Frammenti

di inzaghina
(/viewuser.php?uid=2451)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Indice ***
Capitolo 2: *** Un tesoro sepolto ***
Capitolo 3: *** Il coraggio di una leonessa ***
Capitolo 4: *** Il coraggio di un Tassorosso ***
Capitolo 5: *** La lealtà di un Grifondoro ***
Capitolo 6: *** Policromia emotiva ***
Capitolo 7: *** Luce nelle tenebre ***
Capitolo 8: *** Il mio posto nel mondo ***
Capitolo 9: *** Il dolore del silenzio ***



Capitolo 1
*** Capitolo Indice ***


Capitolo indice
 
 
 
 
 

1. Capitolo indice
2. Un tesoro sepolto - Sorpresa! - partecipante all'ennesima edizione del contest "In sintesi – Personaggi da indovinare" indetto da S.Elric_ sul forum efp
3. Il coraggio di una leonessa
- Molly Weasley - seconda classificata al contest “Di pancioni e nuove nascite” indetto da amicadeilibri sul forum efp.
4. Il coraggio di un Tassorosso
- Teddy Lupin - seconda classificata al contest “Expecto Patronus” indetto da blackjessamine sul forum efp
5. La lealtà di un Grifondoro
- Teddy Lupin - seconda classificata al contest “Expecto Patronus” indetto da blackjessamine sul forum efp
6. Policromia emotiva
- Remus Lupin & Nymphadora Tonks - Prima classificata al contest "C come Canon, F come Fanon e D come Drabble" indetto da Iammorgenstern sul forum efp.
7. Luce nelle tenebre
- Sorpresa! - Partecipante al contest Personaggi da indovinare – "Be my Valentine" Edition indetto da blackjessamine sul forum efp.
8. Il mio posto nel mondo- Teddy Lupin e Victoire Weasley - Partecipante alla Challenge sulle mani indetta dal gruppo facebook "Il Giardino di efp".
9. Il dolore del silenzio- George e Fred Weasley (con la partecipazione di Angelina Johnson) - Partecipante alla Sfida di scrittura indetta dal gruppo Facebook “Caffè e Calderotti” che richiedeva di scrivere una storia di cento parole esatte senza utilizzare la seguente lista di parole proposta dai partecipanti: Amare, Sempre, Bacio, Tempo, Occhi, Anima, Lacrime, Forse, Ricordo, Mare, Cuore.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Un tesoro sepolto ***


Un tesoro sepolto
 
  

Essere chiusi in un luogo così buio e tetro, dopo anni passati ad orchestrare e prender parte a scorribande apparentemente impossibili, era una tortura.  
Ogni giornata era monotona, con le voci spezzate degli altri sfortunati che finivano lì come unico suono a farle compagnia, accoppiate ai borbottii colmi di disapprovazione del suo carceriere.
 
All’improvviso un rumore assordante, accompagnato ad uno scalpiccio di passi, pose fine al silenzio, e il sole illuminò nuovamente la sua quotidianità.
Due identiche risate risuonarono tra le pareti, mettendo fine alla sua reclusione.
 
Era il momento di tornare in azione.
“Per Godric! Un tesoro!”
“Non vedo l’ora di sfruttarla…”
Era il degno epilogo, dopo anni oscuri.
 
 



[110 parole]







Nota dell'autrice:
Questa drabble è stata scritta per l'ennesima edizione del contest "
In sintesi – Personaggi da indovinare" indetto da S.Elric_ sul forum efp a cui io partecipavo per la prima volta.
Mi sono molto divertita a scrivere una drabble, descrivendo un personaggio senza mai nominarlo, spargendo indizi per farlo indovinare ai lettori, ma senza rendere il tutto troppo evidente.
La mia scelta è ricaduta sulla famigerata Mappa del Malandrino, nel momento in cui essa viene scovata nell'ufficio di Gazza dai vivaci gemelli Weasley.

Come sempre, mi auguro che la storia vi sia piaciuta, da scrittrice piuttosto prolissa quale sono, sono soddisfatta del risultato.
Ora chiudo qui, visto che queste note stanno diventando decisamente più lunghe della storia stessa!


