con tutto l'odio che aveva dentro. Un sorriso beffardo si accese sul volto sanguinante di Zayn, che però quando Liam parlò si spense in un attimo, come se fosse stato preso in pieno dalla forza delle sue parole.
"Emily stava con Zayn? Tu lo chiami stare con qualcuno? Lui la picchiava in continuazione, tu non hai idea di quanti tagli e di quanti lividi abbia dovuto portare il peso in silenzio, tu non hai idea di tutto ciò, e tutto questo per colpa di una persona sola"
"Non ti dirò mai quello che vuoi sapere"

Guardai Emily era ancora appoggiata al muro, dove l'avevo lasciata e prestava attenzione ad ogni singolo movimento che avveniva nella stanza. Abbozzò un sorriso quando i nostri occhi si incrociarono, non riuscivo a vederla così, era peggio che ricevere una pugnalata al cuore.
"Avanti Perrie, dillo e ti lascio andare"
Ci fu una pausa e poi lei iniziò a singhiozzare.
"Lo so che vuoi dirmelo, so che Jonnie ti picchia, avanti, con la tua confessione si sistemerà tutto, vedrai"
Si sentì un tonfo poi con la sua voce rotta dal pianto sussurrò le parole tanto attese:
"Quella sera faceva freddo, io ero a casa che giocavo a carte con Zayn."
Improvvisamente lui si irrigidì e trattenne il respiro per un attimo, poi rilassandosi mi guardò negli occhi sempre più confuso.
"Jonnie aveva deciso di farla pagare a Trisha, ma non avrei mai creduto che volesse.. volesse.. fare quello. Mi aveva detto di rimanere con Zayn e che se anche lui avesse voluto andare in negozio da sua madre avrei dovuto fermarlo."
Zayn strinse la sua mano in un pugno mentre si portava l'altra alla testa tirandosi leggermente la punta dei capelli.
"Improvvisamente si sentì uno sparo"
"No"
Sussurrò Zayn in preda al ricordo di quel momento quando una lacrima scese lungo la sua guancia.
"Vai avanti"
Sussurrò Liam.
"Io non credevo che Jonnie avesse intenzione di spararle e di simulare una rapina.. qualche ora dopo busso a casa di Zayn e finse di piangere dicendo che la polizia aveva trovato il cadavere di sua madre"
Un singhiozzo si ruppe nella gola di Zayn mentre le sue braccia tremavano dalla rabbia.
"E tutto questo perchè?"
Ci fu un attimo di perforante silenzio.
"Perchè mio padre si era innamorato, non lo vedevo così felice da quando aveo tre anni, Trisha lo rendeva felice cosa che mia madre non faceva. Jonnie credeva di fargliela pagare di sistemare le cose"
"Ma invece?"

Chiese Liam con un filo di curiosità nella voce.
"Invece trovammo nostro padre morto sul divano. Si era suicidato non potendo sopportare la morte di Trisha"
La pressione dello sguardo di Zayn pesava sulla mia mano come se volesse staccarmela con il pensiero, non riusciva a smettere di fissare il cellulare come se quelle parole fossero la cosa più terrificante che potesse udire.
"Non contento di ciò, ha iniziato a sfogarsi con Zayn, lo picchiava, lo maltrattava e gli inculcava in testa strane idee sulla povera Emily"
"Cosa intendi?"

Chiese Liam.
"Gli faceva credere che lei lo tradisse, che lei era una sorta di puttanella, che lei non lo amava. Lo convinceva a picchiarla e a violentarla. Zayn ormai era il suo burattino, anzi lo è ancora"
Un ringhio nacque nella gola di Zayn e fece tremare la stanza, vidi Emily stringersi su se stesse terrorizzata.
"Ho provato più volte a convincere Jonnie di smetterla perchè Zayn era innocente, ma non voleva capire, diceva che era tutto sotto controllo, ma più io gli facevo notare il contrario più lui mi picchiava"
"Ti ha fatto male?"

Chiese Liam con tono preoccupato.
"Si ma questa è un'altra storia.."
"Pagherà, vedrai"

Sbottò Liam.
"Salvate Zayn, questo è l'importate, fatelo ritornare a vivere, vi prego, e ti prego, chiedi scusa ad Harry ed a Emily, non avrei dovuto chiedergli di baciarmi, la mia era una finta e solo che se Jonnie scopre che ho parlato.."
La sua voce si ruppe in un pianto sommesso.
"Tranquilla"
Sussurrò Liam e così si concluse la registrazione.
Fissai Zayn, tremava di rabbia. Guardò prima me poi Emily e con un urlo liberatorio scappò dalla stanza.
"Harry, fermalo"
Tentò di urlare dall'altra parte della stanza.
"Vuole andare da Jonnie, fermalo!"
Aveva ragione, per quanto potessi odiare Malik, dovevo fermarlo, non potevo lasciare che uccidesse Jonnie, sarebbe tornato normale, come quando eravamo amici.
"Zayn, fermati"
Urlai. "Devo ucciderlo"
Gridò pieno d'odio.
"Devo uccidere quel figlio di puttana"
"Fermati"
Urlai saltandogli addosso e immobilizzandolo per terra.
"Deve morire, deve pagare per quello che ha fatto"
"Calmati, così non risolverai nulla, parliamone con la polizia"
"Fanculo la polizia, Harry! Quel pezzo di merda ha ucciso mia madre con un cazzo di colpo di pistola e mi ha usato, mi ha convinto che Emily fosse chissà quale puttana, mi ha fatto fare cose orribili con lei e su di lei. Deve pagare"
"Me lo merito" Sussurrò cedendo alla tentazione di dimenarsi e lasciando cadere le braccia sul pavimento.
"Mi meriterei solo di morire, per tutto quello che ho fatto passare ad Emily"
"Non è mai stata colpa tua, capisci? Eri il suo fottuto burattino, cazzo!"
"Non me ne frega un cazzo, devo pagare lo stesso per quello che ho fatto ad Emily, lei era così innocente"
Rimasi immobile e lo guardai.
"All'inizio l'amavo, sai?"
Sussurrò strozzandosi quasi con le sue stesse lacrime.
"Ora capisco, ora capisco tutto"
Disse scivolando via dalla mia presa.
"Lasciami andare, ti prego"
Sussurrò guardandomi.
"Zayn"
Un sussurro dolce e soffocato interruppe ogni nostro movimento, Emily sedendosi lentamente sulle scale lo chiamò nuovamente.
"Zayn"
Non c'era odio nei suoi occhi ma amore e compassione, era talmente buona che neanche se avesse voluto sarebbe stata in grado di odiare qualcuno.
"Non andare"
Sussurrò in preda alle lacrime.
Lui si tolse la giacca e gliela appoggiò sulle spalle nude, solo in quel momento mi accorsi che era ancora in mutante e reggiseno, e stampandole un lieve bacio sulla guancia sussurrò:
"Devo farlo"
E stringendole la mano uscì sbattendo la porta alle sue spalle.

EMILY'S POV
Guardai l'oggetto che mi aveva messo in mano stringendomela prima di andarsene, non riuscivo a capire bene cosa fosse.
Un lampo di luce attraversò la stanza, e in quell'attimo illuminò l'oggetto. Un singhiozzo strozzato mi morì in gola. Era la collana di Harry.
Inizia a piangere sfogando tutto quello che avevo in corpo, gettai un urlo sperando che mi facesse sentire meglio ma così non fu.
"Emily, calmati"
Sussurrò Harry venendo verso di me.
Ci fu un botto e poi vidi Curt in piedi dietro alla porta d'ingresso scardinata. Mi fissava senza togliere lo sguardo dai miei occhi.
"Emily"
Sussurrò correndomi in contro e circondandomi con le sue calde e confortevoli braccia.
"Cosa ti ha fatto quel bastardo? Cosa?"
Pianse appoggiando la testa sulla mia spalla.
"Niente"
Sussurrai vuota.
Lui si allontanò e mi guardò perplesso.
"Lui non mi ha mai fatto niente, non era lui a decidere, era un burattino ed ora ha bisogno di aiuto, dobbiamo aiutarlo prima che combini un disastro, vi prego"
Curt si alzò in piedi e guardò prima me, poi Harry e dopo tutti gli altri che erano in piedi sulla porta.
"Ha ragione"
Sussurrò Liam.
"Zayn ha bisogno d'aiuto"




TADAAAAAAAAAAN
salve a tutti,
allora che vi sembra il capitolo? lo so che è corto (non uccidetemi pls, ma ho pensato che fosse perfetto così ouo)
ok, secondo voi ora cosa succede?
ho pensato ad una cosa che vi stupirà muahahahahahah
vediamo se qualcuno di voi ci arriva, avanti RECENSITE aw
prima di andare, volevo dirvi che vi amo, TUTTI. ok?
vabbè, un baaaaaaacio enorme, bye. aw

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** 32. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 32.


