A tale of stars (II)

di Moriko_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Travelling is living twice ***
Capitolo 2: *** Strong and full of dreams ***
Capitolo 3: *** Do what you want 'cause a pirate is free! ***
Capitolo 4: *** The most beautiful flower ***
Capitolo 5: *** A kind strength ***
Capitolo 6: *** Face adversity with a smile ***
Capitolo 7: *** A comedy in one shot ***
Capitolo 8: *** Don't say a word, it's beautiful now ***
Capitolo 9: *** Family means no one gets left behind ***
Capitolo 10: *** Eyes have the power to speak a great language ***
Capitolo 11: *** My identity ***
Capitolo 12: *** No fear of depths / great fear of shallow living ***
Capitolo 13: *** Wars not make one great ***
Capitolo 14: *** No one plays a role, here ***
Capitolo 15: *** Happiness (of others) ***
Capitolo 16: *** Something incredible is waiting to be known ***



Capitolo 1
*** Travelling is living twice ***


A/N: Salve a tutti, sono tornata. E, anche quest’anno, si partecipa all’iniziativa di fanwriter.it del Writober 2019!
A differenza dello scorso anno, questa volta scriverò su ben due fandom. Ragione per cui, ispirata da altri autori che partecipano all’evento, ho già organizzato la lista assegnando i vari prompt a uno o più personaggi e dividendola in due parti: 16 storie per Dragon Ball Super e altre 15 per Cells At Work. (Salvo cambiamenti, perché lo scopo del Writober è scrivere giorno per giorno... dunque potrebbero esserci delle modifiche in corso d'opera!)
Altra differenza: le storie saranno (quasi) tutte drabble. Prima di tutto perché ho ancora meno tempo rispetto al 2018 (sigh!); secondo motivo, è da tempo che volevo provare a scrivere drabble… e questa mi sembra l’occasione giusta per farlo! :3
Di seguito vi riporto la lista ufficiale:

(Credits a fanwriter.it)



Qui saranno raccolte solo le storie a tema Dragon Ball Super, e… come lo scorso anno, i protagonisti saranno i personaggi dell’Universo 10!
Fatta questa doverosa introduzione… primo giorno, primo prompt di questa raccolta pumpFIC: “Missing moment”. Il protagonista sarà Jilcol, uno dei guerrieri del Team Universe 10, e qui si riprenderà l’argomento già proposto nella flashfic Viaggio: quello di un nomade che è abituato a viaggiare di territorio in territorio ed a vivere in modo semplice e solitario.
Anche in questa sede, il tema del viaggio è il fulcro della storia. Il viaggio come incontro con persone diverse tra loro, come conoscenza di sé e la comprensione del proprio ruolo nell’universo.
Detto ciò, non mi resta che augurarvi buona lettura… con la speranza che anche questa sfida delle 31 drabble sia di vostro gradimento.



Travelling is living twice.
(Missing moment)



“La vita è un viaggio e chi viaggia vive due volte.”
Jilcol lo sapeva più di chiunque altro.
Il viaggio era la sua ragione di vita. Per lui viaggiare significava scoprire mondi nuovi, entrare in contatto con persone che non aveva mai incontrato e, prima di tutto, conoscere se stesso.
Con il Torneo del Potere lo aveva compreso ancora di più: ciascuno dei suoi compagni proveniva da pianeti diversi, e ciascuno di loro aveva caratteri a tratti contrastanti tra loro.
Proprio grazie a loro, Jilcol aveva compreso quale fosse il suo ruolo nell’universo.
Un portatore di speranza. Un guerriero sempre pronto a combattere per il bene di tutti, nessuno escluso.



A/N [Ovvero: angolo di una piccola pinguina nelle vesti di scrittrice.]
La citazione iniziale è di Omar Khayyam, e l’ho trovata molto adatta per descrivere il rapporto che, secondo me, Jilcol ha con il viaggio, parte fondamentale della sua vita. Colgo l’occasione per dirvi che tutte le drabble partiranno (o termineranno, a seconda dei casi) con una citazione, che verrà menzionata in questo angolo.
Per il resto, penso che dalla storia successiva le note introduttive e quelle conclusive saranno più brevi del solito - anche perché non avrei da dire altro in più di quello che ho già detto in passato sui personaggi, per cui vi chiedo scusa se sarò più breve e sintetica del solito… ^^”
Alla prossima con il prompt n.3, pre canon - e vi lascio immaginare quale personaggio sarà il protagonista…
--- Moriko

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Capitolo 2
*** Strong and full of dreams ***


A/N: E rieccoci qui, con la seconda drabble sull’Universo 10! (Come già anticipato in precedenza, alcuni prompt saranno dedicati alla serie di Cells At Work con la quale il Super non ha nulla a che vedere… perciò questa che seguirà è, effettivamente, la seconda opera - anche se il prompt è il terzo della lista :3)
Questa volta, il prompt è pre canon… e su chi, meglio di tutti, potevo mai scrivere? Esatto, proprio sull’amato Kaiōshin dell’Universo 10, Gowasu!
In questo caso, non è stato difficile provare ad immaginare una scena pre-canonica per lui. Se si pensa che anche Gowasu avrà avuto un passato di studio e formazione che, alla fine, lo ha portato a diventare il personaggio che tutti conosciamo… beh: guardando l’esempio di Zamasu, anche lui sarà stato un apprendista Kaiōshin. E, forse, chissà: anche lui da giovane ne avrà combinate di tutti i colori anche se non sarà mai arrivato al punto di pensare di distruggere ciò che odiava, ahahah!
Questa drabble sarà seria, comunque. Esporrà in breve i pensieri di un giovane Gowasu nel momento del suo apprendistato, e di ciò che pensa del suo futuro.
Detto questo, anche qui vi auguro buona lettura.



Strong and full of dreams.
(Pre canon)



Spesso il futuro rappresenta un’incognita per chiunque.
Ogni scelta che si compie è in grado di cambiare il corso degli eventi in modo impercettibile o catastrofico. Il corso della vita è imprevedibile, e tentare di comprendere ciò che accadrà nel futuro è molto difficile, anche per le stesse divinità.
Ma il futuro non è solo sinonimo di incertezza. Per un apprendista Kaiōshin come me, ciò che verrà è trasformazione e rinascita.
Non so cosa mi riserverà l'avvenire, ma farò del mio meglio per proteggere l’Universo che mi è stato affidato.

