Crescere...che Fatica!!!!!

di Istry
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bambini.... ***
Capitolo 2: *** Le piccole scoperte della vita ***
Capitolo 3: *** Carnevale ***
Capitolo 4: *** Un nuovo amico ***
Capitolo 5: *** Primo giorno di scuola ***
Capitolo 6: *** Una strana amicizia ***
Capitolo 7: *** Amicizia...puah!!!! ***
Capitolo 8: *** La festa ***
Capitolo 9: *** Nuovi sentimenti ***
Capitolo 10: *** Incertezze ***
Capitolo 11: *** Partenza ***
Capitolo 12: *** Un punto di svolta ***
Capitolo 13: *** Sentimenti nuovi ***
Capitolo 14: *** Una serata assurda ***
Capitolo 15: *** Segreto Svelato ***
Capitolo 16: *** Fratelli ***
Capitolo 17: *** Shock ***
Capitolo 18: *** Cambiamenti inaspettati ***
Capitolo 19: *** Capodanno 1° parte ***
Capitolo 20: *** Capodanno 2° parte ***
Capitolo 21: *** Consapevolezza ***



Capitolo 1
*** Bambini.... ***


Questa volta vi voglio stupire.... quindi  ATTENZIONE: oltre un nuovissimo e rapidissimo aggiornamento di questa fic, vi annuncio che ho iniziato a scriverne un'altra .... generalmente non è nel mio stile iniziarne una nuova quando ne ho un'altra in corso, ma scrivendo questo capitolo mi è venuta un'ispirazione incontrollabile e alla fine l'ho dovuta iniziare. Vi chiedo di leggerla e dirmi che cosa ne pensate....
Ma intanto che ci sono vi do uno spoilerino qui...ah ...ovviamente è una SASUNARU

Anticipazione: Una amicizia che cresce e si consolida con gli anni, i primi amici, le prime feste, i primi compleanni tra amici, le prime cotte e i primi amore. Racconterò la crescita di due comunissimi bambini, la loro adolescenza e la loro maturità , attraverso episodi di vita quotidiana, cercherò di descrivere l'evoluzione dei sentimenti e dell'amore. La nascita di amori impossibili e di relazioni "illecite"...Voglio mostrare il risveglio che ognuno di noi ha avuto durante il passaggio dall'infanzia all'adolescenza/pubertà, per concludersi nell'età adulta.
Una amicizia che diventa amore ed episodi che ti sconvolgono la vita.... la storia avrà come filo conduttore un amore illecito, tra un adulto e un adolescente, che cambierà la sua vita e quella di chi lo circonda.





Bambini…

 

 

 

Una bella donna dai lunghi capelli rossi e gli occhi azzurri come il cielo camminava lentamente lungo i viottoli del parco pubblico, tenendo per mano un bambino di 6 anni, dai capelli color dell’oro e gli occhi più chiari ed intensi di uno specchio d’acqua.

Il bambino trotterellava felice accanto alla madre e lei gli sorrideva di rimando, formando, insieme, un quadretto di dolcezza indescrivibile.

-Nachan, vedo che oggi sei particolarmente felice di venire a giocare al parco- disse la donna con dolcezza.

Il bambino si limito ad annuire con il capo, sfoggiando un enorme sorriso trionfante.

-Come mai?- chiese lei curiosa.

-Perché oggi sono io il re- disse lui tutto gongolante.

- Wow, allora io sono la mamma di un re- disse lei con un sorriso

-Si- disse soddisfatto il bambino.

-Allora anche io sono diventata una persona importante-

-Si, sei la mia regina-

A quella risposta la donna scoppiò a ridere

-Caro non posso essere la tua regina, io sono la tua mamma. La tua regina sarà la donna che sposerai- gli spiegò lei dolcemente

-Lo so, infatti io sposerò te- sentenziò lui convintissimo, facendo nuovamente ridere la madre

-No caro, un giorno incontrerai la persona giusta alla quale chiederai di diventare la tua regina- disse lei con lo sguardo sognante ricordando le meravigliose emozioni che aveva provato la prima volta che aveva conosciuto il “suo re”.

-No, io voglio solo te- disse il piccolo sfoggiando un piccolo broncio.

La mamma, intenerita, lo prese in braccio e gli diede un piccolo bacio sulla fronte.

-Un giorno arriverà quella persona, che ti riempirà il cuore di emozioni, amore ed affetto e sarà il momento più triste della mia vita perché ti porterà via da me- disse con commozione e un velo di tristezza nella voce.

Il bambino, invece, non riuscendo a comprendere bene il discorso della madre, si limitò a guardarla confuso.

Lei, vedendolo con quell’aria smarrita, le scappò un sorriso e, in parte sollevata, disse

-Fortunatamente prima che quel giorno arrivi dovrà passare molto molto tempo-

-Mamma?-

-Si?-

-Voglio scendere- disse il piccolo iniziando a scalciare per liberarsi dalla presa della madre, la quale lo posò dolcemente a terra.

Lui la guardò felice e fece un saltello sul posto, per poi prenderle una mano ed iniziare a trascinarla.

 

                                                               °°°°°SasuNaru°°°°°

 

Quando Kushina e Naruto arrivarono al centro del parco, trovarono l’area giochi gremito di bambini.

Intorno al grande spiazzo rotondo vi erano numerose panchine sulle quali le madri si sedevano per chiacchierare e non perdere di vista i propri figli.

Ad un tratto Kushina si sentì strattonare e vide il figlio che tentava di liberarsi dalla sua ferrea presa per andare a giocare. Come lo lasciò lo vide iniziare a corre verso un gruppo di bambini, che vedendolo, avevano iniziato a sbracciarsi per attirare la sua attenzione.

Ma prima che scomparisse Kuschina lo chiamò

-Naruto… non ti sei dimenticato niente?-

Il bambino si fermò, ci pensò un attimo, per poi battersi la manina sulla fronte e correre verso la madre, che nel frattempo si era inginocchiata.

Naruto le circondò il collo con le esili braccine e velocemente gli diede un bacetto sulle labbra, per poi correre verso la direzione che stava seguendo prima.

Kushina lo vide allontanarsi e, come al solito, si avvicinò ad una panchina vuota ed iniziò ad osservarlo mentre giocava.

-Suo figlio è molto bello, sembra un angelo- gli disse la signora anziana che occupava la panchina.

-La ringrazio- disse la donna con un sorriso di gratitudine – assomiglia tutto a suo padre-

L’anziana osservo il bambino biondo per poi dire

-Deve essere un uomo molto bello, però assomiglia molto anche a lei-

-Già, da me ha preso soprattutto il carattere, l’energia e il modo di fare-

La signora anziana annuì sorridendo dolcemente.

 

                                                                   °°°°°SasuNaru°°°°°

 

Nel frattempo Naruto aveva raggiunto i suoi soliti compagni di giochi: Shikamaru, un bambino estremamente pigro, che non faceva altro che sbadigliare tutto il giorno, con un’alta coda sulla testa;  Choji, un bambino più cicciotello che non faceva altre che mangiare e Kiba, un bambino vivacissimo con l’aria sempre arruffata.

Si erano conosciuti al parchetto e da quel giorno era diventati subito amici.

Kiba si avvicinò al bambino biondo porgendogli un bastoncino, che quest’ultimo, lo afferrò con orgoglio e lo sollevò in aria come se volesse mostrare a tutti un importante tesoro.

A quel gesto Kiba e Choji si inginocchiarono con riverenza e volgendo lo sguardo sul biondo tutto sorridente chiesero

-Re che cosa facciamo?-

Per un attimo il volto del bambino dai capelli color del sole divenne pensieroso per poi urlare

-Tutti da Goccia-

I quattro bambini iniziarono a correre, capeggiati dal biondo che brandiva il legnetto come se fosse una spada.

Girarono intorno allo scivolo, all’altalena, alla piazzola della sabbia per finire dalla parte opposta della piazzetta e fermarsi davanti all’area dei dondoli dalle forme più disperare di animali.

Li scrutarono attentamente per trovare Goccia: un piccolo cavallo di legno nero, su un piedistallo a molla e le manopoline bianche decorate con piccole goccioline. Ma quando lo trovarono videro che era occupato.

Senza scoraggiarsi corsero verso la giostrina e una volta arrivati davanti al cavallino si bloccarono nel vedervi seduta una bambina che in realtà non ci stava giocando, stava semplicemente seduta a guardare gli altri bambini.

-Ciaooo- disse Naruto per attirare la sua attenzione. Ma lei, non essendosi accorta del loro arrivo,si spaventò e per poco non cadde dal cavallo, se non fosse stato per il biondo che  gli premette una mano sulla schiena evitandogli di scivolare a terra.

La bambina si voltò a guardali sorpresa.

Come i bambini la videro in volto arrossirono lievemente, non avevano mai visto una bambina così bella: profondi occhi neri, capelli scuri come la notte e la pelle bianca come il latte…sembrava una fata.

Kiba le si avvicinò e con sorriso le chiese

-Ti va di giocare con noi?-

La bambina guardò smarrita quei 4 bambini che la guardavano curiosi. Avevano l’aria simpatica e sembravano divertirsi molto, quindi con timidezza annuì.

La felicità esplose tra i presenti e lei li guardò per un attimo sorpresa per quella reazione, ma la sua attenzione venne catturata dal bambino dai capelli dorati, che, per la sua risposta, aveva iniziato a saltare come un pazzo. Era la prima volta che gli capitava di vedere un bambino così esagitato e vivace e la cosa la incuriosì tanto da non riuscire a togliergli gli occhi di dosso, fino a quando non lo vide girarsi verso di lei e regalargli un enorme sorriso, allungandogli una mano perché la afferrasse.

Naruto notò un po’ d’incertezza nei suoi occhi, di conseguenza agì lui afferrandogliela e, girandosi trionfante verso i suoi amici, disse:

-Lei è la mia regina-

A quell’affermazione tutti i bambini annuirono soddisfatti. Ma Naruto sentì la mano bianca sfuggirgli dalla sua e sorpreso si voltò verso la bambina, che lo stava guardando con un’espressione a dir poco arrabbiata.

Naruto sorpreso si voltò a guardare gli altri bambini,  rivolgendo a loro uno sguardo d’appoggio o chiarificatore, l’unico che parve non essere stupito della cosa fu Shikamaru che dopo uno sbadiglio guardò Naruto perplesso

-Ma un maschio non può fare la regina- disse tranquillamente.

A quelle parole gli altri bambini spalancarono la bocca per la sorpresa

-Maschio?!- ripetè Kiba sconcertato per girarsi velocemente verso il moretto che stava rivolgendo lo sguardo ostile verso Naruto, che ancora pareva non aver compreso quella rivelazione e, di conseguenza, continuava a guardare confuso Shikamaru e la bella bambina.

-Non vuoi fare la regina?- domandò alla morettina che in tutta risposta gli tirò un pugno in faccia, facendolo cadere a terra.

Immediatamente Kiba  e Choji corsero in suo aiuto e Naruto, massaggiandosi la guancia, guardò sconvolto il suo aggressore.

Ormai stanco, Shikamaru si avvicinò al moretto e indicandolo disse a Naruto

-E’ un bambino non una bambina-

Naruto guardò sconvolto il bambino con la pelle di alabastro e, incuriosito, gli si avvicinò velocemente, iniziando ad esaminarlo, infastidendo sempre di più il moro.

Dopo quel attento esame gli regalò un ampio sorriso e disse

-Sembri proprio una femmina-

Con questa sparata accadde l’inevitabile: il bambino tirò un secondo pugno in faccia al bambino biondo, il quale, questa volta, non si limitò ad incassare ma iniziò a rispondere con calci e manate.

 

                                                                    °°°°°SasuNaru°°°°° 

 

Alle orecchie di Kushina giunsero delle grida e in lontananza vide il figlio picchiarsi con un altro bambino, mentre i suoi amichetti tentavano di fermarli, continuando a strillare.

“Cavolo non posso distrarmi un attimo”

Velocemente corse dai bambini, dribblando le mamme che, come uno sciame di api, si erano radunate intorno, richiamando i loro bambini perché non venissero coinvolti.

Senza tanti scrupoli li afferrò al volo e li divise. Mentre era intenta a calmare suo figlio anche la mamma del moretto corse a fermali.

Vedendo come il figlio non cessasse di scalciare Kushina perse la pazienza e  urlò

-Naruto Uzumaki, smettila immediatamente di fare i capricci-

A quel tono di voce il bambino perse tutta la sua “bellicosità”, guardando la madre in volto sorpreso.

Non aveva mai visto sua madre così arrabbiata e la cosa lo turbò non poco.

Kushina vide affacciarsi due lacrime agli angoli degli occhi del bambino, ma sapeva che non avrebbe mai pianto, per quanto piccolo era già troppo orgoglioso per farlo, infatti si limitò a tirare su con il naso e a guardare male l’altro bambino, che stava subendo la stessa ramanzina da sua madre, senza però ascoltarla più di quel tanto.

Venne tolto dalle sue osservazioni nel momento in cui la madre lo costrinse ad avvicinarsi al bambino

-Avanti chiedigli scusa- gli ordinò la madre.

-Ma….- cercò di protestare indignato

-Naruto?!- disse lei minacciosa.

il bambino sospirò pesantemente e di malavoglia andò di fronte al moretto e bofonchiando disse

-Scusa-

Il moro lo guardò senza battere ciglio e quando la madre gli impose di chiedere scusa a  sua volta, rispose  semplicemente

-No-

Naruto sgranò gli occhi sorpreso, per poi girarsi verso la madre come per cercare un appoggio.

Kushina guardò sorpresa il bambino, poi rivolse lo sguardo verso sua madre, costatando che era una donna bella almeno quanto il figlio, la quale dolcemente gli chiese

-perché?-

-Perché ha iniziato lui- disse deciso il bambino.

A quella risposta Kushina guardò il figlio, che sfoggiò il classico sguardo di quando faceva una marachella.

-Naruto che cosa hai combinato?-

le gote del bambino si tinsero di rosso, per poi dire

-Io non ho fatto niente gli ho solo chiesto se voleva giocare  con noi-

La madre lo guardò perplessa non riuscendo a capire quale fosse il problema, l’iniziativa allora la prese l’altra mamma che, rivolgendosi al figlio gli chiese

-Perché l’hai picchiato?-

il bambino, senza fare una piega, guardò con ostilità il biondo per poi dire

-Ha detto che dovevo fare la regina-

Le due donne guardarono sbigottite Naruto, che rosso come un pomodoro, iniziò a balbettare

-Non è colpa mia se sembra una femmina-

Finalmente le due donne iniziarono a capirci qualcosa, e Kushina, interpretando un po’ l’accaduto, fece un riassunto.

-Ho capito… tu l’hai visto e gli hai chiesto di fare la regina perché l’hai scambiato per una bambina-

Il biondo si limitò ad annuire

-Non avevi capito che era un maschio?-

-No, me l’ha detto Shikamaru solo dopo-

-E allora tu che hai fatto?-

-L’ho guardato bene e poi gli ho detto che sembrava proprio una femmina e lui mi ha picchiato-

-E perché gliel’hai detto? Avevi visto che ci era rimasto male-

-Perché è vero, ma io non volevo farlo arrabbiare-

Kushina guardò intensamente il figlio, sapeva che non era il tipo da dispetti o da offese e di conseguenza cercò di dare una spiegazione al suo comportamento. Riposta che venne quando posò lo sguardo su Sasuke.

-Per caso volevi dire che è bello come una bambina?-

-Si- disse con enfasi e contento per essere stato capito

-Tesoro, capisco che per te può sembrare una cosa bella da dire, ma …-

-Signora mi scusi- la giovane donna dai lunghi capelli neri la interruppe e dolcemente le disse

-Non si preoccupi, non è colpa di suo figlio, vede…. Sasuke è sempre stato molto permaloso su questo tasto e nonostante gli abbia detto più volte di  non alzare le mani sembra che non voglia proprio darmi retta. Naruto-chan ti chiedo scusa da parte di mio figlio-

disse la donna inchinandosi davanti a loro sotto lo sguardo indignato e oltraggiato del figlio.

Naruto, imbarazzato, abbozzò un timido sorriso

La donna gli sorrise e s’inginocchiò davanti a lui, notando i diversi lividi che si stavano formando sul volto e sugli arti

-Ti fanno male?- chiese preoccupata

Naruto, messo in soggezione da quella bellissima donna, divenne tutto rosso e, recuperata tutta la sua baldanza urlò vittorioso

-No, io sono forte- regalandogli un bel sorriso.

A quel punto si girò verso il figlio e lo chiamò a se e lui si avvicinò senza fare troppe discussioni

-Naruto-chan, lui è Sasuke, è un bambino molto introverso ma spero che potrete diventare  buoni amici, nonostante la litigata di oggi-

Sasuke guardava sua madre sempre più indignato  e lei, accorgendosene, gli sorrise e gli chiese

-Non ti piace Naruto?-

A quella domanda, il bambino dai capelli corvini, guardò Naruto che, inizialmente, lo guardava serio, per poi regalargli un radioso sorriso quando il loro occhi s’incrociarono.

Sasuke, con le guanciotte lievemente imporporate, annuì con la testa e questa risposta fece urlare di felicità Naruto che iniziò a saltare e a corrergli intorno, sotto il suo sguardo sbigottito. Gli pareva quasi incredibile che quel bambino si comportasse così dopo che si erano picchiati in quel modo.

Naruto smise di correre improvvisamente e gli si fermò davanti

-Non ti dirò più che sembri una bambina- sentenziò deciso, per poi afferragli il braccino ed iniziare a strattonarlo verso lo scivolo.

Sasuke inizialmente pose una certa resistenza, ma quando si girò verso la madre e questa gli diede il consenso con il capo, decise di assecondarlo.

Le due mamme guardarono i figli allontanarsi di qualche metro, fino a che Naruto non disse

-Allora tu farai il principe ed io sarò il papà-

Il bambino dai capelli mori si fermò di colpo e sfilò nuovamente la sua mano da quella dell’altro.

Incrociò le braccia al petto e deciso disse

-No, se tu sei il re io faccio l’imperatore-

Naruto lo guardò sbigottito.

-Perché?- domandò curioso

-Perché è più importante- disse deciso

-Non è vero- sentenziò il biondo

-Si-

-No-

-Si-

-No-

-…-

-…-

-Io faccio l’imperatore del tuo regno nemico-

-Ma come… non vuoi essere mio amico? – chiese deluso Naruto

A quell’espressione Sasuke sbuffò scocciato.

-Nella realtà si, ma nel gioco combatteremo fino alla morte per conquistare il regno- disse deciso.

A quelle parole Naruto si risollevò e, riflettendo sull’idea, non la trovò poi così tanto male.

Poteva essere un gioco veramente divertente e, valutato questo, lo guardò sorridendo e disse

-Va bene Imperatore, andiamo a cercare i nostri sudditi-

Entrambe le mamme sorrisero nel vedere quella nuova amicizia sbocciare e tranquillamente si sedettero su una panchina vuota a fare conoscenza.

Ogni tanto buttavano uno occhio verso i figli, i quali con 4 bambini al seguito di ciascuno, correvano avanti ed indietro per la piazzola.

Ad intervalli regolari Sasuke e Naruto si azzuffavano per qualche minuto, per poi prendere subito a giocare come se niente fosse

A Kushina scappò da ridere e voltandosi incontrò il volto sorridente della donna

-Penso che sarà un’amicizia piuttosto “complicata”- disse osservando come in quel momento Sasuke si fosse girato per dare un pugno sulla testa al figlio, il quale aveva ben pensato di dargli uno spintone.

La donna al suo fianco rise

-Già, però sono contenta, è raro che Sasuke giochi con gli altri bambini, di solito è sempre infastidito dalla loro presenza e preferisce rimanersene da solo. E’ molto introverso-

Kushina la guardò sorpresa, per poi guardare Sasuke

-Non si direbbe..- notando come giocasse vivacemente

-Lo so, in effetti sta sorprendendo anche me. Evidentemente il piccolo Naruto gli piace molto. Sono contenta, fino a questo momento giocava solo con il fratello e con altri due bambini. Il suo è un bambino speciale per avere mosso quel piccolo cocciuto di mio figlio-

-Penso che sia una questione di pelle,  anche Naruto non ha fatto molti capricci per fare pace con Sasuke... ed anche questo è piuttosto insolito-

-Sono certa che stia nascendo una grande amicizia- disse la donna contenta

-Si, se non si ammazzano prima- disse divertita Kushina notando i due bambini darsi qualche spintone. 



°°°Continua...............





Come al solito vi ringrazio per aver letto il capitolo, non mi dilugherò ancora in spiegazione o altro.... spero solo che vi piaccia. Inoltre, se doveste avere due minuti di tempo da dedicarmi, ditemi la vostra opinione, come al solito vedrò se continuarla o meno seguendo i vostri pareri...
Anche  questa si prospetta essere una long long fic, ma forse più breve dell'altra.... almeno credo.
Non sono capace di scrivere storie brevi.



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Capitolo 2
*** Le piccole scoperte della vita ***


Le piccole scoperte della vita

Naruto continuava a strattonare la mamma come un ossesso, perché accelerasse il passo.

Le strade erano ancora bagnate, dove, di tanto in tanto, si doveva dribblare un pozzanghera per evitare di centrarla.

Il sole splendeva già intensamente e la gente, per goderselo, iniziava ad uscire dalle loro abitazioni…aveva piovuto per due giorni interrottamente e Naruto era esagitato, vista l’energia accumulata in due giorni chiusi in casa.

-Naruto, ma vuoi stare tranquillo? Smettila di tirarmi in questo modo-

Il bambino mise il broncio e gonfiò le guanciotte.

-Ma io voglio andare da Sasuke-

-Sasuke? Ma è possibile che non pensi ad altro che a quel bambino?- chiese la madre esasperata.

L’aveva tormentata per tutte e 3 le settimane in cui non era riuscita a portarla al parco.

Ogni giorno gli diceva:

“-Sasuke mi aspetta-

-Ma devo andare da Sasuke-

-Daiiiiiii Sasuke vuole giocare con me, non gioca con altri bambini-

-Sasuke si sentirà solo senza di me…-”

Non gli aveva dato tregua e francamente iniziava a preoccuparsi per l’attaccamento morboso che aveva nei confronti di quel bambino.

Erano passati due mesi da quando si erano conosciuti ed, apparentemente, il loro rapporto non aveva subito particolari cambiamenti, se non fosse che erano diventati praticamente inseparabile. Dove c’era uno c’era anche l’altro, ma erano solo bambini,no?

Quando arrivarono all’entrata del parco Naruto vide una sagoma famigliare impalata davanti al chiosco del gelato.

Un enorme sorriso gli comparve sul volto e soddisfatto si voltò verso Kushina dicendo

-Ecco Sasuke- disse indicandolo.

A quel punto la donna voltò lo sguardo e vide in lontananza Mikoto che leggeva un libro, a quel punto decise di “liberare” il figlio, per andare dalla sua nuova amica.

Naruto gli diede un bacio e corse da Sasuke.

Man mano che si avvicinava urlava il suo nome, ma il bambino non pareva sentirlo, quando lo raggiunse notò che era totalmente immerso nei suoi pensieri.

Aveva le braccia conserti, lo sguardo fisso sulla vetrina chiusa del chiosco e tamburellava il piedino a terra.

Naruto capì che stava pensando a come prendere un gelato, in effetti era un vero problema per bambini piccoli come loro, il bancone era il doppio più alto di loro e la tizia dentro non poteva sentirle perché aveva il vetro chiuso, in modo da tenere fresco l’ambiente per la conservazione dei gelati (questo è lo stramaledetto chiosco con cui, da bambina, dovevo combattere per prendere un semplice gelato alla stracciatella)

Provò ad attirare la sua attenzione in diversi modi, ma Sasuke era troppo assorto… si riscosse solo quando Naruto ebbe la geniale pensata di urlargli nell’orecchio il suo nome.

Inutile dire che si girò a dir poco inviperito e pronto a massacrare l’amico, ma questo gli sorrise e trionfante gli disse:

-Ci penso io- disse battendosi un pugnetto sul petto.

Sasuke vide Naruto allontanarsi dal bordo del chiosco un paio di metri, correre e saltare, spiaccicandosi stile spiderman sulla parete del bancone, con le manine aggrappate al bordo, provò a sollevarsi, aiutandosi con i piedini che cercavano un appiglio sulla parete liscia, ma qui continuava scivolare, e quando le braccia non ce la fecero più a sostenere il peso, lo vide crollare a terra  come un sacco di patate.

Il bambino dai capelli color dell’oro non si demoralizzò e ritentò nell’impresa un altra volta. Mano a mano che il tempo passava il numero delle imprese fallite andava ad aumentare, sotto lo sguardo curioso e divertito di Sasuke.

Quando, per l’ennesima volta, il bambino cadde, ormai  ansante per la fatica, e con i gomiti e le ginocchia sbucciate, si voltò verso l’amico sconsolato e disse

-Non ci riesco-

A quel punto, Sasuke,  gli si avvicinò

- Mettiti a cavallino –

Naruto lo guardò incuriosito e fece quello che gli venne detto.

A quel punto il moro mise i piedini sulla sua schiena, ed utilizzandolo come un rialzo si affacciò al di la del bancone, battendo  il pugnetto sul vetro, attirando,finalmente, l’attenzione della signora.

Quando scese da Naruto, leccava un enorme cono gelato, sotto lo sguardo allibito dell'amico che pigolò

-Ma lo voglio anche io il gelato-

Sasuke lo guardò un attimo e disse

-Hai i soldi?-

Il bambino biondo scosse la testa sconsolato.

-Neanche io,  la mamma me li ha dati contati-

Detto questo, crudelmente, si girò e si avviò verso le altalene  gustandosi il suo bottino.

Naruto iniziò a seguirlo tutto mogio, fino a che, stanco di quel broncio, il bambino dai capelli corvini non gli allungò il suo gelato sotto il naso.

-Tieni-

Naruto lo guardò sorpreso, con gli occhioni sgranati e la bocchina aperta.

-Ma è tuo- protestò, ma Sasuke non volle sentire ragioni

-Tanto non mi va più o lo mangi o lo butto via-

A quella minaccia Naruto prese lo prese al volo ed iniziò a leccarlo soddisfatto

-Grazie-

Il moro gli prese semplicemente una manina ed iniziò a trascinarlo dai loro amici.

Stavano ormai per raggiungere la metà, quando un gruppo di bambini, che stavano correndo, urtarono il biondino facendogli cadere il cono.

I bambini cominciarono a ridere, mentre Naruto si rattristi e sconsolato guardò Sasuke

-No il nostro gelato- e tirò su col nasino, senza però versare una lacrima.

-Dai vieni, andiamo dalla mia mamma-

Lo prese per mano ed iniziò a trascinarlo fino alla panchina.

-Mamma vorremmo due gelati-

Mikoto lo guardò sorpresa

-Ma non ne hai già mangiato uno?-

-No, il mio l’ho regalato a Naruto, ma dei bambini glielo hanno fatto cadere-

Kushina guardò il figlio sconsolato, allora si alzò e guardando i due bambini disse

-Andiamo che ve lo compro io-

Mentre riattraversarono il parco, Sasuke, vide i bambini di prima giocare nell’area della sabbia e strinse impercettibilmente gli occhi.

Lasciò andare la manina di Naruto ed iniziò a correre verso di loro.

-Sasuke_chan dove stai andando?- chiese Kushina

-Arrivo subito- gli gridò il bambino

-Ma non mi ha detto che gusto vuole-

-Sasuke mangia solo il gelato alla fragola e limone- disse sicuro Naruto

-Sei sicuro?-

-Si- disse convinto il bambino

-Ok, e fragola e limone sia…-

 

Nel frattempo Sasuke aveva raggiunto i bambini che stavano costruendo un castello di sabbia e, senza tante cerimonie, lo calpesto, distruggendolo.

I tre bambini lo guardarono sconvolti e lui rispose a loro con uno sguardo di ghiaccio

-Così imparate a fare cadere i gelati degli altri bambini-

Uno dei bambini, forse il più vivace, fece per attaccarlo, ma Sasuke fu più veloce e gli diede una manata. Nel giro di una zuffa di qualche secondo, tre bambini nella piazzola della sabbia stavano piangendo disperatamente chiamando la loro mamma, e un bambino dai capelli corvini si stava dirigendo tranquillamente a prendersi il suo meritato gelato.

 

                                                                   °°°°°SasuNaru°°°°°

 

-Ragazzi perché non facciamo una fortezza?- chiese Kiba entusiasta, mentre scorazzava nella sabbia.

-Si- gli risposero entusiasti Choji e Naruto, il quale decise di trascinarci anche Sasuke, mentre Shikamaru, svogliatissimo come al solito, si sedette poco lontano, e con uno sbadiglio, si sdraio a terra cominciando a contemplare le nuvole.

Ormai erano a giochi avanzati quando due bambine si avvicinarono a loro.

-Ciao… possiamo giocare con voi?- chiese la bella bambina dai lunghi capelli biondi.

Kiba e Choji le guardarono scettici, per poi dire

-No… le bambine non possono giocare-

A quelle parole Naruto li guardò sorpreso, non capendo quale fosse il problema per non farle giocare, mentre Sasuke e Shikamaru erano totalmente disinteressati all’argomento.

Come era prevedibile, la risposta di Kiba non piacque alle due bambine che si rabbuiarono.

-Perché non possiamo giocare con voi?- chiese la bambina dal cascetto rosa irritata.

-Perché siete femmine- rispose deciso Kiba

-E allora?-

-Le bambine non sanno giocare ai giochi dei maschi… andate a giocare con le bambole- disse sprezzante il bambino.

Ormai esasperate, iniziarono a scrutare attentamente tutti i bambini presenti, fino a che il loro sguardo non si posò su uno di loro in particolare e la bambina gli si avvicinò, iniziando a scrutarlo con interesse.

Sasuke iniziò ad essere infastidito da quell’esame, non aveva mai sopportato quell’atteggiamento curioso da parte degli estranei, che solitamente gli rivolgevano.

Fece per dirle di smetterla, ma non ne ebbe il tempo, visto che la bambina bionda si girò verso gli altri bambini e arrabbiatissima disse

-Bugiardi-

Tutti la guardarono sorpresi

-Avete detto che non giocate con le bambine… allora perché lei può?- domandò furente indicando Sasuke.

Tutti i bambini sbiancarono e tremarono impercettibilmente, temendo la reazione di Sasuke.

Sapevano quanto fosse permaloso su questo argomento, di conseguenza aspettarono che  avesse un qualsiasi tipo di reazione, sperando che non reagisse male come al solito, ma si sbagliarono…

Videro Sasuke corrucciare lo sguardo ed alzarsi in piedi, in modo da poter fronteggiare la bambina leggermente più alta di lui.

Caricò il braccio e fece partire un pugno, ma questo non arrivò mai a destinazione perché Naruto gli si parò davanti, incassando il colpo nello stomaco.

Tutti guardarono il bambino dai capelli dorati sconvolti e sorpresi da quel gesto  “eroico”.

Sasuke rimase immobile, sorpreso per l’azione dell’amico, senza riuscire a  capire il perché si fosse messo in mezzo.

Sussultò quando vide Naruto alzare il volto e guardarlo severo

-Sasuke non si picchiano le bambine- disse arrabbiato.

Le due bambine li guardarono sorprese, per poi domandare

-Sasuke?-

Naruto si voltò verso di loro sorridendo

-Si è un maschio-

Le due bambine  rimasero un attimo imbambolate, mentre la loro mente metabolizzava la notizia, per poi emettere un gridolino estasiato.

-Ma è bellissimo- disse la bambina dai capelli rosa incredula.

Senza sapere il perché Naruto si voltò a guardare Sasuke orgoglioso, sorridendo nel vedere l’espressione indifferente dell’amico.

-In effetti anche noi, quando l’abbiamo conosciuto, pensavamo fosse una bambina- disse divertito il biondino alle due ragazze, che però non lo ascoltavano più, visto che erano totalmente rapite da Sasuke, che, incurante, era tornato a sedersi davanti al castello e aveva ripreso a giocare come se niente fosse.

Naruto decise di porre fine a quella discussione e invitò le bambine a giocare

-Se volete potete giocare con noi-

-COSAAAA?- urlò Kiba scioccato.

-Kiba, che male c’è? Più siamo e più ci divertiamo…- disse sorridendo Naruto.

-Ma…-

Kiba tentò di protestare, ma Naruto, pensò bene di non prestargli ascolto e di tornare a parlare con le due bambine.

-Come vi chiamate?- chiese contento

-Io sono Hino e lei è Sakura- disse indicando l’amica

-Io sono Naruto e loro sono: Kiba, Choji, Sasuke e quello là isolato è Shikamaru-

Loro sorrisero e, visto che erano state invitate, si sedettero con loro, però ponendosi ai due lati di Sasuke.

Naruto ritornò a sedersi con loro e giocarono tranquillamente tutto il pomeriggio, fino a quando, ormai sera, una donna  chiamò le due bambine.

-Dobbiamo andare… ci vediamo domani- disse Sakura tristemente

Tutti i bambini annuirono soddisfatti, era bastato un pomeriggio per fargli cambiare idea sul “giocare con le bambine”. L’unico che non si interessò molto della loro “partenza” fu Sasuke, nonostante tutti gli inutili sforzi delle bambine di attirare la sua attenzione. Naruto se n’era accorto e per consolarle aveva detto a loro

-Sasuke è fatto così, non prendetevela-

Quando le loro mamme le chiamarono una seconda volta, le due bambine si guardarono  negli occhi ed annuirono: velocissime si chinarono ai due lati di Sasuke e, come un vero e proprio agguato, gli stamparono un bacino sulle guance, per poi scappare via ridendo soddisfatte come se fossero due pazze.

Sasuke, a quel gesto, aveva sgranato gli occhi e guardava sconvolto i suoi amici, che, in un primo momento lo guardarono con la sua medesima sorpresa e i visini arrossati per l’imbarazzo, per poi scoppiare a ridere come pazzi.

-Sasuke hai ricevuto non uno ma ben due baci- iniziò a prenderlo in giro Kiba, sotto gli sguardi divertiti degli altri.

-Adesso ti dovrai sposare- disse sorpreso Naruto, per guadagnarsi un’occhiataccia da parte del bambino moro.

-Ma non può sposarsi due bambine, ne deve scegliere una- disse Choji mentre sgranocchiava le patatine.

Nel frattempo, Sasuke aveva sfoggiato l’aria più disgustata di questo mondo, per poi iniziarsi a fregare velocemente le guance con le maniche della maglietta.

-Sasuke, chi scegli? Vuoi Ino o Sakura?-

Ma il bambino non gli rispose

-A me piace di più Sakura- disse il biondo, trovando un assenso da parte  di Kiba

-A me Ino- disse Choji

-A te Shikamaru?-

-Nessuna, a me non piacciono le bambine: piangono sempre, sono impiccione e parlano sempre- rispose scocciato il bambino.

-Sasuke e a te?- chiese Naruto avvicinandoglisi curioso.

Il bambino aggrottò le sopraciglia e disse

-Nessuna delle due-

Tutti i bambini, escluso Shikamaru, lo guardarono sorpresi

-Ma ora ti devi sposare con una di loro- disse serio Naruto

-Io non mi voglio sposare- disse scocciato il moretto

-Ma vi siete baciati-

-E allora? Sono state loro a baciarmi…-

-Si ma è lo stesso… ora non puoi non tirarti indietro, è come se vi foste fidanzati-

Sasuke lo guardò con compatimento per poi dire

-Non ci si fidanza così… Poi quello non era un vero bacio- disse saccentemente

-Allora come ci si fidanza?- chiese ingenuamente il biondo.

Sasuke lo guardò sorpreso per poi sparare

-Sei proprio un bambino-

-Certo che sono un bambino, ho 6 anni. Tu non sei di certo grande. Allora mi spieghi come si fa a fidanzarsi?-

-Per prima cosa bisogna essere adulti. Si stà insieme per tanto tempo, si parla, si gioca, fanno tutte quelle cose schifose come: accarezzarsi, tenersi la mano e baciarsi…- i bambini assunsero un’aria schifata indescrivibile – Se si piacciono l’uomo regala un anello alla femmina e così sono fidanzati, poi  si sposano e fanno sesso per far nascere i bambini-

A quella spiegazione i bambini guardarono estasiati Sasuke

-Ma come fai a sapere tutte queste cose?- domandò ammirato Kiba

-Me le ha detto mio fratello che ha 14 anni-

-Wooooow- esclamarono tutti insieme, sotto lo sguardo impassibile di Shikamaru

-Sasuke, ma cosa vuol dire fare sesso?-

A quella domanda il bambino si rabbuiò e perplesso disse

-Mio fratello mi ha spiegato che è quando i fidanzati vanno letto nudi e si rotolano nelle coperte dandosi dei baci-

-Nudi?- esclamarono sorpresi e rossi per l’imbarazzo i bambini.

Sasuke si limitò ad annuire con la testa –Ma si può fare solo dopo essersi fidanzati e dopo essersi baciati-

-Allora tu puoi far sesso con Ino e Sakura- sentenziò imbarazzato il biondo

-Non lo so- concluse perplesso il moro – mio fratello ha detto che serve per fare i bambini-

Dopo aver  ascoltato in silenzio tutta quella conversazione, Shikamaru, ormai stanco di quella confusione disse

-Non è proprio così…-

I bambini si voltarono sorpresi verso di lui

-Tu sai che cosa è il sesso?- il bambino con la coda  annuì con la testa – la spiegazione di Sasuke è giusta ma non è che vada proprio così-

-E allora com’è?- chiesero curiosi i bambini

-Non so se posso dirvelo, è una cosa veramente schifosa-

-Ti pregoooo diccelooo- Lo supplico Kiba

-Va bene, ma io vi ho avvertito quindi evitate di fare scene dopo o di correre dalla mamma a piangere-

I bambini annuirono e si avvicinarono a Shikamaru, che sottovoce, gli spiegò cos’era fisicamente il sesso e come si arrivava al fidanzamento o al matrimonio.

Quando concluse la spiegazione, aspettò qualche istante perché quella informazione venisse metabolizzata. Vide le loro espressioni cambiare da ogni istante, divenendo sempre più schifate e sconvolte, fino a che Kiba non urlo: - CHE SCHIFOOOOOOOOOOOOO, non posso credere che la mia mamma abbia fatto quelle cose-

-Anche la mia non può averle fatte- disse incredulo il biondo

-Io vi avevo avvertito di non fare storie, se siete nati hanno fatto quelle cose-

-Ma ne sei certo?- chiese Naruto disperato

-Certo, l’ho letto in un libro- rispose Shikamaru deciso.

I bambini assunsero un aria disgustata.

-Sasuke ora devi sposarle entrambe e fare quelle cose- disse Kiba, scioccando il bambino.

-Ormai sei costretto…hai ricevuto un bacio vero- disse Naruto scioccato.

Sasuke si limitò a guardarlo scocciato,senza essere turbato più di quel tanto dalla scoperta di Shikamaru, ma iniziava a scocciarsi per l’ingenuità e l’insistenza dei suoi amici, soprattutto di Naruto, che in quel momento incarnava il candore e l’idiozia allo stato puro.

-Quello non era un vero bacio- rispose adirato il moro.

-Invece si… .era un bacio- sentenziò deciso il biondo.

-Ti ho detto di no-

-Si-

-No-

-Si-

-No, i miei genitori me li danno sempre e non sono veri baci come i loro-

-E i loro come sono?- chiese scettico il bambino, lasciando perplesso l’altro

-Diversi…- rispose confuso.

-Come diversi… fammelo vedere- disse derisorio il biondo, non convinto che potessero esistere diverse tipologie di bacio.

Il bambino moro, stufatosi di quelle provocazioni, decise di mostrarglielo in prima persona. E senza dire niente appoggiò le sue labbra su quelle di Naruto, ammutolendolo all’istante.

Il contatto durò solo qualche secondo, e quando Sasuke si allontanò vide Naruto, prima sbiancare come uno straccio, per poi assumere una colorazione rosso intenso e scoppiare.

-CHE SCHIFOOOOOOOOOOOOO- disse strofinandosi le labbra con una manica –hai appoggiato la tua  bocca sulla mia-

Gli altri bambini, dopo un –OOOOOHHHHH- pronunciato in coro scoppiarono a ridere.

Sasuke lo guardò strafottente per poi dire

-QUESTO è un vero bacio… quello che si danno due innamorati come la mia mamma e il mio papà-

-Ma fa schifo- disse Naruto disgustato.

Kiba, continuando a ridere, iniziò ad additare il bambino biondo

-Ora vi dovrete sposare-

Naruto e Sasuke si voltarono a guardarlo sorpresi

-Vi siete scambiati un “vero” bacio-

Un attimo di silenzio cadde sui due bambini, sgomenti alla rivelazione di quello che avevano fatto.

Quando i loro occhi s’incontrarono la reazione fu più che mai prevedibile.

-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO-

 

 

°°°°Continua....

Vi ringrazio tutti per la fiducia, i complimenti e il sostegno. Come sempre, senza di voi non riuscirei nemmeno ad andare avanti. Grazie a tutti

Ormai saprete che non ho il tempo materiale per rispondere a tutti ai vostri  MERAVIGLIOSI   commenti, che sono indispensabili per la continuità del mio "lavoro". Vi chiedo scusa per gli aggiornamenti settimanali, ma ora non posso proprio fare altrimenti.

Come sempre  vi anticipo che dal prossimo capitolo i bambini inzieranno a crescere ed insieme a questo ci saranno nuove avventure e nuove scoperte

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno messo la mia fic tra i loro preferiti..... grazieee 

 

 

1 - 5emme5
2 - 666ororon
3 - Aki chan
4 - AkiChan83
5 - aliasNLH
6 - Annichan
7 - anu
8 - Bad Girl
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10 - candy14
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13 - edwardXD
14 - eLiSeTtA
15 - EsoChan
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17 - fittina
18 - FlyingSquirrel
19 - fullmetal manga lover
20 - giulietta117
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28 - Kurachan
29 - Kyubi
30 - LadyKokatorimon
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46 - ryanforever
47 - SakuraAshe
48 - sarazaretta
49 - Sexy_Kakashi
50 - Shannara_810
51 - sharya
52 - shinku66
53 - sliver
54 - Sorah89
55 - Stella4ever
56 - SuperEllen
57 - terachan
58 - Yumi_chan
59 - Zaza
60 - zizi
61 - _FaLLeD_aNGeL_
62 - _Zexion_

 

 

 

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Capitolo 3
*** Carnevale ***


Oggi per me è una giornata incomprensibilmente triste. Non che mi sia andato storto qualcosa, ma ho dovuto passare tutto il giorno all'aperto, impalata come una scema a prendere il freddo. Conclusione, sono arrivata a casa con le mani, il naso e i piedi congelati. Inoltre, tutto quel grigio e quell'insopportabile pioggerella gelata, detestabile perchè non ti spinge neanche ad aprire l'ombrello, e il pensare che   è SOLO martedì........non ha di certo migliorato le cose. Di conseguenza, dopo un meraviglioso bagno ristoratore bollente, ho pensato che probabilmente esisteva qualcuno dei miei lettori che stava vivendo male questo Martedì 11 almeno quanto me, se non peggio. e spinta da chissà quale forza ho deciso di fare un doppio aggiornamento
Concludere Piccoli Problemi di convivenza e proseguire con Crescere ....che fatica!!!!

E rieccomi con la mia nuova fic che ora continuerà senza più interruzioni.
Premetto che non sarà lunga come Piccoli problemi di ... convivenza, ma decisamente più corta. Ma vi saprò dire il numero esatto solamente quando la ultimerò.
Per ora vi saluto e vi ringrazio per avermi seguito.


Carnevale

-Sa-chaaaaaaaaaaaaaaaaaaaan- urlò una bambina seguita dall’amica verso un gruppo di bambini tutti mascherati per la festa di carnevale che quel pomeriggio si sarebbe tenuta nel palazzetto dello sport del paese. Essa rappresentava un ottima occasione per la comunità di far divertire i bambini in un luogo sicuro, intrattenendoli con giochi e musica, incentivando la socialità, non solo tra i piccoli, ma anche tra i genitori che erano invitati a partecipare.

Quell’anno il gruppetto sarebbe stato accompagnato dalla mamma di Sasuke, Mikoto, e visto che era vistosamente aumentato di numero, aveva preventivamente chiesto a Kushina di venire con lei.

La donna, dopo essere passata a prendere  Shikamaru, Kiba e Choji, attese in piazza le due bambine, luogo scelto per incontrarle con le loro mamme, e Naruto.

Mentre le donne si salutavano e scambiavano qualche parola, Sakura si era già fiondata su Sasuke, che l’allontanò infastidito.

-Sa-chan sei bellissimooo- disse estasiata la bambina, osservando il suo costume.

-Non chiamarmi così- le rispose infastidito, ma Sakura non lo ascoltò, infatti continuava a girargli intorno affascinata.

Sasuke era vestito tutto di nero, con uno splendido mantello svolazzante e una corazza luccicante. In mano impugnava una spada e con l’altra sosteneva uno scudo.

-Sei un principe?- chiese Ino non con meno entusiasmo dell’amica.

-Ma non ci vedi? Lui è un cavaliere- disse derisoria Sakura, facendo subito irritare la bambina dai capelli biondi.

-No è un principe e saremo una coppia visto che io sono vestita da principessa- disse Ino facendo una piroetta che gli gonfio il vestitino rosa tutto merlato.

-No è un cavaliere e Sasuke starà con me perché il mio costume è più bello-

-Ma se sei vestita da strega- disse Ino ghignando

-Non è vero…. Io non sono una strega, ma una FATA-  disse lei agitando la bacchetta che si concludeva con una stella davanti agli occhi della bambina – Non vedi che ho il vestito blu e il cappello a punta con le stelline e i fili brillanti? Sono la fata turchina-

Le due bambine iniziarono a litigare e Sasuke, stanco di quella confusione, si mise in mezzo e disse:

-Sono un guerriero-

Le bambine si limitarono a sospirare estasiate.

Nel frattempo, Kiba vestito da pirata e Choji da supereroe, si avvicinarono al gruppetto.

-Smettetela- sentenziò Kiba attirando gli sguardi delle due bambine, per poi essere subito ignorato. Era evidente che la loro attenzione era tutta catalizzata su uno solo di loro.

Dopo una accesa discussione, finalmente, Ino e Sakura degnarono anche gli altri bambini della loro attenzione e solo in quel momento notarono Shikamaru

-Ma non ti sei vestito?- chiese Ino sorpresa.

Il ragazzo soffocò uno sbadiglio e la guardò fiaccamente, incerto se risponderle oppure no, visto che quell’atto avrebbe provocato una perdita inutile di energie. Ma poi si decise ad aprire la bocca.

-Si- rispose indicando una fascia legata al braccio, ma le bambine lo guardarono confuse e lui sbuffò scocciato.

-Sono un Ninja-

Solo in quel momento si accorsero che effettivamente indossava una tuta un po’ particolare, ma essendo nera non si notava.

-Ma perché non metti la fascia? Almeno così si capisce- si lamentò Sakura.

Shikamaru si limitò ad alzare le spalle e rispose – Così, mi da noia-

-Bambini ci siamo tutti?- chiese Mikoto

-No manca Naruto- le rispose Kiba, ma proprio in quel momento sentirono un urlo in lontananza.

-Eccomiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii-

Mentre tutti i bambini si girarono, Naruto e la sua mamma, avevano già raggiunto il gruppo e il bambino si era parato di fronte ai suoi amichetti.

-Che cosa c’è?- domandò sorpreso nel notare i loro occhi sgranati, le loro boccucce lievemente aperte e le guanciotte arrossate.

In realtà la risposta non tardo arrivare, infatti le bambine si fiondarono su Naruto ad abbraciarlo e a spupazzarlo.

-Come sei carinoooo- disse Sakura, strofinando il suo volto sul pelo del costume.

-Va bene, ma ora lasciatemi- disse il bambino allontanandole e risistemandosi le orecchie sulla testa.

-Nachan, ma sei tenerissimo- disse adorante Ino –sei un tigrotto?-

Il bambino biondo si limitò ad annuire.

-Io non volevo mettere queste costume, ma la mamma ha insistito tanto…- disse guardando la donna che  sorrise dolcemente.

-Ma è un costume bellissimo, vero bambini?-

I piccoli si limitarono ad annuire, tornando a guardare l’amico. Naruto aveva una tutina pelossissima e morbidissima, che gli copriva anche le manine che erano diventate due zampette. Il manto era tutto a strisce e sul pancino vi era un enorme chiazza bianca. I capelli erano lasciati liberi e le orecchiette gli erano state applicate per mezzo di un cerchietto sopra alla testa, poi, una lunga coda terminava il costume. Ma la parte più tenera era sicuramente il viso, il quale era stato truccato con sei beffetti che gli percorrevano le guanciotte, e il nasino tondo tutto nero.

-Va bene, siete pronti ad andare?- chiese Mikoto.

-Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii- risposero con entusiamo i bambini.

-Bene andiamo-

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

Come arrivarono al palazzetto rimasero sconvolti nel vedere la quantità incalcolabile di bambini, dalle maschere più disparate e colorate, che lo riempivano.

Furono tutti colti da un entusiasmo incontenibile. Eccezion fatta di Sasuke e Shikamaru, in quanto il primo era totalmente indifferente, mentre il secondo faceva trasparire dal suo visino la scocciatura che per lui rappresentava quel caos.

Naruto, contrariamente a loro, iniziò a guardarsi intorno entusiasta. Infatti non  c'erano solo bambini della sua età ma anche più piccoli e più grandi.

In mezzo a quella folla vide i genitori affollarsi a margine della sala per lasciare pieno spazio ai cuccioli per giocare e sul lato opposto, capeggiava un enorme tavolo pieno di pietanze. Come fu abbastanza comprensibile, fu proprio quest’ultimo ad attirare lui e Chioji come una calamita e senza aspettare un secondo in più i due bambini presero a correre verso di lui.

-Nachan dove vai?- gli gridò la madre

-A mangiareeee- gli rispose il bambino sempre correndo.

-Esagerato! Sei appena arrivato e il tavolo non scapperà da nessuna parte, sai?!!!!-

-Lo so ma voglio arrivare prima che finiscano tutto- concluse il biondino per poi riportare la sua attenzione sull’obbiettivo.

-Quel bambino ha gli occhi più grandi dello stomaco- borbottò scocciata Kushina, strappando una risatina a Mikoto.

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

Come raggiunse il tavolo rimase incantato da tanta meraviglia. Vi erano vassoi con torte, pasticcini colorati, pizzette, patatine, caramelle e milioni di altri dolci spettacolari.

Non riuscendo più a resistere, con l’acquolina alla bocca, scambiò uno sguardo annuendo con Choji che ricambiò e si avventarono su quelle prelibatezze come due assetati persi da giorni nel  deserto che avevano a propria disposizione un’improvvisa fonte d’acqua.

