La verità di Duefacce

di Spensieratezza
(/viewuser.php?uid=223962)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ruby ***
Capitolo 2: *** Il ragazzino e la scuola ***
Capitolo 3: *** Ladri e poliziotti ***
Capitolo 4: *** Il ruolo di Duefacce ***
Capitolo 5: *** L'altra faccia di Duefacce e il primo bacio ***
Capitolo 6: *** Arrivi sempre, quando sono in pericolo ***
Capitolo 7: *** Il ballo in maschera e l'incontro tra Misha e Jared ***
Capitolo 8: *** Il gemello indifeso ***
Capitolo 9: *** La gelosia e la rabbia di Duefacce ***
Capitolo 10: *** La fuga ***
Capitolo 11: *** L'ultimo regalo ***
Capitolo 12: *** Boccetta rossa o blu? ***
Capitolo 13: *** Catwoman ***
Capitolo 14: *** Un amore così grande da dover dire addio ***
Capitolo 15: *** Per dirsi addio, bisogna essere in due ***



Capitolo 1
*** Ruby ***


La prima volta che Duefacce comparve, Jensen aveva diciotto anni.
Era il giorno del suo compleanno, lo stava festeggiando con Chad e anche alcuni amici nella sua villa.
Era un traguardo importante per lui, diciotto anni, voleva che fosse tutto perfetto, anche i suoi genitori lo volevano e per questo avevano proposto quella festa, tuttavia, Jensen si sentiva…SOLO.
Non era la torta, bianca, alla panna e cioccolato, perfetta.
Non era l’acqua della piscina, perfetta.
Non era la gente. O forse sì.

Erano tutte brave persone, che non avrebbero creato problemi, ma lui si sentiva…SOLO.
Come se mancasse l’essenziale.
Teneva i piedi dentro l’acqua della piscina, seduto al bordo.
Chad e gli altri amici non lo avrebbero disturbato. Sapevano che quando voleva restare da solo, dovevano lasciarlo in balia di sé stesso, anche se questo significava farlo il giorno del suo compleanno.
 
“Ciao festeggiato. Una gran bella festa, eh?”
Si voltò verso la voce.
Era una brunetta dagli occhi caldi e scuri come cioccolato, ma senza quella dolcezza, però non era brutta, anzi.
“Sono contento che la apprezzi.” Cercò di essere gentile.

“Chi potrebbe non apprezzarla? È tutto così figo, qui. E tu sei così generoso  a volerlo condividere con noi!”
“Beh, è il mio compleanno!”
“Certo, certo. Ti è piaciuto il mio regalo?” aveva in mano due bicchieri di champagne.
“Sì. Molto carino quell’album fotografico!”
“Così puoi metterci tutti i tuoi ricordi più belli o magari anche un sacco di foto tue. Sei così bello, dovresti tenere tante foto, secondo me.”
Jensen la guardò. La ragazza non sembrava male, ma lui non aveva voglia di un flirt.
“Come ti chiami?”

“Ruby!!” disse lei. “Mia madre e mio padre mi hanno chiamato così, sperando che potessi rubare il cuore di ogni uomo. “ rise. “Ma non credo di essere abbastanza bella per questo! Tu che dici?”
“La bellezza non è tutto..” e subito si fermò. Per qualche motivo, quella frase gli faceva male.
Ruby fece una smorfia come se Jensen stesse dicendo una bugia per essere gentile.
“Non ci credi nemmeno tu. Sai Jensen, tu sei tanto, tanto carino! Io non sono bella come te, me ne rendo conto!”
“Non dire così…una ragazza non dovrebbe dire certe cose e sminuirsi. Io sono convinto che tu sia bellissima, invece.”
“Davvero?” gli chiese Ruby avvicinandosi a lui.
Jensen era caduto nella sua trappola.

“Io..credo abbiamo bisogno di altro champagne! Vado a prenderlo!” forse quella serata non sarebbe stata tanto orribile.
Jensen si alzò e Ruby si sistemò meglio sulla sua sdraio, mentre una figura nascosta da una pianta, la osservava, irata.
 
“Chiedo scusa, sei tu Ruby?”
“Chi vuole saperlo?” chiese lei scocciata.
“Se sei tu, allora devo darti un messaggio.”

Ruby lo guardò incuriosita, poi Jared si avvicinò e le prese il viso tra le mani.
“Mostrerai la tua VERA natura!”
 
 
 



*

“Ruby! Ruby, sono tornato, Ruby, ma dove sei??”
“Ma che sta facendo?”
“è folle!”
“Qualcuno la fermi”

Quelle voci attirarono lo sguardo di Jensen che si soffermò su una Ruby completamente nuda, senza intimo, davanti alla piscina, in procinto di buttarsi.
“Signori, finalmente durante questa serata mi sono sentita finalmente me stessa, una mia me stessa che ho cercato a lungo di soffocare, ma per la prima volta io sono LIBERA. Libera di CONFESSARE!”

“Ruby! Che stai facendo?” gridò Jensen imbarazzato.

“Io non sono una bella persona, signori! Sono sempre stata invidiosa delle altre ragazze più belle di me e avrei fatto sempre il possibile per inseguire la popolarità e il successo! Sapete che una volta, da ragazzina, comprai un libro nero di magia nera? Oh, ci provai ad usarlo, ma i miei non me lo permisero. Che sciocchezza, vero?” rise. “ Come se una bambina potesse essere un pericolo. O forse potevo, chi lo sa? Forse i miei genitori compresero da subito la mia vera natura. Io ero disposta a tutto. Perfino a donare la mia anima a LUCIFERO pur di avere tutto quello che ho sempre desiderato. Se mi avesse detto di uccidere, lo avrei fatto, se mi avesse detto di annerire la mia anima, lo avrei fatto. Se mi avesse chiesto di uccidere le persone che amavo, beh, forse ci avrei pianto dopo, ma lo avrei fatto!”

“Adesso basta, copriti ed entra immediatamente dentro!!” ringhiò Jensen mettendole il suo giubbotto sulle spalle a coprirla.

“Continuo a desiderare tutto quello che non ho mai avuto! Una bella casa, la ricchezza..il denaro..ma forse sono meno peggio delle sgualdrine, sapete? Loro almeno vanno con tutti, io sono attirata dalle facce d’angelo.” Cercò di accarezzare il viso di Jensen, ma lui si ritrasse.
“Perdonatela. È ubriaca. Stasera ha bevuto troppo champagne!”
Ruby rise.

“Quelle come me, amano i cuccioli di strada come te, Jensen, io mi sarei innamorata di te, anche se tu ami qualcun altro, vero? L’ho capito da come mi hai respinto.”
“Ora basta!! “ disse, prendendo la ragazza per il braccio e spingendola via davanti all’atterrimento generale. “Vado ad accompagnare la ragazza a casa sua. E voi tornate a quello che stavate facendo! Non c’è niente da vedere!” disse Jensen irritato, poi si bloccò.
Nella penombra un ragazzo alto lo fissava. Gli vennero i brividi.

Ma quando sbattè di nuovo gli occhi, lui..era sparito.
 
 
 
*

“Sei sicuro di non voler entrare? Voglio farmi perdonare.”
“Non credo sia una buona idea.” Disse Jensen, duro.
Ruby scoppiò a piangere.
“Non volevo intendere..solo bere qualcosa..”
Jensen gli prese la mano.

“Ruby sei una brava ragazza..ma no..è stata una serata..impegnativa. E poi devi dormire.”
“Jensen..io ti assicuro che non..non so cosa mi sia preso..non so perché ho detto quelle cose..”
“Ruby ti ho detto che non importa, e anche tu non dovresti pensarci più, è stata una cazzata, alla nostra età se ne fanno tante.”
“Ti assicuro che io..”
“Lo so che non sei una cattiva ragazza..”
Qualcosa sembrò scendere come un macigno dentro di lei.

“Non è vero, ma grazie per averlo detto.”
E gli diede un bacio bagnato sulla guancia perché stava piangendo.
“Ruby.” La chiamò quando lei scese dalla macchina.
“Non sei tu a essere cattiva, è la vita.”
“Questo non mi giustifica.” Boccheggiò lei.

“è vero, ma sei giovane. Hai tempo per cambiare, se lo desideri. Buona fortuna, Ruby.”
E sgommò lasciandola da sola con i suoi pensieri.
 
Attaccato a un lampione, Jared stava anch’esso piangendo.

“Ma che diav..” Jensen si fermò di colpo con uno stridio di ruote.
“Jensen, tutto ok?” domandò Ruby.
“Sì, io..mi era sembrato di vedere..”
“Che cosa?”
“Credevo ci fosse un ragazzo che mi stava fissando:” disse Jensen.

“Un ragazzo? Oh, mio dio, Jensen, alla festa mi si è avvicinato un ragazzo, ha detto che la mia vera natura sarebbe uscita fuori e mi ha toccato la faccia..”
“Perché diavolo non me l’hai detto prima?”
“Ero sconvolta per la serata!”
“Ruby, entra subito in casa, chiuditi dentro e non aprire per nessuna ragione, ok?”
“Ma..”
“Per favore. Io faccio un giro dell’isolato per capire se è ancora qui.”
“Va..va bene- Grazie Jensen.”
 
“La tua cagnetta in calore non è in pericolo, è una puttanella, ma non ho intenzione di farle del male.”
“Gesù!” disse Jensen vedendoselo ricomparire davanti.
Aveva di fronte un ragazzo dal viso trasfigurato per metà.
“Chi sei? Perché perseguiti la mia amica?”

“La tua AMICA? Niente di personale, ma era giusto che soffrisse, come soffriranno molti altri e tu non potrai fare niente per impedirlo. Ma non temere, non le farò del male.”
“Ma..chi diavolo ti credi di essere per parlare così?”
Jared rise.
“Il giustiziere.”
“Hai rovinato i miei primi diciotto anni.”

Sul viso di Jared si dipinse qualcosa di strano.Quasi tristezza.
“Le mie scuse.”
“Con le tue scuse mi ci pulisco il..”
Ma Jared scomparve come era apparso.
“Ma dove diavolo..roba da matti!”
 
 
Jensen restò sotto casa per almeno un’ora, dopodiché mandò un messaggio a Ruby per dirle che sarebbe andato via, lei non rispose. Probabilmente stava dormendo.
A convincerlo a lasciare l’abitazione, fu un messaggino trovato davanti a lui.
“Va a casa, non farò niente alla tua amica.”

Avrebbe dovuto strapparlo in mille pezzi e avere ancora più paura, ma qualcosa di quel foglio di carta, lo convinse a credergli.
Forse il fatto che anche se per pochissimi istanti, ebbe quasi l’impressione che sotto alla pioggia, lui..piangesse..






















Note dell'autrice: ragazzi, pensate che voglia ho IO di cominciare una nuova storia! ahhah xd
ma è necessario, non aspettatevi anche qui, chissà che dettagli, è una storia che faccio quasi come passaggio obbligatorio e sarà abbastanza sbrigativa
non dico non sarà profonda ma..potrebbe avere delle lacune, ma..pazienza xd
io sfido chiunque altro ad avere la pazienza che sto avendo io con sti missing moments..non credo ce l'avrebbe xd
come si comporta Jared è difficile da spiegare, soprattutto i motivi..cercherò di dargli dei motivi validi..ma anche qui non aspettatevi chissà che verità xd
spero la storia vi piacerà!

ps qui è passato solo un anno, perchè ho dato per scontato che quando Jared e Jensen si sono messi insieme, avessero 16 anni, quasi 17, dando per scontato che la loro relazione insieme copre quasi un anno, Jared viaggiava ancora nello spazio con Misha, ai tempi (ancora per poco) questo possiamo dire che è il primo incontro con Jensen da quando se n'è andato!

ps se pensate che Jared ha agito così per gelosia..avete ragione xd

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Il ragazzino e la scuola ***


Un giorno un alunno, prese in ostaggio una scolaresca, brandendo una pistola.

Come giustificazione, disse che era da anni che desiderava farlo, BRUCIARE, dare alle fiamme, quell’edificio che gli aveva provocato tanto dolore, il ragazzo soffriva di bullismo, ma nessuno lo aveva mai aiutato, perché nessuno lo prendeva mai sul serio.
 
Il ragazzo era uno studente di una scuola superiore e aveva preso in ostaggio tutta la scolaresca, loro non potevano uscire.
Jensen nei panni di Batman era riuscito a irrompere da una finestra, cercando di far ragionare il ragazzino.
“Ascoltami, Damian, tutto questo, la tua sofferenza, un giorno finirà, mi devi credere.”
“No, che non finirà, sei un bugiardo!”

“No! Mi devi credere, Damian. Anche io la pensavo come te, credimi! Credevo che sarebbe stato sempre il tempo della scuola, ci saremmo svegliati per sempre tutte le mattine andando a prendere il pullman delle sette, sarebbe sempre stato il tempo delle interrogazioni e gli esami e l’ora gi ginnastica e poi studiare studiare e studiare..ma credi a me, Damian, mi sbagliavo. Si esce da questo loop. Prima o poi si esce e tutta questa sofferenza che credi sarà eterna, scomparirà.”

“Loro mi hanno fatto del male. Tu non hai idea di cosa significhi essere invisibile..essere deriso perché sei goffo, o..o non hai amici..scommetto che tu eri il ragazzo più popolare della scuola..”
“No, non lo ero, Damian, ma lascia che ti dica una cosa. Tutte queste persone, non volevano farti soffrire, credimi, si magari l’hanno fatto, ma la gente lo fa continuamente, per ignoranza, i ragazzi sono così, sono deboli e ignoranti, ma non meritano di morire per questo. Ti supplico, Damian, sei migliore di così, CREDIMI.”
“Non credergli, Damian.

In quel momento una voce li gelò.
Proveniva da una sagoma con un mantello rosso e una maschera rossa, metà viso era trasfigurato.
“Non credere quanto ti dicono che il dolore passerà un giorno, perché non lo farà mai, i traumi che ti porti addosso ora, te li porterai per tutta la vita.”
“Sta zitto, bastardo!” cominciò Jensen.
La risata dell’altro lo coprì.

“Lo so, lo so, la verità si cerca sempre di imbavagliarla, ma non può essere imbavagliata, non per sempre, almeno.  E Damian ora VEDE, vede la verità. La verità di una vita misera, piena di traumi subiti, ricolma di cattiverie, per NIENTE. Anni passati a chiedersi perché e la verità è che non c’era un motivo valido, concreto, reale.” Jared sorrise, il suo sorriso era orribile. “L’hanno fatto perché era divertente.  Era divertente burlarsi della nullità della scuola, un punging ball, per sentirsi meglio, più forti, per reagire allo squallore e all’inutilità delle loro vite. E non è vero che è solo ignoranza, è malvagità permeata di ignoranza, non è vero che nessuno sapeva che cosa ti stava facendo, sapevano cosa facevano, tutti i bulli della scuola sanno che fanno soffrire il deriso e il bullzzato, ma è che NON gli interessa, perché a nessuno frega niente dei sentimenti degli altri.” Sorrise.
“E a te sì, invece? Hai fatto il lavaggio del cervello a un ragazzino? Gli hai..fatto fare questo.,.credi di essere migliore degli altri???”

“E tu? Credi di esserlo? Sapendo la verità, sapendo che ho ragione, ma mentendo, per portare in salvo tutti, credi davvero che lo farai sentire meglio? Credi che sarebbe stato meglio a non vendicarsi di questa gente?”
"Sono solo dei ragazzi!" "Certo. E i ragazzi sono perfetti nell'imparare dagli adulti le più efferate malvagità."
“La vendetta porta nient’altro che altro dolore e basta.”
Gli occhi di Jared si strinsero nel buio, poi le luci si spensero facendo scattare un blackout.
 
Nel buio una mano afferrò Jensen e lo sollevò.
“Cos…LASCIAMI.”
“Lascia che ti dica cosa si prova ad essere dall’altra parte, Jensen, essere il ragazzo più popolare della scuola. Quello amato, ammirato, per la bellezza, il carisma..il fascino..riesci ad immaginare cosa si provi a essere un SIMBOLO, per gli altri, sapendo che dalla stessa gente da cui sei amato, sono gli stessi che rovinano la vita a un ragazzo come lui? Credi di saperlo? NON LO SAI.”

“Non è…con la violenza che si risolvono le cose..ma con la compassione..il perdono..Damian, ti prego..”
“Lascialo..lascialo, ti prego. “
Jared lo guardò sorridendo.
“Hai compassione di lui?”
“Io..”

“Nessuno ha avuto compassione di te però nel momento del bisogno, nessuno ti ha aiutato..perchè la vita è così..nessuno vuole aiutare nessuno. Credi che IO abbia voluto aiutare te? Sai perché ti ho permesso di VEDERE, perché tu mi hai fatto sentire in colpa. Mi hai ricordato che ero uno dei TANTI uomini invisibili che non vedono e giudicano gli altri invisibili, per non ammettere la loro cecità.”
“BASTA, BASTA, TI PREGO, SMETTILA.”

Jared mollò Jensen che era già pronto a usare una sua mossa per cercare di immobilizzare lo strano personaggio ma qualcosa lo fermava.
“Il ragazzo invisibile che si è riscattato, adesso si preoccupa di qualcuno che non sia se stesso, è una bella sensazione, non è vero? Essere ora la parte dell’eroe misericordioso, forse ora capirai che essere carnefice e vittima..noi lo siamo tutti..”
Il ragazzo ora cominciava a singhiozzare.

“Ma non ti hanno inseganto che non devi aver fiducia nell’essere umano? Perché alla fine ti lasceranno sempre cadere? Vediamo se hanno ragione.”
Lo scaraventò contro la finestra e Jensen non ci pensò un secondo prima di scaraventarsi fuori a prenderlo mentre cadeva.

Lo prese e volarono insieme, via.
 
 
 
 
*

Jensen si occupò della riabilitazione psicologica del ragazzino, anche se non vide un sorriso così radioso, da quando il ragazzino, all'ospedale, non ricevette un cartoncino che fece vedere a Jensen:
Adesso puoi vedere finalmente che angeli e demoni fanno parte di noi
Che con la nostra forza di volontà possiamo scacciarli, che non sei cattivo perché una persona ti impone di esserlo, né perché il dolore ti fa diventare così.