ZAYN'S POV
Presi il pacchetto di sigarette che era ben nascosto nel cruscotto della macchina e sfilando una l'accesi lasciando che il fumo inondasse l'abitacolo. Emily odiava quell'odore.
Emily.
Sferrai un pugno sul volante, facendo suonare il clacson. Il solo pensiero di lei e di tutto quello che le avevo fatto mi faceva innervosire. Come avevo potuto comportarmi così? E lei come era riuscita a sopportare tutto ciò?
La vista incominciò ad appannarsi lentamente mentre inspiravo con foga dalla mia sigaretta, era da molto che non piangevo, anzi ad essere sincero non mi ricordavo nemmeno quand'era stata l'ultima volta che avevo pianto.
Guardai la casetta che si allontanava alle mie spalle.
Emily.
Un'altra fitta al petto mi fece tremare dal dolore. Mi sentivo un mostro, uno schifoso ed orribile mostro. Toccai la pistola che avevo in tasca e facendo un respiro profondo cercai di calmarmi. Jonnie avrebbe pagato, sarebbe morto.
Svoltai a destra lasciandomi definitivamente la casetta alle spalle, era un bene aver tenuto nascosta un auto nel garage dietro al cottage, avrei raggiunto casa di Jonnie molto più in fretta che non correndo a piedi.
Abbassai il finestrino e gettai il mozzicone per terra mentre sfrecciavo indisturbato lungo la stradina buia.
Perchè lo fai? mi aveva chiesto con voce tremate. Perchè te la prendi con me?.
Sospirai e scossi la testa.
Ti prego Zayn, non farlo
Frenai di scatto e iniziai a piangere come non avevo mai fatto. Un urlo lasciò la mia bocca mentre continuavo a colpire il volante con violentissimi pugni.
Fermandomi guardai le mie mani piene di sangue: il mio. Non potevo continuare ad autocommiserarmi in questo modo, dovevo andare da Jonnie e fargliela pagare, dovevo ammazzarlo con le mie stesse mani. Quel porco non avrebbe vissuto un altro giorno alla luce del sole.
Rimisi in moto e accendendo un'altra sigaretta cercai di non pensare ai lamenti di Emily che torturavano la mia mente.

"Mi dispiace tantissimo per tua madre"
Disse Emily stringendomi tra le sue braccia.
"Vedrai, lei starà bene, ora è in un posto migliore. Ti aiuterò ad essere di nuovo felice"
"Vaffanculo Emily"
Sbottai allontanandola da me.


Un brivido percorse la mia schiena, quella era la prima sera in cui avevo iniziato a trattarla male, ma lei non si demoralizzò, anzi continuò a consolarmi.

"Lo so che ora sei arrabbiato con il mondo, ma io posso aiutarti"
Sussurrò appoggiandomi una mano sulla spalla.
"Lasciami in pace"
Sputai senza guardarla.
"Non ti abbandonerò mai"


Infatti non l'aveva mai fatto, con tutto quello che le avevo fatto passare, lei era sempre rimasta, sempre.

"Ti amo"
Sussurrò avvolgendomi con le sue braccia da dietro ma io con un movimento brusco me la scrollai di dosso.
"Lasciami solo"
Ordinai allontanandomi ancora di più da lei.
"Va bene"
Bisbigliò con la voce rotta dalle lacrime, ma prima di chiudere la porta aggiunse:
"Spero che non inizierai a respingere tutti in questo modo, perchè io posso sopportarlo, io ti amo, ma gli altri non so quanta pazienza possano avere"
Dopo un attimo di silenzio continuò:
"Se hai bisogno di me, sai dove trovarmi, non esitare a chiamarmi, rimarrò sveglia solo per te"
E così dicendo se ne andò.


Fermai la macchina e mi misi le mani tra i capelli. Come avevo potuto trattare Emily in quel modo? E in tutti gli altri modi orribili? Lei mi amava veramente.
Un altro pugno colpì il volante, ma questo fu più doloroso degli altri. Urlai.
La rabbia e il dolore che provavo il quel momento mi oscuravano la vista da tutto il resto, quella sera Jonnie sarebbe morto, a costo di morire io con lui.

HARRY'S POV
"Non ha la mente lucida, Harry! Potrebbe farsi uccidere!"
Urlò mentre la tenevo per le braccia.
"Lo so, Emily, ora calmati"
Sbottai guardandola negli occhi.
"Sei l'unico che può fermarlo, per quanto possa averti odiato in questi anni, sai benissimo che ti vuole bene, Emily ha ragione, dobbiamo, devi aiutarlo"
Sussurò Liam appoggiandomi una mano sulla spalla.
Scossi la testa lasciando Emily libera dalla mia presa.
"Ti prego"
Bisbigliò lei cercando il mio sguardo.
Non riuscivo a concentrami, perchè dovevo salvare Zayn? Lui non aveva fatto altro che portare dolore nella mia vita.
Lui ti vuole bene
Le parole di Liam ronzavano nella mia testa fastidiose come una mosca, forse aveva ragione, dovevo aiutarlo.
Guardai Emily che scrutava ogni centimetro del mio viso, non appena i nostri sguardi si incrociarono tentò di abbozzare un sorriso. Sospirai.
"Ok, andrò da lui"
"Grazie"
Disse lei abbracciandomi, poi sollevando la testa fece incontrare per alcuni secondi le nostre labbra. Tremai al loro contatto.
Sapevo esattamente cosa fare, dovevo andare a casa di Jonnie, ma dovevo andarci armato.

EMILY'S POV
L'idea di Harry con una pistola in mano era alquanto contrastante con quella che mi ero fatta di lui nella mia mente, ma se serviva per aiutare Zayn, l'avrei assecondato.
Liam corse al piano di sopra e recuperò quella che aveva usato Zayn per cercare di colpirmi.
Cercai di non intralciarli e andandomi a sedere sul divano rimasi a guardarli mentre discutevano sul dafarsi.
Zayn non ci vedeva più dalla rabbia, e sicuramente stava per fare una pazzia, dovevano aiutarlo ma senza dare troppo nell'occhio se la polizia si fosse accorta di qualcosa, sarebbero stati guai seri per tutti.
Sospirai e mi strinsi nella coperta che c'era sul divano, avevo un po' paura per via della situazione ma cercai di non darlo molto a vedere.
"Vieni qui"
Disse Niall aprendo le braccia e sedendosi accanto a me. Non me lo feci ripetere due volte e mi fiondai tra le sue braccia.
Aveva un odore familiare, sembrava il deodorante della macchina di Curt, sorrisi e guardai verso i ragazzi che discutevano ancora su come raggiungere casa di Jonnie.
Harry si girò nuovamente a controllare che stessi bene e vedendomi in quella posizione tra le braccia di Niall si irrigidì diventando quasi nervoso. Cercando il suo sguardo sorrisi arrossendo leggermente, era incredibile come riuscisse ad essere geloso di me in un momento simile.
Socchiusi leggermente gli occhi e cercai di calmarmi sempre di più, fino a quando il sonno non si impossessò di me, facendomi crollare definitivamente sul petto di Niall.
"Siamo pronti"
Disse qualcuno ma ormai il mondo dei sogni mi aveva già catturato.





saaaaaaaaaalve a tutti.
si nasconde, so che sono in ritardo e mi scuso, ok?
vabbè, questo è il capitolo, a me non piace molto ma lascio che siate voi a giudicare aw
ormai siamo in dirittura d'arrivo gente, cosa succederà nel prossimo capitolo?
TAN TAN TAAAAAAAAAAAAAAAN
ok, la smetto.
un bacio enorme, e grazie come sempre per tutte le vostre recensioni. vi amo.
a presto :)

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** 33. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 33.


ZAYN'S POV
Scesi dalla macchina alcuni metri prima di arrivare alla casa di Jonnie, finì di fumare l'ultima sigaretta e impugnando la pistola sgattaiolai nel giardino verso la porta sul retro.
Un rumore di foglie calpestate alle mie spalle mi fece sobbalzare.
"Credi che io sia un fottuto stupido?"
Commentò pieno di sarcasmo e odio nella voce. Mi voltai, ma non gli risposi.
Come immaginavo impugnava Linda, una delle sue pistole preferite proprio all'altezza del mio petto.
"Ti ho fatto una cazzo di domanda: Credi che io si un fottuto stupido?"
Rimasi impassibile, come se volessi fargli vedere che il suo atteggiamento da duro con me non attaccava. Feci un passò indietro e lui uno verso di me, il fascio di luce del lampione lo illuminò a pieno. Non indossava il giubbotto anti-proiettili, strano.
Lo squadrai nuovamente, indossava la tuta che teneva quando stava chiuso in casa per giorni, come se quasi il fatto che io stessi tenendo la pistola puntata su di lui non lo toccasse, era convinto di uscire illeso da tutto ciò.
"Sta sera ci sarà un morto, e quello Malik, non sarò io"
Sbottò ancora più irritato notando che non c'era paura nel mio volto ma solo odio.
"Quando ti scopavi quella puttanella non eri così velenoso"
Sputò nuovamente.
"Anzi eravamo amici"
Una fitta allo stomaco, probabilmente disgusto mi fece vacillare. Non sapevo se provavo tutto ciò per il fatto che una volta ero suo amico o perchè avevo usato Emily in un modo orribile.
"Le cose cambiano"
Qualcuno parlò alle mie spalle: Perrie.
"Vai in casa, stupida"
Grugnì Jonnie distraendosi quanto mi bastava per tirare un calcio alla sua pistola facendola cadere al buio tra i cespugli. Rimase immobile.
"Forse il morto non sarò io"
Sussurrai divertito leggendo una scintilla di preoccupazione nel suo sguardo.
"Beh, allora spara, avanti"
"No, sarebbe troppo facile. Prima voglio sentire dalla tua cazzo di bocca uscire la verità e poi ti ammazzo, scegli o ti sparo in testa o al cuore, e sono anche buono"
"Mmmh, buono dici?"
Lo fulminai con lo sguardo muovendo la mano con la pistola.
"Ok, ok, gangstar dei miei stivali, vuoi la verità, eccoti la verità: tua madre era una puttana"
Un colpo di pistola lo fece tremare, avevo mirato ai suoi piedi e lui aveva sussultato come una femminuccia facendomi sorridere soddisfatto
"Di un'altra cosa così ed il prossimo proiettile te lo sparo nelle palle"
Mi sembrò rabbrividire, ma non dissi nulla, gli feci solo cenno di continuare.
"Tua madre si scopava mio padre all'insaputa di mia madre, ti basta come definizione di quello che ho detto prima?"
"Allora lo vuoi proprio il colpo alle palle, eh?"
"Stava rovinando la mia famiglia, così l'ho tolta di mezzo"
Un ringhio di rabbia si creò in fondo alla mia gola.
Un singhiozzo mi fece irrigidire alle mie spalle. Perrie non se n'era ancora andata.
"Poi il resto lo sai, mio padre si è ucciso e io me la sono presa con te"
Sbuffò quasi stufo della situazione.
"E di Emily? Che mi dici di lei?"
Ringhiai mirando al centro del suo petto.
"Volevo sbatterla ma suo fratello era un cazzone, la seguiva ovunque pur di tenerla al sicuro, quindi ho approfittato di te e della tua noiosissima disperazione, poi dato che stavate già insieme non è stato molto difficile"
Sospirò divertito.
"Devo dire che è stato divertente"
Ghignò mostrandomi i denti.
Rabbrividii, ero stato la sua macchina per violare Emily, mi sentivo un mostro, una merda, orribile. Improvvisamente mi sferrò un pugno nello stomaco strappandomi la pistola di mano.
Caddi rovinosamente a terra e lui mi fu subito addosso.
"Chi ha il coltello dalla parte del manico adesso, eh Malik?"
La rabbia che mi nasceva dentro era troppo forte per far finire tutto li, gli sferrai un pugno nello stomaco e lo feci rotolare giù da me mentre tentavo di riprendere la pistola che nel frattempo gli era scivolata di mano.
"Perrie, cazzo, cerca Linda"
Urlò boccheggiando mentre lo prendevo a calci ma lei invece di ascoltarlo corse in casa chiudendosi dentro. Improvvisamente mi prese per la caviglia e caddi per terra sotto il suo peso. Le mie mani cercarono il suo collo e iniziai a stringere più che potevo. Anche le sue facevano pressione sul mio collo ma non quanto bastava per farmi sussurrare come faceva lui.
"Ti invidio, sai?"
Ansimò tirandomi un pugno sul naso che mi fece ritrarre dalla mia presa.
"Almeno tu ti sei fatto Emily"
Non risposi e tirando sul con il naso gli tirai un pugno all'altezza dell'addome.
"Se ti ammazzo, giuro che me la scopo pensando a te"
Quelle furono le parole che mi fecero oltrepassare il limite. Gli salii addosso e iniziai a sferrare pugni a destra e a manca senza una mira ben precisa, ma riuscivo a sentire i suoi gemiti quando il pugno andava a segno. Mi stavo vendicando di tutto quello che lui aveva fatto a me, a mia madre e a Emily.
Doveva pagare.
Rallentai i movimenti fino a fermarmi e a guardarlo negli occhi mentre quasi piangeva.
"Finiamola qui"
Sussurrai prendendo la pistola e puntandogliela alla tempia.
Rimase in silenzio per un secondo che sembrò eterno, poi sussurrò guardandomi negli occhi:
"Esatto"
E con un movimento fulmineo fu sopra di me; la sua figura in piedi incombeva sulla mia distesa per terra mentre impugnava la pistola al centro del mio petto.
No, cazzo, non doveva finire così.
Uno sparo vibrò nell'aria e io chiusi gli occhi, mi concentrai su Emily e lasciai che la morte mi portasse via.