Naruto continuò a strafogarsi, finché la sua attenzione non venne attirata da un pasticcino a lato della tavola a forma di cigno e ricco di panna montata.

Nella sua testa aleggiava un solo proposito

“Lo voglio a tutti i costi”

Senza staccare gli occhi dal suo obbiettivo iniziò a correre intorno alla tavola e quando svoltò l’angolo era ormai già pronto a gustarselo, ma si sa… le cose non vanno mai come si spera.

Infatti, nel momento in cui la sua vista era stata interrota da un’inutile composizione floreale, non aveva potuto notare che un altro bambino aveva puntato il suo pasticcino e che, essendo più vicino al tavolo, aveva tranquillamente allungato la mano e lo aveva afferrato.

Naruto gli frenò di fronte e lo guardò sconsolato mentre si portava il suo trofeo alla bocca.

 Il bambino, sentendosi osservato, spostò lo sguardo su quel bambino vestito da tigrotto e dagli occhioni lucidi che guardava deluso il cigno.

Naruto lo vide spostare lo sguardo prima sul dolce e poi su lui ed infine, senza dire o fare niente, gli porse il cigno.

Come reazione sgranò gli occhi e sorpreso gli chiese:

-Me lo stai dando?-

Il bambino dai capelli rossi si limitò ad annuire ed arrossire lievemente quando il tigrotto gli regalò un enorme sorriso

-Grazieee- disse entusiasta per poi affondare il musetto nella bianca e soffice panna montata, continuando a essere guardato da quel bambino tanto generoso.

Quando ingoiò anche l’ultima briciola, tirò fuori la linguetta e si leccò le labbra per raccogliere le tracce di crema e panna che gli erano rimaste.

Il bambino davanti a lui continuava a guardarlo con un espressione sempre più sorpresa, fino a che non sussultò quando due occhi color del cielo non si fermarono su di lui osservandolo curiosi

-Come ti chiami?- domandò Naruto ora contento e soddisfatto, ma il bambino dai capelli color del fuoco non gli rispose.

Un po’ titubante provò a smuoverlo con un'altra domanda

-Come mai non hai il costume?-

Ma nuovamente l’altro bambino non emise un suono, allora stanco Naruto si limitò a salutarlo e a correre dai suoi amici, ormai sazio e pronto a dar sfogo a tutte le sue energie.

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

-Ma è pazzesco, come fa a non essere mai stanco?- domandò Kiba accasciandosi su una sedia di fianco a Sasuke che stava tranquillamente sorseggiando una aranciata.

Il moro, spostò gli occhi prima su Kiba e poi su Naruto che continuava a correre come un matto per la pista da ballo  inseguito da tutti gli altri bambini.

Era la vera e propria attrazione della festa. La sua solarità e la sua vivacità erano spaventosamente contagiose per chi gli stava intorno, tanto da essere impossibile ignorarlo.

Sasuke sbuffò scocciato, un po’ lo infastidiva vedere come l’altro si divertisse con altri bambini che nemmeno conosceva. Era strano per lui non essere al centro della sua attenzione e questo un po’ lo turbava, ma non era di certo il tipo da protestare o ammettere la sua gelosia, quindi preferì isolarsi e sfoggiare un visino imbronciato.

-E’ carino oggi, vero?- gli chiese Kiba innocentemente – Sembra un peluches vivente-

Il moro si limitò ad annuire, ma senza dilungarsi troppo sull’argomento.

-Ma Ino e Sakura dove sono?- domandò un po’ sorpreso nel notare che non erano appiccicate all’amico.

Sasuke si limitò ad indicargli con la testa una direzione che l’altro seguì con gli occhi, fino a che non le incontrò. Le due bambine stavano litigando di fronte al tavolo delle bibite.

-Che cosa hanno?-

il moro, a quella domanda, si decise a parlare

-Ho chiesto loro di portarmi la mia bibita preferita. E quando  mi hanno chiesto quale era visto che lo amavano, io ho risposto che avrebbero dovuto saperlo, quindi sono corse al tavolo-

-Ma la tua aranciata?- chiese indicando la bibita che stava sorseggiando.

-Me la sono presa da solo. Come previsto si sono messe a litigare-

-Perché?-

-Una sostiene che ami la coca cola e l’altra che mi piaccia il succo d’arancia. In questo modo me le sono levate dai piedi in un colpo solo-

-Ma sei diabolico- disse ammirato Kiba – ma alla fine quale è la tua bibita preferita?-

-Non lo indovineresti mai…- disse sfoggiando un sorrisino divertito.

I due bambini continuarono a chiacchierare per diverso tempo, fino a che l’attenzione di Kiba non venne attirata da una scena in particolare.

In un angolo un po’ più oscurato rispetto alla sala, isolato da dove erano le altre persone, c’era Naruto che con grande sforzo strattonava la sua coda che era stata afferrata con forza da un inquietante bambino dai capelli rossi, che non pareva intenzionato a lasciarla, nonostante le proteste del biondo.

-Sasuke guarda là-

Il moro si voltò e, capendo la situazione, aggrottò immediatamente lo sguardo.

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

-Daaiiiiiiiii lasciamiiii- si lamentò il biondo strattonando la coda, in modo da liberarla dalla presa dell’altro, il quale non si sforzò nemmeno di rispondergli.

-Insomma, non ti ho fatto niente. Stavo solo passando di qua e mi hai afferrato al volo la coda. Se continuì così me la rompiiii- disse tirando con tutto il suo peso.

-Sei tu che se continuì così la rompi- Naruto sì immobilizzò immediatamente  nell'udire quella voce sconosciuta e velocemente si voltò verso il proprietario, smettendo di dimenarsi.

-Ma allora sai parlare- sparò entusiasta, ormai dimentico di tutto quello che stava accadendo un minuto prima.

Il bambino dai capelli rossi sfoggiò un’espressione che pare volesse dire “Che razza di domanda idiota è?”, per poi comunque annuire.

-Ma perché prima non hai parlato?-

Il bambino si limitò a scrollare le spalle.

-Allora me lo dici come ti chiami?-

-Ga- ma le sue parole vennero fermate da Kiba e Sasuke che si erano avvicinati minacciosi.

Il rosso indurì subito lo sguardo e rafforzò la presa sulla coda, cosa che venne notata dai due bambini.

-Lascialo- gli ordinò Kiba, ma non ricevette risposta.

-Ehi sei sordo? Lascialo andare- gli ripettè questa volta decisamente più arrabbiato.

Ma venne nuovamente ignorato e una rabbia incontrollata gli salì alla testa, fino a che non vide quegli occhi cerulei  fissi su Sasuke.

Istintivamente si irrigidì e con un filo di voce sussurrò:

-Sasuke, quel bambino sembra avercela con te- ma anche da lui non ricevette alcuna risposta.

Un po’ scocciato da quel trattamento  si voltò verso l'amico ma rimase di sasso nel notare sul suo volto la stessa identica espressione dell’altro bambino.

Sorpreso iniziò a volgere lo sguardo prima su l’uno e poi sull’altro, fino a che  non capì:

-Non ci posso credere…Stanno “combattendo” con gli sguardi-

-Eh?- esclamò Naruto non riuscendo a capire che cosa stesse accadendo.

-Si insomma… stanno litigando con lo sguardo- bofonchiò perplesso Kiba.

-Ma che cosa stai dicendo?- domandò scocciato il biondo.

-Ma non li vedi?- disse indicandoli Kiba, mentre gli altri due bambini  continuavano a ignorarli.

Naruto guardò il bambino con i capelli rosso fuoco e poi Sasuke.

-Ma che…- sbottò scettico

-Non sono pazzo. Guarda te lo dimostro-

Kiba iniziò a chiamare i due bambini in ogni modo, ma questi non gli diedero risposta.

-Visto?-

-Ma che stupidata- sentenziò il biondo non ancora convinto.

-Ah si?! Allora provaci tu-

-Va bene….- il biondo guardò Sasuke e disse –Sasukeeeeee-

Il moro, come se niente fosse, scollò gli occhi dal rosso e  guardò il biondo, sotto lo sguardo incredulo di Kiba.

-Che cosa vuoi Dobe?-

-Ma come.... ti chiama lui e gli rispondi? Perché con me no?- domandò arrabbiatissimo Kiba, ma non ricevendo nuovamente risposta si limitò a chiudere la bocca e a cadere in un offeso silenzio.

-Che stai facendo?- gli domandò il biondo.

Sasuke, si limitò a guardare quella mano che ancora gli teneva la coda, per poi fulminare il proprietario.

La sua faccia scocciata non aveva bisogno di parole e il suo messaggio venne perfettamente recepito dal rosso che di tutta risposta, strattonò la coda attirando il tigrotto contro di sè, per poi avvolgerlo in abbraccio possessivo e di sfida.

Naruto era totalmente paralizzato per la sorpresa e non avrebbe fatto in tempo nemmeno a rendersi conto di quello che sarebbe accaduto da lì a qualche secondo.

Infatti Sasuke, indispettito, scattò come una molla e spintonò il ragazzino dai capelli rossi, il quale, aspettandoselo, rimase aggrappato al biondo, che cadde a terra insieme a lui.

Vedendo quel capitombolo Kiba corse davanti a Sasuke.

-Ma sei impazzito?- gli gridò indignato, senza smuovere di un millimetro la sua imperturbabile espressione.

Nel frattempo, Naruto, ancora seduto a terra, guardò l’amico con la bocca spalancata e gli occhi sbarrati per la sorpresa. Velocemente la sua espressione da incredula passò a furente e con voce tremula ringhiò:

-Sasuke, ma cosa ti salta in mente?-

il biondo, si alzò un po’ impacciato a causa dell’ingombrante costume, tendendo la mano al rosso e aiutandolo ad alzarsi, senza però staccare gli occhi dal volto del moro, che non gradì particolarmente quel gesto gentile che venne colto dal rosso con aria trionfante.

-Allora, non hai niente da dire?- disse Naruto parandoglisi davanti tutto arruffato ed arrabbiato.

Ma alla sua domanda non ricevette alcuna risposta, infatti Sasuke si limitò a lanciargli un’ occhiataccia e poi girarsi andandosene, sotto lo sguardo sbigottito dei presenti.

Naruto borbottando qualcosa di incomprensibile si girò e ritornò a prestare attenzione al ragazzo con i capelli rossi.

-Scusami, non so che cosa gli sia preso. E’ un po’ strano ma non è un bambino cattivo-disse dispiaciuto –ma non ti preoccupare… ora gliene dico quattro-

Fece per andarsene quando la voce del ragazzo dai capelli rossi lo fermò.

-Gaara-

-Come scusa?- domandò il tigrotto.

-Il mio nome… io mi chiamo Gaara-

Naruto ci riflette un attimo per poi sfoggiare un enorme sorriso felice

-Gaara… sono certo che ci rivedremo- e detto questo lo salutò seguito dal suo sguardo.

°°°°SasuNaru°°°°

Come Naruto raggiunse Sasuke  era già pronto ad una lite furiosa, ma l'amico, in quel momento era troppo impegnato ad affrontare altre due furie umane.

Infatti Sakura e Ino, tutte spettinate e trafelate, stavano tendendo due bicchieri colmi, uno di cocacola e l'altro di aranciata, a Sasuke.

-Avanti Sasuke, di a Ino che la tua bibita preferita è l'aranciata-

-Aranciata? Ma fammi il piacere.... Sasuke preferisce la cocacola-

Le due bambine erano così furiose l'una con l'altra da non darsi tregua. Dal canto suo Sasuke aveva un solo desiderio, scappare da loro. Subito gli era frullata in testa l'idea di dirgli la verità, ma vedendole così trafelate e pazze aveva preferito tacere e godersi lo spettacolo.

Questo era almeno il suo progetto, se non fosse stato per Naruto che, arrivatogli vicino veloce come una scheggia, lo aveva afferrato per un polso ed aveva iniziato a tirarlo.

Sakura, vedendolo, si girò indignata verso di lui

-Naruto, dove credi d'andare con Sasuke-

-Dobbiamo parlare- disse il bambino serio come non mai, ma la bambina non ci fece caso.

-Non puoi, sto litigando con Ino perchè dice che la bibita preferita di Sasuke è la cocacola, invece sono sicura che è l'aranciata, ma non mi vuole dare retta. Quindi Sasuke, ci deve dare la risposta esatta-

Naruto era troppo nervoso per avere la pazienza anche per una simile sciocchezza, di conseguenza rispose

-E' il succo di pomodoro-

Tutti i bambini si ammutolirono e per la prima volta anche sul volto di Sasuke comparve la sopresa allo stato puro.

-Che cosa?- chiese confusa Ino.

-La sua bibita preferita è il succo di Pomodoro- continuò il biondo sempre più scocciato.

-Ma tu come fai a saperlo?-

-Beve solo quello o la granita al limone-

La sua sicurezza fece vacillare le due bambine, che posarono lo sguardo su Sasuke

-E' vero?-

Il moro, ancora un po' scombussolato, annuì.

-Bene, ora andiamo- e facendosi largo Naruto riuscì ad allontanarsi con il moro.

°°°°SasuNaru°°°°

-Mi spieghi perchè hai picchiato Gaara?- chiese furioso il biondo

-E chi è Gaara?-

-Gaara, il bambino con i capelli rossi- gli urlò in faccia il biondo 

-Mi sta antipatico- sentenziò deciso, sotto lo sguardo incredulo di Naruto

-Ma non puoi picchiare tutti i bambini che non ti piacciono-

-E chi lo dice? Io picchio chi voglio-

A quella risposta straffottente Naruto perse letteralmente le staffe e per la rabbia due piccole  lacrime si formarono agli angoli degli occhi

-Sei cattivo, non mi piaci così-

Sasuke lo guardò oltraggiato per quella reazione che reputava esagerata  e incomprensibile

-Perchè ti arrabbi con me? Guarda che è colpa tua- disse con una naturalezza disarmante.

-Ma che cosa stai dicendo?- chiese Naruto troppo sorpreso per ricordare che un minuto prima ribolliva di rabbia.

Ma il moro, in tutta risposta, si voltò e se andò, lasciandolo sbigottito e con la covinzione che l'altro stesse impazzendo.

Continua.....

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Capitolo 4
*** Un nuovo amico ***


vbr

Per prima cosa rispondo ai commenti della fic appena conclusa.

Sappiate che non siete voi a dovermi ringraziare, ma sono io a dover ringraziare voi. Se non ci foste stati non sarei mai arrivata a questo punto.

Sono contenta che abbiate compreso il motivo che mi ha spinto a concludere così la storia e sono felice che abbiate apprezzato.

Ora, potrei dilungarmi all’infinito, ma penso che sia inutile a questo punto.

Coltivo la speranza che seguirete anche le prossime storie che proporrò, sperando di soddisfarvi al medesimo modo.

 

 

Per rispondere ai commenti di questa fic vi dirò…nuovamente Grazie per l’incoraggiamento. Vi premetto che non sarà una fic particolarmente lunga...almeno non è nelle mie intenzioni. Quindi, penso, che si aggirerà intorno a una ventina di capitoli e non di più. Ma ancora non ne ho la certezza.

 

Rikkai Kuri non so assolutamente  rispondere alla tua domanda. Come te l’ho letta qua e la, ma niente di più. Quindi vi faccio un appello…. Chi sa come è nata la storia che a Sasuke piacciono i pomodori? Così troviamo una soluzione a questo arcano.

 

Ragazzi GAARA, nelle mie FIC non sarà MAI ASSENTE.  E’ in assoluto il mio personaggio preferito, come potrei tagliarlo fuori? INCONCEPIBILE

 

Ultima cosa che dico poi vi lascio…. Il perché del costume a tigrotto. Semplice… non volevo essere troppo banale vestendolo da volpe, che nella mia fic tra l’altro non è assolutamente contemplata, e ho pensato ad un animale che gli assomigliasse. Ero indecisa tra il gattino e il tigrotto… alla fine ho scelto quest’ultimo perché penso si addica di più alla sua personalità.

 Per quanto riguarda la gelosia di Sasuke, sappiate che è puramente innocente. E' la classica gelosia che i bambini provano per la sorella, il fratello , i genitori o i migliori amici. Quindi non aspettatevi chissa che...

Ma ora vi lascio alla mia fic. Prima Però IMPORTANTISSIMO, in fondo al capitolo vi ho posto una domanda… leggetela per cortesia.




Un Nuovo Amico

- Sa-chan che hai?- Chiese Mikoto preoccupata nel vedere il suo musetto  imbronciato.

Il bambino si limitò a grugnire per poi incrociare le braccia al petto stizzito.

-Insomma… mi spieghi perché non vai a giocare con gli altri bambini?- domandò perplessa la donna guardando i bambini che correvano intorno allo scivolo.

-Non ne ho voglia- sbottò arrabbiato, sedendosi sulla panchina accanto alla madre, senza perdere il suo cipiglio.

-Ma che cosa è successo? Hai per caso litigato con Na-chan?-

Il piccolo Sasuke si limitò a sbuffare e a girare il volto dall’altra parte.

Nel frattempo Naruto si era avvicinato a loro, ansimando per la corsa.

-Sasuke non vieni a giocare?- chiese tutto allegro e solare.

-No- sparò risoluto il moro.

-Perché?-chiese sorpreso .

-Perché non voglio giocare con te- disse brusco , beccandosi un rimprovero anche  da parte della madre, che non assortì un grande effetto.

-Perché dici così?- domandò il biondo offeso.

-Lasciami in pace… dobe-

-Sasuke- lo rimproverò la madre, ma il figlio parve non averla neanche sentita.

Naruto, al contrario, si alterò immediatamente e indispettito batté il piede a terra e, gonfio di rabbia, gli ringhiò

-E allora resta qui- per poi andarsene.

Sasuke seguì l’amico con la coda dell’occhio fino a quando sua madre non gli diede una scoppola dietro al capo.

-Ahi- si lamentò il bambino, guardandola in cagnesco 

-Allora, si può sapere perché hai trattato in quel modo Naruto?-

chiese stavolta severamente, perdendo la sua solita dolcezza.

-E’ colpa sua- sparò il moro offeso.

-Ne dubito… non ti ha fatto niente. Da quando siamo qui non gli hai rivolto un secondo la parola. Sei stato semplicemente due minuti con loro per poi venire qui tutto arrabbiato-

- E  invece è colpa sua…- le ringhiò.

La donna guardò il bambino dai capelli biondi ,che era tornato tranquillamente a giocare con i suoi amichetti. Non riusciva proprio a capire che cosa irritasse tanto il figlio. Fino a che non lo sentì grugnire proprio nel momento in cui Naruto prese per mano il suo amichetto con i capelli rossi  trascinandolo come un pazzo verso l’altalena.

Allora spostò lo sguardo sul figlio, il quale aveva aggrottato maggiormente le sopracciglia e arricciato le labbra, senza scollare gli occhi dai due bambini…. Stava fumando nero.

-Sasuke, non sarai per caso geloso di Naruto?- chiese sorpresa la donna.

-No- disse il bambino velocemente, nonostante le sue guancie si fossero tinte di rosso.

-Sasuke, non credi di star esagerando? Naruto non è una tua proprietà- disse la donna sorridendo.

Il bambino non  le rispose e allora provò ad incalzarlo.

-Naruto è venuto qui a chiederti di giocare, perché non vai a fare la pace? -

-No, è lui che non gioca più con me da quando c’è Gaara-

La donna rise di gusto sotto lo sguardo indignato e offeso del figlio.

-Ma Sasuke, questo non è vero-

-Si invece- disse rattristandosi .

-Ma se non fa altro che cercarti-

-Si ma non come prima- brontolò il moro.

-Sasuke devi renderti conto che con il passare del tempo Naruto conoscerà molte altre bambine e bambini che diventeranno suoi amici. Un giorno poi arriverà una persona speciale di cui s’innamorerà e allora le vostre strade probabilmente si divideranno-

-No- urlò di scatto il moro – non accadrà, nessuno potrà separarci-

A quella risposta così determinata alla donna scappò un piccolo sorriso comprensivo

-E’ vero piccolo- disse scompigliandogli i capelli – ma dovrai comportarti da vero  amico, altrimenti questo non potrà accadere-

Il bambino parve riflettere su quelle parole e poi, con un balzo, scese dalla panchina.

La donna sorrise soddisfatta visto che il figlio aveva tutta l’aria di aver compreso le sue parole, ma sussultò quando lo vide guardarla 

-Mamma, non accadrà, perché lui è mio- disse deciso per poi correre verso Naruto e Gaara, lasciando la donna sorpresa al punto tale da rimanere senza parole.

“Piccolo mio… spero che crescendo cambierai idea, perché altrimenti ne soffrirai parecchio. Ma forse con il tempo capirai” 

 

°°°°SaSuNaRU°°°°

 

 

-Ah Sasuke finalmente ti sei deciso- disse Kiba incrociando le braccia al petto.

Il bambino dai capelli color della pece si limitò ad annuire, senza però staccare gli occhi da Gaara, che, di rimando, lo ricambiava con  la stessa freddezza.

Naruto, invece, gli si avvicinò tutto gongolante.

-Sai che Gaara ci ha invitato a casa sua a giocare?- gli disse il biondo radioso.

Il moro corrucciò lo sguardo

-Quando?-

-Domani-

-E il parchetto?-

I bambini si scambiarono uno sguardo perplesso e poi lo guardarono

-Non ci veniamo-

Sasuke sbuffò stizzito e guardò male Gaara, sentendosi depredato di un’abitudine che aveva osato “interrompere” nonostante si fossero appena conosciuti.

Stava vivendo  la sua presenza, ormai, come una vera e propria intrusione, ma non gliela avrebbe data vinta, quindi, trattenne tutto il suo rancore e sfoggiò un sorriso tirato.

-Va bene, sono invitato anche io?- chiese al bambino dai capelli color del fuoco, che, dopo aver guardato il volto radioso di Naruto, si limitò ad annuire.

-Evvvaaaaaaaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ci saremo tutttiiiiiii- urlò Kiba al settimo cielo.

 

°°°°SaSuNaru°°°°

 

La casa di Gaara non era una semplice “casa” ma una reggia, con tanto di parco e viale d’ingresso, cosparso da aiuole in fiore e un’enorme fontana che anticipava l’ingresso.

Quando i bambini entrarono rimasero scioccati dal lusso, dallo splendore e dall’enormità dei mobili e degli ambienti.

Una signora, che si presentò come la domestica, scortò i bambini lungo i brillanti corridoi fino alla camera “del Signorino”.

Nessuno dei ragazzi ebbe il coraggio di sussurrare una sola sillaba, intimiditi da tanta magnificenza.

Rimasero in silenzio e con la bocca spalancata per tutto il tragitto, fino a che Sakura non disse in un sussurro

-Gaara è un vero principe- facendo annuire Ino a questa affermazione.

Quando giunsero davanti ad un enorme porta, la domestica bussò e l’aprì lentamente

-Signorino i suoi amici sono arrivati-

i bambini entrarono in quella che più che una cameretta sembrava un salone spaventosamente luminoso e brillante, pieno zeppo di giocattoli perfettamente disposti sulle scansie o lungo le pareti.

All’interno regnava un ordine quasi innaturale per essere la camera di un bambino.

La loro attenzione venne poi totalmente catturata da Gaara che li stava guardando e aspettando al centro della stanza. Quel bambino, in quel contesto, non pareva nemmeno essere il loro amichetto. Sembrava un piccolo lord pronto a ricevere ospiti importanti con tutta l’educazione e la formalità consona alla sua posizione.

I bambini, intimiditi da tutto ciò, finirono per impalarsi all’ingresso incerti sul da farsi. Uno strano ed imbarazzante silenzio cadde tra i presenti.

Naruto, che fino a quel momento era rimasto un po’ indietro a rimirare strabiliato quello che gli stava intorno, non si accorse minimamente di quello che stava accadendo e , incurante di tutto, corse davanti ai suoi amici. Li guardò un po’ confuso per il loro strano atteggiamento e scrollò le spalle, per poi precipitarsi davanti a Gaara ed  afferrargli una mano

-La tua casa è fantastica e la tua stanza sembra il paese dei balocchi. Possiamo giocare con i tuoi giocattoli?- chiese con un entusiasmo incontenibile. Il rosso annuì e questo fece esplodere il biondo che, come un pazzo, iniziò a saltare per la stanza, per poi correre tutto entusiasta verso la scansia più vicina.

Gli altri bambini si guardarono e sciolsero la tensione in un enorme sorriso per poi corrergli dietro.

Nell’arco di un paio d' ore l'ordine della camera era solo un lontano ricordo, era infatti letteralmente esplosa.

Dire che si stavano divertendo era un eufemismo, il vociare e le risa ormai si potevano sentire chiaramente fino all’ingresso anche se questo era almeno a 200 m da loro.

L’unico che non partecipava ai giochi era Gaara che, dal canto suo, si era seduto sul letto e per tutto il pomeriggio era rimasto lì ad osservarli giocare, con uno strano sorriso sul volto, che perse nell’esatto istante in cui Sasuke gli si sedette di fianco.

-Ho notato che i tuoi giocattoli sono praticamente nuovi…- disse tranquillamente, osservando una macchinina rosso fiammante che teneva in mano.

-Si, non ci gioco mai- gli rispose, sorprendendo l’altro.

-Perché?- domandò cercando di nascondere tutta la sua curiosità dietro la solita aria di freddezza che lo caratterizzava.

-Perché?- Gaara si guardò un attimo intorno per poi dire –Non mi divertono-

Sasuke sondò il suo volto e in quel momento capì esattamente che cosa realmente quelle parole volessero dire.

-Capisco, anche io odio giocare da solo, per quanto i miei mi comprino giocatoli belli e costosi-

Gaara lo guardò un attimo sorpreso e incredulo che quel bambino così ostile avesse perfettamente capito che cosa volesse dire. Possibile che fossero più simili di quel che pensasse?

-I tuoi genitori?- domandò Sasuke

-Sono in viaggio per lavoro, mio padre è un ambasciatore e mia madre lavora per lui-

-Immagino che non li vedi mai-

Il rosso si limitò ad annuire

-Non siamo poi così diversi- sentenziò il moro.

Un grido improvviso attirò la loro attenzione e li videro Naruto e Kiba litigare animatamente  per un giocattolo.

-Certo che quel dobe non riesce proprio a stare calmo- si lamentò fintamente Sasuke.

Sasuke e Gaara guardarono Naruto e un piccolo sorriso sorse sul volto d’entrambi.

Il moro balzò giù dal letto e con aria di sfida si girò verso  Gaara:

-Devo dire che non mi stai antipatico, ma sappi che il migliore amico di Naruto sarò sempre io-

Gaara sfoggiò un piccolo sorriso e, cogliendo la provocazione, si alzò dal letto e si avvicinò al biondo, passandogli un braccio intorno al collo, distogliendolo dal litigio con Kiba

-Ma che…- provò a lamentarsi il biondo, ma la voce del rosso lo interruppe.

-Non ancora per molto- disse rivolgendosi a Sasuke, che incurante delle sua parole andò a sedersi di fianco all’oggetto della loro contesa e prendendo un giocattolo a caso in mano gli rispose

-Vedremo-

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

Il pomeriggio trascorse velocissimo e tutti i bambini, nessun escluso, si divertirono come pazzi, non tanto per i nuovissimi e bellissimi giocattoli, ma per il fatto di essere tutti insieme, in un ambiente più “intimo” rispetto al parco, decisamente più frequentato.

Inoltre la splendida torta di fragole che la governante aveva portato come merenda li aveva soddisfatti come non mai, apprezzata anche da Sasuke e Gaara che non si potevano di certo definire  amanti dei dolci.

Il tempo volò talmente rapidamente che quando la mamma di Sakura giunse a prenderli, tutti emisero un lamento di disappunto.

-Signorino, sono venuti a prendere i suoi amici-

Dopo qualche protesta i bambini si alzarono dal pavimento e amareggiati si avvicinarono a Gaara

-Dobbiamo andare… uffi ci stavamo divertendo così tanto…. Possiamo tornare un’altra volta?- chiese Sakura speranzosa.

Il bambino sfoggiò un timido sorriso ed annuì, risollevando il morale di tutti i presenti.

Quando uscirono dalla stanza  Gaara emise un sospiro.

Era la prima volta che passava un pomeriggio con così tanti bambini, tra l’altro vivaci in quel modo. Si sentiva un po’ frastornato dall’improvviso ritorno di quel famigliare silenzio che solitamente lo circondava. E solo in quel momento si rese conto di quanto il caos di prima già gli mancasse 

Odiava quel silenzio, rotto solo dal ticchettio dell’orologio a muro, perchè aveva il potere di ricordargli di quanto si sentisse solo.

Avrebbe dato qualunque cosa per far si che quel pomeriggio non fosse mai finito.

 Non avrebbe mai creduto che esistessero emozioni come quelle, che hanno il potere di scaldarti il cuore e arrossare le guancia senza fare nessuno sforzo fisico. Era stato il pomeriggio più bello della sua vita  e ora era finito…

 

-Gaara non ci accompagni alla porta?-

a quella domanda il bambino alzò di scatto la testa, sorprendendosi di trovare la testa di Naruto fare capolino da dietro la porta della sua camera.

Cercò di sostituire la sua aria triste con una più allegra, in modo che il bambino ne se accorgesse, ma evidentemente non ci riuscì molto bene, visto che il biondo gli andò incontro preoccupato

-C’è qualcosa che non va? Perché sei così triste?-

-Niente- sentenziò cercando di ricomporre la sua maschera di freddezza andata in frantumi.

Il biondo iniziò a guardarsi intorno perplesso.

-Per caso non ti sei divertito oggi con noi? Se vuoi non veniamo più-

Gaara lo guardò velocemente in volto, sussultando quando incontrò il suo volto triste. Quella era l’ultima cosa che avrebbe voluto vedere in vita sua.

-NO- gli urlò con enfasi  - non mi sono mai divertito così in vita mia. Voglio che continuiamo a giocare insieme-

Il biondo sorrise sollevato dalle sue parole.

-Allora che cosa c’è che non va?-

Gaara non sapeva se dirgli la verità o pure no, infondo non erano fatti suoi e farlo preoccupare o rattristare era l’ultima delle sue intenzioni. Quindi preferì non dire nulla. Ma non aveva tenuto in  considerazione dell’intuito del bambino, in quale sparò

-Ma la tua mamma e il tuo papà dove sono?-

-Sono in viaggio per lavoro- 

-Quando tornano?-

-Penso domani…-

Gaara non riusciva a capire il perché di tutte quelle domande, fino a che Naruto non disse

-Ma allora sei solo…-

Gaara sentì lo stomaco chiudersi in una morsa dolorosa.

-No ci sono la governante e le cameriere, non sono solo- disse con una mezza verità il bambino, cercando di far cadere quell’argomento che tanto lo feriva. Ma Naruto non pareva dello stesso avviso, infatti continuò imperturbabile

-Ma non ti senti solo in questa casa grande senza nessuno con cui poter giocare e senza la tua mamma e il tuo papà?-

Gaara iniziò ad alterarsi per quella mancanza di tatto, molto simile alla sfacciataggine, che continuava a fargli provare dolore al cuore.

-Non ne ho bisogno- disse con orgoglio – sono abituato…- mentì con convinzione.

Ma in cuor suo sapeva che quella  bugia non poteva essere credibile. Chi avrebbe potuto credere che un bambino si fosse abituato a vivere solo, in una casa enorme e fredda.

Ma Naruto era pur sempre un bambino, tra l’altro molto amato. Come avrebbe potuto capirlo?

Nel frattempo, Sasuke, era tornato indietro per chiamare  Naruto e quando lo trovò si sorprese nel vederlo in compagnia di Gaara entrambi avvolti in un pesante silenzio.

-Naruto, dobbiamo andare-

Il biondo si girò sorpreso a guardarlo. Per poi fissare gli occhi sul pavimento. Il moro, non capendo quel suo strano atteggiamento, entrò nella stanza e lo raggiunse.

-Che ti prende?- gli chiese in un sussurro. Cercando poi una possibile risposta sul volto di Gaara, il quale si limitò ad alzare le spalle.

-Sen…- Sasuke provò a richiamarlo, ma non ci riuscì, perché Naruto alzò la testa di scatto e, ignorandolo totalmente, si volse verso Gaara con un enorme sorriso.

-Gaara hai un telefono?-

Il bambino lo guardò smarrito, ma gli rispose indicandogli l’apparecchio fisso sul muro.

Il biondo corse e afferrò la cornetta.

Sasuke e Gaara si limitarono a guardarlo perplessi, rimanendo in silenzio, cercando di capire chi stesse chiamando.

-Ciao Mamma, posso rimanere a dormire da Gaara?-

A quella domanda i due bambini si guardarono scioccati.

-Che diavolo significa- ringhiò Sasuke contro Gaara.

-Non chiederlo a me- gli rispose ancora sconvolto il rosso.

Dopo qualche secondo Naruto ritornò indietro con un enorme sorriso stampato in faccia.

-Gaara, la mamma mi ha dato il permesso di rimanere qui a dormire, per te va bene?-

Il rosso spiazzato si limitò ad annuire, Naruto gli si avvicinò e gli afferrò una mano iniziando a trascinarlo  dove fino ad un attimo prima stavano giocando.

-Sasuke dillo tu agli altri che non vengo a casa- disse il biondo voltando il capo verso di lui, per poi ritornare  a guardare il rosso – mi dovrai prestare un pigiama-

-Non c’è problema- disse questa volta con un sorriso –Che c’è?- chiese il rosso notando le gote rosse dell’altro.

-Niente è che quando sorridi sei molto più bello-

Questa volta fu la volta di Gaara di arrossire. Sasuke ,nel frattempo ,aveva assistito a tutta la scenetta e non riuscì a trattenere un moto di stizza. Ma visto che Naruto era troppo impegnato per degnarlo anche solo di uno sguardo, si limitò ad uscire chiudendosi la porta alle spalle.

-Perché?- domandò il rosso ora che erano soli

-Perché cosa?- chiese ingenuamente Naruto

-Perché sei voluto rimanere qui?-

-Semplice, non volevo lasciarti solo. Mi sembravi così triste….-

Gaara abbozzò un sorriso e, non riuscendo a rimanere impassibile a tanta premura, lo abbracciò di slancio.

-Ora finitela- disse Sasuke rientrando nella stanza.

-Che cosa ci fai qui?- chiese sorpreso Naruto

-Rimango qui anche io- disse con fermezza, sbalordendo gli altri.

-Davvero?- chiese entusiasta, mentre il moro si avvicinò ai due.

-Si, sempre se a Gaara va bene-

Naruto piantò due occhioni da cucciolo su Gaara che si limitò a sorridergli.

-Vaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii- urlò il biondo iniziando a saltare per la stanza.

Gaara ne approfittò per guardare Sasuke il quale con un sorriso furbetto gli disse

-Ovviamente non potevo lasciarti solo con il mio migliore amico-

e Gaara ricambiò con lo stesso sorriso.

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

-Ma guardalo…. Tante storie e poi è crollato praticamente subito- si lamentò Sasuke scrollando Naruto che stava placidamente dormendo sul tappeto.

-Deve essere stanco… anche io lo sarei se avessi urlato, saltato e giocato come lui.- disse Gaara osservandolo –Forse sarebbe meglio metterlo a letto-

Sasuke sbuffò e gli afferrò le gambe, mentre Gaara lo sollevò tenendolo per il torace.

Con molta fatica e barcollamenti vari, giunsero alla loro metà e qui praticamente lo lanciarono. Ma il sonno del bambino era troppo pesante perché si potesse accorgere di una simile piccolezza, quindi i due bambini si limitarono a salire lungo ai suoi due lati.

-Lo lasciamo vestito?- domandò Gaara

-Si, intanto è uguale. Ci evitiamo una fatica inutile- sbuffò Sasuke tirando una pacca sulla fronte del bambino addormentato che di rimando si lamentò infastidito, ma senza svegliarsi.

Gaara trattenne una risata.

-Naruto più che un bambino mi ricorda un cane-

Sasuke lo guardò interrogativo

-Fa casino come i cani, urla come se abbaiasse, ti segue ovunque e gioca con qualsiasi cosa-

-Praticamente uno stupido- riassunse Sasuke

-Si…- disse premendo il proprio indice sulla palmo della mano del biondo, il quale, istintivamente, la chiuse afferrandolo con forza.

-Ma allo stesso tempo è dolce, premuroso e sensibile- concluse Gaara con un sorriso.

Sasuke fece lo stesso gesto con l’altro palmo ottenendo la stessa reazione.

-Hai ragione è uno stupido cucciolo-

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

Quando la governante giunse nella camera per chiamare i ragazzi per la cena, lì trovo tutti e tre stesi sul letto addormentati.

Lentamente si avvicinò al letto e qui vide il ragazzino dai capelli biondi, con la bocca spalancata dalla quali fuoriusciva un rivolo di saliva, che teneva stretta la mano di un ragazzino moro che dormiva placidamente su un fianco, con il volto così androgino e rilassato da sembrare finto e, dall’altro lato, teneva la mano di Gaara, che, specularmente al moro, dormiva su un fianco e  la donna sussultò, piacevolmente sorpresa, nel notare sul suo viso vi era un piccolo sorriso che da ormai molto, troppo, tempo non vedeva più.

 

 Continua....

Attenzione ho bisogno della vostra opinione..... Leggete

Da tempo mi stanno frullando in testa diverse idee su fic di diverso genere.

Visto che sono un po' indecisa volevo chiedervi un opinione.

Ho in mente 3 nuove storie, abbastanza diverse l'una dall'altra ma anche da quelle scritte precedentemente.

Mi allettano tutte, e, probabilmente le farò tutte e tre, ma non so a quale dedicarmi prima insieme a questa.

Sapete benissimo che è mio costume iniziare e finire le cose che faccio e per questo dovrei iniziarla a gradi più avanti, ma sto già buttando giu qualche cosa.

Visto che siete voi che le leggete ho pensato di chiedervelo per evitare di diventare noiosa o altro. Ovviamente non mi rivolgo solo ai commentatori ma a TUTTI i lettori, che vogliano esprimere la loro preferenza.

Mi sareste di grande aiuto se mi deste una mano in questo senso.

Quindi vi rivolgo questa domanda

Quale fic vorresti leggere tra queste tre?

1-La storia di un triangolo amoroso tra 1Vampiro, un umano, un licantropo. Idea Nata da   Tensai _( che stimerò e amerò per tutta la vita) _  e ispirata ad un libro meraviglioso quale è Twilight.  Con le mie solite caratterizzazioni e ambientazioni scolastiche. Quindi una storia piuttosto fantasy.

2- La conclusione di Istry della storia ufficiale di Naruto, come la vorrei io se fosse uno shonen-ai/yaoi. Rimanendo il più fedele possibile alla trama, ai personaggi e alla caratterizzazione originale.

3-Un viaggio fantasy, in un mondo parallelo dove i nostri begnamini conosceranno le armi, il coraggio, l'amore, la guerra, la magia, l'orrore e la morte. 

Queste sono le mie nuove proposte. Datemi un consiglio... vi prego, altrimenti la testa rischia di scoppiarmi.

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Capitolo 5
*** Primo giorno di scuola ***


VI ringrazio per aver risposto così numerosi alla mia domanda. Da quello che ho potuto vedere per la maggiore è andata la prima, mentre le altre sono più o meno a pari merito.

Ovviamente pensavo di farle tutte e tre, almeno che non venga fulminata da un'idea nuova che dovrò per forza scrivere. Fino a quel momento rimmarrò concentrata su queste tre.

Vi ringrazio per i vostri commenti e complimenti sulla fic. Premetto che da qui iniziano cambiamenti "interessanti" e un'altra cosa. In questa fic NON ci saranno scene particolarmente spinte, come nelle altre fic. Per questo non preoccupatevi... rimmarrà arancione.

Ora vi lascio al nuovo capitolo


Primo giorno di scuola

 

Un fiume di bambini e mamme si dirigeva verso l’istituto pubblico di Konoha. Un edificio imponente che racchiudeva sia le scuole elementari che il ciclo medio - inferiore.

Shikamaru, Kiba, Ino e Gaara stavano aspettando i loro amici da parte rispetto agli altri ragazzi, fino a che non arrivò Sasuke con la sua solita serafica freddezza.

-Ciao Sasuke- ansimò Ino estasiata nel vedere il bambino, che si limitò a fare un accenno con il capo.

Poi, dopo essersi guardato intorno, con finto disinteresse si avvicinò a Gaara e gli chiese

-Naruto non è ancora arrivato?-

-No- gli rispose il rosso tranquillamente.

Dal pomeriggio passato a casa di Gaara, il rapporto tra i due era nettamente migliorato. Non che Sasuke non lo vedesse più come una minaccia, ma, in un certo senso, si era adeguato a quella situazione. In fondo gli piaceva averlo come rivale, lo stava trovando alquanto divertente, ma non lo avrebbe dato mai a vedere e la stessa cosa valeva, in un certo senso, anche per Gaara.

-Sasukeeeee-

Sentendosi chiamare il moro si girò trovandosi Sakura corrergli incontro. Uno sbuffo scocciato gli scappò quando la bambina gli si parò davanti con aria sognante e iniziò a strillare

-Come sei carino con la divisa-

Kiba e Shikamaru si guardarono perplessi, mentre Gaara si limitò a scuotere la testa.

-Anche noi abbiamo la stessa divisa- le fece notare ingenuamente Kiba.

La bambina gli rivolse un’occhiata oltraggiata per poi rispondergli

-Non ho detto che è bella la divisa, è lui che è bello con la divisa ed è evidente che a voi non sta bene come a lui-

I bambini, un po’ offesi, iniziarono  a borbottare contro la bambina che già non li considerava più.

-Ciao a tutti-

Kiba e Gaara si voltarono per trovare Naruto con un grande sorriso, accompagnato dalla sua mamma.

-Perché avete quelle facce scure?- domandò curioso.

-Sakura sta facendo l’oca con Sasuke-

Il biondo si voltò a guardare la bambina e sgranò gli occhi sorpreso

-Sakura-chan come sei carina con la divisa-

Quel complimento ebbe il potere di catalizzare tutta l’attenzione di lei, che orgogliosa volle mostrarsi in tutta la sua bellezza, facendo una piroetta su se stessa e lisciandosi i capelli.

La divisa le stava oggettivamente bene, con quella gonna corta fino al ginocchio, le calzine bianche come la camicia, l’enorme fiocco a scacchi rossi come quelli della gonna e la giacchetta con lo stemma dell’istituto.

-Davvero? Anche la mia mamma mi ha detto che sono molto carina con la divisa-

Sasuke notò che le guance di Naruto erano improvvisamente diventate rosse, e tendevano ad assumere una colorazione più intensa ogni volta che la bambina  gli si avvicinava troppo o  faceva qualche moina.

Istintivamente si avvicinò ai due, attirando la loro attenzione.

Naruto non riusciva a capire perché il moro lo stesse  guardando in quel modo, fino a che quest’ultimo non disse

-La divisa non ti sta bene-

A quelle parole tutti gelarono e automaticamente posarono gli occhi sull’interessato, che a quegli sguardi scrutatori iniziò a sentirsi profondamente a disagio.

Dopo un’attenta analisi i bambini non poterono che dar ragione a Sasuke.

-In effetti non ti dona per niente- disse Ino con sguardo critico.

-Si la cravatta e la giacca ti fanno sembrare troppo rigido. L’univa cosa che ti salva sono i pantaloncini corti che sono proprio adatti a te-

-Anche i capelli così ordinati non ti stanno bene. Non sembri neanche tu- disse Sakura.

Naruto non sapeva che cosa dire, sua madre lo aveva svegliato due ore prima per prepararlo, nonostante le sue proteste, perché fosse perfetto durante il suo primo giorno di  scuola, ma quelle critiche lo stavano spiazzando

-Che cosa dovrei fare?- domandò disperato alzando le braccia con segno di resa.

-Ci penso io… - disse convito Kiba. Avvicinandosi al biondo gli mise una mano sulla testa scompigliandogli i capelli, gli allentò la cravatta, gli sbottonò la giacca e gli estrasse la camicia dai pantaloni.

-Ecco fatto, quest’aria stropicciata ti sta molto meglio- disse con soddisfazione Kiba, trovando l’approvazione anche degli altri.

Insieme si diressero verso i tabelloni sui quali vi era scritto lo smistamento degli alunni, ma non sapendo leggere lo guardarono con aria interrogativa. Fino a che non intervenne  Shikamaru, che con tutta tranquillità si mise a dire

-Naruto è in 1°B, Kiba e Sakura sono nella 1°C, Sasuke e Gaara nella 1°A, io, Ino e Choji in 1°E-

-Wow, ma sai già leggere?- chiese affascinato Naruto

-Si, me l’ha insegnato mio padre-

-Cavolo, ma allora siamo tutti divisi. Che peccatoooo- si lamentò Sakura, nonostante, in realtà, il suo dispiacere fosse solamente rivolto al non essere nella stessa classe di Sasuke.

Sconsolato Naruto si avvicinò a Sasuke e con aria dispiaciuta disse

-Peccato, non siamo in classe insieme-

Contrariamente a come fu per Sakura, quell’affermazione non gli diede per nulla fastidio, tanto meno lo scocciava, anzi, il vedere l’amico così afflitto per causa sua  gli fece malignamente piacere, perché questo metteva in evidenza di  come l’altro avesse bisogno di lui. Infatti non si era rivolto a nessun altro, solo a lui e questo alimentava come benzina sul fuoco il suo orgoglio. Ma volle celare questa soddisfazione e quindi rispose freddamente

-Non fare il bambino-

-Ma come… non ti dispiace neanche un po’ di non essere nella stessa classe?-

Il moro si limitò ad alzare le spalle e dire – Mi è indifferente-

Naruto rimase molto deluso, ma non essendo il tipo da prendersela per così poco, sfoggiò un radioso sorriso e  disse

-A me dispiace comunque. Per la pausa ci vediamo, vero? Non voglio rimanere solo-

-Non sono la tua balia- lo rimproverò il moro

-Lo so- sussurrò timidamente – ma almeno durante il pranzo potremmo stare insieme. Ti pregoooooooooooo-

Il moro sbuffò

-Va bene, ma solo perché mi fai pietà-

Naruto non colse la provocazione, ma rise contento

-Grazie-

-Si Si- fece Sasuke per levarsi da quella situazione imbarazzante. Imbarazzante….. già, Naruto aveva lo strano potere di metterlo in imbarazzo, ma non nel senso negativo del termine, tutt’altro… soprattutto quando sfoggiava quei sorrisi pazzeschi.

La campanella attirò la loro attenzione, avvertendoli dell’inizio delle lezioni.

Naruto iniziò ad avviarsi verso la sua classe, ma prima di girare l’angolo dovette dire un ultima cosa a Sasuke

-Sasuke, promettimi che ci sarai dopo-

quell’insistenza scocciò altamente il moro

-Ti ho detto di si-

-Ok- e sempre sorridendo Naruto corse in classe.

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

Sasuke continuava a tamburellare nervosamente le dita sul banco. Ormai non ne poteva più. Era il suo primo giorno di scuola e aveva già raggiunto l’esasperazione. Non tanto per la scuola in se, ma per le sue stupidissime compagne di classe, che non avevano smesso un secondo di starnazzare come oche il suo nome. Prevedeva un periodo veramente nero se quelle erano le premesse. E i ragazzi? Erano anche peggio. Alcuni lo guardavano con ostilità e invidia, e altri lo guardavano come una sorta di idolo. 

Non vedeva l’ora che arrivasse la pausa pranzo, aveva proprio bisogno di una boccata d’aria. Il suo pensiero volò immediatamente sul volto sorridente di Naruto e questo lo fece sorridere. Si, sicuramente, durante la pausa pranzo si sarebbe rilassato e perché no, anche divertito, in fondo Naruto era un perfetto anti stress.

 

Come suonò la campanella con orrore dovette affrontare una mandria di bambine che lo accerchiarono senza lasciargli una qualsiasi via di fuga.

Per potersene liberare decise di sfoggiare la modalità più fredda e stronza che era in grado di fare. Ma invece di farle desistere ottenne l’effetto contrario e questo gli face pensare solo ad una cosa

“Le femmine sono tutte stupide”

 

°°°SasuNaru°°°°

 

Quando finalmente Sasuke riuscì a liberarsi andò nella classe del biondo, ma non vedendolo si voltò verso una ragazza dai capelli corti neri e le chiese

-Scusa, mi sai dire dov’è Naruto Uzumaki?-

La bambina, nel sentire quel nome arrossì e timidamente gli rispose

-Si, è fuori a giocare con gli altri bambini della classe-

Quella risposta non gli piacque minimamente e una forte irritazione si fece presente, ma non volle dargli troppo peso, partendo deciso verso il cortile.

Una volta raggiuntolo rimase di sasso nel vedere l’amico divertirsi come un matto con quei bambini che conosceva solamente da un paio di ore. Una cosa altamente irritate.

Quando la palla gli arrivò davanti ai piedi, a causa di un tiro sbagliato di uno di quegli “sconosciuti”, vi mise sopra un piede e iniziò a dondolarlo.

-Sasu-chaaaaaaan,  ci lanceresti il pallone?- gli urlò Naruto vedendo l’amico ciondolare con fare pensieroso, ma sussultò quando incontrò il suo sguardo ostile. Il biondo non riusciva a capire che cosa gli prendesse, sembrava particolarmente arrabbiato, ma non volle farci troppo caso e con la sua solita vivacità gli chiese

-Sasu vieni a giocare?-

Pensava che quel genere di proposta gli avrebbe fatto piacere, ma si sbagliava… infatti Sasuke, in tutta risposta, diede un calcio fortissimo al pallone che si fiondò nel suo stomaco. L’urto gli soffocò il respiro e il dolore lo fece piegare a terra in un lamento. Gli altri bambini corsero in suo aiuto.

Naruto cercò tra i loro volti anche quello di Sasuke, ma non c’era. Aveva pensato che non l’avesse fatto apposta, ma la sua assenza  sosteneva la causa opposta.

Sasuke era arrabbiato e, probabilmente, con lui. Ma perché?

Con fatica riuscì a sollevare lo sguardo cercandolo, ma Sasuke era già scomparso.

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

-Che ci fai in classe tutto solo appiccicato alla finestra?- chiese Gaara entrando nell’aula, avvicinandosi a Sasuke.

Il moro non gli diede risposta, rimanendo con lo sguardo fisso al di la della finestra.

Il rosso fisso lo stesso punto dell’amico.

-Vedo che Naruto si è già fatto dei nuovi amici-

quell’affermazione fece imbronciare il moro e per Gaara non fu molto difficile capire che cosa lo disturbasse.

-Ti da così fastidio vederlo giocare con gli altri bambini?-

-No- mentì il moro.