Mi piace il futuro perché lì possiamo essere forti e delicati e pieni di sogni e di vento in faccia.



A/N [Ovvero: angolo di una piccola pinguina nelle vesti di scrittrice.]
Anche qui, un’altra citazione. Questa volta è l’Italia ad aver parlato: Fabrizio Caramagna, autore del libro “Il numero più grande è due”, è anche il fondatore di un sito nel quale… beh, credo che tutti noi ci siamo imbattuti almeno una volta nella vita (e se non è ancora successo… prima o poi succederà anche per caso, fidatevi XD): Aforisticamente.
Comunque, tornando alla citazione, continua così: "E ci sono strade mai viste e fiori colorati e stagioni che soffiano giorni nuovi e polvere di stelle che si deposita sulle mani." L’ho trovata adatta per un personaggio come Gowasu che, da giovane così come da anziano, ha sempre immaginato il futuro non come incertezza ma come luogo dove poter realizzare i suoi sogni. Tra l’altro, credo che il Kaiōshin sia una persona abbastanza forte e testarda, come testimoniato dal Capitolo 21 del manga e che si impegna fino in fondo per raggiungere i suoi obiettivi. Ed io lo adoro anche per questo. <3
Alla prossima con il prompt n.7, pirate story! (Salvo cambiamenti, perché lo scopo del Writober è scrivere giorno per giorno e, dunque... tutto può accadere! XD)
--- Moriko

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Capitolo 3
*** Do what you want 'cause a pirate is free! ***


A/N: E rieccoci qua! Dopo qualche giorno di “pausa”, sono tornata con il Writober su Dragon Ball Super. Prompt di oggi: pirate story.
Come accaduto nella scorsa edizione, anche quest’anno ho deciso di assegnare a ciascuno dei combattenti dell’Universo 10 un tema… e, questa volta, tocca a Murichim!
L’unico problema è che… purtroppo non so spiegarvi perché ho scritto una “storia di pirateria” (dunque AU, nel nostro caso, però sempre ambientata nel suo mondo) con il leader del Team Universo 10 come protagonista. Ho pensato che egli fosse perfetto nel ruolo di un pirata… beh, non del classico tipo “sanguinario e violento”, ma di qualcuno che usa le proprie capacità per il bene degli altri.
Piccola avvertenza: mi scuso in anticipo se questa breve fanfiction non sarà molto “piratesca”. Riassumere una storia in poche parole non è così facile come sembra… (epic fail! ^^”)
A parte questo spero che la drabble sia di vostro gradimento, e vi auguro buona lettura.



Do what you want 'cause a pirate is free!
(Pirate story)



Agli occhi di tutti nell’Universo 10, l’immagine di un pirata era quella di un bandito, di un truffatore, che era disposto a tutto - anche ad azioni efferate e sanguinose - per ottenere ciò che voleva.
Murichim non la pensava così. Discendeva da una famiglia di pirati che, invece, depredavano le navi per accumulare ricchezze, che poi destinavano ai più bisognosi.
Aveva un sogno: possedere un grande veliero e una ciurma che fosse disposta a compiere assalti per il bene di chi era in difficoltà.

“Fai quello che vuoi, perché un pirata è libero!”

Sapeva che, in questo modo, ben presto sarebbe riuscito a redimere la crudele fama della pirateria.



A/N [Ovvero: angolo di una piccola pinguina nelle vesti di scrittrice.]
Questa volta, la citazione proviene da… *rullo di tamburi*!
Vi ricordate la famosa canzoncina: “Yarr har fiddle dee dee / Being a pirate is alright to be / Do what you want 'cause a pirate is free / You are a pirate"? Ok: anche se non avete mai visto LazyTown, sono certa che almeno una volta vi siete imbattuti in questa storica canzone (o in qualche meme che è stato prodotto… XD)
In realtà l’atmosfera allegra di questa canzone non c’entra assolutamente nulla con la storia del pirata Murichim la quale, invece, è tutt’altro che canti e danze; tuttavia, il ritornello mi è subito balzato alla mente nel momento in cui ho letto il prompt di oggi. Chiedo scusa per l’idiozia XD
E, niente: mi piaceva l’idea di un pirata buono - e, per una volta, senza mostrare un Murichim solo “tutto muscoli e niente cervello”.
Detto questo, ci vediamo nella prossima storia con il prompt n.9, flower shop!
--- Moriko

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Capitolo 4
*** The most beautiful flower ***


A/N: Nono giorno del Writober… e si ritorna con i personaggi dell’Universo 10! :D
Il prompt di oggi è flower shop. Di tutti i personaggi che potevo scegliere, alla fine ho optato per Jirasen… il guerriero che adora così tanto le rose, tanto da portarsene una anche nel Torneo del Potere!
Perciò, chi meglio di lui poteva essere il protagonista di una storia che ha a che fare con un negozio di fiori? La storia che seguirà potrebbe essere un’AU… così come una storia che effettivamente ha a che fare con il Jirasen canonico: chi lo sa che, nella realtà quotidiana, lavora proprio in un negozio di fiori? Chissà! :3
Detto questo, vi auguro buona lettura.



The most beautiful flower
(Flower shop)



I fiori erano la passione di Jirasen.
Nel tempo libero, quando non era impegnato con gli allenamenti, si recava nel suo adorato negozio di fiori, dove si prendeva cura delle piante che acquistava ogni giorno e si dedicava alla lettura di libri sulla natura rigogliosa del suo pianeta.
In quel negozio vi era una piantina che Jirasen aveva trovato abbandonata vicino ad un cassonetto: sembrava essere secca, apparentemente senza traccia di vita.
Grazie alle sue cure, ben presto da quella piantina era nato un germoglio di un meraviglioso fiore raro in tutto il Multiverso.

“Il fiore che sboccia nelle avversità è il più raro e il più bello di tutti.”