Ma hai imparato anche che non tutti ti faranno cadere.
Ma soprattutto hai imparato a perdonare la malvagità.
Duefacce.
 
Jensen voleva stracciare quel biglietto, ma il bambino pianse così tanto che glielo impedì. Jensen parlò con i genitori e con lo psicologo, con la polizia, ormai era chiaro che il ragazzo aveva subito una sorta di lavaggio del cervello, promise di occuparsi del caso e di capirci di più e si premurò di garantire per lui affinchè non andasse in prigione, anche perché nessuno era stato ferito in fondo.
Dentro di sé però non riusciva a smettere di pensare a quel ragazzo.
Era la seconda volta che lo vedeva, dopo la sparata della festa del suo compleanno.
Era sicuro che fosse lui. La voce era la stessa.

Non aveva capito finora, che ci fosse lui dietro a quelle tante cause di ragazzi assoggettati che dicevano di non sapere perché avevano agito in quel modo.
Gli aveva dato poi una strana sensazione addosso.
Come di un’inesprimibile tristezza e malinconia.

Quando lo aveva sollevato e quasi strangolato..aveva provato una strana sensazione, come se le sue mani tremassero, come se non volesse davvero strangolarlo.
Ora ripensando a quella stretta, gli veniva voglia di piangere e non smettere più.
 
“Padroncino, padroncino, che succede? Jensen!!” lo chiamò Alfred trovandolo nella sua camera, in ginocchio.

“Io..io non so cosa..non riesco a smettere di piangere..quello che è successo alla scuola..”
“È tremendo, lo so, ne parlano tutti i tg. Ma il ragazzino se la caverà, grazie a te. Devi esserne molto fiero.”
“Non è per lui che piango..o forse sì..non lo so..ma non sono sicuro.”
“Padroncino..”

“Fammi del tè..Alfred..vorrei qualcosa con cui scaldarmi.”
E dicendo così, si mise a letto, sognando due occhi verdi giganteschi nell'oscurità.  

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Ladri e poliziotti ***


Avviso: anche qui si discutono di tematiche importanti e delicate, voglio solo specificare che il mio intento NON è quello di inneggiare e incoraggiare a rubare o andare contro la giustizia, ANZI xd 






Fu difficile stanare quelle persone, quella volta.
Jensen non sapeva se essere ammirato o disgustato dalla portata di quello che un singolo uomo era riuscito a fare.
Una banca era stata svaligiata, i dipendenti erano scomparsi, insieme ai ladri, furgoni contenenti fiotti di denaro e banconote, erano in fuga.
Jensen e Bella si occupavano insieme di cercare di inseguire i ladri e restituirli alla giustizia, ci fu un momento in cui Jensen pensò che lo avevano accerchiato.

“Rubare dentro la vostra stessa casa! Aiutare dei malviventi e criminali a scappare- Questo sarebbe il vostro concetto di giustizia??? Non siete degni di essere chiamati poliziotti!”

“E questo sarebbe il tuo??” chiese Duefacce, sopra il tetto di un grosso grattacielo.  “La tua giustizia allora, è giusta, BATMAN? Sentiamo. Quante persone innocenti, avete sbattuto in prigione? Quanti di loro sono morti li dentro, eppure erano innocenti? Quanti per proreggere chi amavano e invece di dare loro una medaglia, sono stati puniti? Quanti di essi che hanno ammazzato la loro stessa progenie, sono stati liberati dopo 5/10 anni??? Questa la chiami GIUSTIZIA??”

Jensen si sentì a disagio davanti a quel discorso.

“Il nostro sarà pure un mondo imperfetto e pieno di ingiustizie ma almeno cerchiamo di punire chi fa del male senza diventare alla stregua di un punitore malvagio!! Anche chi sbaglia ha diritto a una seconda possibilità.”
“Non la penseresti così se ammazzassero la TUA FAMIGLIA.” Lo sfidò l’altro.
Basta!! Ti riempi la bocca di parole inutili per giustificare il lavaggio del cervello che stai facendo a queste persone, onesti cittadini!”

“Onesti???” Duefacce rise. “Credi di conoscerli, Jensen? Di conoscere la loro VERA natura? Non pensi che tutti quelli che non si ribellano al sistema, è perché non POSSONO farlo, ma non accettarlo, è già non esserne parte? O pensi che TUTTI i poliziotti del mondo siano convinti dei loro ideali? Che non desiderino anche loro scappare, rinnegare tutto, in favore di una vita più facile, che non schifino loro stessi un ideale di giustizia che è giusto solo per alcune persone e per altre no?? Un mondo in cui basta PAGARE per uscire di prigione, è questo mondo che ritieni giusto, Jensen? è giusto un edificio che ospita milioni e milioni di banconote suonanti e poi la gente fa fatica a mangiare?? È giusto pagare i calciatori, farli diventare miliardari, mentre dall’altra parte del mondo la gente MUORE DI FAME? È giusto? E poi si dice che non è giusto rubare??”

“Se non sei d’accordo con il Governo, prenditela con loro, ma lascia in pace questa gente. Tu non sei un giustiziere, non sei un santone, non sei l’uomo che migliorerà questo mondo, sei solo un essere patetico che si riempie la bocca di frasi fatte.”
“Tutto giusto, Jensen, ma allora dimmi, perché piangi per un uomo ridicolo come me?”
Jensen si toccò le guance e sussultò. Stava piangendo?
“Io non..non..ma dove..”

Duefacce era sparito e quell’attimo di distrazione, gli fu quasi fatale, gli uomini stavano per assalirlo, ma per fortuna arrivò Bella dall’alto a calare una gigantesca rete per imprigionarli.
 
Finalmente sei arrivata.” Disse Jensen. “Te la sei presa comoda.”
“Ero occupata ad ascoltare il discorsetto del nostro amico. “
“NOSTRO, forse tuo. Non di certo il mio. “
“Però devi ammettere che è affascinante.”

“è orribile, mi da i brividi, e lo odio. “ disse Jensen guardando la luna nell’oscurità.
 
 
 
 
 
*

Quella serata aveva scosso profondamente Jensen.
Ancora vestito da Batman, decise una delle notti seguenti, ad andare a visitare il carcere di Gotham.
Visitò il carcere nell’ombra. Non gli piaceva mai stare troppo vicino alla gente.
Ancora la gente non si era abituata ad avere eroi mascherati che cercavano di salvarli dal male, erano curiosi, era certo Jensen, che ognuno di loro avrebbe provato a strappargli la maschera se avrebbe potuto.
Ma lui non l’avrebbe permesso a nessuno.

Non sapeva perché era li, a confondersi con gente che non aveva niente in comune con lui.
Lui non aveva dato peso alle parole di quel pazzo.
Non poteva farsi manipolare.
Se arriviamo a rovesciare il nostro stesso mondo e quello in cui crediamo, cosa ci rimane?
Guardò le guardie, fissandole e guardò i prigionieri.
Studiò i loro atteggiamenti.

Quante di quelle guardie erano convinte di quello che facevano? Quante avrebbero soffocato i prigionieri nel sonno?
Quante di loro invece li avrebbe liberati, pensando che erano innocenti?
Quanti di loro effettivamente lo erano?
Quanti innocenti erano stati rinchiusi solamente per trovare un colpevole, un capro espiatorio?

Con la sensazione di avere un gran mal di testa e di essersi intristito solo per i deliri di un pazzo, uscì da un afinestra lasciata aperta, tornando a casa e pensando di odiare Duefacce più che mai.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Il ruolo di Duefacce ***


Avviso: ringrazio Team perchè senza di lei l'inizio di questo capitolo non ci sarebbe stato xd è stata lei a darmi l'idea che Jensen potesse far riaprire i casi <333






La visita al carcere di Gotham e l’esperienza recente con Duefacce, aveva scosso molto Jensen, che aveva lasciato una mail di fuoco al direttore del carcere, chiedendo che venissero riaperti alcuni casi per verificare l’innocenza e la colpevolezza dei prigionieri.
Ovviamente la lettera venne bellamente ignorata, non credevano fosse veramente Batlman il mittente. Jensen si arrabbiò così tanto che fece a pezzi alcuni studi del penitenziario, per poi presentarsi da solo, con tanto di maschera a testimoniare che sì, era proprio lui il mittente della lettera.

Immediatamente, come si aspettava, tentarono di assalirlo, peccato che le guardie non riuscirono neanche ad avvicinarsi, perché vennero sbalzati all’indietro da una forza invisibile.
“Credevate fossi uno sprovveduto vero? Non siete i primi né gli ultimi, che tentano di assalirmi, devo pur proteggermi dai criminali, come credete riuscirei a sventare il crimine, altrimenti? O forse credete che questa sia la mia VERA voce? Dunque…per quei casi?”

Jensen riuscì miracolosamente a ottenere il permesso, inoltre ottenne di poter avere lo schedario di tutti, naturalmente lui non aveva tempo per occuparsi di queste cose e chiese a Bela di dargli una mano.
Era oltremodo rischioso, visto che solo pochi giorni fa, aveva rifiutato un suo bacio, senza neanche sapere il perché, ma Bela non diede segno di essersela presa e accettò volentieri, dicendogli che avrebbe voluto vederlo mentre metteva a terra degli sbirri e la sentì vantarsi di aver fatto lo stesso anche lei molte volte ma senza poteri.
 
Nel frattempo, la caccia a Duefacce continuava, ma era un po' che non lo vedeva e cominciava a sentirsi irrequieto, non gli piaceva questa cosa che un assassino magico fosse in libertà continuando a fare del male alle persone, continuando a fare loro il lavaggio del cervello.
Se facesse scaturire anche la mia parte OSCURA, cosa ne uscirebbe fuori? Non devo permettergli di avvicinarsi troppo a me.
 
 
 
 
*

Stavano combattendo, si trovavano uno sopra l’altro, con Jared che lo atterrava al pavimento.
“DUNQUE UCCIDIMI, uccidimi, assassino! Una morte in più che cosa ti cambia?? FALLO!”
“Che cos’hai detto???” chiese il tizio sfregiato, perplesso.

“Hai ucciso tante persone! Dunque fallo! Ti sfido!! Non dirmi che ti fai problemi per un uomo solo, dopo che hai fatto tutto quello che hai fatto a quella gente che non meritava di morire!! A prescindere da quello che possa aver fatto!”
Jensen percepì la stretta diminuire e pensò stranamente che forse aveva toccato la coscienza di Duefacce, possibile?
No, quel mostro non poteva avere una coscienza! Era impossibile!
Sembrò passare un’eternità, poi il tizio sfregiato disse:

Credo che ti lascerò invece in vita cosicchè tu possa assistere allo spettacolo che sono in grado di mandare ancora avanti per tanto, tanto tempo ancora.”
“NO. IO TI AMMAZZO PRIMA!”
Jensen fece per assalirlo ma fu fermato come da qualcosa di invisibile!
Jared fermò una mano e se ne portò un’altra al collo, anche se Jensen non poteva capire  cosa stesse facendo, provò un dolore incredibile.
“AHHHHHHHHHHHHHHHHH!!

Si fermò., si bloccò e cadde in ginocchio.
“M-MALE-DETTO..cosa mi stai facendo?”
Non poteva vedere che Jared si mise una mano sulla bocca.
“Non temere Batman, non sono io. Sei tu. La tua parte oscura non ha bisogno di essere stimolata da me, per uscire fuori. Non servo io.”
Poi scappò come se avesse le ali.

“Fermo! Torna qui, bastardo!”
 
 
 
 
*

Jared stava piangendo, sull’astronave, consolato e abbracciato da Misha.
“L’amore della mia vita mi odia!”
“Crede che tu sia un mostro che rende la gente,mostri..non sa chi tu sia davvero..oh, Jared, se potessi almeno dirgli..”

“Che mi è stata data una possibilità alternativa per fare del bene? Queste sono persone che avrebbero dovuto morire comunque, ma io, scegliendo di far uscire fuori la loro vera natura, sono in grado di cambiare le modalità e i tempi, e in questo modo salvare altri innocenti…quello spacciatore..che è finito assassinato in una sparatoria in una gioielleria..avrebbe ucciso tante persone..io L’HO VISTO.”

“Ma Jensen non vede questo, anche perché devi ammettere che tanti altri innocenti ci stanno andando di mezzo, per la salvezza di altri.” Disse Misha. Era innegabile che nella lotta alla verità, Jared si era lasciato dietro una scia di cadaveri e oramai entrambi non sapevano più se erano più le persone che Jared aveva evitato che morissero o quelle che erano di fatto morte.

“Esistono delle cose che sono molto peggiori della morte.” Disse Jared alzandosi. “Io l’ho visto, Misha. Ho visto nei loro destini, quello che avrebbero passato..una vita infelice, fatta di violenze, domestiche o carnali, oppure la morte dopo una lunga e lenta e massacrante malattia. MI è stato fatto un dono, il dono di fermare dei criminali, salvare delle vite innocenti che possono ancora avere un futuro..ma niente può essere, senza un prezzo..ci sarebbero state delle vite destinate a finire presto, per questo..ma sarebbero state delle vite che non avevano futuro, che avrebbero condotto una vita logorante e seminata di sofferenza. Io ero destinato ad uccidere, questo potere non mi avrebbe dato scampo, trasformandomi in un criminale fatto e finito, ma ho voluto trovare una soluzione. Non volevo essere solo una macchina per uccidere, ma volevo ricordarmi sempre quello che avrei voluto essere, un eroe, e ora invece l’unico eroe è Jensen, e mi odia.”
“Jensen ti odia perché CREDE che tutte le persone morte siano morte  a causa tua, non immagina che tu hai fatto quello che hai fatto, solo per evitare che altri innocenti venissero uccisi e che non puoi controllare ne sapere quali saranno le vittime di questi mostri che tu cerchi di fermare.”

“Jensen vede quello che è. Io sto cercando di fermare il male con la violenza, ma chi sono io per DECIDERE chi deve vivere e chi deve morire? Non sono meglio dei cosiddetti giustizieri che si credevano Dio. Forse non sono meglio di un fascista.”
SMETTILA, NON TI PERMETTO DI PARLARE COSì DI TE STESSO. Io ho scelto di seguire TE, quindi se non vuoi farlo per te, almeno PORTAMI RISPETTO!”
Jared lo guardò con un sorriso triste.
“Sei un amico vero, Misha..”
Si toccò la catenina che portava al collo, Misha lo notò.

“Mi hai detto che Jensen si è sentito male quando l’hai toccata…cosa vuol dire?”
“Forse che mi odia..”
“O forse CHE TI AMA! Perché pensi per forza al negativo? Credo che tu abbia potuto fermarlo, perché lui ti ama ancora. È così, Jared, anche se non si ricorda di te, ti ama ancora.”

“è caldo.” Disse Jared senza apparentemente sentirlo. “Forse può darsi che sia così..ma per quanto tempo ancora? Non voglio ridurmi a temere il giorno in cui smetterà di farlo. Nessuno aspetta per sempre, Misha..e io non posso sapere quando io potrò tornare da lui..e se anche lo facessi un giorno..lui potrebbe non perdonarmi..mi odio..odio me stesso perchè ora che so di avere questo potere..temo di volerlo usare ancora..all’infinito..per verificare se mi ama ancora..per quanto tempo posso farlo, Misha? Per quanto, resistendo all’odio del suo sguardo..nessun amore sopravvive a tanto odio..a tanta attesa.forse è il destino che mi mertito..posso solo cercare di rendere felici più persone possibili, cercando di compensare alla mia mancata felicità e ringraziarti ogni giorno per essere qui con me, amico mio. Tu rendi questi giorni, questi mesi, più lieti. Fino alla fine.”
Misha lo abbracciò così forte che fece male, quasi.

“Dormiamo insieme, stanotte. Non puoi dormire da solo, non con questi pensieri nella testa.” Gli disse.
 
 
 
 .....Continua...






















Note dell'autrice: ciap ragazzi. Stamattina mentre camminavo, mi è venuto questo flash e ho pensato di scriverlo, purtroppo ora che sono arrivata allo sfogo di Jared, mi sono DIMENTICATA cosa volevo scrivere dello sfogo di Jensen ç_ç era una cosa abbastanza struggente ma mi sono dimenticata tutto il discorso..sarà che oggi sono parecchio stressata e mi scordo le cose ç_ç era praticamente uno sfogo su Duefacce..se riesco  a ricordarmelo lo inserisco qui nel capitolo stesso oppure nell'altro scusate il disagio.

Cmq se state notando, la ff assume contorni sempre più angst! Non volevo fosse proprio poco realistica, e io personalmente mi chiederei come mai, delle guardie o uomini adulti, non riescano a saltare addosso a un ragazzino per togliergli la maschera xd ho voluto quindi inventarmi questa cosa della protezione e della voce mascherata.
Per Jared poi era proprio necessario che mi inventassi qualcosa per far in modo che l'anima gemella di Jensen non avesse le mani sporche di sangue xd o cmq che fosse tutto dipeso dal destino

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** L'altra faccia di Duefacce e il primo bacio ***


Avviso: il capitolo di riferimento in cui si parla di quello che fa Jared cercando i fratelli scomparsi, viene nominato nel capitolo 1 della storia Jared e Misha nello spazio, ma SOLO NEL PRIMO TRAFILETTO, non in tutto il primo capitolo, mi raccomando, è importante.

Il regno degli animali
 

I fratelli scomparsi



“Che cosa me ne faccio di questo dossier su fratelli scomparsi e ritrovati, Bela?” chiese Jensen seduto alla poltrona della grande sala della loro villa.
“Ho pensato che dovessi leggerlo, Jensen, qui si legge roba molto interessante. A quanto pare fratelli che sono stati separati dalla nascita o rapiti, si sono ritrovati, per merito del nostro amico.”
“NON CHIAMARLO COSì.”
“Calmati, stavo solo scherzando. Comunque a quanto pare queste persone, dicono sia per merito suo che si sono ritrovate e…”
“Avrà fatto loro il lavaggio del cervello. Sai che può farlo.”

“Jensen, “disse Bela con grande pazienza. “Lavaggio del cervello o no, è davvero lui l’artefice, è tutto documentato qui.”
“Non ci credo. Fammi vedere!”
Bela sbuffò e gli passò il dossier.

