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Autore: xjesysvoice    09/03/2013    55 recensioni
« può l'amore salvarti da un passato oscuro che non sei in grado di ricordare? »
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il ricordo di una grande mano che mi solleticava i capelli accarezzandoli e tirandoli delicatamente stava assillando i miei pensieri da un bel po' di tempo.
Effettivamente era strano, perchè dal canto mio vedevo sempre e tutto nero.
Il mio mondo era nero.
A volte pensavo seriamente di essere morta, altre solo di star solamente dormendo. Non ne avevo idea.
Percepivo carezze, strette di mano, fastidiosissimi 'bip', e anche goccioline umide, che ho sempre supposto fossero lacrime. Riuscivo ad ascoltare discorsi, o almeno parte di essi, molte delle volte avrei voluto parteciparvi ma non riuscivo mai a trovare l'ubicazione esatta della mia lingua per muoverla contro il palato e far uscire le parole.
Insomma la maggior parte delle volte ero convinta di essere legata ad un letto, l'altra metà di essere una morta paranoica che parlava da sola nella sua tomba. Sempre che ci sia qualcosa dopo la morte, questo non ve lo so dire, perchè non so in che stato mi trovo, so solo che non vedo l'ora di svegliarmi, o di morire definitivamente.

Quella mattina, o almeno credo fosse stata mattina, poteva anche tranquillamente essere sera, stavo pensando indisturbata a quelle meravigliose mani, e a quelle bellissime dita che mi accarezzavano, alle labbra del possessore di quelle mani che erano carnose e rossee e che quando si sollevavano ai lati lasciavano intravedere due meravigliosissime fossette, nelle quali avrei quasi voluto affondarci un dito.
Dicevo, stavo pensando a queste cose meravigliose quando un rumore mi fece sussultare, per lo meno mentalmente, non credo che mio corpo si mosse, insomma, sinceramente non credevo nemmeno di avercelo un corpo.
Comunque, questo rumore mi stupì, perchè effettivamente credevo di essere sola.
"Bellezza, come andiamo?"
Riconobbi subito la sua voce, era una delle tante infermiere. Dato che non mi aveva mai detto il suo nome (giustamente perchè avrebbe dovuto farlo? io non le avrei mai risposto), io nella mia mente la chiamavo 'Uno', mentre le altre in base a come le avevo conosciute, alla loro tonalità di voce e anche alla loro simpatia, andavano avanti con i numeri. Quella più odiosa era 'Sei', mi dava altamente sui nervi, era l'unica che mi faceva male, per quanto mi fosse possibile percepire il dolore, quando mi faceva i controlli.
Uno continuava a maneggiare qualcosa contro l'avambraccio, probabilmente era il giorno delle siringhe.
Forse era martedì.
Nella mia testa avevo elaborato un calendario strano, per me da quando avevo iniziato a pensare e a ricordare era un lunedì. Erano passati tre lunedì dal primo discorso, e dal primo contatto che percepii.
Sinceramente mi ero stufata di stare immobile e di non poter reagire e vedere il mondo.
"Allora, dormito bene?" chiese nuovamente.
A volte mi era difficile comprendere Uno, perchè continuava a farmi domande se sapeva che non le avrei risposto? Era una ragazza strana.
C'era anche un'altra signora, io la definivo Mamma, che quando veniva mi faceva continue domande e si arrabbiava anche se non rispondevo. A volte venivano anche dei maschi, il loro contatto era meno frequente, ma quando uno in particolare mi prendeva la mano, sentivo una strana sensazione nella parte che meno riuscivo a percepire del mio corpo: il petto.
Chissà, magari erano sue le mani che affollavano la mia mente.
Di loro sapevo anche i nomi, perchè Mamma li pronunciava sempre, Cody e Curt erano i più frequenti, a volte c'era un Niall o Liam, altre un Louis, ma i nomi che avevo sentito minimo due volte, quelli che mi incuriosivano di più erano Zayn e Harry.
"Abbiamo parlato con il dottore, sai?"
Disse Uno, interrompendo i miei pensieri. Avrei proprio voluto sapere di cosa, ma sapevo che stava per dirmelo.
"Teoricamente, tra pochissimo ti sveglierai, non sei contenta?"
Allora non ero morta!
Avrei potuto tornare a vedere i colori, le cose, ad ascoltare la musica che dicevo io e non quella che mi era imposta o da Mamma, o alle volte da Quattro, quando veniva a controllarmi. Avrei potuto essere me stessa nuovamente, avrei potuto tornare a vivere, ad amare.
Ero pronta a lasciare quel nero immenso che era diventata la mia vita? Non lo sapevo.
Lo desideravo? Tantissimo.
Avevo paura? Molta.



ciao a tutti!
sono sempre io, questa storia è un pò diversa da quell'altra che sto scrivendo.
spero che vi piaccia e che scriviate una bella recensione, questo è solo il prologo, in base a quello che mi direte voi continuerò.
baci!

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