-Lo sai com’è fatt-

-Ha infranto una promessa- disse in un sussurro, interrompendo il rosso che lo guardò sorpreso, pienamente consapevole che non era un atteggiamento da Naruto.

-Che promessa?-

-Niente…. ha solo preferito loro a me- disse distogliendo lo sguardo dal cortile, per poi raccogliere la cartella e dirigersi verso l’uscita.

Gaara vi lesse solo una profonda delusione nei suoi occhi, come se Naruto, giocando con gli altri bambini, avesse infranto un tacito accordo, una promessa  a cui non era mai stata data voce, un tradimento vero e proprio, e , percependo il suo dolore cercò di rimediare  dicendo

-Sono sicuro che non l’ha fatto apposta-

Sasuke si fermò, senza però girarsi per guardarlo.

-Lo so-

Quella risposta confuse non poco il rosso, non riusciva a capire allora dove fosse il problema.

-Forse si è dimenticato…- sparò in un sussurro

-E’ questo il problema- sentenziò il moro chiudendosi la porta scorrevole alle spalle, lasciando il rosso con la bruttissima sensazione che questo episodio non avrebbe portato a nulla di buono.

 

----- 10 anni dopo -----

 

           

Primo giorno di scuola per gli studenti della accademia di Konoha. Tutti gli studenti erano impalati davanti al tabellone in cui erano indicati i loro nominati e le rispettive classi d’appartenenza.

Ad un lato della folla vi era un gruppetto di ragazzi particolarmente agitato.

-Non ci posso credere. Non posso essere realmente in classe con loro- disse un ragazzo sui 16 anni fregandosi con energia i capelli biondi per la rabbia.

-Naruto, smettila di fare l’isterico. Non sarà di certo la fine del mondo- gli fece notare una bella ragazza dai lunghi capelli biondi.

-Ino, Non sarà la fine del mondo? NON SARA’ LA FINE DEL MONDO?  NON SARA’ UN CORNO…. E’ GIA’ LA FINE DEL MONDO, DEL MIO MONDO- disse strillando istericamente.

-Dobe… che hai da strillare come un’oca?- chiese una voce fredda alle sue spalle.

Naruto non ebbe il bisogno di girarsi per vedere chi fosse.

-Teme- ringhiò cattivo, senza trovare altre parole per insultarlo.

Il moro, notando come tremassero per la rabbia le spalle del biondo, incuriosito da quale potesse esserne il motivo, posò uno sguardo interrogativo su Gaara, un bellissimo ragazzo dai capelli rossi, che con un sorriso divertito, gli indicò con l’indice il tabellone.

Sasuke si allungò un po’ per vedere al di sopra delle decine di teste che aveva davanti e capì che cosa turbasse tanto Naruto.

Infatti sfoggiò un ghigno divertito e cantilenò strafottente:

-Ma guarda quest’anno siamo in classe assieme-

a quel tono di voce Naruto perse letteralmente le staffe e si girò di scattò sfoggiando la sua espressione più furiosa.

-Vedi di piantarla… ti ho schivato per 3 anni e- ma le parole gli morirono in gola quando vide la ragazza di Sasuke aggrappata al suo braccio, che lo guardava con apprensione.

-Ciao Sakura- disse Naruto in un borbottio difficilmente comprensibile.

La ragazza gli sorrise

-Ciao Na-chan, quest’anno siamo  nella stessa classe-

-Già- disse borbottando un po’ imbarazzato. Infondo quella ragazza, anche se stava con il suo EX migliore amico, gli piaceva ancora e quando lo guardava con quegli occhioni  non riusciva a resisterle.

Sussultò quando la ragazza gli si avvicinò ed iniziò ad osservarlo da cima a piedi, facendolo arrossire per l’imbarazzo.

-Naruto ma la cravatta? Sei sempre così disordinato-

Naruto non potè fare a meno di far scorrere lo sguardo sul suo ragazzo, notando che, contrariamente a lui, era come al solito perfetto. Scarpe lucide, divisa e camicia perfettamente abbottonate e cravatta dal nodo impeccabile. Per non parlare poi di lui esteticamente: alto decisamente più di lui, capelli perfettamente lisci e corvini da far invidia anche alla ragazza più bella e vanitosa che esistesse, occhi neri da sembra due pozzi  senza fondo, carnagione nivea, corpo perfetto.

Che fosse sempre stato bello era fuori discussione e già da bambino prometteva bene, ma non avrebbe mai immaginato che sarebbe diventato così…tra l’altro aveva perso tutta la sua “femminilità” per diventare un’icona di virilità pura. Bravo in tutti gli sport, voti altissimi in tutte le materie, uno sciame di ragazze e ammiratrici infinito… che altro dire…. Praticamente perfetto.

Rivaleggiare con lui? Praticamente impossibile.

In tutto ciò va aggiunto  che stava insieme alla ragazza di cui era innamorato fin da bambino. Sakura, la più bella, intelligente e simpatica della scuola.

Ricordò con amarezza il giorno in cui lei, una delle sue più care amiche, gli aveva infranto il cuore dicendogli che il suo sogno si era realizzato: il ragazzo che aveva sempre sognato e amato aveva finalmente capitolato e le aveva chiesto di stare insieme.

Quel giorno il mondo gli crollò addosso: abbandonato dalla ragazza che amava e tradito dal suo migliore amico.

Non era mai stato così male in vita sua.

Tutto questo era successo al secondo anno delle scuole medie e d’allora, con quel ragazzo, il rapporto non era stato più lo stesso.

Erano ancora “amici”, ma più per obbligo che per altro. Perché? Essendo cresciuti insieme la cerchia di amici che frequentavano era la stessa, quindi per non rompere amicizie che non centravano nulla con la loro questione avevano raggiunto un tacito accordo: sopportarsi a vicenda. Ma ovviamente i battibecchi e le provocazioni non mancavano, ma tutti sapevano che più di così non avrebbero ottenuto.

-Dobe, che hai da sondarmi con quella faccia da cretino? Hai finalmente realizzato che differenza abissale esiste tra me e te?-

-Sasuke- lo ammonì Sakura, ben consapevole di come fosse sensibile Naruto alle sue provocazioni, infatti, la reazione non tardò ad arrivare.

-Teme, vuoi che ti spacchi la faccia?- gli ringhiò avvicinandosi minacciosamente a lui, senza però mai raggiungerlo, visto che Gaara si frappose tra i due.

-Ora smettetela di fare i bambini, vi state facendo compatire- il tono severo del rosso fece desistere Naruto che scocciatissimo e borbottando come una caffettiera iniziò a dirigersi verso l’ingresso della scuola seguito dagli sguardi di tutti.

Come se ne fu andato Gaara posò gli occhi su Sasuke, che stava tranquillamente messaggiando.

-Sasuke, la vuoi smettere di provocarlo? Sono anni che andate avanti con questa storia-

Il moro si limitò ad alzare gli occhi sull’amico e dire

-E’ colpa sua che se l’è presa per una cosa così stupida. Non avrebbe potuto fare nulla per impedirlo-. Disse con aria superiore e spavalda.

Gaara capì perfettamente che parlava del fatto di essersi messo con Sakura, fregandosene dei sentimenti di Naruto.

-Lo sai come la penso su questa storia-disse il rosso irritato – ma non vedo la ragione per cui devi irritarlo a questo modo-

-Mi diverto- sentenziò il moro con un ghigno, iniziando ad incamminarsi verso l’aula – e poi non è colpa mia se siamo finiti nella stessa classe-

Gaara sbuffò scocciato, ma prima che l’altro potesse essere ad una distanza tale da non essere più in grado di sentirlo  disse

-Comunque non mi riferivo a quell’episodio. Ma a quello partito da te quando eravate bambini. Non pensi che sia giunto il momento di smetterla di fare il freddo, stronzo e bastardo con lui?-

Tutti i loro amici rimasero ammutoliti davanti a quella domanda che per loro rappresentava una vera incognita, ma che aveva un evidente significato per i due ragazzi, tanto è vero che Sasuke, si voltò serissimo per dire

-Non so di cosa tu stia parlando- mentì spudoratamente per poi scomparire dalla loro portata.

-Gaara, mi spieghi che cavolo è successo a quei due? Erano inseparabili, poi di punto in bianco, Sasuke è diventato freddissimo. Non mi sembra del tutto innaturale che Naruto non lo goda: ha passato le elementari a trattarlo come uno stupido, a snobbarlo e così via, alle medie la situazione non è affatto migliorata, arrivando addirittura a fregargli la ragazza che ama. Io ho sempre pensato che lo avesse fatto apposta per ferirlo. Ma perché?-

Kiba non riusciva a farsene una ragione ed era certo che solo il rosso avrebbe potuto dargli una risposta, visto che era particolarmente legato con entrambi i ragazzi.

-In realtà sono ancora molto amici, solo che ogni tanto si comportano con ostilità più per abitudine che per altro. Cosa ha portato a questo  non ti saprei dire. Lui ha sempre parlato di una promessa infranta, ma più di questo non so e francamente non mi interessa, ci sono cose che è meglio non sapere e questa è una di quelle. Voglio evitare più che mai di inguaiarmi-

-Sono convinto che un’idea tu l’abbia comunque- disse Kiba cercando di cogliere qualche indizio almeno dalle sue espressioni.

-Non lo nego, un’idea ce l’ho. Ma fino a che non ne avrò una conferma non la dirò a nessuno-

Kiba stava per ribattere, ma non fece in tempo, infatti la campana era suonata avvertendoli che le lezioni sarebbero incominciate a breve, costringendoli a corre in classe.


°°°°COntinua.....

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Capitolo 6
*** Una strana amicizia ***


Ho pensato di fare un aggiornamento ANTICIPATO soprattutto per rispondere ai vostri commenti.

Per prima cosa voglio spiegarvi un cosa. I personaggi, come ben sapete, non sono miei e li ho presi in prestito. Le caratterizzazioni invece le considero un po' mie. Queste nascono dal modo in cui ho sempre visto e voluto i due personaggi. Posso capire che vi possa sembrare ormai monotono dopo tre longfic, ma non posso fare altrimenti perchè rischierei di stravolgerli totalmente e penso che non mi verrebbero un granche... li troverei troppo innaturali.

Detto questo voglio darvi una piccola anticipazione... Sasuke non è come sembra. Nonostante questa fic parta con Naruto in prima fila, vi garantisco che non sarà così. Si rivelerà in sfaccettature che fino ad ora non avevo toccato poi molto.


Inoltre non ci saranno lemon spinte come quelle precedenti, perchè, in questo caso non mi servono a nulla. Sono scene che limito e metto solo quando centrano con il contesto... ma spero di riuscire a creare comunque scene toccanti ed emozionanti. Qualcuna ne ho in mente.


Per finire Vi voglio spiegare un attimo il filo della storia.
 Non aspettatevi sviluppi immediati, questa è una storia graduale. Dove sta scritto che Sasuke eNaruto devono immediatamente innamorarsi l'uno dell'altro? Non può esserci qualcun'altro prima? Se devo essere sincera a me Sakura piace e qui sarà un personaggio importante. Ma ora mi fermo, altrimenti rischierei di rovinarvi tutta la storia. Quindi vado avanti.


Tornando al sondaggio, mi avete suggerito la vostra preferenza per i vampiri, ma mi sono resa conto che ultimamente storie con questo tema sono spuntate come funghi. Detto questo, per non essere ripetitiva stavo pensando di partire con una delle mie altre due idee e proporre questa più avanti. Anche perchè sono curiosa di vedere come queste procedono. Vorrei proporre una storia alternativa, ma iniziando ora rischierei di combaciare con un'altra o cambiare la storia all'ultimo perchè similare ad un altra. Quindi preferisco aspettare e vedere...

Ora vi lascio al capitolo. Baciiii




Una strana amicizia

Quando Naruto entrò in classe, c’erano solo un paio di ragazzi che conosceva di vista. Ancora nervoso per la discussione che aveva avuto un paio di minuti prima con Sasuke, si sedette stizzito al banco vicino alla finestra, ottimo diversivo durante le noiosissime giornate di scuola, ed iniziò a trafficare dentro alla cartella alla ricerca del suo I-pod, quando una mano gli si appoggiò su una spalla spaventandolo a morte. Si voltò di scatto incontrando un timido sorriso che ebbe il potere di contagiarlo.

-Ciao Hinata-

-Ciao Naruto- le rispose timidamente.

-Perché non ti siedi accanto a me?-

La ragazza annuì e si sedette al banco vicino.

-Sono contento di vedere che siamo nella stessa classe. Almeno conosco una persona-

-Sono convita che non avrai problemi a  socializzare con gli altri ragazzi- disse lei incoraggiandolo –inoltre ci sono anche Gaara, Sasuke e Sakura. Quindi le persone che conosci sono già tre-

Il biondo incrociò le braccia al petto e sbuffò scocciato.

-Fantastico… ti prego non ricordarmelo-

Lei lo guardò sorpresa, non riuscendo ancora a capire  da dove fosse nato tutto questo astio.

-Scusa se mi faccio gli affari tuoi, ma perché ce l’hai tanto con lui?-

-Lascia perdere, è una storia lunga- ma vedendo lo sguardo di lei abbassarsi come se si fosse macchiata di quale colpa, sentendosi in colpa per quella reazione stizzita, decise che in fondo non ci sarebbe stato nulla di male a dirle tutto, si conoscevano dalle elementari ed erano diventati subito amici, decise di approfittarsene per sfogare anche un po’ l’irritazione – in sostanza mi ha rubato la ragazza di cui sono innamorato-

Quella risposta era stata una secchiata d’acqua gelata per la ragazza, la quale non sapeva se essere felice perché il biondo aveva deciso di confidarsi o se mettersi a piangere, visto che gli aveva confermato di essere innamorato di una ragazza che non era lei, anche se da tempo sapeva che il suo cuore era già impegnato il sentirselo dire la feriva lo stesso.

Ma si fece forza, se non poteva essere per lui una fidanzata, poteva essere per lo meno un’amica.

-Ti riferisci a Sakura?-

il biondo si limitò ad annuire con il capo, sfoggiando un espressione tristissima.

-Sakura è  sempre stata innamorata di lui, ma mi rincuorava il fatto che a lui non interessasse. Ma poi, di punto in bianco lei mi venne a dire che si erano messi insieme. L’avresti dovuta vedere…. Era la personificazione della felicità.

Inizialmente avevo creduto che fosse uno scherzo, ma poi mi resi conto che non era una bugia. Andai su tutte le furie e come un pazzo andai da Sasuke a chiedergli delle spiegazioni.

Quando lo vidi ero accecato dalla rabbia e con impeto lo incollai al muro.

Patetico… penso d’aver avuto addirittura le lacrime agli occhi.

Gli chiesi urlando perché e lui mi rispose che Sakura gli piaceva. Io rimasi spiazzato, ero certo che lo avesse fatto solo per farmi dispetto,ma la loro storia è durata fino ad ora, di conseguenza, con il tempo, ho dovuto ricredermi. Ma vederli insieme mi ferisce  ancora,  sto cercando di farmene una ragione, ma quel bastardo non fa che punzecchiarmi, mostrandomi costantemente in suo “trofeo”. Il suo modo di fare sembra volermi dire “io sono migliore di te… in tutto!!!”-

La ragazza gli sondo il viso affranto e poi con un sorriso disse

-Non devi sentirti inferiore a lui. Voi due siete diversi e su questo non si discute, ma tu hai una marea di qualità e di doti che lui non potrà mai avere. Tutti lo sanno e molti ti apprezzano per quello che sei… compresa io- concluse in un sussurro assumendo una tonalità color rubino.

Ma Naruto non colse quella sottigliezza e si limitò a donarle un sorriso di gratitudine, che scomparve  nel momento in cui fece il suo ingresso la coppia protagonista della loro discussione, che andò a posizionarsi un paio di file indietro rispetto a lui.

Naruto voltò lo sguardo in avanti, per evitare d’incontrare i loro sguardi. Di certo mai si sarebbe aspettato quello che tra breve sarebbe accaduto.

Infatti Sasuke, aveva abbandonato Sakura che trafficava con i diversi libri di testo, per avvicinarsi al biondo.

-Dobe-

sentendosi chiamare Naruto alzò gli occhi al cielo esasperato, per poi voltarsi con un cipiglio arrabbiato.

-E ora che vuoi? Non pensi di avermi fatto perdere la pazienza abbastanza questa mattina?-

Gli occhi del moro erano però fissi su Hinata, che sentendosi sondata arrossì lievemente

-La vuoi smettere? La stai mettendo a disagio- disse il biondo alterato per quell’atteggiamento.

Il moro si limitò a sfoggiare un ghigno per  poi dire

-Non sapevo avessi la ragazza, è molto carina-

Hinata arrossì spaventosamente a quelle lusinghe

-Teme dacci un taglio, non è la mia ragazza- ma il moro non lo ascoltò. Di tutta risposta si rivolse a lei e le disse

-Guarda che non ti consiglio di perdere tempo con lui-

Hinata a quelle parole divenne seria immediatamente, mentre Naruto iniziò a pulsargli una tempia.

-Se vuoi qualcuno di un altro livello vieni da me. Ti saprei soddisfare egregiamente-

La ragazza lo guardò incredula, volgendo il suo sguardo  confuso su Naruto che ormai aveva perso letteralmente la pazienza.

-Ti ricordo che hai una ragazza e che difficilmente approverebbe questo tuo atteggiamento. Vedi di portarle più rispetto- gli ringhiò

-Come faresti tu?- domandò con una strafottenza straordinaria.

Naruto si alzò in piedi di scatto pronto  a saltargli alla gola se non fosse stato per Hinata che si mise in mezzo per fermali. Una rissa il primo giorno di scuola non era proprio quello che si usa dire “un buon inizio”.

-Tu non la meriti- gli ringhiò contro.

-Questo non è un tuo problema e lo sai- sparò mantenendo la sua solita tranquillità.

Hinata era basita da tanta bastardaggine. Non pensava neanche che potesse esistere una cosa del genere.

Ora capiva perché Naruto gli fosse tanto ostile, non poteva non farlo apposta. Era evidente che si divertiva a ferirlo.

Fortunatamente l’ingresso del professor Iruka li costrinse a tornare al posto, placando gli animi.

Come Naruto si sedette Hinata non resistette a chiedergli

-Naruto va tutto bene?-

il biondo si voltò stanco per poi dire

-Si, non ti preoccupare. Ci sono abituato-

-Ma perché fa così?-

-Non lo so, prima non era così è cambiato con l’inizio delle scuole elementari. Ma ora non ha importanza-

La loro conversazione venne interrotta dal prof che aveva cominciato a fare l’appello.

-Oh…. Naruto Uzumaki, sei ancora nella mia classe-

Il biondo sentendosi chiamare si alzò in piedi e tutto trionfante sfoggiò  un enorme sorriso e sparò squillante

-Yes, prof. Lei è in assoluto il mio preferito, non avrei mai sopportato di allontanarmi da lei-

Il prof scosse la testa

-Mi aspetto da te molto di più rispetto l’anno scorso. Oltre ad avermi fatto impazzire è stato una specie di miracolo che venissi promosso. Vedi di rigare per il verso giusto, almeno quest’anno-

-Ok proffy- e il biondo si sedette tutto gioviale, sotto lo sguardo divertito dei suoi compagni di classe, che avevano avuto modo di avere un assaggio dell’uragano che avevano come compagno di classe.

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

La giornata passo in maniera piuttosto tranquilla e ormai tutta la classe aveva avuto modo di conoscere il biondo. Tutti concordarono nel definirlo pura dinamite.

Dal canto suo Naruto era ben contento di quella nuova classe… era già riuscito a farsi nuovi amici e con la presenza del suo prof preferito era tutto perfetto. Peccato che la sua felicità fosse attaccata da quella stramaledetta coppia.

Non capiva come facessero a essere sempre così appiccicati, ogni volta che posava lo sguardo su di loro erano dietro a tubare e la cosa lo infastidiva come non mai… c°°°o non potevano trattenersi almeno a scuola? In compenso le sue non erano le sole occhiate omicide che ricevevano, infatti era convinto che Sakura si fosse inimicata praticamente tutto il mondo femminile e Sasuke quello maschile, non tanto perché Sakura fosse particolarmente popolare come invece era lui, ma perché era diventato il metro ufficiale  usato dalle ragazze per valutare gli altri ragazzi, e di certo non erano particolarmente soddisfatti a dover competere con quell’irreale perfezione ….questo lo rincuorava non poco.

Comunque pensò che il peggio fosse passato quando, posando per l’ennesima volta lo sguardo su di loro, durante l’intervallo,vide Sasuke affondare la lingua nella bocca di lei, tutto contornato da una perfetta visione della sua mano che scompariva sotto la sua gonna. Quella visione gli fece provare un nausea tale da costringerlo a sedersi.

-Naruto ti vedo molto pallido, ti senti bene?- chiese Hinata preoccupata nel vedere sul suo volto un cambiamento così repentino.

-Si, è solo che sta notte ho dormito poco- mentì cercando di non farle capire quale fosse la causa del suo malessere.

-Forse dovresti andare un attimo a prendere una boccata d’aria ed andare in infermeria, al professore glielo spiegherò io il motivo della tua assenza-

Il biondo la guardò un po’ titubante ma in quel momento proprio non se la sentiva di ribadire che stava bene, anche perché era palesemente una balla, di conseguenza preferì evitare di protestare e di seguire il suo consiglio, barcollando fino all’uscita, certo che un po’ d’aria gli avrebbe sicuramente giovato.

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

Quella breve pausa era stata straordinariamente ristoratrice. Era riuscito a riprendersi discretamente bene, anche se l’idea di ritornare in classe non lo entusiasmava minimamente.

Quando aprì la porta il professore stava già spiegando la lezione e nel vederlo non poté fare a meno di interrompersi

-Naruto, va tutto bene?-

-Si professore- gli rispose con un sorriso tirato.

L’uomo lo invitò a sedersi al suo posto, cosa che fece, anche se si sentiva un po’ cretino con tutti quegli sguardi puntati addosso.

Con una lentezza esasperante prese il libro di testo e lo aprì, ma non avendo idea di dove fossero di girò verso Hinata per chiederle la pagina.

-Hinata dov..-

La sua domanda venne interrotta in corrispondenza allo stridio sul pavimento della sedia  che spinse di scatto indietro a causa dello spavento che prese.

-E tu che cazzo ci fai qui?- chiese incredulo,non considerando il fatto di aver attirato l’attenzione di tutta la classe.

Quell’espressione incredula, gli occhi sgranati e la bocca totalmente spalancata, divertirono particolarmente il ragazzo che ghignò

-Cambio di posti-

Naruto si guardò in giro fino a che non vide Hinata accanto a Sakura.

-Ma quando…-

-Mentre eri fuori-

-Ma stiamo scherzando?- urlò inviperito. Aveva fatto di tutto per essere il più lontano possibile da lui ed ora gli era praticamente accanto.

-Uzumaki, hai finito di fare confusione?- lo riprese il prof alterato per l’interruzione.

-Proffe ma non starà mica facendo sul serio, vero? Io NON posso stare di fianco ad Uchiha-

-E perché?- domandò  l’uomo in parte incuriosito da quella reazione

-Perché? Perché io sono allergico a lui-

La classe scoppiò in risolini mentre il prof. Alzò gli occhi al cielo

-Non dire scemenze-

-Ma prof. Potrei morireeeee- iniziò a frignare il biondo.

-Hai finito con tutte queste scuse?-

-MA PROOOOOOOOOOFFF…..  -

-Senti Naruto se proprio lo vuoi sapere ho cambiato posto ad Uchiha, perché, essendo lui il migliore della scuola e tu il peggiore se non della scuola, ma sicuramente della classe. Forse la cosa ti farà bene. Inoltre chiacchieri troppo, con lui di fianco sono certo che sarai più motivato a tenere tappata la bocca.-

Naruto boccheggiò sconvolto per le osservazioni del prof, ma non riuscì  a ribattere, tra l’altro era certo che fosse praticamente inutile, quindi si abbandonò sul banco sbattendo la testa sulla superficie.

-Ma che motivato….. Lei mi ucciderà e mi avrà sulla coscienza-

Il professore fece finta di non averlo sentito e riprese a fare lezione.

Dopo un ora Naruto non si era ancora deciso a rialzare la testa fino a che non sentì l’uomo dire

-Visto che manca un ora alla fine facciamo una bella verifica per vedere come avete studiato durante le vacanze-

Un silenzio irreale cadde sui presenti, incerti se prendere la notizia come uno scherzo di cattivo gusto o un incubo a occhi aperti, ma nell’ osservare che sul volto del professore non c’era un briciolo di ilarità, né la traccia di un sorriso, capirono che quella era la triste realtà.

Naruto sentì la testa farsi improvvisamente pesantissima, mentre gli arti, privi di forza, si accasciarono lungo i fianchi. Avrebbe voluto urlare ma era troppo scioccato per emettere un qualsiasi suono. In compenso ci pensarono gli altri ragazzi della classe, che esasperati iniziarono a protestare.

Il professore li fece sfogare per qualche minuto, fino a che, stanco non batte con violenza il registro sul tavolo.

-La mia non era una proposta con tanto di libera scelta. Farò il compito, che vi piaccia o no. Ed ora mettete via tutto ciò che non sia una penna dal banco, mentre vado a prendere i test-

Come il professore uscì Naruto si sentì svuotato e fece cadere la testa a peso morto sul banco, producendo un tonfo inquietante.

Incurante di ciò e del dolore, iniziò disperarsi

“Cazzo. Non ho aperto un libro in tutte le vacanze. E ora come faccio? Già non ero particolarmente brillante l’anno scorso, ma iniziare con un insufficienza anche il nuovo anno non è concepibile…. Il prof. Iruka, non mi mollerà per tutto l’anno. Senza contare che alla fine dello scorso anno gli avevo promesso che avrei migliorato nettamente il mio rendimento scolastico. Maledetto me e  il mio vizio di fare stupide promesse”

Lo stato di disperazione assoluta non gli permise nemmeno di notare come Sasuke lo stesse scrutando con suo gran divertimento. Probabilmente, in una situazione normale, sarebbe andato in escandescenza, ma in quel momento la cosa non lo toccava minimamente.

Quando, poi il prof, gli mise sotto il naso il foglio bianco da compilare, gli venne da piangere.

Solo in quel momento si rese conto di quanto fosse stupido…. Altro che andare con Kiba a bazzicare in giro o uscire a fare shopping e leggere fumetti, avrebbe dovuto leggere quegli stramaledetti libri di scuola.

“Porca miseriaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa”

Iniziò a leggere velocemente le domande, nella speranza che una di queste avesse l’enorme potere di aprirgli uno dei famosi cassetti della memoria che ognuno ha… , ma evidentemente lui non li aveva visto che anche le stesse domande apparivano scritte in una lingua per lui incomprensibile.

C’era proprio di tutto sul quel dannato foglio: matematica, letteratura, inglese….

Non riusciva a fare niente, continuava a guardare freneticamente il foglio bianco e l’orologio appeso alla parete, in attesa di una sola cosa “un’illuminazione divina”, ma niente… evidentemente lassù non c’era nessuno intenzionato a cagarlo.

Esasperato volse lo sguardo su Sasuke che con grande tranquillità scriveva velocemente come se niente fosse.

In quei frangenti aveva anche pensato di copiare, ma era evidente che fosse impossibile, le domande di Sasuke, già così da un occhiata, si poteva facilmente capire che non erano uguali alle sue.

Ormai il panico nella sua mente venne sostituito dalla rassegnazione più nera… era inutile, ormai avrebbe preso la sua insufficienza e amen. Solo una cosa lo consolava, il professore al massimo scendeva fino a 3. Un voto difficile da recuperare, ma non impossibile, in fondo era sempre meglio di zero….

“Cazzo…. Che magra consolazione” pensò Naruto, abbandonando la penna di fianco al foglio immacolato.

Iniziò a far vagare lo sguardo fuori dalla finestra, osservando i ragazzi che facevano ginnastica in cortile, invidiandoli come non mai, fino a che la sua attenzione non venne attirata da un solletichio provocatogli da qualcosa che gli sfiorò il braccio.

Fiaccamente voltò lo sguardo e  rimase di sale nel vedere Sasuke allungargli un foglio.

Era troppo sbalordito per avere la mente sufficientemente reattiva per capire che cosa stesse accadendo.

Sasuke, vedendo la sua espressione idiota si irritò e si limitò a fulminarlo con lo sguardo, iniziando a sventolare il foglio perché l’altro lo prendesse.

A quel movimento Naruto si “svegliò” e sorpreso lo afferrò al volo, per poi sbirciare il prof, che però non si accorse di niente, essendo troppo impegnato a compilare il registro di classe.

Il biondo guardò il foglio notando come alcune domande fossero compilate e altre no.

Ma quello che lo sorprese più di tutto, fu nel notare la calligrafia delle risposte.

Era praticamente identica alla sua..

Alzando lo sguardo notò che sul compito capeggiava il suo nome e cognome.

Confuso guardò Sasuke, il quale gli fece un nuovo segno con la mano, che gli apparve impaziente, ma non riuscì a capire fino a che non gli  mimo attraverso il labiale

-Dammi il tuo foglio-

Incerto, facendo attenzione a non farsi vedere, glielo diede.

Lo vide compilare le domande velocemente, cancellando il suo nome per metterci il suo.

Guardò l’orologio e notò che mancava solo mezz’ora alla fine, ma Sasuke non pareva curarsene, continuando a scrivere tranquillamente.

Sconvolto ritornò a guardare il suo compito e solo in quel momento capì che Sasuke gli aveva fatto il test, proprio dall’inizio dell’ora, probabilmente prevedendo che non sarebbe mai riuscito a rispondere anche ad una sola domanda.

Notò che aveva risposto in modo che potesse almeno avere la sufficienza.

Sconvolto si girò a guardarlo, con una sola domanda nella testa.

“Ma come diavolo fa a farmi incazzare come questa mattina e poi saltare fuori con un gesto simile? Come faccio ad odiarlo seriamente se ogni volta che mi trovo in queste situazione questo Teme mi aiuta?”

La consapevolezza di quella gentilezza lo fece lievemente arrossire e imbarazzato scostò lo sguardo dal moro per rifissarlo sul foglio, ma come lo sbirciò si accorse che sul suo volto era comparso un sorrisino compiaciuto.

“Cavolo, stupido teme” pensò stizzito.

Era sempre così… litigavano per ogni cosa. Qualsiasi cosa era sufficiente per essere un pretesto perfetto per dar vita a un litigio e, generalmente, questo partiva sempre a causa del moro. Poi, quando si trovava realmente in difficoltà, eccolo….l’eroe che lo aiutava e salvava. Come cavolo si faceva a tenere il broncio a una persona simile? …. Impossibile.

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

Al termine dell’ora tutti i ragazzi erano ormai pronti per tornarsene a casa, ma prima di uscire, mentre stava passando dietro al moro gli disse

-Non pensare che quello che hai fatto sia sufficiente a farmi passare l’incazzatura di questa mattina-

Sul volto di Sasuke comparve un sorrisino divertito

-Lo so-

Quella risposta lo fece subito incazzare.

-Ma mi spieghi perché mi fai girare i ******* tutti i sacrosanti giorni e poi salti fuori con dei numeri del genere? Che razza di gusto ci provi?-

Sasuke si alzò dalla sua sedia e lo fronteggiò in tutta la sua altezza, altro punto dolente per Naruto, il quale si arrabbiò molto con madre natura, quando nel periodo in cui stava competendo con lui per Sakura, lo aveva superato di 15 cm abbondanti, un duro colpo all’orgoglio.

-Semplice … lo faccio perché mi diverto. La tua consapevolezza di essermi debitore ti è stampata in faccia. Lo faccio solo per godermi le tue reazioni-

E detto questo se ne andò lasciandosi alle spalle un Naruto totalmente incredulo e furente

“IO LO AMMAZZOOOOOOO”

 

Continua……

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Capitolo 7
*** Amicizia...puah!!!! ***


Oggi non ho molto tempo per commentare, di conseguenza mi scuso con voi se non lo faccio. Comunque sappiate che vi ringrazio come sempre per il vostro indispensabile sostegno. Nel prossimo capitolo....La festa!!!!! e Nuovi personaggi....

"AMICIZIA...puah"


-Hai capito che cosa diavolo ha fatto il teme? Insomma, che cavolo ha in testa-

Era circa un ora che Naruto si lagnava come un matto con Gaara per il comportamento di Sasuke.

-Non ho capito di che cosa ti stai stupendo?- chiese tranquillamente il rosso mentre sorseggiava tranquillamente un caffè al bar in cui si erano fermati quel pomeriggio.

Naruto, nel frattempo, stava riducendo impietosamente il suo frappé di cioccolata e panna in una insana poltiglia, infatti aveva continuato a  roteare energicamente la cannuccia al suo interno, provocando una strana reazione.

-Di che cosa mi devo stupire? Cavolo … mi ha insultato tutta mattina e poi mi ha passato il compito salvandomi da un disastro sicuro- sparò tutto infervorato.

-Questo l’ho capito e, francamente, la cosa non mi stupisce più di quel tanto. Infatti, è una vita che vi comportate così. Litigate per ogni sciocchezza, ma, generalmente, quando vi trovate in difficoltà non esitate a corrervi in aiuto-

-Questo non è vero- bofonchiò imbarazzato il biondo.

Subito Gaara lo guardò come se volesse dirgli “Ma credi sul serio a quello che dici?”, ma poi preferì lasciare perdere la questione e continuare nel discorso.

-Lo fa perché si diverte-

-Eh?-

-Ti istiga perché tu rispondi alle sue provocazioni. In sostanza si diverte a  farti imbestialire-

-Questo l’avevo capito… ma non capisco il senso di tutto questo se poi compie gesti ed azioni che mi portano a sfumare tutta la rabbia che fino a un minuto prima avevo provato-

Sul volto di Gaara sorse un piccolo sorriso

-Perché, anche se non lo da a vedere, a te ci tiene e non riesce a resistere nell’intervenire se ti vede in difficoltà. Anche se a volte camuffa questo gesto affettivo in una nuova provocazione-

-Avrebbe potuto evitare tutto questo se non avesse scelto Sakura come ragazza. Ne aveva un milione a disposizione, perché proprio lei? In fondo credo che lo abbia fatto apposta per farmi un dispetto-

-Questo non lo credo- sentenziò il rosso, stavolta assumendo un’espressione serissima.

-Lo conosci meglio di me e sai benissimo che non è assolutamente il tipo da fare queste cose. Non giocherebbe mai con i suoi sentimenti, di questo ne sono convinto-

-Lo so- bofonchiò Naruto scocciato, facendo risorgere il sorriso sul volto dell’altro.

-Penso che quando si misero insieme, a lui seriamente piacesse. Inoltre, tieni presente, che era nell’età dello sviluppo e che l’ormone impazzito è più che naturale. Conoscendolo, deve aver pensato ad altre ragazze prima di lei, ma, probabilmente, l’ha scelta perché tra tutte era quella con cui stava meglio-

-Ti prego non dire queste cose… non posso pensare a Sasuke e a Sakura che lo fanno. Mi viene male- disse il biondo accasciandosi disperato sul tavolo, divertendo nettamente il rosso.

-Ti faccio anche presente che tu sei l’unico ad essere ancora vergine tra tutti noi. Mi sorprende che la tempesta ormonale non ti abbia ancora fatto esplodere-

-E tu che ne sai?- gli ringhiò di rimando.

-Non ci vuole poi molto ad intuirlo. Dopo anni stai ancora correndo dietro a Sakura. Penso che dovresti fartene una ragione e voltare pagina-

Naruto lo guardò intensamente per qualche secondo per poi sbuffare rassegnato.

 -Hai ragione, ma che ci posso fare se non sono un tipo facile. Non riesco a concepire di fare certe cose con una persona di cui non sono innamorato. E’ più forte di me-

-Questa tua teoria non l'appoggio, ma la condivido-

-A proposito… Gaara, ma tu con chi l’hai fatto? In giro ci sono diverse voci, ma non sono il tipo che da retta ai pettegolezzi, quindi ho pensato di chiedertelo direttamente-

-Perché lo vuoi sapere?- domandò il rosso con una strana espressione sul volto.

Naruto scrollò le spalle e rispose –Curiosità- poi si guardò in torno notando come molte ragazze fissassero l’amico con espressioni sognanti. In effetti Gaara rimorchiava quasi quanto Sasuke e il fatto che avesse avuto diverse relazioni non lo sorprendeva affatto. Ma si era sempre chiesto quale fosse il suo tipo ideale e, senza aspettare una risposta alla precedente domanda gli chiese

-Ma qual’è il tuo tipo ideale? Non riesco proprio immaginarlo-

Gaara si fece pensieroso e poi rispose

-Di solito preferisco le persone vivaci, allegre e solari-

-Ed esteticamente?-

Gaara si fece improvvisamente serio, fece per aprire la bocca, ma la richiuse all’istante

-Non ha molto importanza per me, mi basta che rifletta quello che è interiormente-

quella domanda vaga lo lasciò perplesso ed insoddisfatto.

Gaara si limitò a guardarlo intensamente per poi lasciare i soldi sul tavolo ed iniziare ad incamminarsi.

Naruto si limitò a seguirlo.

-Ma ora stai uscendo con qualcuno?-

-No-

-Perché?-

-Perché no-

-Uff, un giorno mi presenterai una tua ragazza ? O almeno mi farai vedere una tua ex? Sono troppo curioso-

Gaara rise divertito e gli circondò le spalle con un braccio.

-Penso che sia una cosa un po’ improbabile, ma vedrò che cosa posso fare-

Naruto sentendosi preso in giro sbuffò spazientito.

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

Il giorno successivo Naruto era tutto mogio. Non riusciva a non pensare alle parole di Gaara. Il suo amico aveva più che ragione, doveva decidersi a voltare pagina. Non poteva continuare così.

Voleva bene a Sakura e gli piaceva ancora tantissimo, ma ormai era di Sasuke e i suoi sentimenti non sarebbero stati sufficienti a cambiare la situazione. In fondo che cosa ci voleva a dimenticarsi una semplice ragazza?

-Naruto-

Quando quella dolce voce gli giunse alle orecchie tutti i suoi buoni propositi andarono alla malora

-Dimmi Sakura- le rispose dolcemente

-Naruto, venerdì sera hai degli impegni?-

A quelle parole si raddrizzò di scatto sulla sedia e, con il cuore impazzito, tese le orecchie per non perdere anche una singola lettera uscita da quella boccuccia rosea.

Che fosse arrivato finalmente il suo momento? Che finalmente lei si fosse resa conto della sua esistenza e dei suoi sentimenti? Oddio non voleva neanche pensarci….

-N..no- balbettò a fatica con il cuore in gola.

Lei gli regalò un enorme sorrise che lo fece squagliare come un gelato al sole

-Sono contenta, allora verrai alla festa che ho organizzato, vero?-

-Festa?- Il suo entusiasmo diminuì drasticamente, perché con quelle parole aveva infranto il suo sogno di avere un appuntamento solo con lei.

-Ma come non ti ricordi? Venerdì è il compleanno di Sasuke-

Si sentì come un vetro che andava in mille pezzi e con l’amaro in bocca disse

-Ah, penso che sia meglio che io non ci sia-

-Ma stai scherzando?- disse lei battendo i pugni sul tavolo talmente forte da fargli prendere un colpo –Tu sei fondamentale. Sei o non sei il suo migliore amico? Come puoi infischiarti di una cosa del genere?-

Nella testa di Naruto comparì una profonda confusione

-“Migliore amico”? Non pensavo ci fosse ancora qualcuno che mi considerasse anche solo amico di Sasuke-

-Ma per favore… lo sanno tutti che, indipendentemente dalle vostre liti, siete “inseparabili”- disse lei scocciata, incrociando le braccia al petto.

-Che stronzata- bofonchiò il biondo, facendo infuriare Sakura.

-Nachan, stammi bene a sentire, TU venerdì sera CI SARAI, che ti piaccia o no e guai a te se tiri un bidone o non ti presenti, ti garantisco che potrei arrabbiarmi molto seriamente-

Quella era una di quelle evenienze che il biondo avrebbe preferito evitare, anche perché, con sua grande vergogna, doveva ammettere che Sakura era decisamente più forte di lui e farla arrabbiare non era una cosa saggia, soprattutto quando si teneva alla propria salute.

L’aveva fatta sclerare una sola volta in vita sua e, quel pomeriggio, si era trovato al pronto soccorso con un braccio rotto. No, decisamente era una cosa da evitare.

Scocciato vide la ragazza tornare al suo posto e, proprio in quel momento, entrò Sasuke che si sedette a fianco senza dire una parola.

Naruto posò il volto sul palmo della mano ed iniziò ad osservarlo, quando l’altro se ne accorse, lo guardò e gli chiese

-Dobe?-

-Di alla tua ragazza che non mi vuoi alla tua c****o di festa-

A quelle parole Sasuke s’immobilizzò un attimo sorpreso. Evidentemente aveva rovinato una festa a sorpresa, ma la cosa non gli interessò più di tanto.

-E quando ci sarebbe?- chiese il moro

-Venerdì. E’ venuta un minuto fa a minacciarmi perché io ci venga. Dille che non vuoi così ci semplifichiamo la vita entrambi-

Il moro ci riflettè un  attimo per poi sfoggiare un piccolo sadico ghigno.

-Affatto. Voglio che tu ci sia e pretendo anche un bel regalo-

A quelle parole Naruto sollevò di scatto la testa e lo fulminò con lo sguardo.

-Non ci pensare neanche. Non sono intenzionato a sborsare neanche uno yen per te-

-Sono sicuro che Sakura avrà invitato una marea di gente, non vorrai fare la figura dello spilorcio spero…-

-Teme… mi stai facendo seriamente inc*******e- gli ringhiò contro, ma l’altro non se ne curò.

-Inoltre ti ho fatto il compito. Mi sei debitore-

-Ma sei hai risposto solo a qualche domanda. Probabilmente non arriva neanche alla sufficienza-

Il moro gli lanciò uno sguardo di sfida.

-Facciamo che se superi la sufficienza ti presenterai alla festa con un regalo. Se sarà insufficiente o solo sufficiente potrai andartene da qualsiasi altra parte. Ci stai?-

Naruto era certo che ci fosse la fregatura. Sasuke sapeva perfettamente che cosa stava facendo e che lui potesse prendere un insufficienza era praticamente impossibile. Ma si poteva aggrappare alla speranza che fosse un 6 tirato. Anche se quel ghigno non gli diceva nulla di buono.

-Allora? Hai per caso paura che ti possa battere?-

Sasuke era sempre stato un maestro nelle provocazioni e senza pensarci oltre la sua bocca reagì prima della sua mente dicendo

-Ci sto-

Sul volto di Sasuke era comparso già un sorrisino vittorioso.

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

“Voglio morire, voglio morire, VOGLIO MORIRE”

Naruto guardava incredulo quel foglio che aveva tra le mani. Con solo 4 esercizi su 6 aveva preso un 8 sonante e non solo… il professore gli aveva pure fatto i complimenti scompigliandogli i capelli e dicendogli che era molto fiero di lui, per la serietà con cui aveva preso lo studio durante le vacanze.

Non solo aveva ricevuto complimenti totalmente immeritati, catapultandolo in un abisso di sensi di colpa. Ma aveva condannato il suo anno scolastico ad un rendimento che superava nettamente  le sue capacità fisiche e mentali. E dulcis infondo, come ciliegina sulla torta, come aveva guardato Sasuke lo trovò gongolante come non mai.

Quando il professore tornò alla cattedra tirò un sospiro di sollievo e cercò di ripristinare l’imbarazzo e la rabbia che stava provando. Di certo, mai si sarebbe aspettato, proprio da lui, il colpo di grazia.

-Naruto, visto il tuo netto miglioramento mi viene da pensare che la mia intuizione di mettere Sasuke di fianco a te sia stata  giusta. La sua influenza ha dato i suoi frutti. Forse è meglio che voi due rimaniate disposti così per tutto l’anno scolastico-

-Noooooooooooo- pigolò Naruto disperato, ma il professore non lo ascoltò, iniziando la lezione.

Volse i suoi occhi disperati sul moro e come lo vide lo maledisse… non poteva vederlo in volto, perché teneva la testa inclinata verso il basso e i capelli lo nascondevano dalla sua vista, ma ne era certo…. Quel bastardo stava ridendo.

Continua....

 

 

 

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Capitolo 8
*** La festa ***


Grazie a tutti per i commenti. Mi avete fatto molte domande e per rispondervi vi dirò...... non vi dirò nulla e vi spiego il perchè... se vi rispondessi svelerei troppo la trama e non ho alcuna intenzione di farlo. Quindi abbiate pazzienza e vedrete che ogni dubbio verrà dissolto con il tempo.
Ringrazio  
figth  per il consiglio, ma sappi che non è come pensi, quello che vedi è solo apparenza. Ma non dico altro... capirai.


La festa

Naruto si sentiva un vero idiota.

“Perché c***o sono venuto qui?”

Sconsolato si guardò attorno, notando la marea di gente che si stava scatenando dentro a villa Uchiha. Più che un’abitazione, in quel momento, sembrava un vera discoteca, con tanto di luci psichedeliche.

I ragazzi attorno a lui sembravano perfettamente a loro agio, in mezzo a quel caos di luci e musica. Lui, invece, odiava quel genere d’ambiente. Lo faceva sentire spaventosamente fuori luogo e a disagio.

In quel momento avrebbe dato qualunque cosa per non essere lì.

Si guardò un attimo intorno e disperato appurò che erano tutti tiratissimi, tristemente si osservò e si maledì

“Almeno questa sera avrei potuto vestirmi decentemente e pettinarmi” si rimproverò consapevole che fosse ormai troppo tardi.

Le sue gambe non si decidevano a spostarlo dal punto in cui si trovava, ma doveva farsi coraggio. 

Maledizione … era arrivato fin lì e nessuno lo avrebbe fatto tornare indietro.

Preso il coraggio a due mani "perforò" quella folla, ricevendo qualche pugno o spintone, fino a che nel grande atrio non vide finalmente i suoi amici.

Scocciato pensò che anche loro ,quella sera, si erano dati la pena di superare i loro soliti standard. Erano tutti belli, ma gli cadde la mandibola quando vide Gaara. Sembrava una rosa in mezzo ad un campo di margherite.

Aveva un paio di jeans neri che gli cadevano perfettamente lungo i fianchi e una maglietta nera con strani particolari ricami dorati. I capelli erano perfettamente aggiustati in modo che la parte più lunga dietro al capo gli cadesse seducentemente sulla base del collo.

Poteva vedere da lì il piccolo orecchino blu intenso che illuminava il lobo e l’elegante braccialetto che gli avvolgeva il polso e, tocco di classe, una sciarpa bordeaux al collo.. sembrava un giovane rampollo dell’alta società.

Questo lo fece deprimere come non mai… se vicino agli altri poteva apparire come un piccolo soffione, vicino a lui era come comparare una rosa e un’ortica.

Dire che si sentiva una merda era un eufemismo.

Preso un po’ dal panico pensò bene di fare dietro front, ma qui incappò nell’unica persona che sarebbe stato meglio non vedere.

-Finalmente sei arrivato- lo rimproverò Sakura

-Già- sbottò intimidito per la bellezza della ragazza. Si era raccolta i lunghi capelli in una elegante coda e indossava un provocante vestitino blu scollatissimo.

Si sentiva troppo a disagio anche per gustarsi quella vista.

-Dai andiamo da Sasuke-

Naruto sbuffò sconsolato, mentre lei aveva cominciato a trascinarlo per il corridoio.

Non gli servì molto a capire dove fosse Sasuke. Uno sciame di ragazze aveva formato una sorta di muraglia circolare e non gli era difficile intuire che in mezzo ci fosse l’amico.

Sakura, come vide  quelle oche, scattò come una ruspa impazzita contro di loro, abbandonandolo solo a se stesso.

Distrattamente notò un tavolo totalmente sommerso di carta straccia e oggetti mal riposti. La sua mente venne attraversata da una sola idea

“I regali”

Incuriosito si avvicinò e rimase di sasso nel notare tutte quelle cose meravigliose.

C’era di tutto: abiti firmati, orologi, gioielli vari, peluches…. E tutti erano incurantemente lasciati lì. Era evidente che il moro se ne era fregato e li aveva abbandonati  lì una volta scartati , senza interessarsene più di tanto. Se lui avesse ricevuto quelle cose, probabilmente sarebbe impazzito di felicità e, quello che era possibile, l’avrebbe indossato di volata.

Infilò un mano nella tasca e strinse il pacchettino.

“Altro che figura dello spilorcio. Qui mi faccio ridere dietro da tutti. E’ meglio dileguarsi prima che…”

-Ciao Nachan, quando sei arrivato?-

Naruto si irrigidì come un pezzo di legno ed ad automa girò lo sguardo incontrando l’espressione divertita di Gaara.

-Ciao, non ha importanza, tanto stavo per andarmene-

Fece per fare un passo, quando l’altro lo fermò passandogli un braccio intorno al collo per poi gridare

-Sasuke, guarda chi è arrivato-

Le ragazze si divisero come se fossero state il mar Rosso al cospetto di Mosè.

Sasuke quando attraverso il foro e ghignò divertito iniziando ad avanzare.

Naruto ingoiò un boccone amaro, nel notare che il moro era bello come, se non di più di Gaara, fasciato nel suo elegantissimo vestito nero casual.

Come gli arrivò di fronte, lo vide allungare una mano con il palmo rivolto verso l’alto.

-Dobe, voglio il mio regalo-

Naruto gelò.

-Teme non si saluta?-

-Smettila di perdere tempo e dammelo-

Naruto lo guardò scocciato

-Non te l’ho preso-

Il moro rimase in silenzio qualche istante e poi serio disse

-Stai mentendo. Avanti…-

Se fosse stato un tipo particolarmente emotivo, in quel momento sarebbe scoppiato a piangere.

-Ma che te ne fai del mio regalo? Guarda quante cose fantastiche hai ricevuto…-

-Non mi interessa, dobe-

La cocciutaggine di Sasuke raggiungeva livelli inumani.

-Ascolta, lascia perdere… Sai benissimo che qualsiasi cosa ti abbia preso non sarà mai all’altezza. Evitami almeno questa umiliazione-

Naruto notò che ascoltando queste sue parole Sasuke era diventato di scatto serissimo e senza un bricciolo di derisione sul volto gli disse

-Dobe, lo voglio-

-Dai Naruto daglielo- gli sussurrò Gaara per incoraggiarlo.

Naruto infilò la mano in tasca e gli lanciò il pacchettino blu.

Mentre lo vedeva stracciare la carta avrebbe voluto morire e questo sentimento si rafforzò  quando lo  vide sgranare gli occhi e sollevare la fascetta nera da polso con sottili striature rosse.

Un paio di ragazze risero.