Dopo almeno mezz’ora di silenzio, Jensen disse lentamente:
“Questo è un boss della malavita…ha fatto una brutta fine, morto in un modo orribile..guarda..”
“Sì, ma faceva dei giri sporchi di droga..”
“Certo! Uno di questi, un ragazzino, coinvolto nel suo spaccio..ammise di non riuscire ad uscire da quel giro..il ritrovamento con il fratello, di recente, che promette di aiutarlo..Bela, a Duefacce non importava NIENTE di lui, ce l’aveva con il bos e il fatto che la sua morte sia servita a liberare quel ragazzo, è stata solo una coincidenza!”

“Il ragazzo sostiene che Duefacce l’abbia aiutato a scappare..”
“Ma GUARDA CASO, in cambio ha voluto la chiave per l’accesso all struttura in cui si trovava il nostro uomo. Bela..Bela..quel povero ragazzo è stato sfruttato.”
“Sfruttato?? Ha avuto la libertà e ha ritrovato il fratello scomparso!!”
“Ok, non dico di no, dico solo che a Dueafacce non importava di lui..”
“Oh, certo! E tutti gli altri, allora? Hai letto il dossier?”
“Certo che l’ho letto!”
“Gli altri ragazzi dicono..”

“Duefacce si è creato un fanclub niente male, è un vanesio che ricerca ammiratori e per questo vuole convincere le persone che lui è un benefattore, niente di quello che fa è puro e genuino..”
“HA AIUTATO DEI FRATELLI CHE NON SI VEDEVANO DA ANNI A RIUNIRSI! POTEVA NON FARLO E L’HA FATTO!”

“Certo! E guarda le conseguenze!! Guarda qua: fratello e sorella separati alla nascita, si incontrano in un bar e scatta il colpo di fulmine. Non si lasciano neanche quando scoprono di esserlo. Sono innamorati, dicono. Oppure..” abbassò un po' la voce: “Fratello e fratello maschi, fotomodelli, si incontrano in un’agenzia, si frequentano, scatta il colpo di fulmine e si innamorano, scopriranno mesi più tardi di essere fratello e fratello..ma non si lasciano, vogliono solo essere lasciati in pace…”

“Vuoi forse dirmi che sarebbe stato meglio per loro continuare a essere divisi?”
Jensen sembrò preso in contropiede.
“Non sto dicendo questo..è che…maledizione, Bela..a volte c’è un motivo se le cose sono andate in un certo modo, voler andare contro al destino, cercare di cambiarlo..ha sempre delle conseguenze! Lui..crede di essere un Dio..non vedi quello che fa? Vuole diventare un guru, ma è solo un criminale..”

“Se credi tanto al destino, forse esiste una ragione perfino per il fatto che quei fratelli sono stati divisi..forse era destino che si innamorassero..Jensen, non sei un bacchettone, non diventarlo ora..”
“Non lo sono.” Sorrise il biondo. “In fondo sono un sentimentale e un romantico…dico solo di non lasciarti ingannare da lui..”
Bela si alzò in piedi e guardò in giro a disagio.
“Ma tu l’hai già fatto, vero? Gliel’hai già permesso.”

“Questi non sono affari che..”
“Bela, cazzo! Che cos’hai fatto???”
“Lui..ha promesso che mi avrebbe fatto ritrovare mia madre..”
Maledizione, Bela, che cosa ti ha chiesto???”
NIENTE! Perché pensi sempre che voglia qualcosa in cambio? Perché non puoi fidarti che a volte non c’è alcun inganno???”
Jensen la guardò freddamente e poi rispose:

“Te lo spiego allora il motivo: una volta andavo a scuola, al liceo, anzi, avevo dei begli amici, dei bei voti, e un ragazzo. Lui era per me come l’aria che respiravo, il mio nutrimento..”
Bela lo guardò.

“Poi un giorno lui è scomparso. “ disse Jensen con un sorriso orribile. “È successo durante il periodo buio che ha portato la Grande Amnesia della cittadina in cui abitavo, è successo quando è arrivato questo…questo ALIENO. Lui se n’è andato portando con sé il ricordo. Per i primi tempi non ricordavo neanche di aver avuto mai un ragazzo, poi mi è rimasta la TRACCIA..solo quella però. Non ricordo NIENTE del tempo trascorso insieme. Solo un confuso sentimento di baci e carezze. NIent’altro. Quel ragazzo è scomparso e non è mai più ritornato. Un ragazzo non scompare così dalla faccia della terra portando via con sé il ricordo di tutti quelli che amava, Bela. Io SO che è stato lui. Non so perché l’ha fatto ma l’ha portato via. E ha portato via anche Misha. È scomparso anche lui. E c’ero IO a consolare il suo ragazzo, Chad, di notte. Mentre piangeva disperato perché gli mancava il suo amore, il mio migliore amico, dicendogli che no, non era possibile che fosse morto. Ancora adesso piange e non vuole uscire neanche di casa. Hai ancora il coraggio di dirmi che dovrei pensare che sia una brava persona?”
“Hai..provato a parlargli..a chiedergli se..”

Jensen rise di una risata amara.
“Per farmi dire altre bugie? Per farmi incantare come ha incantato questi ragazzi? No, grazie! Tutto quello che direbbe..sarebbe una bugia.” Disse Jensen amaramente.
 
 
 
 
 
*

Il ragazzino



Jensen stava per catturare Duefacce. Erano chiusi in un magazzino e stavano combattendo in una lotta corpo a corpo.
“Arrenditi! Questa volta non hai scampo!!” disse premendolo a terra.
“Siamo all’interno di un ambiente di mafia. Non vuoi catturare quei criminali invece di pensare a me?” gli chiese Jared.
Jensen lo guardò sospettoso.

“Non ti permetterò di scappare anche stavolta. Tu STAVOLTA rimarrai con me.”
“Intendi in questa posizione? Perché sai..comincio a credere che ti piaccia.
Jensen si spostò dal suo corpo arrossendo lievemente.
“Sei un CRETINO.”
Jared rise.

“Tra qualche secondo non riderai più.” disse mettendogli le manette.
“Hai bisogno di me per..”
Ma si bloccarono tutti. Un ragazzino li stava osservando in un angolo.
“Ragazzino..ehi, va tutto bene, che cosa ci fai qui?”
Si allontanò per andare da lui, tenendo però sotto controllo Jared. Temeva che scappasse ma quando si voltò per guardare la sua espressione, lui sembrava avesse visto un bambino grondante sangue.
Che strano..potrebbe liberarsi come niente, eppure.-.resta immobile…
 
 
 
*

Si erano fermati per la notte in un cottage di montagna, era molto grazioso, ma Jensen si sforzava di non lasciarsi ammaliare dalla natura e dalla sensazione di quel posto.
“Torneremo dalla tua mamma, te lo prometto, piccolo.”
“Eric.” Disse lui.
“Eric.”
“Io però non ci sto qui se lui resta ammanettato.”

Jensen guardò la direzione dell’uomo ammanettato alla sedia che sghignazzò senza ritegno.
“Piccolo..”
“ERIC.”
“Eric..senti, mi dispiace, ma quello è un uomo…cattivo. Ed è un bene se resta legato.”
“Non credevo che gli uomini cattivi avessero gli occhi verdi.”

Quella frase toccò molto Jensen.

Maledizione alla purezza dei bambini..
“Si trovava in un luogo di persone cattive-“
“Allora anche io ero li. Dovrei essere legato anche io! “
“Non è così semplice, Eric..”
“Sì che lo è!! Anche io sono stato legato da persone DAVVERO cattive! Non voglio più esserlo o stare nella stessa stanza di persone legate! Quelli che mi hanno legato erano cattivi, non mi importa chi sei ma se anche tu leghi quest’uomo..allora..sei cattivo anche tu!”

Jensen deglutrì e si alzò guardandolo dall’alto, provando miriadi di brividi di freddo.
Il bambino si coprì la bocca con la mano, implorando perdono.
“Mi dispiace signore io non volevo essere offensivo, scusami, scusami!”

“No..sono io che devo scusarmi, Eric. Se noi adulti dessimo più retta a voi bambini ci sarebbe meno male nel mondo..” disse chinandosi davanti a lui. “D’accordo io lo slegherò ma tu promettimi che non gli starai troppo vicino, ok?”
“Promesso!”
 
 
Jensen andò da Jared e lo slegò.
“Se farai del male a questo bambino….giuro che..”
“Non lo farò.”

“Voglio sperarlo.”
“Perché non mi guardi negli occhi?”
“I tuoi trucchetti non funzionano con me..”
“Allora guardami.”
Jensen con grande sforzo incrociò lo sguardo con lui.
I suoi occhi verdi lo fecero tremare.
“Non faccio del male ai bambini.”
Quello sguardo, quella potenza..lo fece sentire fragile.

“Voglio sperare che anche quelli come te, abbiano un codice d’onore.”
 
 
 
*

Jensen faceva fatica a dormire, si alzò dalla sua stanza accorgendosi che il letto su cui doveva esserci Duefacce era vuoto, maledicendosi della sua ingenuità si alzò, ma vide la piccola cucina illuminata e la voce del piccolo chiacchierare amabilmente.
Con l’acqua in gola, li spiò.
 
Jared ed Eric erano davanti al frigorifero, Jared teneva una mela rossa in mano.
“Vedi, ogni cosa, anche quella che sembra più inferiore, ha un grande ruolo nella catena alimentare..e nel cerchio della vita. Le api..se non ci fossero, non potrebbero donarci il miele, le mucche ci donano il latte, le MELE..” diceva Jared, facendogli vedere una grossa mela rossa. “Arrivano dalla terra, che è sporca e ripugnante, ma ci fa dei regali, ci fa dei doni. Ci regala i frutti e i fiori, anche se noi non gli diamo niente in cambio, eccetto sporcizie e dispiaceri. Calpestiamo il suo suolo ogni giorno, ma nonostante questo, la natura ci da qualcosa in cambio. Gli alberi ci donano ossigeno, per respirare, anche se noi spesso non siamo gentili con loro. La pioggia tanto detestata dalle persone, rende il terreno più brillante e spesso è tempestosa e quando meno te lo aspetti.. nel cielo compare un ARCOBALENO.”
Il bambino aveva lo sguardo rapito.

“Dal letame possono nascere i fiori. Voglio che tu lo tenga a mente, nessuna cosa è totalmente irrimediabilmente malvagia e puoi sempre tirare qualcosa di bello anche da qualcosa di brutto, ma non potrai MAI tirare qualcosa di passionale da qualcosa di esangue.”
Delle lacrime solcavano il viso di Jensen, mentre il bambino faceva una carezza nella faccia deturpata di Jared.

Quel bambino forse aveva ragione e io no..quante altre cose mi sfuggono?
 
 
*

Quando Jared era ritornato nella stanza, Jensen gli disse piano:
“Andiamo fuori, voglio parlarti.”
 
 
 
 
*

“Sei diverso.” disse Jensen fuori dalla baita, appoggiandosi allo scalino.
“Sì, lo sono, ho mezzo lato della mia faccia sfigurato.” Disse Jared ridacchiando.
“Non mi riferivo a questo e lo sai bene.”
“Eric quindi..lui non c’entra. I bambini non c’entrano mai..loro sono..”

“Innocenti, già…ma non mi riferivo a lui. C’è qualcos’altro, qualcosa che ti tormenta.”
Jared fece un sorriso triste.
“Com’è che il grande Batman si preoccupa per ME? Potrei quasi essere lusingato..”

“Sono uno che sa OSSERVARE.” Disse Jensen pensieroso. “E ti trovo diverso. Hai sempre messo da parte le tue emozioni, ma ultimamente sembri..arrendevole..diverso..quasi come se..volessi lasciarti catturare.”
Jared gli restituì un’occhiata penetrante.
“Non voglio finire in una cella, se è questo che pensi.”

“No, non lo vuoi, è vero. È qualcos’altro, come se fossi DISTRUTTO DENTRO.”
Jared sembrò colpito ma dopo pochissimo tornò la sua maschera.
Rise.
“Il mio corpo è un’intera massa di distruzione, te ne sei accorto solo adesso?”
“Smettila con l’ironia, sto parlando seriamente!”

“E tu smettila di psicanalizzare un uomo che fa quello che faccio io..”
Forse lo farei se tu smettessi di essere tanti uomini diversi!”
Jared lo guardò scioccato.

“Chi sei tu? Sei il criminale che fa impazzire la gente, il giustiziere mascherato, il cavaliere che parla di dolcezze ai bambini..oppure sei l’uomo distrutto che ha perso la ragione per cui andava avanti fino adesso? L’ombra di un criminale che io ultimamente sto seguendo e che non riconosco più?”
“Io non sono..”

“Oh, andiamo! Me ne accorgo! Fino adesso ho inseguito un criminale ma con un ideale seppur sbagliato e che non comprendo, ma qualsiasi fosse la luce che ti accompagnava…è svanita! Hai perso QUALCOSA..non è vero? E adesso quasi SPERI di farti catturare.”
Ci fu un lunghissimo silenzio e quando Jensen credette che non avrebbe più risposto, rispose:
“Ho perso una persona..” sussurrò.

“è..morta?” chiese Jensen sentendo un grosso groppo alla gola.
“No..se n’è andata..non poteva restare con me più..”
“Una donna quindi? La amavi?”
Jared sorrise tristemente.
“No..un uomo..un AMICO..”
Questo fece dolere qualcosa nel cuore di Jensen.

“Non accettava che ti piace giocare con la mente delle persone?” sorrise tentando di fare dell’ironia.
“No, lui credeva ciecamente in quello che faccio..ci credeva così tanto che ha deciso di andarsene per non esermi di intralcio ma senza di lui, io..faccio fatica..”
“Deve essere una persona molto importante per te..ma non ti ho visto in compagnia di nessuno..”
A questo Jared non rispse.

“Avevo anch’io una persona..un fidanzato, anzi. Ma non ho ricordi di lui..nessuno ha ricordi di lui..è stato durante la pestilenza che ha contagiato la popolazione un anno e mezzo fa..sembra scomparso nel nulla..e poi è scomparso anche un mio caro amico nel tentativo di ritrovarlo..”
Sembrava che Jared stesse per avere un attacco di cuore.
“Sei stato tu a prenderli?” e stavolta gli occhi di Jensen stavano per lacrimare.

Lasciò che Jared gli fece una carezza sulla guancia bollente.
“No..”
“Devo crederti?”
“Non porterei mai via nessuno da qualcun altro. Vuoi sapere qual è il mio scopo? Il mio scopo è RIUNIRE. Sto CERCANDO qualcuno.”
“Chi?”

“Non posso dirtelo, ma è una cosa molto importante per me.”
“talmente importante da valere tutto questo?”
Jared chiuse gli occhi.
“Sì.”
Si alzò e andò via.
“Non è così importante se hai pensato di arrenderti.”
Jared si voltò verso di lui.
“Forse tu mi hai appena fatto capire l’importanza.”

“Questo non è un permesso. Sai che io non posso lasciarti andare.”
“E non mi aspetto che tu lo faccia.”
 
 
 
*

Nonostante quello che avevano condiviso, Jensen non aveva intenzione di lasciarlo andare, ma poi ci fu una collutazione, il bos e i suoi uomini li attaccarono, il bambino stava per finirci di mezzo, quando Jared lo prese di peso e caddero insieme sul pavimento mancando una pallottola.
“Perché hai salvato il bambino? Eri slegato, potevi scappare..sei tornato indietro.” Disse Jensen.
Jared stava in silenzio.

“Sai che la polizia sta per arrivare..devo legarti..”
Ancora silenzio.
“Dunque sono queste le tue ultime parole??”
“Che cosa ti aspetti che io ti dica?”

“Magari che tu mi dica che onore c’è a far entrare in galera un uomo che ha scelto di lasciarsi prendere. Un uomo distrutto. Non mi sento di aver fatto una cosa buona, ma una cosa facile. Che onore c’è a prendere qualcuno che se non avesse perso la sua flemma forse non avrei mai catturato?”
Jared chiuse gli occhi.
“Tu hai solo paura di perdere la tua MISSIONE..una volta che io sarò dentro le sbarre.”
“E la tua missione? LA TUA?”
Jared lo guardò sgranando gli occhi.

“Non mi faccio fare la morale da un uomo che ha scatenato l’inferno tra gli uomini, salvo poi mandare tutto all’aria per un singolo UOMO con cui non condivide neanche il sesso. C’è forse onore in questo? NO. E allora non parlare, non ne sei degno! Fino adesso credevo fossi un mito, ma mi stai dimostrando di essere solo un uomo. E io avrei cercato in capo al mondo , rovinato le mie notti per un uomo solo?”
Jared lo fissò sfidandolo.
“Mi duole dirtelo,, mio caro Batman, ma gli uomini sono fatti per deluderti.”

“Ceto. Anche gli eroi che sono pur sempre solo uomini. Sai cosa non ti delude mai invece? Le missioni. E la VENDETTA.”
Quell’ultima parola risuonò nella mente di Jared come un tuono.
“Vado nel bosco a pensare e sai una cosa? Ti slego!”
“Ma che diavolo..”
“Non credo ti sia rimasta ancora una briciolo di flemma per provare a a scappare.”
 
Quando Jensen tornò nella baita, sorrise a vedere la sedia vuota e un biglietto.
 
No, mio caro Batman, ti sbagli.
Tu dici che gli uomini sono fatti per deluderti, ma se tutti gli uomini sono fatti come te, allora forse mi sono sbagliato e forse allora ha ancora senso farsi illudere e lasciarsi deludere altre centinaia, MILIONI di vite.
Non vedo l’ora di deluderti tante volte quante sono state le possibilità che mi hai dato con quelle poche frasi.
Con affetto
Duefacce.
Jensen sorrise e uno strano calore gli irradiò dal corpo.

Appalottolò il biglietto e fece per andarsene, ma poi riaprì la porta della stanza.
Riprese il biglietto e se lo mise in tasca.
 
 
 
 
 
 
*

Il bacio

 
 
Jensen stava inseguendo l'ennesimo criminale e anche Duefacce quando capitò in una stanza a gas, per inseguirlo, ma non sapeva che lo fosse, se non quando cominciò a stare male. “Una camera a gas??? E me lo dici soltanto ADESSO???”
“Avrei dovuto dirtelo? Sei TU che hai creduto che mi importasse qualcosa di te, solo perché abbiamo avuto..uhhhh..un momento strano..in cui hai creduto che fossi una povera vittima del sistema dal triste passato? Pensavi che fossimo diventati amiconi? Che ti fossi RICONOSCENTE per avermi consentito di SCAPPARE? Come se avessi mai avuto bisogno di te, davvero per farlo.”
Sei un maledetto – i-IO – TI..”