 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Il coraggio di una leonessa ***


Questa storia è stata scritta per il contest “Di pancioni e nuove nascite” indetto da amicadeilibri sul forum efp.


 

Il coraggio di una leonessa

 
 
 
‘Una madre lo sa.’
 

Faticando per non perdere di vista i gemelli, Molly sorrise, pensando alla vita che cresceva dentro di lei.  Sentiva su di sé gli sguardi indagatori; immaginava quello che la gente pensava di quei bambini chiassosi ed i commenti sussurrati alle loro spalle sul numero elevato di figli.
Arthur intrecciò le dita alle sue, stringendo un addormentato Ron a sé e compiacendosi alla vista di Bill e Charlie che trattenevano un recalcitrante gemello ciascuno, accompagnati da un imbronciato Percy.
L’avrebbe comunicato ad Arthur quella sera – non poteva mantenere il segreto un solo giorno di più.
Sentiva che avrebbe avuto la bambina che sognava da sempre…
 

 
*
 
‘Una madre lo sa.’

 
 
Il suo riflesso stanco le restituì lo sguardo luminoso che solo una donna in dolce attesa aveva. Tolse la camicia da notte per osservare il ventre prominente, nella quiete dell’alba – prima che la casa fosse pervasa da schiamazzi, risate e pianti. Accarezzò delicatamente la pelle tesa, figurandosi i tratti di quella settima vita che lei ed Arthur avevano creato. Ottenne un calcio come risposta ed il panico s’impadronì di lei, rammentandole della guerra che impazzava, dei suoi fratelli e di altri che rischiavano la vita costantemente. Il cuore rimbombò nelle sue orecchie, battendo a ritmo erratico, il respiro divenne affannoso e lacrime silenziose le imperlarono le ciglia, tracciando solchi invisibili sulle sue gote.
Le braccia di Arthur s’avvolsero intorno a lei, in un abbraccio rasserenante.
“Ce la faremo, tesoro” la rassicurò.
“La nostra bambina starà benissimo” sussurrò, sfiorandole le labbra in una promessa che aveva tutte le intenzioni di mantenere.
“Come sai che sarà una bambina?” gli domandò tra le lacrime.
“Me l’ha detto mia moglie” mormorò, prima di stringerla a sé e baciarla nuovamente – intenzionato a cancellare ogni sua paura.

 
*
 
‘Una madre lo sa.’

 
 
Non riuscì a prender sonno nella notte tra il 10 e l’11 agosto 1981 – sicura che avrebbe conosciuto la sua bambina di lì a poco. Arthur si svegliò immediatamente quando lei lo scosse, dopo aver chiesto a Muriel di venire ad occuparsi dei bambini.
Furono necessarie pochissime spinte – evidentemente anche la sua piccola era ansiosa di conoscere la voce che le aveva tenuto compagnia in tutti quei mesi.
 
“È una bellissima bambina!” esclamò il Guaritore, posandola sul petto madido di sudore di Molly, che scoppiò a ridere, incrociando lo sguardo innamorato di Arthur.
“Avrà sei fratelli maggiori pronti a proteggerla” mormorò l’uomo, baciando prima le labbra della moglie e poi la testa pelata della piccola.
“Noi donne Weasley ce la sappiamo cavare” ridacchiò Molly, scrutando il nasino perfetto di Ginny.

 
*
 
‘Una madre lo sa.’
 

Ginny crebbe felice e sempre più determinata sotto lo sguardo vigile ed orgoglioso di Molly – incarnando la fierezza dei Grifondoro.
Ogni giorno temeva che potesse essere l’ultimo per la sua bambina ormai grande. Per questo sguainò la bacchetta, affrontando Bellatrix Lestrange: nessuno avrebbe fatto del male a Ginny.
L’avrebbe protetta fino all’ultimo respiro.
 
Anche se le donne Weasley non avevano bisogno di protezione.