A/N [Ovvero: angolo di una piccola pinguina nelle vesti di scrittrice.]
“The flower that blooms in adversity is the most rare and beautiful of all.”
Quanto adoro Mulan - e tutti i film di animazione della Disney, awww! E anche le rispettive citazioni, come questa che ho inserito nella drabble. Semplicemente fantastica… e, a mio parere, molto adatta per la storia che ho scritto.
Alla prossima storia con il prompt n.10, a kind strenght!
--- Moriko

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Capitolo 5
*** A kind strength ***


A/N: Siamo giunti al decimo giorno del Writober. E la prima colonna è andata!
Il prompt di oggi è what if. Diciamo che qui ho avuto l’imbarazzo della scelta: un Zamasu pentito che torna da Gowasu (sarebbe stato meravigliosamente straziante, lo so ;___;), un Ramūshi improvvisamente gentile con tutti (?)… ma, alla fine, ho deciso di scrivere su qualcosa di cui già avevo parlato in passato.
Se avete già letto la descrizione della raccolta, vi sarete sicuramente chiesti: “Methiop e Napapa? Ma perché quel titolo? Cosa c'entra con loro, che sono tutt'altro che gentili?”
No, tranquilli: in questa drabble loro non si sono addolciti. Piuttosto, il prompt è da riferirsi all’argomento già affrontato in Rubare e Unexpected, cioè di un ipotetico incontro dopo il Torneo del Potere con Kale e Caulifla dell’Universo 6, dove i nostri combattenti dell’Universo 10 - costretti da Gowasu - devono chiedere scusa a Kale per quel trattamento (spregevole, a mio parere) che le hanno riservato nel corso del Torneo.
Ebbene: questa drabble è il breve sequel di quelle due storie, dove Methiop e Napapa tornano a sfidare le due Saiyan… e dove Kale dimostrerà di essere più sicura di sé in combattimento. Potrei farci un’intera saga, di questo passo… XD
Come al solito, vi auguro buona lettura.



A kind strength
(What if?)



Si erano trovati gli uni di fronte agli altri per un match amichevole.
I due guerrieri dell’Universo 10, insoddisfatti dell’amara sconfitta al Torneo del Potere, dopo qualche mese avevano deciso di tornare nell’Universo 6, per invitare Kale e Caulifla ad affrontarli di nuovo.
Questa volta - si erano sforzati di giurare - non avrebbero infierito sulla timida Saiyan se prima lei non avesse mostrato un minimo di grinta. Tuttavia, fortunatamente per loro, Kale era diventata più determinata e coraggiosa: si scatenò, lanciandosi contro i due subito dopo l’inizio del match e tirando potenti pugni con forte convinzione.
Methiop sorrise di gusto.

Gentilezza e forza. Questa ragazza ne farà di strada!



A/N [Ovvero: angolo di una piccola pinguina nelle vesti di scrittrice.]
Questa volta, la citazione - di Gandhi - non è evidente come per le altre drabble. Ho deciso di farne una sorta di “rielaborazione”, estendendola nella fine della storia.
La citazione è la seguente: “Quando la misura e la gentilezza si aggiungono alla forza, quest’ultima diventa irresistibile.” Ed è proprio così: Methiop, finalmente (e insieme a Napapa, anche se non è stato citato), riconosce che Kale è un valido avversario: ne riconosce l’immensa forza che cela dentro di sé e la rispetta, capendo che combinandola con il suo carattere gentile e sincero la Saiyan se la caverà in qualsiasi situazione - l’esatto opposto di ciò che avrebbe potuto pensare nel Torneo del Potere, insomma.
E l’ammira per questo. Sì: l’ammira. Così ho immaginato che da questo incontro anche Methiop potrebbe uscirne cambiato, diventando meno brutale e scorretto nelle battaglie. Ve l’avevo detto che potevo scriverci una saga, ahahah!
Una piccola “avvertenza”: anche se questa è una what if e, dunque, tutto può accadere… indovinate un po’ chi delle due squadre avrà la meglio? XD
Alla prossima storia con il prompt n.11, angst!
--- Moriko

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Capitolo 6
*** Face adversity with a smile ***


A/N: Undicesimo giorno del Writober!
Il prompt di oggi è angst. E oggi… io non potevo non scrivere su due personaggi che, fin dalla mia prima storia pubblicata su EFP, mi hanno sempre accompagnata. Uno è l’anziano Kaiōshin del Decimo Universo, Gowasu; l’altro è il suo (ormai ex) discepolo Zamasu, nelle vesti del crudele e sanguinario Black.
Perciò… chi mi segue ormai già sa come ho sempre immaginato il rapporto che c’è tra i due.
Dunque, senza aggiungere altro, vi lascio subito alla lettura della drabble.



Face adversity with a smile
(Angst)



L’anziano Kaiōshin prese fiato e chiamò per nome il suo ex discepolo che, infastidito dal suo atteggiamento, aveva deciso di lasciare il campo di battaglia.
Ma non pronunciò il suo vero nome… no.

«… Black!»

Urlò con tutte le forze che aveva dentro di sé, nel tentativo di attirare la sua attenzione. L’uomo vestito di nero si fermò e si voltò.
«Sì, dico proprio a te.» proseguì Gowasu. «È così che adesso ti stai facendo chiamare, giusto?»
Black rispose: «Perché… ti ostini a tal punto? Sai: non mi faccio scrupoli ad ammazzarti.»
Il saggio gli tese nuovamente la mano con un sorriso.
«Sono le difficoltà che fanno nascere i miracoli.»