“Uh-oh..cos’è una dichiarazione? Di quelle che ti lasciano SENZA RESPIRO? Commovente..ma io fossi in te, risparmierei il fiato, Batman. Non te ne è rimasto molto.”
“M-morirai anche tu..assieme a me..”
“Tu dici? Oh, no batman, io sopravviverò, la mia FACCIA me lo permette, la tua..sta agonizzando..che dire..è la vita..”
“è stato tutto un imbroglio..e io che..mi fid..”

“Ohhh che carino..ho sempre avuto un debole per i cuccioli traditi dallo sguardo languido come te.”
Gli prese il viso tra le mani.
“Li trovo IRRESISTIBILI.”
E incollò le labbra alle sue.

Jensen sgranò gli occhi e tentò goffamente di divincolarsi ma lui era COSì FORTE.
 
Lasciati andare, Batman.
Non puoi combattermi.
Sono più forte.
Non puoi resistermi
Sono la tua nemesi

Un eroe non può esistere senza la sua nemesi
Un cattivo non è un cattivo senza la sua parte antagonista
Nessuno può sopravvivere senza l’altro
È come viaggiare in capo al mondo ed essere ciechi
È come camminare senz’anima

Quando tutto il senso della vita ti viene a mancare
Quando il cuore smette di battere
E tutta l’aria ti è stata risucchiata dai polmoni
Com’è vivere senz’aria? Senza il tuo cuore? Il tuo nutrimento?
Stai per scoprirlo. O forse non vuoi? Io posso fare in modo che tu non lo scopra mai.
Ma tu dovrai darmi tutto.
La tua anima, il tuo cuore, la tua testa.

Dammi tutto e io ti farò sentire come un re.
Re di un palazzo che non esiste, che esiste solo nelle nuvole.
Come l’alcova degli innamorati che si giurano amore eterno.
Io sono il tuo grande amore
Non quello che ti fa andare a dormire contento.

Ma quello che ti toglie il sonno, l’aria, il cuore che ti fa battere più forte
Io sono la ragione della tua esistenza
Ma posso darti tutto quello di cui hai bisogno per vivere
Ti farò soffrire
Ma non ti lascerò morire.
 
 
Anche Se Jensen non piangeva veramente aveva come l’impressione che il suo cuore gridava e piangeva allo stesso tempo. Era totalmente ipnotizzato dalle parole del suo nemico e senza rendersene conto, lo prese per la maglia cercando di approfondire ll bacio, aprì la bocca e Jared di riflesso, giocando con le sue labbra ma fu solo un momento prima che il moro indietreggiò sottraendosi.

“Ma dai, quindi mi desideri. Questa è una sorpresa. Spiacente, Batman, hai frainteso le mie intenzioni. Che peccato. Mi dispiace dare dei no.”
Per un attimo il cuore di Jensen tremò dal tradimento e dalla vergogna, poi sentì qualcosa fluire sulla sua gola.
“Che cos-mi hai—fatt..”
“Cosa ti ho fatto? Lo scoprirai, amore mio..

Quell’amore mio, Jensen credette di averlo solo sognato.
O forse no, chissà…
 
 
Quando Jensen rinvenne, scoprì che non era morto, e che la porta era aperta.
Riuscì a lottare contro i malviventi e tornò a casa, ma non volle mangiare nonostante le proteste di Alfred.
 
Mi avrebbe lasciato morire..non sapeva che il suo BACIO mi avrebbe salvato..
Davvero? E allora perché ti ha baciato allora?
Ti ha lasciato aperta la porta..
L’ha fatto solo per salvarsi lui..

Non ne aveva bisogno..e poteva richiudersela  alle sue spalle..
No, perché lui non UCCIDE la gente..lui ci gioca , è diverso..non è un sadico..non gode nel’uccidere..
Sì,si, sì, ci gode..ha lasciato una scia di cadaveri..e non ti ha ancora ucciso perchè..
Sta giocando con te..

E tu stupido, te ne sei perfino…
INNAMORATO..






















Note dell'autrice: dedico questo capitolo a Teamfreewill <333
come vedete non sto abbandonando questa storia, abbiate solo un po di pazienza, potessi aggiornare cinque storie al giorno, lo farei LOL

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Arrivi sempre, quando sono in pericolo ***


Avviso: mi sto lasciando trasportare dalla corrente....non so neanche cosa sto facendo..spero di terminare presto questa ff prima di fare danni ahha xd cronologicamente, questo capitolo è strutturato sei mesi dopo il ritorno di Misha. Jared piano piano si sta allontanando da Jensen.





Jensen era immerso in una cabina piena di uno strano liquido azzurro.
Era stato preso da un nemico.
Duefacce si avvicinò a lui, mise le mani sul vetro, si sentì gelare.
Nella sua testa immaginò di salvarlo di nascosto, ma vedere quella scena orribile, lo aveva scombussolato troppo.
Prese un martello e ruppe il vetro.
La sostanza verde, che sembrava azzurra e invece era verde, allagò il pavimento e Jensen finì tra le sue braccia.
“Sciocco..”
 
Jensen quando si riprese, si trovò adagiato al pavimento dell’entrata della sua villa, con Alfred che gridava:
“Jensen! Jensen!”
“Era lui. È stato lui a portarmi qui..riconosco il suo corpo..perchè l’ha fatto?” disse lui, facendosi aiutare per sistemarsi sul divano.
 
 
 
 
*
“Sono stufo di salvarti la vita. Neanche il vero Lex Luthor giocava così con Superman, come permetti tu a questo mitomane di giocare con te.” Disse Duefacce.
Jensen era su un tavolo operatorio e aveva dei puntini su tutto il corpo come se qualcuno cercasse di esaminarlo.
Sospirò quando Duefacce fece una carezza al suo corpo. Era in mutande.
“Mi desideri, Duefacce?” lo canzonò.
“Non sparare cazzate.” Ma non era arrabbiato, solo triste. Staccò tutti quei fili dal suo corpo, attirandolo a sè.
“Perché piangi?” gli chiese mentre Duefacce lo prendeva in braccio.
“Se non la smetti di attirare la mia attenzione e farti caturare da mostri psicopatici per attirarmi da te, mi costringerai ad andarmene, Jensen.
Jensen gli accarezzò la faccia rovinata.
“Ero costretto a farlo..tu eri sparito..così come sono spariti tutti quelli che amavo..perchè te ne sei andato?”
“Ho avuto..da fare..”
“Questo da fare, ti fa piangere?”
Jared si toccò la faccia sconvolto.
Piangeva.
“Allora non è vero che la tua faccia è SOLO così..”
“Maledizione.” Disse Jared, rendendosi conto che la sua faccia era tornata alla normalità.
Jensen sembrava estasiato.
“Sei..bello..”
“Jensen..”
“Ti prego, dimmi il tuo vero nome..tu conosci il mio..sono in svantaggio..”
“No, non è sicuro.” Disse e facendo così, lo obbligò  a rivestirsi.
“Ti prego, RIMANI. Non ti arresterò, lo prometto..ma rimani..io credo..io credo..” si avvicinò troppo vicino a lui e Jared sussurrò:
“Maledizione, Jensen.”
Lo prese in braccio e volarono , in men che non si dica, Jensen non capì nemmeno come arrivarono ad un parco.
Jared lo spinse su un cespuglio e lo baciò dolcemente.
“Questo bacio..”
“Dimenticami, Jensen…noi non dovremmo più vederci..”
“Cosa?? No,aspetta..io..”
“È meglio per te, credimi!”
“Io posso accettarti! Posso accettare quello che tu sei!” gli disse strattonandolo per la maglia.
“Il fatto è che tu non sai chi sono davvero.” Disse, lasciandolo li, nel buio della notte.
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Il ballo in maschera e l'incontro tra Misha e Jared ***


Avviso: in questo capitolo Duefacce è tornato dopo un'assenza di due anni.








Duefacce era tornato.
Sì, era tornato dopo due anni di lontananza.
Jensen sapeva che era lui, anche se indossava la mascherina, anche se erano ad una festa in maschera e stavano ballando e Jensen era vestito come James Dean e lui da Zorro.
Il suo portamento, le sue mani e come lo toccava..erano inconfondibili…
Era lui.
“Sei tu…” disse Jensen.
Un bacio lieve, labbra contro labbra che però ebbe il potere di farlo bruciare.

“Sono io..” disse solo lui.
Nessuna spiegazione, nessuna conferma.
Per anime affini come loro, non esistevano parole.
Jensen gli mise una mano sul collo e sentì qualcosa cozzare.
Una collana?
“AHHH.” Disse il moro. “Scusami..non è niente..”
“No..fammi vedere.”

La tenne in mano. Era calda.
“è..è connessa a me, non è vero? Tu..io e te siamo connessi..”
“Connessi? Stai..stai delirando..”
Ma Jensen non si lasciò incantare.

“Piantala! Hai gridato come se qualcosa ti stesse bruciando ed è la stessa sensazione che ho provato io nei miei momenti più bui. È davvero così? Siamo connessi in qualche modo? È per via di questa collana??”
“Jensen..” gli prese la mano e gliela tolse delicatamente dal ciondolo.
“Questa collana è di chi me l’ha donata. Così come il mio cuore.”
Jensen sentì qualcosa spezzarsi dentro di lui.
“Allora perché stai ballando con me? Perché ritorni dopo due anni di silenzio e fai questa sceneggiata, perché?”

“Perché ti dovevo un ballo.
Qualcosa tremò dentro Jensen e si sentì svenire.
Cadde al pavimento.
Ridicolo..come una principessina ridicola qualunque.. pensava mentre Jared lo sollevava e lo portava fuori nella terrazza a balconcino.

“Mi dispiace mio principe…dobbiamo già separarci..ma volevo farti un dono.”
Gli mise una rosa bianca ai piedi e gli posò un bacio sulla fronte.
“Oh quanto vorrei baciarti, ma non posso..non ti ruberei mai un bacio. Non sarebbe giusto.”
 
 
 
 
 
*
 
“Jared!!! Brutto figlio di puttana, sei tornato!!” disse Misha, abbracciandolo.
“Piano, Mish, non mangio schifezze da una vita e la mia mole ne è risentita.”
“Ma in compenso sei un bel figurino! E poi sai volare!”
“Oh, non sai quanto!”
 
Lo afferrò e lo portò in alto verso uno dei tetti più grandi.
Misha aveva urlato.
“Zitto o attirerai l’attenzione di tutti gli abitanti, idioti!” aveva riso Jared.
“Sei bello.” Disse Misha. “Non sei mai stato così tenebroso, se me lo permetti. “
 
“Sì, forse mi sono trasfornato in una creatura della notte.” Disse Jared scrollandosi i lunghi capelli scuri. “Sarà tutti quei giorni passato nello spazio.”
“Amico mio non sai quanto mi sei mancato!”
“Temevo non ti ricordassi più di me.”
“Amico, è impossibile dimenticarti.”
 
Gli occhi di Jared divennero tristi a quelle parole.
“Jared..” disse Misha con dolcezza. “Lui non ti ha dimenticato sai? Forse la sua mente..ma il suo cuore soffre per qualcuno che guarda caso sei tu..”
“Jensen ama Duefacce non me..”
 
“Oh, devo proprio dartelo uno schiaffo?? Jensen è confuso, non sa chi sei, ma il suo cuore non ha mai smesso di amare TE, il fatto che ti ami anche se non ricorda chi sei davvero, è la prova di quanto sia forte e sincero.”
Jared non sapeva cosa dire.
 
“Nessuna missione vale una simile sofferenza che tu stai infliggendo al tuo cuore. Jared, tu glielo devi dire.” Disse con solennità.
“Mi mancano ancora tre anni..” disse Jared con gli occhi lucidi. “Lo amo troppo per condannarlo ad aspettare altri tre anni..”
“E sei certo, Jared, che lo fai per amore e non..per paura?”
Jared che si era voltato verso le luci della città, si volse di nuovo verso l’amico furibondo.
“Mi stai dando del codardo?”
 
“Sì, in realtà. Penso tu ti nasconda dietro la faccenda del’amore per non ammettere che hai paura di affrontare questi ultimi tre anni, con la paura che lui possa odiarti, ma Jared, se non glielo dici, avrai comunque paura.”
“Avrò paura ma almeno sarò il solo a soffrire.”
“Jar…”
“Come va con Chad, comunque? Non mi dire che vi siete lasciati.” Disse schernendosi.
Misha scrollò la testa.
 
“Mi verrebbe viglia di non risponderti per ripicca.”
“Non servirebbe, non avresti quest’aria così felice altrimenti.”
“E perché? Non posso essere felice per il mio amico ritrovato? Credi che tutti siano anime gemelle come te e Jensen? Credi che tutti restino con il primo ragazzo e la prima ragazza? Con il primo amore incontrati sui compagni di scuola?”
Jared lo fissò solennemente senza dire una parola.
 
“Cazzo, Chad mi ucciderebbe se mi sentisse definirlo il suo primo amore. Si avvicina troppo a VERO AMORE e ci siamo sempre detti di evitare tale melensaggini sentimentali, degne di Once Upon a Time.”
Jared lo abbracciò prima che potesse farlo l’altro.
“Lo guardate ancora insieme?”
“Sempre. Ogni volta che mi chiedo se tu e Jensen tornerete insieme, Chad mi fa riguardare una puntata e mi dice ripetutamente che alla fine le anime gemelle si ritrovano sempre.”
 
"Oddio, quindi lui sa di me?" "Certo! Credi avrei potuto nascondere una cosa simile al mio fidanzato? Sono sparito per un anno a fare la luna di miele con te, stronzetto! Dovevo dargli qualcosa in cambio per convincerlo a riprendermi."  
 
"Bastardo." disse Jared ma ridendo. "E lui..come ha reagito?" "Tranquillo..non è andato fuori di testa..o forse un po' sì, ma non è come se non lo avesse mai saputo, no? Insomma, lo intuiva..è un ragazzo sveglio..e vi ha già intrappolato come sua nuova otp!"

“Un altro che ci shippa dopo te. Potreste fondare un fancub.”
Misha rise.
“Dunque state insieme? Stronzo! Dimmelo!” gli battè sul petto.
“Oh amico mio, pensi avrei questo sorriso se non fosse così?”
“Ti adoro quando sei così sentimentale, Mish.”
 
“Io adoro te quando fingi di non conoscere così bene la sensazione.”

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Il gemello indifeso ***


Avviso: a fine capitolo metterò i capitoli della storia della moneta di Jared (la prima storia della serie) per chi non ricorda i riferimenti che faccio in questo capitolo. Vi capirei visto che anche io sono dovuta andarli a cercare xd poi Misha parla di un certo bagno, non siete impazziti, è una cosa che mi èm venuta in mente adesso e che racconterò forse in un missing moment






Sul tetto, Misha si era messo a raccontare sommariamente quello che era capitato quando era tornato, come l’aveva accolto Jensen e cosa aveva fatto per indagare sulla vicenda dei gemelli, per capire se era proprio vero che anche Jensen aveva un gemello.
“Ci siamo messi a parlare di gemelli, certo, cercai di capire se lui sapeva qualcosa tramite tantissimi giri di parole…sai che sono bravo in questo. Gli chiesi se avesse mai desiderato averne uno. Lui solo una volta mi disse che aveva chiesto, in seguito a una strana sensazione, se i suoi genitori avessero un fratello. “

Jared si era ombrato davanti a questa frase.
“Mi disse che era più di un desiderio. Era una..sensazione orribile, ombrosa come un SEGRETO, come se loro avessero avuto un altro FIGLIO e glielo avessero tenuto nascosto. Lui non ha mai saputo dirmi il perché..poi mi ha rivelato di quelle visioni, di quando i suoi genitori sono morti. Lui se ne ricorda ancora, Jar..”
“Che grandissimo casino..”

“Forse è un bene, vuol dire che avevamo ragione, amico mio, vuol dire che è una cosa più grande di quanto potevamo pensare. Non sei felice? In quel caso faresti felice anche Jensen, se lui..”
“Sei troppo ottimista, Mish..non so neanche se riuscirei a trovare il mio e parliamo di trovarne addirittura un altro..e se fosse morto..e se non riuscissi..” poi lo guardò. “Parli sempre di questo come se non fosse una cosa che riguarda anche te…”
Misha si schernì guardando dall’altra parte.

“Ti ho già detto che mio fratello è morto alla nascita, Jar..il fatto che tu PENSI di averlo visto..”
“Non penso. L’HO VISTO, amico mio. E poi dimentichi che anche io pensavo di avere un fratello che è morto alla nascita?” gli prese le mani. “Mish..io so cosa ho visto..perchè non ti concedi la possibilità di essere felice anche tu? Hai fatto così tanto per me.”
“Forse perché concentrarmi su di voi mi mantiene lucido e non mi fa impazzire dal dolore, soffrirei troppo se scoprissi che…che ci sbagliamo..tu hai delle certezze un po' più radicate..la moneta magica ti ha confessato che hai altri fratelli.”

“Non è proprio esatto. La moneta mi ha confessato l’esistenza di UN SOLO gemello. Non capisco perché abbia dovuto mentirmi su questo, ma deve esserci un motivo. Lei disse che sapeva solo di uno, ma non mi ha convinto, mentiva. Anche i miei genitori erano convinti che avessi un solo gemello, forse li hanno ingannati e non gli hanno rivelato l’esistenza di un altro gemello perché avevano dei motivi oscuri..”
“Forse era preventivato dall’inizio che tu cercassi uno solo dei tuoi fratelli gemelli, Jared..è il loro gioco..”
“In questo caso, la moneta non è nostra amica, ma loro alleata, una loro marionetta e in questo caso abbiamo sbagliato a fidarci di lei.”

“Anche le marionette possono ribellarsi, Jared. Prova a pensarci, proviamo a pensare al fatto che sia BUONA e che abbia sempre saputo che tu avevi due gemelli e NON uno, ma non poteva dirtelo, che cosa fa una persona buona ma che è manovrata da dei cattivi per non dire la verità?”
Jared ci pensò su alcuni secondi.
“Io credo che se fossi al posto suo, tenterei di dire la verità, senza farmi scoprire.”
“Esatto. ESATTO.” Disse Misha trionfante. “Torniamo al principio, è cominciato tutto con strani sogni, vero?”