EMILY'S POV
Mi svegliai di soprassalto ancora tra le braccia di Niall.
"Dove sono gli altri?"
Sbottai alzandomi un po' troppo velocemente dal divano ricadendoci sopra come un sacco di patate.
"Stanno cercando Zayn"
Sussurrò mettendomi una mano sulla spalla.
"Sono armati?"
Domandai di getto.
"Si, tranquilla"
Commentò Niall rassicurandomi con il suo sguardo.
Ma non riuscivo affatto ad essere tranquilla, un brutto presentimento mi bruciava dal fondo dello stomaco.
Cosa stava succedendo?

ZAYN'S POV
"Zayn, Zayn, Zayn svegliati"
Continuava a urlare quella voce. Ero vivo? Ero morto?
"Cazzo, svegliati"
Disse scuotendomi di nuovo. Perchè la morte ci metteva così tanto ad arrivare?
"Apri gli occhi, cazzo, sei vivo"
Mi irrigidii, cosa stava dicendo?
Aprii leggermente gli occhi e vidi Harry accovacciato su di me con le mani sporche di sangue, evidentemente non il mio.
"Allora hai sparato tu!"
Esclamai sedendomi per terra e notando la figura ormai morta di Jonnie al nostro fianco. Lui annuii e si alzò facendo segno di muovermi.
"Sta arrivando la polizia"
Urlò Liam facendosi vedere da mezzo ai cespugli. Una lacrima tagliò la guancia di Harry cadendo nel buio.
No.
No.
No.
Non potevo permettere che lui finisse in galera per colpa di Jonnie. Non potevo permettere che lui finisse in galera dopo quello che avevo fatto. Emily lo aspettava a casa, ne ero sicuro, non potevo farla soffrire ancora, non lo meritava.
Mi alzai e misi una mano sulle spalle ad Harry.
"Vai da lei"
Sussurai mentre il suo sguardo stupito inchiodava il mio volto.




SAAAAAAAAAAAAAAAAAAAALVE GENTE
allora che ne dite del capitolo? a me piace abbastanza, e a voi?
susu, con le recensioni, voglio leggere i vostri scleri, c'moon.
come al solito vi ringrazio per tutto quello che fate per me, e niente, che dire, buona lettura!
a presto sdfhjk

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** 34. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 34.


EMILY'S POV
L'aeroplanino di Harry rimbalzava sul mio petto ogni volta che cambiavo direzione mentre camminavo avanti ed indietro davanti al divano. Ormai era quasi l'alba.
"Si signora, non si preoccupi, siamo tutti qui e ci stiamo divertendo"
Commentò Niall in un tono decisamente poco credibile.
"Arrivederci anche a lei"
Salutò prima di attaccare e lanciare il telefono sulla poltrona difronte al divano.
"Chi era?"
Chiesi senza fermare il mio andamento nervoso.
"Se per favore ti calmi e ti siedi, te lo dico"
"Ok, spara"
Dissi buttandomi sul divano ed incrociando le gambe con un tono leggermente troppo sarcastico. Alzò gli occhi al cielo e poi parlò.
"Era Anne, le ho detto che siamo tutti a dormire qui e che non si deve preoccupare"
"Speriamo"
Sospirai.
"Ma sei veramente così in ansia? Harry tornerà, te lo assicuro"
Inspirai e mi lasciai andare distesa con la testa sul bracciolo del divano, dovevo solo fidarmi di lui e delle sue parole, potevo riuscirci?

HARRY'S POV
"Vuoi che ti lasci qui?"
Chiesi scuotendo la testa. Non potevo credere che Zayn volesse rimanere li e addossarsi tutte le colpe.
"Ho ucciso io Jonnie, non tu"
"Harry"
Sbottò afferrandomi per le spalle.
"Emily ha bisogno di te, io mi prenderò la colpa perchè è giusto così, io devo pagare per tutte le sofferenze che le ho causato, che vi ho causato. Ora ti prego, non fare l'eroe, non tentare di essere ciò che non sei e va da lei, ti meriti questo e altro"
"Io.."
"Harry, va', ti ho detto"
Non potevo credere a ciò che avevo appena sentito, era disposto a tutto per renderla felice, per far si che non soffrisse più e aveva ragione, mi stavo comportando da orgoglioso volendo a tutti i costi rimanere li.
Avrei lasciato veramente che Zayn si assumesse tutte le colpe?
"Senti Harry"
Sussurò nel momento esatto in cui iniziarono a sentirsi le sirene in lontananza.
"Una volta mia madre mi disse: 'vuoi essere felice? trova qualcuno da amare e non lasciarlo andare', io avevo trovato Emily, avevo trovato la felicità, ma lei in parte ti apparteneva già, lo vedevo nel modo in cui vi parlavate, nel modo in cui vi guardavate. Voi due siete nati per stare insieme. Vi siete sempre mossi come due calamite che si attraggono tra di loro ed io ho sempre fatto la parte di quella con il polo opposto che andava contro ad entrambi. Ora dopo tutto quello che ho fatto non posso pretendere che Emily si lasci alle spalle la mia violenza e tutto il resto. Va da lei Harry"
Rimasi immobile senza dire nulla. Scosse la testa.
"Avanti vai, non preoccuparti per me, ok?"
"Con che coraggio posso lasciarti qui a prendere le mie colpe?"
Chiesi quasi in un sussurrò mentre la pressione delle lacrime mi soffocava.
"Tu ami Emily?"
Chiese cogliendomi alla sprovvista.
"Più di ogni altra cosa a questo mondo"
Sussurrai cercando di guardarlo negli occhi.
"Allora va'"
Le sirene ormai erano vicinissime ed assordanti.
"Ma Zayn..!"
Mi interruppe bruscamente e disse:
"Se trovi qualcuno da amare nella tua vita, devi tenerlo stretto, devi custodirlo, perciò ora vai e custodisci Emily"
Scossi la testa e lentamente iniziai ad indietreggiare, mi sentivo un codardo a lasciarlo li ma le sue parole avevano avuto la meglio sul mio inconscio.
Il rumore di una portiera che sbatteva ruppe il silenzio e la sirena si spense. La polizia era arrivata.
Guardai un'ultima volta Zayn.
"Perdonami"
Mimò con le labbra, poi voltandomi iniziai a correre.

EMILY'S POV
La porta si spalancò improvvisamente.
Vidi entrare Curt, seguito da Louis e Liam, ma di Harry e Zayn, non c'era traccia.
Il peso che avevo avuto sullo stomaco tutto quel tempo incominciò a spingere verso l'alto, e il mio corpo fu invaso da un'orribile impeto di nausea che si trasformò in un conato di vomito.
Tutti si girarono a guardarmi.
"Emily, tutto ok?"
Chiese Niall mettendomi la mano sulla schiena. Scossi la testa e senza guardarlo mi misi le mani nei capelli e iniziai a tirarli per la disperazione.
"Dove sono?"
Urlai.
"Ditemi dove cazzo sono Harry e Zayn"
Urlai ancora mentre combattevo con la forza delle mie lacrime, ma erano troppo forti ed ebbero la meglio.
"Calmati"
Sussurrò Curt sedendosi sul pavimento difronte a me.
"Non dirmi di stare calma!"
Urlai guardandolo negli occhi.
"Dimmi solo dove sono!"
Lui abbassò lo sguardo e osservò le sue mani intrecciate.
"Era arrivata la polizia.."
Sussurrò Liam alle sue spalle con sguardo vacuo verso di me.
"Vuoi dirmi che li avete lasciati li con Jonnie?"
"Jonnie è morto.. Ha-arry l'ha sparato.."
Commentò Louis che era rimasto zitto tutto il tempo.
Improvvisamente tutto fu buio, e senza rendermene conto caddi a terra svenuta.