A/N [Ovvero: angolo di una piccola pinguina nelle vesti di scrittrice.]
Citazione di William F. Sharpe che, personalmente, ho trovato calzante per il personaggio di Gowasu. Ormai lo sappiamo tutti: quel Kaiōshin ne ha passate tante e, in modo particolare, ho visto la sua ostinazione proprio nel rapporto con Zamasu… soprattutto nel manga (e qui vi invito a leggerlo se non l’avete ancora fatto!)
Il vegliardo, con una calma davvero sovraumana, a faccia a faccia con un Black che ormai sembra aver abbandonato ogni proposito di lasciarsi convincere da lui... E da qui tutto l’angst di cui vi ho già raccontato nelle mie storie - mentre questa drabble è, in effetti, meno “angst” rispetto al resto XD
Detto questo, ci vediamo nella prossima storia con il prompt n.12, comedy!
--- Moriko

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Capitolo 7
*** A comedy in one shot ***


A/N: Dodicesimo giorno del Writober!
Il prompt di oggi è commedia. E, anche qui, c’era l’imbarazzo della scelta… anche se, alla fine, mi sono concentrata su di un personaggio che - poveraccio - è stato tra i più sfortunati nel corso del Torneo del Potere: Jium. Per me è stato davvero il più sfortunato: non solo ha perso… ma è stato il primo che è stato preso a sberle - cioè, a colpi di proboscide XD - da Ramūshi. Povero, davvero!
In questa drabble si ripercorrerà in breve l’ipotetica vita di Jium, difficile e piena di ostacoli… ma la storia si concluderà con una frase che richiama il significato di “commedia”.
E, dunque, vi auguro buona lettura.



A comedy in one shot
(Commedia)



Jium non aveva mai avuto una vita facile.
Dal giorno della sua nascita, ne aveva vissute davvero tante. Un uccello antropomorfo, uno dei pochi della sua specie ormai in estinzione, che insieme alla sua famiglia era sempre braccato dai cacciatori, in cerca di una preda ambita come la sua.
Per questo motivo, fin da piccolo si era sempre allenato a combattere, per imparare a proteggere gli altri e, soprattutto, a difendersi. E, nonostante le sue vicissitudini, Jium cercava sempre di affrontare qualsiasi ostacolo con una grande determinazione, rievocando nella mente le parole della madre:
«La vita è una tragedia se vista in primo piano, ma una commedia in campo lungo.»



A/N [Ovvero: angolo di una piccola pinguina nelle vesti di scrittrice.]
Questa volta, la citazione è di Charlie Chaplin, che ho sempre amato (e, ogni volta che leggo qualcosa di suo, capisco sempre di più il perché. ^^)
Non ho molto da scrivervi: la frase è molto significativa, perché spesso ci lamentiamo di come ci vanno le cose, degli ostacoli che ogni giorno dobbiamo affrontare… ma poi, quando guardiamo indietro nel tempo, scopriamo anche tante cose belle che abbiamo vissuto, alcune delle quali derivate proprio in seguito a quegli ostacoli dei quali ci siamo lamentati in passato. Perciò, cerchiamo (tutti, me compresa) di vivere ogni giorno sempre con un sorriso: non è sempre facile… ma ci si prova! :)
Alla prossima storia con il prompt n.15, 1000k. (E, vi dirò subito la verità: prima di ricordarmi di cosa si tratta, avevo pensato ad un Gowasu che festeggia il suo primo traguardo su KamiTube… Chissà cosa mi inventerò! XD)
--- Moriko

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Capitolo 8
*** Don't say a word, it's beautiful now ***


A/N: Quindicesimo giorno del Writober… e siamo giunti a metà mese!
Prompt di oggi: 1000 words. Essendo che per oggi si ha “obbligatoriamente” molto più spazio del solito, questa volta mi sono lasciata andare a ciò che la mia mente aveva da offrire e… così, totalmente a caso, ho immaginato il rapporto che le tre divinità dell’Universo 10 hanno con lo scenario notturno.
Detto ciò, come al solito vi auguro buona lettura.



Don’t say a word, it’s beautiful now
(1000 words)



Kusu alzò lo sguardo verso il cielo stellato.
Sul pianeta dell’Hakaishin del Decimo Universo il luccichio delle stelle e della luna metteva in risalto la vegetazione erbosa di quel luogo; un venticello calmo rinfrescava il calore che il torrido giorno aveva portato su quel territorio selvaggio.
La bellezza di quella notte incantò il giovane Angelo che, dopo le fatiche giornaliere dovute al suo ruolo, aveva finalmente un momento di serenità e di pace dedicato solo a sé, senza preoccuparsi di nulla.
Fin da piccola Kusu aveva sempre sognato di essere testimone di uno spettacolo del genere ogni giorno. Il pianeta dove era nata e cresciuta non aveva una notte così bella come quella, invece, del pianeta del suo Dio della Distruzione: laggiù il buio della notte era tanto intenso quanto la luce del giorno, e la natura che lo circondava giungeva quasi a confondersi con la volta celeste.
In quel momento, rimasta da sola, l’angioletta provava diverse sensazioni, uniche nella loro fattispecie. Non riusciva a spiegarle, anche solo a dar loro un nome; tuttavia sapeva che quelle emozioni erano magiche: impressioni che, nel silenzio della notte, riuscivano a penetrare nell’animo di una fanciulla millenaria - ma dall’aspetto di una graziosa bambina - che, normalmente, aveva il dovere di non far trasparire le sue emozioni.
Ma non ci riusciva. Né di fronte a quello spettacolo, né - a maggior ragione - sul territorio sul quale si rifletteva. Quello, infatti… era il pianeta di una persona altrettanto speciale e unica per lei, collocato in un Universo altrettanto speciale e unico.
Come poteva trattenere ciò che provava, ora che si trovava da sola?
Nonostante la sua veneranda età, Kusu non aveva ancora imparato ad essere impassibile come il resto del suo popolo. A volte le sembrava quasi una trasgressione mostrare di non provare emozioni: perché essere così freddi e glaciali come suo padre, soprattutto nei confronti di coloro ai quali lei si era affezionata?
Per questa ragione amava la notte del pianeta del suo Hakaishin.
Non era una notte fredda e insignificante come quella del suo pianeta d’origine.
Ed era lì che, più di ogni altro luogo, l’angioletta riusciva ad esternare le sue emozioni più profonde.