 


 
Nota dell’autrice:
Da tanto tempo desideravo scrivere una storia con protagonista Molly: la leonessa per antonomasia ed una delle figure materne migliori della letteratura moderna, secondo me. Il contest indetto da amicadeilibri mi è da subito sembrata l’occasione perfetta per esplorare questa donna forte ed impavida, ma capace al tempo stesso di donare amore a tutti i suoi cari ed a tutte le persone bisognose incontrare sulla sua strada. Non potevo che accomunare Molly ad una leonessa sia per via del suo carattere e del suo temperamento, che per l’animale-simbolo di Grifondoro. Trovo che ci sia voluto molto coraggio per avere figli in un periodo funestato dalla guerra, così come ce n’è voluto altrettanto per entrare a far parte dell’Ordine ed aiutare Harry nella sua battaglia contro Voldemort come meglio poteva.
Ho cercato di tracciare grazie a brevi frammenti il rapporto speciale che l’ha legata sin da subito all’unica figlia femmina che ha avuto – la prima femmina Weasley dopo anni, stando a quanto dettoci dalla Rowling. Ci tenevo in particolare a mettere in evidenza la grande forza che entrambe hanno, che riescono a tirare fuori proprio nei momenti più difficili: come nella battaglia finale contro Bellatrix.
Come sempre attendo commenti, critiche e pareri, augurandomi che la storia vi sia piaciuta.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Il coraggio di un Tassorosso ***


Questa flash e la seguente partecipano al contest “Expecto Patronus” indetto da blackjessamine sul forum efp: la coppia di flash è intitolata "Due facce della stessa medaglia".
 
 
 
Il coraggio di un Tassorosso
 
 
 
“Alle scale piace cambiare.”
 
Teddy ricordava il sorriso nostalgico che aveva illuminato lo sguardo benevolo del suo padrino – la sua partenza per Hogwarts era imminente e l’undicenne puntava a far tesoro d’ogni consiglio.
 
In quattro anni poteva affermare di non aver avuto problemi; fino a quel mercoledì. S’era attardato a salutare gli altri Prefetti ed il resto dei Tassorosso s’era avviato. Ansioso di far ritorno nella serenità della sua Sala Comune, Teddy aveva imboccato una scorciatoia che doveva condurlo ad una statua posizionata tra la Sala Grande e le botti all’ingresso della casa giallo-nera. Un odore rancido raggiunse le sue narici costringendolo ad inspirare profondamente, tentando di rallentare il ritmo erratico del suo cuore.
 
 
“Dovevate prendere solo i mocciosi di Potter! Che dovremmo farcene dell’ibrido dai capelli multicolori?” la voce adirata s’udiva chiaramente anche nella cella buia.
“Ci aveva visto, cos’avremmo dovuto fare?”
“Obliviarlo, ucciderlo… che m’importa?”
Un singhiozzo riportò l’attenzione di Teddy ai suoi compagni di reclusione.
“Andrà tutto bene” sussurrò, tentando di sembrare convinto delle sue parole.
“Ho freddo” pigolò Lily, tirando su col naso.
“Anch’io” aggiunse Al.
“Mettetevi vicini così vi copro con la mia felpa” propose l’adolescente.
“Posso dare a Lily la mia” sussurrò James.
“Meglio che tu rimanga coperto…”
“Cos’è questa puzza?” domandò Lily.
“Pipì” affermò James, storcendo il naso.
“C’è qualcos’altro” commentò Al.
Un fetore rancido pervadeva le narici di Teddy, che posò una mano sulla spalla di Albus tentando di rassicurarlo.
La porta si spalancò, costringendo i quattro a strizzare gli occhi per difendersi dalla luce che li aveva illuminati improvvisamente. Teddy prese posizione davanti ai Potter, nel vano tentativo di schermarli ai tre figuri che incombevano su di loro.
“Oh, ma guarda… l’ibrido vuole proteggerli!” sghignazzò il più piazzato del gruppo.
“Teddy non è un ibrido!” s’infiammò James.
“Vedo che hai la stessa loquacità di tuo padre!”
“Sappiamo noi come renderti più educato e rispettoso” dichiarò, quello che Teddy immaginava essere il capo.
“Lasciate stare James!” ordinò Teddy, ottenendo una risata di scherno come risposta.
“Qui comando io, ragazzino! Tu eri nel posto sbagliato al momento sbagliato… prendete il moccioso linguacciuto.”
“Nooo!” Teddy impedì ai due d’afferrare James, colpendone uno con un pugno sul naso e l’altro con un calcio ai genitali.
“Stupido ibrido, ti faccio vedere io!”
Per qualche istante Teddy rimase impietrito di fronte alla bacchetta sollevata minacciosamente dall’uomo dagli occhi color pece – occhi in cui albergava solamente la sete di vendetta. “Crucio!” sibilò, mentre un ghigno agghiacciante si faceva strada sul viso scheletrico.
“Non osare, Rosier!” la voce rassicurante di Harry si fece strada attraverso il dolore lancinante.
 