ZAYN'S POV
Speravo che Harry cedesse, non avrei potuto sopportare l'idea di portarlo con me in galera, l'idea di farlo punire per qualcosa che in realtà lui non aveva fatto, ero io il mostro, ero il quello che doveva pagare.
"Malik"
Disse un uomo in divisa spuntando da dietro i cespugli mentre mi puntava la torcia sul viso. Arretrai.
"Ci rivediamo"
Sbottò in tono compiaciuto.
"Questa volta non ci sono dubbi, ti abbiamo colto in fragranza di reato"
Annuii colpevole, era giusto così.
"La procedura la sai giusto? Ogni parola che dirai sarà usata contro di te in tribunale, avrai diritto ad un avvocato o te ne verrà assegnato uno.."
Le sue parole non mi toccavano gli diedi i polsi che lui circondò con le manette e senza ascoltarlo lasciai che mi conducesse fino alla volante, ormai i giochi erano finito, sulla partita di Jonnie era apparsa la scritta 'game over' mentre sulla mia c'era il conto alla rovescia che appare quando scade il tempo e devi inserire altre monetine.
Ora tutto dipendeva da me: avrei lasciato finire il tempo o avrei inserito altre monetine?





SAAAAAAAAAAAAAAAAAAALVE GENTEE
allora rieccomi qui con un altro capitolo, yeeeah sdjskdh
ormai la fine si avvicina, secondo voi cosa succederà?
forza sparate delle ipotesi, vi ascolto.
spero di riuscire a pubblicare un altro capitolo prima di partire, anzi credo proprio che ci riuscirò.
vi avviso solamente che io parto il 3 e torno il 17, ma migliori dettagli vi saranno forniti la prossima volta (?)
non abbandonatemi, pls (:
anyway, IO VI AMO, OK? VI AMO, PUNTO.
Non so cosa farei senza di voi, voi che recensite ogni singolo capitolo, grazie, veramente tanto.
vi farei una statua, giuro AHAHAHAHH
comunque mi è venuta un'idea malsana (?), che ne dite di far tipo un trend '#makeithappenff' e magari lo commentate con i vostri scleri? non so, ditemi voi aw
vabbè, ora devo uscire, mi raccomando r e c e n s i t e djhfskdhfj
I LOVE Y'ALL (:

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** 35. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 35.


EMILY'S POV
Correvo attraverso un prato fiorito ed ero felice. La valle che si ergeva davanti a me era un arcobaleno di colori, c'erano fiori ovunque. Ero già stata in quel posto, era fin troppo familiare ai miei occhi.
Sentii un rumore alle mie spalle e rallentando la corsa mi voltai. Un uomo sulla quarantina correva al mio fianco con un sorriso stampato sul volto. Sapevo chi era, ma in quel momento mi sfuggiva.
Indossavo un prendisole azzurro che svolazzava al vento e i miei capelli erano raccolti in una lunga treccia.
Improvvisamente intravidi uno strapiombo, da lì i colori svanivano e tutto diventava nero. Il sorriso scomparve dalla faccia dell'uomo che subito iniziò ad urlare il mio nome.
"Emily fermati, Emily no!"
Perchè aveva così paura di quel vuoto? Non mi sarei di certo buttata.
Fermai la mia corsa al limite della valle e guardai nel buio. Un strana forza mi chiamava, era come se fossi attratta da quell'immensa oscurità. Desideravo buttarmi.
"Non farlo"
Sussurrò l'uomo alle mie spalle. Scossi la testa a allargai le braccia, come per buttarmi a peso morto in avanti.
"Ninna nanna, ninna oh, questo amore a chi lo do, lo do a te finchè vivrò, ninna nanna, ninna oh"
Iniziò a canticchiare dapprima con un sussurrò poi sempre più forte cercando di fermare la mia volontà. Scossi la testa.
"Papà, devo andare"
Sussurrai e così dicendo mi lasciai cadere nel vuoto. Le sue urla accompagnarono la mia caduta fino cessare all'improvviso.
Tutto intorno a me era buio, ero morta? Di nuovo?
Atterrai sbattendo la testa, non riuscivo a vedere cosa c'era intorno a me, era come se fossi ritornata nel letto, era come se mi fossi addormentata ancora.
"Emily"
Sussurrò un voce profonda a me familiare. Se chiudevo gli occhi ero in grado di vedere il dolore nei suoi la sofferenza che traspariva dalla sua voce sarebbe stata evidente perfino ad un cieco.
Iniziai a camminare nel vuoto.
"Emily, torna da me"
Sussurrò ancora, poi fu silenzio. Avanzavo con le mani protese davanti a me, anche se non serviva a nulla dato che non vedevo dove andavo.
Una goccia cadde sulla mia guancia. Sobbalzai e mi guardai attorno, da dove era caduta?
Un bagliore in lontananza catturò la mia attenzione. Era una luce bianca e da li provenivano un insieme di rumori alquanto fastidiosi.
Grida, pianti e suoni di sirene.
Forse avrei dovuto tenermi alla larga da quel bagliore, ma non potevo, ero sempre più attirata come se ci fosse una calamita dall'altra parte.
"Emily, so che mi senti"
Sussurrò ancora quella voce. Aumentai la velocità del passo e senza accorgermene mi ritrovai a correre verso la luce.
"Arrivo"
Urlai, ma dalla mia bocca non uscì alcun suono.
Improvvisamente tutto fu luce. Ero distesa per terra e la gente correva intorno a me, sentivo urla, e singhiozzi smorzati di gente che piangeva poi vidi il volto di Harry piegato su di me.
"Che succede?"
Sussurrai provando ad alzarmi ma una fitta alla schiena mi fece quasi urlare.
"Ferma, non muoverti, hai avuto un'incidente, ti hanno investita"
Balbettò cercando con lo sguardo un'infermiere.
"Si è svegliata"
Urlò.
"E' viva"
Cosa stava succedendo? Avevo avuto un'incidente? Com'era possibile?
Improvvisamente tutto fu di nuovo buio.
Camminavo con lo stesso prendisole blu con le mani ancora una volta protese in avanti senza capire dove andavo.
Un'altra luce catturò la mia attenzione: questa volta era calma, da li non provenivano urla o pianti, percepivo gioia e calore.
"Vieni qui"
Sussurrò qualcuno. Mi parve talmente vicino come se mi stessero quasi parlando tra i capelli. Iniziai a correre verso la luce e poi aprii gli occhi.
"Ti amo"
Sussurrò Harry sulle mie labbra.
"Farò tutto quello che è in mio potere per stare con te e per renderti felice, sei la cosa migliore che mi sia mai capitata"
E così dicendo fece incontrare le nostre lingue, era una sensazione meravigliosa, infilai le dita tra i suoi capelli e lo avvicinai ancora di più a me, fino a farlo stendere su di me.
"Ti amo anch'io"
Sussurrai ammirando il suo corpo nudo.
"Sei bellissima"
Sussurrò baciandomi il collo.
Chiusi gli occhi e gemetti, poi tutto fu di nuovo buio.
Perchè succedeva questo? Dov'ero? Perchè continuavo ad uscire dalle 'scene' e a tornare a camminare nel buio?
Quasi senza rendermene conto mi ritrovai catapultata in un'altra scena. Questa volta avevo paura e me ne stavo rannicchiata infondo ad una stanza.
"Avanti alzati"
Urlò Zayn tirandomi per un braccio.
"Non ho intenzione di perdere tempo"
E così dicendo mi sferrò uno schiaffo sul viso.
Tutto fu nuovamente buio.
Perchè ancora? Dov'ero? Ero morta?
"Sei nella tua mente"
Spiegò qualcuno alle mie spalle, ma non vidi nessuno.
Incominciarono ad apparire mille scene come se intorno a me si fossero accesi altrettanti televisori. C'ero io, c'era Curt, Cody, mio padre.. tutti. Era come se tutti i ricordi stessero tornando a galla, era come se la mia memoria fosse tornata.
Mi inginocchiai sul pavimento, quella vista era troppo in un momento solo.
C'erano ricordi con Zayn, violenti e freddi affiancati a scene d'amore con Harry. Stavo per impazzire.
La terra sotto i miei piedi vibrò e si formò una spaccatura che iniziò ad aprirsi sempre più velocemente, non avevo scampo, sarei caduta ancora.
Chiusi gli occhi e mi lasciai andare.