Non esisteva la notte sul pianeta dei Kaiōshin del Decimo Universo. I piccoli soli che ruotavano intorno al pianeta emettevano luce in ogni angolo, per tutta la durata della giornata.
L’anziano Kaiōshin detestò il fatto di non avere un attimo di buio: se avesse avuto il potere degli Hakaishin, talvolta avrebbe preferito far esplodere tutti i soli pur di ottenere ciò che i mortali chiamavano con il termine “notte”.
Per questo motivo, ogni volta che Gowasu si accingeva a creare un nuovo pianeta, badava sempre a creare tutte le condizioni necessarie per l’alternanza e l’equilibrio tra i momenti di luce e quelli di oscurità.
Il buio era necessario, così come il bagliore.
Ma anche le tenebre hanno bisogno di un po’ di luce, per rassicurare gli esseri viventi… - si ripeteva il vegliardo.
Ogni volta si ricordava di quanto sia alla divina Kusu che al divino Ramūshi piaceva lo spettacolo della notte. Dai loro racconti il cielo dal color blu scuro, costellato qua e là di tante piccoli bagliori chiamate “stelle”, rifulgeva ancora di più in ogni pianeta sul quale sostavano.
Sempre ogni volta, alzava lo sguardo verso il cielo del suo pianeta che, sì: rifulgeva… ma di tre singoli soli così potenti, che niente avevano a che vedere con il timido brillare delle stelle.
In quei momenti Gowasu tirava un profondo sospiro, per poi alzarsi e allontanarsi dal tavolo dove di solito era intento ad osservare i pianeti che gli erano stati affidati.
E… anche quel giorno lo fece.
Tuttavia, in quel momento, decise di compiere qualcosa di diverso dal suo solito. Non uscì dal palazzo, né ritornò nelle sue stanze; invece si avvicinò a un piccolo armadio, posto all’angolo dell’atrio del suo palazzo, e da esso prese una piccola sfera. La sfiorò con l’indice e, dopo un sonoro beep, disse:
«Divina Kusu, devo chiederle un favore. Appena può, la prego di ricontattarmi.»





Ramūshi stava passeggiando lungo la prateria e, con un sonoro sbuffo, alzò lo sguardo verso il cielo.
Ma quanto ci stanno impiegando, quei due?!
Odiava attendere l’arrivo di qualcuno. Nonostante mancasse ancora qualche minuto all’appuntamento - e i suoi ospiti erano, solitamente, persone puntuali - il Dio della Distruzione era infastidito dallo scorrere del tempo che restava, per lui interminabile nonostante la sua brevità.
A dirla tutta, odiava l’attesa.
Per lui, abituato a giornate nelle quali era sempre “impegnato”, scandite dai suoi impegni di divinità e sonore ronfate, il restare in attesa di qualcosa era davvero fastidioso. In quei momenti, sembrava che la sua mente si svuotasse e che tutto si fermasse, lasciando spazio al rumore ridondante del silenzio.
Sì: quel silenzio gli era davvero insopportabile. Sembrava che il silenzio lo rimproverasse, ancor prima che lo facesse Kusu… e, a differenza dell’angioletta, lo giudicasse con il suo fare taciturno.
Era sempre fermo lì, a squadrarlo dalla testa ai piedi… ed a parlargli, a dirgli cose che per lui erano troppo sentimentali.

… Guarda questo cielo stellato, Ramūshi. Non resteresti qui, a guardarlo per sempre?

«Sinceramente preferirei tornare a casa e farmi una bella dormita,» mormorò seccato il Distruttore.
«Ma se è così bello!»
A quella risposta improvvisa proveniente alle sue spalle Ramūshi sussultò. Si voltò e vide Kusu e Gowasu che, dopo averlo salutato, iniziarono a sistemare i loro giacigli.
«Questo paesaggio è meraviglioso,» proferì il vegliardo. «Devo ammettere che vedere questo spettacolo in compagnia è ancora più bello. Magari ci fosse una cosa del genere sul mio pianeta: potrei invitarvi tutti i giorni ad ammirarlo!»
Quell’affermazione colpì Ramūshi, che subito si ricordò delle parole che la sua mente gli aveva suggerito poco prima.

Non resteresti a guardarlo per sempre?

«Hai ragione, Gowasu. Da soli è davvero noioso!»
Il Distruttore sorrise ai suoi compagni, sdraiandosi con loro a guardare le stelle.


“Non vado di fretta: mi prendo ogni spazio… la notte è fantastica!”




A/N [Ovvero: angolo di una piccola pinguina nelle vesti di scrittrice.]
Era da tempo che non pubblicavo una storia così lunga con protagoniste solo le mie divinità preferite dell’Universo 10! (“Qami” e “Unexpected” non contano, perciò… forse è trascorso proprio un anno, argh! XD)
La citazione finale proviene da una delle canzoni più belle - a mio parere - di Giusy Ferreri, “Le cose che canto”. È un brano che trasmette gioia e solarità, che «parla d’amore e di natura, dell’inseguirsi delle stagioni e del fiorire delle passioni» (citando la stessa cantante). Per tale motivo, sono partita da “Non vado di fretta / Mi prendo ogni spazio / La notte è fantastica / Non dire una parola è bellissimo adesso / Quando non mi lasci sola è ancora tutto più bello” per sviluppare una storia che aveva come tema il cielo stellato, e questo è stato il risultato. Se devo dirvi la verità, nel rileggerla mi sembra di essere partita bene per poi finire un po’ “meh”… ma lo scopo del Writober è quello di scrivere una storia senza farsi troppi problemi, no? :3
Alla prossima storia con il prompt n.16, in canon!
--- Moriko

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Capitolo 9
*** Family means no one gets left behind ***


A/N: Sedicesimo giorno del Writober, sedicesimo prompt: in canon.
Per oggi, la scelta è ricaduta su Obuni. E… dato che lui ha una moglie e un/a figlio/a ai quali vuole bene e che difende a spada tratta, ho pensato di scrivere qualcosa che, alla fine dei conti, possa essere canonico: una breve scena ambientata prima della sua partenza alla volta del Torneo del Potere, mentre lui trascorre gli ultimi momenti con la sua adorata famiglia.
Tutto qui. E, quindi, vi auguro subito buona lettura.