L’adolescente si lasciò cadere al suolo: erano al sicuro.
 
 
“Lumos,” Il fascio di luce della bacchetta illuminò il tragitto fino alla Sala Comune: quella notte di metà luglio era solo un lontano ricordo.
 
“Remus sarebbe così orgoglioso.”
 
Ripensando alle parole di Harry, Teddy si disse che probabilmente sarebbe stato bene anche a Grifondoro. Sorrise rammentando che Tassorosso non aveva avuto alcun mago oscuro.
 
 
Era il degno erede di sua madre.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** La lealtà di un Grifondoro ***


Questa flash e la precedente partecipano al contest “Expecto Patronus” indetto da blackjessamine sul forum efp: la coppia di flash è intitolata "Due facce della stessa medaglia".
 


La lealtà di un Grifondoro

 
 
L’aula di Pozioni era pervasa dalla medesima atmosfera frenetica che aveva caratterizzato le altre lezioni della settimana antecedente agli esami.
“Oggi ho preparato le pozioni con cui dovrete sicuramente misurarvi all’esame” esordì il professore, aggirandosi tra i banchi. “Le coppie avranno 45 minuti per riconoscerle ed elencarne gli ingredienti. Tutto chiaro?”
 
Teddy ed il suo amico Aidan s’avvicinarono alla pozione posizionata di fronte a loro; la luminosità perlescente li guidò ad una veloce identificazione. Ciò che stupì Teddy fu la fragranza sprigionata dalle volute a spirale – nonostante sapesse che avrebbe potuto mutare nel tempo. Al cioccolato ed all’odore dei libri nuovi, s’era aggiunto il profumo dei fiori che crescevano alla Tana: cornice di alcuni dei suoi ricordi più lieti.
 
 
“È finita Harry! Non continuare a torturarti… i ragazzi sono in salvo” seduto accanto a Victoire, illuminato dalla luce lunare, Teddy ascoltava i discorsi ovattati provenienti dal salotto.
“Siamo andati così vicini a perderli…”
“Ma non è successo” gli ricordò Ginny.
“Rosier ha organizzato tutto per vendicarsi della sconfitta che ho inflitto a Voldemort.”
“Non è colpa tua” dichiarò Ron.
“Stava cruciando Teddy quando siamo arrivati. M’ero ripromesso che i nostri figli non avrebbero dovuto soffrire quello che abbiamo patito noi.”
“Mio nipote è salvo grazie a te. Quando Dora e Remus mi hanno detto che avevano scelto te come padrino ammetto di aver pensato che tu fossi troppo giovane per una simile incombenza… non te l’ho mai detto prima e me ne dispiaccio, ma sono estremamente grata che tu faccia parte della sua vita, Harry.”
“Promisi a Remus che avrei fatto del mio meglio, nonostante anch’io avessi paura che fosse un ruolo troppo complesso…”
“Te la sei cavata egregiamente, caro” lo rassicurò Molly.
“Uno degli scagnozzi di Rosier ha confessato che stavano per liberarsi di Teddy, visto che era stato rapito erroneamente. Avrebbero ucciso un ragazzino innocente!”
“Certa gente non si fa scrupoli” chiosò Hermione. “Non dovresti stupirtene.”
“Sapete quante volte mi hanno domandato come mai non ho onorato Remus, dando il suo nome ad uno dei miei figli?”
L’eco della domanda risalì lungo le scale, inducendo Victoire ad intrecciare le sue dita a quelle di Teddy.
“La gente farà sempre domande impertinenti” lo mitigò Arthur.
“Vorrei che tutti sapessero che c’è già Teddy che porta il nome di Remus; lui è come un figlio per noi e più di un fratello per i ragazzi… non potremo mai rimpiazzare i suoi genitori, ma spero d’aver avuto un’influenza almeno vagamente paragonabile a quella che Remus ha avuto su di me.”
Una lacrima solitaria percorse la guancia di Teddy, finendo col posarsi sulle sue labbra piegate in un sorriso abbagliante. Il Metamorfomago s’alzò, trascinando Victoire al piano terra con sé, per poter stringere le braccia attorno al collo di Harry.
Fu solo nella stretta dell’Auror che Teddy si concesse di piangere – come non aveva fatto dopo aver riabbracciato sua nonna.
“Sei stato leale fino in fondo, Teddy.”
 