“Che c****o mi frega. Infondo è lui che mi ha obbligato a venire”

-Dobe…. Come mai  hai preso questa fascia?-

Quello domanda lo spiazzò e, non essendosi preparato una risposta del genere, rispose con sincerità.

-A dire il vero è stato un caso. L’ho presa senza pensarci troppo su. Sono passato davanti alla vetrina di un negozio sportivo e vedendola mi è parso di ricordarmi che un giorno ti fossi fermato a guardarla. Visto che di solito non t’interessi in un alcun modo di ciò che ti sta intorno, il semplice fatto che ti fossi fermato a guardarla mi ha fatto pensare che ti piacesse-

-Ti ricordi quanto tempo è passato?-

-Non so, forse qualche settimana-

-Puoi anche dire  qualche mese-

Naruto lo guardò sorpreso… possibile che si fosse ricordato di una cosa del genere dopo tutto quel tempo? Lui che si dimenticava anche che cosa avesse fatto il giorno prima?

La sua attenzione venne attirata dal moro che tranquillamente se la infilava al polso.

-Cozza un po’ con il tuo vestito- gli fece notare Gaara.

-Non m’interessa-

-Ma Sasuke- kun, non vorrai sul serio indossare quella stupida fascetta quando io ti ho regalato un meraviglioso orologio- disse una ragazza oltraggiata, guadagnandosi una fulminata da parte di Sasuke.

- Te lo puoi anche riprendere il tuo orologio. Io indosso solo le cose che mi piacciono-

La ragazza offesissima se ne andò, incrociando Sakura che si avvicinò al suo ragazzo.

Vedendo la fascetta al suo polso lo guardò sorpresa

-Sasuke, ma quella non è la fascetta che hai cercato tanto e che non riuscivi a trovare da nessuna parte?-

Il moro si limitò ad annuire, sfoggiando un piccolo sorriso.

-Che fortuna!!!Te l’hanno regalata… Ma chi?-

-Indovina- le disse Gaara.

Lei posò subito gli occhi su Naruto che arrossì all’istante.

-Lo immaginavo-

-Perché?- domandò il moro

-Perché penso che siano poche le persone che si conoscono come voi due-

I due ragazzi si guardarono e poi sbottarono in un

-Che stupidata-

Facendo sorridere Gaara e Sakura.

 

°°°°SaSuNaRu°°°°

 

Naruto continuava a girovagare per la casa come un anima in pena. Sasuke era andato con Sakura a parlare con gente che non aveva nemmeno mai visto e lui non sapeva che cavolo fare, inoltre aveva perso di vista anche gli altri ragazzi. Poteva forse andare peggio di così? No…

Si avvicinò al tavolo delle bevande con l’aria più scocciata del mondo. Scrutò tutti i liquidi colorati, maledicendosi per essere astemio. Di quella roba non poteva bere nemmeno un goccio.

Sconsolato andò in giardino e lì vide l’altalena arrugginita su cui aveva giocato almeno un milione di volte.

Con sguardo nostalgico vi si sedette sopra, iniziando a dondolarsi lentamente.

I ricordi di quando erano bambini iniziarono ad affacciarsi nella sua mente.

Sbirciò tra le vetrate, incontrando il moro che chiacchierava tranquillamente.

“Prima eravamo inseparabili, che cosa ci è accaduto? Maledizione….. Ma solo io sento la mancanza di come eravamo?”

Un fruscio lo ridestò dai suoi pensieri e tra le piante scorse un’ombra che lo stava fissando.

Per un attimo si spaventò ma quando udì la risatina che emise si rilassò riconoscendola:

-Itachi, esci da li. Mi hai fatto prendere un colpo-

Un ragazzo di rara bellezza venne illuminato dai raggi lunari. Era la copia di Sasuke probabilmente tra qualche anno, solo con i capelli più lunghi, elegantemente raccolti in una coda.

-Ciao Nachan, che cosa fai qui tutto solo?- Chiese il ragazzo avvicinandosi.

-Niente, pensavo….-

-Ai tempi che giocavi qui con il mio fratellino?- disse con un sorriso che lo fece arrossire. Itachi aveva sempre avuto su di lui un fascino particolare. Non tanto per la bellezza, ma per il suo intrigante modo di fare. Sempre così seducente, amabile e accattivante.

-No-

Ma quella bugia venne perfettamente colta dall’altro, in quale si sedette sull’altro seggiolino.

-Non credi che sia giunto il momento di seppellire l’ascia di guerra? Sono anni che vi comportate così, nonostante sentiate la mancanza l’uno dell’altra-

Mentire ad Itachi era impossibile, aveva un istinto innato per capire le menzogne, quindi evitò a priori.

-A lui non sembra che la questione lo tocchi-

-Lo conosci, non è il tipo che mostra i suoi sentimenti-

-Sarà, ma io non lo capisco-

-Se è per questo neanche lui ti capisce- disse sorridendo –Naruto?-

-Si?-

-Ce l’hai ancora con lui per la storia di Sakura?-

-Beh!!!! Non è una cosa che si può dimenticare molto facilmente-

-Penso che dovresti voltare pagina-

A quelle parole Naruto s’irritò

-Voltare pagina…. – disse sprezzante, ma notando il suo sguardo pensieroso gli chiese

-A che cosa stai pensando?-

Il moro lo guardò intensamente e fece per parlare ma una voce li interruppe:

-Naruto che ci fai qui?-

Sentendo la voce di Gaara entrambi i ragazzi si voltarono.

-Stavo parlando con Itachi-

Lo sguardo del rosso s’indurì, spostando i suoi occhi sul moro. Il biondo lo seguì e si stupì nel vedere il ragazzo guardare Gaara con uno strano sguardo e gli occhi leggermente sgranati.

Non riusciva a capire che cosa non andasse tra loro due. Fin da piccoli non si erano particolarmente amati, infatti li aveva visti poche volte parlare o altro e questa cosa lo aveva sempre spiazzato. Com’era possibile conoscersi da così tanto tempo, aversi sotto gli occhi così frequentemente e non filarsi in alcun modo?

Non sapeva che cosa passasse nella loro testa, ma gli sembrava più che mai evidente che a Gaara non stesse particolarmente simpatico. Era lui generalmente che faceva il possibile per ignorarlo, ma Itachi non si sforzava di certo a migliorare le cose. Infatti si comportava freddamente solo con lui. Una volta aveva provato ad indagare, senza tirare fuori un ragno dal buco. Far parlare poi Gaara sui fatti propri era praticamente impossibile, era il maestro dell’evasione.

-Naruto, ti stava cercando Kiba-

Il biondo si alzò dall’altalena.

-Ok. Ciao Itachi-

il moro lo salutò con un accenno della testa.

-Tu non vieni?- domandò a Gaara vedendolo immobile nel punto in cui era.

-Arrivo tra un minuto-

Il biondo si voltò, seguito dallo sguardo del rosso.

-Che cosa gli stavi dicendo?-

A quelle parole Itachi gli si avvicinò

-Che dovrebbe voltare pagina…-

-E?- chiese questa volta puntando i suoi occhi di cristallo sul moro.

-Gli stavo solo esponendo la mia teoria-

Il rosso corrugò la fronte

-La tua teoria … è una sciocchezza-

Questa volta fu il turno di Itachi di mostrare sul volto segni d’irritazione

-Ti da così fastidio l’idea  che lui possa provare qualcosa di più profondo dell’amicizia per Sasuke?-

Gaara  si limitò a fulminarlo con lo sguardo, per poi voltargli le spalle, ma Itachi non gli permise di andarsene, afferrandogli un polso.

-Cazzo Gaara, anche tu dovresti voltare pagina… non puoi continuare così, lui …-

Ma non riuscì a finire la frase. Gaara si liberò dalla stretta con uno strattone violento.

-Non sono affari tuoi-

Itachi guardò Gaara andarsene stringendo spasmodicamente i pugni.  

Continua...

 

 

 

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Capitolo 9
*** Nuovi sentimenti ***


Grazie a tutti per i commenti. Avete presente gli intrecci amorosi delle mie fic precedenti, quanto potevano apparire ingarbugliati e indistricabili? Vi garantisco che questa lè la "peggiore" in assoluto. Il perchè lo scoprirete solo con questo capito...
Poi mi direte se non vi ho confuso le idee... io spero proprio di si.


Nuovi sentimenti

-Kiba, mi stavi cercando?- chiese Naruto dopo una ricerca estenuante dell'amico.

-Si ti volevo dire che accompagno a casa Hinata, non si sente bene, e che..-

-Non ti preoccupare, ora vado anch'io, ormai mi sono stancato di stare qui-

-Forse dovresti dirlo a Gaara, sono certo che ti accopagnerebbe volentieri. Il tragitto che devi fare è piuttosto scuro e poco frequentato-

Il biondo  cercò inutilmente il rosso con lo sguardo, finchè non lo vide rientrare nel salone. Stava per raggiungerlo, ma si bloccò nel vederlo accerchiato dalle solite persone adoranti.

-Meglio lasciarlo stare. I suoi fans mi lincerebbero se osassi  chiamarlo-

-Non vai a salutare Sasuke?-

Naruto non l’aveva visto per tutta la serata, probabilmente si era imboscato con Sakura e questo pensiero gli provocò dolore.

-E’ meglio di no-

 
°°°°SaSuNaRu°°°°

 

Quella sera faceva veramente freddo e questo lo spinse a stringersi nella giacca.

Le strade erano illuminate solo dai radi lampioni. In quel momento si pentì amaramente di non aver chiamato Gaara.

Per ogni rumore scattava come una molla... era spaventato da morire.

Accelerò il passo ma, giranto l’angolo, si scontrò con un uomo che emanava un odore pungente di alcol. Era ben vestito, ma dal volto rosso e lo sguardo spiritato gli fece capire che era decisamente ubriaco.

-Mi scusi- sussurrò di getto per allontanarsi il più velocemente possibile da lui, ma non fece in tempo. 

-Aspetta ragazzino, quanto vuoi?-

-Eh?-  Naruto pensò di aver capito male. Non gli pareva concepibile che quel tizio, con la sua domanda, stesse intendendo proprio "quello"

-Sei bellino, voglio una notte di sesso, quanto vuoi?-

Con queste parole l’uomo lo afferrò in modo che non potesse scappare.

-Mi lasci- disse iniziando a strattonare il braccio.

-Daiiii sono disposto a pagarti molto bene-

-Se non vuole che le spacchi la faccia mi lasci andare- gli rispose questa volta furente.

Ma l’ubriaco non desistì, continuando imperterrito a tirarlo.

Ormai era in preda al panico…

-Signore la prego di lasciare andare il ragazzo-

L’ubriaco e Naruto si voltarono sorpresi per vedere a chi appartenesse quella voce.

Alle loro spalle un bell’uomo sulla trentina, dai capelli argentei, con in mano un piccolo libro, li guardava.

L’ubriaco, risvegliando la poca razionalità che gli restava, notando che quello non solo era un adulto, ma anche piuttosto prestante, pensò bene di non attaccar briga, probabilmente valutando che avrebbe avuto poche possibilità di spuntarla, quindi, borbottando, se ne andò.

Il ragazzo rimase inizialmente un po’ spiazzato, ma poi si rivolse al suo salvatore con un enorme sorriso

-La ringrazio-

Vide l’uomo sfoggiare per un attimo un espressione stupita, per poi regalargli un piccolo sorriso, che, come un dardo scoccato da un arco, lo colpì al cuore.

Tutto il suo volto si era improvvisamente illuminato, emanando un’aurea di dolcezza e cordialità indescrivibile.

Le guance gli si tinsero di un tenue color rosa contro la sua volontà.

-Figurati, ma un ragazzino come te non dovrebbe andare in giro per vicoli bui a quest’ora di notte-

Quel rimprovero paterno lo sorprese un attimo e, senza capirne la ragione, si sentì in dovere di giustificarsi.

-E’ che ero ad una festa e sono uscito ora-

-Ma non hai un amico con cui fare il tragitto?-

-Si, ma ha dovuto accompagnare a casa una ragazza che non stava bene-

L’uomo divenne immediatamente pensieroso. Guardò l’orologio e si grattò la testa.

-Dove abiti?-

Di solito, se uno sconosciuto gli avesse rivolto quella domanda, lo avrebbe immediatamente mandato a quel paese, ma quello era un  caso diverso… non sapeva il perché, ma si fidava di lui.

-Abito a tre isolati da qui-

L’uomo sbuffò  rassegnato.

-Andiamo ti accompagno-

Quella proposta lo spiazzò.

-Come? Guardi che non ce n’è bisogno… io…-

-Avanti… da quello che ho potuto vedere ne hai bisogno eccome-

Naruto non se la sentì di protestare, infondo gli faceva piacere averlo vicino, in quanto era in grado di trasmettergli tutta quella sua innaturale sicurezza.

Per tutto il tragitto rimasero in silenzio, ma la mente di Naruto era in subbuglio.  Continuava a sbirciare quell’uomo di cui non conosceva nemmeno il nome e l’unica cosa che gli passasse per la testa era pensare quanto fosse affascinante.

Si sentiva emozionato come non mai e avrebbe tanto voluto parlare con lui, ma non sapeva da che parte iniziare…. Che cosa poteva chiedergli?

A causa del caos mentale che provava non si accorse di essere arrivato nel su oquartiere se non quando l’uomo gli disse

-E’ questa la via?-

Il biondo annuì, iniziando poi ad incamminarsi fino a casa sua.

-Sono arrivato. La ringrazio per avermi accompagnato-

-Di Niente –

L’uomo girò su sé stesso ed inziò ad incamminarsi.

Naruto non fece altro che guardarlo, ma il suo cuore perse un battito quando lo vide fermarsi e girarsi

-Ah, il mio nome è Hatake Kakashi-

Inspiegabilmente sul volto di Naruto comparve un enorme sorriso

-Io mi chiamo Naruto Uzumaki-

L’uomo lo guardò nuovamente in quello strano modo che non sapeva definire, per poi regalargli un piccolo sorriso.

-Allora ciao, Naruto-

Il biondo venne invaso da un’incomprensibile felicità.

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

Il giorno seguente Naruto era agitato e felice come non mai.  Aveva dormito benissimo e, anche se non ricordava il sogno che aveva fatto, era certo che ci fosse stato quell’uomo dal sorriso gentile e dall’aria misteriosa.

Sapeva che non lo avrebbe mai più rivisto in vita sua, ma la speranza di ricontrarlo e di passare con lui un altro po’ di tempo lo infervorava da impazzire.

Lo aveva totalmente “rapito” e, anche se non ne conosceva il motivo, la cosa lo esaltava.

Era talmente su di giri che non prestò nemmeno attenzione alla coppia d’oro della scuola fare il suo ingresso in classe.

“Niente mi potrà  rovinare la giornata” questo era il suo unico pensiero

-Dobe, perché hai quell’aria ebete stampata sulla faccia?- sparò Sasuke sedendosi al suo posto.

“Niente potrà rovinarmi questa giornata…”

Il professore Iruka entrò in classe, sventolando dei fogli bianchi con soddisfazione, pronunciando la temuta parola –Test-

“Come non detto” L’umore perfetto di Naruto si dissolse all'istante.

 

°°°°SaSuNaRu°°°°

 

 

Come un automa stava andando nella sala professori. Il prof. Iruka, dopo aver visto il suo foglio in bianco, si era vivamente raccomandato di raggiungerlo per “scambiare due parole” e questo non preannunciava nulla di buono. Anzi…

"Maledizione" questa volta, quello stronzo, di Sasuke si era rifiutato di dargli una mano, e adesso?  Che scusa poteva usare?

Quando giunse davanti alla porta rimase a fissarla cercando il coraggio d'aprirla, ma il destino non gli permise di farlo perché questa si apri da sola e venne travolto da una furia umana che lo fece cadere a terra.

Dolorante si massaggiò il sedere. 

Rimase di sasso quando si sentì sollevare come se non avesse avuto peso. 

Sorpreso di voltò a guardare chi fosse il realizzatore di quell’impresa “incredibile” e il suo cuore si fermò.

-Kakashi-san- balbettò incredulo. 

L’uomo lo guardò un attimo per poi sfoggiare un piccolo sorriso

-Naruto, non sapevo che frequentassi questa scuola-

-Ma lei che cosa ci fa qui?-  domandò confuso, facendolo ridere di gusto.

-Insegno, sono un professore di questa scuola-

-Ma da quando è qui?- chiese sempre più incredulo.

-A dire il vero lavoro qui da ben 6 anni-

La bocca di Naruto si spalancò per la sorpresa. 

Come cavolo aveva fatto ad non accorgersi di lui per più di un anno?

-Ma io non l’ho mai vista qui-

-Forse è perché le mie sezioni si trovano dall’altra parte della scuola. Chi è il tuo professore?-

-Iruka sensei-

-Ah… allora penso che ti stia aspettando. Mi ha appena detto che sta aspettando uno studente per fargli una ramanzina con i fiocchi-

Il biondo ritornò alla triste realtà e sfoggiò un impeccabile smorfia, che fece sorride il professore.

-Allora è meglio che vada…. Arrivederci Kakashi sensei- disse entrando nella stanza, sotto lo sguardo divertito del professore.

 

°°°°SaSuNaRu°°°°

 

La sgridata era stata "migliore" di ogni più rosea previsione. Si era aspettato un’esplosione,  invece il professore si era solamente raccomandato d’impegnarsi di più la prossima volta. La scusa per rendere possibile questo verdetto? Ovviamente l’influenza fulminante della madre che lo aveva impegnato tutto il giorno in assistenza, rendendogli impossibile il  prepararsi adeguatamente per il test. Non gli piaceva contare balle, ma vi erano casi in cui proprio non poteva farne a meno.

Passando nel corridoio, sbirciò fuori dalla finestra e su una panchina vide il prof. Kakashi leggere un libro. 

Nella sua mente gli si affacciarono improvvisamente  due possibilità:

tornare in classe o…

 

°°°°SaSuNaRu°°°°

 

-Salve sensei, che cosa legge?-

L’uomo alzò lo sguardo per incontrare due occhi azzurro cielo fissi su di lui.

-Non dovresti essere in classe?-

Il ragazzo alzò le spalle e sorrise.

-Ho già perso mezz’ora… tanto vale che salti tutta l’ora- sentenziò incurante, per poi sedergli  accanto.

-Forse non ti rendi conto che sono un professore e che, in quanto tale, dovrei spedirti in classe immediatamente o mandarti dal preside per aver bigiato la lezione-

Il biondo lo guardò per poi dire

-Non lo farà-

La sua sicurezza stupì l’uomo che lo guardò con uno sguardo indecifrabile.

-Che cosa te lo fa credere?-

-Lo so e basta-

-Questa tua sicurezza è disarmante-

-Lo farà?-

-No non lo farò-

Sul volto di Naruto si dipinse un sorriso.

-Che cosa legge?-

L’uomo chiuse il libro e lo mise nella borsa.

-Niente che vada bene per un ragazzino-

-Non sono un “ragazzino”… - sbottò sfoggiando un tenero broncio.

La mezz’ora divenne una mattinata di chiacchiere e Naruto si rese conto che non avrebbe mai voluto smettere di ascoltarlo. Avrebbe dato qualsiasi cosa perché il tempo si fermasse in quell’istante.

-Forse dovresti tornare in classe, si è fatto tardi-

Naruto sgranò gli occhi sorpreso e, dopo  aver guardato l’orologio, non potè che dargli ragione.

Sconsolato lo guardò, ma sul suo volto non traspariva nessuna emozione. Gli venne il dubbio che il suo fosse un modo educato per dirgli che si era stancato di averlo attorno.

-Ha ragione… è meglio che vada- disse tristemente – scusi se l’ho disturbata-

L’uomo sfoggiò un espressione sorpresa, fece per aprire la bocca, ma la richiuse all’istante.

Il biondo, non sentendosi dire niente, girò su stesso ed iniziò ad avviarsi.

Si sentiva un vero idiota

-Naruto-

Il ragazzo si voltò sorpreso.

Vide l’uomo grattarsi la testa e poi sbuffare. –La tua compagnia mi ha fatto piacere, credimi-

Naruto lo guardò un attimo confuso, ma quando realizzò quelle parole gli rispose sfoggiando un straordinario sorriso, che ebbe il potere d'illuminarlo come se fosse un piccolo sole.

La felicità non gli permise di accorgersi che il suo interlocutore aveva trattenuto il fiato in quell’istante.

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

-Dobe, dove sei stato tutta la mattina?- gli chiese Sasuke, notando la sua strana allegria, difficile da  associare alla sgridata che Iruka sensei gli aveva promesso.

Il biondo si voltò a guardarlo… Sasuke era già pronto ad una rispostaccia, ma ci rimase di sale quando gli sorrise felice.

“Il dobe deve aver perso il cervello” pensò spiazzato.

Poco dopo entrò il professore e la lezione si svolse tranquillamente come al solito. Tutto rispecchiava la  solita normalità, se non fosse stato per la felicità enigmatica di Naruto, che inspiegabilmente iniziò ad irritarlo. Che diavolo aveva da essere così felice? A scuola poi…  Questa cosa era troppo strana…

Al termine della lezione  Sasuke gli si avvicinò, ma il biondo lo ignorò totalmente. L’unica cosa che lo consolò, fu che, bene o male, stava ignorando un po’ tutti. Era totalmente perso nei suoi pensieri.

-Che cos’ha oggi Naruto? E’ così silenzioso e apparentemente felice…- gli domandò Sakura dopo avergli dato un bacio sulla guancia.

-Non lo so-

-Naruto- la ragazza provò a chiamarlo, ma il ragazzo non la degnò di uno sguardo. Lei allora provò a stuzzicarlo stampando un bacio sulle labbra a Sasuke ma niente.

Lo osservò per qualche istante e poi le si accese la lampadina

-E’ innamorato-

-Sai che novità- disse sarcastico il moro guardandola.

-No, non hai capito. Non è innamorato di me. Si è preso una cotta per qualcun altro-

Sasuke la guardò scettico, per poi ritornare a fissare Naruto, che continuava a guardare fuori dalla finestra.

-Che sciocchezza- così il moro caricò un pugno e  lo fece precipitare sulla testa del biondo..

-Ahiiiii Teme, ma sei fuori?-

-Visto, ora si è svegliato. Stava solo dormendo- disse soddisfatto alla sua ragazza che lo fulminò con lo sguardo.

-Naruto a cosa stavi pensando?- gli chiese lei

Il biondo divenne rosso come un peperone e farfugliò un –Niente-

Allora la ragazza si voltò verso il moro e con aria trionfante disse

-Hai visto? Si è preso una cotta-

Naruto guardò confuso il loro battibecco, senza capire esattamente di cosa stessero parlando, fino a quando non si decise ad interromperli.

-Ma di che cosa state parlando?-

Sasuke, sbuffando, gli disse

-Sakura  è convinta che tu ti sia innamorato di una persona che non è lei-

Il biondo guardò stupito la ragazza e questo fu sufficiente al moro per guardarla tutto gongolante.

Naruto rifletté un attimo su quelle parole e poi disse

-Penso che abbia ragione-

Sasuke voltò la testa di scatto, sfoggiando l’espressione più sorpresa che era in grado di fare.

Sakura, invece, sorrise contenta.

-Penso di essermi innamorato- concluse in sussurro arrossendo lievemente.

La ragazza gli si fiondò addosso come un avvoltoio sulla preda, tempestandolo di domande per sapere chi fosse quella persona, senza cavare un ragno fuori dal buco, mentre Sasuke, ancora troppo sorpreso per riuscire a dire anche una sola parola, rimase lì a fissarlo imbambolato con un'unica frase che gli echeggiava nella testa.

“Dobe, non dirai sul serio, vero?”

 

Continua....

 

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Capitolo 10
*** Incertezze ***



 
Per prima cosa BUON NATALE A TUTTI..... Come regalo ho pensato di fare un doppio aggiornamento.... uno oggi e il prossimo domani o al massimo dopodomani..... Spero che apprezzerete.

Mi ha colto piuttosto piacevolmente il fatto che la KakaNaru sia stata così gradita... proprio non me l'aspettavo. Avrei voluto metterla del paring ma poi avrei rovinato la sorpresa e il colpo di scena è uno dei miei strumenti più efficaci, per questo non voglio rinunciarci. Vi anticipo solo che ci saranno parecchi risvolti interessanti e che Kakashi non sarà una semplice comparsa... ma mi fermo qui... non voglio rovinarvi il tutto....


Incertezze

Sasuke era un po’ scombussolato dalla notizia.

La cosa, in realtà, non avrebbe dovuto stupirlo più di quel tanto, da quanto tempo Naruto andava avanti con la storia di Sakura? 5… 6 anni? Prima o poi avrebbe dovuto cambiare rotta e questo momento era evidentemente arrivato, anche se lo aveva colto impreparato. Non riusciva a capire che cosa cavolo gli desse così tanto fastidio. Questa sua reazione era spaventosamente innaturale.

Infondo il suo dispetto era terminato, si era messo con Sakura solo per infastidire Naruto. Le sue reazioni lo avevano troppo divertito, ma poi si era affezionato alla ragazza, addirittura era arrivata a piacergli.

Tutto sommato andava per il verso giusto, allora che cosa gli dava così morbosamente fastidio?

-Ciao Sasuke-

Si girò sconvolto verso il proprietario della voce, che gli stava sorridendo gaiamente.

-Perché fai quella faccia?-

-Dobe, scusa se mi sorprendo. Erano almeno tre anni che non mi chiamavi più per nome-

Il biondo si limitò ad alzare le spalle e sedersi al suo posto, sempre sotto l’espressione basita del moro.

-Sakura-chan dov’è?-

-Non so. Immagino che debba ancora arrivare visto che in classe non c’è- disse con tutta l’ovvietà di questo mondo.

-E’ la tua ragazza, dovresti trattarla meglio-

Per poco a Sasuke non gli si staccò la mandibola, mai si sarebbe aspettato che dalla bocca di Naruto uscisse una frase simile.

Il biondo era strano, spaventosamente strano… e sussultò quando iniziò ad osservarlo come mai aveva fatto prima, sembrava lo stesse sondando da cima a fondo.

-Che c’è?- chiese il moro a disagio

-Stavo pensando…tu mi sai dire come funziona il sesso tra due uomini?-

Sasuke lo guardò stralunato e balbettando gli rispose

-E perché lo chiedi a me?-

Il biondo fece spallucce e tranquillamente gli rispose

-Beh, perché penso che tu sia la persona che conosco più afferrata sulla materia -

Quelle parole un po’ lo lusingarono

-Non posso darti torto, sul sesso etero non avrei problemi a risponderti, ma su quello omo….- disse storcendo lievemente il naso – si può sapere perché non hai fatto questa domanda a Gaara?-

Il biondo lo guardo sorpreso –Gaara? Perché?-

A quel punto Sasuke lo guardo come se avesse davanti il più grande idiota del pianeta. Fece per aprire bocca, ma la richiuse all’istante.

-Lasciamo perdere- bofonchiò –Ma cosa vuoi sapere di preciso?-

-Come funziona… cioè…. In pratica- disse con un candore disarmante, privo di un qualsiasi imbarazzo.

Il moro assunse un aria pensierosa per un istante e sempre seriamente disse

-Immagino che lo mettano dietro-

A quelle parole Naruto arrossì lievemente –A questo ci ero arrivato anche da solo, ma non sai dirmi nient’altro-

Sasuke lo guardò oltraggiato

-Scusa se non sono così informato, ma si può sapere perché sei così interessato alla materia?- disse sfoggiando un piccolo sorriso malizioso.

Naruto distolse immediatamente lo sguardo rivolgendolo altrove, arrossendo lievemente.

Ma la loro discussione venne interrotta dall’ingresso del professore.

-Ragazzi, devo informarvi che per motivi personali dovrò assentarmi da scuola per  qualche mese, quindi un altro professore prenderà il mio posto-

-Che professore?- chiese una ragazza in prima fila.

-Il professore Hatake Kakashi-

A quel nome nella classe si levò un grido femminile entusiasta.

Sasuke guardò perplesso quel delirio, per poi spostare lo sguardo su Naruto per riprendere il discorso lasciato in sospeso, ma rimase spiazzato dalla sua espressione… aveva gli occhi sgranati, la bocca spalancata e le gote arrossate. La sua incredulità era palpabile. Con gli occhi seguì la matita sfuggitagli di mano, rotolare lungo la superficie del banco, e cadere sul pavimento.

“Che cosa gli prende? Perché ha quella espressione ebete?”

In quel preciso istante entrò il tanto famigerato professore e le guance di Naruto si accesero come due lampadine.

Guardò l’uomo e dovette ammettere che era decisamente molto affascinante.

Affascinante…

Quella parola lo svegliò all’istante. Stupito guardò il biondo, totalmente perso nei suoi pensieri, e capì...

Un ghigno gli si formò sul volto.

-Non mi dirai che hai un debole per quell’uomo-

Naruto non l’aveva considerato per tutto il tempo eccezion fatta per quel frangente, che distrusse all’istante il suo idillio, facendolo scivolare sulla sedia finendo praticamente sotto il banco, in modo da nascondere il suo entusiasmo, reazione che diverti moltissimo il moro.

-Ti sei scelto una persona complicata…. Un uomo, più grande di te e professore-

-Stai zitto, non è come pensi- gli sussurrò in un ringhio

-E invece penso di aver capito perfettamente…- disse malizioso l’altro.

Sasuke era convinto di una cosa, Naruto aveva preso una cotta e con quell’uomo non aveva la minima speranza: troppo bello, troppo grande, troppo istruito e suo professore,combinazioni perdenti in partenza. Se prima l’idea che avesse preso una cotta lo turbava, ora inspiegabilmente lo divertiva da morire. Aveva trovato una nuova scusa per sfotterlo e, se non fosse stato lui, sarebbe scoppiato a ridere come un pazzo.

 

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

-Allora ti sei preso una cotta per il professore-

-Taci-

-Dalle tue domande ne deduco che avresti l’intenzione  di spingerti fino in fondo se lui ci stesse-

-Stai zitto e lasciami in pace-

-Ti rendi conto che non hai la minima possibilità con lui, vero?-

-LO SO!!!! MA ORA SMETTILA DI ROMPERE-

Naruto non ne poteva più, per tutto il giorno Sasuke non aveva smesso un secondo di tampinarlo e di prenderlo in giro per questa cosa. Era stato uno stupido a chiedergli quelle cose. Cosa sperava… che non se ne accorgesse? Sasuke Uchiha? L’uomo con l’intuito più fino del pianeta? Cavolo… era un vero cretino.

-Dovresti essere contento, la prossima settimana abbiamo la gita e visto che Iruka non ci sarà, sicuramente verremo accompagnati da Kakashi-

A quelle parole Naruto s’immobilizzò e si illuminò come un albero di Natale.

-E’ vero- sussurrò.

Sasuke si rabbuiò nel notare tutta quella felicità, aveva fatto quella sparata per imbarazzarlo ulteriormente, invece …

-Forse riuscirai a perdere quella tua insulsa verginità-

Naruto lo guardò sorpreso, non riuscendo a capire la ragione di tanta stizza e sarcasmo.

-Teme, ma si può sapere che cavolo ti prende?-

-Perché?-

-Perché? Prima non mi rivolgi parola se non per insultarmi, poi ti faccio “quelle” domande e tu cambi totalmente atteggiamento, diventando quasi logorroico e più bastardo, cosa che pensavo impossibile, infine t’incazzi-

-Io non sono incazzato- gli rispose oltraggiato.

-A no? Strano, perché a me sembrava che lo fossi. E poi… a te cosa ti frega se sono vergine o no?-

-Sei l’unico che non l’ha mai fatto tra tutti noi- sparò senza rifletterci.

-E allora? Che problema c’è?-

Sasuke, per la prima volta in vita sua, non seppe che cosa rispondere. Naruto aveva ragione. Perché avrebbe dovuto interessagli tutta quella storia? In fondo le cose stavano volgendo per il meglio… avrebbero potuto ripristinare il loro rapporto ora che Sakura non era più oggetto di contesa e il fatto che fosse ancora vergine non era decisamente un suo problema. Allora perché si sentiva così coinvolto e infastidito?

-Dobe… non hai la minima possibilità con lui-

Naruto guardo incredulo il ragazzo voltargli le spalle ed iniziare ad incamminarsi nella direzione opposta.

-Grazie per averlo nuovamente sottolineato- gli urlò di rimando con rabbia, frustrato per quell’incomprensibile comportamento.

 

°°°°SaSuNaRu°°°°

 

-Sasuke, che c’è?-

-Niente-

-Allora perché continui a guardare con così tanta insistenza Naruto?-

Sasuke spostò il suo sguardo su Gaara che lo guardava curioso.

Era l’intervallo e per tutta la giornata non aveva fatto altro che fissare Naruto senza un perché preciso.

Il nuovo professore aveva cominciato proprio quel giorno a fare lezione nella loro classe e aveva notato, che anche durante l’appello non aveva prestato la minima attenzione al compagno di classe.

Pensando che un atteggiamento simile colpisse negativamente Naruto si era soffermato ad osservarlo, ma, contrariamente alle sue aspettative, sul suo volto non vi era traccia di delusione o altro.

Gli era sorto spontaneamente un dubbio, possibile che avesse mal interpretato il tutto? In fondo non glielo aveva detto esplicitamente, ma lo aveva solo dedotto e, nonostante le sue insistenze, non aveva mai detto che gli piaceva o altro.

Che si sia sbagliato? Impossibile, il suo intuito era infallibile. Allora che cosa diavolo c’era che non tornava? E perché stava perdendo tempo in quel modo ridicolo? A lui non doveva interessare.

-Gaara, com’è il sesso tra due uomini?-

il rosso lo guardò un attimo spiazzato e poi sorrise divertito

-Stai pensando di cambiare sponda?-

Il moro si limitò a fare spallucce

-No, è che mi è stato chiesto e non ho saputo come rispondere. Mi irrita non sapere-

Gaara spostò lo sguardo su Naruto per poi riposarlo su Sasuke

-Chi te l’ha chiesto?-

Istintivamente ebbe l’impulso di dire Naruto, ma poi qualcosa lo frenò costringendolo a mentire

-Sakura-

-Sakura?- chiese tra il sorpreso e lo scettico- Strano, di solito le ragazze sono più informate che i ragazzi su questo tema-

Il moro si limitò a rivolgergli un’occhiata scocciata e l’altro, recependo il messaggio, si decise a rispondergli

-Beh funziona più o meno così *Biiiiiiiiiiiip* e *BIIIIIIIIIIIIIIIPPPPPPPPPPPPPPP*. Capito?-

Sasuke gli rivolse un’espressione disgustata

-Ma fai veramente queste cose?-

Il rosso rise di gusto e mettendosi le mani in tasca disse

-Ti garantisco che se hai la possibilità di farle con la persona che ti piace queste cose ti vengono naturalmente-

-Provi lo stesso piacere di quando vai con una donna?-

-Dipende… il piacere aumenta in base ai tuoi sentimenti. Più provi amore e attrazione per quella persona più le emozioni e il piacere vengono amplificati-

-Capisco-

Gaara notò come l’amico fosse diventato improvvisamente pensieroso

-Come mai hai chiesto a me?-

-Sei l’unico bisessuale che conosco-

Sasuke vide Gaara sgranare gli occhi sorpreso

-Bisessuale? E’ così che mi definisci?-

-Perché, tu come ti definiresti? – domandò curioso Sasuke

-Si forse hai ragione, a primo impatto potrebbe essere la definizione più calzante, ma non mi piace come suona. Io, semplicemente, non mi fermo davanti alle barriere convenzionali. Io non vado con una persona in base al sesso, al colore della pelle, al ceto sociale, all’età o altro… ma per  quello che è nella sua essenza e nel suo complesso. Deve solo piacermi, tutto il resto non mi interessa. -

Ancora una volta Gaara era riuscito a stupire Sasuke, non ancora abituato alla maturità dell’amico. Era consapevole, che, avesse sempre avuto una marcia in più rispetto ai suoi coetanei, ma non sapeva se invidiarlo o ammirarlo.

Mentre il rosso fece per andarsene, Sasuke, lo fermò ponendogli una domanda che da diverso tempo gli ronzava nella testa e non aveva mai trovato, fino ad allora, il momento giusto per chiederglielo.

-Gaara, perché detesti così tanto mio fratello?-

-Non lo detesto-

-Non mentirmi, lo si vede benissimo che non lo sopporti, ma non ne capisco il motivo-

-Non è così…. In realtà mi è totalmente indifferente. Che ci sia o no la cosa non m’interessa-

Sasuke sapeva che non era quella la verità, ma preferì non indagare per il momento.

Continua...

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Capitolo 11
*** Partenza ***


 
Per prima cosa BUON NATALE A TUTTI..... Come promesso ecco il 2° capitolo. Vi ringrazio come sempre per i vostri commenti e per gli auguri....

Ragazzi, qui inizia un mio sfogo personale che non centra nulla ne con la fic ne con i commenti... quindi potete tranquillamente saltarlo:

Oggi non sono di buon umore perchè ho dovuto sbattere di fronte alla realtà... sono una persona ignobile e consumista.
Mi sono innamorata della speedy 25 di Luis Vuitton. Per chi non sapesse che cos'è è una borsa che considero FAVOLOSA . Purtroppo è troppo al di là delle mie possibilità. Ed anche chiederla come regalo per Natale o compleanno mi sembrerebbe una cosa scandalosa. Perchè? Il suo prezzo.... 450 /700
euro (variabile in aumento in base alla mason) per una borsa di 25 cm. Presa da un raptus di follia ho pensato di cercarla per mari e monti a un prezzo outlet.... risultato niente. Per un'originale il prezzo è quello, prendere o lasciare. Uff.
Ho perso una giornata a crucciarmi per una soluzione e questi sono stati i miei pensieri:
1/3 del mio stipendietto, vale una rata universitaria, potrei prenderci altre 100 borse di grif diverse, con quei soldi potrei persare ad un nuovo pc, costa come il mio nokia ecc... ma mi piace tantissimo.  Sono arrivata egoisticamente a pensare di "bruciare" i soldi di natale regalatimi e quelli del compleanno... e anche di farmela regalare dai miei.... ma poi mi è venuto in mente questo numero... 2009. Siamo in piena crisi economica, con un boom che raggiungeremo solo l'anno prossimo e io vado a pensare  di sprecare quei soldi per una borsa quando c'è gente che  non riesce nemmeno ad arrivare a fine mese.
Risultato: Mi sono sentita una vera merda .... ed ora sono abbattuta.
So che non ve ne frega nulla, ma avevo bisogno di sparare e mostrare questa mia idiozia.

Fine Sfogo

Ora vi lascio alla fic.... spero che questo capitolo vi piacerà


Partenza


-Bene, muovetevi a salire sul pullman- il professor Kakashi richiamò l’attenzione dei ragazzi battendo le mani.

Era arrivato il fatidico giorno della gita scolastica. Tema dell’escursione? “Le bellezze del nostro paese”. Una costellazione di paesini dimenticati da Dio, arricchiti da qualche monumento decadente, senza un locale o altro per passare il tempo.

Nelle menti dei ragazzi vi era un solo pensiero

“Kami, che palle”.

Nessuno risultava essere particolarmente entusiasta. Visto che sarebbero stati via solo tre  giorni, con  un’itinerario discretamente vasto, era abbastanza prevedibile che avrebbero passato più tempo sul pullman che giù.

L’umore, quindi, non era dei migliori.

Solo una persona pareva non essere toccata dalla cosa.

Naruto si era, infatti, tranquillamente seduto in uno dei posti dietro e, in silenzio, aveva cominciato a guardare la gente salire.

I suoi occhi saettavano da un volto all’altro, fino a che non si fermarono su quello che stava cercato.

-Naruto che hai?- gli chiese Gaara prendendo posto al suo fianco.

-Niente, perché?- domandò senza guardarlo.

-Niente, è che sei stranamente silenzioso-

-E’ che ho sonno, mi devo ancora svegliare totalmente- con quello Naruto chiuse la discussione, continuando a guardare quella chioma argentea.

-Se continui così lo consumi-

Naruto incontro due occhi pece che lo stavano guardando con strafottenza.

-Non hai niente di meglio da fare che sparare cazzate?- disse il biondo scocciato osservando Sasuke seduto a un paio di sedili davanti a lui.

Era seduto sul sedile esterno che dava sul passaggio, le gambe rivolte in fuori, per poter stare girato comodamente, e un braccio puntellato sul bracciolo con l’unica funzione di sorreggergli il volto.

Quello sguardo divertito lo mandava fuori dai gangheri, se avesse potuto ammazzarlo lo avrebbe fatto.

Pensava  che con la fine della storia di Sakura il loro rapporto sarebbe migliorato. Era sempre stato convinto che il suo atteggiamento fosse dettato dal fatto che girasse intorno alla sua ragazza, ma ora si rendeva conto che lui non centrava nulla. Era così proprio di natura..una vera faccia da c****.

Nel frattempo Sakura aveva preso posto di fianco al suo ragazzo e questo fu sufficiente a far si che  Sasuke smettesse di guardarlo e rivolgesse la sua attenzione a lei, facendogli sorgere un sospiro spontaneo.

-Non vi deciderete mai a crescere?- domandò Gaara guardandolo di sbieco.

-Non mettertici  anche tu. Io non ho fatto nulla, è solo colpa di quel teme-

Gaara sospirò scocciato.

-Ma di che stava parlando?-

A quella domanda Naruto s’irrigidì all’istante.

-Niente- ma rispose troppo velocemente per essere credibile.

-Naruto, non è che mi stai nascondendo qualcosa?-

Le guance gli si tinsero di  rosso e balbettò un No. Gaara gli sondò il volto, cercando di capire che cosa gli passasse per la testa, ma poi desisti e spostò lo sguardo fuori dal finestrino.

Il biondo osservò il suo profilo

-Sai Gaara che sei veramente molto bello?-

A quelle parole il ragazzo si voltò di scattò basito

-Come scusa?-

-Ti stavo guardando e ho pensato “Gaara è veramente bello”-

La sua ingenuità a pronunciare quelle parole lasciarono il rosso senza parole.

Era pienamente consapevole che non erano dettate da un secondo fine, ma lo stuzzicarono lo stesso.

-Che cosa ti piace di me?-

Naruto rimase un po’ perplesso a quella domanda, ma istintivamente iniziò ad osservarlo meglio.

Capelli sbarazzini rosso rubino, occhi color ghiaccio, pelle nivea, un corpo perfetto e uno stile sfatto-casual impeccabile.

-Che cosa non dovrebbe piacermi? Cavolo, tu e il teme siete indescrivibili. Non mi sorprende affatto che abbiate tutte le ragazze ai vostri piedi- disse con una punta d’invidia nella voce.

Lo sguardo di Gaara si addolcì e un piccolo sorriso gli sorse  spontaneo.

-Neanche tu sei così malaccio, sai?-

Fu il turno di Naruto a girarsi sorpreso.

-Ma che stai dicendo? Quando sono con voi, sono certo che è un po’ come vedere un rospo in mezzo a due pavoni-  

A quell’esempio Gaara non riuscì a trattenere una risata.

-Ridi, ridi…. Non hai idea di quanto mi senta a disagio-

A quelle parole Gaara divenne immediatamente serio

-Ti senti a disagio a stare con noi?-

Naruto, notando come Gaara lo stesse guardando intensamente, non riuscì a sostenere lo sguardo  e puntò gli occhi  su un punto impreciso davanti a se.

-Beh. Il teme non mi fila molto, quindi non è un gran problema-

Naruto non si sarebbe mai aspettato una reazione  come quella che arrivò. Infatti Gaara gli afferrò una spalla e lo costrinse a voltarsi verso di lui.

-Ti senti a disagio quando sei con me?-

Le guance di Naruto s’imporporarono quando notò l’espressione ferita e arrabbiata dell’amico.

-Si…Cioè…N…no- Non sapeva che cosa rispondergli per non ferirlo. Cavolo, si sentiva una merda paragonato a lui, ma non poteva di certo dirglielo.  Se fosse stato Sasuke probabilmente avrebbe avuto una reazione gongolante, ma Gaara non l’avrebbe presa così bene. Conosceva bene quello sguardo e una sola parola sbagliata avrebbe provocato un cataclisma.

Gaara capì immediatamente che cosa passasse per la sua testa e smorzò tutta la sua rabbia sospirando.

Naruto sentì le sue mani incorniciargli il volto

-Guardami- gli ordinò Gaara avvicinandosi.

Naruto si sentiva un vero cretino. Non poteva starsene zitto?

-Naruto guardami-

Il biondo sospirò e alzò gli occhi fino a che non incontro quelli  dell’amico.

-Naruto non devi sentirti a disagio quando sei con me o con qualsiasi altra persona. Sei una persona incredibile e straordinaria. Non hai nulla per cui dovresti sentirti inferiore, soprattutto con me-

Naruto liberò il volto dalla sua presa e corrucciò lo sguardo.

-Non sono un bambino, non ho bisogno di essere consolato- disse alterato incrociando le braccia al petto e scivolando lungo il sedile.

-Guarda che mi stai facendo perdere la pazienza- lo avvertì Gaara irritato.

-Io l’ho già persa. Questa discussione non porterà a niente. Basta che ti guardi un secondo allo specchio e poi guardi me. Non servono altre parole- disse amaro, imbronciandosi sempre di più, incassando la testa tra le spalle.

Non riusciva a capire che cosa gli passasse per la testa. Era più che mai evidente che tra loro esistesse una differenza  non paragonabile ad una pozzanghera ma ad un oceano. Cavolo, ma come erano finiti a parlare di questo? Maledizione… è vero, la sua inferiorità gli pesava, ma  era inutile discuterne, che cosa sarebbe potuto cambiare? La natura non era stata particolarmente clemente con lui,  questi sono i fatti, punto e basta. Che bisogno c’era di girare il coltello nella piaga?

-Sei uno stupido-

A quella affermazione Naruto si voltò a guardalo oltraggiato ma ci rimase di sasso nel vedere la straordinaria dolcezza con cui lo stava guardando.

Al rallentatore vide la sua mano diafana prendergli una ciocca di capelli e farsela scivolare tra le dita.

-Non capisco neanche come tu possa pensare a quello che hai  detto- le sue parole sembravano più dette a se stesso che non a lui, per questo, Naruto non si azzardò nemmeno a parlare. Si limitò a guardarlo ,senza perdersi il  più piccolo movimento.

Gaara sembrava perso nei suoi pensieri, nonostante il suo sguardo fosse fisso su quella ciocca.

Naruto ormai si era rassegnato a quel silenzio che pareva infinito, fino a che

-Non capisco… i tuoi capelli sembrano fili d’oro, morbidi come la seta-

I suoi occhi seguirono la sua mano sul suo volto, lusigandolo con una carezza

-I tuoi occhi hanno il colore del cielo più limpido-

Il suo pollice gli percorse le  labbra in una carezza, tastandone la consistenza.

-Hai labbra così rosee e carnose da sembrare un bocciolo-

La mano scese lungo il suo collo

-La tua pelle sembra fatta di bronzo, ma al tatto è così calda e morbida…-

Gaara gli si avvicinò ulteriormente

-Il tuo corpo emana una sensualità e un’avvenenza indescribili. Sembri la personificazione di un  raggio di sole-

Naruto era scioccato, non riusciva a credere a quello che sentiva. Non era riuscito  a dire nulla. Era la prima volta che qualcuno lo inondava con tutti quei complimenti, ma non era quello che più lo agitava, ma l’espressione dell’amico che non era solo contemplativa, ma esprimeva un sentimento a cui non riusciva dare un nome.

-Tu sei più che bello……. Tu mi farai impazzire- disse in un sussurro tale che il biondo non riuscì a capire.

D’istinto socchiuse le labbra e si avvicinò al volto di Gaara.

Gli occhi di Gaara erano totalmente persi a guardare quelle labbra che lo attiravano come una calamità. Ormai il suo cervello si era spento ed aveva iniziato ad abbassarsi su di lui.

Ormai era a pochi  centimetri dalla sua metà …

-Gaara?-

…quando la voce di Naruto non lo ridestò e non lo costrinse e riposizionarsi dritto al suo posto, troncando quel contatto che lo aveva fatto impazzire.

Il biondo vide l’amico portarsi una mano davanti agli occhi e massaggiarseli. Non aveva assolutamente capito che cosa tra li a poco sarebbe potuto accadere.

-Che hai?-

Gaara lo guardò stancamente

-Sei di un’ingenuità disarmante-

-Eh?- chiese confuso

-Lascia perdere. Comunque, sei bello e hai una qualità che ne io ne Sasuke potremmo mai avere-

-Cioè?- Naruto era curioso come non mai, voleva sapere a che cosa si riferisse.

-Naruto il tuo carattere-

Il biondo gli rivolse  uno sguardo deluso che l’altro colse perfettamente

-Capirai…-

-Non è una cosa di poco conto. Tu sei come un sole intorno a  cui gravitano tutti gli altri pianeti. Non ti accorgi come attiri le persone? Di quanti ti vogliano bene? Non sei tu che vai a cercare gli altri ma sono gli altri a cercare te. Crei un effetto di dipendenza senza rendertene conto. Noi tre siamo diversi, ma ti garantisco che tu non hai assolutamente nulla per cui invidiarci. Se non credi a me chiedi a chiunque altro. La bellezza non è importante se non hai un buon carattere. Tu sei allegro, simpatico, solare, estroverso. Non sei tu che dovresti invidiare me, ma al contrario-

Naruto scosse la testa velocemente  e  con il viso color porpora disse

-Ok ho capito… ma ora smettila che mi metti a disagio-

Gaara gli regalò un piccolo sorriso.

-Gaara ti posso fare una domanda?- chiese timidamente il biondo.

-Si-

-Come mai non ti piace il fratello di Sasuke?-

Naruto sussultò nel notare l’altro perdere il suo sorriso gioviale e diventare improvvisamente serio.

-Perché mi fai questa domanda?-

-A dire il vero è da tanto che avrei voluto chiedertelo, ma non ho mai trovato il momento adatto-

-Che cosa  ti fa pensare che non mi piaccia?-

Quella domanda lo spiazzò un attimo e poi disse

-Ho notato che quando c’è lo eviti, assumi sguardi e modi ostili . Da quando siamo bambini non gli hai mai rivolto più di due parole e anche ora sembra quasi che la sua presenza ti disturbi-

-Sei un buon osservatore- sentenziò il rosso indifferente.

-Anche lui si comporta strano-

-Lui chi?-

-Itachi, anche lui è strano quando ci sei tu nei paraggi-

-Cioè?-

-Quando sei nei paraggi si irrigidisce e la sua solita  spavalderia e malizia sembrano dissolversi. Si comporta con la tua stessa freddezza, ma con un'unica differenza… Non ti stacca gli occhi mai di dosso-

Il rosso non riuscì a nascondere la sua sorpresa.

-Mi guarda?-

Naruto annuì con il capo.