Urlai e mi alzai di scatto dal divano. Ero di nuovo nella casa in campagna di Zayn.
Mi toccai la fronte. Cosa mi era successo?
"Emily, come ti senti?"
Sbottò Curt precipitandosi al mio fianco.
"Io-io, non lo so.."
"Sei svenuta e non riuscivamo a svegliarti.."
Mi alzai e mi incamminai verso la porta che dava al giardino. Ricordavo ogni singolo momento che avevo passato il quella casa quando era piccola, ricordavo esattamente la dichiarazione di Zayn e il fatto che Harry ci stesse spiando, ricordavo tutto. Ricordavo come Liam mi avesse spinto nel lago e come Zayn mi avesse tirato fuori, ricordavo tutto.
"Mi stai ascoltando?"
Sbottò Curt guardandomi perplesso.
"Io ricordo tutto"
Rimase a bocca aperta e si alzò lentamente in piedi.
"Ricordo realmente chi sei e non perchè me lo hai detto tu"
"Non stai scherzando, vero?"
"No"
Dissi esprimendo tutta la sorpresa che ero in grado di mostrare.
"Ricordo tutto, Curt, ricordo tutto"
E correndo tra le sue braccia lo strinsi a me. La memoria era tornata. Io ero tornata.
"Emily"
Sussurrò la voce familiare che tanto amavo. Inspirai profondamente e mi voltai.
"E' vero quello che ho sentito?"
"Dipende a cosa ti riferisci"
Commentai divertita con un tono di voce che mi parve strano, ma che evidentemente ad Harry fece capire che ero tornata in me. Mi corse incontro e afferrandomi per i fianchi mi strinse a se.
"Ti ricordi tutto"
Sussurrò tra i miei capelli.
"Non posso crederci"
Eravamo avvinghiati nell'abbraccio più scomodo che avessi mai ricevuto, ma allo stesso tempo il più bello in assoluto. Riuscivo a sentire il suo cuore battere contro il mio.
"Ti amo"
Sussurrò e prendendo il mio viso tra le mani fece congiungere le nostre labbra.
Fu bellissimo, le sue labbra premevano bramose contro le mie mentre io tiravo leggermente i suoi incantevoli ricci, sorrise e mordendomi il labbro inferiore chiese permesso per entrare nella mia bocca e finalmente le nostre lingue si incontrarono.
Sorrisi e continuai a baciarlo, volevo che mi facesse dimenticare come si respirava e ci stava riuscendo. Mi sentivo finalmente io e non mi interessava se c'erano spettatori come Curt e Niall a fissarci.
Un colpo di tosse interruppe i nostri movimenti e lentamente con poca voglia Harry si allontanò da me continuando a guardarmi negli occhi.
"Ehm, non vorrei disturbarvi, ma abbiamo un problema.."
Commentò Niall riportandomi alla realtà, lo guardai perplessa e sedendomi sul divano accanto ad Harry che mi stringeva tra le sue braccia, mi feci spiegare da Curt cosa stava succedendo.

HARRY'S POV
Continuavo a fissare Emily mentre Curt le parlava, non riuscivo a staccare gli occhi dal suo viso. Non riuscivo a credere a quello che era appena successo: lei era tornata ed era tutta mia.
Non riuscivo a pensare ad altro, in quel momento avrei dovuto pensare ad un modo per aiutare Zayn ma l'unica cosa su cui riuscivo a concentrarmi era Emily e al fatto che le era tornata la memoria. Non mi spiegavo come fosse potuto accadere, quando ero tornato da casa di Jonnie l'avevo vista distesa sul divano con Curt che le faceva aria, e mi avevano detto che cadendo aveva sbattuto la testa contro il tavolino, avevo paura che avesse 'risvegliato' il trauma, ma alcuni minuti dopo si era svegliata urlando.
Le accarezzai la schiena e lei si voltò verso di me e guardandomi disse:
"Cosa ti ha detto Zayn prima che tu te ne andassi?"
Non c'era amore nelle sue parole ma solo dolore.
"Ha detto che voleva assumersi la colpa e che secondo lui non meritava il tuo perdono"
Scosse la testa e strinse i suo capelli tra le mani tirandoli leggermente.
"Devo vederlo"
Sussurrò.
"Ho bisogno di parlare con Zayn"
Guardai Curt e lo vidi annuire.
Se Emily aveva così bisogno di parlare con Zayn l'avrei accompagnata, lui aveva diritto ad una sola visita prima del processo (così aveva detto la polizia quando aveva telefonato a casa) ed ero sicuro che voleva vedere lei, non potevo impedirglielo.
"Ok, ti porterò da lui"
Sussurrai guardando le sue mani che si contorcevano tra i capelli.




BUONA SERA GENTEEEE, YEAAH
allora: finalmente è tornata la memoria di emily, yeaaaah *piange*
che vi sembra?
non sapevo come renderla ma devo dire che mi piace come è venuta, anche se allo stesso tempo non mi convince, specialmente la parte prima con il padre, so che non l'avete capita probabilmente, ma ve la spiegherò tranquilli.
quindi recensite lol
anyway, come vi ho già detto PARTO IL 3 E TORNO IL 17, spero di aggiornare ancora prima di partire altrimenti, pls, non abbandonatemi, ok?
I LOVE Y'ALL :)
seriamente, grazie di tutto, un grandissimo bacio! :)

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 37
*** 36. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 36.


HARRY'S POV
Continuava a fissare la strada davanti a noi, come se fosse da sola o come se volesse escludermi dai suoi pensieri. Era una cosa alquanto straziante non poter capire cosa la stava torturando in questo momento, mentre si mangiava nervosamente le unghie, anche se probabilmente non era difficile da immaginare c'entrava sicuramente Zayn.
Dopo quasi mezz'ora arrivammo alla centrale di polizia e lei eera ancora li che fissava la strada.
"Emily"
Sussurrai.
"Siamo arrivati"
Finalmente si girò e i suoi occhi marroni incontrarono i miei, anche con quello spesso velo d'ansia nello sguardo riusciva ad essere perfetta.
"Tutto ok?"
Chiesi appoggiandole una mano sulla guancia.
Lei in risposta abbassò lo sguardo e senza dire nulla uscì dalla macchina.
Rimasi immobile, ancora con il braccio alzato. Il punto dove lei si era staccata, dove l'avevo sfiorata, bruciava come una ferita fresca.
Perchè mi stava evitando in quel modo?

EMILY'S POV
Avrei voluto urlare, forte, ma allo stesso tempo avrei voluto che nessuno fosse in grado di sentirmi, proprio come quando ero in coma.
Mi voltai e guardai un'ultima volta Harry che era rimasto fermo a fissare il vuoto. Lo stavo evitando, ma perchè? Non riuscivo a capirlo nemmeno io.
"Lei è la signorina Stone?"
Disse un uomo in uniforme mentre si avvicinava lentamente scendendo dalle scale della centrale.
Lo guardai negli occhi: non era un uomo anziano, anzi era molto giovane e slanciato e accennava un sorriso mentre mi allungava la mano per presentarsi. Dato che non reagivo l'abbassò e senza perdersi d'animo parlò.
"Ci ha detto che saresti venuta, ma noi non volevamo esattamente credergli.."
Mi accigliai.
"Prego, mi segua"
E così dicendo incominciò a camminare velocemente lungo il corridoio principale. C'erano persone in uniforme che correvano da tutte le parti senza guardarsi mai in faccia gli uni con gli altri.
Finalmente arrivammo davanti ad una porta. Una volta doveva esserci un'etichetta metallica al fianco, ma si vede che adesso era caduta, sul muro al suo posto appariva un rettangolo vuoto leggermente più scuro del resto, segno evidente che il muro doveva essersi scolorito.
Bussò e senza ricevere risposta entrò con me al seguito nella stanza.
Due uomini seduti davanti ad un finestrone si girarono e in contemporanea si tolsero il cappello, segno che probabilmente l'uomo che era entrato era un loro superiore, poi quello più basso e in carne mi rivolse la parola rimettendosi il cappello.
"Allora sei qui"
Commentò, ma non gli prestai molto ascolto, i miei occhi erano fissi sulla figura ammanettata dall'altra parte del vetro. Indossava gli stessi vestiti della sera prima, solo leggermente sporchi di sangue e fissava il vuoto davanti a se. Repressi in maniera evidente un conato di vomito, tanto che il poliziotto più alto si scansò velocemente pensando che potessi vomitare di li a poco.
"Bene, vuole parlare con lui?"
Chiese quello che era venuto a prendermi fuori alla centrale.
Annuii e mi avvicinai alla porta, prima di aprirla mi voltai e li guardai uno ad uno.
"Posso chiedervi un favore?"
Annuirono all'unisono.
"Toglietegli quelle manette"

HARRY'S POV
Camminavo avanti ed indietro difronte alla macchina cercando di calmare il mio improvviso attacco di gelosia e ansia.
Come potevo essere geloso di Zayn? Emily aveva detto di amarmi, non poteva lasciarmi, specialmente ora che avremo potuto stare insieme senza problemi.
E se invece si fosse ricreduta? E se invece ora sapendo la verità sul comportamento di Zayn avrebbe preferito lui a me?
Era possibile?
Stavo letteralmente impazzendo.
Perchè mi stava evitando? A cosa stava pensando? Cosa si stanno dicendo?
Avevo bisogno di urlare, ma se l'avessi fatto li fuori mi avrebbero preso per un pazzo.
Inspirai forte e lentamente mi sedetti sul cemento lasciando che la mia schiena sbattesse contro la portiera del passeggero.