 
Era decisamente anche il degno erede di suo padre.
 
 

 
 
Nota dell’autrice:
Personalmente ho sempre pensato che Tonks fosse uno dei personaggi più coraggiosi della saga e Remus uno dei più leali, nonostante il coraggio fosse la caratteristica tipica dei Grifondoro e la lealtà fosse più riconosciuta tra i Tassorosso. M’immagino Teddy come un bel mix dei suoi genitori ed ho approfittato di questo contest per mettere in luce le due facce della stessa medaglia che caratterizzano Teddy, che mi figuro leggermente Testurbante: sarebbe stato bene anche a Grifondoro, proprio come Remus.
Non ho molto da aggiungere, tranne che scegliere i titoli è stato, come sempre, la parte più difficile.
Spero che la storia vi sia piaciuta ed attendo commenti, pareri e critiche costruttive.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Policromia emotiva ***


Drabble scritte per il contest "C come Canon, F come Fanon e D come Drabble" indetto da Iammorgenstern sul forum efp.
 

Policromia emotiva
 
 
 
1.    Addentrarsi nelle tenebre
 
Com’era solito accadere Ninfadora Tonks avvertiva il peso dell’incapacità d’adeguarsi all’aristocratico retaggio del cognome materno.
Le mura stesse della Nobile e Antichissima Casata dei Black sembravano giudicarla – così come gl’occhi celati frettolosamente dietro ad un drappo tarmato.
 
I suoi stivali cozzarono contro un orribile portaombrelli, causando un frastuono e l’ennesimo risveglio della padrona di casa.
In un turbinio scuro, Sirius Black chiuse brutalmente le tende.
 
Un paio d’iridi, identiche a quelle nascoste, scrutarono l’Auror interessate.
“Benvenuta, cuginetta” il volto cinereo dell’uomo s’illuminò appena.
 
“Che liberazione non essere l’unico Black reietto presente.”
“Non sono una Black…”
“Meglio così!” sogghignò, strizzandole l’occhio.
 
[100 parole]

* 
 

 
 
2.  Indomita resistenza al grigio
 
 
Non ebbe bisogno di sollevare lo sguardo, per sincerarsi che la persona che l’aveva raggiunta era l’ultima che avrebbe voluto vedere dopo l’incontro ravvicinato con la bacchetta di McNair.
 
“Non pensavo di trovarti…” Remus la fissava con le pupille dilatate – il colorito pallido post plenilunio faceva risaltare le cicatrici.
“Immagino che lo sperassi.”
“Dora…”
Gl’occhi velati di lacrime dell’Auror incontrarono quelli insonni del licantropo.
 
La tazza stretta tra le mani di Dora si frantumò al suolo, quando le loro bocche s’infransero l’una contro l’altra.
“Non posso…”
 
Remus le voltò le spalle, pregando d’essere dimenticato.
Tonks imprecò, maledicendo la sua cocciutaggine.
 
[100 parole]
 
 *
 
 
 
3.  Trionfo in rosa shocking
 
 
Tonks s’era augurata che quella confessione scatenasse una, qualsiasi, reazione.
Quei passi attutiti che s’avvicinavano erano un chiaro segno che il pubblico sfogo avrebbe ottenuto riscontro.
 