-Si ma non saprei dire che cosa  gli frulli in testa. Quel ragazzo è più enigmatico del fratello-

Distrattamente guardò Sasuke e lo trovò impegnato a baciare Sakura.

-Ma guardali…- ringhiò rivolto al loro indirizzo e Gaara sorrise.

-Sei troppo geloso-

-Io non sono geloso… a me Sakura non interessa più-

-Non mi riferivo a Sakura-

Naruto lo guardò a bocca aperta. Il rosso vedendo la sua espressione da “pesce palla” non riuscì a trattenere una risata.

-Smettila di ridere e dire queste obbrobriosità- sparò indignato per poi ritornare ad incassare la testa tra le spalle, incrociare le braccia al petto e assumere un’espressione imbronciata, totalmente dimentico del discorso che due minuti prima stavano affrontando.

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

-Ragazzi siamo arrivati, scendete dal pullman ma non allontanatevi. Vi devo dare le chiavi delle vostre stanze-

Naruto scese scocciato e si fermò davanti al professore.

-Salve professore, non ho ancora avuto modo di dirle che sono contento che sia diventato l’insegnate della mia classe- disse con un sorriso e un lieve rossore sulle gote.

L’uomo gli sorrise dolcemente

-Ti ringrazio-  ma senza proferire o allungarsi in altro,cosa che deluse un po’ il ragazzo, che sperava in qualcosa in più.

-Professore, per le stanze non potremmo farle miste?-

Naruto di voltò verso il proprietario della voce con sufficienza. Figurati se il teme  non doveva fare una delle sue solite sparate spavalde.

-Intendi ragazze e ragazzi?- chiese il professore con tutta la tranquillità di questo mondo.

Il moro si fece strada tra la folla, passò un braccio intorno al collo della sua ragazza, attirandosela contro e scoccandole un bacio sulla guancia.

Sakura protestò imbarazzata, mentre Naruto lo guardò con compatimento, ma il moro non parve interessargli visto che sfoggiò un sorriso malizioso.

-In questo modo sarà più divertente-

Quella sparata provocò risolini e grida tra i ragazzi della classe.

Il professore scosse la testa con aria divertita ed estrasse di tasca un malloppo di chiavi.

-Non lo metto in dubbio. E’ vero che le stanze sono doppie, ma non posso acconsentire alla tua richiesta. Maschi con maschi e femmine con femmine-

Un mugolio di proteste s’alzò tra i presenti, ma al professore questo non interessò rimanendo fermo sulla sua convinzione.

Naruto, dal suo canto, era totalmente perso in sua contemplazione.

In quel momento aveva un solo pensiero nella testa

“Quanto mi piacerebbe essere in camera con lui”

Prese un colpo quando un braccio gli passò dietro al collo “abbracciandolo”.

Girò di scatto la testa e rimase basito nel trovarvi Sasuke tutto sorridente.

-Ehi che cosa ti salta in mente?- domandò scocciato. Ma il moro non lo considerò

e continuò a guardare il professore con un sorriso.

-Va bene, allora starò in stanza con Uzumaki-

Se avesse avuto il potere di incendiare con uno sguardo Sasuke ora lo sarebbe cenere.

-Che diavolo stai dicendo…- gli ringhiò il biondo strattonandosi per liberarsi da quel falso abbraccio senza riuscirci.

Ancora una volta il moro non lo ascoltò e si limitò a tendere una mano verso il professore, che passò lo sguardo su lui e poi sul biondo.

Naruto, in quel momento, avrebbe voluto morire, ma cercò di farsi coraggio e lo guardò. Il professore Kakashi, non aveva cambiato minimamente espressione.

Naruto apprese una nuova consapevolezza: al professore non fregava assolutamente nulla di lui.

Sconsolato abbassò lo sguardo e si sentì come svuotato. Nel frattempo Sasukeaccortosi della sua reazione, guardò Kakashi per vedere se se ne fosse accorto e……….

“Se  ne è accorto” questa era la vocina che gli ridondava in testa. Kakashi stava guardando Naruto in modo strano. La cosa lo turbava, perché Kakashi lo stava guardando così? Che si fosse accorto di come le sue parole e il suo atteggiamento lo avessero ferito? Se se ne era accorto probabilmente era consapevole dei sentimenti che Naruto provava per lui. Quindi, visto che non gli prestava particolari attenzioni, voleva dire che a lui non interessava niente.

Quando l’uomo di accorse dello sguardo di Sasuke si limitò a dargli una chiave e con un sorriso dire

-Va bene, basta che non vi ammazziate. Ora avanti i prossimi-

Naruto non aveva avuto modo di vedere lo sguardo dell’uomo su di lui, di conseguenza, convinto di una assenza completa di reazione, si limitò a liberarsi da quell’abbraccio con decisione e partire alla volta della stanza.

Continua...

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Capitolo 12
*** Un punto di svolta ***


Per prima cosa BUON ANNO A TUTTI QUANTIIIIIIIIIIII..... Sono in ritardo, lo so, ma con queste feste non sono riuscita a fare nulla, inoltre, come minimo, sarà ingrassata 5 Kg, ma ne è valso la pena.
Ho letto tutti i vostri commenti e dire che VI AMO sarebbe riduttivo.
I vostri consigli e pareri sul mio "sfogo" mi hanno tirato su in un modo che non potete avere idea. Vi ringrazio.
Ora, scusatemi, ma dilungo un secondo per dire due cose ad
Hinata707  il tuo commento è stato strepitoso, non ho potuto fare a meno di ridere quando l'ho visto. Una recensione dettagliata per ben 5 capitoli in un botto... sei unica.
Inoltre volevo ringraziare pubblicamente Norina che mi ha mandato una bellissima mail, scusami se non ti ho ancora risposto, appena ho due minuti lo faccio. Ti ringrazio per i complimenti e sarei felice se tu mi inviasse il tuo disegno.

Per ora ho finito e vi lascio alla lettura, per alcuni di voi, gli avvenimenti che verranno non saranno il massimo dell'idilio.


Un punto di svolta

-Teme, a che gioco stai giocando?-

Sasuke non aveva fatto neppure in tempo a posare la borsa nella stanza che si trovò ad affrontare lo sguardo duro di Naruto.

Lui si limitò a sbuffare e a prendere posto su uno dei due letti.

-Invece di fare l’incazzato dovresti essermi grato-

Naruto spalancò la bocca scioccato guardandolo con disprezzo

-Grato? E per cosa?-

-In questo modo puoi metterti il cuore in pace. Dalla sua reazione hai avuto modo di capire che non gli interessi minimamente-

-E tu avresti fatto tutta quella sceneggiata  per farmi capire che non gliene sbatte nulla di me?- domandò incredulo.

Il moro si limitò ad alzare le spalle, per poi tirare fuori una sigaretta ed accenderla.

-Te l’avevo detto che non avresti avuto la  minima possibilità-

Naruto ormai tremava per la rabbia.

-Grazie per la premura-

-Di niente-

Il biondo afferrò la borsa e con stizza la lanciò sul letto.

-E’ inutile che ti incazzi. Avresti dovuto prevederlo innamorandoti di un professore- gli disse espirando il fumo.

-Io non sono innamorato di lui. Questo è un film che ti sei fatto tu-

-Ah si? Allora perché te la prendi tanto?-

Naruto non ne poteva più… non lo sopportava più. Ogni parola pronunciata aumentava il suo livello di alterazione. Ora si trovava davanti a un bivio: o se ne andava o lo ammazzava.

Era frustato perché sapeva che aveva ragione, era arrabbiato perché si era innamorato di quell’uomo, era disperato perché doveva tenerlo nascosto, era impaurito perché lo aveva capito l’unica persona che non avrebbe dovuto saperlo, si sentiva uno stupido perché il teme poteva deriderlo senza poter rispondere, visto che quello che usciva dalla sua bocca era la pura verità.

Sasuke lo vide tirare fuori gli abiti con rabbia. Francamente non capiva che cosa lo spingesse a  soffrire tanto per un amore che mai avrebbe potuto coronarsi. Che senso aveva soffrire per amore? Naruto era bello ,avrebbe potuto avere una miriade di ragazze e ragazzi? perché aveva questa brutta abitudine d’incaponirsi su una persona sola? Aveva Hinata che gli sbavava dietro da anni, avrebbe potuto divertirsi e giocare con lei ogni volta che avrebbe voluto, allora perché non la considerava nemmeno? Perché complicarsi così la vita?

-Sei proprio un dobe-

Sobbalzò quando vide Naruto girarsi di scatto. Aveva un espressione terribilmente ostile e si preparò a parare un possibile pugno. Ma non arrivò, infatti Naruto lo oltrepassò, fermandosi  ad un passo dalla porta.

Tirò un sospirò di sollievo, che però terminò qualche secondo dopo quando lo vide rigirarsi di scatto e giungergli di fronte.

Vide la mano alzarsi di scatto e sfrecciare verso il suo volto. Istintivamente chiuse gli occhi , ma lo schiaffo non arrivò. Aprì gli occhi e vide Naruto con in pugno la sigaretta che gli aveva levato da bocca.

Con passo veloce si diresse verso la finestra, l’aprì e la lanciò fuori.

-Hai voluto stare in camera con me? Allora prenditi le conseguenze. Odio il fumo quindi in questa stanza è vietato accendere qualunque cosa sia fatto di tabacco, erba o altro -

Sempre arrabbiato si diresse verso la porta e l’aprì

-E poi fa male alla salute- concluse in un sussurrò per poi richiudersela alle spalle.

Il moro rimase seduto, basito e confuso, ma poi un sorriso gentile gli si formò sul volto.

-Che dobe…-

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

La giornata era passata veloce come non mai, tra escursioni e via dicendo. Risultato? Erano tutti stanchi morti.  L’unico a non far caso alla fatica era Naruto che non riusciva a prendere sonno. Sconsolato guardò il letto vuoto di Sasuke. Erano le 11 e non era ancora rientrato, ma la cosa non lo preoccupava più di quel tanto, sicuramente era con Sakura.

Si affacciò alla finestra e vide un bel parco e un laghetto…..

Aveva bisogno di una boccata d’aria.

 

Era una sera fresca e il vento tra le fronde trasportava dolci sfruscii. I grilli cantavano e l’ambiente intorno a lui era illuminato dalla luna piena.

Con passo dolente raggiunse il laghetto e qui si accovacciò

-Maledizione, perché scelgo sempre le persone sbagliate?-

Immerse un dito nell’acqua creando piccole increspature. Rimase ipnotizzato dallo scintillio che emanavano.

-Naruto che cosa ci fai qui?-

Per un attimo il suo cuore smise di battere. Si voltò e dietro di lui apparve Kakashi in tutto il suo splendore.

-Professore- balbettò in un sussurro.

-Non dovresti andare in giro a quest’ora-

Naruto non sapeva cosa dire e nemmeno che cosa stesse provando in quel momento. Era lì, solo con lui. Gli sembrava di vivere un sogno.

-Mi scusi, è che non riuscivo a prendere sonno e avevo bisogno di una boccata d’aria-

-E’ successo qualcosa con Sasuke?-

A quel nome lo guardò sorpreso

-No, certo che no. Perché mi chiede una cosa simile?-

-Visto che litigate spesso, pensavo fosse successa una cosa simile-

-No niente di tutto questo-

Il professore si limitò a sedersi al suo fianco e il suo cuore impazzì, facendo due capriole.

-Allora qual è il problema? E’ da un po’ che ti vedo giù di tono-

-Se ne è accorto?- gli chiese stupito.

-Ovviamente- disse Kakashi guardandolo intensamente.

Naruto sentì le guance ardergli.

-Scommetto che sono problemi di cuore- disse Kakashi con un sorriso – se me ne parli potrei darti un consiglio-

Naruto lo sbirciò con la coda dell’occhio e arrossendo prese il coraggio a due mani

-E’ che mi piace una persona straordinaria, ma con lei non ho la minima speranza-

-Come fai a dirlo?-

-Perché lo so. Non mi degna di uno sguardo, di una sola attenzione. Mi considera solo un stupido ragazzino svogliato. Ma mi piace così tanto da farmi male il cuore. Farei qualunque cosa pur d’avere un’occasione-

-Allora diglielo-

-Eh?-domandò Naruto sorpreso.

-Non è detto che tu non sia corrisposto. Naruto sei un ragazzo straordinario, sono certo che ti stai sottovalutando- Gli disse l’uomo con un dolce sorriso.

-E se mi dovesse respingere?-

-Non pensi che sia meglio avere una risposta diretta, invece che starci male e rimuginarci per un tempo indefinito?-

Naruto iniziò a riflettere su quelle parole e prese una decisione.

-Professore lei mi piace- disse deciso guardandolo in volto.

L’uomo sussultò, ma poi sfoggiò un piccolo sorriso

-Anche tu mi piaci-

Naruto scosse la testa, si mise in gattoni e si protese in avanti

-No, non ha capito. Lei mi piace in quel senso.-

L’uomo perse all’istante il suo gioviale sorriso, divenendo serio come non lo aveva mai visto.

-Che cosa stai dicendo?-

A quel tono freddo Naruto s’intimorì, indietreggiando e sedendosi.

-Sto dicendo che mi piace-

L’uomo scosse la testa, come se quelle parole fossero una mosca fastidiosa.

-Non mi starai dicendo che  la persona di cui stavi parlando sono io, vero?-

Naruto non sapeva più da che parte guardare. Si sentiva uno stupido totale, come aveva potuto scoprirsi così? Che cosa avrebbe dovuto fare ora?

Sconsolato guardò il professore che continuava a scuotere la testa.

Quell’atteggiamento lo innervosì parecchio: era o non era stato lui e dirgli che avrebbe dovuto confessare i suoi sentimenti alla persona che gli piaceva. Allora perché cavolo doveva fare tutta quella scena?

Preso dall’ira, Naruto sbattè i pugni a terra

-Insomma, me l’ha detto lei di confidarmi-

-Si ma non mi aspettavo di essere proprio io- disse l’uomo sorpreso da quella reazione

-E allora? Se proprio la cosa la infastidisce mi dica chiaro e tondo che non mi vuole, che le faccio schifo. Sono pronto a qualsiasi risposta-

L’uomo guardò il ragazzo davanti a lui. Nei suoi occhi vi leggeva solo determinazione.

-E’ meglio che me ne vada-

Kakashi fece per alzarsi, ma Naruto gli afferrò un braccio e lo costrinse a non alzarsi.

-Naruto lasciami- Gli disse l’uomo riprovando a mettersi in piedi, ma Naruto non glielo permise mettendosi a cavalcioni sulle sue gambe.

-Mi dica che non le piaccio e non mi vuole e io la lascerò in pace-

Tra i due cadde un profondo silenzio, fino a che un sospirò  non lo ruppe

-Naruto sono un tuo professore-

-Non mi importa… mi dica che non le piaccio-

-Ho dieci anni in più di te-

-Le ho detto che non mi interessa-

-Sono un uomo-

-Lo so-

-Naruto non mi conosci, come puoi dire che ti piaccio? Tu pensi di provare qualche cosa per me, ma in realtà non è così. E’ comune invaghirsi del proprio professore ma-

A quella domanda Naruto perse del tutto la pazienza

-Ora la smetta. Non sono un bambino e so quello che dico. Potrà sprecare tutte le parole che vuole, ma niente cambierà il fatto che sono innamorato di lei-

L’uomo sbiancò  come un lenzuolo, lo prese per le spalle e cercò di toglierselo da dosso, ma Naruto fece resistenza, liberandosi della presa.

Preso dall’impeto della “colluttazione” Naruto reagì di scatto e si fiondò sulle labbra dell’uomo , circondandogli il collo con le braccia.

Voleva che quel contatto gli trasmettesse tutto ciò che provava per lui, ma non aveva la minima idea di come fare, era la prima volta che baciava qualcuno e la sua inesperienza era palese.

Non percependo alcun tipo di reazione si staccò e guardò il professore che non aveva cambiato minimamente espressione.

-Allora non le piaccio proprio- disse il ragazzo guardandolo deluso.

L’assenza di risposta gli fece più male di un qualsiasi altro insulto. In quel momento tutto quello che aveva fatto gli piombò addosso come un macinio. Non si era mai sentito più stupido e insulso come in quel momento.

-Professore?-

L’uomo continuava a non guardarlo senza emettere un suono.

In quel momento si rese conto di come dovesse apparirgli ridicolo. Le guance gli andarono a fuoco e il gli si cuore spezzò.

Facendo leva sul frammento di dignità e orgoglio che gli rimaneva si fece forza e si alzò.

-Mi scusi, dimentichi tutto-

Sussultò quando l’uomo gli afferrò un polso e lo tirò giù con forza.

Naruto lo guardò sconvolto in attesa che parlasse.

-Maledizione- quell’imprecazione adirata lo spaventò. Mai si sarebbe aspettato una reazione simile e rimase si sasso quando l’uomo posò i suoi occhi su di lui.

La sua mente non fece in tempo a registrare quello che stava accadendo, che si ritrovò incollato contro il suo torace , una mano gli premeva la schiena e l’altra gli teneva fermo il capo, mentre la sua bocca veniva divorata da un bacio passionale.

La sua mente si spense totalmente quando una mano s’intrufolò sotto la  maglietta e prese ad accarezzargli la schiena, mentre l’altra a giocare ed accarezzare i suoi capelli.

 Si sentiva avvolto in un turbinio di emozioni e sensazioni che non aveva mai provato.

Non riusciva a resistere a quel tocco e quando sentì la lingua percorrergli le labbra, tremò per l’eccitazione e aprì la bocca concedendogli la possibilità di ispezionare il suo affranto.

Quella lingua giocava con la sua e lo accarezzava in tutta la sua cavità orale. Non riusciva a respirare ma faceva lo stesso, sarebbe morto felice.

Quando sentì la mano rovente dell’altro percorrergli la spina dorsale ed arrivare sul suo sedere spremendolo gli scappò un gemito.

Non si rese conto di quanto eccitante e sensuale fosse la sua voce in quella situazione, ma Kakashi la colse pienamente.

Naruto sussultò quando sentì l’erba fredda bagnata dalla rugiada a contatto con la sua schiena.

Kakashi si sollevò e guardò il ragazzo che aveva sotto di se con venerazione.

-I tuoi capelli sembrano fatti d’argento- disse Naruto affascinato da tutta quella sensualità. L’uomo gli sorrise dolcemente

-I tuoi sembrano fili d’oro- disse baciandogli la fronte.

Ma Naruto gli afferrò il volto e lo costrinse a concedergli un bacio.

-Naruto, adesso basta.  Se continui così non so per quanto riuscirò a resistere-

-Non voglio che tu ti trattenga- gli sussurrò sensuale. Fece per riaprire la bocca ma Kakashi lo fermò

-So cosa stai pensando. Ti prego, non dirlo-

Naruto si limitò a sorridergli e ad sbottonare lentamente la camicia.

-Ti prego non dirlo…- lo supplicò questa volta con bramosia.

Il biondo, in risposta, gli allacciò le gambe alla vita, facendo strusciare il bacino contro a quello dell’altro.

-Ti prego…- continuò decisamente  meno convinto.

A quel punto Naruto lo disse

-Ti prego, ti voglio-

L’uomo sgranò gli occhi.

-Maledizione…dal primo giorno che ti ho visto sapevo che mi avresti portato solo problemi-

disse l’uomo coinvolgendolo   in un bacio passionale. Mentre Naruto era travolto da tutto quell’impeto, Kakashi gli slacciò velocemente i pantaloni introducendovi poi una mano.

Naruto boccheggiò in cerca d’aria e iniziò a gemere impazzito.

-Oooh ti voglio ora-

-Ne sei sicuro?-

Il biondo annui e a quel punto l’uomo si tolse tutti i vestiti. Quando tornò a guardare Naruto lo trovò rosso come un peperone.

-E’ la prima volta che vedi un uomo nudo?-

l’accentuarsi del suo rossore gli diede una conferma.

-Sei sicuro di volere me?- chiese Kakashi in un sussurro.

-Si, non ho mai desiderato qualcosa o qualcuno in questo modo-

-Ne sono lusingato- deponendogli un bacio sulla guancia

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

Sasuke era rientrato alle 1 in camera e l’aveva trovata vuota. Pensando che il dobe fosse con Gaara o un altro dei suoi amici non si era preoccupato. Ma ora erano le 3 e lui non era ancora rientrato.

Avrebbe potuto dormire, ma si sentiva troppo irrequieto per farlo.

“Dove cavolo è finito il dobe?”

Il dubbio che gli fosse accaduto qualche cosa lo preoccupava da morire.

Ormai erano due ore che non faceva altro  che gironzolare in camera.

-Basta-

Velocemente si infilò la giacca e corse fuori a cercarlo.

E se gli fosse successo qualche cosa? Dove avrebbe potuto cercarlo? 

-Sasuke, che ci fai in giro a quest’ora?-

Sentendo quella voce si girò furente verso il suo proprietario ma rimase pietrificato nel vedere Naruto in compagnia del professor Kakashi.

-Dobe, ma dove cavolo sei stato fino ad ora?- gli chiese avvicinandosi.

-E tu?-

-Io..- solo allora Sasuke si accorse che Naruto stava indossando la giacca del professore.

Incuriosito guardò l’uomo il quale manteneva la sua solita e serafica tranquillità.

-Ragazzi tornate in camera. E’ tardissimo-

Naruto si limitò ad annuire.

-Andiamo Teme-

Il moro aveva come la strana sensazione che  qualche cosa non gli tornasse.

Tornò a guardare l’uomo che aveva ripreso a camminare nella direzione opposta.

Seguì l’amico.

-Che cosa ci facevi con lui?-

Il biondo si limitò ad alzare le spalle.

-Ci siamo incontrati per caso e mi ha riaccompagnato qui-

-Ma tu dov’eri?-

-Sono andato a fare un giro fino al lago per prendere un po’ d’aria. ..Non riuscivo a prendere sonno-

-E lì hai incontrato lui?-

-Si-

-Non gli avrai detto che ti piace…-

Naruto annuì

-E lui?-

-Mi ha rifiutato. Ha detto che sono solo un ragazzino-

Sasuke sorrise

-Prevedibile-

-E tu dove sei stato?-

-Ovviamente da Sakura-

-Prevedibile- concluse tranquillamente il biondo con un sorriso indecifrabile stampato sul viso.

 

 Continua...


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Capitolo 13
*** Sentimenti nuovi ***


Ragazzi, finalmente posso rivelarvi la trama originale. Non avete idea di quanto mi sia costato tenerla segreta, ma alla fine ce l’ho fatta e dai vostri commenti posso dire ufficialmente che è stato un SUCCESSO PAZZESCO.

La trama originale è questo: Sasuke e Naruto sono amici d’infanzia… la loro crescita prevederà le prime scoperte, le prime gelosie, i primi amori, fino a che non verranno proiettati improvvisamente nel mondo adulto. Naruto si innamorerà di un uomo adulto, decisamente più grande di lui,con cui avrà una storia passionale pazzesca e Sasuke verrà trascinato, contro ogni previsione, in tutto questo, scoprendo cose su se stesso e sull’amico che mai avrebbe sospettato.

Le cose si complicheranno…. Soprattutto a causa di quell’uomo che…. E qui mi fermo, perché altrimenti vi rivelo tutto.

Sappiate che si Naru è andato con Kakashi, MA QUESTA FIC  E’ UNA SASU/NARU. Non fatevi venire dei dubbi. Quando leggete il mio nome su una fic è una SasuNaru, generalmente con insoliti varianti o altro, ma la sostanza non cambia. Quindi Kirara90 e Floriana… abbiate fiducia.

Tensai, ogni tanto mi spaventi con le tue intuizioni.

Azrael il carattere di Naruto sarà un perno di questa storia, quindi non posso rispondere alla tua domanda, ma vedrai…

Abbiate fiducia e ribadisco…. In questa fic non ci saranno lemon, ma solo scene molto soft.

Inoltre voglio fare un ringraziamento in particolare ha Wans per i suoi complimenti, mi hanno fatto veramente piacere.

 

La storia si baserà prevalentemente su questa relazione, che durerà ancora molti capitoli, ma preparatevi… ho in mente molte svolte interessante, senza contare l’altra storia d’amore che vi presenterò intrecciata a questa, ma immagino che avrete già capito chi sono i protagonisti.

Sentimenti nuovi

                                                                                          

 

Sasuke era seduto sul suo letto, con il volto appoggiato sui palmi delle mani, che guardava Naruto dormire beato.

Erano le 5 della mattina e non aveva ancora chiuso occhio. Si sentiva stranamente irrequieto…

Spostò lo sguardo sulla giacca del professore appesa alla gruccia dell’armadio.

“Possibile che…” ritornò a guardare il ragazzo addormentato “No, non è possibile che sia successo qualche cosa”

Ma nonostante questa convinzione qualcosa, nel suo cuore, lo teneva in allerta.

Scivolò giù dal letto e si inginocchiò a terra, proprio di fronte all’altro.

Naruto stava dormendo a pancia in sotto, il volto era girato verso di lui e il respiro era lento ma regolare.

Sasuke iniziò ad osservarlo attentamente. Non riusciva a capire come un ragazzo simile non avesse mai avuto una storia, perché, oggettivamente, era veramente bello.

Che fosse per via del suo carattere? Impossibile, lui era brillante, vivace, allegro, altruista…

Che non sia tipo da piacere alle ragazze? No, anche questa era una ipotesi da escludere, ed Hinata ne era l’esempio lampante.

Ma allora perché….

Il moro iniziò a punzecchiargli una guancia con l’indice.

“Non è assolutamente cambiato, anche quando eravamo piccoli aveva il sonno di un macinio”

Continuò a cercare  una risposta a tutti i perché che gli si affacciavano alla mente, fino  a che non giunse ad un'unica conclusione possibile.

Il problema di Naruto era che si fissava troppo su una sola persona. Ne mirava una e non la mollava più. Vedi Sakura… ci è stato appresso per otto anni… una assurdità!

E ora con Kakashi probabilmente sarà lo stesso.

 

Kakashi… quell’uomo non gliela contava giusta.

 

Non si rese conto di quanto tempo fosse passato da quando aveva cominciato a tamburellare il dito sulla guancia di Naruto, ma evidentemente fu sufficiente per far nascere dei mugolii infastiditi dal ragazzo addormentato.

Sentendoli il moro ritrasse la mano. Vide Naruto mugugnare, strofinare un lato della faccia sul cuscino, aprire e chiudere la bocca.

Sasuke rimase fermo a guardarlo. I capelli biondi tutti spettinati gli davano un aspetto arruffato e come alzò leggermente le palpebre, gli parve di scorgere una luce accesa.

Trovava quegli occhi  incredibili. Erano di un azzurro così intenso e profondo da sembrare emanare una luce propria.  Quando poi sorrideva, con i quei capelli dorati, la pelle brunita e quella luce sul volto, gli pareva di avere di fronte un piccolo sole. Era splendido…

Il biondo parve fissarlo senza vederlo. Fece un piccolo sospiro e richiuse gli occhi

-Sa-chan lasciami dormire ancora un po’- disse in un sussurro riaddormentandosi.

Sasuke sgranò gli occhi, era da quando andavano alle elementari che Naruto non lo chiamava più così.

Vide il ragazzo voltarsi sulla schiena continuando a  dormire.

Avete presente l’effetto che fa un bambino sui 2 anni ad una mamma? O quando incontriamo un cucciolo di pochi mesi? O quando abbiamo tra le mani un piccolo peluches peloso?.....Questa sensazione la  definisco… Tenerezza .

Era questo l’effetto che Naruto aveva su Sasuke.  E secondo voi, a una cosa del genere, chi può resistere? Ve lo dico io….. nessuno, nemmeno la persona più stoica della terra.

Di conseguenza anche Sasuke reagì.

Circondò il volto di Naruto con le mani e lo avvicinò  al suo, fino ad appoggiargli le labbra sulla sua fronte, dando vita ad un contatto impregnato di candore e dolcezza.

-Lasciami stareeeee-    mugugnò infastidito il biondo, per poi girarsi su un lato.

Probabilmente non avrebbe detto queste parole se avesse potuto vedere il dolce sorriso che si era formato sul volto dell’amico

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

Sasuke era incredulo, Naruto non era rientrato nemmeno quella notte. L’aveva tenuto sotto controllo per tutto il giorno e non aveva notato niente di strano, ma ora gli sembrava che la cosa gli stesse sfuggendo di mano.

-Ma dove cavolo è quel dobe?-

come un leone in gabbia iniziò ad andare avanti e indietro per la stanza. Irrequieto come non mai.

Alla fine venne colto da una illuminazione.

“Non può essere”

Iniziò a correre per i corridoi dell’albergo, il cuore gli batteva come se fosse impazzito. Le sue scarpe stridevano al contatto con le superfici lisce del pavimento. Corse fino fuori all’ingresso e nel piazzale si blocco, guardandosi freneticamente intorno.

“Dov’è? Dove ero ieri quando li ho incontrati? Cazzo non mi ricordo più. Devo trovarlo perché se sono ancora insieme vuol dire che…”

-Maledizione dobe, dove cavolo sei?- ringhiò continuando a guardarsi intorno.

-Teme che hai?-

Sasuke prese un colpo e si voltò di scatto trovando, nel suo stupore totale, Naruto seduto su una panchina con Gaara.

Quella visione, in un certo senso, lo rincuorò e a testimonianza di ciò gli scappò un sospiro, per poi avvicinarsi ai due ragazzi.

-Che cosa ci fate voi due qui al freddo?-

-Chiacchieravamo- gli rispose tranquillamente il rosso – e tu che cosa ci fai qui?-

-Niente-

-Ma se sei uscito di corsa dall’albergo- sparò Naruto guadagnandosi un’occhiata fulminante da parte del moro che pareva voler dire “E’ tutta colpa tua”.

-E Sakura dov’è?- chiese Gaara guardandosi intorno

-Non lo so, probabilmente in camera-

-Non hai paura che ti possa tradire?-

Sasuke lo guardo alzando sopraciglio.

-Ma che stai dicendo? Perché dovrebbe tradirmi? Inoltre non credo esista qualcuno che possa competere con me-

Naruto e Gaara si scambiarono uno sguardo e poi il rosso disse

-E se ci provassi io?-

Per poco Sasuke non gli scoppiò a ridere in faccia.

-Perché fai quella faccia? Non pensi che Gaara possa essere alla tua altezza?- chiese alterato il biondo.

-Gaara è l’unico che potrebbe competere con me in questo campo, ma dubito che la cosa possa funzionare-

Sul volto di Gaara comparve un piccolo sorriso

-E’ vero-

Naruto, dal  canto suo, non  stava capendo assolutamente nulla di quella conversazione e notando la sua confusione Sasuke ghignò

-Lui non ci è ancora arrivato- disse indicandolo con un dito.

Gaara si voltò sorpreso a guardare Naruto.

-Capito cosa?- chiese Naruto sorpreso

-Non pensi che sia ora di dirglielo?- domandò Sasuke  a Gaara.

Il rosso guardò il biondo e scosse la testa.

-No, ci arriverà da solo-

entrambi i ragazzi sfoggiarono un ghigno divertito che Naruto colse pienamente nel suo significato: lo stavano prendendo in giro.

-Si si, fate i fighi- sparò tutto imbronciato.

-Naruto- lo chiamò Gaara

Naruto si voltò e si trovò le labbra di Gaara premute sulle sue. Il contatto durò solo qualche decimo di secondo, ma  fu sufficiente per fare andare in tilt il suo cervello, assumendo un inquietante colorazione purpurea.

Sasuke si limitò a guardarli divertito, pregustandosi la reazione di puro panico che sarebbe scoppiata tra breve.

Infatti il biondo cacciò un urlo per poi coprirsi la bocca immediatamente  con una mano.

-Ma sei scemo? Che cosa cavolo ti è saltato in testa?- iniziò a balbettare esagitato.

Fin qui tutto andò come previsto dai due ragazzi, ma non avevano previsto quello che sarebbe accaduto  dopo.

Infatti Naruto scattò in piedi ed iniziò a guardarsi freneticamente attorno.

-Ma che gli prende?- chiese il rosso perplesso.

-Non lo so- gli rispose il moro, continuando a guardare l’altro – dobe, datti una calmata era solo uno scherzo… un bacetto innocuo-

-Uno scherzo del cazzo. Avrebbe potuto vederci….-

Sasuke e Gaara si guardarono confusi

-Chi?-

Ma Naruto non li ascoltò perché era gelato sul posto, con lo sguardo fisso su un punto imprecisato del boschetto.

-Devo andare….- disse in un sussurro per poi scappare via, sotto lo sguardo sbigottito dei due ragazzi.

-Ma dove sta andando?- Chiese Gaara

-Non lo so e non m’interessa- disse stizzito il moro, guadagnandosi un’occhiata scettica.

-Ma non eri corso fuori per cercare lui?- domandò incurante il rosso.

-Che cazzo stai dicendo-

-Sei uscito di corsa e allarmato. Inoltre hai pronunciato il suo nome. Eri preoccupato perché non era ancora rientrato, vero?-

Sasuke aprì la bocca per mandarlo a quel paese, ma si fermò nel constatare che in realtà l’altro non si aspettasse una risposta, visto che evidentemente la conosceva già

-Ma la mia domanda è un’altra. Che cosa ti ha fatto preoccupare così? Sono certo che non dipenda dal fatto di non essere rientrato, ma da qualcos’altro. Che cos’è Sasuke?-

-Niente d’importante- fece con finta mal curanza.

-Capisco…. Allora perché lo nascondi?-

L’astuzia e  la caparbietà di Gaara non avevano limiti.

-Te l’ho detto… non è niente-

Il rosso si alzò dalla panchina e iniziò a dirigersi verso la sua stanza senza emettere un suono. 

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

-Professore-

Naruto raggiunse l’uomo,ormai senza fiato per la corsa, fermandosi a pochi metri da lui.

-Professore, non è come sembra- gli disse con il cuore in gola.

Il professore si girò con il suo solito sorriso.

-Non devi spiegarmi niente, Naruto. E’ normale c..-

-No… non è normale- urlò con gli occhi lucidi.

L’uomo si ammutolì all’istante iniziando a guardare intensamente il ragazzo che gli si avvicinò ulteriormente.

Kakashi non proferì parola, aspettando che l’altro continuasse

-Non dire che è normale. Gaara stava solo scherzando…-

-Te l’ho detto, non devi prendere la cosa così seriamente-

Kakashi sussultò quando incontrò lo sguardo deluso di Naruto

-Allora non le importa assolutamente nulla di me-

Naruto notò una profonda confusione nei suoi occhi.

“Per lui non è stato nulla.  Il fatto che io mi sia concesso a lui non ha voluto dire niente”

Quella consapevolezza gli mozzò il respiro. Le lacrime premevano agli angoli dei suoi occhi per uscire e le sue mani iniziarono a tremare.

Si sentiva malissimo, era certo che il cuore si fosse spezzato, ma nonostante questo non riusciva a pentirsi per ciò che aveva fatto. No… proprio non ce la faceva.

-Capisco…- disse in un sussurro.

Notando quello strano sguardo  Kakashi gli si avvicinò e fece per porgli una mano sul capo, ma l’altro si scostò prima che lo toccasse, lasciandolo totalmente spiazzato.

-No, non mi tocchi- disse scuotendo la testa- ho capito perfettamente che quello che c’è stato tra noi per lei non conta nulla. Ma non m’importa, per me è stato importante perché io sono innamorato di l-

Naruto non finì la frase perché le sue labbra vennero catturate dall’uomo che lo aveva avvolto in un fortissimo abbraccio.

Naruto si abbandonò totalmente alla sua mercè.

Sentire il suo respiro, la sua lingua guizzare nella sua bocca, il calore ardente del suo corpo nonostante quegli inutili vestiti, lo inebriavano.

Quando sentì l’altro interrompere il contatto ansimò per il disappunto.

Aprì leggermente gli occhi e trovò  il professore guardarlo intensamente.

In quel momento non gli importava più di nulla, voleva solo una cosa…essere soddisfatto. Ogni cellula del suo corpo era incendiata tanto da fargli male e sapeva che l’unico modo per spegnerle era fare l’amore con lui. Gli pareva d’impazzire per quanto lo desiderasse.

-Professore- mormorò il biondo in preda al delirio.

-Non farti più toccare così da qualcuno che non sia io- gli disse accarezzandogli le labbra con il pollice.

Naruto sgranò gli occhi

-Ma allora le ha dato fastidio che Gaara mi abbia baciato-

-Davvero credevi che sarei rimasto impassibile nel vedere una cosa del genere?

-Allora perché…-

-Perché io non devo essere né una priorità né un ostacolo per te. Ascoltami, se ti dovessi innamorare di un tuo coetaneo o di qualcuno più “adatto” a te, non m’importa quanto soffrirò, ma mi metterò da parte.-

-Ma cosa dice..- chiese sorpreso

-Ma ti avverto, mi farò da parte solo in questo caso- concluse con un sorriso malizioso

-Stia tranquillo, non potrà mai esistere una persona che possa prendere il suo posto nel mio cuore-

L’uomo emise una piccola risatina divertita.

-Lo spero-

Poi le loro labbra s’incontrarono, dando vita ad un nuovo bacio appassionato.

 

Continua….

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Capitolo 14
*** Una serata assurda ***


Ragazze sono le una delle mattina e sto andando per forza d'inerzia, per questo vi chiedo di scusarmi se mi dilungherò troppo nel commento. Vi ringrazio come sempre per i vostri straordinari commenti e colgo l'occasione nel ringraziare  Rosa_elefante,  per  avere commentato per la prima volta proprio una mia fic. Mi hai veramente onorata.
Detto questo sprecherò ancora un po' del vostro tempo per dare una risposta a  
shinku66, Ma che ho piacere che tutti leggiate. Perchè è una cosa che  penso vi potrà interessare tutti.
Come avrete notato io non pongo mai i  pairing all'inizio della storia e vi assicuro che non è una dimenticanza. Voi ormai sapete che sono prevalentemente un'autrice di SasuNaru, ma non per questo scrivo storie incentrate prettamente su questa coppia, anzi... amo molto incasinare le cose e variare.
Non ho mai messo pairing perchè in realtà non li conosco nemmeno io. Le idee mi vengono mentre scrivo e non parto da un tracciato prestabilito. Tanto per farvi un esempio... ero partita nel dirvi che questa storia sarebbe stata più corta delle altre, beh, sappiate che oggi ho ultimato il 21esimo capitolo e la storia è ancora viva anche se ormai alla fine. Questo è per farvi notare che, tutt'ora, non so ne cosa accadrà ne quanto durerà. Quindi per me il pairing è ancora più difficile da porre. L'unica cosa che posso fare è quella di porre in "personaggi" i protagonisti su cui s'incentrerà la storia.
Quindi non chiedetemi di porre dei paring perchè:
1° Mi sarebbe impossibile farlo
2° Anche se lo facessi mi verrebbero fuori degli elenchi infiniti e in continuo aggiornamento
3° Non li voglio mettere perchè così, metà dei miei colpi di scena andrebbero a farsi benedire.
Ho già in cantiere una nuova fic i cui paring saranno una discreta sorpresa (eccetto i miei eterni SasuNaru) anche se più che la storia d'amore sarà elaborata la trama... ma non vi dico nulla.
Se per alcuni di voi questo mio modo di procedere non piace ed irrita vi posso dire solo una cosa: NON LEGGETE LE MIE FIC.   Mi spiace se questo parole possono arrivare ad offendervi o altro, ma questo è il mio stile e il mio modo di fare e non ho intenzione di cambiare soprattutto per chi lo apprezza.
Capisco quando dici che le tue storie sono "sasunaru" perchè sono la coppia principale, però ho notato che nelle tue storie loro si mettono sempre insieme verso la fine e che prima stanno con altri; ecco perchè ti pregherei di indicarle queste cose nella presentazione, ovvero di segnalare tutte le coppie che ci saranno. Il motivo è semplice... trovo che non sia giusto che un lettore entri convinto di trovare solo "sasunaru" ed invece poi si trovi delle gran belle sorpresine, che magari a molti possono non piacere" capisco che cosa vuoi dire, ma che senso ha se io li faccio mettere insieme subito dal primo capitolo. Scusami ma sarebbe una storia di una noia mostruosa. Io non faccio le mie storie per trovare consensi, ma per divertire chi le vuole leggere. Se ad una persona non piace è liberissima di non leggerla e se trova "sorprese spiacevoli" in quel caso le è sufficiente chiudere la pagina e leggere dell'altro. shinku66 hai fatto bene a farmi notare questa cosa che altrimenti non avrei mai notato e sono certa che tu abbia  espresso il pensiero di molti, ma nonostante ciò, se la mia storia o miei pairing non ti piacciano e le trovi spiacevoli t'invito a non leggerle perchè è vero, i cambio spesso i pairing ma coppie insolite nei miei racconti le troverai sempre.
Un'ultima cosa... sappiate che io ADORO SAKURA.....  anche se è volte gli do parti ingrate, marginali o altro è un personaggio che apprezzo molto, quindi per l'80% delle volte sarà sempre presente. Quindi se non vi piace non leggete.
Io NON sono una scrittriche di YAOI con una prerogativa alle coppie omo e sesso, ma di racconti Shonen ai con un pizzico di etero dove il sesso fa parte della storia e non è la storia.

Ultimo appunto: Sappiate che la storia tra prof. e alunno non è così pazzesca... io l'ho vista con i miei occhi. Studentessa e supplente e sapete come è finita? Si sono sposati come lei ha preso il diploma. Devo ringraziare loro se mi è venuta in mente una trama simile, che, ovviamente, finirà in modo ben diverso. ora vi lascio alla storia visto che questo commento è quasi più lungo del capitolo. eh eh eh


Una serata assurda

Sasuke non riusciva a capire che cosa stesse accadendo a Naruto, non era più lui…. Stava attento a lezione, prendeva bei volti, era molto meno idiota del solito, non solo era diventato uno studente modello, ma sembrava una persona molto più matura.

Ma la cosa incredibile non era questo cambiamento, ma il fatto che lo urtasse in questo modo, infatti il nuovo Naruto lo irritava, non gli piaceva. Perché? Perché non era più lui.

Spostò lo sguardo sul professore, che stava tranquillamente spiegando la lezione, per poi ritornare a fissare il compagno

“L’amore fa proprio i miracoli”

Era talmente perso nei suoi pensieri che non si accorse nemmeno che era finita la lezione.

-E’ proprio un periodo che ti da un sacco di preoccupazioni- disse Gaara indicando con lo sguardo Naruto.

-Hm-

-Hai notato i cambiamenti che ha avuto?-

Sasuke si limitò a guardarlo

-E immagino che tu sappia quale sia il motivo-

Il moro distolse lo sguardo da lui

-E sei intenzionato a non dirmelo- concluse diverto – ma sai che prima o poi lo verrò a sapere-

-Non ti dirò niente, non sono fatti miei-

Gaara sorrise

-Per quanto siate cresciuti certe cose non cambiano mai-

Il moro lo guardò con aria interrogativa e Gaara disse

-La vostra fedeltà reciproca è impressionante. Non c’è mai stato modo di strapparvi un segreto l’uno dell’altro. Che rapporto invidiabile…-

Sasuke si limitò a sbuffare.

 

°°°°SaSuNaRu°°°°

 

-Naaaarrrrrruuuu-chaaaaan-

Naruto si girò di scatto e vide un ragazzo dai capelli castani sbarazzini corrergli incontro, dribblando gli altri ragazzi presenti nel corridoio pronti a tornarsene a casa.

Come lo raggiunse lo avvolse in forte abbraccio.

-Naruchan, da quando non siamo più in classe insieme non mi consideri più- frignò il ragazzo.

-Kiba, smettila, ci stanno guardando tutti- gli sibilò imbarazzato, scostandoselo da dosso.

-Non è che abbia tutti i torti- disse un altro ragazzo alle loro spalle.

-Shikamaru perché siete in questa ala della scuola?-

Kiba si ricompose in un nano secondo per poi sghignazzare.

Naruto rivolse uno sguardo confuso a Shikamaru, che si limitò ad alzare gli occhi al cielo.

-Siamo qui per invitarti ad una festa in maschera-

-Festa in maschera?-

-Si sarà una festa incredibile, nella discoteca più fashion del momento. Dobbiamo andarci-

-Immagino che se è così “In” sia privata-

-Esatto-

-E quindi avremmo bisogno degli inviti-

Kiba si frugò in tasca ed estrasse un gruppo di foglietti che iniziò a sventolare felice.

-Ma come hai fatto ad averne così tanti?- chiese il biondo sorpreso.

-Agganci, mio caro…. Agganci-

Naruto prese un biglietto ed iniziò ad esaminarlo.

-Festa in maschera. Eh? E in che cosa dovrei vestirmi?-

-Sei già vestito tutto l’anno, non hai bisogno di altri travestimenti-

A quel sarcasmo Naruto si voltò a guardare scocciato il suo proprietario.

-Teme, non rompere-

-Ciao Sasuke,  vieni anche tu?-

Sasuke guardò il biglietto che gli porse Kiba.

Naruto tornò a guardarlo –Stavamo dicendo… hai già in mente in che cosa ti vestirai?-

Kiba iniziò a sghignazzare come un idiota.

-Si…. Da femmina-

Naruto lo guardò un po’ sorpreso, ma poi constato che era uno dei travestimenti più comuni da ragazzi

-Da ragazza, eh?- Naruto assunse un’aria pensierosa per qualche istante e poi sorrise

-Mi piace l’idea, ci sto-

Kiba esultò, mentre Sasuke ghignò

-Allora verrò solo per vedere il dobe in tutto il suo “splendore”-

A quelle parole Naruto si voltò di scatto scocciato.

-Ma che cavolo vuoi? E’ carnevale, posso essere ridicolo quanto voglio-

-Questo era già fuori discussione, uno come te, senza un minimo di grazia, dire che sembrerai ridicolo è un eufemismo-

Naruto era già pronto a saltargli alla gola, ma l’arrivo di Sakura lo fermò

-Ciao ragazzi che succede?-

-Festa in maschera, tu e Ino venite?- chiese Kiba contento.

-Grandioso, certo che veniamo- disse tutta contenta la ragazza afferrando i biglietti.

-Manca solo Gaara- disse Naruto

-Glielo abbiamo già chiesto, ma ha detto che non ci sarà-

-Ok, allora ci vediamo Venerdì sera-

 

-Venerdì -

 

-Mamma, io non esco conciato così- disse Naruto spaventosamente imbarazzato dopo essersi guardato allo specchio.

Sua madre aveva impiegato tutto il pomeriggio per conciarlo così, ma mai si sarebbe aspettato un simile risultato.

-Perché? Sei così carinooo- disse la donna entusiasta.

-Non devo sembrare “carino”, ma ridicolo. Vestito così sono…. Inquietante-

-Smettila di fare lo sciocco e vai, altrimenti farai tardi-

-Ma io così non voglio uscire… sembro…-

La donna gli rivolse il suo miglior sguardo fulminante.

-Nachan. Smettila di fare tante storie. Ho lavorato come una matta per renderti così, spero che tu non voglia trasformare in fumo il tempo che ti ho dedicato-

Naruto conosceva benissimo quello sguardo e contraddire la madre era una delle cose più stupide che avrebbe potuto fare. Quindi sconsolato si voltò verso la porta d’ingresso, indossando la giacca.

-Naruto?-

Sconsolato si girò verso la madre, la quale lo guardava tendendogli un cappottino nero con una lunga sciarpa bianca vaporosa.

Il ragazzo gemette frustrato e si tolse il suo giaccone, mettendosi gli indumenti che le porgeva e sull’orlo di una crisi di pianto scappò fuori.

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

-Ma è possibile che Naruto debba essere sempre in ritardo?- Chiese Kiba, mettendosi a posto la frangia del parruccone castano con uno sbuffo.

-Di che cosa ti stupisci, da quando lo conosciamo non è mai stato in orario- disse Shikamaru.

-Sasuke dov’è Sakura?-

-E’ a casa con l’influenza- disse il moro con aria poco interessata.

Kiba iniziò a guardare la folla che ormai si era radunata intorno all’entrata del locale, fino a che il suo sguardo non venne catturato da una ragazza appoggiata ad un pilastro.

-Wow, ho trovato la mia anima gemella-

Tutti si voltarono a guardare il punto che indicava e lì videro una ragazza obbiettivamente molto bella.

Capelli biondi mossi lunghi fino sotto il seno, un capottino nero allacciato in vita da una cintura e una vaporosa sciarpona bianca che le copriva in parte il viso.

-Non hai possibilità con lei- disse Ino a Kiba

-Perché?- domandò oltraggiato.

-Primo perché se hai notato continua ad osservare l’orologio, segno che sta aspettando qualcuno. Secondo è troppo al di là delle tue possibilità. Terzo, ma hai visto come sei conciato? Sembri un travestito-

-E tu invece? Con quel vestito da Cat woman, dove pensi d’andare?-

-Stò sicuramente meglio di te- disse la ragazza indicando l’improponibile vestito a pois rosso che indossava.

-In effetti Kiba ha ragione, vestito così sei troppo brutto. Poi con quel trucco…- disse Shikamaru sorridendo.

-Ma che volete… sono un ragazzo ed è una festa in maschera, che cosa vi aspettavate? E poi voi due buzzurri non vi siete neanche vestiti-

-Non è vero, io sono vestito da vampiro e Sasuke da Lord inglese è evidente-

-E’ evidente un corno-

Sconsolato ritornò a guardare la bella bionda.

-Com’è carina… il freddo le ha reso anche le gote rosse… Mi fa impazzire- disse con aria sognante.

Sasuke, dal canto suo, non era minimamente interessato a quello che stavano dicendo. In realtà stava solo pensando a dove cavolo fosse finito il dobe.

-Ragazzi, vado a prendere le sigarette.- annunciò il moro, senza aspettare risposta.

Fece qualche metro quando si sentì chiamare

-Sasuke-

Si voltò e si trovò la biondina di Kiba.

-Ci conosciamo?- Domandò Sasuke, notando lo stupore dilagare sul suo volto.

-Non mi riconosci?-

Il moro aggrottò lo sguardo ed iniziò ad osservare la ragazza, concludendo che Kiba aveva ragione, quella ragazza era veramente molto bella, soprattutto i suoi occhioni azzurri erano una vera calamita.

Non poteva vedere tutto il volto, perché per metà era coperto dalla sciarpa, ma era certo di non averla mai incontrata, una così non l’avrebbe dimenticata.

-No- disse il ragazzo dandogli le spalle, ma s’irrigidì quando se la trovò arpionava ad un braccio.

-Che c’è?-

-Posso farti una domanda?-Disse lei con aria civettuola.

Sasuke non ne era certo ma aveva la sensazione che stesse ridendo e che il suo tono di voce fosse ... strano.