Family means no one gets left behind.
(In canon)



Si incamminarono lungo il sentiero, mentre il sole stava tramontando alle loro spalle.
Obuni osservò la sua amata che aveva in braccio il loro primogenito, mentre intonava una dolce ninna nanna.
Il guerriero sorrise, pensando che mai e poi mai li avrebbe lasciati da soli. Come avrebbe potuto pensare di vivere lontano da loro?
Per lui erano tutta la sua vita, il suo mondo.
Avrebbe fatto qualunque cosa per proteggerli dagli ostacoli che la vita avrebbe riservato loro.
«Qualunque cosa accada… sappiate che sarete sempre nei miei pensieri, e non vi lascerò mai soli. Perché voi siete la mia famiglia… e famiglia vuol dire che nessuno viene abbandonato o dimenticato.»



A/N [Ovvero: angolo di una piccola pinguina nelle vesti di scrittrice.]
“Ohana significa famiglia e famiglia vuol dire che nessuno viene abbandonato o dimenticato.” Vi ho già detto che adoro i film della Disney e le loro splendide citazioni, vero? XD
A parte questo… la frase che ho scelto per la drabble di oggi è molto significativa, e non solo per la storia in questione. Ohana, cioè “famiglia”, racchiude il significato di famiglia non solo in senso stretto ma, soprattutto, come legame che può intercorrere tra persone che sono unite e si vogliono bene, anche se non hanno tra loro un legame di sangue. Oltre a questo, il legame si estende anche al concetto di “cercarsi l’un l’altro” e “di ricordarsi dell’altro”, creando una profonda unione che va ben oltre al semplice volersi bene.
Tornando alla storia in questione, anche se qui si è parlato di famiglia vera e propria, credo che Obuni abbia questo forte legame con i suoi cari. E - qui mi azzardo a dirlo - pensate se il/la bambino/a nella fotografia fosse stato adottato da lui e sua moglie: a quel punto sarebbe proprio il caso di parlare di ohana… :’)
Alla prossima storia con il prompt n.17, furry!
--- Moriko

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Capitolo 10
*** Eyes have the power to speak a great language ***


A/N: Ed eccoci al diciassettesimo giorno del Writober… con la decima storia sui personaggi dell’Universo 10!
Prompt di oggi: furry. Una piccola premessa: la drabble che state per leggere nasce da una delle tante idee che ho in cantiere che non riescono ancora a venire alla luce per mancanza di tempo e ispirazione, sigh. Perciò, ho approfittato del prompt di oggi per provare a scrivere qualcosa… su Lilibeu dell’Universo 10 e il suo rivale Basil dell’Universo 9.
L’idea di base in questione è quella di un loro ipotetico incontro dopo il Torneo del Potere, alla fine del quale i due da semplici rivali diventano alleati - e chissà: anche amici, perché no!
Tuttavia, questa volta ho sviluppato un’idea leggermente diversa da quella d’origine, ispirata anche da qualche fanart che si trova su Internet, dove tra Basil e Lilibeu… insomma: può nascere anche del tenero. (Per esempio in questo caso, troppo carina come immagine!) Al di là di ciò, al momento penso che tra i due possa esserci solo un legame di stima reciproca, ma… ormai lo sapete già: nell’universo di Dragon Ball tutto può accadere!
Chiusa questa premessa, vi lascio alla lettura.



Eyes have the power to speak a great language.
(Furry)



Passarono i giorni e la giovane guerriera non faceva altro che ripensare all’incontro che aveva avuto con quello che, fino a quel momento, credeva essere solo un suo rivale.
Le tornarono alla mente le parole di sua madre, quando lei era ancora una bambina:

«Gli occhi di un animale hanno il potere di parlare un grande linguaggio.»

In quello strano incontro che aveva avuto con Basil dell’Universo 9, quest’ultimo era rimasto in silenzio, prima di porgerle un mazzo di fiori e andarsene.
Non aveva proferito parola, nemmeno per giustificare quel dono che le aveva elargito. Tuttavia, era bastato il suo sguardo per comprendere che, in fondo, voleva solo renderla felice.



A/N [Ovvero: angolo di una piccola pinguina nelle vesti di scrittrice.]
La citazione è di Martin Buber e, come per le precedenti, anche in questo caso l’ho trovata adatta per un personaggio come Basil (e, per estensione, Lilibeu e gli altri combattenti antropomorfi del Torneo del Potere).
“An animal’s eyes have the power to speak a great language.” In effetti è proprio così, e non vale solo per gli animali ma anche per noi esseri umani: spesso un semplice sguardo vale davvero più di mille parole…
Alla prossima storia con il prompt n.19, secret identity! (Questa volta, non sarà difficile individuare il personaggio in questione… :3)
--- Moriko

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Capitolo 11
*** My identity ***


A/N: Diciannovesimo giorno del Writober… storia sull’Universo 10, dal prompt secret identity.
E… indovinate un po’ chi sarà il protagonista di oggi? Esatto, proprio l’unico personaggio dell’Universo 10 che ha avuto una sorta di “identità segreta”: Black. Perciò, non ho molto da dirvi: un apprendista Kaiōshin che, ad un tratto, decide di portare al termine il suo piano di creazione di un mondo incorrotto e senza la presenza degli esseri umani… assumendo proprio le sembianze di un mortale.
A questo punto non mi resta altro da fare, se non augurarvi buona lettura.



My identity.
(Secret identity)



Erano bastati millenni per comprendere quale sarebbe stata la scelta giusta da fare.
La creazione di un mondo perfetto.
Non era forse il compito del popolo di cui era orgoglioso di far parte? I Kaiōshin erano le divinità della creazione, ed era loro dovere far nascere forme di vita che potessero rispecchiare il più possibile la perfezione degli dei.
E, per arrivare a ciò, Zamasu aveva compreso che bisognava ritornare alle origini.

«Chi sei tu?»

Di fronte a lui vi era il suo anziano maestro.

Povero sciocco: non ha ancora capito chi sono io. Con quest’aspetto… non sono più quel “Zamasu”.

«Sono colui che eliminerà il marciume che c’è nell’Universo.»