“Non avresti dovuto…”
Affondò i denti nel labbro inferiore screpolato, puntando le iridi ardenti in quelle stravolte dell’uomo.
 
“Sono sbagliato, Dora…”
“Perché non lasci decidere a me?”
 
Lui abbassò gl’occhi, scuotendo la testa.
“La vita è troppo breve per avere rimpianti!”
“Non sopravvivrei se fossi la causa della tua sofferenza.”
“Lo saresti solo rifiutandomi…”
 
Come una falena attirata dalla fiamma, Remus cedette.
Assaporando quelle labbra lungamente bramate, Dora sorrise – i capelli nuovamente bubblegum pink.
 
[100 parole]



 
Nota dell'autrice:
Questo trittico riguarda uno dei personaggi che ho più amato nella saga di Harry Potter ed il suo rapporto tormentato con l’uomo che ha amato - vissuto brevemente, ma intensamente. Tonks è morta tragicamente, trovo che sia stato ancora più ingiusto perchè era troppo giovane ed ha lasciato orfano il piccolo Teddy; eppure è un personaggio che non ha mai chiesto scusa per i sentimenti che provava e non ha mai avuto paura di lottare per quello in cui credeva. Non dev'essere stato semplice avere un potere come la Metamorfomagia, un po' come essere un libro aperto con i propri sentimenti, ma lei ha saputo trarre il meglio anche da questa inusuale capacità ed ha lottato caparbiamente per far sì che i suoi capelli tornassero ad essere rosa cicca - nella storia ho scelto di scrivere "bubblegum pink" perchè nella mia testa suona decisamente più aderente all'idea che ho di Tonks.
Spero che queste poche righe vi siano piaciute, mi scuso perchè le mie note finiscono per essere sempre lunghe come poemi epici...

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Luce nelle tenebre ***


Questa storia è stata scritta per il contest Personaggi da indovinare – "Be my Valentine" Edition indetto da blackjessamine sul forum efp.


 

Luce nelle tenebre
 
 
Ancor’oggi sembra impossibile esprimere verbalmente ciò che provo.
Quando i nostri occhi s’incontrano, il mio battito accelera e le mani anelano di sfiorare il tuo viso dai lineamenti cesellati.
La tua mera presenza ha squarciato le tenebre nel momento più buio — quand’ero convinto fosse giunta la fine.
 
Crescendo, sognavo un amore come quello dei miei genitori, ma le speranze s’andavano affievolendo sempre più.
È bastato cogliere un riflesso luminoso nei tuoi capelli per rimanere ammaliato, senza immaginare che sarebbe stata la tua forza — non la bellezza — a conquistarmi.
 
Ora che t’appresti a rendermi padre, col cuore che rischia d’esplodere per la troppa gioia, prometto che vi proteggerò fino all’ultimo respiro.

 
 
 
 
 
 

A differenza di altri partecipanti, molto più creativi di me, io ho scritto una "banale" lettera d'amore; la persona descritta è Fleur e il messaggio è, ovviamente, scritto da Bill.
 
Note dell’autrice:
Ultimamente ho riflettuto molto sul rapporto tra Bill e Fleur e sugli ostacoli che i due hanno dovuto superare così, dopo aver visto l'edizione del contest indetta da Jess, ho subito pensato di scrivere di loro e del loro amore che ha salvato Bill dopo l’aggressione da parte di Greyback e ha dato a Fleur la possibilità di dimostrare a tutti quanto di sbagliassero su di lei.
Ho sempre pensato che il personaggio di Fleur fosse ben rappresentato dalla luce: quella luce che i suoi capelli argentati riflettono affascinando chiunque la incontri, la luce che ha illuminato Bill nei suoi momenti più bui, quando sicuramente si è chiesto se sposarsi fosse la cosa giusta o se fosse invece egoista.
M’immagino che il loro amore non abbia fatto altro che rinforzarsi con la fine della guerra e con l’arrivo di figli che sono stati molto desiderati, quindi ho scelto di ambientare la drabble negli ultimi mesi dell’attesa di Victoire.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Il mio posto nel mondo ***


Il mio posto nel mondo
 
 
 
 
 
“Non racconterò che hai rotto il sonaglio di Dominique...”
“Prometti?”
“Lo prometto.”
I suoi occhi cristallini s’illuminarono, stringendo il mignolo del suo migliore amico.
 