-Domanda-

-Un bel ragazzo come te trova una ragazza come me femminile e un pochino attraente?-

Il moro alzò gli occhi al cielo “Un’altra oca”

-Allora?-

Sasuke non capiva dove volesse andare a parare

-Si-

-Si, cosa?-

-Si, trovo che tu sia femminile, carina ed attraente-

Era già pronto ad uno strillo o ad un assalto della ragazza, ma questo non arrivò. Infatti, contro ogni sua previsione, si staccò da lui e si portò le mani sui fianchi.

-Teme, allora rimangiati quello che hai detto oggi-

Sasuke gelò all’istante e assunse un’espressione totalmente incredula quando l’altro si tolse la sciarpa dal volto.

Nel frattempo, gli altri ragazzi, non vedendolo ritornare lo raggiunsero e rimasero tutti di sale quando riconobbero la ragazza.

-Naruto, ma sei proprio tu?- domandò incredula Ino

-E chi pensavate che fossi, è un ora che vi aspetto- rispose scocciato scostandosi sensualmente una ciocca dietro alle spalle.

-Ma sei uno splendore- disse estasiata la ragazza –Non sembri neanche un ragazzo-

-Grazie, ma è tutto merito di mia madre che mi ha conciato così-

-Sai Naruto, hai fatto innamorare Kiba- disse Shikamaru divertito

Kiba divenne di un’inquietante color porpora.

-Taci… ho già il cuore spezzato- mugugnò il ragazzo.

-Va bene, ragazzi, entriamo- disse la ragazza notando che ormai si era formata  la fila all’ingresso.

Mentre il gruppetto si dirigeva in fondo la fila, Sasuke continuava a guardare sconcertato Naruto

Li seguì dentro senza proferire una qualsiasi parola. Fu il primo a fare il suo ingresso nel locale da ballo e rimase scioccato quando si rese conto che tutti gli sguardi erano rivolti verso di loro.

Si girò per vedere che cosa avessero da guardare e sbiancò nel vedere Naruto senza cappotto.

La gonna gli arrivava a metà coscia, lasciando scoperte le esili gambe, un seno formoso era comparso dove fino a quella mattina non c’era stato nulla, ma che veniva risaltato dalla maglietta aderente nera.

Nel vederlo così… sexy, non riuscì a trattenersi.

-Dobe, ma come ti sei conciato? Sei indecente-

Naruto lo guardò scioccato

-Indecente? Ma sei fuori?-

-In effetti Naruto sei molto….. provocante. Da cosa sei vestito?-

-Da dolly-

-Dolly, a me sembri più una prostituta- disse velenoso Sasuke.

-Sei veramente uno stronzo, fino a che non mi avevi riconosciuto mi trovavi “carina e femminile”, ora invece pensi che sia addirittura volgare- disse arrabbiato il biondo.

-Prima non ti avevo visto senza cappotto- sentenziò il moro.

-Ragazzi basta litigare, andiamo a divertirci-

Naruto guardò ancora una volta male Sasuke, per poi seguire Kiba e Ino in pista.

-Sasuke è un ragazzo non penso che corra pericoli- disse Shikamaru.

Sasuke osservò i ragazzi intorno a Naruto fare apprezzamenti sulle gambe e altro.

-Non penso che andrà tutto così liscio- disse Sasuke assumendo un cipiglio ostile.

-Dai non preoccuparti e andiamo a divertirci- disse Shikamaru dandogli una pacca sulla spalla.

 

°°°°SaSuNaRu°°°°

 

-Penso che dovremmo intervenire- disse Shikamaru trovando un assenso da parte di Kiba.

Entrambi i ragazzi stavano guardando Naruto che stava “lottando” per liberarsi dalla presa di un energumeno che aveva deciso di trascinarlo sui divanetti.

-Ma quel tizio l’avrà capito che non è una ragazza?- domandò Kiba pensieroso.

-Penso di no-

-Allora non farebbe meglio a dirglielo? In questo modo si potrà liberare…-

Shikamaru analizzò un attimo la situazione per poi dire

-Non credo sia una buona idea. Molto probabilmente lo ammazzerebbe di botte-

-Perché?- chiese sorpreso Kiba

-Semplice, probabilmente uno come lui si sentirebbe preso in giro e in parte umiliato per essere cascato nel tranello di Naruto-

-Ma che tranello… è lui che è partito in quinta. Naruto non centra niente-

-Lo so, ma con qualcuno dovrà pur sfogare la frustrazione  e l’umiliazione-

-Allora come facciamo per liberarlo?-

Shikamaru lo guardò intensamente e gli disse

-Vai là e digli di lasciarlo stare-

Kiba s’irrigidì

-Ma sei scemo? Hai visto quanto è grosso?-

-Spacciati per il suo ragazzo-

-Ma tu sei fuori…. Quello mi ammazza. Perché non ci vai tu?-

-Non ci penso proprio-

Sconsolati guardarono Naruto tra le grinfie di quel ragazzo che ormai aveva raggiunto i divanetti.

Lo videro sedersi ed iniziare a strattonare la ragazza perché si sedesse sulle sue ginocchia, ma lei non ne voleva sapere. La biondina continuava a strattonarsi, ma non riusciva a liberarsi.

-Insomma… lasciami andare-

-Dai.. non fare tanto la preziosa. Non sono uno qualunque. Sono uno dei ragazzi più popolari della città, ti è andata bene-

-E sai che me ne frega-

Il ragazzo ghignò divertito.

-La tua continua resistenza non fa altro che invogliarmi maggiormente, lo sai?-

Naruto imprecò mentalmente. Avrebbe voluto urlargli che era un maschio, ma era certo che sarebbe scoppiato un pandemonio, se non lo avesse ammazzato prima.

-Ora mi hai stancato- disse il ragazzo tirandosela contro con forza.

Naruto cadde in avanti e il ragazzo ne approfittò per mettergli le mani dietro alle ginocchia e tirarsela contro sollevandola. Naruto, sbilanciatosi, per non cadere all’indietro si vide costretto ad aggrapparsi alle sue spalle.

Dopo un primo istante di confusione si accorse di essere nell’unica posizione che mai avrebbe voluto essere. Era a calcioni su di lui, a pochi centimetri dal suo volto e la gonna lievemente sollevata sopra metà coscia. L’occhio di lui venne subito calamitato lì e con suo enorme divertimento disse

-Ehi carina, così non pensi che vada meglio?-

Scoppiarono delle risate e solo in quel momento Naruto si accorse che accanto a loro c’erano gli amici di lui che si stavano godendo la scena che quell’idiota gli stava offrendo.

-Lasciala andare, non vedi che la metti a disagio- disse uno di quei ragazzi con finta preoccupazione e con tono derisorio.

-Ma figurati- gli rispose l’idiota divertito – inoltre dovrà pur sciogliersi se vuole stare in mia compagnia… sta notte-

A quelle parole Naruto iniziò a dimenarsi.

-Non dire cazzate e lasciami andare-

Tutti i ragazzi risero di gusto. Trovavano particolarmente divertente istigare la ragazza.

Naruto gelò quando sentì la mano di quel porco infilarsi sotto la gonna e percorrergli  la coscia. Il panico iniziò a farsi largo e, privo di razionalità, caricò un pugno.

 

Shikamaru e Kiba, nel vederlo tremarono. Con quel gesto Naruto avrebbe dichiarato guerra a quei bisonti.

-Sei pronto a prenderle?- Disse Kiba sollevandosi le maniche.

-Spero anche di darle- gli rispose Shikamaru poco speranzoso.

Fecero per avviarsi, ma si fermarono nel vedere un moretto di loro conoscenza avvicinarsi come un automa al gruppo, avvolgere la vita della ragazza con un braccio, sollevarla dalle ginocchia del ragazzo liberandola.

-Ora che è entrato in scena Sasuke preparati ad una apocalisse- sussurrò Kiba.

 

Naruto era senza parole, si trovava incollato al torace di Sasuke, avvolto da un suo braccio. Il gorilla e i bisonti avevano perso il sorriso per assumere un aria minacciosa, ma un po’ si sorprese  nel vedere che non avevano avuto una  reazione immediata a quell’affronto. Si limitavano semplicemente a guardare Sasuke. Incuriosito sollevò la testa e sbirciò il volto dell’amico e un brivido gli percorse la spina dorsale. Non aveva mia visto Sasuke con un’espressione così fredda, ostile e minacciosa.

-Chi sei tu per essere intervenuto in questo modo? Non vi somigliate, quindi ne deduco che tu non sia suo fratello- disse con sarcasmo il ragazzo seduto, provocando piccoli risolini tra i suoi amici, che si ammutolirono all’istante quando Sasuke posò gli occhi su di loro. Il messaggio che voleva dar loro era chiaro “Vedete di non provocarmi perché altrimenti nessuno al mondo potrà salvarvi”.

-Devo dire che sei particolarmente inquietante-  sparò il  gorilla, senza l’ombra di derisione o altro.

Sasuke si limitava a stare in silenzio.

Il ragazzo seduto posò gli occhi su Naruto e sorrise

-Devo dire che mi piace parecchio. Non sei disposto a cedermela? Infondo con il tuo faccino sono certo che puoi averne molte altre… se vuoi ti cedo una di loro-

Disse indicando due ragazze di qualche anno di più grande, spaventosamente formose, spaventosamente belle, spaventosamente irresistibili.

Naruto le guardò abbagliato e rassegnato.

“Figurati se il teme non accetta. Ora mi molla qui con un bel “arrangiati” …”

Contrariamente alle sue più rosee previsioni Sasuke rafforzò la presa e con un tono da oltretomba disse

-E’ la mia ragazza, quindi vedete di starle lontano-

A quelle parole i ragazzi rabbrividirono, mentre Naruto non riuscì a trattenere un lieve rossore. Mai si sarebbe aspettato di sentire uscire parole simili dalla sua bocca.

Il moro non aspettò risposta, si girò semplicemente, per poi andarsene tirandosi dietro la ragazza.

 

°°°°SaSuNaRu°°°°

Naruto non fece tempo ad aprire bocca, che un potente pugno gli si abbatté sulla testa

-Teme, ma sei fuori?-

-Si può sapere che cos’hai in quella testa? Come cazzo hai fatto a ficcarti in questo casino?- Sasuke era discretamente incazzato.

-E che ne so… stavo ballando con gli altri e quel pazzo è saltato fuori dal nulla arpionandomi- si lamentò il biondo irritato.

Il moro si limitò a fulminarlo, per poi volgere la sua attenzione alla gonna.

-Lo so io che cosa hai fatto- e prendendo l’orlo della gonna la strattonò giù fino al ginocchio.

-Ma sei scemo?- gridò imbarazzato il biondo.

-Evita di fare quella faccia, dobe. Se sei indecente non è colpa mia. Avresti dovuto pensare alle conseguenze prima di uscire in questo modo-

-Ma che cavolo vuoi? Non nessuno ti ha chiesto d’intervenire-

-Se avessi lasciato fare a te ora metà locale si troverebbe in una rissa ingestibile. Ed ora vattene a casa-

A quelle parole Naruto lo guardò sconvolto e indignato

-COOSAAA?-

-Ho detto di andartene a casa. Hai già fatto abbastanza casino  per questa sera-

-MACHE CAZZOVUOIIIIIIII…………..CHI SEI TU PER DIRMI CHE COSA DEVO E NON DEVO FARE? IO NON VADO DA NESSUNA PARTE SE NON VOGLIO. BRUTTO IDIOTA, STRONZO, BASTARDO,PREPOTENTE..-

Naruto continuò per qualche minuto nel suo sfogo, fino a che non si ammutolì.

-Hai finito?- gli chiese Sasuke tranquillamente, ricevendo un’occhiata fulminante.

-Bene, allora vattene a casa-

Naruto spalancò la bocca all’inverosimile. Non poteva credere che esistesse al mondo una persona tanto cocciuta.

Vedendo l’assenza di una risposta, il moro si volse verso Kiba

-Portalo a casa-

Kiba si avvicinò a loro con un sorriso e appoggiò un braccio sulle spalle del biondo.

-Andiamo, tanto è impossibile fargli cambiare idea-

e Naruto venne trascinato fuori dal locale ancora in uno stato di shock e di incredulità

 

  Continua....

 


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Capitolo 15
*** Segreto Svelato ***


Ragazziiiiiiiiiiiiiii.... nuovo aggiornamento. Oggi non mi posso soffermare sui vostri     MERAVIGLIOSI COMMENTI ..... non smetterò mai di ringraziare le mie Stoiche commentatrici che con il loro supporto mi fanno andare a vanti. Volevo inoltre ringraziare, mandando un bacio e un saluto, diretto ai nuovi commentatori che in questo capitolo si sono fatti avanti. VI RINGRAZIO.

Premessa a questo capitolo..... QUI CI SARA' UN SCENA UN PO' SPINTA E HOT, l'ho resa soft al meglio delle mie possibilità. Spero che non sia risultata volgare, ma mi serviva.... Vi prego se la trovate "TROPPO" ditemelo.

Come sempre Bacioni infiniti a tutti i miei lettori. Istry

SEGRETO SVELATO

-Ha capito? Cavolo avrei voluto morire-

Naruto era seduto sulla cattedra del professor Kakashi, che nel frattempo stava correggendo i compiti in classe. Da più di un’ora non faceva altro che lamentarsi di quello che era successo la sera precedente e di come Sasuke fosse intervenuto, per il nervoso continuava a ciondolare le gambe, facendole battere sulla parete del tavolo, provocando un  ritmico rumore estremamente fastidioso.

Il professore, dal canto suo, pareva non interessarsene più di quel tanto.

-Professore, ma mi ha ascoltato?-

Kakashi sollevò la testa dal foglio e lo guardò tranquillamente

-Invece di lamentarti dovresti ringraziarlo, ti ha tirato fuori da una brutta situazione e se proprio vuoi sapere la mia opinione penso che abbia fatto bene a rispedirti a casa-

Naruto lo guardò oltraggiato.

-Mi spiega perché da sempre ragione al teme?-

-Non do sempre ragione a Sasuke, ma in questo caso è impossibile dargli torto. Dovresti essere contento di avere un così buon amico-

Naruto corrucciò lo sguardo e sbuffò

-Un buon amico un corno. Lo è solo quando gli tira-

-Io penso che tu fraintenda il suo modo di fare-

-Sarà…- Il biondo osservò i fogli scritti e disse –C’è anche il mio compito lì?-

-No e anche se ci fosse non lo saprai mai-

Naruto con aria offesa grugnì

-Ma professore… almeno mi dica se ho preso la sufficienza-

-No, ma Naruto evita di darmi del lei quando siamo soli, infondo abbiamo una relazione e almeno in questi casi mi sembra inadatto-

Le gote del biondo si tinsero di rosso ed imbarazzato bofonchiò

-Lo so ma è che siamo a scuola e non riesco a darle del tu. Inoltre che cosa accadrebbe se ci prendessi l’abitudine e poi le dessi del tu a scuola o davanti a qualcuno che ci conosce? Si creerebbero dei sospetti e se scoprissero la nostra storia non oso pensare a che razza di scandalo ne verrebbe fuori. Il solo pensarci mi viene male.-

L’uomo emise un risatina divertita

-Va bene che questa storia deve essere segreta, ma anche fuori da scuola mi dai sempre del Lei… mi dai del tu solo quando facciamo l’amore-

Il volto di Naruto s’incendiò

-Professore non dica queste cose, la potrebbero sentire-

-Sono le 6 di sera, l’edificio scolastico ormai è deserto, chi vuoi che ci senta?-

-Non saprei… però…-

-Naruto? Ma tu non dovresti essere a casa a quest’ora?-

-Si, ma ho chiamato mia madre e le ho detto che sarei andato da Kiba, in questo modo avrei potuto passare un po’ di tempo con lei. Le da fastidio?- chiese preoccupato.

L’uomo si massaggiò una tempia e si levò gli occhiali adagiandoli sul piano.

-Se devo essere sincero, dal punto di vista lavorativo, mi disturbi molto. Non sono riuscito a correggere nemmeno la metà dei compiti che avevo previsto di fare-

Naruto abbassò lo sguardo colpevole, ma Kakashi continuò

-Ma dal punto di vista personale no…. Mi fa molto  piacere averti qui-

Naruto vide l’uomo alzarsi e mettersi davanti a lui. Lo circondò, appoggiando le mani ai suoi lati sul bordo della cattedra , e si allungò per dargli un bacio a fior di labbra.

-Non mi dispiace soprattutto dal punto di vista fisico- concluse maliziosamente, iniziando a torturargli il collo, cosa che fece gemere all’istante il biondo.

-Visto che non mi lasci svolgere il mio lavoro pensavo di passare il tempo in modo "utile", ma per farlo mi serve il tuo aiuto-

Naruto aveva già il cervello in tilt per rispondergli, infatti si limitò ad annuire e ad abbandonarsi completamente a quelle attenzioni.

 

°°°°SaSuNaRu°°°°

 

Sasuke uscì esausto dalla palestra. Gli allenamenti del club di kendo stavano diventando sempre più faticosi, ma era normale visto l’avvicinarsi dei giochi sportivi.

Si diresse verso l’ingresso quando sul cellulare gli arrivò un messaggio

 
 Ti devo chiedere un enorme favore, penso di aver lasciato il testo di giapponese in classe. Se sei ancora a scuola me lo andresti a prendere? Ti pregooooo…. È importante. Giuro che saprò ricompensarti “adeguatamente”. Ci vediamo sta sera... Sakura

 

Conosceva quel “adeguatamente”…  che letteralmente voleva dire “sesso folle”. Non ci mise nemmeno tre secondi per fare dietro front, pregustandosi già la super serata che lo attendeva.

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

Sasuke stava percorrendo i silenziosi corridoi con il libro in mano, quando degli strani rumori  gli giunsero alle orecchie inchiodandolo sul posto.

Incuriosito si avvicinò silenziosamente alla porta chiusa della sala professori e vi si appoggiò con la schiena rimanendo in ascolto.

Quando questi “rumori” si ripresentarono gli scappò un sorriso malizioso…. Questi “rumori” li conosceva benissimo.

Udiva lo stridio ritmico del banco sul pavimento, ansiti e respiri pesanti pieni di godimento.

Non gli fu difficile pensare che dentro a quella stanza due persone stessero facendo sesso, usando come supporto uno dei tanti banchi o cattedre che c’erano.

Gli scappò un ghigno nell’ipotizzare chi potessero essere… sicuramente due professori, visto che erano in quell’aula. Forse anche due studenti un po’ trasgressivi, anche se lo escludeva visto che il sole era ancora alto per quel genere di bravate, forse…. Un professore e una studente…

A quell’idea sul suo volto comparve un ghigno divertito.

Chissà che casino se la cosa si fosse venuta a sapere… chissà chi erano.

Avrebbe sbirciato dentro per scoprirlo se non avesse sentito il ritmo farsi più intenso. Presto avrebbero terminato il loro show e sarebbero usciti da lì. L’idea di farsi scoprire non lo allettava, di conseguenza preferì  abbandonarli a se stessi ed andarsene prima che fosse troppo tardi.

Fece qualche passo quando un –Professore-, che dichiarò la fine dell’amplesso, non lo inchiodò all’istante facendogli addirittura cadere il libro dalle mani.

Quello che lo aveva gelato non era stato il –Professore- rocamente pronunciato, cosa che evidenziava la sua terza ipotesi, ma la voce…quella voce maschile che ben conosceva.

Incredulo ritornò davanti alla porta e con il cuore in gola la socchiuse sbirciandovi dentro.

Quello che vide per poco non gli fece perdere conoscenza.

Lì c’era Naruto con il torace steso su una cattedra piegato a 90°, con i pantaloni abbassati e la camicia sbottonata. Dietro di lui il professor Kakashi, parzialmente vestito,  ansante. Non lo poteva vedere a causa nel banco, ma era facile dedurre che i loro corpi fossero ancora allacciati. Vide la mano sinistra del professore accarezzare i fili d’oro e l’altra nascosta dietro il banco in corrispondenza del ventre del ragazzo.

L’odore di sesso che gli arrivò alle narici gli fece girare la testa e un forte senso di nausea lo colse quando vide l’uomo ritirare la mano imperlata e leccarsi golosamente le dita.

Naruto non dava segni di ripresa,  il suo corpo era solamente scosso da profondi respiri.

Se non avesse saputo che Naruto era innamorato di quell'uomo, probabilmente  avrebbe pensato ad una violenza o altro. Ma era certo che il biondo fosse consenziente.

Sconvolto si appoggiò al muro facendosi scivolare fino a terra, come se fosse privo di forze.

Quando un ultimo –Ah- uscì dalla bocca dell’amico dovette reprimere un conato.

Sentì il frusciare dei vestiti e nel timore di venire scoperto si rialzò, raccolse il libro e corse fuori dalla scuola. Cercando di mettere più strada possibile tra lui e quel…. Incubo.

 

°°°°SaSuNaRu°°°°

 

-Sasuke che cosa hai? Non ti vedo particolarmente bene- Sakura guardava preoccupata il suo ragazzo che gli era piombato in casa  come un pazzo e si era accasciato in un angolo della sua camera come privo di anima.

-Non stai bene?-

Il ragazzo scosse la testa e la ragazza sospirò rassegnata.

-Sasuke vuoi far sesso?-

-No non mi va-

-Va bene, i miei non ci sono quindi questa notte puoi rimanere. Vado a preparare qualche cosa da mangiare, tu resta pure qui se ti va-

Il ragazzo non le rispose e Sakura uscì dalla stanza lasciandolo solo.

Sasuke non riusciva a credere a quello che aveva visto.

Naruto che si faceva fottere dal prof. Su una cattedra della sala insegnati…… mai avrebbe pensato che potesse capitare una cosa simile.

Ora, come un puzzle, iniziò a far combaciare i diversi pezzi e capì molte cose... ma soprattutto che quello non era stato il loro primo amplesso.

L’idea che probabilmente avessero avuto già una relazione dalla gita lo nauseo all’estremo.

Come aveva fatto ad non accorgersene? Cazzo….

Quella scena lo aveva disgustato come mai era riuscito altro in vita sua.

Non era la scena di sesso tra due uomini ad averlo sconvolto, ne tanto meno che uno fosse un professore e l’altro uno studente. Ma il fatto che fossero Naruto e Kakashi…

Il pensiero di Kakashi che se lo sbatteva, di Kakashi che lo baciava, di Kakashi che lo leccava, di Kakashi che lo toccava e per finire che lo “gustava”… gli fece venire il voltastomaco.

I pensieri gli giravano così vorticosamente nella testa da fargli male, la confusione e il disgusto lo dilaniavano.

Ancora una volta la scena di Naruto, steso su quel banco con quelle mani che lo percorrevano in “parti” nascoste, lo fece tremare.

Sorpreso si guardò allo specchio e rimase incredulo nel constatare che non solo il suo corpo tremava ma anche il suo volto era solcato da due lacrime.

Il suo non era dolore o disperazione, ma rabbia e disgusto per quello che quel uomo aveva fatto.   

 

 

°°°°SaSuNaRu°°°°

 

-Ciao Teme che hai?-

Naruto si avvicinò a Sasuke, che se ne stava seduto sul suo banco con l’aria più  inquieta che gli avesse mai visto.

Erano solo le 8 della mattina e il suo malumore era già papabile… e pensare che lui si sentiva da Dio.

Vide Sasuke guardarlo per qualche secondo per poi scostare immediatamente lo sguardo, atteggiamento che un po’ lo turbo, visto che era già pronto ad una  delle sue solite frecciatine.

Si sedette al suo posto e continuò a guardare il moro, che non pareva nemmeno rendersi conto di dove fosse.

Solo ora che gli era più vicino potè notare come la sua pelle avesse raggiunto un pallore innaturale e come sotto agli occhi fossero presenti due occhiaie inquietanti… era evidente che quella notte non aveva dormito.

-Teme, si può sapere che cosa hai fatto questa notte per ridurti così?-

ma il ragazzo non solo non gli rispose, ma non lo guardò neppure. Quell’atteggiamento iniziò ad infastidirlo e fece per dirgliene quattro, ma l’ingresso del suo amato lo fermò.

Rimase a contemplare l’uomo per quasi due ore e nella testa gli comparve solo un pensiero.

“E’ meraviglioso”

L’idea che fosse suo lo rendeva felice come non mai e con aria gongolante, senza neppure sapere il perché, si volto a guardare Sasuke, ma qui gelò.

Sasuke non stava assolutamente bene: tremava come una foglia ed aveva assunto un colore ancora più pallido. Il volto era chino sul libro, ma gli occhi erano chiusi. Le sue labbra erano piegate in una piccola smorfia.

Allungò un braccio e gli mise una mano sulla fronte, ritraendola di scatto

-Teme, ma hai la febbre- ma nuovamente il ragazzo non gli rispose. Temendo che fosse svenuto o altro, si alzò di scatto dalla sedia attirando l’attenzione di tutti.

-Professore Uchiha non sta bene-

Per le ragazze della classe fu come dire che tra breve il mondo sarebbe finito e diedero vita a una crisi isterica. Il professore intimò loro di calmarsi e si avvicinò ai due ragazzi.

Nel frattempo Naruto aveva preso un braccio di Sasuke e, dopo esserselo passato intorno alle spalle, lo issò.

-Dobe, lasciami andare. Sto bene..- disse il moro cercando un precario equilibrio.

-No che non stai bene, non ti reggi nemmeno in piedi- gli ringhiò passandogli un braccio intorno alla vita – Professore lo accompagno in infermeria-

Alcune ragazze si alzarono di scatto protestando che volevano essere loro ad accompagnarlo.

A quella sparata il professore disse loro di non dire fesserie e si avvicinò al moro per sentire la temperatura, ma come sentì il tocco Sasuke si ritrasse.

-Non mi tocchi- sibilò debolmente, ma nonostante questo, dai suoi occhi traspariva tutta la sua solita determinazione.

Naruto lo guardò basito. Spostò lo sguardo sul professore constatando che anche lui era rimasto sorpreso per quella reazione, ma attribuendo tutto ciò alla febbre fece finta di nulla e disse

-Lo porto in infermeria-

Kakashi si limitò ad annuire, ma una strana spiacevole sensazione lo aveva colto. Non sapeva il perché, ma aveva avuto l’impressione che Uchiha lo avesse voluto uccidere con lo sguardo.

 

°°°°SasuNaRu°°°°

 

Naruto mise una benda bagnata sulla fronte di Sasuke, che ora era steso su uno dei lettini dell’infermeria coperto fino al volto.

Il biondo si sedette su una sedia e appoggiò i gomiti sul letto.

-Teme va meglio? La medicina dovrebbe iniziare a fare effetto-

Il moro socchiuse gli occhi e lo guardò annuendo.

-Se stavi così male, non saresti dovuto venire a scuola-

-Non ero a casa, ero da Sakura- disse debolmente.

-Capisco…- Naruto si guardò un attimo attorno – Forse è meglio che vada in classe, dico a Sakura di venire da te, aveva l’aria preoccupata-

Fece per alzarsi, ma Sasuke lo fermò afferrandogli un braccio.

-No resta tu, non tornare in classe da…-

-Da?-

-Niente… ma resta qui-

Naruto era troppo buono per resistere alla richiesta di un malato, quindi si risedette.

-Ascolta… potevi essere anche un po’ più gentile con il professore. Voleva solamente aiutarti-

-Non voglio che mi tocchi-

A quelle parole Naruto sgranò gli occhi per la sorpresa.

-Perché?-

-Mi fa schifo-

A quelle parole Naruto si alzò di scatto dalla sedia facendola cadere. Era furioso. Come cazzo poteva dire quelle parole così? Voleva prenderlo a pugni, ma quando si ricordò che aveva la febbre cercò di riacquistare un po’ di autocontrollo, riprese la sedia e si risedette.

-Stai scherzando?- gli chiese nonostante conoscesse perfettamente la risposta.

-No-

-Perché?-

Sasuke lo guardò intensamente, sondandolo da cima a fondo. Lo vide aprire la bocca, per poi richiuderla subito, insieme alle palpebre.

-Sono stanco e ho la nausea-

Quella risposta spiazzò il biondo

-E allora? Per forza hai l’influenza….- gli rispose scocciato – ma con questo non pensare di sviare la domanda-

ma ormai era troppo tardi. Sasuke si era addormentato.

In un primo momento lo guardò oltraggiato ed arrabbiato, ma poi addolcì lo sguardo nel notare quel volto addormentato da bambino, con le guance tinte di rosso e la bocca semi aperta.

Sasuke era molto bello, ma quando dormiva sembrava totalmente un'altra persona. Era in quei momenti di assoluta rilassatezza che poteva scorgere in quel ragazzo il bambino di un tempo.

Gli passò una mano tra i capelli corvini, in una dolce carezza.

-Non voglio che ti tocchi- disse in un sussurro il moro.

Naruto constatò che aveva parlato nel sonno, ma si allarmò quanto notò il suo volto tormentato.

C’era qualcosa che lo turbava, ormai ne era certo e questa idea lo infastidiva. Non era facile scalfire la sua corazza, da quando lo conosceva lo aveva visto vacillare pochissime volte. Se qualcuno era riuscito in questo o aveva fatto qualcosa di molto grave o lo aveva ferito profondamente.

L’idea che esistesse qualcuno con una tale influenza su di lui, inspiegabilmente, lo infastidì.

Voleva sapere chi fosse e che cosa fosse successo… era solo una questione di curiosità, ne era certo.

 

°°°°SaSuNaRu°°°°

 

Quando Sasuke si ridestò , trovò Naruto addormentato, con la testa appoggiata tra le  braccia incrociate sul letto.

Rimase immobile a guardarlo, pensando di giustificare il suo strano comportamento.

Non riusciva a capire che cosa cavolo stesse provando. Si sentiva ferito, deluso, tradito da Naruto, solo perché stava con il professore. Ma razionalmente, a lui, che cosa importava? Infondo  Naruto era abbastanza grande per fare tutto quello che voleva, no? Se stava bene con quell’uomo chi era lui per decidere che cosa fosse giusto o sbagliato. Si era accorto di quanto ultimamente fosse felice, allora perché era così infastidito?

Che fosse attaccato a Naruto lo sapeva. Aveva sempre provato per lui una sorta di gelosia. Ma mai si era sentito come in quel momento.

Che fosse Kakashi o un altro che cosa cambiava? Aveva sempre saputo che prima o poi sarebbe arrivato qualcuno che glielo avrebbe portato via. Ma nonostante questo non riusciva a levarsi quello strano disgusto che lo attanagliava.

Non era rivolto a Naruto. Si sentiva fortemente nauseato ogni volta che gli tornava alla mente che cosa quall’uomo gli aveva fatto. Ma non per l’atto sessuale in sè, ma l’idea che lo toccasse con quelle mani, che lo baciasse con quella bocca, che lo gustasse con quella lingua, che lo prendesse…. Era un pensiero che lo faceva impazzire.

Inoltre c’era un'altra cosa che lo turbava. Naruto non aveva mai raccontato balle, non aveva mai finto, ma da quando stava con lui era diventato un attore provetto. Non solo aveva nascosto ad anima viva la loro relazione ma era diventato addirittura capace di mentire credibilmente.

Questa era una cosa che gli appariva inaccettabile.

Quell’uomo lo aveva sporcato, marchiato e “corrotto”. L’aveva privato della sua ingenuità e della sua purezza. Tutto gli dava l’impressione che quell’uomo lo avesse “sporcato” per farlo suo e questa cosa non riusciva a mandarla giù. Non voleva che Naruto cambiasse, lo rivoleva onesto, schietto e sincero come era sempre stato… lo rivoleva indietro.

Mai nessuno avrebbe potuto recargli così tanti "danni" come aveva fatto Kakashi.

Se fosse stato con Gaara o con qualsiasi altra persona, era certo che quei cambiamenti non sarebbero avvenuti.

Mentre era perso nei suoi tormenti Naruto si risvegliò

-Ah Teme stai meglio?- chiese soffocando uno sbadiglio

-Si-

-Che c’è?- chiese Naruto cogliendo il suo sguardo turbato.

-Naruto- il solo sentire il suo nome  lo sorprese… era estremamente raro che l’altro lo usasse al posto di dobe, e di solito preannunciava qualche cosa di serio –per caso  in questo periodo sono avvenuti dei cambiamenti nella tua vita?-

-Niente in particolare- rispose con una palese sorpresa stampata sul volto.

-E con il professore Kakashi?-

Sasuke notò  Naruto irrigidirsi.

-In che senso?- chiese titubante il biondo.

- Non hai una cotta per lui?-  domandò incurante come se stesse parlando del tempo.

-Si, ma te l’ho già detto che mi ha rifiutato, no?-

Se Naruto avesse avuto uno spirito di osservazione più spiccato si sarebbe reso conto che il suo interlocutore aveva iniziato a stringere con forza le lenzuola.

Ma il biondo continuò

-Per una volta avevi ragione tu, Kakashi sensei è fuori dalla  mia portata, proprio non mi considererà-

Naruto aveva pronunciato quelle parole cercando di usare il tono più triste e deluso che fosse in grado di fare. Già si preparava ad affrontare lo sguardo gongolante di Sasuke, ma gelò quando alzò gli occhi. Se il suo sguardo avesse avuto il potere di bruciare ora sarebbe cenere.

Aveva come l’impressione che il moro avesse intenzione bellicose, perciò, istintivamente, indietreggiò, pensando che sarebbe partito un’inspiegabile pugno, ma non arrivò. Infatti il moro scese dal letto di scatto, si mise le scarpe e uscì dall’infermeria sbattendo la porta con violenza, lasciandolo lì solo e confuso.

Continua...

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Capitolo 16
*** Fratelli ***


Per ringraziarvi del vostro sostegno questa volta vi pubblicherò un doppio capitolo. Questo era inizialmente diviso in due... ma ho deciso di regalarvene un altro. Mi serve anche per scusarmi , visto che oggi non riuscirò a rispondere ai vostri commenti. 

Quindi vi lascio alla lettura.... Baciiiiiiiiiiii

Fratelli

Naruto non riusciva a capire che cosa avesse Sasuke,  erano giorni che non gli rivolgeva la parola.Era evidente che ce l’avesse con lui, ma non riusciva a capirne la ragione. 

-Nachan, che hai?- 

A quella voce il biondo si girò di scatto per trovarsi di fronte Gaara preoccupato.

-Niente, perché?- chiese sedendosi al suo posto, mentre  i suoi compagni iniziavano a riempire lentamente l'aula.

-Così…. Mi sembri "solo" particolarmente nervoso- gli rispose  divertito

-E cosa te lo fa pensare?-

Gaara sollevò un sopraciglio, spostando lo sguardo sul piede dell'amico che continuava a tamburellare freneticamente sul pavimento.

-E’ successo qualcosa con Sasuke?- chiese il rosso guardando il moro chiacchierare come se niente fosse con la sua ragazza.

-Perché ogni volta che sono di cattivo umore devi pensare che sia colpa di Sasuke?- obbiettò scocciato

-Perché generalmente è così. Lui è l’unico ad avere una tale influenza su di te- gli rispose con un sorriso tirato, facendolo alterare all’istante.

-Ti assicuro, che non è niente…- sparò il biondo bruscamente. 

Voleva interrompere lì la  conversazione e Gaara se ne accorse,perciò decise di cambiare argomento e di chiarire ciò che aveva lasciato in sospeso una volta per tutte.

-Naruto, ascolta…. Per la questione del bacio io volevo che tu sapessi che..-

-Non ti preoccupare- lo interruppe tranquillamente il biondo- so che era uno scherzo, inoltre ho pienamente colto il significato del "gesto"-

Gaara non riuscì a trattenere un sussulto, divenendo poi preda di un’ansia profonda.

-Dai non fare quella faccia… anche se ti piacciono  i ragazzi per me non fa alcuna differenza- disse Naruto con un sorriso, cercando di tranquillizzarlo.

-A dire il vero quel bacio…-

-Gaara ho capito, non ti devi giustificare e visto che la cosa non mi ha sconvolto più di quel tanto non vedo dove sia il problema. Certo, avresti potuto dirmelo a parole invece che con i fatti, ma lasciamo perdere…-

Gaara lo guardò incredulo e confuso. Avrebbe esultato per la gioia, se non fosse stato per quella fastidiosissima vocina che gli gridava che, in realtà, Naruto non aveva capito niente.

-Ma che cosa hai capito?- provò a domandargli con il cuore in gola.

-Che oltre alle ragazze ti piacciono anche i ragazzi. Francamente avresti potuto semplicemente dirmi "Naruto non disdegno il sesso maschile", ma, nonostante tutto ho capito lo stesso, no?-

Se nuovamente Naruto fosse stato un buon osservatore si sarebbe accorto dello sguardo ansioso, titubante e ferito che l'amico gli stava rivolgendo.

Quello era solo uno dei significati che quel bacio aveva e il più importante non l’aveva colto.

-Va bene… mi fa piacere che tu l'abbia capito- disse Gaara con sorriso tirato e rassegnato.

Naruto si limitò a regalargli un bel sorriso.

 

°°°°SaSuNaRu°°°°

 

Finite le lezioni Gaara, non vedendo Sasuke in classe, si avvicinò a Sakura.

-Scusa Sakura, posso chiederti dov’è finito Sasuke?-

La ragazza si sorprese un attimo, era piuttosto raro che il rosso le rivolgesse la parola e quando lo faceva la spiazzava sempre.

-E’ scappato appena è suonata la campanella, ma non so dove sia andato, forse a casa-

Gaara sfoggiò una piccola smorfia.

-Perché lo cercavi?- chiese  curiosa.

-Sai per caso se tra lui e Naruto è successo qualche cosa?-

Lei assunse un’aria pensierosa.

-Non saprei. Sasuke non è un  tipo di molte parole, soprattutto quando sono in ballo gli affari suoi. Anche se sono la sua ragazza non mi dice mai nulla...-

Però, mentre pronunciava quelle parole  ebbe un sussulto, ricordandosi di "quella" sera.

-Per caso ti è venuto in mente qualche  cosa?-

Lei lo guardò un po’ titubante fino a che non prese una decisione.

-In fondo sei tu e penso che potrei anche dirtelo. Siete amici da una vita e se devo essere sincera sono un po’ preoccupata anche io. Ma non so dirti se centra Naruto con quello che sto per dirti.-

Gaara assunse un aria attenta, spingendola a continuare nel discorso.

-L’altra sera è arrivato a casa mia sconvolto. Si è chiuso in camera ed è rimasto lì tutta la notte. Ho provato a chiedergli che cosa avesse, ma lo conosci anche tu… piuttosto morirebbe pur di confidarsi con qualcuno. Di conseguenza, l’unica cosa che ho potuto fare era lasciarlo solo. Ha gironzolato tutta notte per la stanza, non dormendo neanche un minuto. Avrei voluto dirgli qualche cosa ma quando ho visto il suo volto ho lasciato perdere-

-Perché? Che faccia aveva? Per far desistere una come te deve essere stato allucinante-

-Lo puoi dire. Era sconvolto… non saprei neanche descrivertelo. Ma te l’ ho detto… non so il motivo, penso che dovresti parlarne con lui, probabilmente con te si aprirà- disse lei rassegnata.

 

°°°°SaSuNaRu°°°°

 

Gaara se ne stava di fronte a villa Uchiha con l’espressione più scocciata del pianeta.

Odiava quella casa… ma DOVEVA parlare con Sasuke e a costo di dover incontrare “lui"...

Quando suonò il campanello una delle cameriere venne ad aprirgli. Come gli occhi di lei si posarono su di lui le sue gote arrossirono.

-Signorino è un piacere vederla- disse  in un sussurro imbarazzato.

-Anche per me è un piacere rivederti- le rispose con un dolcissimo sorriso, facendola vacillare per l’emozione- Sto cercando Sasuke, è in casa?-

Lei lo guardò confusa

-Non lo so,  ma se ha la pazienza di aspettare un attimo vado a vedere. Prego si accomodi-

Gaara annuì ed entrò nell’enorme  atrio. Dopo qualche minuto d’attesa la ragazza ricomparve.

-Il signorino è fuori e mi sono permessa di chiamarlo. Mi ha detto di riferirle che rientrerà tra qualche minuto e quindi, se ha tempo e pazienza, ha chiesto di aspettarlo nella sua camera-

Gaara ci riflettè un attimo su. L’idea di stare in quella casa lo infastidiva, ma in fondo che cosa era qualche minuto in più?

Quindi, controvoglia, annuì con il capo.

-L’accompagno- disse lei contenta.

-Non ce né bisogno. Conosco la strada- lei annuì, senza riuscire a staccargli gli occhi da dosso.

 

°°°°SaSuNaRu°°°°

 

La stanza di Sasuke non era per niente cambiata in quegli anni. Sempre sobria, priva di qualsiasi oggetto inutile o altro. Un letto singolo  al centro della stanza, quattro scaffali colmi di libri dove era presente anche un impianto stereo all’ultimo grido, la scrivania perfettamente  in ordine e un ‘enorme armadio a parete.

Nulla di più…

Il silenzio della stanza era rotto solo dal ticchettio dell’orologio.  Prese un libro a caso dallo scaffale più vicino, si sedette sul letto, ed iniziò a sfogliarlo distrattamente.

Quando sentì la porta aprirsi si volse e si pietrificò nel vedere l’Uchiha sbagliato.

-Sas… Gaara, che ci fai qui?- chiese con uno stupore più che palese.

Il rosso lo guardò intensamente, indurendo lo sguardo di secondo in secondo, per poi chiudere in un tonfo il libro, riporlo sullo scaffale e avviarsi verso la porta.

-Stavo aspettando tuo fratello- disse freddamente.

-Capisco… ma ora dove stai andando?-

-Me ne vado-

Itachi non ebbe neppure il bisogno di chiedergli il perché… lo sapeva perfettamente.

-Ascolta… sono venuto qui solo perché credevo che fosse rientrato Sasuke visto che ho sentito dei passi nella stanza. Non c’è bisogno che tu te ne vada. Ho visto che non c’è, quindi me ne vado io-

Nonostante queste  parole il rosso parve non averlo nemmeno ascoltato e, dopo essersi infilato le mani in tasca, uscì, oltrepassandolo.

Ma non andò molto lontano. Infatti venne arpionato per un braccio e catapultato nella stanza.

-Ora smettila, mi hai stancato-  gli ringhiò il moro strattonandolo per il colletto.

Gaara mantenne la sua solita impassibilità 

– Pensi di continuare in eterno con questo atteggiamento? Sei un bambino…-

A quella provocazione Gaara reagì schiaffeggiandogli una mano.

-Tu non sei nessuno per potermi giudicare- sentenziò freddamente.

-Certo… perché non mi chiamo Naruto, vero?- disse il moro sprezzante.

-Lui non centra niente e lo sai…- disse alterato.

-Non centra niente? – Itachi accompagnò queste parole con una risatina di scherno – Tu sei innamorato di lui-

Gaara non disse nulla e questo suo mutismo fece perdere totalmente la pazienza al ragazzo più grande, che lo spinse sul letto inchiodandolo con il suo corpo.

-Itachi dacci un taglio e lasciami andare. I miei sentimenti per lui non centrano nulla-

-Bugiardo… tutti i tuoi problemi girano intorno a lui... ed ora anche i miei. Lo sai che ti vede come un amico, perché diavolo continui a soffrire in questo modo quando potresti avere…-

-….uno come te?- completò la frase Gaara  con ironia – Itachi tu sei solo un bastardo presuntuoso. Mi vuoi solo perché ora non mi puoi avere. Sono un giocattolo che non puoi usare quando ti pare e questo pensiero ti fa incazzare-

-Non è così e lo sai…- gli sussurrò il moro, accarezzandogli il volto.

-Io non so niente e poi consolati... Mi hai già avuto, no? Considerami come un gioco vecchio e rotto... e lasciami in pace- disse stavolta non riuscendo a trattenere la profonda amarezza che stava provando in quel momento.

- Gaara ho fatto un errore, non riesci proprio a perdonarmi?- chiese esasperato.

-Il tuo non è stato un errore…. Il tuo è semplicemente il tuo modo di essere-

-Non è vero. Cazzo Gaara…. Io...-

-Che diavolo state facendo voi due sul mio letto?- chiese sconvolto Sasuke.

I due ragazzi per lo spavento balzarono  in piedi all'istante. Presi com’erano nella loro discussione non si erano nemmeno accorti del suo arrivo.

Sasuke osservò sgomento Gaara rimettersi a posto i vestiti, per poi oltrepassarlo.

-Gaara, ma dove stai andando? Non dovevi parlarmi?-

-Sarà per un’altra volta, Ciao- disse praticamente in un sussurro.

-Ma…-

-Lascia perdere, conosco la strada-

Sasuke entrò nella sua stanza chiudendosi la porta alle spalle. Totalmente spaesato spostò lo sguardo sul fratello che si era seduto sul suo letto, facendo sprofondare il volto tra le mani.

-Itachi mi spieghi che diavolo sta succedendo?-

Il moro alzò lo sguardo e scosse la testa con rassegnazione.

-Niente-

-NIENTE? Cazzo Itachi stavi “inchiodando” Gaara sul mio letto e mi vieni a dire che non è successo niente?-

-Sasuke, lascia perdere. Non sono fatti che ti riguardano-

-Hai ragione, non sono fatti miei, ma permettimi di essere per lo meno sorpreso. Fino a due minuti fa pensavo che vi odiaste era vedo questo… scusa se ho reagito in maniere così invadente- cantilenò sarcastico – Fammi almeno un riassunto…-

Il ragazzo più grande scosse la testa.

-Mi piace, Sasuke- disse in un sussurro.

Sasuke trattenne il respiro, era la prima volta che sentiva suo fratello pronunciare quelle parole.

-Gaara? Ma da quando?-

-Da quando?- il moro rise amaramente –Da sempre…-

-Ma… non capisco. Perché non l’hai mai dato a vedere? Sei stato con una miriade di persone…-

-Lo so, ma Sasuke ci sono sempre stati tanti problemi. Un po’ la mia reputazione di “libertino”, la differenza d’età e poi lui è già innamorato di un’altra persona-

-Gaara innamorato? –Sparò il piccolo Uchiha ancora  più sconvolto – Faccio fatica a crederlo è quasi peggio di te in quel senso. Ma di chi?-

-Non chiedermelo, non te lo dirò. Se vorrà te lo dirà lui, ma mi sorprende che tu non ci sia ancora arrivato-

Sasuke lo guardò confuso

-Non capisco….-

Itachi si alzò in piedi e gli sorrise tristemente

-Capirai-

-Itachi, prima stavate litigando per questo?-

-No, per una cosa più…”complessa”-

-Ma sa quello che provi per lui?-

-Si, ma non mi crede. Hai suoi occhi ho avuto troppe storie per essere credibile, inoltre ho commesso un terribile sbaglio-

-Che sbaglio?-

-Lascia perdere, forse un giorno te lo dirò, ma non ora. Ti chiedo solo di mantenere questa  discussione per te.-

-Va bene. Ah Itachi, ti va domani sera di uscire a bere qualche cosa? -

Lo sguardo del moro si rabbuiò e Sasuke, intuendone il motivo, si affrettò a dire –Gaara non ci sarà-

-Va bene-

Come il ragazzo uscì dalla stanza Sasuke si lanciò sul letto e iniziò a riflettere su quel nuovo mondo che gli si stava aprendo davanti agli occhi.

Suo fratello e Gaara

Gaara innamorato di una persona misteriosa

Kakashi e Naruto

Naruto….

Naruto e lui….

Non riusciva più a riconoscere nemmeno se stesso. 

°°°°SaSuNaRu°°°° 

 

 

-Aaaaaaaaaaaaah Itachi, che meraviglia …. Era una vita che non ci vedevamo, vero?- disse Kiba tutto felice battendo una mano sulla spalla del ragazzo.

-Già, in effetti è passato un po’ di tempo- disse il ragazzo sorridendogli prima di sorseggiare la sua birra.

-Itachi-Kun, sei sempre bellissimo- ansimò Ino prendendo posto al tavolo di fianco a lui.

-Ti ringrazio-

-Dovreste smetterla di adularlo. Poi finisce che si monta la testa- sparo Deidara per non essere stato minimamente calcolato dagli amici del fratellino di Itachi.

-Non fare quella faccia, sei fighissimo anche tu- disse la ragazza facendogli l’occhiolino.

-Ci puoi giurare-

-Mio fratello dov’è?- chiese Itachi notando l’assenza di Sasuke.

-Era al bancone del bar a prendere da bere- gli disse Sakura sedendosi tra Kiba e Shikamaru.

Itachi cercò di scorgere la sagoma del fratello in quel locale affollato, finché non lo vide.

-Vado  da lui- disse Itachi alzandosi dal tavolo e scomparendo tra la folla.

-Che fratello premuroso- sussurrò estasiata Ino –Deidara ha la ragazza?-

-Chi… Itachi?- chiese divertito.

La ragazza annuì e lui scoppiò a ridere

-Ne ha una schiera infinita. Ormai ho perso il conto-

-Noooooo e io che lo facevo un tipo serio- disse sorpresa Ino

-E lo è… E’ solo nella fase “chiodo scaccia chiodo”-

-In che senso?- domandò curioso Kiba

-Gli piace una persona che non ne vuole sapere niente di lui. Allora per togliersela dalla testa si crea dei “diversivi”-

-Ma chi è questa tizia tanto stupida da lasciarsi sfuggire uno così?-

Ancora una volta il biondo scoppiò a ridere, sotto gli sguardi confusi dei presenti.

-Lasciate perdere…. Prima o poi le cose si sistemeranno-

-Ma com’è?- chiese Ino curiosa –Magari è un mostro… non sono mai riuscita ad immaginarmi che tipo di ragazza possa piacere ad uno così-

-Ma… è molto bella. Ha due freddi occhi color ghiaccio, la pelle nivea e i capelli color del fuoco. E’ fiera, elegante e sensuale. Non molto estroversa, ma sensibile e particolarmente brillante (dal punto di vista intellettuale)-

-Wow…. Deve essere eccezionale… ma perché  non le interessa Itachi?-

-Perché, a quanto pare è innamorata di un'altra persona-

-Deve soffrirne parecchio- sussurrò tristemente Sakura

-Non lo da a vedere, ma immagino di si-

 

°°°°SaSuNaRu°°°°

 

-Sasuke, che stai combinando qui?-

Sasuke si scolò la birra che teneva in mano e poso il bicchiere sul bancone, ordinandone altre due.

-Non pensi che stai bevendo un po’ troppo?- chiese Itachi notando gli altri due boccali vuoti davanti a lui.

-No… e poi uno è per te-

-Perché non vieni al tavolo con gli altri?-

Sasuke si voltò a guardare i ragazzi chiacchierare, sfoggiando una piccola smorfia.

-Non mi va-

Quella risposta un po’ sorprese il ragazzo più grande.

-Ma è successo qualche cosa?-

Appena pronunciò quelle parole Itachi sentì una voce solare pronunciare il suo nome e sorpreso si voltò.