“Incubi, già..in cui sognavo mio fratello che cercava aiuto da me.”
“Questi sogni erano indotti dalla moneta, ma se partiamo dal principio che l’organizzazione stessa ha nascosto ai tuoi che erano genitori di un altro gemello, e se IO, moneta, che so la verità, ma voglio aiutarti, senza farmi scoprire, e so che cercano di occultare uno dei tuoi fratelli, quale scelgo di farti vedere?”
Jared aprì la bocca in realizzazione.
“Quello che volevano occultare.”

“E quello che ha maggiormente bisogno di aiuto.” Disse Misha annuendo.
“Ma è..assurdo! In ogni modo, un fratello rimane sempre fuori. Io ero sempre convinto che se ne trattava solo di uno.”
“Sì, ma tu devi pensare come pensano i cattivi, Jar. Tu parti dal presupposto che loro volevano semplicemente portarteli via e BASTA. Ma se niente fosse casuale? Se era DESTINO che la moneta arrivasse da te, che Jensen fosse Batman e che entrambi vi separavate per far sì che tu andassi in cerca di un tuo gemello? Pensaci.,”

“N-non la trovo una cosa possibile, insomma, che senso avrebbe separarami da loro per poi spingermi a ritrovarli? È una specie di caccia? Una trappola?”
“Secondo me un gioco.” disse Misha.
“Un..gioco? La mia..tre famiglie sono state distrutte e sarebbe solo UN GIOCO?”
Misha annuì triste.

“Ricordi cosa disse la moneta nelle rare notti che era loquace su queste cose? Disse che l’organizzazione aveva in mente un GIOCO, una grande scacchiera che comprendeva questi gemelli che una volta grandi, avrebbero giocato il loro ruolo, che avrebbero scommesso sul vincitore e sul perdente, un grande gigantesco gioco vurtuale. E se..lo so che è terribile, Jared, ma se..avessero avuto in mente tutto questo dall’inizio? Tu che cerchi tuo fratello e per questo ti separi dal tuo grande amore..ottenendo su di te il suo ODIO, e magari anche quello dell’altro tuo gemello una volta che avrebbe scoperto che tu non l’hai MAI CERCATO..che ti sei dimenticato di lui.”
“Oh mio dio. Se quello che dici è vero..loro hanno previsto dall’inizio di metterci uno contro l’altro..anche con Jensen..” disse Jared.
Misha lo strinse a sé per impedirgli di tremare. Cominciava a fare freddo.

“Naturalmente è solo una sensazione ma..Jared, io so di avere ragione, ho fatto il bagno in quella sostanza vischiosa che mi ha dato il potere di sapere le cose senza conoscerle, ricordi? So che è la verità. Lo sento.”
“Quindi..la moneta non potendo parlare, ha cercato di avvertirmi, sul gemello che…oddio, Misha, tu pensi che io ho un fratello, imprigionato chissà dove DA LORO?”
“Non è detto, potrebbe essere ovunque ma è quello che ha più bisogno di aiuto, Jar.”

“Ma il radar mi sta portando da uno di loro due…da chi dei due? Questo non lo capisco. Non so cosa aspettarmi.”
Misha lo guardò e gli strinse le spalle.
“Non ha importanza, tu stai sereno e ragiona con il cuore. Amalo con il cuore e lui ti vorrà bene comunque e quando lo avrai ritrovato, alleatevi per trovare insieme il terzo fratello..e..Jared..trovate anche il mio e il gemello di Jensen, se vi avanza posto in carrozza.”
“Stupido.” Gli dette una sberla sul braccio. “Sei così stupido.” miagolò come un gatto. Mise la testa sul suo petto. “Vorrei così tanto avere questa conversazione con te in una bella tavola calda a bere whisky, Mish..lo vorrei tanto tanto..”

“Lo vorrei tanto anche io Jar..ma noi non siamo persone normali.”
“Qualcuno direbbe che siamo speciali. Quanto mi manca Chad.”
“Voglio confessarti una cosa, Jar..una cosa che forse riscalderà il tuo cuore. Sai la festa in maschera a cui hai partecipato e ballato con Jens?”
“Come potrei dimenticarla..lui era vestito da James Dean..era..stupendo.”
“Misha ridacchiò. “Sai da chi era vestito? Dal suo gemello.”
Jared boccheggiò. “Come?”

“Cioè, è una strana cosa, lui mi ha detto che si vestiva come immaginava fosse il suo gemello, una specie di doppelgangher di un altro mondo.”
“Oddio..mi gira la testa.”

“Siamo tutti collegati, Jar..e non pensare che anche io non senta questa connessione..ci sono momenti, giorni, in cui mi sento quasi come se non fossi io..non credo sia perché sono cambiato dopo tutto quello che abbiamo passato..penso che sia perché.. a volte SENTO che una persona identica a me..possa abitare in un’altra galassia..aldilà delle stelle..alla fine il tuo sentimentalismo mi ha coinvolto amico mio.”
Jared lo abbracciò strettissimo.
“Ti riporterò anche il tuo fratello, Mish..è una promessa.”

“Sempre SE ESISTE, sarebbe bellissimo immaginare che..è con tuo fratello e lo difende e lo protegge.”
“Sono sicuro che è così, Mish..” disse Jared.






















Note dell'autrice: spero non siate ancora stufi di questa storia e che abbiate apprezzato questo riepilogo di tutto, dal momento che se mi scordo certe cose io, immagino voi xd
questi sono i capitoli che potete andare a rileggere se non ve li ricordate.
Questo capitolo è il 26 dove Jensen chiede ai genitori se hanno mai voluto avere un altro figlio:

Strani ciondoli e strani discorsi 

E poi questo è il capitolo 25 dove Jared ha la visione su Misha!  

How many twins 

E poi il cap 10 dove Jared sogna suo fratello:

Lenzuola strette convulsamente 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** La gelosia e la rabbia di Duefacce ***


Jared si era sentito morire dentro quando aveva visto Jensen con Bela.
Si baciavano a un lunapark con lei che aveva il viso sporco di frittelle e Jensen la puliva con un fazzoletto.
Si sentì fremere di collera.
Un dolore che credeva non avrebbe mai provato.
Un dolore troppo intenso.
Si chiese come si potesse non morire di quel dolore.
Come facevano le persone a sopportarlo?
Come si poteva non morire?
 
 


Aspettò Bela sotto il portone della sua casa, quando la biondina sussultò, riconoscendolo.
“Duefacce, sei tu! Mi hai fatto prendere uno spavento. Che ci fai qui? Aspetta, mi devi dire qualcosa?”
“No. Sono qui per DARTI qualcosa.” disse lui.

Bela indietreggiò a quel tono.
“D-darmi? Che intendi?”
“PRIMO REGALO: Congratulazioni. “ disse lui avanzando di un passo verso di lei. “Per il NUOVO fidanzamento con Batman, è stata una scena così CARINA, quella a cui ho assistito, quella al lunapark..lui che ti toglie la crema, che carini!!”

“S-senti..non so come hai fatto a vederci, ma ti prego di abbassare la v…”
E sono qui per darti la verità, forse una verità a cui tu non hai mai voluto credere, non hai mai voluto VEDERE. Beh, ho uno scoop in esclusiva per te. BIONDINA. La tua cara dolce mammina, con cui hai intrattenuto rapporti quest’estate, SE NE SBATTE di te, bellamente. Come se ne sbatteva di te quando tu eri piccola e tuo padre ti picchiava picchiava picchiava..”

“SMETTILA!” Bela tentò di spingerlo e di scappare ma Duefacce la trattenne. “Si nascondeva dietro la sua debolezza per non ammettere che vi odiava. Entrambi! Avrebbe voluto un’altra famiglia, desiderava essere ricca, fare la principessa, avere un bel marito, una bella casa, una figlia che non venisse picchiata da suo marito per esempio. Odiava lui perché la faceva sentire in colpa e odiava te per lo stesso motivo. Non vi ha mai davvero amato. Neanche a te.”

Bela lo colpì con l’ombrello sulla testa, lui la lasciò andare e lei cercò di barricarsi nel palazzo, ma lui trattenne il portone aperto e la inseguì per le scale.
“AIUTO. AIUTOO.”
“Non ti aiuterà nessuno, Bela. Qui tutti si fanno i fatti loro, lontano dai guai. Non ti hanno mai detto che la vita non è un telefilm?”
Cercò di chiudergli la porta in faccia ma Jared riuscì a entrare.
Lei gridò e si accucciò al pavimento.

Ti prego, lasciami andare. Si può sapere cosa vuoi da me. Non ti ho fatto niente. Credevo che..che tu..che noi..”
“Che noi fossimo AMICI? Hai l’abitudine di fregare i ragazzi degli altri ai tuoi amici? Mi dispiace per te e per il tuo concetto dell’amicizia!” disse Jared rompendo un vaso che si infranse al pavimento.

La realizzazione colpì Bela come un fulmine, spalancò la bocca.
“Tu..tu sei completamente pazzo..”
“Sì, grazie, me l’hanno detto in tanti!”
“Tu..t-tuuu..”
“Riappendi la cornetta, Bela, sembri un telefono occupato.”

Jensen non è TUO. NON LO è MAI STATO. QUESTA OSSESSIONE PER LUI è…”
“MALSANA?? OSSESSIONANTE? VIBRANTE? ECCITANTE??” disse Duefacce, avvicinandosi a lei e stringendole i polsi.
Bela gridò.

“Come OSI tu pensare di competere con me, ragazzina?? Conosco Jensen da molto più tempo di quello che tu pensi, lo conoscevo già prima che lui TI conoscesse, da prima ancora di quanto lui stesso può immaginare, forse da ancora prima della NOSTRA VITA, i nostri destini sono intrecciati in un modo che TU piccola cretina, non puoi neanche IMMAGINARE e una come te, osa portarmelo via.” La scaraventò via.
Bela gemette.

“Lui non ti ama..” disse lei pianissimo ma con tono di sfida.
“Deduco quindi che non ti abbia raccontato dei nostri BACI.”
Lei sussultò e Jared provò un moto di collera verso anche di lui.
“tu menti..”
“Sai che non lo faccio mai..”

“Se dici il vero allora perché non sei con lui??? Forse ti ha rifiutato, forse non ti vuole. Forse sa che sei uno psic..”
Duefacce si avvicinò a lei puntandole uno stiletto davanti al naso.
“S-se mi uccidi , Jensen lo scoprirà e ti odierà per sempre..”

“Ucciderti? Povera sciocca, non è mia intenzione, a dire la verità pensavo solo di far finire la nostra collaborazione qui. è TEMPO che smetti di vivere anche tu nella tua menzogna, mia cara. Io forse mi sono illuso che Jensen mi amasse, mi amasse davvero, ma anche tu ti sei illusa che tua madre..volesse riprendere i rapporti con te, davvero.”
“Lei è tornata..abbiamo passato una belllssima estate..mi ha chiesto scusa..lei..”
Jared rise.

“Ha fatto solo quello che ogni dogma ti impone di fare. Riconciliarti con la sua famiglia. Lei sta invecchiando e non voleva morire sola, senza nessuno accanto e influenzata dai dogmi convenzionali ha pensato di dare un senso alla sua vita, riconciliandosi con l’unico legame che gli è rimasto in vita. Ma non prova amore per te.”
“NO! NON è VERO!”

Non ti ama.” Disse Jared. “Posso vederlo nella sua mente, sai? Lei si è PENTITA di averti voluto conoscere, si vergogna di essere stata debole a pensare che riallacciare i rapporti con il passato potesse dare un senso al suo presente e darle quella felicità che le è sempre mancata. Prova schifo per sè stessa, per il suo fallimento, e vorrebbe non essere mai venuta qui a conoscerti, perché tu le ricordi sempre quanto è stata debole, prima e ancora adesso. Lei ha comprato dei BIGLIETTI per partire senza dirtelo.”

“Bugiardo..lo stai dicendo solo per..”
Jared glieli sbattè in  faccia.
“Bugiardo? IO. Non permetterti mai più e non ti schiaffeggio solo perché, non sarebbe di classe. Ma da questo momento in poi non voglio più vederti accanto a Jensen..”

“Puoi uccidermi se vuoi, ma non mi impedirai di allontanarmi da lui..quando gli dirò quello che hai fatto..”
Jared fece un sorriso diabolico.
“Lo farai? Beh, questo è da vedere..”
Fece un gesto con la mano come a restringere una sfera.

“Che cosa stai..no..NO TI PREGO..SCUSAMI..SCUSAAAA…”
“Come hai detto? Non ho sentito.”
“Ti prego. Non farlo. Lasciamiiii…ahhhh-.”
Si tenne la testa tra le mani.

“Volevo davvero risparmiarti, l’ho fatto fino adesso, ti ho PROTETTO, piccola sciocca, dalla tua vera natura, ho lasciato che Jensen NON VEDESSE l’altra tua faccia..pensavo che dovesse avere più amici possibile affinchè non si sentisse SOLO..ma tu e lui mi avete TRADITO..”

“Se lo ami come dici, perché..ahhhhh perché l’hai lasciato solo? Perchè l’hai abbandonato?”

“Non mi aspetto che una ragazzina superficiale come te comprenda il vero valore dell’amore e del sacrificio né mi interessa spiegartelo. Piuttosto, andiamo invece da quello che la tua vera ambizione importa davvero. Non sono forse i soldi? Vediamolo.”
“Perdi il tuo tempo. Che mi interessano i soldi, non è una novità. Potevi fare di meglio.”

“Di meglio? Non sono io a doverlo fare. Vediamo cosa farai tu, gattina.” E dicendo così, la lasciò sola.
 
 
 
Jared lasciò la casa di Bela e pianse.
Pianse fino a farsi prosciugare gli occhi, sul tetto.

Perché Jensen non gli era restato fedele?
Perché?
 
 
 
 
*

Jensen era stato catturato da una banda malvagia e vide Bela dalla parte dei cattivi, guardarlo con aria di sfida.
“Bela?? Che significa tutto questo?? Perché sei li con loro?”
“Perché mi pagano fior di quattrini.” Disse lei amiccante.
Tutti risero.

“Andiamo, Batman, resterai qui per la notte, poi parlerai con il nostro capo e se gli farai un’offerta conveniente, magari ti lascerà VIVERE.” Disse uno della banda.
Jensen chiuse gli occhi sospirando.
Bela non lo stava davvero tradendo. Era una farsa, sarebbe tornata a liberarlo e questo incubo sarebbe svanito. Doveva solo attendere, avere fede.

Ma perché si era comportata così? Quelle settimane erano state strane, lei gli aveva raccontato sommariamente che Duefacce era entrato in casa sua e l’aveva minacciata, dicendole di stare lontano da lei, che lui era solo SUO e poi era scappato via.
Che le minacce di quel bastardo avessero fatto effetto fino a questo punto? L’aveva forse ricattata? Lei gli aveva anche urlato contro.

Gli aveva detto che era rimasta intrappolata in un gioco malato tra loro due.
 
“IO TI ODIO, TI ODIO.”
“Bela, calmati adesso!” gli aveva detto Jensen, nella gelateria, vedendo la coppa di vetro infrangersi sul pavimento.

“NO! NO, Un pazzo furioso è entrato nella MIA CASA e mi ha minacciato, forse lo stesso pazzo per cui tu mi rifiuti da mesi. Solo qualche bacio. Niente sesso, Bela, voglio fare le cose con calma. E io stupida, STUPIDA a pensare che esistesse ancora qualche maschio romantico in vita, nel mondo che non volesse fare sesso per una questione di romanticismo. “
“Bela..non è come pensi..”

“è lui, vero, Jensen? Tu sei innamorato di lui, di quell’essere che gode nel tormentare l’anima delle persone..e se tu ami uno così, allora..sei marcio anche tu.”
Jensen l’aveva guardata duramente.
“Se la pensi così, allora non abbiamo più nulla da dirci.”

Se n’era andato senza aggiungere altro. Si lasciarono così senza essersi compresi, ma in questo mondo difficile comprendersi. (cit dal libro : i dolori del giovane Werther)
 
 
Alla fine Duefacce era riuscito ad allontanarlo dall’unica persona che ancora cercava di essergli amico.
“Non lo capisci?? Lui gioca con te. Dovevi solo dire di no.

Jensen comprese che era proprio così. Non aveva fatto altro da tutto il tempo.
Gli sembrò di vedere la sua sagoma nel buio.
“Sei contento adesso? Sei contento adesso che mi hai visto in ginocchio? Sei FELICE?”
Non l’ombra di un sorriso illuminò la sua faccia, ma delle lacrime sì.
O forse era solo pioggia.

“Non ci sono stato a letto, brutto idiota. Ti sono stato fedele. Qualunque cosa voglia dire in questo mondo. Anche se non lo meriti. Non..lo mer..”  e crollò svenuto.
 
Ore dopo, vide le corde ai polsi allentate e un coltellino davanti a lui.

Non credeva ci fosse prima, ma con tutto quel buio non poteva dirlo con certezza.
“Il bastone e la carotina..” rise senza senso logica.
Si liberò e se ne andò via.
 
 
Quello che Jared non sapeva, era che quella serata avrebbe cambiato molto l’anima di Jensen, l’avrebbe fatto diventare il batman OSCURO.






