A/N [Ovvero: angolo di una piccola pinguina nelle vesti di scrittrice.]
Questa volta… ok, lo ammetto: la citazione è molto invisibile. Anzi, si può dire che fisicamente non esiste proprio! Tuttavia, la frase di Charles Sanders Peirce, “L'identità di un uomo consiste nella coerenza tra ciò che fa e ciò che pensa” è racchiusa proprio nel modo di agire di Zamasu: anche se ha cambiato aspetto, assumendo un’altra identità, di fatto è sempre lui. Non cambia affatto le sue idee e il suo modo di pensare quando diventa “Black”, ed è questo che costruisce la sua identità: l’essere sempre coerente con i suoi principi, cioè quelli della creazione di un mondo impuro e senza più traccia delle azioni dei mortali - proprio ciò che, in effetti, già pensava da apprendista Kaiōshin.
E, a proposito della storia della drabble: ho fatto riferimento al momento in cui Black si reca nel mondo dei Kaiōshin dell'Universo 10 del futuro, dove incontrerà proprio Gowasu (prima di assassinarlo e unire le forze con Zamasu di quell'epoca).
Alla prossima storia con il prompt n.21, mermaid!
--- Moriko

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Capitolo 12
*** No fear of depths / great fear of shallow living ***


A/N: Ventunesimo giorno del Writober… ventunesimo prompt: mermaid.
La sirena protagonista di questa storia è… *rullo di tamburi* la dolcissima Kusu! Mi è stato facile immaginarla nel ruolo di una sirena; ancora più difficile è stata la storia che c’è dietro a questa drabble, perché in realtà è un po’ triste…
Ebbene: senza aggiungere oltre, vi lascio alla lettura.



No fear of depths / great fear of shallow living.
(Mermaid)



La sirena dalla pelle blu fece capolino dal mare, osservando l’essere che la attendeva sulla spiaggia.
Un piccolo elefante rosa le stava porgendo la sua proboscide, quasi invitandola a lasciare il mondo nel quale viveva per restare con lui per sempre. Da giorni i due erano diventati amici, giocando insieme lungo le rive del mare, tra le spumeggianti onde che si infrangevano sugli scogli e la sabbia cristallina sulla quale l’elefante era solito riposare, sotto l’ombra di qualche palma solitaria.
Il cucciolo iniziò a piagnucolare e la sirena, con un triste sorriso, poggiò la testa sulla sua proboscide.
«Tranquillo, io starò bene! Sono una sirena: non ho paura della profondità.»



A/N [Ovvero: angolo di una piccola pinguina nelle vesti di scrittrice.]
Indovinate un po’ chi è “il piccolo elefante rosa” citato in questa drabble? XD
E, a proposito di citazioni: questa volta, l’autrice è Anaïs Nin. “Devo essere una sirena. Non ho paura della profondità e ho una gran paura della vita superficiale.” Molto in tema con i sentimenti che ho immaginato che possa avere la sirena Kusu della mia storia: anche se vorrebbe giocare a vita con il suo nuovo amico… sa molto bene che la vita di superficie non è facile come sembra (così come, viceversa, potrebbe pensare il piccolo elefante rosa se avesse la possibilità di vivere nelle profondità del mare…)
Alla prossima storia con il prompt n.22, slice of life!
--- Moriko

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Capitolo 13
*** Wars not make one great ***


A/N: E siamo giunti al ventiduesimo giorno del Writober!
Il prompt di oggi è: slice of life. Il protagonista è Rubalt, colui che è sopravvissuto alle feroci fiamme della guerra nonché il penultimo eliminato (nell’anime) del Team Universe 10 nel Torneo del Potere.
Così ho pensato di raccontare un pezzo della sua vita quotidiana… durante la guerra. Ebbene sì: per lui (o, almeno, così penso di lui) la guerra è parte della sua vita, per cui ogni giorno vive le difficoltà che una situazione del genere porta con sé…
Detto questo, vi lascio alla lettura.



Wars not make one great.
(Slice of life)



La guerra non fa nessuno grande.
Era terribile anche per un combattente coraggioso come Rubalt che, abituato alle feroci fiamme delle battaglie che stavano avvenendo nel pianeta, stava iniziando a pensare che quella guerra senza fine fosse del tutto inutile.
Eppure, all’inizio, il loro comandante l’aveva presentata come “strumento di giustizia per portare la pace nel mondo”.
Ma quale giustizia ci sarebbe stata per loro e, soprattutto, per le migliaia di vittime innocenti che la guerra aveva inghiottito?
Era uno scenario terribile: persone senza una fissa dimora, bisognose di cibo e di un luogo dove riposare.
Rubalt strinse i pugni, giurando a se stesso di porre fine a tutto questo.



A/N [Ovvero: angolo di una piccola pinguina nelle vesti di scrittrice.]
La citazione iniziale proviene dalla bocca di uno dei personaggi più saggi e significativi dell’intera saga di Star Wars, il maestro Yoda. “Guerra non fa nessuno grande” è uno dei grandi insegnamenti che la vita porta con sé: l’importanza e la grandezza di una persona non si valuta dalle imprese che uno compie in battaglia. La vera forza è tutt’altro e, di sicuro, le violenze della guerra rivelano uno scenario del tutto diverso dalla gloria e l’onore promessi all’inizio… lo stesso che anche Rubalt ha potuto constatare in tanti anni di battaglie.
Alla prossima storia con il prompt n.25, genderswap. Dai, dopo una drabble del genere… ci vuole proprio una storia più allegra e divertente!
--- Moriko

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Capitolo 14
*** No one plays a role, here ***


A/N: Nel venticinquesimo giorno del Writober… ecco a voi il prompt più interessante e divertente di tutti (secondo me): genderswap.
Anche in questo caso, la drabble avrà come protagoniste le divinità dell’Universo 10… ma con i generi invertiti. Perciò, potete subito immaginare le loro reazioni a questo strano “evento”! (In modo particolare Ramūshi, non credo che ne sarà contento XD)
La storia che seguirà riassume l’inizio di questa bizzarra giornata per Gowasu, Ramūshi e Kusu. E chissà se in futuro ne uscirà una storia più lunga, dove verrà descritto tutto nei dettagli…
Detto questo, vi lascio alla lettura.