-Ciao Nachan. È da un po’ che non ci vediamo- gli disse con un sorriso.

-Già, non sapevo che ci saresti stato anche tu questa sera-

-Per quello  mi aspettavo che non ci saresti stato neanche tu- sussurrò Sasuke, riferendosi a Naruto e prendendo un altro sorso di birra.

A quella sparata il moro si voltò a guardare il fratellino sorpreso, mentre Naruto rabbuiò lo sguardo ma fece finta di niente.

-Beh, vado dagli altri. Ciao Itachi- disse il biondo correndo verso il tavolo dei loro amici.

Itachi, sconvolto, si volse verso Sasuke.

-Avete litigato?-

-No, perché?- domandò Sasuke mantenendo la sua solita impassibilità.

-Allora perché hai fatto quella sparata? C' è rimasto male-

-Lascia perdere. E’ solo che il nostro rapporto si è un pochino “incrinato”-

-Lo vedo…. Non vi siete neanche salutati… Ha voglia di dirmi che cosa è successo questa volta?-

Non fece in tempo a finire la frase che il trillio di un cellulare attirò la sua attenzione.

Vide Naruto rispondere al telefono, dire qualche parola  e assumere una colorazione purpurea.

Sorpreso si voltò verso il fratello e sussultò nel vederlo guardare il biondo come se volesse distruggerlo all’istante. Ritornò a guardare il ragazzo, che nel frattempo aveva chiuso la telefonata e si era avvicinato agli altri salutandoli.

Quando lo vide girarsi verso di loro, notò il suo fratellino girarsi di scatto verso il bancone ed iniziare a guardare intensamente il suo bicchiere.

-Stai andando via?- chiese Itachi mantenendo il suo solito cordiale sorriso.

-Si, mi stanno aspettando- rispose sul vago il biondo gettando un’occhiata fugace a Sasuke che si ostinava a non considerarlo.

-Ma sono le 1,30 della mattina… devi incontrare una ragazza?- alluse maliziosamente il ragazzo facendolo diventare purpureo.

-Non proprio… Beh ti saluto- e il biondo scappò via veloce come quando era arrivato.

Itachi si volse allora verso Sasuke e con l’espressione di chi la sa lunga gli chiese

-Con chi si vede il piccolo Na-chan?-

-E io che ne so…- sbottò Sasuke scolandosi in un fiato tutta la birra che aveva nel bicchiere.

-Sai? Non ti facevo così geloso e possessivo-

A quel parole per poco il piccolo Uchiha non si strozzò.

-Che cosa diavolo stai dicendo…-

-Beh Sasuke mi sembra piuttosto evidente- disse con un piccolo sorriso il più grande.

-Ascoltami bene… questa non è la serata giusta per sentire le tue seghe mentali. Quindi vedi di piantarla- disse minacciosamente

-Va bene.. come vuoi… ma prima di tapparmi definitivamente la bocca, mi permetti di sparare la mia teoria? Poi ti giuro che me ne starò zitto-

-Itachi, ti avverto… un altra cazzata e.-.

-Io penso che  ti stia finalmente rendendo conto  della natura dei  sentimenti che hai sempre covato per Naruto…-

-Itachi…-

-Ed ora la presenza di una nuova persona nella sua vita ti fa temere  di poterlo perdere…-

-Itachi vedi di tapparti la bocca…-

-Non solo… lo sappiamo tutti che ti sei messo con Sakura solo per evitare che lei te lo potesse portare via e la cosa ti ha rincuorato quando hai saputo che lui era innamorato di lei, infondo sapevi che a lei piacevi tu e che quindi avresti potuto gestire al meglio tutta questa situazione…-

-Ti avverto che mi stai stancando…-

-Ma ora questa persona, che sono certo tu sappia chi sia, è per te inarrivabile o meglio, il tuo fascino non ti sarà d’aiuto per metterti tra di loro e questo senso d’impotenza ti stà opprimendo-

-Hai finito?- chiese Sasuke esasperato.

-No e sono certo che, nonostante tu ti sia convinto di essere innamorato di Sakura, ora ti stai rendendo conto che invece sei sempre stato innamorato di..-

-ITACHI….. TI HO DETTO DI STARE ZITTO            - gli urlò questa volta prendendo di sorpresa il fratello che gelò a quella reazione spropositata.

-Ti rendi conto che questa tua reazione non mi permette di cambiare idea sulla mia visione dei fatti, vero?-

-Si, ma non voglio sentire quelle parole. Non voglio sentirle accostate al nome di Naruto-

-Stai cercando di auto convincerti che non è così?-

-No, sono certo che non sia così-

-Capisco…. Quindi non ti turba che qualcuno possa rubargli la sua verginità?- gli domandò Itachi sorseggiando la birra.

-Lui non è più vergine- sussurrò Sasuke tracannando tutto il liquidi ambrato, sotto lo sguardo sgomento del fratello.

-Come lo sai?-

-Fregatene, accontentati di sapere che lo so per certo-

-Wow, ora capisco il tuo cambiamento in questi ultimi tempi. Sarei particolarmente incazzato anche io se..-

-Itachi… le vuoi prendere?-

A quella minaccia il ragazzo si ammutolì all’istante. Si volse verso il barista e ordinò altre due birre.

-Non mi avevi detto che era meglio che non bevessi ulteriormente-

-Ma in questo caso penso che tu possa fare un’eccezione- disse il più grande  spingendogli sotto il naso un bicchiere colmo.

Sasuke sbuffò rassegnato per la cocciutaggine del fratello, ma non rifiutò quel “dono”.

 

°°°°SaSuNaRu°°°°

 

Sasuke ed Itachi stavano percorrendo la strada che li avrebbe portati a casa barcollando e ridendo come due pazzi. Non erano completamente ubriachi, ma di certo erano lontani dalla sobrietà.

-Fratellino, penso che tu abbia bevuto un po’ troppo- Disse Itachi sostenendo l’altro prima che cadesse rovinosamente a terra.

 -Noooo... guarda che ci sono ancora- bofonchio Sasuke sopprimendo un singhiozzo.

-Si certo...  almeno hai dimenticato tutti i tuoi problemi?-

-No- ammise con una nota di rassegnazione nella voce.

-Allora avresti dovuto bere ancora un paio di birre-

-Lo avrei fatto se non ci avessero buttato fuori dal locale-

Itachi guardò il cielo schiarirsi, rendendosi conto che l’alba non era lontana.

-Era inevitabile, ormai sono le 6 della mattina-

-Già ed ora voglio andare a dormire-

-Fortuna che è sabato e non hai scuola...-

Ad un certo punto Itachi arrestò la sua camminata volgendo il suo sguardo all’interno di un vicolo.

-Che c’è?- Chiese perplesso il fratello.

-Passiamo per di qua. Faremo prima-

Sasuke guardò la via e storse il naso.

-Ma è la via dei Love hotel e Motel vari...-

-E allora? Ormai è giorno e le insegne sono già spente. Che vuoi che sia....- rispose il più grande scrollando le spalle.

-Se ci dovessero vedere sarebbe piuttosto compromettente- biascicò Sasuke scocciato, facendo ridere il fratello.

-E’ vero, probabilmente penserebbero che abbiamo passato una notte di sesso frenato visto come siamo messi-

-Già... e pensi che non noteranno la nostra poco palese somiglianza?- gli chiese con sarcasmo.

-Incesto....mmmmh... interessante. Ma pur di accorciarla di un paio di Km sono disposto a rischiare-

Sasuke riposò lo sguardo su quella via deserta... infondo erano solo 300 m, che cosa sarebbe potuto accadere?

-Va bene-

Sempre barcollando, ma in un religioso silenzio, iniziarono ad avviarsi, guardandosi intorno curiosi. Ogni tanto si vedevano uscire da quelle decine di alberghi coppiette di ogni tipo... alcune si separavano appena valicato il cancello come se nulla fosse stato, altre continuavano a coccolarsi soddisfatti per la notte passata, altri ancora uscivano a scaglioni, simbolo del consumo di un amore proibito.

Nessuno li degnava di uno sguardo, come se la scena che stavano offrendo non fosse niente di “mai visto”. Si resero conto che quello era un po’ il mondo “dei fatti propri”. Nessuno parlava, nessuno guardava e nessuno s’interessava a quello che gli stava intorno, troppo presi dai loro problemi... dai loro mondi.

Quando arrivarono alla fine della via a Sasuke scappò un sospiro di sollievo... non sapeva il perchè ma quei minuti lo avevano agitato da morire.

Gli venne male quando, ad un certo punto, si ritrovò pressato contro al muro.

-Itachi, che cavolo stai facendo?- Gli domandò sconvolto, temendo che l’alcool gli avesse fuso il cervello.

Ma il fratello non lo ascoltò tenendo lo sguardo fisso in un punto impreciso in quella via.

-Allora?-

-Guarda là...-  gli disse indicandogli con un cenno della testa.

Sasuke volse lo sguardo e gelò.

I suoi occhi videro una chioma dorata uscire da una di quelle decine di porte.

-Non è Naruto?- chiese Itachi sconvolto.

Il cervello di Sasuke era totalmente in tilt per riuscire a dargli una risposta pronta. La sua testa non voleva confermare come reale la scena davanti ai suoi occhi.

Naruto era uscito da uno di quei motel e ora si trovava all’ingresso di questo in attesa di chissà che cosa.

-Forse non è lui...- provò a suggergli Itachi.

-Ma per favore.... quanti giapponesi biondi conosci? – gli sparò riacquistando un po’ di lucidità

-Si ma stiamo parlando di Naruto... lui non potrebbe mai.-

-ITACHI E’ LUI, SMETTILA DI SPARARE CAZZATE-

Itachi lo guardò basito. Era la prima volta che vedeva il fratello così nervoso.

Quando poi lo vide sgranare gli occhi si costrinse a rivolgere gli occhi su Naruto e gelò nel vederlo parlare con un uomo più grande di una decina d’anni, dai singolari capelli argentati.

-Sasuke che cavolo stà combinando Naruto? Non è che si è dato alla prostituzione o altro?-

Sasuke si limitò a fulminarlo con lo sguardo.

-Ma quale prostituzione...- gli ringhiò – quello è l’uomo che sta frequentando-

Itachi spalancò la bocca per la sorpresa.

Proprio in quel momento vide l’uomo avvolgere le spalle di Naruto con un braccio e il biondo ricambiare quell’abbraccio introducendo un mano nella tasca dei jeans dell’altro.

Stavano entrambi sorridendo e l’uomo non la smetteva di accarezzargli il capo con un mano.

Quando li videro scomparire dietro l’angolo Itachi si riprese parzialmente dallo shock.

-Andiamocene. Ho bisogno di dormire- gli disse Sasuke iniziando  a strattonarlo.

-Sasuke, chi è quel tizio? –

-Te l’ho detto.... è l’uomo che esce con Naruto-

-Questo l’ho visto anche io... ma deve avere almeno 10 anni in più di lui-

-Già- rispose incurante Sasuke.

-E lo dice così?-

-E come dovrei dirtelo?- gli rispose scocciato il più piccolo.

-Incredibile... dal piccolo Nachan non mi sarei mai aspettato una cosa simile-

-“Piccolo”- ripete sprezzante Sasuke

-Cavolo... ma gli altri che cosa hanno detto?-

A quelle parole Sasuke s’immobilizzò all’istante arpionandogli con forza il braccio.

-Gli altri non sanno niente e NON DEVONO SAPERE NIENTE- il suo sguardo serio e il suo tono minaccioso fecero capire appieno al fratello che cosa intendesse dire.

-Visto che ormai io so... mi potresti dire perchè questa relazione è così segreta da spingermi a stare zitto e da portare lui in un motel?-

Sasuke non gli rispose

-Sasuke se tu me lo dicessi mi convinceresti ulteriormente a mantenere questo incomprensibile mistero. Dubito che sia una questione d’età-

-E’ un professore...-

-Ah... e allora.... anche se fosse non penso che..-

-Itachi è il nostro supplente, quindi il NOSTRO professore-

-Ah............- Itachi rimase un attimo in silenzio per poi dire –questo segreto me lo dovrò portare nella tomba-

Sasuke si limitò ad annuire, ormai convinto che il fratello non avrebbe mai spifferato in giro questa storia.

-Sasuke, ma Na-chan propio in un casino colossale come questo si doveva cacciare?-

-Lascia perdere... lui è totalmente innamorato-

-Ma si è confidato con te, quindi avresti dovuto dirgli che-

-Lui non si è confidato-

-Allora come lo hai scoperto?-

Sasuke si rinchiuse in uno dei suoi soliti mutismi, ma Itachi aveva una grande dote, quello di essere particolarmente deduttivo, quindi.... se Naruto non gli aveva confidato niente voleva dire solo una cosa

-Lo hai beccato con lui- disse sconvolto e vedendo la faccia del suo fratellino irrigidirsi ne ebbe la conferma.

-Kami.... spero non a scuola-

Ma l’assenza di risposta gli confermò anche quell’ipotesi.

-Non ci posso credere e come..-

-ITACHI CAZZO STAVANO FACENDO SESSO, OK? ORA CHE LO SAI SEI CONTENTO E MI LASCI STARE? Ho un’emicrania che potrebbe farmi esplodere la testa da un momento all’altro, quindi se tu la smettessi con tutte queste domande sarei certo che ne troverei giovamento-

Itachi rimase spiazzato per qualche secondo per poi dire

-Ecco perchè sei così nervoso in questi ultimi tempi. Lo sarei anche io se scoprissi che il ragazzo di cui sono innamorato si fa sba-

-ITACHI DACCI UN TAGLIO. Te lo dico una sola altra volta, non mi ripeterò. A  me Naruto non interessa in quel senso, quindi smettila di rompere-

-Però l’ idea che qualcun’altro gli presti quel genere d’attenzione ti turba-

Sasuke si limitò a ringhiargli contro.

-Io, se fossi in te, mi preoccuperei per le tue questioni sentimentali. Non ti sei di certo innamorato di un puritano. Gaara è piuttosto attivo in questo campo-

-E’ per questo che te lo dico.... ti capisco benissimo, visto che  ci sto passando da più tempo di te-

Lo sguardo tormentato del fratello fece desistere Sasuke da qualsiasi tipo d’intervento. 

Ormai stanchi e turbati, si diressero a casa in un assoluto silenzio.

Continua....

 

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Capitolo 17
*** Shock ***


Grazie a tutte voi... soprattutto alle mie nuove commentatrici.  Hinata707 qui Sai non ci sarà. Anche a me come personaggio piace parecchio, ma questa volta non avevo ruoli per lui. Forse nella prossima sarà diverso. Per il rapporto tra Itachi e Gaara e che cosa è successo in passato, come al solito, non vi dirò niente....fra pochi capitoli lo scoprirete.
Ringrazio soprattutto
AzzusamKahokoterachan e per chi ha commentato per la prima volta una mia fic (mi scuso se ho dimenticato qualcuno), i vostri commenti mi hanno fatto molto piacere.

Detto questo... sappiate che spero di schoccarvi con questo capitolo. <<<<

Schock

Il cellulare suonò avvertendolo che era arrivato un messaggio.

Con la testa dolorante e pulsante come non mai lo afferrò a fatica e lesse

 

Ti devo parlare, ci vediamo oggi pomeriggio al bar del centro.

Non mancare.

Gaara

 

Con uno sbuffò appoggiò il cellulare sul comodino e affondò il volto nel cuscino. Non ne aveva la minima voglia, ma vedendo chi era il mittente per lui era praticamente impossibile rifiutare. Contraddirlo o rifiutarlo equivaleva ad un suicidio. Gaara era l’unica persona al mondo che nessuno avrebbe mai dovuto far incazzare, inoltre era certo che fosse una cosa importante da spingerlo addirittura a venire a casa sua, peccato che l’altra volta era finita in quel modo.

 

°°°°SaSuNaRu°°°°

 

-Ciao Gaara-

Sasuke salutò l’amico che era già seduto ad uno dei tavoli a sorseggiare tranquillamente un drink.

-Spero che non ti dispiaccia se ho già ordinato. Ma ero stanco d’aspettarti e notando le tue inquietanti occhiaie devi aver fatto le ore piccole-

-Già- gli rispose il ragazzo abbandonandosi sulla sedia con un sospiro

-Di che cosa volevi parlarmi così urgentemente?-

-Che cosa è successo con Naruto?-

-Che intendi?- chiese per nulla sorpreso da quella domanda.

-Lo eviti, non lo consideri. Che cosa ha fatto questa volta per offenderti fino a questo punto?-

-Niente... lascia perdere-

-Sasuke mi stai facendo incazzare-Di solito Gaara non era per nulla scurrile e solo per questo il moro si mise sull’attenti. –Sono stato paziente fino ad ora, assecondando tutti i vostri capricci e via dicendo. Non sono stupido e mi sono accorto di più cose di quanto credi. Hai ragione quando dici che non sono fatti miei, ma dal momento che uno dei miei più cari amici viene da me a cercare un po’ di consolazione, amareggiato e ferito, per l’atteggiamento di qualcuno, io mi sento in dovere di fare qualche cosa.

Non ti obbligherò o altro a dirmi il segreto che stai tanto gelosamente custodendo, ma resta il fatto che non posso rimanere in un angolo a guardare.

Se Naruto ti ha fatto un torto parlaci, diglielo, perchè lui non ha capito dove è stato il suo errore e non sa come rimediare. Siamo amici da una vita e ti conosco bene, e so che sei il ragazzo più contorto di questo pianeta, ma so anche che i tuoi atteggiamenti non sono mai spinti da motivazioni sbagliate, ma non tutti hanno la facoltà di leggere nel pensiero, perciò se ti ostini a rimanere nel tuo silenzio, nessuno potrà trovare una soluzione a questo casino-

Come finì il suo discorso Sasuke iniziò a giocare con la bibita che la cameriera gli aveva portato nel frattempo.

-Gaara, come hai detto tu, non posso svelarti il “segreto”, ma sappi che Naruto non mi ha fatto nulla. E’ solo un problema mio, non riesco più a vederlo com’era prima?-

-Forse perchè ha una relazione?-

Per poco Sasuke non si strozzò.

-E tu come lo sai?-

-Mi hai preso per stupido? Vuoi che non mi accorga di una cosa simile?-

Sasuke scosse la testa incredula.

-Da quando lo sai?-

-Sarà un mese... più o meno.-

Quelle parole lo sconvolsero totalmente: Gaara l’aveva capito prima di lui... no.... lui non l’aveva proprio capito, lo sapeva perchè tutto era accaduto davanti ai suoi occhi, se così non fosse stato, non l’avrebbe mai sospettato. Ancora una volta ebbe la conferma di come fosse profonda l’affinità tra lui e Naruto e questo lo fece ridere.

-Dovevo immaginarlo, tu e Naruto avete sempre avuto un’affinità “speciale”- disse con una punta di amarezza.

-Sasuke io so solo della relazione, ma non so chi sia quella persona, che immagino tu sappia e stai ben attento a non rivelare. Dalla tua reazione ho pensato che Naruto si fosse cacciato in qualche guaio e visto che con me non si è confidato non sono potuto intervenire. Ma tu sai... e se è successo qualche cosa devi aiutarlo e non comportarti così. Capisco che la tua gelosia te lo impedisce, ma devi saper reagire-

Quelle parole lo fecero sentire un vero inetto. Se al suo posto ci fosse stato Gaara avrebbe di certo saputo come comportarsi.

-Sasuke non farti accecare dai sentimenti, così facendo lo farai solamente soffrire e lo perderai-

Detto questo Gaara si alzò dal tavolo regalandogli un piccolo sorriso, prima di andarsene

-Ah.. un ultima cosa. Sasuke, io avrò con lui una certa affinità, ma non ho il vostro legame. Voi avete un “legame speciale” che vi unisce e sarebbe meglio per tutti se ve ne rendeste conto per tempo, prima che sia troppo tardi-

Tenendo gli occhi d’ossidiana puntati sulla schiena del rosso, sospirò tristemente sussurrando

-Gaara, lui non si è aperto con me come credi tu. Sono nella tua stessa situazione-

 

°°°°SaSuNaRu°°°°

 

-Sasuke, ma che cavolo hai?- chiese Sakura imperiosa.

Quel pomeriggio aveva organizzato un uscita in centro con il suo ragazzo e lui che faceva? Nulla, teneva lo sguardo fisso sul pavimento senza spiaccicare una parola, totalmente perso nei suoi pensieri.

-Sasuke, ma mi stai ascoltando?-

-Eh?- chiese riscuotendosi dopo essere stato scrollato da lei.

-Non ti sopporto più. In questo periodo sei totalmente perso nei tuoi pensieri, sei cambiato e sei sempre nervoso. Mi spieghi che cosa è successo?-

-E’ una tua impressione-

Quelle sono le uniche parole che una ragazza non vorrebbe mai sentirsi dire, soprattutto quando ha ragione.

-SASUKE UCHIHA, MI STAI PRENDENDO PER UN IDIOTA?- urlò la ragazza attirando l’attenzione dei passanti,  fatto che non interessò molto al moro –Vedi di darti un regolata e di sistemare le cose con Naruto, altrimenti non so che cosa potrà accadere- concluse lei minacciosa.

-Che cosa centra ora Naruto?- domandò il ragazzo sorpreso e scocciato.

-Che cosa centra Naruto? CHE COSA CENTRA NARUTO? NARUTO CENTRA SEMPRE.... ogni volta che cambi umore, ogni volta che sei felice, che sei incazzato, che sei esasperato .... bene o male centra sempre lui. E’ sempre stato così, fin da bambini. Lui è sempre stato un tua priorità. Lo hai posto anche di fronte me-

-Sakura smettila di dire cretinate. Sei paranoica-

A quel punto la ragazza gli rivolse uno sguardo ferito che lo fece sussultare.

-Sasuke.. non riesco a capire se tu sai e fai finta di niente o non te ne rendi conto. Non esiste persona al mondo che per te sia più importante di lui. So benissimo che hai iniziato ad interessarti a me perchè piacevo a Naruto e all’inizio mi stava bene, non volevo altro che mi stessi vicino. Ma poi hai cambiato atteggiamento e mi sono convinta di piacerti sul serio, ma ora mi rendo conto di essermi probabilmente illusa. Sasuke devi far ordine nella tua testa e nel tuo cuore, perchè io non ce la faccio più. E’ ora che tu ti dia una svegliata, perchè così facendo farai soffrire solo chi ti sta intorno-

Un piccola lacrima le percorse una guancia e Sasuke, istintivamente, l’abbracciò.

-Scusami-

Lei scosse la testa e accennò un sorriso forzato

-No, scusami tu, mi sono fatta prendere un po’ dalla mano. Ma sappi che comunque  quello che ti ho detto lo penso realmente-

Sasuke si limitò a baciargli il capo

-Sakura tu mi piaci e questo non cambierà mai- e lei gli regalò un sorriso, anche  se il suo cuore non  ne era convinto.

 

Continuarono il loro giro fino a che non arrivarono nella piazza e non si sedettero su una panchina ad “amoreggiare”.

Il ragazzo stava vezzeggiando il suo collo, dando vita ai risolini di lei, fino a che non venne scostato con violenza.

-Che ti prende? – chiese scocciato.

Lei con lo sguardo sconvolto indicò un punto alle sue spalle e balbettò

-Guarda il professor Kakashi con..-

Sasuke s’irrigidì all’istante e la sua mente fu attraversata da un solo pensiero

“non possono essere così idioti ed incauti”

-.. con una donna- concluse la ragazza con sorriso –deve essere la sua fidanzata-

Sasuke corrucciò lo sguardo e si voltò per guardare la coppia. Accanto al professor c’era una bella donna dai lunghi capelli neri, più o meno della sua età.

-Deve essere sua sorella o una sua amica- disse incurante il ragazzo ritornando a baciare la sua ragazza, ma lei scostò il viso ridendo

-No, sono sicura che è la sua ragazza-

-Ti garantisco che è poco probabile lui è... “già impegnato”-

-Si con lei- gli rispose divertita.

-Ma sei veramente testarda-

A quella affermazione lei ghignò e gli disse

-Non credo che due fratelli, amici o conoscenti si bacino in quel modo-

A quelle parole Sasuke si voltò di scatto e gelò.

Kakashi stava baciando, coccolando, vezzeggiando quella donna in mezzo la piazza come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Sakura si voltò verso il suo ragazzo gongolante e rimase shoccata nel vederlo .... non lo aveva mai visto così furioso in tutta la sua vita.

Stringeva spasmodicamente lo schienale della panchina tanto che parve stesse per rompersi sotto la quella pressione, gli occhi erano ridotti a due fessure... Sasuke sembrò essere trasformato in una belva feroce, pronta all’attacco.

Sussultò quando lo vide alzarsi di scatto e dirigersi come un bulldozer verso la coppia.

Istintivamente gli corse dietro. Il suo istinto gli urlava di fermarlo prima che compiesse qualche cazzata e così fece.

Quando vide il suo ragazzo caricare un pugno diretto alla faccia del professore, riuscì ad arpionargli il braccio al volo impedendogli il movimento.

Proprio in quell’istante il professore si voltò a guardare i due ragazzi, senza accorgersi di quello che aveva appena rischiato.

-Ciao Ragazzi- disse lui con il suo solito  gioviale sorriso –Sasuke, ti vedo un po’ nervoso, è successo qualche cosa?-

-No- ringhiò tra i denti e Sakura corse in suo soccorso

-A emmm..... professore chi è questa bella donna?-

Kakashi esitò  a risponderle e quindi la donna prese l’iniziativa.

-Piacere sono Rumi, immagino che voi siate dei suoi studenti-

Sakura si limitò a sorridere, mentre Sasuke continuava a tenere puntati i suoi occhi perforanti su Kakashi.

La donna, notandolo, guardò smarrita il ragazzo e Sakura temendo qualche cosa a cui non sapeva dare un nome, cercò di distrarla.

-Immagino che lei sia la fidanzata del professore-

La donna fece un timida risata che attirò l’attenzione anche del moro.

-No- i due ragazzi la videro alzare la mano sinistra e portando il dorso davanti ai loro visi –veramente sono sua moglie- Sull’anulare splendeva una piccola fedina d’oro.

-Kami, non sapevo che il professore fosse sposato, non porta la fede-

La donna rise –Si gli ha sempre dato fastidio-

-Da quanto siete sposati?- chiese Sakura entusiasta

-E’ un anno preciso questo mese-

-Meraviglioso- Solo in quel momento lei notò un lieve rigonfiamento sulla pancia di lei.

-Ma lei è...- disse Sakura con lo sguardo sognante

-Si, sono incinta-

Le due donne continuarono a parlare felici. Non si accorsero che i loro compagni non avevano smesso un secondo di guardarsi.

Sasuke guardava pietrificato Kakashi, con gli occhi e la bocca spalancati per l’incredulità. Le mani strette a pugno tremanti.

Sasuke era incredulo e sconvolto per quello che aveva sentito. Non riusciva a crederci... non poteva crederci...

Dal canto suo Kakashi era rimasto inizialmente sorpreso per la sua reazione, ma poi, non essendo stupido, capì e quella fu una secchiata d’acqua gelata

Sasuke sapeva tutto

 

 

Continuo….

 

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Capitolo 18
*** Cambiamenti inaspettati ***


Grazie a tutte voi...sono felicissima di avervi sconvolto fino a questo punto. I vostri commenti non potevano essere più gratificanti. 

IMPORTANTE....LEGGETE

Detto questo ho una comunicazione importante soprattutto per le mie commentatrici.  

Dopo averci riflettutto non so più per quanto tempo, mi sono decisa ad aprire un blog/forum solo per per parlare con voi e miei lettori. La motivazione è molto semplice.. Voi sprecate sempre un sacco di tempo a lasciare i vostri meravigliosi commenti e a volte mi lasciate domande a cui non riesco rispondere non avendo lo spazio e non sempre il tempo. Molte di voi, inoltre, mi capitava di sentirle su messanger, ma ora il tempo che ho a disposizione si ridotto ulteriormente. Le vostre mail sono sempre numerose, ma non sempre riesco ad accedere alla casella. Per ciò ho aperto il forum.

Inizialmente doveva essere un semplice blog, ma volevo interagire con tutti voi direttamente su qualunque cosa, soprattutto per conoscevi, quindi ho optato per un forum. Qui veranno pubblicate non solo le fic che seguirete, ma anche degli inediti che probabilmente mai pubblicherò su questo sito, in quanto saranno sperimentali e con coppie "diverse".  Non smetterò di aggiornare qui, quindi non preoccupatevi per questo. Il forum sarà, in sostanza, un laboratorio di "lavoro", dove potranno parteciparvi tutti. In realtà ho in mente una cosa anche più estesa. Come un "circolo" di consultazione, di correzzione ecc. che precedono alla pubblicazione.

Ma per ora lascio perdere questo, perchè quello che mi interessa è parlare con voi e continuare a mantenere i rapporti che si sono creati fino ad ora. Ovviamente vi invito sempre a recensire perchè il vostro lavoro è importante soprattutto per coloro che leggono i commenti. MA se voleste parlare direttametne con me vi metto a disposizione anche questa alternativa. Spero aprrezzerete.

ovviamente abbiate pazzienza, ora è ancora spoglio perchè l'ho aperto solo in questi giorni, ma sper che con il tempo cambierà faccia.

L'indirizzo è  http://istry.blogfree.net

Ora vi lascio alla lettura

Cambiamenti inaspettati

-Naruto che hai?- chiese preoccupato Kiba vedendo l’aria afflitta dell’amico.

-Niente-

-Ma come niente.. cavolo, è appena passato il Natale e tu hai quella faccia da funerale. Dovrebbe essere il periodo più bello dell’anno-

“Certo..se lo passi con la persona che ami” pensò  il biondo calciando un sassolino sulla strada.

-Naruto che progetti hai per l’ultimo dell’anno?-

-Niente, penso che me starò a casa sul divano nell’attesa della mezzanotte e un minuto dopo lo scocco me ne andrò a letto-

Kiba scoppiò a ridere  come un pazzo, mollandogli una poderosa pacca sulla spalla, facendolo gemere per il dolore.

-Ma sei scemo? -

-Tu sei lo scemo se pensi di stare a casa quando quest’anno ci sarà la festa più favolosa mai realizzata-

-Ma di che diavolo stai parlando?- Chiese scocciato Naruto, assolutamente poco propenso all’entusiasmo dell’amico.

-Ma è possibile che tu non sappia mia niente? Ogni volta che c’è un grande avvenimento tu  caschi giù dal pero. Ma dove cavolo abiti? Su Marte?-

-Invece di fare del sarcasmo vedi di arrivare al punto-

Kiba sbuffò in risposta a quell’astio.

-Senti.. sono mesi che è sulla bocca di tutti. Quest’anno ci sarà un super mega festa a cui parteciperanno tutti i tipi giusti della città-

-E tu sei stato invitato?- Domandò sarcastico Naruto

-Ah ah ah.. spiritoso- gli disse canzonatorio – ovviamente. Non c’è nessuno al mio livello. Devi venirci, sarà pazzesco-

-Forse una cosa ti è sfuggita.. io non sono stato invitato-

Kiba lo guardò con un ghigno.

-Non penso che tu ne abbia bisogno-

-Perchè? Chi la fa la festa?-

-Non sei molto perspicace. Chi vuoi che organizzi la festa del secolo nella propria casa? Ovviamente Sasuke Uchiha-

Naruto lo guardò come se davanti a lui ci fosse la persona più idiota esistente sulla faccia della terra.

-Perchè mi guardi così?-

-Tu pensi che potrei venire ad una festa di Sasuke?-

-Ovviamente, non capisco che cosa ci sia di così strano-

-KIBA MA SEI DEFICIENTE DI PESO O CI SEI DIVENTATO COL TEMPO? Ma non ti sei accorto che saranno almeno tre settimane, se non di più, che non mi rivolge la parola? Non solo.. non mi guarda proprio. Ha anche smesso di istigarmi -

-Ma che stai dicendo? Io non ho visto niente di tutto questo-

-Poi sarei io quello che dorme in piedi- borbottò scocciato.

-Ma ne sei sicuro?-

L’occhiata che gli rivolse il ragazzo valse più di mille parole.

I due ragazzi continuarono a camminare in silenzio per qualche minuto  per le vie del centro.

Finchè Kiba non si bloccò di scatto

-Io non mi sono accorto di niente e non capisco perchè tu dica questo, ma sono convinto che tu stia sbagliando perciò  vediamo subito di tagliare la testa al toro-

Naruto lo guardò confuso, mentre il ragazzo si mise a correre  dribblando le persone.

-Ed ora dove stai andando?- gli chiese Naruto esasperato

-A parlargli- disse bloccandosi all’istante con un sorriso stampato sul volto.

Naruto si limitò a scuotere la testa alterato e confuso

-Ma con chi?-

Kiba gli indicò con l’indice un gruppo di ragazzi dall’altra parte della strada e non ci volle molto a riconoscere la chioma corvina.

-MA SEI IMPAZZITO? Torna immediatamente qui- gli ordinò Naruto nel panico più totale, ma Kiba non lo ascoltò e riprese a correre verso quei ragazzi.

Naruto sentì le gambe tremargli. Non voleva che Kiba andasse da lui a dirgli chissà che cosa. Avrebbe dovuto impedirglielo, ma seguirlo avrebbe voluto dire affrontare in uno scontro diretto con il moro  e questo, inspiegabilmente, lo voleva evitare.

Sarebbe volentieri scappato ma le gambe gli tremavano troppo.

“Che cosa mi agito da fare?-

Riacquistando un pò di autocontrollo si sedette sul muretto di una fontana poco lontana da lui, in attesa che quell’idiota ritornasse.

Intanto sapeva perfettamente che cosa si sarebbero detti e di conseguenza non gli era difficile prevedere la risposta. Era inutile agitarsi per nulla.

 

Dovette aspettare parecchi minuti prima di vedere ricomparire l’amico tutto ansante per la corsa.

Naruto lo  guardò con compatimento

-Hai finito con le tue idiozie? Possiamo andarcene-

-Ha detto-

-Lo so- disse aspramente. Incomprensibilmente il suo cuore non voleva sentire quelle parole di rifiuto che certamente aveva ricevuto.

-Come lo sai?-

-Te l’avevo detto che il nostro rapporto non è più buono come una volta-

-Ma di che cosa stai parlando? -Chiese sorpreso Kiba

Naruto lo guardò inarcando un sopracciglio.

-Dobe non ti servirà un invito ufficiale per venire alla mia festa- a quella voce il suo cuore reagì in maniera del tutto  esagerata, iniziando a battere furiosamente.

Si voltò e vide Sasuke  a pochi passi dietro rispetto a Kiba che stava camminando verso la loro direzione.

L’unico pensiero che nella mente sconvolta di Naruto si formulò fu nel constatare quanto fosse bello Sasuke.

Non era un’opinione di parte o una sua paranoia, da come la gente si voltava a guardarlo mentre gli passava di fianco poté considerarlo un dato di fatto.

Non si soffermò  nemmeno a pensare che forse era il suo look a dargli fascino, era certo che avrebbe causato lo stesso effetto anche uscendo in pigiama.

Ritornò in sè solo quando gli si parò davanti e, in quel preciso momento,  gli tornò alla mente il suo atteggiamento degli ultimi tempi e non riuscì a trattenere un moto d’irritazione.

Per settimane lo aveva trattato come se non esistesse e ora era lì come se nulla fosse. Ma Sasuke si rendeva conto di quanto lo avesse ferito?

-Che cosa vuoi?- disse sprezzante il biondo corrugando la fronte per mostrare tutta la sua ostilità. Ma Sasuke non si compose e continuò a sondarlo.

Intervenne Kiba per rompere il loro mutismo.

-Ha detto che sei invitato e visto che sapevo che non mi avresti creduto gli ho chiesto di dirtelo di persona-

Il ragazzo ebbe la sensazione che quelle parole si fossero disperse inutilmente nell’aria. Sentiva una strana tensione aleggiare e, saggiamente, decise di  defilarsene senza dire una parola, cosa che non venne nemmeno notata dargli altri due ragazzi.

-Non verrò- sentenziò Naruto scostando lo sguardo da lui per puntarlo ciecamente sui passanti.

-Dobe tu verrai- quella non era una domanda..

-Non sei nella posizione per darmi ordini- disse Naruto furente per quell’arroganza.

-Non è un ordine, è una constatazione-

-Constatazione di che.. ti ricordo che sono settimane che non mi rivolgi una parola o anche un semplice sguardo-

-Se per quello non lo hai fatto neanche tu-

A quelle parole Naruto gelò rendendosi conto di un piccolo dettaglio che fino a quel momento gli era sfuggito.

Era vero che Sasuke lo aveva evitato e trascurato, ma lui aveva fatto lo stesso.

-Io non ti ho rivolto la parola per 4 settimane, ma a quanto pare la cosa non ti ha toccato più di quel tanto. Dopo le tue prime proteste hai accettato la situazione. Neanche tu sei nella posizione adatta per rimproverarmi qualche cosa-

Sasuke aveva ragione. Era così preso da Kakashi e così ferito dal suo atteggiamento che non aveva nemmeno prestato attenzione ai suoi comportamenti.

-Mi hai escluso dalla tua vita per un mese- disse istintivamente in un sussurrò il biondo.

-Se è per quello tu mi hai escluso dalla tua da molto più tempo-

Naruto sussultò ..

Si costrinse a guardare Sasuke e solo in quel momento, la barriera che aveva avuto davanti agli occhi per tutto quel tempo s’infranse.

Finalmente riuscì a vedere al di là di quell’aria spavalda e di quel carattere prepotente.. e nei suoi occhi vide una profonda ferita.

Come aveva fatto a non accorgersene, aveva ferito Sasuke e non se ne era nemmeno accorto.

-Che cosa ti ho fatto per ferirti in questo modo?-

A quella domanda Sasuke sorrise debolmente.

-ti ricordi il primo giorno di scuola delle elementari, quando ti promisi che avremmo pranzato insieme?-

Naruto annuì debolmente.

-Quel giorno non eri tu ad aspettare me, ma io ad aspettare te. In modo quasi disperato, ma tu questo non lo capisti. Quando ti vidi giocare con quei bambini ti odiai, non tanto per l’aver infranto la promessa. Ma perchè te ne eri totalmente dimenticato. In quel momento percepì la strana sensazione che il legamene che si era creato tra noi non sarebbe mai durato, perchè tu avresti potuto sostituirmi con chiunque altro senza problemi. Naruto.. mi resi conto che per te non ero indispensabile.

Sono certo che se ti avessi chiesto se per te avevo la stessa importanza di Kiba o Gaara, mi avresti risposto di si e questo mi ferì, perchè per me non era lo stesso. Mi sentì preso in giro per i miei sciocchi sentimenti, per la mia debolezza e da quel momento trasformai la mia ostilità arrivando a farti dei dispetti come la storia di Sakura. Ma crescendo mi resi conto di quanto fossi stato infantile, inoltre Sakura aveva iniziato a piacermi, ma ormai ero diventato così e questo è l’unico modo che conosco per tener vivevo quel legame-

-Perchè mi stai dicendo queste cose ora?- Chiese Naruto con il cuore in gola e le guance imporporate.

-Perchè ho notato che sei cambiato e la persona che sei diventato non mi piace. Ho capito che come mi comportavo prima non ti avrebbe riportato indietro com’eri, quindi ho deciso di scoprirmi in questo modo. Voglio indietro il mio Naruto-

Sasuke aveva detto quella parole, senza battere ciglio, mantenendo la sua solita seraficità. Sembrava che stesse parlando del tempo invece che dei suoi sentimenti così profondi ed intimi.

Contrariamente Naruto era nel caos più totale. Il cuore batteva talmente forte da sentirlo pulsare nelle orecchie e da percepire il sangue, ora rovente, circolargli in corpo. Non poteva vedersi ma era certo di aver assunto l’espressione più sconvolta del mondo e le mani gli dolevano da quanto stringeva il bordo del muretto.

Voleva dire qualcosa, ma non riusciva ad articolare nessun pensiero di senso compiuto e la bocca priva di saliva di certo non lo aiutava.

La sua mente, in quella miriade di parole, si era incantata su un frase specifica “Voglio indietro il MIO Naruto”

Come avrebbe dovuto interpretare quelle parole? Ma ancora più sconvolgete era la sua reazione

“Che cavolo mi stà succedendo?”

La sua vista offuscata riprese  a funzionare normalmente quando nel suo campo visivo entrò una ragazza mai vista prima di quel momento.

Si era avvicinata a loro senza che se ne accorgesse e ora stava guardando Sasuke.

Riacquisì immediatamente la sua lucidità, accompagnandola con un moto d’irritazione.

“Figurati se non attirava qualche oca anche oggi”

Ma contrariamente alle sue previsioni  la ragazza gli si parò un secondo dopo davanti sfoggiando un piccolo sorriso.

-Ciao, ti va di prendere un caffè insieme?-

Naruto era incredulo, era la prima che veniva rimorchiato, ma era ancora più sconvolto nel vedere Sasuke snobbato.

Non fece in tempo a risponderle che Sasuke la gelò dicendo

-Non vedi che è impegnato con me? Vedi di non scocciare e prendi dell’aria-

La ragazza, mortalmente offesa, se ne andò e Naruto guardò Sasuke come se fosse un alieno. Era la prima volta che lo vedeva così sgarbato con una ragazza.

-Beh? Sei impazzito? Capisco che ti abbia urtato venendo da me e non da te, ma non mi sembrava il caso di trattarla così-

-Dobe, smettila di dire cazzate, mi ha solo dato fastidio che sia venuta qui a rimorchiarti- disse il moro irritato continuando a guardare la ragazza che percorreva la strada.

A quelle parole Naruto arrossì come un’aragosta e istintivamente cercò di cambiare argomento

-hai detto che sono cambiato, che cosa intendi?-

Quella domanda ebbe il potere di attirare l’attenzione del ragazzo su di sè. Sasuke lo guardò intensamente, mettendolo a disagio.

-Niente d’importante, non ti preoccupare.. è una cosa che devo risolvere io-

-Cosa? Ma di che stai parland?.- disse nel panico più totale per quella risposta enigmatica che lo vedeva come protagonista.

Sasuke notò il suo turbamento e la sua confusione, ma fece finta di niente.

-Il 31 alle 10 e ricordati il costume da bagno-

Quella sparata spiazzò totalmente il biondo

-Costume?-

-ovviamente, sarà una festa in piscina- e detto questo se ne andò.-

Il biondo connesse sono in quel momento la frase

“Piscina.. 31 dicembre” poi si ricordò di una cosa “Quale essere umano comune aveva una piscina coperta con acqua calda personalizzata?”

 

°°°°SasuNaru°°°°

 

Sasuke estrasse il cellulare di tasca e compose un numero.

“Ciao Sasuke stavo giusto per chiamarti”

-Sakura, dobbiamo vederci immediatamente, devo parlarti-

“Perchè hai questo tono di voce? Non mi piace per niente”

-Ti spiegherò tutto quando ci vedremo-

“Va bene”

 

Gli ci erano volute settimane per capire.. per aver una risposta ai mille perchè che gli ronzavano in testa.. per farsi una ragione ed accettare quella assurda realtà. Ma finalmente ci era arrivato ed era giunto il momento di fare qualche cosa.

 

Continua...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 19
*** Capodanno 1° parte ***


Grazie a tutti per i vostri meravigliosi commenti. Volevo assicurare parte di voi che l'apertura del forum è finalizzata a conoscere e a rispondere a domande "impegnative" inoltre all'interno posizionerò alcune mie fic acerbe in via di costruzione e altro inedite, su cui penserò e poi valuterò se postarle anche qui. Non siete assolutamente costretti a venirci, senza contare che continuerò ad aggiornare prima qui e poi lì. Quindi non fatevi prendere dal panico. Detto questo...  sono contenta che la storia vi entusiasmi e per questo, visto la marea di recensioni che ho avuto ho deciso di postare prima del previsto. Se continuereta a commentare così numerosi mi costringerete a postare una volta al giorno.... Pe ora vi mando un bacione e vi lascio alla lettura del capitolo. Volevo ringraziare i ragazzi che hanno rencensito per la prima volta. Grazie a tutti

Capodanno 1° parte


Era passata una settimana e Naruto era uscito dalla sua stanza solo  per mangiare e andare in bagno.
Non riusciva a levarsi dalla testa le parole di Sasuke. Più ci pensava più si sentiva confuso. Non riusciva a capire che cosa avesse voluto realmente dire.
In quei giorni aveva realizzato mille ipotesi, ma, alla fine, gli sembravano una più irreale dell’altra.
Solo una cosa era palese… Sasuke era cambiato in un istante ed anche se non gliel’aveva detto esplicitamente, aveva colto qualcosa di nuovo in quelle parole, che l’avevano portato a pensare e a vederlo sotto una luce nuova, lontano dall’immagine  del suo amico d’infanzia
Ogni volta che la sua mente tornava a quel pomeriggio non riusciva a sopprimere il rossore che, irragionevolmente, gli incendiava le gote e a sedare il suo stupido cuore che iniziava a battere come se fosse impazzito.
Gli sembrava che il suo corpo gli stesse inviando dei messaggi che lui non era in grado d’interpretare… o meglio… che non voleva interpretare.
Tutto quello che aveva creduto fino a quel momento sembrava stesse per dissolversi come un’illusione e questa sua fragilità la percepiva soprattutto quando cercava di distogliere l’attenzione da quei pensieri per rivolgerli sulla persona che amava… che credeva d’amare.
Si, perché a questo punto, il dubbio gli si era insidiato nella mente.
Come era possibile pensare ad un altro con un’intensità tale da sopperire alla mancanza del proprio amante che da giorni non ne aveva più notizie? Com’era possibile non sentire nemmeno l’impulso di fargli una telefonata? Com’era possibile non sentirne addirittura la mancanza?
Non aveva definito quel suo sentimento amore? Allora perché questa definizione la sentiva così lontana dalla realtà?
Aveva come la sensazione che le parole di Sasuke gli avessero aperto un mondo  che non era riuscito a vedere a causa della sua cecità.
Forse una persona normale si sarebbe arrabbiata, considerando ridicolo, che quel ragazzo lo avesse torturato per tutti quegli anni per una cosa così idiota. Ma Naruto non riusciva nemmeno a pensare di poter provare rabbia nei suoi confronti.
La verità era una sola, le sue parole, cariche d’affetto e di qualcos’altro, lo avevano sorpreso e lusingato. Ed ora lo incendiavano con mille emozioni contrastanti.
Non riusciva a capire come dovesse interpretare quelle parole … la sola idea che potesse essere una dichiarazione che andava ben aldilà dell’amicizia era, di per se, incredibile ed impensabile.
Ma quello che più lo turbava era il suo improvviso e repentino cambiamento. Che cosa lo aveva portato fino a quel punto? Che cosa lo aveva spinto a tanto? Stava scherzando? Lo stava prendendo nuovamente in giro o era serio?
Aveva paura di scoprire la verità, perché, qualunque fosse stata, in un modo o nell’altro, gli avrebbe cambiato la vita.
Non voleva sbattere nuovamente la faccia contro ad una realtà che non avrebbe mai personificato la sua speranza.
L’idea che lo stesse prendendo in giro lo dilaniava e il fatto di crucciarsi così tanto per lui lo feriva ancora di più.
Infondo aveva Kakashi, Sasuke non gli interessava, no? Indipendentemente dal significato delle sue parole, che cosa sarebbe cambiato per lui? Era innamorato del suo professore… ne era certo… e allora perché il suo corpo reagiva in quel modo? Perché la sua testa ragionava in modo ma pensava e desiderava in un altro? Che cosa c’era che non andava?
Dopo giorni passati nell’isolamento più totale a riflettere, era giunto ad una sola conclusione: Sasuke era l’unica persona al mondo a fare il bello e il cattivo tempo nel suo cuore.