Note dell'autrice: allora, qui la storia piano piano va avanti LOL
come vedete c'è finalmente un'impronta più angst
la cosa stava andando troppo sul fluff LOL
scusatemi ma non mi sembrava credibile che Jensen restasse del tutto casto per anni, tra l'altro senza neanche sapere di doverlo essere perchè impegnato con qualcuno, + ovvio che è innamorato di Dueacce ma sa anche che lo respinge per motivi secondo lui incomprensibili, almeno dei bacetti dovevo farglieli dare xd
e mi serviva come scusa per il batman oscuro che cmq esiste già in qualche film LOL
anche se non ho visto i film di batman e non so di precispo come fa a diventare oscuro, MA, ho visto Gotham e mi ispirerò un po a quello che ho visto
come detto precedentemente non aspettatevi chissà che spiegazioni nel prossimo capitolo, ve l'ho detto che su certe cose tenderò a essere vaga, altrimenti sta storia resterà incompleta per sempre xd
anzi non pensavo nemmeno avrei avuto TANTA ispirazione per questo capitolo xd

per chi si chiede quanto manca alla fine di questo spin off, tenete conto che io ho contato ALMENO un'altra scena, quindi bo..uno o due capitoli, sperando che come al solito non aumentano poi dopo..ma poi dovrò riempire i buchi della storia "il giocattolaio" e spiegare come è tornato Misha, insomma non si finisce più..spero di finire ste cose prima di Natale çç

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** La fuga ***


Jensen era stato catturato da una banda di criminali che avevano intenzione di usare Batman e i suoi poteri da pipistrello – vedere nella notte, riuscire a volare e scalare i grattacieli – per compiere delle malefatte.
Il siero era stato iniettato con la forza da lui, con l’ausilio di una trappola.
Bela aveva fatto da esca, dicendogli che voleva parlargli e che aveva bisogno di aiuto, dopodiché fu catturato dalla banda.

Jensen fu prigioniero della banda per giorni, gli venne somministrato il siero che avrebbe amplificato la sua parte OSCURA, come una sorta di uomo senz’anima, annullandone la volontà.
 
Misha si era fatto sentire al telefono uno di quei giorni.
“Jar..non sento Jensen da un po'. Sono preoccupato. Alfred mi ha detto che non l’ha visto tornare a casa da alcuni giorni.”
“Pensi sia stato rapito? Farò delle indagini e se è così, avranno di che pentirsi.”

Jared non aveva modo di sapere dove Jensen fosse, ma aveva un punto da cui partire.
BELA.
Fu facile trovarla, è bastato risalire a tutte le carte di credito false che seminava in giro.
 
Una sera la trovò in un locale, ubriaca fradicia.

“Vieni con me. Dobbiamo parlare.” Disse, puntandole una pistola contro la schiena.
Lei sussultò.
“Posso darti tutto il denaro che vuoi..ma non farmi del male..”
“Ci puoi pulire la tua anima sporca e dannata con queste banconote. Seguimi.”
 
Bela lo seguì, sul tetto del locale, quando si accorse chi era.

“Di nuovo tu?? Se continui a seguirmi, penserò che sei innamorato di me.”
“Non sono qui per scherzare. Batman è scomparso, forse è stato rapito. Dimmi cosa sai di questa storia.”
Bela sbuffò.
“Quando la finirete di fare così? Piuttosto che un criminale e un eroe sembrate due ragazzini brufolosi appena usciti da una tempesta ormonale.”

“Forse quel giorno avrei dovuto UCCIDERTI, invece di lasciarti in vita, avrei fatto un favore all’umanità intera, ma sono ancora in tempo per rimediare. Sai.” Gli puntava una pistola contro.
“Chi ti dice che io sappia qualcosa di quel cretino?”
“Non hai fatto beh quando ti ho detto che è scomparso, ah, insultalo di nuovo e sarà l’ultima cosa che farai.”
Bela sbuffò di nuovo, ma si sedette e la postura rigida della sua schiena tradì il suo turbamento.
“Jensen..si è cacciato in un brutto guaio.”

“Non più di quanto ti caccerai tu se non mi dici immediatamente dove si trova.”
“Dico sul serio.” Sottolineò Bela, poi guardò di nuovo in basso. “ho pestato i piedi a un po' di gente, sai..”
“Ma non mi dire. La gattina tira fuori gli artigli, invece di essere una gatta morta scopre di essere una gatta selvatica?” la canzonò lui.

“Già..credevo mi sarebbe piaciuto lavorare con quella gente..offrire i miei favori in cambio di denaro..pensavo di sfruttarli io..credevo mi avrebbe fatto sentire..LIBERA..e invece..non erano molto d’accordo su questa dinamica..hanno cominciato ad innervosirsi..a quanto pare con certa gente devi stare sempre sotto..se cerchi di fregarli, sei finito..ho fatto la strafottente con qualche tipo di troppo..ma io volevo solo i soldi che mi spettavano..”

“Fammi indovinare..la tua salvezza in cambio della cattura di Jensen..”
“Esatto..beh ero o io o lui..”
“Tu mi fai schifo.”
Bela sospirò.
“Sei stato tu a dirmi di far uscire la mia vera natura.”

“Non credevo potesse essere così sporca..credevo si nascondesse solo un po' di vigliaccheria e autocompiacimento, non pensavo a tanto marciume.”
“La vigliaccheria non porta forse alla crudeltà? Chi è debole è sempre crudele. O pensi forse che l’emarginato della società non diventerebbe uno spirito vendicativo e crudele se avesse il potere di vendicarsi di tutti coloro che l’hanno fatto soffrire?”

“Le tue parole mi fanno solo capire quanto ho fatto bene ad allontanare Jensen da te, ma evidentemente non l’ho fatto a dovere. Dimmi cos’hai fatto a Jensen. ORA."
Bela tremò quando parlò.
“I-io gli ho fatto credere di aver bisogno di aiuto…e che avevo bisogno di parlargli..il che non era poi così falso..era vero a modo mio..entrambe le cose..”
“Risparmia il finto vittimismo. Vai avanti.”

“L-LORO l’hanno catturato. Volevano sperimentare un intruglio che a quanto pare annulla la volontà dell’individuo. Non vogliono ucciderlo, solo farlo diventare loro schiavo per schiavizzare i suoi poteri.”
Jared era una maschera di rabbia.
“N-non avevo intenzione di abbandonarlo. Mi sono resa conto subito, quasi subito, di quello che significava davvero, ho visto gli effetti..e m-mi sono sentita in colpa.”
“Ma non mi dire..sto vedendo Jensen con le sue alucce che svolazza beato qui intorno per ringraziarti di averlo liberato.”

“L’avrei fatto tra un po' di tempo.” Disse Bela tremando di rabbia. “L’avrei liberato, appena fossi riuscita a far abbassare loro la guardia, poi avrei preso i soldi e sarei scappata dove non avrebbero potuto trovarmi.”
“Ma che dolce anima candida che sei..”
“Non mi importa se tu mi credi o no, tanto la mia amicizia con Batman è ormai sparita.,abbiamo avuto un confronto io e lui..dove gli ho svelato delle botte che prendevo dal mio patrigno..mi ha detto che ho venduto l’anima al diavolo..e che per lui ero come morta e potevo andarmene all’inferno. Qualunque cosa avrei mai fatto.”
Jared puntò la pistola contro Bela.

“Ora tu mi dirai dove si trova Jensen, altrimenti desidererai di finirci, all’inferno.”
 
 
 
*

Quando Duefacce finì al laboratorio, dove trovò Jensen, vide che era come in trance, come un bambolotto che si rendeva a malapena conto di quello che gli stava succedendo.
“Eccoti qui..finalmente ti ho ritrovato..sono qui per riportarti a casa..”
Ma Jensen aveva reagito aggredendolo.
Sembrava un invasato, come uno di quegli zombies che si vedevano nei cinema.
“Uccidere…uccidere..”
“Jensen..no…NO..”

Ci fu una colluttazione dove tutti le luci del magazzino vennero accese, i criminali liberarono i loro cani da guardia che abbaiarono ferocemente, Jared prese a correre, mentre Jensen lo inseguiva nel vastissimo magazzino.
Jared diede un’occhiata alle profonde autocisterne contenente un liquido particolare.

Jared fu roso dal dubbio. Lui aveva il POTERE di plasmare quella materia in un ‘altra che poteva modificare e annullare la cosa che stava corrodendo Jensen, se solo fosse riuscito a farlo cadere lì dentro, ma…la MAGIA che alimentava la sua astronave, sarebbe a quel punto esaurita..e lui non avrebbe potuto più fare avanti e indietro..avrebbe perso tutto.
Ma ora quel TUTTO si trovava davanti a lui e lo stava già perdendo.
Stava perdendo l’amore della sua vita.

“Al diavolo. Al diavolo tutto e tutti.” si toccò la guancia e lasciò che la magia trapassasse dal suo braccio e toccò il liquido della cisterna come se stesse trasformando l’acqua in oro.
Il liquido brillò e arrivò Jensen in quel momento.
Stai per morire.” Disse il biondo.
“Tu invece stai per rinascere.” Disse Jared.
Fece riemergere il suo braccio all’improvviso e trascinò Jensen dentro la cisterna che ululò come se l’avessero fritto dentro l’olio bollente.
 

Le sue urla attirarono tutti che si precioopitarono dentro.
Jensen sembrava una bambola rotta.
Jared lo schiaffeggiò, mentre lo rimetteva in piedi.
“Avanti Jensen. Devi correre. MI hai capito. DEVI CORRERE. ADESSO.”
Jensen non aveva neanche la forza di stare in piedi ma si trovò costretto a dargli retta.
 
Corsero più veloce della luce, passarono due ascensori e arrivarono sul tetto, dove c’era un elicottero ad accoglierli.
Jared quasi svenne vedendo che Bela aveva mantenuto la parola. Non era sicuro di potersi fidare di lei.






















Note dell'autrice: mi sta venendo mal di testa xd
scusate il capitolo confusionario ma la maggior parte delle cose è stata improvvisata perchè non avevo la minima idea di come far funzionare un capitolo in cui Jensen fosse oscuro xd
scusatemi tanto xd
dovrebbero mancare uno o due capitoli alla fine
sapete che sono stata a tanto così dal far morire Bela? xd
non sono ancora del tutto sicura che voglio che viva però xd
ps non avetecela con lei, è colpa mia se ha fatto quel che ha fatto ahha xd
volevo fosse cattiva ma non troppo.
Ps non avrebbe lasciato morire Jensen, nonostante tutto :) fidatevi 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** L'ultimo regalo ***


Erano su una montagna.
Jared lo aveva portato lì per lasciare che l’infezione se ne andasse via dal corpo di Jensen.
Avevano bisogno del freddo, ma allo stesso tempo Jensen rischiava di congelare se abbandonato a sé stesso. il suo corpo poteva non sopportare tanta pressione.
Poteva cedere.

“Non posso lasciarti morire.” Disse Jared, restando in intimo e accocolandosi a cucchiaio per scaldarlo.
DRIINNNNN
DRINNNNN
“Mish..”
“Jared, dove cazzo sei. Mi hai fatto prendere uno spavento con quella chiamata. Che cazzo vuol dire: se mi succede qualcosa, dì a Jensen e ai miei fratelli che li ho sempre amati?”

“Schhhh..Jensen sta dormendo..finalmente è tranquillo..”
“Mi ha chiamato Bela, dice che le hai salvato la vita. Credevo che la odiassi.”
“Appunto..la odio. Lei voleva andare all’inferno e io non potevo darle quello che voleva..”

“Jared…stai bene?”
“No…”
 
 
 
“Duefacce, sono Bela. Jensen sta bene?”
“Dovresti saperlo. Ci hai aiutati a fuggire. L’elicottero..sei stata tu..”
“Non sapevo se foste riusciti a fuggire, io son dovuta correre via in fretta.”

“Già. Che stupido. È chiaro, ti sei data alla macchia per non farti scoprire..beh, adesso con quei soldi potrai pagarti una vacanza a Ibiza.”
Bela chiuse gli occhi ma Jared non poteva vederla.
“Sono scappata perché mi hanno vista.”
“Come?? Ma che stai dicendo? Non eri li con noi quando siamo scappati!”

“Ero nascosta, quando voi vi siete diretti al tetto, io ho aspettato che saliste agli ascensori e poi li ho..trattenuti.”
“Come?”
“Gas saporiferi, missili, esplosivi. Mi sono arrangiata come potevo. Ma erano in troppi. Sono dovuta fuggire e adesso..sanno che vi ho aiutati a fuggire.”
“Cazzo, Bela, non avresti dovuto..”

“Se non vi avessi lasciato il tempo di salire sul tetto, vi avrebbero presi. Io..fa niente. Dì solo a Jensen che mi dispiace, ok?” quasi gli sfuggì un singhiozzo.
“Bela..stai..piangendo?”

“Cosa?? Ma no, che dici. Sto progettando la mia fuga. Mi cercano..e ovviamente devo cambiare identità..devo partire, Sarà una gran rottura..ma non sarà male sai? Non sarà male fare un viaggio..farò un bel viaggio..un viaggio molto lungo..io andrò lontano..sai? Andrò molto..molto lontano.. disse, guardando una pistola che teneva tra le mani.
A Jared vennero le lacrime agli occhi.

“Bela..tu non farai quel viaggio..”
“Oh lo farò invece..”
“No..hai sofferto fin troppo a causa mia.”

“Io ho solo quello che mi sono meritata, Duefacce. Il mio posto è all’inferno. Avevi ragione. Cos’è, non sopporti che ti si dia ragione neanche una volta? Arrenditi, Duefacce , siamo alla fine. Capolinea. Questa è la mia fermata.”
“Va bene..la tua fermata..puoi farmi solo un favore..prendere un’ultima cosa per me? “

“Io dovrei farti un favore? Forse non hai capito..a mezzanotte i mastini del Governatore verranno a busare alla mia porta.”
“Lo so, lo so, ti chiedo solo un’ultima cosa..di prendere una cosa per me. Poi sarai libera di fare quello che vuoi, d’accordo?”
Bela sbuffò.

“L’ultimo regalo eh? Cosa sarebbe?”
“Vedrai.”

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Boccetta rossa o blu? ***


“Duefacce, questa tua gigantesca reggia segreta, è quanto di più bello c’è al mondo, mi domando perché non la abiti mai, se avessi un simile lusso non vorrei mai uscire di casa.” Disse Bela, visitando la casa essenzialmente un po' spoglia di Jared.
Quest’ultimo ridacchiò.
“In confronto a dove abiti tu, casa mia deve sembrarti un castello, principessina.”
“Muori, faccia da modello.” Disse lei con allegria.
Jared sorrise. Nella sua mente si affacciò la visione di una casa molto più bella. Una casa in legno con un tappeto viola soffice in salotto e un bel camino.
Se Jensen avesse abitato con lui…avrebbe scelto una casa piena di calore e luce che si sarebbe ogni volta rigenerata da sola, che non sarebbe mai stata fredda, perché avrebbe trasudato AMORE.
Ma non era data a lui una tale felicità.

“Duefacce? Il topo ti ha morso anche la lingua, oltre la faccia?” chiese Bela ma il suo tono era quasi preoccupato.
Tolta la SUA di maschera, era facile interpretarla.
Non era poi così cattiva in fondo.
 
“Non fermarti, vai nei sotterranei, lì c’è un laboratorio..”
“Chi ti dice che non approfitterò di questa tua fiducia nei miei confronti per derubarti dei tuoi più intimi segreti?”
Jared sbuffò.

“Sono sicuro che non hai dato neanche particolare osservazione alla casa, come vuoi far credere. “
“Davvero? E chi te lo dice?”
“Dimentichi chi sono. Io sono Duefacce.”
Bela sorrise.
“Piantala con le fregnacce e aiutami ad orientarmi. È tutto buio, quaggiù.”

“Prendi la terza porta a sinistra. È il laboratorio.”
“Sono entrata. Adesso?”
“Cerca la scatola in ferro. È sulla libreria.”
 
Bela prese tremante la scatola in ferro e vide una botticetta piena di un liquido rosastro. Sembrava profumo. Al suo fianco c’era una fialetta azzurra.

“Ma che bello. Sono finita in Alice in Wonderland. Quale delle due pozioni mi salverà la vita e quale mi ucciderà?”
Jared chiuse gli occhi. Forse fu la prima volta che provò vergogna per sé stesso.
“Duefacce?? Guarda che sto per mettere giù e piantarti in asso.” Disse lei preoccupata.

“Io..niente di che. Stavo solamente meditando in che abissi può sprofondare un uomo per amore della gelosia.”
Ci fu un silenzio assordante dall’altra parte, poi le parole di Bela gli ghiacciarono il sangue nelle vene.
“Questa pozione..era per me vero? Sarebbe servita ad uccidermi?”
“Bela..”

“No!!! Rispondimi, razza di bastardo!! ORA!!”
Un sospiro. L’ennesimo.
“Non mentirò..sì..ma..”
Bela lo zittì prima che continuasse.
Va bene, ora dimmi un’altra cosa e sappi che la risposta che darai, segnerà la decisione di come continuerà questa conversazione.”

“Bela..ti prego, lasciam..”
“Se non rispondi, attacco ORA.”
Sospiro.
“Dimmi. Ma poi devo parlare io.”
“Molto bene. La seconda domanda è…serviva ad uccidermi PRIMA o ORA?”
Jared chiuse gli occhi ma uno strano sollievo lo pervase quando rispose.
“PRIMA.”

Gli sembrò quasi di sentire il sollievo dall’altra parte della ragazza e ne fu anch'esso sollevato.
Non credeva di poter provare quelle sensazioni, per una donna così.

“B-beh..questo..non credere che..sì, insomma, non cambia niente, proprio niente, m-ma..” disse con quel tono lei, che invece lasciava presagire che cambiava TUTTO. Che universo meraviglioso erano le donne, pensava Jared, sempre pronte a perdonare l’imperdonabile. “Ora sono curiosa, se non volevi uccidermi ora, perché m-mi hai portato qui a prendere questi? Devo uccidere l-loro con queste?”
Era chiaro che parlasse della gente che l’avrebbe inseguita fino ad ucciderla.

“Bela..ascoltami molto bene. C’è una ragione per cui ci sono due di quelle boccette, lì. Una di loro farà qualcosa al tuo corpo, ti trasformerà, ma è una trasformazione che ti porterà alla morte nel giro di pochissimo, per questo c’è l’antidoto, che è la fiala più piccola, quella BLU. È essenziale che tu capisca questo. La botticina rosa, da sola, ti uccide, se prendi entrambe, prima quella rosa e poi quella BLU, ti proteggerà.”

“Ma dai!! Niente pillola rossa o blu, ma entrambe! Che genio che sei. Osi perfino sfidare un capolavoro di quei livelli. “
Jared sorrise.
“Se ti piace Matrix, non devi essere così male come credevo.”
“Anche tu, se sei disposto a creare un simile progetto diabolico solo per GELOSIA, devi amare il mio amico più forte di quanto credessi..”
Il silenzio dall’altra parte fu assordante.