EMILY'S POV
Dopo aver tolto le manette a Zayn ed essere usciti dalla stanza, in modo da farci parlare veramente da soli e non spiati, avanzai lentamente verso il tavolo dove lui era seduto mentre si fissava i pugni.
"Non pensavo saresti venuta veramente"
Disse squarciando il silenzio.
"Non pensavo Harry te lo lasciasse fare"
Continuò senza guardarmi.
"Non pensavo di meritare di parlarti ancora"
Concluse facendo calare il silenzio nella stanzetta.
"Forse pensi troppo"
Sospirai sedendomi difronte a lui, la sua bocca si sollevò leggermente ai lati in un sorriso ma non disse nulla.
Lo guardai: aveva i capelli spettinati e ormai il ciuffo non aveva più la forma che lo caratterizzava. Anche se non riuscivo a vederlo negli occhi sapevo che era stanco, potevo leggerlo dal modo in cui il suo corpo era teso sul tavolo.
Allungai una mano e gli sfiorai il braccio, lui si ritrasse come di scattò con un ringhiò di dolore, quasi l'avessi bruciato.
"Non toccarmi, ti prego, non farlo, non lo merito"
Ritrassi il braccio come se mi avessero appena colpito.
"Ho talmente tante cose da dirti, che rimango in silenzio"
Sussurrai guardando altrove.
Quasi come l'avessi chiamato da lontano, alzò la testa e i suoi profondi e stanchi occhi marroni furoni nei miei.
"Parla allora, dimmi che mi odi, dimmi che mi vorresti vedere morto, dimmi che sono la persona più schifosa che tu abbia mai conosciuto, dimmi che ti faccio schifo"
Sbottò serrando ancora più forte i pugni tanto da farli diventare leggermente bianchi.
Una lacrima scese lungo la mia guancia, inspirai forte.
"Non posso"
Sussurrai.
"Mi hanno insegnato che le bugie non si raccontano"
"Ma io l'ho fatto"
Commentò lui, senza dare peso all'abbinamento delle nostre frasi.
"Non eri tu"
Sussurrai allungando nuovamente il braccio verso di lui.
"Insomma, Emily, basta. Sei venuta qui per dirmi cosa? Che nonostante l'inferno che ti ho fatto passare sei disposta a restare con me? Che mi perdoni? Per favore, non mentire a te stessa, io e te sappiamo benissimo che tu ami Harry, non ti devi sentire in colpa solo perchè quel coglione di Jonnie ha rovinato la mia vita facendomi torturare l'unica persona che mi era rimasta sulla faccia di questa cazzo di terra"
Scossi la testa.
"Non sono venuta qui a darti false speranze, forse e vero io amo Harry, ma.. amo anche te"
La verità di quelle parole esplose nella stanza come una bomba in pieno giorno.
Arricciò il naso confuso.
"Ma ami di più lui"
Quelle parole furono come una pugnalata al petto, ma aveva ragione, io amavo Harry in una maniera incondizionata.
"E' buffo, no?"
Sussurrò mentre una lacrima gli rigava il viso.
"Due come noi si lasciano cicatrici solo per potersi tenere sempre addosso ma allo stesso tempo preferiscono stare lontani perchè hanno un rifugio migliore tra le braccia di qualcun'altro"
Rimasi senza fiato.
"Ma sai qual'è la cosa triste? Il mio rifugio eri tu, Emily, ma io non ti meritavo, e forse non l'ho mai fatto"
Trattenni un singhiozzo e lo guardai negli occhi.
"Ti prego non dire così"
"Ti dico solo la verità. Uscirò da qui dentro come minimo tra tre - quattro anni, e probabilmente il mio unico pensiero sarai tu tra le braccia di Harry, ma è giusto così, voglio che tu sia felice"
Mi asciugai una lacrima e sospirai.
"Perchè lo fai?"
"Perchè ti amo, e solo ora mi accorgo di tutto il male che ti ho fatto. E' come se qualcuno mi avesse tolto la benda che mi copriva gli occhi e mi avesse fatto rendere conto che per ogni ferita che ti ho causato, ne ho causata una uguale a me stesso, e ora sto pagando tutto, anzi forse è anche poco, vorrei pagare anche il tuo di dolore"
Mi alzai di scatto.
"Ti prego smettila"
Dissi piangendo, ormai era diventato impossibile trattenere le lacrime.
"Finiscila di fare così, io ti amo, ok? E' sempre stato così, anche quando mi picchiavi, l'ho sempre fatto, anche se non mi ricordavo di te, ma con Harry ho un legame diverso, lui è stato l'unica cosa che ho pensato in quei quattro mesi di coma: solo ed esclusivamente lui. Io lo amo Zayn, ma amo anche te"
"Potresti smettere di dirlo? Preferisco andare in galera senza ricordarmi del fatto che tu dici di amarmi"
Urlò alzandosi dalla sedia facendola ribaltare.
"Perchè vuoi punirti così?"
Chiesi facendo un passo in avanti verso di lui.
"Vuoi che Harry vada in galera?"
Tremai.
"Ne tu ne lui andrete in galera se dite cos'è successo veramente, la sua era legittima difesa, lui ti ha salvato la vita e tu volevi vendicarti perchè lui ha ucciso la tua, non credo di sia una pena per giustificare ciò"
Scrollo le spalle.
"Forse hai ragione, ma l'unico assassino di questa storia sono io"
Lo guardai perplessa.
"Ho ucciso la cosa più importante per me, la cosa che mi rendeva felice, la cosa che amavo di più al mondo: la tua felicità"
Un forte dolore pervase il mio petto, non riuscivo a credere alle sue parole.
"Ti prego"
Disse.
"Fammi pagare per tutto ciò"
"No, devi per forza"
Dissi buttandomi tra le sue braccia. Lui mi strinse a se mentre inspirava con la testa nei miei capelli.
"E' ingiusto, ma se è quello che vuoi.."
Le parole mi morirono in gola, facendomi iniziare a piangere.
"Ho solo una richiesta"
Disse guardando il vuoto era evidentemente teso, come se sapesse che avrei detto no.
Calò il silenzio intorno a noi e lui rimase a fissarmi.
"Baciami fino a farmi dimenticare come si respira"




SALVE DOLCEZZEEEE,
visto? sono tornata dalle vacanze e come prima cosa: TAAAADAN il capitolo.
devo ammettere che sono abbastanza orgogliosa mi me, dio mio è uscito davvero bene, no?
vi giuro che ho anche pianto mentre scrivevo, ceeeh
vabbè, spero non mi abbiate abbandonato dopo due settimane di pausa askjhd
ora vado che ho un sacco di cose da fare,
vi voglio bene,
ciao belli, e grazie di tutto :)

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 38
*** 37. ***


Image and video hosting by TinyPic




capitolo 37.


EMILY'S POV
"Baciami fino a farmi dimenticare come si respira"
Quella sua richiesta, le sue parole e i fatti che avevano causato non facevano altro che rimbalzare nella mia mente come se fosse ricoperta da una parete gomma.
Le sue mani che salivano sulla mia schiena, le sue labbra che mi baciavano sempre più vogliose, il calore che attraversava i nostri corpi. Potevo quasi vantare di essere riuscita a farlo smettere di respirare.
Appoggiai la schiena al muro e lentamente mi calai sul pavimento sotto gli occhi curiosi di tutti i poliziotti nel salone.
Mi misi le mani nei capelli e chiusi gli occhi.

"Baciami fino a farmi dimenticare come si respira"
Spalancai gli occhi improvvisamente spiazzata dalla sua richiesta e lo guardai senza dire nulla anche se le sue mani ormai avevano iniziato ad accarezzarmi delicatamente la schiena. Zayn stava iniziando qualcosa di cui probabilmente mi sarei pentita, ma che volevo assolutamente fare.
Mi misi in punta di piedi e lasciai che le nostre labbra si incontrassero nel bacio che lui (e forse anche io) tanto desiderava.
Un gemito di soddisfazione lasciò la sua bocca quando per sbaglio gli morsi il labbro inferiore e sorridendo chiesi l'accesso nella sua bocca solleticando con la lingua il suo labbro.
Tutto ciò era strano, sbagliato e perfetto nello stesso momento. Come può una cosa così perfetta essere così sbagliata allo stesso tempo?


Mi asciugai una lacrima. Una parte di me voleva liberarsi di quei ricordi, l'altra voleva custodirli.
"Due come noi si lasciano cicatrici solo per potersi tenere sempre addosso"
Così aveva detto Zayn.
Zayn.
Solo pensare il suo nome mi faceva riimmergere nei ricordi di poco prima.

La sua mano scese sui miei fianchi e mi sollevò leggermente. Quasi come delle molle, le mie gambe si agganciarono perfettamente ai suoi fianchi.
Mi accarezzava mentre io giocavo con i suoi capelli, che ormai erano più in disordine che mai. Era strano toccare i capelli di un'altra persona, quelli di Harry non erano così, i suoi erano morbidi e ricci, quelli di Zayn tutt'altra cosa. Era come se alle mie mani mancassero i ricci di Harry.
Tutto in quella situazione era sbagliato.
Continuavamo a baciarci come se fosse la cosa giusta, anche se così non era.


Singhiozzai facendo girare la donna seduta al banco informazioni al centro del salone. Sentii il suo sguardo pesare sulle mie spalle quando mi accorsi che si stava avvicinando con dei fazzoletti.
"Non piangere tesoro"
Disse allungandomi una mano per farmi alzare.
L'accettai tentando di abbozzare un sorriso e continuando a fissare il pavimento mi avviai verso l'uscita.
Zayn voleva andare in galera, voleva pagare. Non era giusto, ma se lui voleva così non mi sarei intromessa.

"Devo andare"
Sussurrai allontanandolo da me con le lacrime agli occhi.
Lui non disse nulla e mi accarezzò la guancia mentre mi aiutava a scendere dal tavolo dove mi aveva poggiata.
Mi voltai e non appena appoggiai la mano sulla maniglia, lui parlò:
"Non dimenticarti di me"
Disse con la voce di chi sta piangendo o sta per farlo.
"No, non lo farò. Non farlo nemmeno tu"
Sussurrai fissando la mia mano che stringeva la maniglia.
"Ci penserà la vita a ricordarsi di noi"
E così uscii dalla stanza, lasciando che quelle parole rimanessero sospese nell'aria, quasi come la condensa che ti permette di scrivere le cosa sulle pareti appannate della doccia, o la nebbia. Avrebbero pesato sul mio cuore, forse per sempre, o forse il tempo necessario di lasciare tutto ciò alle spalle.


Entrai nella porta girevole e inspirai forte facendo, forse, un giro in più del normale per uscire. Sapevo che avrei dovuto affrontare Harry, e questa cosa mi rendeva ancora più nervosa del dovuto.
Alzai lo sguardo e lo vidi.
Era seduto a terra accanto alla macchina con le mani nei capelli e piangeva, potevo capirlo dal modo in cui muoveva la testa e da quello in cui torturava i suoi ricci.
Avrei voluto correre da lui e stringerlo tra le mie braccia per dirgli che andava tutto bene, ma in realtà non era così: avevo appena tradito la sua fiducia, e ora stava male, per colpa mia.
Scesi lentamente le scale, e mi avvicinai alla macchina, avevo paura di quello che lui avrebbe potuto leggere nei miei occhi, quindi decisi di non guardarlo e poi parlai.