 
*
 
 
 
Osservando gli studenti assiepati davanti al cancello per raggiungere Hogsmeade, Victoire sbirciò l’orologio. 
Magari non c’è l’avrebbe fatta —  nonostante l’avesse promesso.
 
 
Fu solo quando rimase sola, che un ciuffo di capelli turchese e un mignolo teso si palesarono davanti a lei.
“Sei venuto!”
“L’avevo promesso...”
 
L’abbraccio di Teddy sapeva di cannella e di casa, Victoire si sentiva in pace contro il suo petto— era il suo posto preferito.
 
 
Le labbra del futuro Auror si posarono sulle sue, in un modo nuovo per suggellare una promessa. 



[109 parole]
 
 

 
 
 
Nota dell’autrice:
Sono arrivata all'ultimo, ma ci tenevo davvero a partecipare alla challenge sulle mani del Giardino di efp. Ho scelto il prompt 21- “Promessa stretta con i mignoli”, scrivendo di Teddy e Victoire che, spero presto, saranno protagonisti della storia che sto progettando sulla nuova generazione.
Come dicevamo l'altro giorno con Rosmary, Teddy si merita ogni felicità e io adoro pensare a quanto lui e Victoire siano perfetti l'una per l'altro.❤❤
Spero che questa piccola drabble vi sia piaciuta, come sempre non mi trovo molto a mio agio con la brevità, ma trovo che mettermi alla prova sia importante.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Il dolore del silenzio ***


Il dolore del silenzio
 
 

 
Le luci dell’alba squarciano parzialmente le nuvole che ottenebrano la tua mente molto più dell’ambiente circostante.
 
Ricalchi il suo nome, bramandone la presenza nella vana speranza di superare indenne questa giornata — illuso.
 
La sua assenza ha scavato un solco così profondo, che non sei sicuro se riuscirai mai a colmarlo.
 
“Mi manchi,” sussurri al vento.
Non risponde e, dopo una vita passata a finire le frasi l’uno dell’altro, il dolore del silenzio s’abbatte su di te — annichilendoti.
 
Una mano s’intreccia alla tua, riscaldandoti con un contatto diventato consuetudine.
“Temo di scordarmelo, Angie…”
“Non potresti. Sarà sempre parte di te, George.”
 
 
 

 



Nota dell’autrice:
Questa storia partecipa alla sfida di scrittura indetta dal gruppo Facebook “Caffè e Calderotti” che richiedeva di scrivere una storia di cento parole esatte senza utilizzare la seguente lista di parole proposta dai partecipanti: Amare, Sempre, Bacio, Tempo, Occhi, Anima, Lacrime, Forse, Ricordo, Mare, Cuore.
Ci sarebbe tanto, tantissimo, da dire su George e su come vive la perdita del gemello e temo di aver osato troppo scrivendo una drabble e ambientandola nel primo anniversario della Battaglia del 2 maggio, perché convogliare tutte le emozioni del gemello sopravvissuto in 100 parole è un vero azzardo, ma ci ho voluto provare comunque. E spero di essere riuscita a rendere giustizia a un rapporto che ho sempre amato e che mi ha fatto soffrire tantissimo vedere spezzato irrimediabilmente dalla morte di Fred. Al tempo stesso mi auguro di essere stata in grado di dare il giusto risalto all’amore che sta crescendo tra George e Angelina — un legame che si sta facendo via via più forte e che sta aiutando tantissimo il gemello sopravvissuto.
La disposizione delle frasi vuole diversificare i momenti: la solitudine di George, quelli in cui cerca di comunicare con Fred a quelli finali in cui è raggiunto da Angelina.
Ora mi zittisco perché finisco con scrivere note sempre più lunghe delle mie drabble e flash.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3827638