“Lo ami davvero, non è vero? Voglio dire, se avevi QUESTO in serbo per me..vuol dire che soffrivi davvero per lui..” disse lei e non c’era traccia di odio nelle sue parole.
“Sì..lo amo davvero..ma ciò non mi giustifica..e mi vergogno profondamente, per aver anche solo pensato di farti del male..ma voglio che tu sappia che non ti avrei ucciso..non davvero..”

“Già..mi avresti solo terrorizzato a morte per spingermi a lasciarlo..che con una come me..vale tutta la differenza del mondo..” ma sorrideva.
Jared credette di sentirla sorridere anche senza vederla.
“Sarebbe stato bello averti come amica..”
La risata di Bela si sentiva fino a lì.

“Che amicizia strana sarebbe stata eh? Una davvero insolita, ma c’è un problema. Non credo riuscirei a essere amica di qualcuno che nasconde il suo vero nome.”
Jared rise a sua volta.
“Capirai in futuro che sentimenti come l’amicizia e l’amore vanno oltre a questo, vanno anche oltre un NOME.”

“Come Romeo e Giulietta..eh? Tu credi di essere Romeo?”
“Forse mi piacerebbe esserlo.”
“Allora io credo che Giulietta ti amerebbe qualsiasi fosse il tuo nome.”
Jared esitò.
“Se pensi che io possa essere tu amica, allora dovresti credere che lui possa amarti o forse non è questa incertezza a fermarti? È di più.”

“L’ho sempe saputo che sei una donna troppo intelligente. Mi chiedo se ci fossimo conosciuti PRIMA, da che parte saresti stata. Dalla sua o..”
“Ma che sciocchezze. Dalla mia, sempre dalla mia.” Sorrise lei.
Anche Jared sorrise.
“Bela. È ora.”
Lei tentennò.

“Non per mancanza di fiducia, tesorino, ma…dovrei ora fidarmi ciecamente e prendere un intruglio, anzi DUE, dal contenuto di dubbia provenienza, subito dopo che mi hai appena confessato che progettavi di uccidermi.”
“Appunto perché l’ho fatto. Se avessi voluto davvero ucciderti, te l’avrei detto?”
“Sì. Per guadagnarti la mia fiducia.”

“Se la pensi così, perché non l’hai ancora gettato al suolo?” la sfidò. “Tra qualche ora verranno a prenderti comunque, fidarti di me è l’unica cosa che ti resta.”
“Woa te l’ha mai detto nessuno che sei sexy quando sei autoritario?”
Jared sorrise .
“Duefacce…dimmi il tuo nome..”

“Hai detto che un nome non è importante e io non..”
“Forse anche l’eroe più intrepido ha bisogno di qualcosa come spinta per ricordarsi perche deve essere coraggioso..ora dimmi tu, questa cosa ha il potere di farmi impazzire, perdere il senno, o cambiare per sempre quello che sono?”
Silenzio.
“Sì..ma ti proteggerà.”
Bela chiuse gli occhi
“E non vuoi dirmi cosa mi farà.”

“è meglio di no, ma non è niente che ti ferirà. Lo prometto.”
“Okay..okay..beh, capisci, che è un salto nel buio..e non puoi pretender che una persona si getti nel fuoco o nel vuoto per te, senza dare niente in cambio..”
“Bela..”
“Un nome, Duefacce. Ti chiedo solo un nome. Cosa ti costa?”
Jared chiuse gli occhi.
Jared…”
Silenzio.

“è bello..un bel nome..già..” disse lei perdendosi in quel nome.
“Ora..”
“E il cognome?”
“Non esagerare.”
Bela rise.
“D’accordo, milord. Brindo alla tua salute.” E tracannò con due sorsi il contenuto.
Jared trattenne il respiro.






















Note dell'autrice: ciao ragazzi!! Oramai non dico più che il prossimo sarà l'ultimo capitolo, visto che sembra che ogni volta mi smentisco facendomi ridere dietro da tutti xd LOL
a me nonostante tutto è piaciuto questo capitolo..
nel prossimo scopriremo cosa è accaduto a Bela.!!

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Catwoman ***


Bela trangugiando il primo intruglio cominciò a sentirsi male e ad avere delle specie di convulsioni.
“C-che c-cosa mi suc….” Disse lei vedendo che dalle braccia premevano delle cose mostruose come peli sottopelle.

Prendi l’antidoto! Prendi l’antidoto, Bela!” gridava Jared dall’altro capo del telefono.

Bela lo prese, decidendo di fidarsi ciecamente di Jared.
Appena lo prese, gridò e si divincolò a terra.

“NON POSSO RESISTERE! OH DIO, TI PREGO, VOGLIO MORIRE!”
“Devi fidarti di me.” disse Jared. “La tua trasformazione non sarà definitiva, sarai libera di riprendere il tuo aspetto quando vorrai, il felino convivà con te e ti aiuterà nei momenti di difficoltà.”

Cosa?? Che cazzo stai dicendom Jar..”
“Addio Bela-..e buona fortuna.” Disse Jared mettendo giù.
 
Detto questo, lasciò andare il telefono e si mise le mani nei capelli, accasciandosi al suolo.

Quante emozioni. Emozioni violente. Si sentiva prosciugato, come se tutto il sangue fosse andato via.
Bela..
Cosa gli aveva fatto? Era questo, dunque, sarebbe stato questo il suo destino?
Diventare un gatto? La donna gatta?

Come sarebbe stata la sua vita d’ora in avanti? Le sarebbe piaciuto?
Oppure dopo questa cosa, desidererà morire o peggio, desidererà vederlo morto?

Ma non riuscì più a pensare a Bela, una persona più importante di lui, aveva bisogno di lui, più di lei.
Bela poteva aspettare.
Voleva pensare solo all’amore della sua vita.






















Note dell'autrice: ciao ragazzi, ve l'aspettavate che Bela diventasse Catwoman? xd LOL
daiiii sbaglio o ve l'avevo detto che prendevo spunto da Gotham? LOL xd
Avevo lasciato qualche indizio ma forse solo vago, avete ragione.
Alla fine ho voluto farla diventare davvero una donna gatta, non sono riuscita ad ucciderla.
Scusate ancora il capitolo corto, spero con il prossimo di riuscire a terminare VERAMENTE questa storia, anche perchè ho davvero fretta di mandare avanti il seguito della storia 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Un amore così grande da dover dire addio ***


Dopo quello che era successo con la telefonata con Bela, Jared si sentiva spossato, arrendevole, prosciugato.
Tornò da Jensen capendo che lui, solo lui era la persona, la cosa, il tesoro più importante della sua vita.
All’improvviso la sua missione perse di significato, tutto perse di significato, anche sé stesso.
Jensen, esisteva solo lui. Voleva solo renderlo felice. Lui, per sempre.

Maledetta la missione, maledetto anche lui stesso. Si sarebbe dannato cento volte pur di rendere felice quella persona al suo fianco.
Si sdraiò addosso a lui e si cullò in quello che pensò essere un profumo d’amore.
 
Durante la semi incoscienza, credette di sognare.
Jensen, il suo Jensen, lo stava accarezzando, come non aveva mai fatto.
Era di nuovo il suo Jensen.

Quello di una volta, di quando erano amanti.
“Ti amo..”
Oddio, no, non era un sogno, neanche, era forse in paradiso, sì, doveva essere così.
Proprio così.
“Ti amo..guardami..”
Lo accarezzò sul viso e Jared aprì appena gli occhi.

Anche se non voleva farlo davvero, perché adesso lui stava bene e non voleva svegliarsi.
“Dimmi che anche tu mi ami..”
E Jared non ce la fece più.
Esplose.

I suoi sentimenti furono come il big bang, incontrollabili, non ce la faceva più, semplicemente, voleva donare a Jensen tutto il suo cuore.
“Ti amo così tanto che preferirei morire pur di proteggerti..” disse con tono profondo. Una profondità che veniva dal cuore.
Jensen lo guardò in un modo come se il cuore gli stesse per scoppiare, gli accarezzò il viso e pianse, mentre lo baciava.
Finalmente.
Finalmente riprendeva a respirare.
Sentì le lacrime di Jensen baciargli le labbra.
Aspetta..aveva pensato baciargli le labbra?

Come era diventato sentimentale.
Eppure era quello che stavano facendo, in un modo così dolce che non gli stavano bagnando le labbra ma le stavano BACIANDO.
Gli asciugò gli occhi con le dita.
“Voglio renderti felice..” disse dal cuore.
“Allora resta sempre con me..non abbandonarmi più..”
E Jared cedette. Per la prima volta le sue convinzioni crollarono insieme a lui.
Non c’era niente di più importante di Jensen, niente.

Fanculo tutto.
“D’accordo.”
Incurante delle conseguenze. Incurante di tutto.
E se ancora avesse qualche dubbio, lo slancio di Jensen nel baciarlo, ebbe il potere di cancellare tutti i suoi dubbi.
 
 
 
 
*

Quando Misha arrivò, maledì sé stesso, per quello che stava facendo.
Distruggere il sogno del suo migliore amico era da crudeli ma DOVEVA farlo.
E odiava anche Jared per costringerlo a fare una cosa del genere.
“Ti rendi conto di cosa gli hai promesso??” gli chiese Misha, facendolo uscire dalla caverna.

“Non è necessario uscire sai..la potenza del suo sonno durerà ancora a lungo, è il processo di guarigione che ha bisogn…”
“Jared, ascoltami bene, mi hai detto come funziona, ma non ho voglia di rischiare che una minima parte di lui possa ascoltare e ricordare quello che ci stiamo dicendo..so che tu dentro di te lo SPERI..”
Jared sbuffò.
“Come puoi essere così cinico? Credi ti metterei in pericolo apposta?”

“No, ma tu non sei lucido in questo momento, apposta per quello che gli hai promesso..sai che non puoi mantenerlo..”
“Chi te lo dice? Posso continuare ad amare Jensen e fare quello che sto facendo, mi mancano solo TRE ANNI, cazzo.”
“Jared..” disse Misha chiudendo gli occhi. “La moneta ti HA DETTO che non avresti dovuto muoverti dalla navicella.”

“Non è esatto. Ha detto che non potevo più fermarla, che era necessario che viaggiasse sempre ad una velocità accelerata per accelerare la destinazione, pensavo pure io che sarei stato costretto ad isolarmi per sei anni, ma alla fine..”
“Alla fine POTEVI allontanarti dalla navicella, per brevi periodi ma poi dovevi TORNARE per alimentare il suo carburante, e questo è uno dei motivi principali per cui sei sempre dovuto sparire e non potevi rimanere sulla Terra troppo a lungo..”

“Senti, se il problema è SOLO questo, io spiegherò a Jensen che sarò costretto ad assentarmi per dei periodi..non è necessario che sappia perché..deve solo fidarsi di me, ma..”
“Non capisci proprio eh??? Tutti noi ci siamo sacrificati per te, e il TUO AMORE, il tuo TRASPORTO per l’uomo che ami, sta annullando questa magia potentissima.”
Jared lo spinse, furibondo.
“Stai mentendo!! Stai mentendo per convincermi!”

“Ora sarei anche un bugiardo! Sei davvero fuori di te, ma ti capisco, quindi sarò paziente. Se non crederai a me, crederai almeno a questo.”
Gli mostrò una palla viola luccicante, sembrava una di quelle palle magiche di natale ma grande il doppio.
“Che cazzo è questo.”
“Questo..è quello che ti permette di non mandare tutto a puttane, brutto idiota. “

Jared guardò quel brillio che circondava quello che sembrava un confuso ammasso e groviglio di roba meccanica.
“Il motore della navicella.”
Jared alzò il viso verso Misha.
“Cos’è quell’alone dorato?”
“La magia, Jared, LA MAGIA. Il carburante che permette a noi stupidi idioti di fare questo viaggio incredibile e impossibile, sospeso tra materia e sogno.”

Jared lo guardò con riverenza, ammirazione e anche dolore..mise una mano sulla palla di vetro.
“Sta..morendo?”
“Sì, Jared.”
“No..perchè?? Che cos’ho fatto..è…colpa mia?”
Misha chiuse gli occhi.
“La magia che alimenta la navicella è collegato con il chakra del tuo cuore e con il mio e con quello di Minnie..ma ora il tuo cuore è dolorante e da un’altra parte.”
Un velo di lacrime offuscò la vista di Jared.

“Il mio amore per Jensen sta facendo morire la navicella?”
“Minnie mi ha avvisato prima che tutto finì, che questo poteva succedere. Mi ha dato questo oggetto, dicendo che se fosse capitata una cosa del genere, questo oggetto mi avrebbe avvertito e che avrei dovuto avvisarti, perché lei SAPEVA, sapeva, Jared, che tu avresti ceduto.”
“Sapeva che ero troppo debole per non mandare tutto a puttane.”
“No, SAPEVA che il tuo amore per lui era troppo forte.”
“Mi dispiace..mi dispiace..”
Misha gli prese il volto tra le mani.

“Jared..se ora tu TORNI, puoi rimediare a tutto questo, dare nuova linfa vitale alla navicella, ma non potrai più tornare.”
“Mai???”
“Fino a quando non avrai trovato almeno uno dei tuoi fratelli, Jared. Hai esaurito parte della tua magia, la navicella non resisterà più a un’altra separazione dalla sua alimentazione, cioè te..” disse con tristezza.
Jared si mise una mano sulla bocca.
“Non potrò più vedere Jensen..e te…per tre anni?”
“Mi dispiace..”

Jared lo fissò.
“E se decidessi che il gioco non ne vale la candela? E se decidessi che Jensen è più importante di tutto? E se non volessi più perderlo? Se non volessi più separarmi da lui per andare in una missione in cui non credo più?”
“Rinunceresti quindi a ridare una famiglia a Jensen? A me?

Jared sbarrò gli occhi a quelle parole.
“Sei ingiusto.”
“Anche tu…”
Altre lacrime solcarono i suoi occhi.
“Non avere nessuna certezza..andare incontro all’ignoto per delle persone che..potrebbero non esistere o potrebbero essere morte..”

“Se tu fossi al loro posto, vorresti che tuo fratello ti cercasse? O preferiresti che ti abbandonasse, che venissi dimenticato? Stimeresti un fratello così?”
Jared a quelle parole crollò in ginocchio.
“Sono una persona orribile” si mise le mani in faccia.
“No..solo umana..”
Gli tolse le mani dalla faccia.

“Una simile cosa spaventa..lo spazio profondo spaventa..io ti capisco..credevo di impazzire laggiù..eppure ti ho seguito..lo sai che ti seguirei sempre..perchè è quello che faccio con le persone che amo..tu ami i tuoi fratelli, Jared? So che non li hai mai visti..ma tu SENTI di amarli?”
Jared restò ad ascoltare il suo cuore per dei secondi.
“Sì..io..credo di sì..li ho amati da tutta la vita ancora prima di sapere che erano più di uno.”
Misha annuì.

“E tu non vuoi essere da meno di me, vero? Parlo di seguire le persone che ami..”
“Ma tu sapevi dov’ero io..” disse Jared.
“E che importanza ha sapere che tu eri li al mio fianco? Sapevo forse dove stavi andando? No.  ed è quello che gli esseri umani fanno continuamente, seguono gli altri senza sapere dove andranno, senza sapere quale destinazione li faranno prendere, li seguono semplicemente. Io non sapevo dove mi portasse, seguirti, eppure ti ho seguito, ha poca importanza che tu insegui una destinazione o una persona. L’ignoto fa sempre paura ma ogni passo che conduci tu fa capire quanto era pericoloso restare fermi.”
Jared ascoltava rapito.
“Jensen…mi aspetterà?”
“Sono sicuro di sì.”

“E i miei fratelli..e i tuoi..e i suoi..mi perdoneranno per aver a volte dubitato?”
“Penso che dovranno perdonare anche me e Jensen..un mucchio di persone..se dovessimo trovarli. Non pensare di avere l’esclusiva.”
Jared gli accarezzò una guancia.
“Sono stato così egoista. A volte penso di essere il solo a soffrire..ma questa connessione che Jensen e te avete avuto con quelle visioni..oh, Misha, potresti avere un gemello anche tu..diosanto anche Jensen potrebbe averlo..”

“Io lo so, Jared..” disse stringendogli la mano sulla guancia. “Tu hai paura che possano essere tutti morti..ma credimi..se anche solo uno di quei neonati è vivo,.sarà valsa la pena fare tutto questo..tutto questo viaggio.”
Un’altra lacrima solitaria solcò il viso di Jared.
“Ho quasi rischiato di mandare tutto a puttane di nuovo ma giuro che è l’ultima volta. Voglio ritornare sull’astronave ma prima..abbracciami..”

Misha lo abbracciò fortissimo, sapendo che non lo avrebbe più rivisto per tre anni.
“Con la magia ancora presente nell’astronave, potrai usare il catalizzatore di trasferimento, sulla mia casa. Usalo quando avrai bisogno che ti venga trasferito cibo, acqua e ossigeno. Non voglio che il mio migliore amico muoia di inedia. Mi raccomando. Non farmi preoccupare, lo saprò se non lo farai.”
“Ti voglio tanto bene, Mish..”

“Vuoi salutare Jensen prima di andartene?”
Jared si lasciò sfuggire un singhiozzo.
“Io..”
“Su, vai..” lo spinse Misha.
 
Jared tornò dal suo biondo e lo abbracciò, delicatamente, sorpreso poi di sentire Jensen rafforzare la presa in un moto possessivo.
Jared sbarrò gli occhi guardando il moro.

“Il cuore capisce quando stai per dire addio. È molto più intelligente del cervello.” Sussurrò.
Jared dovette districarsi dal suo abbraccio con dolore e in lacrime si alzò, vide che delle lacrime erano sfuggite dagli occhi di Jensen e questo inondò il viso di Jared di altre lacrime. Fuggì fuori.
 
 
Misha lo seguì. Pensò che Jared sarebbe crollato facendo una sciocchezza.

“Strappami il cuore da petto, MIsha. Non voglio più sentire tanto dolore.”
 






