HARRY'S POV
"Harry"
Sussurrò qualcuno al mio fianco, mi irrigidii. Sapevo benissimo chi era, e il mix di ansia e paura che c'era nella sua voce non era una buona cosa.
"Andiamocene, ti prego"
Sussurrò ancora. Non resistetti e alzai lo sguardo, nello stesso momento in cui la guardai lei si girò per andare ad aprire la porta.
"No"
Sibilai, probabilmente troppo piano, ma lei si fermò lo stesso, riuscivo a leggere l'ansia nei suoi movimenti e sapevo che c'era qualcosa che non andava ed era proprio per questo che non voleva che i nostri sguardi si incontrassero.
"Mi dici perchè ce l'hai con me?"
"Sono stanca Harry, ti prego"
Sussurrò senza voltarsi.
"Tu, sei stanca? E io cosa dovrei dire?"
Le braccia le caddero lungo i fianchi quasi come se avessero appena staccato la spina alla corrente che le teneva su.
"Mi dispiace"
Sussurrò girandosi, continuando a non guardarmi in faccia, e mi prese le mani.
"Non avrei dovuto fare ciò che ho fatto, mi dispiace tanto"
La guardai confuso. Di che parlava?
"No-non capisco"
Balbettai cercando di tirarle sul il mento.
"Io ho sbagliato, ho sbagliato tutto, non mi merito una persona come te al mio fianco, io-io non ti merito"
"Emily, cosa diamine stai farneticando?"
Dissi alquanto confuso.
"Io ti amo, lo sai questo vero?"
Aggiunsi accarezzandole la guancia.
"Anche io ma.."
Mi bloccai, improvvisamente era come se il mondo avesse smesso di girare, l'acqua di scorrere, il vento di soffiare. Tutto era fermo. Perchè aveva detto quel 'ma'?
E se era vero tutto ciò che avevo pensato? Se era vero che a lei piaceva ancora Zayn? E se avesse voluto lasciarmi?
"Tu lo ami"
Sussurrai non credendo alle mie stesse parole, quasi come se volessi raccontare una bugia o una sadica barzelletta.
Il suo tocco tremò contro le mie mani e improvvisamente alzò lo sguardo. I nostri occhi si incontrarono e ci fu un esplosione di emozioni. Le lessi dentro: era triste, impaurita, preoccupata.
Sospirai, c'era dell'altro che lei voleva tenermi nascosto, un idea mi balenò alla mente ma decisi di aspettare che fosse lei a parlare.
Mi guardava con gli occhi pieni di lacrime che la facevano sembrare ancora più piccola di quanto non lo fosse già in quella sua felpa enorme.
"Ma amo te di più"
Quelle parole furono una gratificante pugnalata al cuore, per quanto potesse essere una cosa possibile. Amava più me, ma amava anche lui.
Le lasciai la mano e la strinsi a me, facendo in modo che la sua testa appoggiasse nell'incavo del mio collo, e inspirai.
Sapeva di fumo, menta e dopobarba. NO, quello non era l'odore di Emily, quello era..
"L'hai baciato"
Sussurrai incredulo lasciando automaticamente la presa su di lei e quasi come avesse ricevuto uno schiaffo scoppiò in lacrime.
"Mi dispiace"
Sussurrò, una, due, tre volte.
Non sapevo cosa dire, o cosa fare. Volevo abbracciarla e consolarla ma allo stesso tempo volevo allontanarmi da lei, che mi aveva tradito.
"Ti prego, perdonami"
Disse ancora facendo un passo verso di me.
"Per-perchè non mi hai mai detto che eri ancora innamorata di lui, eh? Non avrei lottato per tutto ciò e forse ora sarei meno deluso"
"Non sapevo di amarlo, ma Harry, amore mio"
"Oh, non chiamarmi così"
Sussurrai in preda ad un attacco di gelosia. Inspirai per tentare di calmarmi.
"Ti assicuro che non ho mai amato nessuno quanto amo te, te lo giuro. Sei stata l'unica cosa alla quale ho pensato quando ero in coma, e io non ti conoscevo, non mi ricordavo nulla di te. Pensavo in continuazione ai tuoi ricci e alle tue mani. La tua voce riecheggiava pacata nella mia testa quasi parlassi con un angelo, ora lo so, eri tu e sei sempre stato tu. Un parte di me che non è mai morta ha sempre continuato a farmelo credere. Ecco perchè non la sento più da quando mi è tornata la memoria. Perchè ora sono sicura di ciò che provo per te. Io ti amo, Harry"
Rimasi di sasso, non potevo aspettarmi di sentire cose del genere in un momento del genere, ma la gelosia era ancora parte di me.
"E di Zayn? Che mi dici?"
"Lui lo amavo, si, ma poi ho conosciuto te, e mi sono innamorata anche di te. A volte capita, no? Ma ti posso assicurare che non amerò mai Zayn quanto amo solo la metà di te"
Le presi le mani e le baciai i palmi senza dire nulla.
"Anche io ti amo, come non ho mai amato nessuno"
"Ti prego, non mi lasciare, ho sbagliato lo so, anzi, forse non dovrei neanche chiederti di non abbandonarmi, ma non posso stare senza di te. Chiamami egoista, ma io ho bisogno di te"
Sussurrò cercando il mio sguardo.
"Emily, non ti lascerei mai, sei il mio mondo, l'aria che respiro, sei tutto per me, tutto"
Ci guardammo per un periodo che sembrò infinito, poi sussurrando un 'Ti amo', si fiondò tra le mie braccia facendo incontrare le nostre labbra.

EMILY'S POV
Era come se tutti i tasselli del puzzle fossero tornati al loro posto, come se tutti gli sbagli fossero cancellati da una gomma era come se l'equilibrio delle cose nella mia vita si fosse ristabilito.
Le mie mani tra i suoi ricci e le sue sulle mia schiena.
Tutto era perfetto, e niente era sbagliato.
Era così che doveva essere per sempre, io e lui. Lui ed io.
Zayn aveva ragione, il mio rifugio era sempre stato Harry, proprio perchè io e Zayn eravamo uniti solo dal dolore che ci provocavamo a vicenda.
Era incredibile come tutto si fosse capovolto, come la mia vita fosse cambiata.
Io ero cresciuta ripercorrendo e riscoprendo il mio passato e le mie debolezze, quasi come se il destino avesse voluto darmi una seconda possibilità, per cambiare le cose e lasciarmele fare a mondo mio. Ed era esattamente quello che era successo, o meglio, quello che avevo fatto succedere.




ehilaa:)
ok, ecco qua il capitolo.
non uccidetemi, vi prego, non credevo che sarei stata in grado di far finire la storia.
giuro, sono spiazzata dalla mia immaginazione.
mi piace molto il capitolo, ma non devo giudicare io, quindi mi sa che lascio a voi lo spazio per le recensioni e eventuali critiche.
scriverò un epilogo per chiarire eventuali dubbi e curiosità, perciò se avete domande fatele, ok?
ci tenevo ad informarvi che sto lavorando su una nuova storia e che sto ancora pensando a come chiamare la protagonista, perciò ogni suggerimento è ben accetto :)
un bacio a tutti/e, spero in una vostra recensione, a presto skdjhf
ciao e grazie aw

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Capitolo 39
*** Epilogo. ***


Image and video hosting by TinyPic




Epilogo.


10 ANNI DOPO

EMILY'S POV
Un fremito al mio fianco mi fece sobbalzare e molto lentamente senza svegliare le figure stese accanto a me, mi sedetti con la schiena contro il bordo del letto. Era ormai mattina inoltrata e il sole si insinuava violento tra le fessure della serranda proiettando dei fasci di luce sulle coperte.
Guardai l'ammasso di riccioli che copriva il cuscino alla mia destra, era incredibile come le cose fossero cambiate in dieci anni, io ed Harry ci eravamo trasferiti e poi sposati e contro ogni aspettativa dopo tutti quegli anni eravamo ancora li, insieme.
“Mamma?” bisbigliò la figura alla mia sinistra alzando di scatto la testa del cuscino mentre alcuni riccioli gli cascavano disordinati sulla fronte “Perché fissi papà?”
Indossava il pigiamino blu con gli orsetti che la madre di Harry gli aveva regalato per il suo terzo compleanno, decisamente troppo grande per la sua piccola statura, ma lui lo indossava fiero perché gli orsetti, secondo il suo parere, erano animali feroci.
“Sei geloso?” gli chiesi prendendolo tra le mie braccia.
“No perché anche io diventerò bello come papà, anche la nonna me lo ha detto” disse annuendo convinto di quello che gli era stato assicurato.
Ridacchiai.
Come suo solito prese una ciocca dei miei capelli tra le mani e iniziò a giocarci, aveva sempre amato i miei capelli: fin da piccolo quando lo allattavo l'unico modo per calmarlo era fargli stringere tra le mani una ciocca di capelli che veniva poi martoriata dal suo continuo tirare.
“Mamma posso svegliare papà?” mi chiese con gli occhi pieni di speranza, annuii, erano quasi le undici qualcuno doveva svegliare la bella addormentata.
“Papà! Papà! Papà!” urlò saltandogli sulla schiena mentre scoppiavo a ridere.
“Zay, ti prego non urlare” mormorò Harry con la voce ancora impastata dal sonno “Ora mi alzo, ho capito”
“Dai papà alzati, è il giorno delle ciambelle oggi!”
“Ha ragione, glielo avevi promesso” dissi infilandomi le ciabatte “Zay andiamo a cambiarci così il papà ci porta a mangiare le ciambelle”
“Papà alzati che io sono veloce come un fulmine!”