No one plays a role, here.
(Genderswap)



«Kusu, non credo sia una buona idea…»
La giornata era iniziata in modo strano per le divinità dell’Universo 10. I tre si erano risvegliati con un bizzarro cambiamento: i loro rispettivi corpi erano del genere opposto, e nessuno di loro era riuscito a darsi una spiegazione.
Decisero quindi di radunarsi sul pianeta del Kaiōshin e, nel momento in cui Kusu materializzò degli abiti femminili per Ramūshi - con suo grande rifiuto - la sfera di Gowasu si illuminò, trasmettendo un messaggio del Daishinkan.

«Per volontà del grande Zen’ō oggi vivrete un’esperienza diversa dal solito. Ricordatevi una cosa: nessuno di voi recita un ruolo. Si crea dell’arte, e se ne gode!»



A/N [Ovvero: angolo di una piccola pinguina nelle vesti di scrittrice.]
La citazione finale - uscita dalla bocca del Daishinkan - è del celebre compositore Franz Liszt… e ho subito pensato a ciò: Zen’ō, in un momento di noia, decide di far partire un piccolo “gioco” con le divinità, portandoli per un giorno in corpi con generi diversi da quelli di origine - il tutto con la collaborazione del Daishinkan. Ora… immaginate un povero Ramūshi vestito con abiti femminili, un Gowasu che con un leggero sorriso sussurra “Oh, cielo: mi sa che dovremmo farci l’abitudine!” e una Kusu che si diverte ad osservarli (e lei stessa si diverte ad interagire con loro, anche se - rispetto ai suoi compagni - fisicamente non è cambiata molto… :D)
Alla prossima storia con il prompt n.29, fake boyfriend!
--- Moriko

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Capitolo 15
*** Happiness (of others) ***


A/N: Ed eccoci giunti al ventinovesimo giorno del Writober, dal prompt fake boyfriend.
In breve, la drabble tratterà di una vicenda che coinvolgerà Ramūshi e Kusu (con la straordinaria partecipazione di Gowasu XD). Personalmente, come l’anziano Kaiōshin della mia storia sono convinta che tra Ramūshi e Kusu ci sia, sì, un legame profondo… ma di certo non di natura amorosa. Tuttavia, a causa di un evento non chiedetemi quale di preciso, perché lo sto ancora studiando XD che coinvolgerà il mondo delle divinità, i due dovranno fingere di essere fidanzati… con grandissima gioia di Gowasu che assisterà al tutto divertendosi!
Come al solito vi auguro buona lettura.



Happiness (of others).
(Fake boyfriend)



«È da sempre che vi dico che siete una coppia perfetta. Su… ora baciatevi!»
«Col corno!»
Alla reazione di Ramūshi, Gowasu scoppiò a ridere. Lo aveva previsto: egli sapeva molto bene che tra Ramūshi e Kusu non c’era nulla che andasse al di là di una profonda amicizia.
Tuttavia i due dovevano fingere di essere fidanzati per un piano che dovevano attuare. E, se Ramūshi era quasi riluttante all’idea, al contrario Kusu ne era contenta.
Osservando il Kaiōshin ridere, l’angioletta sussurrò al Distruttore:
«Amare è mettere la nostra felicità in quella di un altro. Ed è proprio per questo che il nostro rapporto sarà il più forte di tutti. Sempre.»



A/N [Ovvero: angolo di una piccola pinguina nelle vesti di scrittrice.]
La citazione finale è di Gottfried Leibniz, e l’ho applicata così per la storia in questione: anche se Ramūshi e Kusu non si amano come fidanzati/futura coppia, tra loro c’è un legame profondo che li unisce dal giorno in cui si sono incontrati. “Amare è mettere la nostra felicità nella felicità di un altro.” per loro significa questo: l’affetto che c’è tra loro coinvolge anche l’anziano Kaiōshin, e per loro il vederlo felice è anche la fonte della loro felicità.
È ciò che penso delle divinità dell’Universo 10, legati tra loro da tali sentimenti profondi e indissolubili, che vanno al di là della distanza (e della stessa morte, come dimostrato nel corso del Torneo del Potere…)
Alla prossima storia con il prompt n.31, soprannaturale!
--- Moriko

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Capitolo 16
*** Something incredible is waiting to be known ***


A/N: E con oggi concludiamo il percorso del Writober!
L’ultimo prompt è soprannaturale. Dato che tra i personaggi dell’Universo 10 era rimasto fuori solo il combattente Murisam… ebbene: oggi sarà proprio lui il protagonista. Ho provato ad immaginare qualcosa che potesse collegarsi al tema di oggi, e la seguente drabble ne è il risultato.
Anche questa volta vi auguro buona lettura.



Something incredible is waiting to be known.
(Soprannaturale)



Silenzio.
Era ciò che un combattente forte come Murisam percepiva come prima cosa, non appena iniziava la sessione di meditazione nel kai muai.
Non vi era nessuno a vederlo, né il suo anziano maestro, né i suoi compagni.
Eppure… era proprio in quel momento che il guerriero avvertiva qualcosa di particolare.

Scenari immersi nella natura.
Ampi spazi ricoperti da verdi prati.


Era un intero mondo, che a lui era stato concesso di visitare. Il mondo del soprannaturale, al quale poteva accedere solo chi aveva una mente libera da pensieri.
Murisam iniziò a camminare, percorrendo un sentiero che portava ad un casolare abbandonato.

Talvolta, qualcosa di incredibile attende di essere conosciuto.



A/N [Ovvero: angolo di una piccola pinguina nelle vesti di scrittrice.]
La citazione finale (“Somewhere, something incredible is waiting to be known”) è stata attribuita a Carl Edward Sagan… e, se siete curiosi del retroscena che ha portato alla sua attribuzione, potete consultare questo link.
E, così, siamo giunti alla fine della raccolta di storie dedicate ai personaggi dell’Universo 10 per l’iniziativa del Writober! Non so se da essa ne uscirà qualche one shot - come avvenuto per la raccolta precedente… ma si vedrà.
Anche questa volta ringrazio tutti voi lettori che avete seguito questa raccolta (in modo particolare la solita stellaskia - che probabilmente già conoscete per le grafiche che finora ha realizzato per le one shot sui personaggi dell’Universo 10). Spero che anche queste brevi storie siano state di vostro gradimento. ^^
Alla prossima!
--- Moriko

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