Note dell'autrice: ho tanto da dire stavolta, quindi cerco di essere breve perchè altrimenti le note saranno chilometriche

1) CAPITOLO : questo capitolo sarebbe dovuto essere diverso e il motivo per cui è così tanto sdolcinato è merito di Teamfreewill <333 infatti lei mi ha fatto vedere un video j2 dove si abbracciano e... insomma, io piena d'amore per sta cosa mi sono sentita ispirata, oltre ad avermi migliorato la giornata, quindi grazie <3 non mi importa di suonare patetica, a volte basta davvero poco per essere fonte di ispirazione e per migliorare la giornata di qualcuno, a qualcuno basta un sorriso , quindi non credo sia stano che a qualcun altro può bastare un video <3

2)JARED DEBOLE?  Mi rincresce un'unica cosa,il fatto di mostrare un Jared così tanto piagnone in questa storia! Per come la intendo io, è solo emotivo e piange così tanto perchè prova dei sentimenti fortissimi, ma qualcuno potrebbe vederla come segno di debolezza, mi dispiace molto, io posso solo dire come non riuscivo a vederlo in nessun'altra maniera e spero avrà modo più avanti di dimostrare quanto è forte ^^

3) JARED E L'ASTRONAVE: Spero che tutta la cosa di Jared che prima si era detto che non poteva spostarsi dall'astronave e poi che alla fine può farlo, non suoni ridicola, ci ho pensato anche io, ma alla fine ho riletto i capitoli e DA NESSUNA PARTE avevo scritto che Jared NON POTEVA spostarsi dalla navicella lol
lui temeva solo la solitudine e il fatto di non poter intraprendere quel viaggio assieme a Misha, aveva bisogno del suo sostegno, ma in realtà io ho SEMPRE DETTO che Jared avrebbe rivisto Jensen come dufacce in questi sei anni che sarebbero intercorsi, altrimenti sarebbe come annullare quello che ho detto fin dalla primissima storia, già li avevo detto che Jensen aveva combattuto con Duefacce durante negli anni e come poteva farlo se rimaneva rinchiuso per anni nell'astronave? xd
quindi insomma non è che mi sono incartata più di tanto xd

4) JARED E MISHA: anche stavolta mi sembra di sfiorare lo slash xd ma credetemi non lo faccio apposta e non c'è nessun secondo fine, semplicemente io vedendo Jared così mi viene voglia di spupazzarmelo di coccole e consolarlo, non potendo farlo io, lo faccio fare a Misha xd non è cosi che farebbe un migliore amico vero? xd
a volte penso: no questa cosa forse è un po troppo xd ma lo faccio lo stesso perchè mi piace e perchè davvero non c'è malizia tra di loro, Jared è troppo solo e ha bisogno di più affetto possibile

5: COME SI NUTRE E MANTIENE JARED NELLA NAVICELLA: è stato sempre uno dei miei talloni d'achille quando guardo anime e altre cose che vengono ambientati nello spazio. Come fanno a nutrirsi, a bere, a lavarsi, espletare i propri bisogni ecc?? xd
ovviamente mai nessuno si degna di spiegarcelo, e io non volevo fare un'altra cosa ridicola a questi livelli. Se ci pensate, sarebbe un po assurdo riuscire ad avere delle abitudini normali in un'astronave, o meglio io non so come fanno gli astronauti ma immagino qualsiasi cosa adottino, non è il progetto di una sopravvivenza durata anni e anni e anni. xd 
io ho voluto trovare una soluzione realistica o semi realistica a questa cosa, mi sono immaginata (e questa cosa l'avevo già detta ) che qualsiasi riproduzione di mobilio dell'astronave funzioni per merito di un catalizzatore a distanza sulla Terra. Ciò vuol dire che Misha usando la SUA acqua del rubinetto, può farla passare attraverso il rubinetto di Jared, grazie a una corrente magica.
Ovviamente parliamo di fantascienza, ma un modo dovevo pur trovarlo xd altrimenti come farebbe Jared a lavarsi nello spazio? E anche il cibo e l'acqua dopo un po finiranno.
lo so che mi sto arrampicando un po sugli specchi ma vi prego, fate finta che è possibile, anche perchè sono l'unica che perlomeno cerca di trovare una soluzione a ste problematiche xd

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Per dirsi addio, bisogna essere in due ***


Avviso: nel precedente capitolo Misha dice a Jared che l'amore suo per Jensen ha fatto esaurire la navicella, in realtà è stato il sacrificarsi per guarire Jensen ancora prima che lo buttasse nella cisterna, a esaurire la navicella, tanto che lui sresso lo pensa, sta cosa me l'ero dimenticata e ho detto castronerie xd rimetterò a posti quelle frasi appena posso xd scusatemi per il diasgio xd
ad ogni modo è davvero solo un piccolissimo errore che non cambia la storia ma è importante, perchè Jared in quel momento è consapevole di quello che sta facendo e di cosa sta rischiando anche se poi tutto quello quello che succede, se ne dimentuica momentaneamente e pensa sempre di poter fare ancora avanti e indietro 











“Misha, che ci fai qui, dov’è Jared?” gli chiese Jensen, finalmente risvegliatosi nella casa dell’amico, sul suo divano.
“Jensen, hai avuto una febbre molto alta.” Disse Misha, guardandolo.
“Che cazzo è successo..io mi sento..” si toccò la fronte e poi ricordò. “Che cazzo è successo. Misha? Come hai fatto a trovarmi…dove…”
“Ti ho trovato davanti casa mia, svenuto….”

Misha non lo stava guardando.
“Con..questi vestiti indosso?”
“No.”
Secca, decisa la risposta.
Jensen guardò in basso, indeciso su cosa dire.
“Jensen…LO SO che tu sei..”sospirò. “Batman.”

“Lo sai?” disse lui con voce rauca.
“So. E forse l’ho sempre saputo.”
“C-come..”
“Oh, andiamo, Jensen!! Non puoi ingannare chi ti conosce da quando sei un ragazzo. Non puoi ingannare le persone che ti amano, insomma. Ma era solo un sospetto, prima.”

Jared…” disse lui all’improvviso.
“Jared?” chiese Misha ghiacciandosi.
“Lui..è Duefacce! Il ..il suo nome, voglio dire.”
“Te l’ha detto lui?”
“No. O almeno non credo. È..è strano. È come se lo sapessi.”
“Non ti seguo, Jensen, io ti ho trovato a terra svenuto, non ho visto neanche la minima traccia di Due..”

C’era ti dico!!!” urlò Jensen. “Te lo giuro, Mish! Io sono stato catturato..da delle persone malvagie. Criminali. Ero diventato..dio, non so neanche io cosa mi avevano fatto, non ragionavo..”
Misha gli bloccò un braccio con la mano.
“So che eri stato rapito. Alfred me l’ha detto.”

“Alfred??”domandò Jensen e l’ombra del tradimento sembrò prenderlo come un pugno.
Misha capì cosa aveva pensato e scosse la testa subito.
“Lui non ti ha tradito, Jensen, ma è un ottimo amico..una brava persona. Tu eri sparito e non serviva a nulla mentire, avrebbe potuto coprirti con tutti, inventarsi qualcosa ma..era preoccupato per te e si è confidato con me. Ha detto di non avere idea di dove tu fossi, di temere che ti fossi invischiato in guai grossi. Ha detto solo questo, lo giuro.”
Jensen lo guardò profondamente.

“Questa è..la prima cosa vera che dici da quando ho aperto gli occhi.” Osservò.
“CHE COSA?”
“Duefacce era con me! Dove si trova? Non può essere sparito!!! È stato lui a tirarmi fuori, a salvarmi da quelle persone? DOV’è FINITO??”

“Diosanto, Jensen!! IO..IO NON LO SO. Ti ho detto che ti ho trovato svenuto davanti alla porta di casa mia. Eri lì, ho sentito suonare il campanello ed eri li. Mi hai spaventato a morte!”
Jensen continuava a scuotere la testa confuso.

“Io ero in una grotta..lui mi ha portato lì..mi ha riscaldato..mi ha detto che mi amava..” poi sembrò ricordare altro. “Lui..mi ha fatto cadere in una autocisterna. Credevo volesse uccidermi.
“Ti ha fatto cadere in una cisterna?” domandò a bocca aperta.
“Dopo che l’ha fatto..il bruciore che sentivo dentro, sembrò attenuarsi..ma ricordo poco o niente del PRIMA.. la mia testa è molto confusa.” Si prese la testa tra le mani.  “Lui ha fatto qualcosa all’autocisterna, l’ha fatta diventare D’ORO e poi mi ha fatto cadere..ha detto una cosa del tipo che volesse farmi rinascere. Oddio, Misha, cosa intendeva dire..cosa voleva..”

Ma all’improvviso, guardò MIsha come se non l’avesse mai visto prima di allora.
“Tu lo stai..proteggendo..
“COSA? SEI IMPAZZITO?”
“Tu..oddio..tu l’hai sempre coperto..sai anche la sua vera identità..oddio..” la voce di Jensen tremò.
“Jensen, cerca di calm..”

“NO!! NON DIRMI CHE DEVO CALMARMI!” All’istante diventò di nuovo Batman e gli puntò contro uno stiletto.
“Jensen..” Misha alzò le mani stupefatto. “io non voglio farti del male..”

“MA L’HAI FATTO! L’HAI FATTO DA TUTTA LA VITA! QUANDO SEI SCOMPARSO ANNI FA, DURANTE LA GRANDE AMNESIA..TU..TU SEI CORSO DA LUI..NON è VERO?”

Misha lo guadò sgranando gli occhi ma deglutì e quella fu una conferma del suo tradimento.
“Oh mio dio..non avrei mai creduto che tu potessi tradirmi così, Misha.”
“Non sai di cosa stai parlando.”

“Noi abbiamo PIANTO PER TE!! Per più di un anno! Credevamo fossi morto..o rapito..e invece..oh quanto siamo stati sciocchi e stupidi! Eri a fare comunella con un pazzo alieno o dio solo sa cosa è lui.”
“Lui non è..” disse Misha ma si inumidì le labbra e non disse altro.

“COSA? COSA è, MISHA??” sbraitò Batman, facendolo indietreggiare. “Non negherò di averti mentito anche io, per anni, ma io l’ho fatto per un buon motivo! Io NON SONO SPARITO PER ANNI, facendo preoccupare tutti quelli che amavo per rincorrere il responsabile di un’amnesia collettiva che ha contagiato mezza città! Per che cosa poi? Tu non..non volevi catturarlo! Tu eri COMPLICE DI Lui NON è VERO? Tu sei tornato beato un anno dopo, inventandoti storie assurde su strane alleanze per trovare un criminale , alleanze che non hanno funzionato, per stanare un criminale con cui hai convissuto per oltre un anno e chissà che razza di porcherie avete combinato insieme.”
“Credi davvero che io sia un assassino? Credi davvero che io abbia fatto del male a delle persone innocenti?”

Jensen si specchiò negli occhi liquidi di Misha, e tentennò.
“Non lo credo, ma tu AMMETTI di esser stato con lui, non è vero?”
“Io…Sì, LO CONFESSO.”
Un pugno scaraventò Misha al pavimento.
 
“E dire che dicevano che la verità rendesse liberi.” disse Misha sarcastico.

“Che cosa ti ha fatto per convincerti a seguirlo?”
“Non mi ha convinto. Io e lui..eravamo AMICI..”
Jensen a quelle parole tentò di colpirlo di nuovo ma Misha lo scaraventò contro un mobile del salotto facendolo cadere  e annullando la trasformazione. Tornò normale.
“Fermati, ti prego! Non voglio colpirti!” urlò Misha.
 
“Voi…avete fatto molto di più!!! Mi avete spezzato il cuore.” Disse e a Misha si mozzò il respiro.

“NO! IO NON RICORDO, FOTTUTO BASTARDO. QUALUNQUE COSA MI AVETE FATTO, AVETE FATTO UN BUON LAVORO, IO NON RICORDO DI LUI. MA ORA SO, RICORDO..ricordo sì, un nome. Jared. Era lo studente che poi è scomparso. Ricordi che lottano per venire fuori..che non riesco ad afferrare ma noi..STAVAMO INSIEME.” Cercò di colpirlo ma Misha si scansò di nuovo.

“Ecco tutto quello che non riuscivo a ricordare. Il mio passato BLOCCATO per i capricci di una persona che non so nemmeno se è umana o no. Tutto PER COSA? Dimmelo, ORA.”
“Tu non capisci, Jensen. LUI TI AMA. E Anche io. Anche se in un altro modo. Tutto questo lo abbiamo fatto per un motivo.”

Jensen rise, una risata amara.
“Quale motivo? DIMMELO.”
Misha abbassò lo sguardo.
“Se non potevo adesso, non posso nemmeno ora. Jensen. Ma è un buon motivo, credimi. Lui..ha una missione..e io..devo proteggere lui e quello che fa.”

Non immaginava che le sue parole avrebbero fatto infuriare Jensen più di qualunque altro.
Lo bloccò al muro con forza sorprendente.
“Non te l’ha detto il tuo amico del cuore che quando MI ARRABBIO ho poteri che sono come quelli di un DEMONE? Posso scaraventare le persone contro un muro senza toccarle, se voglio. Tutto solo facendomi trascinare dalla RABBIA.”
“Jens..”

“COME MAI NON TE L’HA DETTO IL TUO CARO AMICO?? ERA TROPPO OCCUPATO A TORTURARE LE MENTI DI PERSONE INNOCENTI? E TU HAI MENTITO FINORA A ME SOLO PER QUESTO??”
Misha capì all’istante tutto quello che torturava Jensen e quello che finora aveva capito.

Jensen non aveva elementi finora per capire l’intero quadro della situazione e si basava solo sull’apparenza senza scavare in profondità, non potendo avere a sua disposizione i retroscena della situazione, credeva che la missione di Jared fosse di mettere sotto controllo l’intera popolazione.

“Ditemi perché avete fatto tutto questo. Qual è il vostro scopo? Schiavizzare l’intera razza umana, sottoporla a controllo mentale H24, spodestare il re e la regina e poi cosa? Diventare principe e re degli stronzoni?”
"N-non posso svelarti nulla..è troppo importante..devi solo fidarti di me..di noi..”
Una risata glaciale congelò l’aria.

“E perché mai? In fondo mi mentite da più di tre anni, in fondo non sono così importante da esser messo al corrente dei vostri piani malvagi, in fondo è stata tutta un gigantesca bugia. In fondo mi sono solo ritrovato con la mente lobotomizzata e dei ricordi mancanti del mio passato, Potreste avermi fatto tutto chissà cosa e io non lo ricordo. Perché, Mish? Perché dovrei fidarmi di TE, quando tu non ti sei fidato di me? Perché dovrei fidarmi di un uomo che fa certe cose e che non ha mai provato sentimenti reali per me?”
“Ti sbagli..”

“Mi sbaglio? Io non credo proprio. Ha preferito dire tutto A TE, NON A ME.”
“Non siamo mai stati in competizione..”
“Hai ragione..non è mai stata una gara, io ero la pedina, per dio solo sa cosa…il finto fidanzato e tu eri il mio finto amico e il vero reale amico suo..”
“Non è vero..piantala Jens..”
“Dio..facevo bene a non fidarmi di te…e la tua famiglia? Chad sa qualcosa di questa storia?”

“NO. NON METTERLI IN MEZZO. LORO NON SANNO..NIENTE..”
“Non sei mai stato bravo a mentire..Misha..” ruotò la mano e Misha urlò.
“Non voglio ucciderti..sei sempre un mio amico..ma voglio la verità..raccontami tutto. ORA.”

“Non..posso..” una singola lacrima solitaria rigò la faccia di Misha e Jensen tremò.
“Scegli lui..allora..”
“Jensen..ti prego..” disse Misha, accasciato carponi.

“Per quanto riguarda la mia vera identità..sei libero di dire il mio vero nome al mondo..non mi importa più di niente.. ma Non voglio mai più vederti, ADDIO Misha..” disse tremante e con le lacrime agli occhi.
“Arrivederci, Jensen” gli disse poco prima che ritornasse Batman e volasse via dalla finestra aperta.
 
Misha si mise a piangere singhiozzando in silenzio.

Credeva che con l’addio di Jared, avessero già pagato il caro prezzo della sofferenza, che avessero smesso con il sacrificio ma a quanto pare l’immenso amore che aveva dato Jared a Jensen, equivaleva a un altro grosso sacrificio. All’Universo non bastava, era come un ricco ingordo che richiedeva sempre di più.

Sperò solo che fino adesso fosse sazio, lo sperava per i suoi due migliori amici, anche per quello che era appena volato via e che lo odiava più di chiunque altro al mondo, ora.
 






















Note dell'autrice: mamma mia, ragazzi, ancora non ci credo ahha
siamo FINALMENTE arrivati alla fine di questa storia ma NON della saga LOL
finita questa storia, dovrò colmare altre lacune. Dovrò dedicare una piccola storiella su Jared e l'altro fratello, si non alzate gli occhi al cielo, è necessario LOL
ma vi prometto che stavolta sraà una cosa piacevole e molto fluff xd
devo anche sistemare e colmare le lacune riguardo a Misha, infatti non so se lo ricordare ma nella storia dello strano caso di Jared, 
ci sono Misha e Jensen che parlano tarnquillamente come se sta grande tragedia non fosse mai successa xd lol
praticamente sarebbe un controsenso riguardo a quello raccontato ora, come ha fatto Jensen a perdonarlo? Perchp finge di scoprire tutto solo ora?
Beh ci sarà una spiegazione anche per quello ve lo prometto, ma lo racconterò nei missing moment.
A proposito di questo, devo dirvi una cosa IMPORTANTTISSIMA.

iL SEGUITO della storia di Jared e della moneta, non lo continuerò nella prima storia, quella storia la chiuderò, perchè se la continuassi li, che è la prima storia, dopo tutti questi missing moment, chi segue la saga, ed entra nella serie, è costretto ad andare nella prima storia in basso e questo genererebbe solo della gran confusione perchè il moto istintivo per leggere in ordine cronologici sarebbe quello di andare nell'ULTIMA STORIA in alto, quindi ho preso la decisione di scrivere un altro ennesimo seguito (sperando che ora sono finiti ) dove l'ultima parte è proprio quella che comincia da quando Jensen e Jared si riuniscono e se ci saranno altre storie missing moment infatti sono sempre PRIMA e le sposterò dopo. Avete capito più o meno? xd
questo lo faccio solo per voi eh per agevolarvi il più possibile nella comprensione xd

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3866976