HARRY'S POV
Ridacchiai ripiombando con la testa sul cuscino, la domenica delle ciambelle, me ne ero proprio dimenticato ma evidentemente quel furbetto di Zayn se ne era ricordato. Zayn.. ancora non ci credevo di aver acconsentito a dare questo nome a mio figlio, ma Emily aveva insistito così tanto che avevo dovuto cedere.
Erano anni ormai che non tornavamo a Holmes Chapel, quel posto iniziava a starci stretto già dopo l'incarcerazione di Zayn, così decidemmo di andarcene e qualche anno dopo ci sposammo. Il nostro Zayn arrivò poco dopo. L'idea di diventare padre mi terrorizzava e non poco, ma quando vidi i suoi occhioni verdi capii che era quello che volevo, che era quello che avevo sempre voluto fare; fare il padre non è poi quella cosa terribile che credono tutti.
Sospirai.
Dieci anni, erano dieci anni che non vedevo più nessuno dei miei vecchi amici, dieci anni che non sentivo più parlare di quel ragazzo che aveva tanto rovinato la mia vita, e ora, quasi come una barzelletta mi ero ritrovato ad avere un figlio che portava il suo nome.
Scesi dal letto e iniziai ad infilarmi una tuta pulita, Zayn non era un bambino paziente. Sorrisi.
Era un bambino bellissimo di tre anni, che assomigliava particolarmente a me ma aveva il carattere di Emily; il nome nacque con lui, ricordo ancora quel giorno: Emily entrò correndo in soggiorno, credevo avesse bruciato il pranzo o cose così, ma in mano reggeva un test di gravidanza e il suo sguardo era inequivocabile, sarei diventato padre. In quel momento, tra le lacrime, non disse altro che “Zayn, voglio chiamarlo Zayn”, era così sicura che sarebbe stato un maschietto che non riuscivo a smuoverla e farle pensare anche a qualche nome femminile. E' sempre stato Zayn per lei, anche quando giocando parlavo con il pancione chiamandolo Sophia o Erik. Non mi ha mai spiegato perché, ma ci teneva così tanto che alla fine cedetti.
Dopo tre anni, forse comincio a capire il motivo, lei amava Zayn ma il loro era uno di quegli amori destinati a far soffrire, si lasciavano delle ferite, ferite che nessuno forse sarà mai in grado di rimarginare, nemmeno io forse. Il loro amore era malato, una di quelle malattie che lascia il segno per sempre. Il segno che resterà sempre con Emily è il nome stesso, Zayn è il suo segno, la cosa che l'ha fatta soffrire ma che non vuole dimenticare.
“Papà ti muovi?” sbottò spalancando la porta di colpo.
“Arrivo, arrivo” dissi sorridendo mentre prendevo il portafoglio.

EMILY'S POV
Ogni prima domenica del mese Harry ci portava a mangiare le ciambelle, il dolce preferito di nostro figlio, tutto era partito per gioco ma poi la situazione ci era sfuggita di mano.
Quella mattina faceva più caldo del solito, la primavera cercava lentamente di farsi strada e cacciare l'inverno e in quella mattina di marzo sembrava ci stesse riuscendo.
“Allora avete deciso?” chiesi alzandomi.
“Io quella blu” disse Zayn.
“Per me fai tu” aggiunse Harry sorridendomi mentre mi afferrava una mano per tirarmi verso di lui in modo da lasciarmi un bacio sul naso.
“Bleah!” gracchiò Zayn mentre ridendo mi avvicinavo al bancone vicino al quale mi sedetti nell'attesa che arrivasse il barista.
La campanella d'ingresso tintinnò facendomi sobbalzare e un profumo familiare mi invase le narici, non mi voltai, non poteva essere. Fissavo il muro davanti a me e solo quando sentii lo sgabello cigolare al mio fianco sbirciai lentamente nella direzione della persona che era appena entrata. Mi irrigidii.
Non poteva essere davvero lui.
Finalmente il barista tornò e mi sorrise “Domenica delle ciambelle, eh! Cosa vi porto?”
Ogni terminazione nervosa del mio corpo mi ordinava di non dire niente, di rimanere in silenzio ma la lingua ebbe la meglio.
“Una blu e due striate al cioccolato” dissi quasi in un sussurrò mentre sentivo lo sgabello cigolare al mio fianco.
“Em?”
Rimasi immobile.
“Emily sei tu?” domandò la persona al mio fianco.
Contai fino a tre e poi mi voltai, erano anni che inconsciamente aspettavo quel momento che in parte mi terrorizzava profondamente.
Zayn era seduto al mio fianco. Indossava un cappotto nero e si era tagliato i capelli talmente corti da sembrare pelato e aveva aggiunto anche qualche altro piercing alla lista di orecchini che aveva già dieci anni fa.
“Zayn” bisbigliai.
Lui rimase a guardarmi come se fossi una strana creatura o un alieno, non riuscivo ad interpretare quello sguardo.
“Come stai? Perrie mi aveva detto che tu e Harry vi eravate trasferiti..”
“Holmes Chapel era piena di ricordi e quindi abbiamo deciso di andarcene. Tu.. come stai?”
“Sono uscito quasi un anno fa, non me la passo male” si interruppe e bisbigliando aggiunse “Mi sei mancata”
“Zayn io..”
“Non dire niente” disse mettendomi un dito sulla bocca che poi ritrasse di scatto “Non voglio importunarti o cose simili, anzi” sospirò “Aspettavo questo momento da anni”
Lo guardai perplessa, buttando l'occhio verso Harry che non si era ancora accorto di nulla.
“Volevo chiederti scusa, scusa per tutto quello che ho fatto. Ti ho rovinato la vita lo so, ma le scuse che ti ho fatto quel giorno in centrale non bastavano. Non c'è modo di perdonarmi, lo so bene ma ti chiedo scusa, e te lo chiederò sempre”
“Io..”
“Mammaaa!” disse Zayn correndo verso di me “Dov'è la mia ciambella?” e guardando Zayn mi chiese “E lui chi è?”
“Ciao ometto” lo salutò Zayn ancora prima che io potessi intervenire “Sono Zayn e tu come ti chiami?”
“Copione!” urlò e prendendo il piatto con le ciambelle corse da Harry che ci fissava allarmato pronto ad intervenire.
“Copione?”
“Lui si chiama...” sospirai “Anche lui si chiama Zayn”
“Non capisco”
Mi sembrava di camminare sulla lama di un coltello, da una parte ero felicissima di potergli finalmente spiegare e di poterlo finalmente vedere, dall'altra ero terrorizzata perché avevo paura che il passato potesse riaffiorare e distruggere la bolla di gioia che io ed Harry ci eravamo costruiti. Annuii.
“Una volta una persona mi fece promettere che non mi sarei dovuta dimenticare di lei e mi disse anche che la vita mi avrebbe ricordato di quello che avevamo avuto” dissi cercando di evitare il suo sguardo mentre sentivo quello di Harry premere sulla schiena.
“La conoscevo anche io quella persona” bisbigliò “Poi che è successo?”
“E' successo che il 12 gennaio* di tre anni fa ho scoperto di essere incinta.. Ho pensato per ore seduta sul gabinetto che il destino non potesse essere più esplicito di così..”
“Non so che dire, veramente. Avresti dovuto odiarmi per il resto della tua vita, non dare il mio nome a tuo figlio. Il nome di un bastardo..”
“Sembrerà strano a era una cosa che dovevo a me stessa, avevo bisogno di chiamarlo Zayn, non so spiegartelo” e poi finalmente dissi una cosa che mi tenevo dentro da sempre “Anche tu mi sei mancato, tanto, ma ho capito, ho capito tante cose, ci volevamo bene ma era Harry quello che mi rendeva viva, tu non facevi altro che buttarmi giù, avevo bisogno di vita, avevo bisogno di Harry”
“Ho sempre saputo che avresti scelto lui, ma solo in quel momento l'ho capito, quando ero in quella cella e tu ti sei voltata per andartene, lì ho capito che non ci saremmo mai più rivisti. Forse mi amavi ma era Harry quello che ti teneva insieme, era Harry il tuo collante e lo è sempre stato”
Non sapevo che rispondere quindi annuii.
“Credo sia il caso che io vada prima che Harry mi uccida definitivamente. Sono contento di averti rivista, mi sento in pace ora che finalmente ho potuto chiederti scusa da vicino. Grazie per non aver mancato la promessa, nemmeno io mi dimenticherò di te, non potrei mai Emily, mai, mentre ti rovinavo la vita, tu miglioravi la mia e io sono stato troppo stupido per non rendermene conto. Forse ti amo ancora, forse no, ma se c'è una cosa che so è che la vita si ricorderà sempre di noi e delle nostre ferite” disse alzandosi dallo sgabello mentre ritirava il suo ordine che non mi ero neanche accorta avesse acquistato.
“Zayn..” bisbigliai afferrandolo per il cappotto.
“Ti chiedo solo di essere felice, te lo meriti. Ora potrò esserlo anche io” e così dicendo se ne andò senza più voltarsi.




*Il 12 gennaio è il compleanno di Zayn

Sono più di due anni ormai che non aggiorno questa ff, non so perché ma purtroppo è andata così.
Ne è passata di acqua sotto ai ponti e non starò certo qui a raccontarvi le mie pene.
Cancellando le mille note che ho sul pc ho trovato questo file che non veniva aperto dal 27 agosto 2013 e l'ho letto.
Sembrerà strano ma ho sentito la necessità di pubblicarlo, so che ormai sono passati anni ma sento che è giusto così.
Volevo dare un lieto fine a Zayn.
Spero che qualcuno lo leggerà, so che non succederà ma eccovi finalmente l'epilogo.
Se vi va, lasciate un commento.
Grazie a tutti per aver letto la mia storia e per avermi sostenuto.
A presto o a mai più, chi lo sa.
Un bacio.

banner by @hjsdjmples

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1671358