°°°°SaSuNaRu°°°°

Naruto era convinto che difficilmente, in vita sua, avrebbe mai più visto una festa esagerata come quella del compleanno di Sasuke Uchiha, ma  si sbagliava…. Questa volta avevano oltrepassato ogni misura.
Quando aveva inforcato la via in cui abitava il moro aveva notato lo straordinario ed insolito numero di macchine che la costeggiavano da entrambi i lati delle corsie, ma aveva pensato, ingenuamente, che, essendo l’ultimo dell’anno, molte persone lì residenti avessero organizzato dei party, essendo una zona particolarmente chic.
Ma mai avrebbe pensato che quei 400m di macchine fossero gli invitati di Uchiha.
Se ne rese conto solo quando si trovò davanti alla villa che trasbordava di gente da ogni dove.
Un rave party al confronto sarebbe apparso una festa di campagna.
Non aveva mai visto così tanta gente in vita sua.
Smarrito si guardò intorno e riconobbe diversi volti che aveva incontrato a scuola e altri del tutto sconosciuti.
Francamente non riusciva a capire con che criterio erano stati fatti gli inviti, ma non si sarebbe stupito di scoprire che Sasuke li conosceva tutti.
Smarrito si avvicinò all’ingresso e iniziò a farsi strada nella folla guardandosi in giro freneticamente, nella speranza di trovare qualche volto conosciuto.
Odiava le feste.
Dopo più di venti minuti di ricerca, finalmente, vide Kiba, ai bordi della piscina olimpionica presente nel “giardino” kilometrico della tenuta e si avvicinò.
L’amico lo vide arrivare ed iniziò a sbracciarsi come un matto. In quell’istante si girarono anche Shikamaru, Hinata ed Ino, tutti già in costume da bagno.
-Sei in ritardo- lo ammonì Kiba schizzandogli addosso l’acqua calda.
-Ma chi è tutta questa gente?- domandò il biondo guardando le persone che li circondavano.
-Non lo so, sicuramente c’è quasi tutta la scuola- disse tranquillamente Kiba.
-Per me c’è tutta la città-
-Perché ci hai messo tanto?-
Naruto si limitò a fargli un gesto con la mano per indicargli tutte quelle persone.
-Ti sembra forse che sia stata una cosa facile?-
-Non hai il cellulare? Potevi chiamare…-
il biondo sollevò un sopracciglio e sarcastico disse
-E tu dove ce l’hai il cellulare? Nelle mutande?-
Kiba, dopo aver realizzato di essere in costume da bagno, rise per sdrammatizzare.
-L’ho lasciato in casa con i miei vestiti-
-Naruto perché non ti cambi anche tu e non ti vieni a fare una nuotata?- disse Ino immergendosi nella piscina – è fantastico. Non sembra neanche di essere in dicembre-
-Ora non mi va- in quel momento Naruto notò un particolare- Ma Sakura non c’è? E’ con Sasuke?-
Uno strano silenzio piombo tra i presenti, che dalle loro espressioni, sembrava volessero evitare di rispondere alla domanda.
Naruto stava per chiedere che cosa fosse successo, ma Ino fu più veloce
-Non è venuta… non si sentiva bene?-
-Che cos’ha?- chiese preoccupato il biondo.
-Niente, solo un po’ d’influenza- gli rispose Ino con un tono per nulla convincente. Ma Naruto lasciò cadere lì l’argomento.
-E il padrone di casa dove si è cacciato?-
A quella domanda Shikamaru fece un piccolo sorriso
-Guarda il punto dove si concentra la maggior parte delle persone di sesso femminile e lo troverai, ma ti garantisco che, in questo caso, non è difficile-
Il biondo si guardò intorno, fino a che, dall’altro lato della piscina, sul lato corto, non vide una nuvola di donne.
Un piccola smorfia gli si formò sul volto.
-In effetti non è difficile capire dove sia il teme-
-Tra l’altro, non essendoci Sakura a fargli da body guard le ragazze lo hanno pressato come sono arrivate- disse divertito Kiba godendosi lo spettacolo.
-Naruto, noto che questa sera, diversamente dal solito, hai un look più ricercato- disse Ino compiacente.
Il ragazzo si limitò ad alzare le spalle
-L’ho fatto tanto per cambiare-
In realtà quei jeans neri, la maglietta bianca sagomata con rifiniture rosse e il cappottino nero erano in frutto di un’estenuante ricerca nelle boutique del centro intrapresa proprio per quella festa.
Anche i suoi capelli, per la prima volta, sapientemente e sensatamente “spettinati” erano il risultato di due ore di martirio davanti allo specchio.
La scusa che si era dato riguardava il fatto di voler sfigurare come l’altra volta tra gli invitati chic di Sasuke, ma, in realtà, tutto quel “lavoro” l’aveva fatto solo nella speranza di strappare al moro un pò di compiacenza, ma questo “perché” non lo voleva accettare.
-Hai portato il costume?- chiese Kiba strappandolo dai suoi pensieri.
Il biondo annuì
-Allora devi cambiarti- Kiba si girò di scatto mettendosi le mani ad imbuto davanti alla bocca e urlò –SASUKE NA-CHAN SI DEVE CAMBIAREEEEEE-
Naruto dovette reprimere il fortissimo impulso di affogare Kiba.
Che cazzo voleva dire “Na-chan si deve cambiare”, non era menomato, ci sarebbe riuscito benissimo anche da solo, che razza di bisogno c’era di urlarlo davanti a tutti.
Kiba aveva la straordinaria capacità di metterlo in imbarazzo e  questa idea si rafforzò quando gelò nel vedere Sasuke, coperto solo da un striminzito boxer nero, venire verso di loro.
Nonostante fosse lontano da lui una 20 di metri era certo che lo stesse guardando e preso da un’improvvisa tachicardia dovette abbassare velocemente lo sguardo.
Era la prima volta da quando erano bambini che vedeva Sasuke così “denudato” e dovette constatare con rammarico che il suo corpo non gli era indifferente, non lo era mai stato.
Sussultò quando sentì la sua voce
-Dobe, finalmente sei arrivato-
Naruto non aveva il coraggio di guardarlo, si sentiva spaventosamente in imbarazzo.
Da quel giorno non si erano più visti e quella cosa lasciata sospesa tra di loro lo metteva a disagio.
Sasuke allungò una mano per toccargli la spalla, ma come si sfiorarono, Naruto scattò indietro con un balzo.
Sorpreso dalla sua stessa reazione e dallo sguardo confuso del moro, sorrise imbarazzato portandosi una ciocca dietro all’orecchio.
“Mi sto comportando da stupido”
-Ehmmmmmm……. Gaara non c’è?-
Lo sguardo di Sasuke si indurì all’istante
-Perché lo cerchi?- Naruto e gli altri ragazzi si stupirono nel sentire quel tono freddo.
Naruto scambiò un’occhiata con Kiba come per chiedergli se avesse detto qualcosa di sbagliato, ma il ragazzo si limitò a scuotere la testa confuso.
Allora, tra il perplesso e l’intimorito. Fissò gli occhi sul volto marmoreo di Sasuke.
-Niente… è che non l’ho visto qui e mi sembrava strano che non lo avessi invitato-
Ebbe l’impressione che il moro si fosse rilassato e a conferma di ciò il suo tono di voce tornò nella normalità.
-Pochi minuti fa era lì dalla fontana che parlava con dei ragazzi-
I ragazzi si guardarono intorno per scorgerlo, finchè non lo videro sul bordo della piscina con un ragazzo, che evidentemente ci stava provando.
Li guardarono per qualche minuto….
Il rosso aveva stampato sul volto la sua classica impassibilità, ma l’altro continuava a provarci con una certa insistenza. Naruto notò che non era un brutto ragazzo, ma evidentemente a Gaara non interessava, anzi, dalla sua espressione sembrava altamente scocciato.
-Figurati se Gaara non veniva abbordato. Tra lui e Sasuke non so chi sia il peggiore- sparò Kiba osservando quella scena con una punta d’invidia, a lui gli si avvicinava solo i cani - per fortuna non è in costume, non oso immaginare che cosa sarebbe successo se fosse stato mezzo nudo-
-Forse dovremmo intervenire, non sembra che gradisca tutte quelle attenzione e ho notato che quel tipo lo tampina da quando è arrivato- disse Shikamaru seriamente
Naruto si limitò ad annuire ed iniziò ad avviarsi verso l’amico, ma Sasuke lo fermò afferrandogli un braccio.
-Aspetta, tu non sei la persona adatta per far questo. Hai un cellulare?-
-Che ci devi fare?- chiese sorpreso il biondo.
-Dammelo… vi regalerò una scena meravigliosa-
I ragazzi lo guardarono illuminati come fari dalla luce della curiosità. Naruto gli diede con esitazione il suo cellulare e vide il Moro digitare un numero.
-Sono io-
il volume era abbastanza alto, di conseguenza la voce dell’interlocutore era udibile.
“Che vuoi? E’ successo qualcosa alla festa? Hai fatto qualche casino?”
-No-
“Allora perché mi hai chiamato? Ti ricordo che sono impegnato e Deidera non è un tipo paziente”
-Ti ho chiamato per dirti che a mio parere dovresti correre qui-
“Perché? Manca meno d’un’ora a mezzanotte…. Se non è niente di grave vedi non rompere”
-Vedi un po’ tu… in questo momento un tizio discretamente affascinate sta insediando una tua “proprietà”… No, mi correggo, forse più che insediando sarebbe corretto dire MOLESTANDO, ma se non t’interessa meglio, ti auguro una bella serata-
Con quella parola chiuse la conversazione interrompendo la chiamata.
-Chi hai chiamato?- chiese curiosa Ino e Sasuke regalò ai presenti un piccolo ghigno divertito.
-Aspettate un quarto d’ora e vedrete…-
-Che cosa?- chiese La ragazza sempre più curiosa
-Io penso di aver riconosciuto quella voce… ma perché l’hai chiamato?- chiese Naruto con aria perplessa e confusa.
-Chi era?- lo incalzò Kiba, ma Sasuke non gli permise di rispondere.
-Aspettate e vedrete, scommetto che per voi sarà una cosa totalmente inaspettata- concluse – limitatevi a non staccare gli occhi da Gaara e poi capirete- sfoggiando un ghigno che non prometteva nulla di buono.
In quel momento nessuno avrebbe voluto essere al posto del ragazzo dai capelli color fuoco.

°°°°SaSuNaRu°°°°

Passarono 20 minuti e Kiba, annoiato, guardò Sasuke soffocando uno sbadiglio
-Dobbiamo guardare Gaara ancora per molto? –
Sasuke sorseggiò il bicchiere di birra che teneva in mano, osservò l’orologio, e sorrise
-Ormai dovremmo esserci..-
Naruto non ci stava capendo niente, ma continuava a rimanere lì, immobile, più concentrato a non sbirciare il corpo diafano dell’amico che altro. Il suo imbarazzo e il suo disagio ormai dovevano essere palesi visto che Sasuke lo guardò con la coda dell’occhio e soffocò un ghigno.
-Dobe, guarda che non succede niente se mi guardi-
Le guance del biondo presero fuoco e balbettando provò a protestare
-Ma che stai dicendo? Chi dovrei guardare?-
-Mi credi così stupido?- gli domandò con aria gongolante.
Sempre più imbarazzato Naruto cercò di raccogliere tutto il suo coraggio e si voltò di scatto a guardarlo.
-Teme vedi di darci un taglio- gli ringhiò cercando di sostenere quello sguardo divertito.
Un vociare sommesso attirò la loro attenzione. Dal vialetto che dava sulla piscina tutti poterono scorgere una sagoma famigliare che spedita perforava la folla, che gli fece largo  come se fosse stata telecomandata.
Naruto era basito nel riconoscerlo
-Perché Itachi è qui?- domandò Naruto a Sasuke, che si limitò ad aumentare il ghigno.
L’arrivo del primogenito degli Uchiha aveva fatto cadere tutti nel caos.
La sua popolarità superava addirittura quella del fratello. Quando si parlava di perfezione era comune accostarla a Itachi Uchiha.
Per quanto fosse simile al fratello, Sasuke era ancora “acerbo” in quanto uomo, probabilmente sarebbe diventato come lui fra qualche anno, ma per ora il confronto non era ancora equo. Itachi aveva una sensualità e una bellezza innata, irreale, e tutti ne erano consapevoli.
Se Sasuke era visto come un ragazzo “difficile da raggiungere”, Itachi era visto “irraggiungibile”.
Oltre alla bellezza aveva un’intelligenza fuori dal comune e un carattere che non si poteva non amare. Era perfetto e, generalmente, degnava della propria attenzione solo coloro che potevano lontanamente raggiungere quella perfezione.
Aveva la fama di un play boy… non c’era stata una sua sola delle sue fiamme da classificare nelle “carine e simpatiche”. Si vociferava che, oltre ai gusti difficili, non disdegnasse la compagnia maschile e che, anche questi, non erano sicuramente comuni.
In sostanza Itachi Uchiha era un mito, che tutti ammiravano e veneravano come un Dio.
-Sasuke, perché tuo fratello ha quell’espressione nervosa?- chiese Shikamaru con la sua solita voce atona.
Solo in quel momento, i ragazzi notarono che qualcosa non andava. Di solito Itachi era molto fedele alla sua popolarità, compariva sempre con sorriso e smancerie varie per “difendere” la propria reputazione, ma quella volta c’era qualcosa di diverso… stranamente non aveva abbozzato per un secondo nemmeno ad un finto sorriso e, snobbando tutti, aveva punto lo sguardo ostile solo sul fratello.
-Sasuke, che cavolo gli hai fatto? Mi sembra piuttosto incazzato-
Il moro, senza scomparsi, rispose al fratello accentuando il ghigno e indicò un punto dietro alle sue spalle.
Il gesto non venne notato da nessuno, eccezion fatto dell’emittente e del destinatario, perciò Naruto, appurando che Sasuke continuava a mantenere la sua gioviale sfrontatezza, si allarmò
-Sasuke, non mi sembra il caso di fare quella faccia idiota, non ho capito che cosa sia successo tra di voi, ma non penso che sia una buona idea….-
Quando si accorse che ormai il ragazzo era a pochi passi dal fratello il biondo s’irrigidì, ma rimase di sasso nel vederlo oltrepassarli e partire spedito come un treno dall’altra parte della piscina.
Sasuke si voltò trionfante, mentre Naruto, sempre più confuso seguì il moro nel suo tragitto.
-Ma dove sta andando?- chiese Kiba sorpreso.
-Pensavo volesse massacrare Sasuke…- disse Ino totalmente spiazzata.
Ormai, quasi tutti i presenti in piscina, seguivano curiosi la camminata felina e spedita del ragazzo lungo il bordo della piscina. Alcuni ancora chiacchieravano, ma molti rimasero in silenzio, troppo presi a capire che cosa stesse accadendo. Solo la musica ad alto volume continuava a testimoniare che li vi fosse una festa.
Tra le poche persone incuranti vi erano anche Gaara e lo sconosciuto, troppo presi nel loro discorso… o meglio…. Lo sconosciuto continuava nel suo sproloquio, mentre Gaara continuava a sorseggiare la sua birra con fare annoiato. Che quel tizio  ci stesse provando divenne ancora più palese nel momento in cui fece scivolare una mano lungo il fianco del rosso.
Quel gesto attirò l’attenzione di tutti i presenti.
Ma il culmine fu quando quel ragazzo dai bizzarri capelli a spazzola gli sfiorò il volto con una carezza.
Non fece in tempo a far ritornare la mano al fianco che si ritrovò a bere l’acqua della piscina.
Il silenzio era  piombato sui presenti, troppo increduli per la scena a cui avevano assistito.
Itachi aveva raggiunto finalmente i due, che continuavano nel loro “discorso”, ignari della sua presenza.
Mantenendo la sua andatura era arrivato alle spalle di Gaara, che troppo preso a pensare a come liberarsi di quello scocciatore, non lo aveva notato, e dopo averlo dribblato, senza arrestare la sua camminata, si era posizionato di fianco all’altro ragazzo, gli aveva posto una mano sulla spalla e, con non troppa delicatezza, l’aveva spinto elegantemente nella piscina.
Naruto osservò come sul volto di Gaara, solitamente impassibile, fosse comparsa un’espressione più sorpresa della sua.
Il rosso guardò sconcertato il ragazzo in piscina annaspare in cerca d’aria e, senza parole, posò lo sguardo su Itachi che si stava tranquillamente godendo la scena, come se quello che l’aveva fatto non fosse stato lui.

Continua…

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Capitolo 20
*** Capodanno 2° parte ***




Vi chiedo scusa per il ritardo, ma è un periodo pazzesco..... grazie e tutti per i vostri meravigliosi commenti, soprattutto a Stacy.... le critiche costruttive mi possono dare sempre una mano. Grazie.
Inoltre volevo mandare un bacio a tutti quelli che hanno recensito la prima volta. Grazie tante.
Vi comunico che ho scritto per la prima volta due fic brevi, molto molto leggere e dalla trama molto semplice. Ma ho piacere che leggiate anche voi, sperando di non deludervi visto che le fic brevi non sono assolutamente il mio forte.
Una la dovevo pubblicare per San Valentino, ma non ce l'ho fatta, spero che mi perdonerete.... spero di postarle il prima possibile. Ora vi lascio.... buona lettura.

Capodanno 2° parte








-Ma è impazzito?- sussurrò Kiba incredulo.
Naruto constatò che l’unico a non essere  sorpreso da  quel casino era Sasuke e un tarlo gli si insediò nella mente.
-Teme, non è che per caso Itachi…- ma non fece in tempo a formulare la domanda che ottenne la risposta dal diretto interessato, che incurante dagli sguardi basiti che i presenti continuavano a rivolgergli, afferrò il polso di Gaara ed iniziò a trascinarlo verso di loro.
La mancanza di reazione di quest’ultimo suggerì che fosse ancora in stato di Shock.
Quando finalmente arrivarono da loro Itachi allungò un mano e Sasuke, senza dire niente gli mise sul palmo un mazzo di chiavi.
A quel punto Gaara si era totalmente ripreso e con uno strattone riuscì a liberarsi dalla morsa che lo teneva prigioniero.
-Si può sapere a che gioco stai giocando?- domandò ad Itachi cercando di mantenere un po’ di controllo.
Il ragazzo, in risposta, si grattò la testa e sbuffando lo guardò con sufficienza, cosa che fece spazientire ancora di più il rosso.
-Si può sapere che cosa ti è saltato in testa? Che diavolo ci fai qui? Che cos’è tutta questa sceneggiata? Ti avverto che mi stai veramente facen..-
Gaara non riuscì a finire la frase, perché Itachi gliela soffocò con le sue labbra.
 Il moro lo aveva avvolto con un braccio  e con l’altra mano gli teneva premuta la testa contro la sua. Naruto potè vedere i capelli color fuoco accarezzare le mani diafane che lo tenevano fermo con violenza e possesso.
Gaara cercò di fare inizialmente resistenza ma poi capitolò.
Naruto arrossì come un bambino, non aveva mai visto un bacio così passionale in vita sua. Pareva dovessero divorarsi a vicenda, Itachi sembrava volesse fondersi con quel corpo che teneva tra le braccia.
Tutti i presenti erano rimasti senza fiato e senza parole.
Quando si staccarono Gaara si limitò ad ansimare in cerca d’aria, mentre Itachi, dopo essersi leccato le labbra con gusto, si voltò verso Sasuke e gli disse
-Che nessuno osi venire di sopra-
-Non ti preoccupare, le camere da letto sono tutte chiuse a chiave, compresa la tua-
A quelle parole Sasuke venne fulminato dal rosso che mormorò un –Bastardo- a denti stretti.
Sasuke si limitò a sorridergli trionfante.
-Questa me la paghi- gli ringhiò il rosso
-E’ questa la tua gratitudine dopo quello che ho fatto? Infondo è così che doveva andare, no?-
-Io ti ammazzo-
Itachi, stanco di quello scambio di battute iniziò a trascinare il ragazzo.
-Forza andiamo, dobbiamo parlare-
Gaara si arrese, non aveva la minima speranza di uscire vincitore in un scontro di forza con lui e ormai avevano già dato troppo spettacolo per invogliarlo a fare una nuova scenata. Quindi preferì seguirlo….

°°°°SaSuNaRu°°°°

-Sono senza parole… non avrei mai immaginato che Itachi provasse qualche cosa per Gaara. Non si sono mai nemmeno rivolti la parola…- disse sconvolto Kiba.
-Sasuke, da quanto sapevi questa cosa?- chiese Naruto sospettoso
-Da un po’- disse guardandolo di sbieco
-E perché non ce l’hai detto?- chiese Ino agitatissima
-Perché non erano fatti miei- poi con un piccolo sorriso si rivolse al biondo –Non avete idea di quante cose io sappia-
Naruto provò un brivido lungo la schiena e il suo istinto venne messo in allarme, ma non volle darci troppo credito.
-Naruto, non pensi che sia ora che ti vada a mettere in costume? E’ tutta la sera che stai piantonato lì con il cappotto-
Naruto guardò Kiba scocciato, non aveva nessuna voglia di mettersi in costume.
-Dai muoviti che ci si diverte un sacco- disse Ino spruzzandolo con l’acqua facendolo sobbalzare all’indietro.
-Ma sei scema? Hai idea di quanto mi è costato questo cappotto? E tu me lo bagni?-
-Quante storie… dai, vatti a cambiare. Altrimenti, ti garantisco, che il tuo cappotto non sopravviverà a questa sera-
Naruto storse il naso e spostò lo sguardo su Sasuke
-Dove posso cambiarmi?- domandò rassegnato.
-Vieni, ti accompagno- disse il moro iniziando ad avviarsi verso la dependance
-Guarda che non ce n’è bisogno, conosco questa casa come le mie tasche. E’ sufficiente che mi dici la stanza-
Sasuke lo guardò divertito per sventolare un altro paio di chiavi
-E’ tutto chiuso-
-Ma dove cavolo le tieni quelle stramaledette chiavi?- disse sorpreso notando l’altro solo con i boxer del costume.
-Dai dobe… muoviti-
-Dammi le chiavi che mi arrangio-
-Figurati se te le do… come minimo rischi di perderle-
Il biondo si limitò a sbuffare scocciato per chiudere lì la conversazione.

°°°°SaSuNaRu°°°°

-Tanta scena e poi mi hai fatto cambiare in cambiare in camera tua- sparò il biondo scocciato uscendo dalla stanza di Sasuke con indosso solo i boxer neri con degli eleganti tribali rossi –Lo sapevo anche io dove era-
Il biondo uscì chiudendosi la porta alle spalle. Sasuke, per le sue manie d’indipendenza, all’età di 12 anni aveva preteso un piccolo “angolo” solo per lui e i suoi gli avevano costruito una dependance dove vi si era praticamente trasferito. La cosa gli era sempre sembrata esagerata e ridicola, ma, conoscendolo, per nulla sorprendente.
Sasuke se ne stava di fronte alla porta appoggiato alla parete e continuava a guardarlo.
-Avresti potuto darmi le chiavi invece di stare qui a perdere tempo-
Ma Sasuke non parve nemmeno ascoltarlo, limitandosi solo a guardarlo.
-Perché mi stai guardando così?-
Vide quegli occhi neri percorrerlo partendo dai piedi e salendo, fino a che non incontrarono i suoi.
-Allora?- domandò imbarazzato
Un ghignò si formò sul volto del moro.
-Stavo pensando che stai molto meglio così che vestito-
Naruto non riuscì ad evitare di arrossire e scocciato iniziò a camminare verso la piscina sbottando un –Teme- arrabbiato.

°°°°SaSuNaRu°°°°

Naruto era senza parole. Erano le due della mattina e in tre ore che era in piscina non aveva visto un SOLO SECONDO Sasuke privo di qualche oca addosso.
Era una cosa impressionante.
Come era arrivato le ragazze con striminziti bikini gli si erano gettate addosso come degli sciacalli, come se non avessero mai visto un uomo in vita loro. Sembravano delle disperate affamate di sesso e, il fatto di essere imbarazzanti non le turbava nemmeno.
L’unica donna tranquilla della piscina era Ino che continuava a nuotare tranquilla interrompendosi solo per pungolare Shikamaru, che annoiato continuava a sbuffare.
Da questo Naruto ne dedusse che probabilmente l’amica non covasse tutto questo interesse per Sasuke come si pensava, probabilmente aveva già un'altra persona nel cuore.
A quel pensiero Naruto non riuscì a trattenere un dolce sorriso.
-Woooow… guardate quella. E’ ASSOLUTAMENTE LA MIGLIORE- esultò Kiba indicando Sasuke alle prese con una ragazza non solo bellissima, ma anche con delle curve pazzesche.
-Devo dire che con quelle tette rischia di soffocarlo- biascicò Shikamaru irritando Ino che fulminò la ragazza.
-Ma hai visto che fisico? E’ perfetta…- continuò Kiba totalmente rapito.
-Voi uomini siete tutti uguali, basta che una sfoggi due cocomeri e non capite più niente- sbottò Ino irritata.
-Ma guardala..- disse Kiba indicandola con una mano.
I ragazzi rimasero di sale quando videro la ragazza voltarsi, mostrando il sedere totalmente al vento.
-impressionante- continuò Kiba incredulo.
-Notevole- sparò Shikamaru, mantenendo la sua imperturbabilità.
Sul volto di Ino si formò una smorfia
-Spero che stiate scherzando… è indecente. Ha solo un filo interdentale in mezzo alle chiappe e un triangolo “copri il meno possibile” sulla sua quinta abbondante. Quella non è una ragazza è una pornodiva-
La videro mettersi a cavalcioni sulle gambe di Sasuke, per poi premergli il seno sul torace.
-Quella sciaquetta è indecente. Vado a prendermi da bere..- disse Ino issandosi dalla piscina con fare irritato.
-Aaaaaah l’invidia femminile è una brutta bestia- sentenziò Shikamaru ricevendo una ciabatta proiettile dietro alla testa.
-Che male- disse il moro massaggiandosi la parte lesa, per ritornare a guardare la ragazza prosperosa –Comunque non è il mio tipo-
-Si, come no- sparò sarcastico Kiba.
-Ti garantisco che non lo è…- disse voltandosi istintivamente indietro a vedere dove fosse finite Ino e Kiba sorrise.
-In effetti Ino è una bellissima ragazza, dovresti sentire gli apprezzamenti che le rivolgono i ragazzi a scuola-
-Che cosa centra Ino ora…?- sparò serio Shikamaru.
-Va beh continua a fare finta di nulla. Poi quando te la soffieranno da sotto al naso non venirti a lamentare da me-
-Vado a casa-
A quella voce Shikamaru e Kiba si voltarono verso Naruto e lo trovarono bianco come un cencio.
-Perché?- chiese Kiba sorpreso.
Shikamaru, essendo decisamente più intuitivo sorrise.
-Ormai dovresti essere abituato. Le ragazze perdono la testa davanti a Sasuke e non è nel suo stile non considerarle-
-Lo so ma…- sussurrò il biondo continuando a guardare i due nelle loro effusioni erotiche.
-Capisco che ti possa dare fastidio per via di Sakura, ma infondo sono fatti suoi no? Se fosse stata qui quelle tizie non gli girerebbero attorno- A questa frase Kiba si guadagnò uno sguardo sorpreso di Naruto e uno compassionevole di Shikamaru.
-Sakura?- domandò confuse il biondo.
-Si.. non sei arrabbiato perché in un certo senso la stà tradendo?-
Naruto assunse un’aria pensierosa per qualche secondo per poi scuotere la testa e pronunciare un –Si- poco convinto –Beh, vado a prendere i vestiti e me ne vado. Ciao-
I ragazzi non provarono nemmeno a fermarlo, dalla sua faccia scura ne dedussero che non sarebbe servito a nulla.
-Non dovrebbe prendersela così. Infondo non sono fatti suoi, no?-
Shikamaru sospirò con rassegnazione.
-Kiba, come al solito non hai capito niente-

°°°°SasuNaru°°°°

La festa proseguì senza particolari cambiamenti, se non fosse stato per un potente acquazzone che si abattè su di loro costringendoli a rifugiarsi in casa. Ormai erano le 2,30 della mattina.
I ragazzi continuarono a chiacchierare tra di loro, fino a che non videro un Sasuke piuttosto incazzato passargli di fronte.
-Ma che gli prende? Fino a due secondi fa era tutto gongolante-
-Finalmente se n’è accorto- disse Shikamaru sorseggiando la sua birra.
-Di che cosa?- chiese Kiba incuriosito.
-Che l’unica persona che voleva che fosse alla sua festa non c’è-
-Intendi Sakura?- chiese la ragazza.
Shikamaru rimase in silenzio per qualche istante  per poi sospirare
-Si….Sakura-
Sussultarono quando, dopo un quarto d’ora, sentirono suonare all’ingresso, videro Sasuke andare svogliatamente alla porta.
-Magari è la polizia che gli è venuta a dire che stiamo facendo troppo casino- sghignazzò Kiba- voglio proprio vedere il signor “gelo tutto ciò che mi urta” come la prenderà. Rovinargli poi la sua festa del secolo… non oso pensare la reazione-
E senza aspettare oltre si fiondò all’inseguimento dell’amico.
Quando lo raggiunse Sasuke lo guardò scocciato
-Perché sei qui?-
-Per non perdermi qualche cosa di epico-
Il moro scosse la testa e aprì l’ingresso gelando sul posto, mentre sul viso di Kiba comparve un’espressione delusa.
-Scusate ragazzi, non ho le chiavi e i miei sono fuori casa-
Un Naruto, completamente zuppo come un pulcino era davanti all’ingresso, con il volto lievemente rosso e il respiro affannato.
Sasuke lo afferrò per un braccio e  lo trascinò dentro, premendogli una mano sulla fronte.
-Dobe hai la febbre. Mi spieghi perché non sei tornato subito qui invece di prenderti tutto questo tifone?-
Naruto lo guardò con aria assente e confusa.
-Ho provato ad aspettare i miei per un po’, ma non vedendoli arrivare ho pensato di tornare indietro. Non hanno nemmeno il cellulare e quindi non sapevo come rintracciarli. Mi dispiace…-
La sua passività e l’essere così mansueto erano un chiaro segno di quanto non stesse bene.
-Naru-chan penso che non ti renda nemmeno conto di dove sei- disse Kiba con dolcezza –E’ meglio che tu venga a casa mia, hai bisogno di riposarti e di cambiarti d’abito-
Naruto non ebbe nemmeno la forza di annuire, il suo corpo si limitava a tremare per il freddo.
Sasuke, che era rimasto in silenzio durante quello scambio di battute, guardò Kiba e gli disse
-Naruto questa notte dormirà qui-
Kiba lo guardò sorpreso
-Sasuke, Naruto a bisogno di riposare e in questa baraonda non ci riuscirà mai. Tu pensa alla tua festa, di lui me ne occupò io-
Velocemente Kiba si girò e fece per andare a prendere la giacca ma Sasuke non fu dello stesso avviso. Infatti, dopo aver trascinato Naruto in salotto davanti al camino acceso era salito sulla tavola e aveva battuto le mani per attirare l’attenzione dei presenti. Quando il silenzio divenne sovrano e l’attenzione fu catalizzata su di lui disse
-La festa è finita, tornatevene a casa…-
Un silenzio incredulo cadde tra i presenti e un sommesso borbottio si levò nella sala.
Anche Naruto, per quanto stesse male, rimase sorpreso da quella sparata.
-Avete tre minuti di tempo per uscire da casa mia dopo di ciò vi lancerò contro i cani da guardia-
Tutti s’irrigidirono, dal volto di Sasuke si capiva perfettamente che non stava scherzando. Tra proteste e mugugni la folla iniziò a dileguarsi. La ragazza prosperosa, più restia degli altri ad andarsene gli si avvicinò e gli si attaccò ad un braccio.
-Immagino che questo non valga anche per me, vero?-
Sasuke la guardò con sufficienza per poi liberarsi dalla sua presa.  
-Vedi di levarti dalle palle- la ragazza, oltraggiata, se ne andò adirata.
-Sasuke, sei sicuro di voler concludere così la festa per cui hai lavorato dei mesi?- chiese Ino avvicinandosi all’amico.
Sasuke si limitò ad annuire per poi passare un braccio intorno al torace di Naruto ed aiutarlo ad alzarsi.
-Sasuke non devi…- disse debolmente il biondo.
-Dobe, taci-
-Hai bisogno di una mano?- Chiese Kiba preoccupato, notando come Naruto non fosse in grado di sostenersi con le proprie forze.
-No, me la cavo da solo.- gli rispose tranquillamente facendo sorridere Shikamaru.
-Bene, allora lo affidiamo a te. Se dovessimo sentire i suoi genitori li avvertiremo che è qui- disse il moro avvolgendosi nella sciarpa e dirigersi verso l’uscita.
-Sai Sasuke? Sicuramente questa festa passerà alla storia… soprattutto per come hai congedato gli invitati- disse Kiba per poi scoppiare a ridere.
Sasuke gli sorrise e li salutò.

Continua...

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Capitolo 21
*** Consapevolezza ***



Vi chiedo scusa per il mostruso ritardo, ma è un periodo pazzesco. Vi ringrazio come sempre per i vostri commenti... questo capitolo è un po' singolare.... l'ho scritto con 39 di febbre, penso che si noterà, soprattutto per le descrizioni.
Un bacio a tutti.

Consapevolezza





-Teme lasciami... riesco a camminare benissimo da solo. Ho la febbre non sono invalido...- sussurrò a fatica il biondo tentando di sfuggire dalla morsa che il moro gli imponeva.
Sasuke, dal canto suo, stanco sia per le sue costanti lamentele, sia per il peso “piuma” che si stava portando sulle spalle, come raggiunse il bordo del letto lanciò il ragazzo in malo modo.
Naruto gemette per il dolore.
-Teme, cazzo, che modi sono-
-Vuoi stare tizzo un minuto? Nemmeno la febbre riesce ad ammutolirti?-
Naruto si sedette a fatica sul bordo del letto e, stancamente, si guardò intorno. Riconobbe immediatamente la stanza in cui si trovava.
-Sasuke, perchè siamo nella tua depandance?-
Sasuke lo guardò inarcando un sopraciglio.
-E dove dovremmo essere?-
Naruto lo guardò confuso per poi mormorare.
-Non voglio stare qui- cercò di alzarsi ma la spossatezza non glielo permise.
Il moro, invece, si limitò a guardarlo con una un’espressione sorpresa stampata sul volto.
-Non voglio stare qui... voglio andarmene a casa- disse con una nota di panico nella voce.
-Dobe... ma che ti prende? Hai per caso cinque anni? Mi spieghi perchè te ne vuoi andare?-
Naruto saettò velocemente gli occhi sul corpo ancora mezzo denudato dell’amico e arrossì miseramente.
-Portami a casa-
-Dobe... non ti reggi neanche in piedi e non ho nessuna intenzione di portarti a casa in braccio. Non sei di certo un peso piuma-
Naruto parve riflettere un attimo sulle sue parole e con il briciolo di lucidità che preservava  gli sussurrò.
-Allora  dormirò in una delle venti camere per ospiti che hai-
A quelle parole la sorpresa che si dipinse sul volto del giovane Uchiha fu indescrivibile.
-Ma sei impazzito? E per quale motivo dovresti d-
Solo in quel momento  Sasuke notò lo sguardo spaventosamente inquieto ed imbarazzato dell’amico.
-Aaaah ho capito. Ma ti faccio notare che in questa camera ci sono due letti singoli. Ma se vuoi dormire con me non ho problemi…. Dovremmo starci- disse con un ghigno malizioso alludendo al letto in una piazza e mezzo su cui Naruto era seduto.
Come vide le sue guance imporporarsi non riuscì a trattenere un moto di soddisfazione.
-Non è come pensi...- bofonchiò imbarazzato il biondo.
-A no?-
-No è che in camere separate dormiremo sicuramente ...meglio-
Sasuke lo guardò divertito.
-A me la cosa non crea nessun problema e se vuoi andare a dormire nella casa principale puoi farlo. Ma io non ti aiuterò, dovrai trascinarti fino a là. Se poi dovessi imbatterti in Itachi... Beh saranno fatti tuoi. L’hai sentito anche tu che non vuole nessuno al piano di sopra. Se fossi in te non lo contraddirei-
Naruto lo guardò basito e sull’orlo di una crisi isterica.
-Ma..-
-Senti dobe, io vado a fare una doccia. Tu fa quello che ti pare- concluse il moro, dandogli le spalle per poi entrare nel bagno, certo che il biondo non si sarebbe spostato da lì.

°°°°SaSuNaRu°°°°

Quando Sasuke rientrò nella stanza, coperto solo da un vaporoso accappatoio, trovò Naruto disteso su uno dei due letti.
Il moro sbuffò spazientito nel notare che l’altro non si era nemmeno degnato di togliersi i vestiti bagnati che indossava, arrivando ad inumidire anche le lenzuola del letto.
Gli si avvicinò con un insulto già pronto per essere sparato, ma si fermò nel notare l’altro respirare pesantemente in cerca d’aria. La febbre doveva essere aumentata ancora. Gli pose una mano sulla fronte e constatò che effettivamente era incandescente.
Senza tante cerimonie, e un po’ scocciato, lo spoglio per poi mettergli addosso una sua tuta asciutta, che solitamente usava come pigiama.
I capelli del biondo erano ancora bagnati, perciò, andò in bagno, prese un phon e lo attaccò alla presa del comodino, iniziando a phonargli i capelli nel modo più delicato che era in grado di fare.
Naruto, dal canto suo, era totalmente tramortito. Non dava il minimo segno di reazione, se non rilassare i muscoli contratti del viso a contatto con quella fonte calda.
Quando Sasuke sentenziò che fosse sufficiente lo prese in braccio e lo adagiò sull’altro letto rimboccandogli le coperte fino al volto.
Aprì poi un cassetto del comodino ed estrasse la scatola delle aspirine. Prese una compressa e un bicchiere d’acqua e si sedette sul letto.
-Dobe, apri un attimo gli occhi, devi prendere questa se vuoi che la febbre si abbassi-
Gli occhi del biondo si socchiusero, ma parevano essere liquidi.Il bruciore che provava aveva portato all’eccesso la lacrimazione.
Provò a dire qualche cosa,  ma si limitò a boccheggiare. Il mondo girava intorno a lui, il corpo gli doleva al minimo movimento e le forze lo avevano totalmente abbandonato. Non sarebbe mai riuscito ad alzarsi.
Sasuke, osservandolo, comprese e con attenzione gli mise una mano dietro alla schiena e lo aiutò a sedersi. La testa ciondolante del biondo gli diede la conferma che in quel momento non era totalmente in se.
Gli mise la pastiglia davanti alla bocca e Naruto, a fatica, aprì la bocca, in modo che l’altro potesse adagiarcela all’interno.
Per un attimo il moro sfiorò quelle labbra, morbidissime quanto roventi e fu costretto a ritirare velocemente la mano a causa dei pensieri poco casti che gli avevano sfiorato la mente in quel momento.
Prese il bicchiere d’acqua e lo aiutò a bere accostandoglielo alla bocca. Il malato sorseggiò lentamente, per poi emettere un sospiro soddisfatto quando sentì quel liquido fresco percorrerlo.
Lentamente venne aiutato a sdraiarsi e mugugnò per il dolore che scompari in un attimo.
Ora che era asciutto e la febbre lo aveva colto sentiva un calore insopportabile.
Sasuke, istintivamente, gli mise il dorso di una mano su una guancia e il biondo mugugnò soddisfatto. Quel contatto fresco alleviava quel bruciore.
Sasuke continuò a guardarlo per qualche minuto preoccupato, nel constatare che il ragazzo non riusciva a stare fermo per il caldo. Provò a scoprirlo un po’, ma iniziava a tremare.
A quel punto sbuffò
-Che cosa mi tocca fare…-
Si alzò dal letto e andò a rifarsi una doccia, al termine di questa si asciugò in modo da non essere umido ma “fresco”, si mise un paio di boxer e s’infilò nel letto dell’amico tirandoselo contro.
Naruto a quel contatto gemette soddisfatto. Senti quelle mani fresche introdursi sotto alla maglietta per percorrergli la schiena e quel corpo nudo dargli un po’ “di refrigerio”. Istintivamente si appoggiò con il volto  sul suo torace trovando un po’ di sollievo.
Il corpo di Sasuke era perfetto, man mano che la temperatura di Naruto di abbassava per effetto della medicina il corpo del moro si riscaldava, mantenendo quell’equilibrio perfetto.
-Ti senti un po’ meglio?-
il biondo annuì lievemente, cercando di sollevare lievemente la testa per guardare negli occhi l’amico.
-Mi piacerebbe proprio capire perché te ne sei andato prendendoti questo tifone addosso…-
Lo sguardo vacuo che l’altro gli diede come risposta gli fece capire che era inutile parlare con lui in quel momento, in quanto non stava capendo niente e preso dal momento sparò quello che non avrebbe dovuto dire.
-Immagino che tu sia andato da lui. Quell’uomo non ti merita.. –
La mancanza di reazione dell’altro gli fece intuire che in quel momento non lo stava nemmeno seguendo, questo lo alterò ma, allo stesso tempo, lo incoraggiò a dare parola a quello che da poco aveva compreso, ma che aveva fatto sempre il possibile per negare.
-Perché non ti sei innamorato di me?-
A quella domanda vide Naruto reagire impercettibilmente, ma le sue condizioni non gli permisero di palesare totalmente quello che stava provando e Sasuke, vedendolo così inerme tra le sue braccia, ne volle, inconsciamente e stupidamente, approfittare, enfatizzando quelle parole con un bacio candido e puro come la neve.
Quel contatto gli disse tutto: era sempre stato irrimediabilmente e totalmente innamorato di quello stupido dobe e a causa della sua ottusità non lo aveva capito se non ora che ormai era troppo tardi.
L’aveva perso, ma avrebbe fatto tutto il possibile per riconquistarlo, perché  la sua assenza nella sua vita, se una volta era fastidiosa ora era diventata intollerabile.
Amava troppo quel ragazzo per permette al primo venuto di portarglielo via e di distruggerlo, non lo avrebbe permesso. Ma ora si doveva correggere in una cosa, questo pensiero non era rivolto solo a Kakashi, ma anche a tutti coloro che avrebbero voluto Naruto per sé. Naruto Uzumaki era, è e sarà sempre e solo suo.
Gli passò una mano tra quei fili d’oro e con un fare protettivo e con un piccolo sorriso gli disse:
-Ora dormi-
Come se fosse stato un robot telecomandato il biondo si accoccolò maggiormente a lui per poi chiudere gli occhi
Sasuke continuò a coccolarlo fino a che non si addormentò.


°°°°SasuNaru°°°°

Naruto riaprì lentamente gli occhi e rimase un attimo confuso nel trovarsi avvolto nell’abbraccio di un Sasuke addormentato.
Rimase a guardare incantato il suo respiro lento e regolare. Notò che indossava un maglia blu e questo gli sembrò strano … ricordava perfettamente che Sasuke era entrato nel letto praticamente nudo.
Quel pensiero lo fece arrossire, aveva la febbre alta ma quella cosa l’aveva notata.
Mentre tentò di fare mente locale rimase basito nel sentire la voce di Sasuke echeggiargli nella testa con una domanda
“Perché non ti sei innamorato di me?”
Possibile che lo avesse sognato? Ma quel ricordo sembrava così… “vero”.
Dovette portarsi una mano al cuore nel sentire come i battiti fossero aumentati spaventosamente. Sbirciò il volto di Sasuke per paura che il rumore da esso prodotto lo avesse svegliato. Era consapevole di quanto fosse assurdo un pensiero simile, ma non riusciva proprio a farne a meno.
Perché cavolo quelle parole lo stavano agitando in quel modo? Doveva andarsene da lì. Quell’abbraccio lo stava “soffocando”.
Lentamente sgusciò fuori dal letto e guardò l’orologio presente sul comodino. Segnava le 4,30 del mattino, possibile che fosse passata solo un’ora da quando si era addormentato?
Era troppo tardi per tornarsene a casa ed aveva sete. La bocca era totalmente priva di salivazione a causa della febbre.
Si mise  la giacca di Sasuke depositata su una sedia ed uscì dalla dependance per giungere alla cucina della casa principale.
Era tutto buio e non vi era il più piccolo rumore. La cucina era rischiarata dalla luna e non aveva la minima voglia di accendere la luce, così aprì il frigor, prese una aranciata e si sedette intorno al tavolo, riflettendo su come ormai sentisse palesemente che qualcosa in lui stava cambiando.  Quando Sasuke era con lui, era da un po’ di tempo, che non capiva più niente. Non riusciva nemmeno più a pensare a Kakashi quando era presente. Era una cosa assurda… lo sapeva ma… c’era qualcosa che non andava. Lo sentiva… lui stava cambiando… i suoi sentimenti stavano variando. Che sia così volubile? Possibile che a lui piaccia … No impossibile.
Allora perché quelle parole lo avevano sconvolto così tanto. Se gli avesse rivolto direttamente quella domanda che cosa gli avrebbe risposto? Che cosa avrebbe fatto?
Mentre si torturava con queste domande la sua mente partorì l’unica scena che mai avrebbe pensato anche solo lontanamente di immaginare.
“Lui che, dopo aver sentito quella frase, si lanciava tra le braccia di Sasuke baciandolo con passione. Ecco qual’era la sua risposta”.
Arrossì terribilmente a quel pensiero e gli venne un colpo quando la porta della cucina sbatté.
Rimase basito nel trovare Gaara mezzo denudato che lo guardava sorpreso.
Naruto era troppo confuso per dire qualche cosa, quindi fu il turno di Gaara per parlare.
-Ciao, stai meglio?- chiese con un sorriso per poi accomodarsi di fronte a lui –Mi sembra che la febbre ti sia scesa-
-Ma tu che cosa ci fai qui?- chiese Naruto sorpreso e rimase di sasso nel vederlo arrossire furiosamente.
-Ma che domande fai?-
A tutto quell’imbarazzo Naruto si ricordò dell’episodio tra Gaara e Itachi.
-Itachi? Da come sei messo immagino  che voi abbiate…-
Le gote di Gaara accentuarono il loro rossore.
-Possiamo cambiare argomento?-
-Ma da quanto andava avanti questa storia?-
-Non c’era nessuna storia-
-Ma… da quel poco che ho capito Itachi è sempre stato innamorato di te-
Gaara sospirò e si massaggiò il collo.
-Ora ti dirò una cosa…. Ma promettimi che non lo racconterai mai a nessuno-
-Sarò muto come un pesce-
-Devi sapere che  da ragazzino mi  piaceva. Ma essendo un don giovanni non ho mai provato molta fiducia in lui. Puoi immaginarti la mia gioia quando venne da me e provò a sedurmi come solo lui è in grado di fare. Io come uno scemo caddi nella sua rete e credei alle sue parole, illudendomi che i miei sentimenti fossero corrisposti. Avevo 14 anni e la mia volta fu con lui. Anche se non lo palesavo apertamente io ero veramente felice, ma Itachi, essendo un grandissimo idiota che non riesce a tenere a freno gli ormoni, solamente un paio di giorni dopo lo trovai a letto con un'altra persona-
Naruto lo guardò incredulo – E l’hai perdonato?-
Gaara gli sorrise divertito – Non gli ho più parlato da allora fino a poco tempo fa. Non hai idea di quante volte si sia scusato in questi anni-
-Beh Gaara, vista la sua insistenza immagino che il suo sia stato un atteggiamento idiota dettato dal fatto che era piccolo, ora penso che sia cambiato… non ti sembra il caso si dargli una possibilità?-
Il rosso sbuffò
-Lo so è quello che sto facendo-
 -Certo che tutta questa storia ha un non so che d’incredibile-
-Ma tornando a te… vedo che tutto il tempo che hai dormito ti è servito, Sasuke era in ansia da morire, ha passato tutto il giorno a girovagare come un anima in pena per la casa, continuando a borbottare “Non si sveglia più, cosa devo fare…” e via dicendo. Devo ammettere che è un ottima balia… ha chiamato i tuoi, ha chiamato il medico e ti ha assistito come una mamma i suoi cuccioli. Sai che non ci ha permesso nemmeno di entrare in camera per vederti?  Ci ha detto che non potevamo visto che stavi risposando e la nostra presenza ti avrebbe solo infastidito- disse divertito
-Ma di che stai parlando? Ho dormito solo due ore..- disse confuso il biondo.
Gaara lo guardò sorpreso e con aria comprensiva disse
-Non te ne sei reso conto perché hai dormito della grossa, ma in realtà hai dormito più di 12 ore. Sono le 4 della mattina del 1° gennaio-
Naruto lo guardò incredulo
-Davvero?-
Il rosso annuì
-Pazzesco- Mormorò.
-Già .. pensa a Sasuke che ti ha fatto da balia fino a questo momento-
Improvvisamente i pensieri di Naruto ritornarono sulle parole di Sasuke e un intenso rossore gli si accese sul volto.
-Che hai? A che cosa stai pensando?- chiese Gaara scrutandolo intensamente.
-Niente- disse il biondo cercando d’evitare l’argomento.
-Lo sai che le balle non ti vengono molto bene. Se ti apri potrei consigliarti-
Il biondo rise istericamente.
-A dire il vero è una sciocchezza, tra l’altro imbarazzante… forse è stato solo un sogno o un delirio per via della febbre-
Il rosso gli fece un accenno con la testa per spingerlo a parlare.
-Ecco, ho sognato  Sasuke che mi sussurrava una frase del tipo “Perché non ti sei innamorato di me?” e poi … mi ha baciato- disse Naruto talmente imbarazzato da scivolare lungo la sedia, quasi volesse scomparire sotto il tavolo.
Contrariamente ad ogni sua previsione Gaara mantenne la sua solità imperturbabilità e disse
-Sei sicuro di essertelo sognato?-  
 -Eh?- Naruto lo guardò confuso.
-Francamente non mi stupirei affatto se te lo avesse detto sul serio-
-Ma chi… Sasuke? Figurati- disse scettico.
-Allora se sei così convinto che non sia vero  perché continui a tormentarti per questa cosa?-
-Perché..- ma il biondo non sapeva come rispondere – non lo so-
-Io penso invece che ormai tu te ne stia rendendo conto- disse il rosso con un dolce sorriso, alludendo a qualcosa che Naruto, inaspettatamente capì.
-Non è come pensi..-
-Sicuro? Perché non dovrei dare credito ad una cosa a cui hai dato voce anche senza che ti dicessi niente? Non ti sembra un po’ strano tutto questo?-
-No… è tutta colpa di Sasuke e del suo strano cambiamento. Mi ha sconvolto e mi ha scombussolato- disse il biondo agitato aggrappandosi alla prima cosa che gli venne in mente.
-Cambiamento?-
-Si non sembra nemmeno più lui. Ha cambiato totalmente il suo modo di porsi-
Gaara si mise a ridere.
-Perché finalmente ha capito-
-Che cosa?-
-Non so se faccio  bene a dirtelo, ma diversi giorni fa abbiamo avuto una discussione piuttosto accesa-
-Voi due?- chiese sbalordito il biondo. Non avevano mai litigato da quando li conosceva.
-Già-
-Perché?-
-Gli ho detto che se non si dava una svegliata ti avrei fatto mio-
La bocca di Naruto si spalancò incredula.
-Ma che..-
-Non ti dirò altro, dovrai fartelo raccontare da lui. Ma a quanto vedo ha finalmente fatto la sua scelta- il rosso si alzò da tavola –me ne torno a letto prima che Itachi si accorga che non ci sono, sono certo che farebbe un vero casino. Ciao Na-chan-
Come il rosso uscì dalla stanza Naruto rimase fermo imbambolato come un idiota. Non riusciva a capirci più niente, che cavolo stava accadendo?
Non fece tempo ad alzarsi che sulla soglia della cucina compare Itachi e lui s’irrigidì.
-Che ci fai qui?- chiese il biondo.
-Sto cercando Gaara-
-Era qui fino a un minuto fa, ha detto che sarebbe ritornato a letto-
Il moro grugnì infastidito - E’ un quarto d’ora che lo cerco. Perché era con te? – chiese un po’ minaccioso.
-Niente, stavamo solo parlando- si affrettò a rispondere il biondo, non riuscendo a non pensare che Itachi era veramente possessivo
-E di cosa?-
Avrebbe potuto dirgli che non erano fatti suoi, ma il contraddire o alterare Itachi non gli appariva una soluzione allettante.
-Stavamo parlando di Sasuke-
-Sasuke? Che cosa provi per lui?-
Quella domanda lo spiazzò totalmente, non se l’aspettava e il fatto che gliela si fosse stata fatta in questo modo si accorse di non avere una risposta, ne positiva né negativa.
-Non lo so-
-immagino che ormai tu abbia capito che per Sasuke non sei un semplice amico-
-Non lo avevo notato a dire il vero, ma continuate a dirmelo tutti, quindi immagino che sia vero ed ora inizio a notare alcune cose anche io, ma io sono- …”già impegnato”
Non aveva dato voce alle ultime parole ma da come Itachi gli rispose era come se lo avesse fatto.
-Sei sicuro di voler continuare  a seguire la strada che hai imboccato? Non lo dico per criticare le tue scelte, ma sono preoccupato per i tuoi sentimenti. Non vorrei che un giorno ti rendessi conto di aver commesso un grave errore-
Naruto rimase muto e il moro scosse la testa
-Naruto ascolta il tuo cuore-
A quella risposta il biondo sgranò gli occhi.
-Va beh, me ne torno a letto. Ah un ultima cosa. Ti chiedo il favore di non stare in luogo scuri ed isolati , nel cuore della notte, con il mio ragazzo. E’ una cosa che mi disturba molto..-
Detto questo il ragazzo uscì e nella mente di Naruto passò un nuovo pensiero “possessivo e spaventosamente geloso”.  


Continua....

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